Home Mcenroe Borg Federer Nadal Connors Sampras Lendl Agassi Edberg Wilander Becker Ivanisevic CourierMats Wilander!Nato
a Växjo (Svezia) il 22 agosto 1964, Mats Wilander è uno dei più grandi
campioni che il tennis abbia avuto. Dopo una brillante carriera
giovanile (tra i suoi successi spicca il Roland Garros junior vinto nel
1981), è esploso tra i "pro" in modo fragoroso, vincendo nel 1982 il
Roland Garros, eliminando, tra gli altri, Ivan Lendl, Clerc e Vilas.
Aveva appena 17 anni e 9 mesi. Il tennis svedese, che stava divenendo
orfano di Bjorn Borg, ne aveva trovato il degno erede.
Da allora
Mats Wilander è rimasto per oltre sette anni nell'élite del tennis
mondiale, riportando trionfi sempre maggiori e rendendo via via più
completo il suo gioco. All'inizio Mats, da sempre in possesso di
un'intelligenza tattica fuori dal comune e di una formidabile tenuta
atletica e mentale, era soprattutto un grande pedalatore da fondo
campo, con il rovescio bimane come da scuola svedese. Col passare degli
anni si è completato, aggiungendo una vasta gamma di possibilità al suo
repertorio di base: ha iniziato a tirare il rovescio tagliato ad una
mano, si è costruito un servizio al passo coi tempi, è nettamente
migliorato nel gioco di volo, anche grazie ai tanti tornei di doppio
disputati (nel 1986, in coppia con Joakim Nystrom, ha vinto Wimbeldon).
Così dopo esser rimasto a lungo nei "top five" (spesso 2° o 3°), nel
1988 ha trovato la forza per salire l'ultimo scalino e sedersi sulla
prima poltrona mondiale, scalzando Ivan Lendl.
In quell'occasione
Wilander ha dichiarato: "E' stato il match piu' intenso che io abbia
mai giocato. penso di non aver giocato un singolo punto, addirittura un
singolo colpo senza aver sempre chiaro in testa l'obiettivo che mi ero
prefissato... quello che dovevo fare per batter Ivan. Ho variato
tantissimo il gioco, cambiando spesso velocità e rotazione alla palla
per dare poco ritmo al mio avversario, e ho dovuto fare tutto questo
per 5 lunghi set."
1979: vince i campionati europei under 16 a
Båstad e l'Orange Bowl under 16 a Miami, battendo entrambe le volte in
finale Henri Leconte, un anno più grande di lui.
1980: bissa il
successo negli europei under 16 a Nizza e, insieme a Joakim Nystrom, dà
alla Svezia la vittoria nella Sunshine Cup under 18.
1981: vince
gli europei under 18 a Serramazzoni, in finale sullo slavo Zivojinovic,
e conquista anche il Roland Garros junior (uniche due prove under 18
disputate nell'anno). Inizia a farsi largo anche tra i pro, con un
terzo turno a Wimbledon, e gioca a Bangkok la sua prima finale del
Grand Prix.
1982: diviene il più giovane vincitore della storia
del Grande Slam, trionfando al Roland Garros, dove batte, tra gli
altri, Lendl, Gerulaitis, Clerc e, in finale, Vilas. Anche nel resto
dell'anno continua a ben figurare, vincendo altri tre tornei del Grand
Prix. A fine anno è 7° in classifica Atp.
1983: stagione
straordinaria. Torna in finale al Roland Garros, dove cede all'idolo
locale Yannick Noah, è nei quarti agli US Open e vince gli Australian
Open, sull'erba di Kooyong, battendo John McEnroe in semifinale e Ivan
Lendl in finale. Vince in tutto nove tornei del Grand Prix: sei sulla
terra ed uno su ciascuna altra superficie. A fine anno è solo 4° nella
classifica Atp. ma 1° in quella del Grand Prix. Porta la Svezia in
finale di Coppa Davis, vincendo otto singolari su otto, ma i suoi
compagni non gli consentono di sollevare l'insalatiera contro
l'Australia di Pat Cash.
1984: a Parigi è in semifinale, a New
York torna nei quarti e, a fine stagione, rivince gli Australian Open,
in finale su Kevin Curren. Si impone in tre tornei del Grand Prix ed è
il leader carismatico della Svezia, che trionfa in Coppa Davis, in
finale sugli Stati Uniti di McEnroe e Connors. E' ancora 4° nella
classifica Atp di fine anno.
1985: è per la seconda volta sul
trono del Roland Garros, dove batte McEnroe in semifinale e Lendl in
finale, come a Melbourne nell'83. Cede in cinque sets allo stesso
McEnroe la semifinale degli US Open e giunge in finale in Australia,
battuto da Stefan Edberg, insieme al quale rivince la Coppa Davis
contro la Germania di Boris Becker. Tre i successi nei tornei del Grand
Prix. E' 3° nella classifica Atp di fine anno.
1986: conquista
per la prima volta il 2° posto nella classifica Atp, alle spalle di
Ivan Lendl, anche se, a fine anno, sarà ancora 3°. Non brillante nelle
prove del Grande Slam, vince due tornei del Grand Prix. Per sposarsi,
diserta la finale di Davis della Svezia in Australia e i suoi compagni
Edberg e Pernfors vanno incontro ad una clamorosa disfatta.
1987:
dopo la doppietta vincente Montecarlo - Roma, giunge in finale al
Roland Garros, dove cede di misura ad Ivan Lendl. E' nei quarti a
Wimbledon e, per la prima volta, in finale agli US Open, dov'è ancora
Lendl a fermarlo ad un passo dal traguardo, come succederà ancora al
Masters di New York. In tutto, sono cinque le sue vittorie stagionali,
a cui si deve aggiungere la Coppa Davis, terza personale, in un'agevole
finale con l'India. E' nuovamente 3° nella classifica Atp di fine anno.
1988:
inizia l'anno, vincendo per la terza volta gli Australian Open,
stavolta sul cemento di Flinders Park, dopo una finale maratona con Pat
Cash. Mats è l'unico giocatore della storia ad aver vinto il torneo
australiano sia sull'erba (due volte) sia sul cemento. Dopo aver
conquistato il Lipton a Key Biscayne, si aggiudica per la terza volta
anche il Roland Garros, dove stronca in semifinale le velleità
dell'emergente Andre Agassi e strapazza in finale Henri Leconte. Il suo
tentativo di Grande Slam si infrange nei quarti di Wimbledon, per mano
di Miloslav Mecir. Alla vigilia degli US Open, è 2° nella classifica
Atp, ad una manciata di punti da Ivan Lendl, che regna
ininterrottamente da tre anni. In una fantastica finale di quasi cinque
ore, i due si giocano, oltre al titolo, anche il primato ed è Mats a
prevalere, fornendo una prestazione da vero numero 1. Non riesce a
coronare la stagione, conclusa al 1° posto Atp e Grand Prix, con la
quarta Coppa Davis, cedendo in finale alla Germania. Sei i suoi
successi pieni.
1989: eliminato al secondo turno degli
Australian Open, cede il 30 gennaio il primato nella classifica Atp a
Lendl. Disputa una stagione piuttosto negativa e, malgrado i quarti
ottenuti sia a Parigi sia a Wimbledon, esce, a fine anno, dai top ten,
concludendo 12°. Cede ancora la Davis in finale alla Germania.
1990:
inizia bene, giungendo in semifinale agli Australian Open, dove batte
Becker. Tornato brevemente nei top ten, salta numerosi tornei per stare
vicino al padre malato, che mancherà a maggio. Torna in carreggiata
solo a fine stagione, con una finale a Lione ed un successo pieno a
Itaparica, il 33° della sua carriera.
1991: gioca fino a giugno,
ottenendo come miglior risultato un quarto turno agli Australian Open.
Si infortuna al Queen's e, mentre i tempi di convalescenza si
prolungano, abbandona momentaneamente il tennis.
1992: inattivo.
1993:
torna a giocare in aprile ad Atlanta, dove passa un turno. Fermo poi
fino ad agosto, approda ad un buon terzo turno agli US Open.
1994:
di nuovo sul circuito, arriva al quarto turno agli Australian Open ed
ottiene vari altri discreti risultati, come la semifinale a Pinehurst.
1995:
è il suo anno migliore dal ritorno in campo. Conclude la stagione al
45° posto della classifica Atp. Ottime le semifinali estive agli Open
del Canada, dove batte Edberg, Ferreira e Kafelnikov, e a New Haven. In
precedenza, era andato nei quarti al Lipton ed al terzo turno a
Wimbledon.
1996: gioca la finale a Pinehurst, battuto da
Meligeni. Pian piano, dirada le sue apparizioni sul circuito. E' il suo
ultimo anno nel tennis professionistico.