Home Mcenroe Borg Federer Nadal Connors Sampras Lendl Agassi Edberg Wilander Becker Ivanisevic CourierStefan Edberg!Il
tennista svedese Stefan Edberg nasce il 19 gennaio 1966 in un modesto
condominio di Vastevik, cittadina di provincia di ventiduemila
abitanti. Il padre è un agente di polizia.
Il piccolo Stefan,
timido ed educato, all'età di sette anni inizia a frequentare uno dei
corsi comunali di tennis. Con la sua prima racchetta in mano ammira in
tv l'astro nascente del tennis svedese Bjorn Borg.
Nel 1978
Stefan Edberg vince la più importante gara svedese under 12. Poi
l'allenatore, l'ex campione Percy Rosberg, convince il ragazzo ad
abbandonare la presa a due mani: da allora, il rovescio e la volè di
rovescio divengono i colpi migliori di Stefan.
Nella finale
del torneo under 16 dell'"Avvenire" (A Milano), il quindicenne Edberg
viene battuto dal fortissimo australiano Pat Cash.
Per la prima
volta nella storia del tennis, nel 1983 un ragazzo vince il Grande
Slam, i quattro principali tornei mondiali, nella categoria Juniores: è
Stefan Edberg. Un fatto curioso e ironico: alla conferenza stampa di
Wimbledon, Stefan dichiara: "My father is a criminal" (mio padre è un
criminale), suscitando uno sconcerto generale. Stefan in realtà
intendeva dire che il padre era agente della polizia criminale.
A
Goteborg nel 1984 Stefan Edberg, in coppia con Jarrid (entrambe molto
giovani) è l'eroe di una vittoria quasi umiliante per gli avversari,
visto il calibro della coppia statunitense McEnroe - Fleming, la coppia
numero uno al mondo.
Nel 1985 all'Australian Open vince la
finale in tre set secchi, battendo il detentore del titolo e suo
connazionale Mats Wilander, di un anno e mezzo più anziano. Stefan
Edberg chiude la stagione con il quinto posto nel ranking mondiale.
L'anno seguente non partecipa: torna in Australia nel 1987 e arriva in
finale. E' l'ultima partita che si gioca sull'erba dello storico stadio
di Kooyong (in aborigeno "il posto dei palmipedi"). Batte quel Pat
Cash, irruento, aggressivo, rissoso, mostrando grande classe e
freddezza, in un bellissimo match lungo 5 set.
Stefan Edberg si
trasferisce a South Kensington, abbastanza quieto sobborgo di Londra.
Con lui c'è Annette, in passato già fiamma di Wilander. Nel 1988 gioca
quindi - per così dire - in casa, a Wimbledon. Arriva in finale,
incontra il campione tedesco Boris Becker e vince in due ore e 39
minuti. Il quotidiano Repubblica scrive: "Stefan batteva e volleava,
sorvolava angelico quel campo ridotto a maneggio, quella stessa povera
erba dove Boris non finiva di scivolare. Pareva più a suo agio di un
inglese, Edberg. Non per nulla ha deciso di vivere qui".
A
Edberg non è mai riuscito di vincere il Roland Garros. Una sola volta
Stefan è arrivato in finale, nel 1989: l'avversario è un diciassettenne
cinese di passaporto USA, il più inatteso degli outsider, capace di di
compiere almeno un miracolo ad ogni match. Il suo nome è Michael Chang.
Contro Chang il favoritissimo Stefan Edberg conduce due set a uno, e ha
per 10 volte la palla del break nel quarto set. In un modo o nell'altro
riesce a fallirle tutte.
L'anno seguente Edberg ha modo di rifarsi. Vince di nuovo Wimbledon e sale al primo posto della classifica mondiale.
Nel
1991 nella finale di New York perde lasciando 6 giochi a Courier.
L'anno seguente, nei tre ultimi turni per ben tre volte Stefan risale
da un break sotto nel quinto set. In finale batte Pete Sampras, il
quale avrà modo di dire di Edberg: "E' un tale signore che quasi facevo
il tifo per lui".
Gli anni successivi sono quelli della discesa: dal 1993 al 1995 Edberg scivola dal quinto, al settimo, al ventitresimo.
Nel
1996 a Wimbledon, Edberg riesce a perdere contro Dick Norman,
sconosciuto olandese. Stefan decide di ritirarsi, lo dichiara alla
stampa. Passa pochissimo tempo e l'angelo torna a volare a rete:
riprende a giocare bene, a vincere spesso. Risale fino al numero 14.
Spesso
apparentemente distaccato, sempre elegantissimo, Edberg si impegna fino
in fondo, ma non tornerà più sulla vetta dell'Olimpo. La carriera
termina, tutti lo applaudono