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Andre Agassi!

Andre e i suoi fratelli crescono negli Stati Uniti, patria della madre, ma il padre è di origini armene, trasferitosi a Las Vegas dopo aver gareggiato come pugile nelle Olimpiadi del 1948 e del 1952 per il suo paese natale, l'Iran. Soltanto dopo aver acquisito la cittadinanza statunitense Emmanuel "Mike" Agassian decide di cambiare il suo cognome in Agassi. Mike Agassi si sposò con Elizabeth "Betty" Dudley e mise su famiglia. Finita la carriera di pugile iniziò a lavorare a Las Vegas in uno dei megaresort di proprietà del miliardario Kirk Kerkorian con cui stringerà una amicizia tale da dare al suo ultimo figlio proprio "Kirk" come secondo nome.

Mike Agassi era un grande appassionato di tennis e sognava per i suoi quattro figli un avvenire da campioni. Provò a trasformare ognuno di loro in un professionista, ma l'impresa riuscì soltanto col figlio più piccolo, Andre, che si vide mettere in mano una racchetta già all'età di due anni.
Carriera [modifica]
In accademia [modifica]

Grazie alle conoscenze del padre riesce a fare pratica con eccellenti giocatori quali Ilie Nastase e Jimmy Connors, a 14 anni Andre lascia Las Vegas per trasferirsi in Florida, alla scuola di Nick Bollettieri, celebre allenatore di campioni come Boris Becker, Monica Seles e Jennifer Capriati.

Agassi visse gli anni nella scuola di tennis in modo infelice. La rigida disciplina imposta dal padre e dall'accademia lo fece crescere con spirito sempre più ribelle. Andre indossava di proposito jeans strappati per provocare il proprio padre, inoltre approfittando dell'odio di questi verso l'omosessualità indossò in più occasioni uno smalto rosa sulle unghie al solo scopo di farlo infuriare. Dopo un anno in quell'accademia l'allenatore, notando il suo totale disinteresse, gli chiese che cosa volesse fare della sua vita. Andre rispose: "Andarmene da qui e diventare un professionista". Detto questo lasciò l'accademia.
1986-1991: primi successi [modifica]

Agassi approda al grande tennis nel 1986 a 16 anni, prese parte al suo primo torneo professionistico a La Quinta (California). Vinse il primo incontro contro John Austin per 6–4 6–2 ma perse al turno successivo contro Mats Wilander per 6–1, 6–1. Alla fine dell'anno occupava la posizione 91 della classifica mondiale.

Nel 1987 vinse il suo primo torneo da professionista, in seguito vinse anche il suo primo torneo di alto livello in Brasile e arrivò in finale nel torneo ATP di Seoul. Chiuse quell'anno alla posizione 25 della classifica mondiale.

Nel 1988 vinse sei tornei e nel dicembre tagliò il traguardo del milione di dollari in premi accumulati (prendendo parte a solo 43 tornei, un primato). Questo risultato stratosferico è dovuto al fatto che il giovanissimo Andre riesce ad arrivare in semifinale sia all'Open di Francia che all'US Open. In questo anno entra per la prima volta tra i migliori 10 della classifica ATP. In questo periodo si costruisce una nomea di ribelle che conquisterà molti tra i giovani appassionati; la sua immagine è caratterizzata da divise di colori estremamente sgargianti; porta costantemente i capelli lunghi.

Nel 1989 raggiunge nuovamente la semifinale nel torneo US Open, ma per il resto è una stagione priva di particolari soddisfazioni, vince solo a Orlando (USA) contro Brad Gilbert e viene sconfitto in finale nel Master di Roma da Alberto Mancini.

Nel 1990 arriva in finale nel Master di Indian Wells ma viene sconfitto da Stefan Edberg in 4 combattute partite, poco tempo dopo vince il suo primo Master Series a Key Biscayne prendendosi la rivincita contro Edberg nella finale. In seguito raggiunge la finale al Roland Garros, sconfitto però da Andres Gomez e all'US Open, sconfitto da Pete Sampras, in uno dei primissimi incontri di una sfida che durerà più di un decennio; tra le due manifestazioni vince il torneo ATP di Washington. Si consola a fine anno con la vittoria all'ATP World Championship di Francoforte (nuova denominazione del Masters).

Il 1991 lo vede trionfare a Heathrow e a Washington, arriva nuovamente in finale al Roland Garros ma questa volta è Jim Courier a negargli la gioia di una vittoria in uno Slam. Un mese dopo esce nei quarti di finale a Wimbledon e al primo turno dell'US Open.
1992-1995: gli anni migliori [modifica]

Agassi si rifà nel 1992 a Wimbledon. L'erba londinese, ritenuta da tutti superficie ostile per il gioco da fondo di Agassi, lo vede battere ai quarti il tre volte vincitore Boris Becker e in semifinale John McEnroe, anch'egli 3 volte titolato. In finale sconfigge alla quinta partita Goran Ivanisevic. Quell'anno vince anche ad Atlanta e il Master Series di Toronto.

Il 1993, complice un intervento al polso che ne condiziona il rendimento, è un anno particolarmente altalenante. Nonostante i problemi riesce comunque ad aggiungere i tornei di San Francisco e Scottsdale alla sua già nutrita bacheca. Nei tornei del Grande Slam le sue prestazioni sono al di sotto dell aspettative: non prende parte ai primi due, poi non riesce a difendere il suo titolo a Wimbledon (battuto nei quarti di finale al quinto set da Pete Sampras, futuro vincitore) e viene malamente eliminato al primo turno nell'US Open.

Il 1994 non inizia particolarmente bene per Agassi; in febbraio vince il torneo di Scottsdale, ma in seguito ottiene una serie di risultati non positivi (tra cui una precoce eliminazione all'Open di Francia e a Wimbledon). Nel finale di stagione Agassi riemerge vincendo gli ATP Master Series di Toronto e Parigi Bercy, oltre al suo secondo titolo nel Grande Slam all'US Open.

Il 1995 è l'anno migliore: vince 7 titoli. A inizio stagione partecipa al primo Australian Open della sua carriera, si presenta con la testa rasata (in aperto contrasto con l'immagine popolare che continuava a vederlo "capellone e ribelle") e riesce a vincere il suo terzo titolo del Grande Slam battendo in finale l'eterno rivale Pete Sampras (i due si incontreranno 5 volte in stagione, con 3 vittorie di Andre). Si aggiudica inoltre i Master Series di Cincinnati, Key Biscayne e Toronto, poi arriva in finale all'US Open in cui però viene nuovamente battuto da Sampras. Partecipa con la squadra statunitense alla Coppa Davis, giocando un ruolo decisivo nella conquista americana. A fine anno ha un ruolino di marcia costituito da 72 vittorie e 10 sconfitte, e durante la stagione ha infilato una striscia di 26 vittorie consecutive (suo primato personale). Il 10 aprile di quell'anno diventa il 12° giocatore nella storia dell'ATP a collocarsi al numero 1, conserverà lo scettro per 30 settimane prima di cederlo a Sampras, riconquistarlo per altre due settimane e cederlo a Thomas Muster.
1996-1998: caduta e risalita [modifica]

Nel 1996 Agassi è uno dei giocatori più attesi, tuttavia la sua stagione è particolarmente deludente. Non riesce a raggiungere nessuna finale nel Grande Slam: arriva in semifinale in Australia ma in seguito viene eliminato durante i primi turni sia al Roland Garros che a Wimbledon. Tuttavia riesce a difendere con successo i titoli conquistati a Cincinnati e Key Biscayne. Il punto più alto di quella stagione è la splendida vittoria al torneo olimpico di Atlanta. Nel finale di stagione arriva nuovamente in semifinale all'US Open.

Il 1997 è il punto più basso della carriera di Agassi. L'infortunio al polso che aveva duramente condizionato la stagione 1993 si fa risentire, e Agassi può giocare solo 24 incontri durante l'anno. Durante questo periodo sposa la modella e attrice Brooke Shields, dedicandosi particolarmente alla vita mondana e compare su molte riviste di pettegolezzi. Anche a causa di questo disinteressamento per l'attività sportiva le poche apparizioni di Agassi sono estremamente deludenti, e durante l'anno non vince nessun titolo e non raggiunge nessuna finale; per tutto l'anno precipita in classifica e a novembre tocca il fondo, risultando al 141° posto della classifica. Nel finale di stagione ha una leggera ripresa e riesce a risalire fino al 122° posto; per molti commentatori ormai Agassi è un atleta finito, bruciato dalla troppa sicurezza e troppo attento alla vita mondana più che agli allenamenti.

Nel 1998 il matrimonio con la Shields comincia ad andare in crisi, e Agassi si concentra esclusivamente sul tennis ripartendo da zero. Prende parte a molti tornei Challenger (un circuito specifico per i giocatori di bassa classifica) vincendone alcuni, inoltre cambia completamente il suo atteggiamento arrivando a farsi amare dal pubblico che l'anno prima aveva cominciato a detestarlo. Durante la stagione è protagonista di una salita in classifica che non ha precedenti: partito come numero 122 del mondo a fine stagione è 6°, dopo essersi aggiudicato 5 tornei importanti ed essere arrivato in finale nel Master Series di Key Biscayne e nella Grand Slam Cup.
1999-2003: nuovamente ai vertici [modifica]

Il 1999 vede il ritorno definitvo di Agassi tra i grandi nomi del tennis mondiale. Agli Australian Open viene eliminato al quarto turno, in aprile vince agevolmente il torneo di Hong Kong presentandosi in gran forma all'Open di Francia. Al termine di un'incredibile rimonta in finale contro Andrei Medvedev, vince il Roland Garros, diventando il quinto giocatore della storia a vincere almeno uno di ciascuno dei tornei dello Slam dopo Rod Laver, Roy Emerson, Don Budge e Fred Perry, inoltre Andre è il primo (e tuttora unico) uomo ad aver vinto almeno una volta tutti i 4 tornei del grande slam, la medaglia d'oro del singolare olimpico, il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis; questa impresa nel mondo del tennis femminile è stata compiuta anche da Steffi Graf (futura moglie di Andre). Sempre nel 1999 arriva in finale anche a Wimbledon, venendo sconfitto in 3 partite da Sampras. A luglio ritorna per 3 settimane numero 1 del mondo. Meno di due mesi dopo Wimbledon Agassi conquista per la seconda volta in carriera l'US Open battendo Todd Martin in finale e conquistando nuovamente la prima posizione della classifica, mantenuta nonostante la sconfitta in finale contro Sampras nella Masters Cup; la conserverà anche nel 2000 per un totale di 52 settimane.

Nel 2000 Agassi centra la quarta finale consecutiva nel Grande Slam: dopo aver superato Sampras in semifinale sconfigge Yevgeny Kafelnikov nella finale conquistando il suo secondo Australian Open. Durante l'anno viene eliminato al secondo turno al Roland Garros, raggiunge la semifinale a Wimbledon perdendo contro Patrick Rafter e poi nuovamente eliminato al secondo round all'US Open. A fine stagione perde per il secondo anno consecutivo la finale della Masters Cup contro Gustavo Kuerten, cedendo così al brasiliano lo scettro di numero 1 del mondo. Complessivamente il 2000 è stato sotto le attese: dopo la prodezza in Australia Agassi non è riuscito ad aggiudicarsi nessun torneo, pur piazzandosi abbastanza bene in tutte le competizioni importanti.

Nel 2001 vince nuovamente gli Australian Open, infilando poi la doppietta nei Master Series di Indian Wells (in finale su Sampras) e Key Biscayne, impreziosite a luglio da un nuovo successo su Sampras nella finale del torneo di Los Angeles. In questa stagione raggiunge la semifinale a Wimbledon e i quarti di finale negli altri due slam. Memorabile il quarto di finale agli US Open perso in 4 set contro Sampras, considerata da molti una delle più belle partite di sempre.

Il 2002 comincia con una brutta notizia: Andre non può difendere il suo titolo a Melbourne a causa di un infortunio. Durante la stagione vince i master series di Key Biscayne, Roma e Madrid e nella finale dell'US Open incontra per la trentaquattresima e ultima volta il rivale di sempre Sampras, venendo sconfitto in 4 partite (bilancio finale: 20-14 per Sampras).

Nel 2003 Agassi vince il suo ottavo e ultimo titolo del Grande Slam agli Australian Open, battendo in finale Rainer Schüttler in tre partite. In marzo vince per la terza volta consecutiva (e sesta in carriera) il titolo Master series di Key Biscayne, stabilendo il primato di 18 successi consecutivi nella competizione (battuto il precedente di Sampras, che tra il 1993 e il 1995 si fermò a 17; l'anno successivo vincerà i primi due incontri portando il primato a 20). Il 28 aprile 2003 torna per l'ennesima volta numero 1 del mondo, diventando il giocatore più anziano a raggiungere tale traguardo (33 anni e 13 giorni); due settimane dopo lo cederà a Lleyton Hewitt; lo riconquisterà nuovamente il 16 giugno 2003 conservandolo per altre 12 settimane (portando il suo totale a 101). A causa di un infortunio è costretto a saltare alcuni importanti tornei e cederà lo scettro di numero 1 a Juan Carlos Ferrero dopo che questi lo sconfisse all'US Open. Nella Masters Cup di fine anno arriva in finale, ma viene battuto da Federer; a fine anno è numero 4 del mondo.
2004-2006: ultimi anni e ritiro [modifica]

Nel 2004 il trentaquattrenne Agassi dimostra di poter ancora competere ad altissimo livello conquistando il Master series di Cincinnati: con questa vittoria Agassi stabilisce il primato di 17 Master series vinti. Inoltre durante la sua carriera Andre ha vinto almeno una volta 7 dei 9 tornei del circuito MS. Durante l'anno Agassi diventa il sesto giocatore dell'era open ad aver raggiunto le 800 vittorie, consegue questo risultato battendo Alex Bogomolov a Los Angeles. Termina l'anno al numero 8 della classifica mondiale.

Nel 2005 viene eliminato nei quarti di finale all'Australian Open dal nuovo re del tennis mondiale: Roger Federer. Nei tornei successivi Agassi riesce sempre a essere competitivo ma non riesce ad aggiudicarsi nessun titolo. In seguito a un infortunio si presenta all'Open di Francia in condizioni precarie e viene eliminato al primo turno da Jarkko Nieminen. Dopo la delusione parigina vince per la quarta volta in carriera il torneo di Los Angeles e raggiunge la finale al Canada Masters, venendo sconfitto dal nuovo numero 2 del mondo Rafael Nadal. All'US Open contro ogni previsione riesce ad arrivare fino in finale ma viene nuovamente battuto da Roger Federer; comunque un grande risultato per Agassi che ottiene anche un trionfo di pubblico. Dopodiché New York si infortunia seriamente all'anca (al punto da non riuscire a camminare), ma rientra in tempo per la Tennis Masters Cup in cui però non riesce ad essere competitivo (si ritirerà prima della fine della competizione). Finisce l'anno come numero 7 del mondo.

Nel corso del 2006 annuncia il suo ritiro dopo il torneo che aveva sempre più sentito, l'US Open. Nel torneo perde al terzo turno giocando sull'Arthur Ashe Stadium il 3 settembre, contro il giovane tedesco Benjamin Becker, in quattro partite. Una ovazione in piedi lunga molti minuti saluta l'uomo che forse più di tutti ha dato e ricevuto dal tennis.

Ad Andre Agassi viene attribuita la frase "credere in me stesso mi fa vincere". Agassi è l'unico giocatore della storia del Tennis maschile ad aver vinto almeno una volta: tutti e 4 i tornei dello Slam, il Tennis Masters Cup, la Coppa Davis e la medaglia d'oro in singolare ai Giochi olimpici; inoltre detiene il primato quale più vecchio numero 1 al mondo.
Fasi della carriera [modifica]
Il tipico rovescio bimane di Andre Agassi

Andre Agassi, sin da giovanissimo, ha dimostrato di avere una forte personalità e di non aver paura ad esibirla: indossava abiti colorati in campo quando a nessuno veniva in mente di vestire un colore che non fosse il bianco, portava capelli lunghi e orecchini, diventò un autentico divo grazie alla sua immagine ribelle. John McEnroe lo ha definito la rockstar del tennis. A causa di questo suo gusto particolare nell'abbigliamento diserterà per i primi anni della carriera il torneo di Wimbledon e l'Australian Open (all'epoca era obbligatorio il bianco in entrambe le competizioni, oggi solo a Wimbledon), poiché giudicati troppo retrogradi. Era uno sportivo differente, originale di natura, schivo e riservato ma allo stesso tempo mondano nelle frequentazioni. Forse è proprio per questo che nei primi anni Novanta accettò di girare una pubblicità per la Canon che recitava "L'immagine è tutto", motto che gli venne appiccicato addosso e per cui ancora oggi viene ricordato.

Quella però fu una fase; ne seguì un'altra caratterizzata da una serie di insuccessi sportivi che lo portarono a essere il numero 141 del mondo: era il 1997, il periodo del matrimonio con Brooke Shields, Agassi era fuori forma e veniva ormai considerato da tutti un giocatore finito, nonostante avesse solo 27 anni. L'annullamento del matrimonio con la Shields avvenne nel 1999 e fu questo il momento in cui Agassi riuscì a tornare in perfetta forma sui campi da tennis e a intraprendere una seconda carriera, caratterizzata da tre finali dello slam nello stesso anno, proprio il 1999. Un Agassi rinnovato, apparentemente più conformista, che recupera le magliette bianche, la concentrazione, la determinazione e la sua consueta rapidità di spostamenti. Stupisce, perché nelle conferenze stampa riesce a ricordare con incredibile esattezza ogni punto giocato contro l'avversario. Alcuni credono che questo picco nella carriera di Agassi sia stato propiziato dalla frequentazione con Steffi Graf, prima compagna e poi moglie con la quale ha avuto due bambini, Jaden Gil e Jaz Elle.

Agassi ha recentemente affermato che non si sente più la stessa persona che anni fa affermava "l'immagine è tutto". Oggi è padre, marito, tennista e uno degli sportivi più rispettati e amati nel mondo. Forse anche perché è riuscito a reinventarsi e a diventare ciò che da lui nessuno si sarebbe mai aspettato.
Stile e caratteristiche tecniche [modifica]

Sin da piccolissimo, Agassi mostrava l'attitudine a seguire la palla soltanto con gli occhi, senza muovere il capo, segno di eccezionali riflessi e fondamento per quella che si sarebbe rivelata la sua arma più devastante,la risposta d'anticipo, ossia nel colpire la palla in fase ascendente , sfruttando una maggiore energia cinetica del rimbalzo e un minor utilizzo di tempo nel ribattere la palla, il risultato è un colpo di velocità e imprevedibilità impressionanti che, la maggior parte delle volte lascia fermo il giocatore( spesso non ancora uscito dal movimento del servizio ) togliendogli il tempo.

Agassi non è un giocatore di tennis tipico: per quanto oggi la tendenza sia quella di abbandonare il vecchio schema offensivo di "serve & volley", Agassi non ama i colpi interlocutori ed è un attaccante dal fondo. Il suo colpo più riuscito è la risposta, definita la migliore di tutti i tempi e in grado di rimettere in gioco anche uno dei servizi più potenti mai eseguiti (quello di Andy Roddick a 240 km/h): dotato di una grande capacità di anticipo. Ha un servizio potente che però non utilizza per raggiungere l'ace puro, ma per aprirsi il campo ed effettuare il colpo definitivo. Il rovescio è bimane ed estremamente efficace, specie in lungolinea; lo stesso vale per il dritto, con cui predilige anche traiettorie anomale.

Dotato di un eccellente timing, coordinazione e velocità, quando Agassi imprime i suoi ritmi di gioco e mette i piedi dentro al campo crea le condizioni ideali per esprimere il suo tennis. Il suo punto debole è da sempre il gioco di rete: uno dei suoi coach, Brad Gilbert, ha per lungo tempo incoraggiato Agassi ad avanzare, ma senza grandi risultati; utilizza la volée solamente come colpo definitivo a punto quasi ottenuto e tradisce sempre la mancanza di senso di posizione. Quando gli fu chiesto come mai non provasse interesse a migliorare quella parte del suo gioco, semplicemente rispose che non ne aveva bisogno perché vinceva comunque.
L'autobiografia e l'ammissione (2009) [modifica]
    « Non mi ero mai sentito tanto vivo, ma ho messo a rischio il mio nome e la mia carriera. »
    
(Andre Agassi)

Nella sua autobiografia Agassi ha ammesso di essere stato dipendente dalle metanfetamine e di aver mentito all'ATP per evitare una squalifica: nel 1997 risultò infatti positivo ad un test antidoping e mentì all'ATP affermando di aver ingerito un cocktail di vodka contenente tale sostanza a sua insaputa. Salvò in questo modo il prosieguo della propria carriera sportiva. A sua difesa racconta che in quel periodo il suo matrimonio con Brooke Shields era in crisi e che fu per lui un periodo molto duro.[1][2][3][4][5][6][7] Due giorni dopo è stata pubblicata un'altra rivelazione shock: il tennista statunitense ha infatti ammesso che la sua folta criniera dei primi anni '90 era un parrucchino.[8][9] Tutto ciò non è passato inosservato nel mondo dello sport: Roger Federer si è infatti dichiarato scioccato e deluso[10] mentre Sergej Bubka ha dichiarato che Agassi dovrebbe essere sanzionato.[11] A queste "condanne" si sono poi aggiunti l'ex tennista tedesco Boris Becker[12], l'ex numero uno al mondo Martina Navrátilová[13] e Rafael Nadal.[14] In un'intervista esclusiva rilasciata alla CBS Agassi si è discolpato chiedendo comprensione[15]:
    « È stato un momento della mia vita in cui avevo bisogno di aiuto. »