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Bjorn Borg!Giocava
nella categoria juniores quando fece storcere il naso agli "eleganti"
del tennis per quel suo sgraziato rovescio a due mani. Poi a suon di
vittorie il suo stile è divenuto leggenda.
Nato in Svezia nella
città di Sodertalje il 6 giugno 1956, Bjorn Borg è stato il più grande
campione del periodo romantico del tennis: quel periodo in cui le
racchette erano pesanti e fatte di legno. Nella sua carriera ha vinto
cinque volte il trofeo di Wimbledon (dal 1976 al 1980), sei volte il
Roland Garros (1974-75, 1978-81) e i Masters gp nel biennio 1979-80.
Dall'anno
in cui vinse il torneo dell'Avvenire sino al suo ritiro, lo svedese e'
stato protagonista della scena tennistica mondiale.
Cerco' di fare
del tennis la cosa piu' semplice possibile, si trattava solo di
rimandare la palla una volta in piu' dell'avversario, come lui stesso
ebbe modo di dichiarare. Un pallettaro a detta di molti, un pallettaro
che fu pero' il piu' grande "passeur" della storia del tennis.
Il
suo caratteristico rovescio a due mani, che allora costituiva una
novita', per molti era un difetto tecnico. In realtà i risultati
smentirono tutti i critici, come accadde per Dick Fosbury nel salto in
alto. Borg dimostrò che si poteva essere forti senza saper giocare bene
a tennis: era il numero uno ma almeno un centinaio di giocatori al
mondo colpivano al volo meglio di lui, servivano meglio di lui e
avevano un braccio più "virtuoso" del suo.
Ma nessuno aveva la sua
velocità di spostamento, la sua capacità di concentrazione e la sua
stessa resistenza negli incontri-maratona.
Bjorn Borg e' entrato
nella storia del tennis per le sue cinque vittorie consecutive a
Wimbledon, un'impresa che da molti viene considerata della stessa
importanza di un Grande Slam. Lo svedese è stato sicuramente un grande
giocatore anche sulla terra battuta: vincere sei volte il Roland
Garros, di cui quattro consecutive, sarebbe impresa ardua per qualsiasi
campione. Borg non aveva pause mentali; non si scommetteva mai sulla
durata della prestazione in campo, perché Borg poteva rimanerci due ore
più di qualsiasi altro.
Uno dei peggiori momenti della carriera
di Bjorn Borg è stato quando ha perso nel 1981 contro John McEnroe la
finale degli US Open, un torneo che non riusci' mai ad aggiudicarsi
nonostante le quattro finali giocate.
Lo svedese faceva tirare
le corde della sua racchetta fino a 40 kg, che per i telai tradizionali
di allora era una tensione fuori da ogni standard. L'impatto della
palla con le corde aveva un suono inconfondibile, molto acuto.
Borg
si ritiro' nel 1983 a soli ventisei anni perche' nauseato dai
massacranti allenamenti quotidani. Nel 1989 sposò Loredana Bertè (in
passato fidanzata del tennista italiano Adriano Panatta): il matrimonio
non sarebbe durato a lungo. Introverso e freddo come le terre
scandinave in cui e' nato, Borg divenne il simbolo dell'epoca d'oro
della sponsorizzazione: fu un personaggio altamente carismatico che
contribui' piu' di ogni altro alla diffusione del tennis come sport di
massa.
Nel 1991, dopo molti anni di completa inattivita', lo
svedese tento' il rientro nel circuito tennistico mondiale al torneo di
Montecarlo. Scese in campo sul centre-court del principato contro Jordi
Arrese, armato della sua vecchia Donnay di legno, ora priva di
serigrafie e di ogni dicitura sul telaio.
E non sembro' diverso da
quelli di un tempo, quel passante incrociato tirato dopo una manciata
di secondi, con il suo rovescio a due mani, che ha lasciato Arrese
fermo, a guardare la pallina scavalcare la rete, imprendibile. In quel
momento è sembrato che tutto potesse essere davvero rimasto come dieci
anni prima. Ma alla fine fu una partita deludente. Si trattò solo di un
romantico lampo, strappato al passato.