copertina del libro "Fernando Aurini. Memorie d'Abruzzo", a cura di Lucio De Marcellis

     

 

 

 

 

 

  BIBLIOGRAFIA

su Fernando Aurini

(ultimo aggiornamento 8/2/2006)

 


1941

- “Prima” al Comunale. “Mia moglie vuole sposarmi”. 3 atti di Pietro Boccabella, in «Il Solco», Teramo, 28 giugno 1941 [L’articolo riporta informazioni sull’interpretazione dimostrata dagli attori della compagnia stabile del Teatro sperimentale del G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista), tra i quali Fernando Aurini];

 

1942

- Al Teatro Sperimentale del Guf “Il Piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello, in «Il Messaggero», Roma, 20 giugno 1942 [Sono riportate informazioni sullo spettacolo presentato la sera precedente in Teramo, nel quale “Aurini è stato un “Baldovino” bravo e convincente…”];

-   Spettacoli al Teatro Sperimentale del G.U.F. di Teramo, in «Il Giornale Fascista», Roma, 21 giugno 1942 [Si riferisce sullo spettacolo teatrale “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, nel quale “Aurini è stato un Baldovino bravo e convinto, dagli accenti più varî e sempre consoni al personaggio”];

-   Spettacolo del Teatro Sperimentale del G.U.F., in «Il Giornale d’Italia», Roma, 21 giugno 1942 [E’ commentato lo spettacolo teatrale, in tre atti, per la regìa di Loberto Cabeli e Pasquale Fabbri, nel quale “Fernando Aurini ha reso con efficacia il ruolo principale…”];

-   Spettacoli al Teatro Sperimentale del Guf. “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello, in «Il Solco», Teramo, 22 giugno 1922 [Commento allo spettacolo tenuto la sera del 17 giugno a Teramo, in cui Aurini ha recitato la parte di Baldovino];

-   Recita del teatro Guf a Teramo, in «Il Solco», Teramo, 2 novembre 1942 [Si annuncia l’imminente spettacolo “L’ex alunno” di Giovanni Mosca diretto da Pasquale Fabbri con i seguenti interpreti principali: Giobatta Antonelli, Fernando Aurini, Nella Bartoli, Felice De Luca, Maria Di Paolo, Gino Gemignani, Luigi Maggio, Elena Cardini, Giancamillo Rossi e Franco Sisino];

-   Al “Comunale” di Teramo, in «Il Giornale d’Italia», Roma, 12 dicembre 1942 [Si informa sulla commedia “La donna di nessuno” di C. V. Lodovici rappresentata a Teramo dal teatro Guf, in cui “Disinvolto e padrone della parte è apparso Fernando Aurini nella parte di Alberto Cusano”];

-    “La donna di nessuno” di Lodovici, in «Il Messaggero», Roma, 12 dicembre 1942 [Nell’articolo è riportato un positivo commento sull’interpretazione di F. Aurini, che ha recitato con la compagnia del teatro Guf];

-   Spettacoli al Teatro Guf…, in «Il Lavoro fascista», Roma, 22 dicembre 1942 [Si commenta lo spettacolo “La donna di nessuno” di Lodovici, in cui “Cusano ha trovato un interprete efficacissimo in Aurini che è stato sempre bravo e misurato..”]; 

1945

- Catene, in «La Riscossa», Teramo, [giorno non identificato] ottobre 1945 [Sono riportate informazioni sullo spettacolo “Catene” di Allan Langdon Martin, presentato il 6 ottobre al teatrino della Cetra, dalla Compagnia Stabile d’arte drammatica della Sezione Socialista di Teramo. Nell’articolo si afferma che “…il pezzo di colore della commedia, Fernando Aurini (Owen Harding) ha soddisfatto in talune occasioni mentre in altre è sembrato quasi fuori fase…”]; 

1946

- “Il bacio non è più un segreto” al “Comunale” di Teramo, in «Voce Adriatica», Ancona, 26 maggio 1946 [Si informa sui varî spettacoli di musica (che hanno visto il successo di Nino Dale), danza e rivista. Per quest’ultima parte vi è stata l’apprezzata partecipazione di Aurini e altri];

- MONDINO, Scapigliatura teramana, E’ spuntato lo Spillone ma non è piaciuto a tutti. La festa delle matricole, ultima tappa della giovinezza sfrenata, in «Il Messaggero», Roma, 3 novembre 1946 [E’ riportato il disegno di una caricatura dedicata a Fernando Aurini];

1949

- G.D.S., Si è inaugurato “Al Trocadero” il più suggestivo locale d’Abruzzo, in «Il Momento Abruzzese», Roma, 23 novembre 1949 [L’articolo descrive la cerimonia di inaugurazione del locale per l’intrattenimento e la ristorazione, sito nel centro storico di Teramo, sotto il Palazzo INCIS. L’esercizio è addobbato signorilmente con specchi iridescenti, neon brillanti e addobbi fastosi e festosi. La festa è stata allietata dall’orchestrina “Zerosei” diretta da Nino Dale. Sulla pedana Fulvio Pazzaglia e Laura Lari, della Radio Italiana, si sono alternati nelle canzoni più in voga. Ai presenti è stato  rivolto il saluto del “brillante e vivacissimo” Fernando Aurini che, a nome dei giornalisti teramani, ha illustrato la portata e i fini del bellissimo locale anche con possibile richiamo turistico. Nel locale, oltre ai servizi bar, funzionano anche la pizzeria, la rosticceria, la pasticceria e birreria, nonché un restaurant di primissima classe, e nelle intenzioni dei gestori, saranno organizzate serate allietate da spettacoli danzanti, recitativi e musicali con la presenza di divi e dive in voga. Alla serata inaugurale sono intervenuti anche i rappresentati della stampa pescarese a testimonianza della colleganza e corporazione con i giornalisti teramani. Il locale aperto dai gestori Giuseppe e Gino Melozzi, si è reso immediatamente teatro di un triste episodio. Gino Melozzi, di trentasei anni, uno stimato barista che si era fatto una posizione con la sua attività, eccessivamente emozionato per l’evento, colto da un malore, ha perso  immediatamente la conoscenza ed è stato ricoverato in ospedale dove è morto  durante la notte. Il Trocadero a causa della disgrazia ha chiuso i battenti  intorno alle 21,30 ed è stato deciso che il programma ricreativo programmato sarà ripreso qualche sera più tardi];

- [Caricature], in «Il Messaggero», Roma, 30 novembre 1949 [E’ riportata una serie di sei  vignette tra le quali quella di Fernando Aurini - erroneamente scritto Fernando Senini - al quale è attribuito il titolo di «dinamico impresario nonché “speaker” del “Trocadero”»]; 

- Attualità teramane. Viste e sentite “Al Trocadero”, in «Momento Sera», Roma, 16 dicembre 1949 [Nel locale teramano gestito da Peppino Melozzi si è esibita la cantante Anna D’Alvise venuta da Roma, che ha stupito per le belle interpretazioni, seguite dal commento di Fernando Aurini];    

-  JAC, Attesa teramana per la festa della matricola. Si rispolverano i berretti goliardici, in «Momento Sera», Roma, 18 dicembre 1949 [E’ annunciata l’imminente “Festa della matricola” che si terrà a Teramo dal 21 dicembre al 6 gennaio. Per il primo giorno è stato organizzato un importante veglione nei locali del Trocadero. Scherzosamente si ipotizza che l’attore-intrattenitore Fernando Aurini potrebbe proporre al pubblico la declamazione dei versi di “Lorenzo il Magnifico”];

- G.D.S., Un’attesa che non sarà delusa. La festa della matricola grande avvenimento, in «Il Momento [Abruzzese]», Roma, 18 dicembre 1949 [Nell’articolo è annunciato testualmente: “Una novità di cui certamente il pubblico si compiacerà è il ritorno sulla scena del noto e discusso attore Fernando Aurini che ricalcherà la ribalta nella parte difficilissima del tenore Palewscki, accanto alla signorina Anna D’Alvise, nota negli ambienti, oltre che per i suoi pregi vocali, anche come attrice”];

1950

- “Buffonate 1950”, in «Momento Sera», Roma, 15 [mese non identificato, forse maggio] 1950 [Si commenta il positivo successo di Anna D’Alvise, già conosciuta al pubblico teramano per le sue serate al “Trocadero”, in occasione della “Festa della Matricola” e della rappresentazione della commedia “Centocinquanta la gallina canta” al fianco di Fernando Aurini che interpretava la parte del tenore Paleski];  

1951

- Un nuovo settimanale “Il Giornale d’Abruzzo”, in «Il Paese», Roma, 22 gennaio 1951, [Si annuncia l’imminente uscita di un giornale teramano, probabilmente sotto la direzione di Fernando Aurini e Gino Falzon];

- PASQUALE FABBRI, La soppressione dei treni sulla Teramo-Giulianova?, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 25 marzo 1951 [Il giornalista e scrittore Pasquale Fabbri, già direttore dell’«Italia Centrale», a commento della notizia riportata sul numero precedente de «Il Giornale d’Abruzzo», invia una lettera alla redazione che viene pubblicata integralmente. Nella lettera si loda Fernando Aurini che ha saputo cogliere l’importanza della notizia riguardante l’ipotesi di soppressione della tratta ferroviaria Teramo-Giulianova];

- La bella della settimana, Concorso Giornale d’Abruzzo, in «Supplemento al Giornale d’Abruzzo», Teramo, 2-9 luglio 1951 [Si informano i lettori sull’avvenuto accordo tra «Il Giornale d’Abruzzo» e la O.G.M., (Organizzazione Grandi Manifestazioni) con il quale il Giornale si impegna a segnalare settimanalmente i volti più interessanti e più fotogenici delle ragazze abruzzesi da destinare, eventualmente, al concorso di Miss Italia. F. Aurini fa parte della Giuria che effettua la suddetta selezione];

- GIANNA PEDERZINI, Gianna Pederzini per la celebrazione teramana di Primo Riccitelli, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 22 luglio 1951 [Pubblicazione della lettera, a firma di Pederzini, con la quale la cantante lirica risponde alla richiesta di Fernando Aurini per una sua partecipazione alla celebrazione in onore del musicista Riccitelli. L’articolo è corredato da una foto del busto di  Pederzini in “Madonna Oretta”];

- La Giuria per la finale del Concorso O.G.M. e “Giornale d’Abruzzo”, in «Il Giornale d’Abruzzo, numero speciale per le finali del Concorso “Miss Abruzzo”», Teramo, 29 agosto 1951 [Il numero speciale è dedicato al Concorso nella cui Giuria approntata per l’occasione, vi è anche F. Aurini];

- Sotto il patrocinio de “Il Giornale d’Abruzzo”, il grandioso “Festival della Moda” nel quadro delle manifestazioni Riccitelliane, in «ll Giornale d’Abruzzo», Teramo, 30 settembre 1951 [Nell’articolo si informa sulle positive impressioni raccolte a proposito delle imminenti celebrazioni dedicate al maestro Riccitelli. Il Comitato Esecutivo è composto da Fernando Aurini, Giuseppe De Sanctis e Nino D’Amico];

- ULISSE, Vita mondana a Teramo. Reginetta azzurra nei saloni del Trocadero, in «Momento Sera», Roma, 29 dicembre 1951 [Sono riportati i commenti sulla serata nel corso della quale è stata premiata come “Reginetta azzurra” la signorina Maria Mancini. La gara di valzer è stata vinta dalla coppia Averardi Niche e Bonifazi Valter. Sono citate varie persone di Teramo intervenute, tra le quali Fernando Aurini];

1952

- Completa riuscita delle Celebrazioni Riccitelliane indette dal “Giornale d’Abruzzo”, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 17 febbraio 1952 [E’ commentata la serata in onore di Gianna Pederzini nell’ambito delle celebrazioni riccitelliane. Era presente al teatro Comunale di Teramo il ministro Spataro, che presiedeva il Comitato d’onore delle manifestazioni indette dal “Giornale d’Abruzzo”, accompagnato da autorità e parlamentari, tra i quali l’on. Memena Delli Compagni, l’on. Giuseppe Giammarco, l’on. Castelli Avolio e altri. Alle indimenticabili pagine musicali composte da Riccitelli viene anteposto il ricordo del Maestro. Nel quadro delle Celebrazioni la musica ha avuto il suo posto d’onore. E nelle note della musica riccitelliana si è svolta, il giorno dopo, un’altra suggestiva cerimonia: a Cognoli di Campli, sulla facciata della casa natale del compositore, è stata apposta una lapide marmorea. Prima di morire il Maestro ebbe a esprimere un desiderio. Disse: “Almeno una lapide ricordi il tormento e la fatica della mia vita”. Fernando Aurini che raccolse le parole del Maestro ha dettato il seguente testo: «In questa casa - il 10 agosto 1875 - nacque Primo Riccitelli - Alla sua vita - tormentata e senza sorriso - contrappose la sua musica - piena di colore e di festa - divino dono che lo compensò del destino - Mentre i “Compagnacci” e “Madonna Oretta” - riprendono il loro trionfale cammino - ad imperitura memoria dell’immortale autore - il Comune di Campli». Sono presenti all’apposizione della lapide, che ha luogo dopo una messa di suffragio celebrata dall’arcidiacono di Campli, mons. Delpaggio, e durante la quale si levano le suggestive note dell’Ave Maria inedita di Riccitelli. Il ministro Spataro, le autorità parlamentari, Gianna Pederzini, interprete di “Madonna Oretta” e affettuosa amica e ispiratrice del maestro. Mons. Delpaggio e il ministro Spataro rievocano, sotto diversi aspetti, la vita e la figura di Primo Riccitelli. Nell’articolo sono riportati alcuni passaggi del discorso di Spataro, il quale aveva raccolto le parole di elogio di Mascagni rivolte al maestro Riccitelli];  

- G.D.S., Soddisfazione per la riuscita delle “celebrazioni riccitelliane”, in «Il Tempo», Roma, 21 febbraio 1952 [Si informa sul resoconto, presentato al prefetto della Provincia di Teramo dott. Antonino Longo, dai giornalisti Giuseppe De Sanctis, Fernando Aurini e Nino D’Amico, in qualità di membri del Comitato Esecutivo delle riuscitissime “Celebrazioni riccitelliane”, svolte dal 30 gennaio al 3 febbraio 1952 e seguite da ministri, parlamentari, alte autorità, personalità notissime, e artisti del teatro lirico italiano];

- [Senza titolo], in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 2 marzo 1952 [L’articolo pubblicato è testualmente il seguente: “Il Direttore del «Giornale d’Abruzzo», Fernando Aurini, che dal 30 aprile p.v. è stato chiamato a dirigere «Ultimissime» di Brescia, commemorerà il 10 aprile 1951 al Teatro Comunale di quella città il musicista F. P. Tosti, prima del Concerto della «Canzone  Italiana»”];

- Taccuino: Celebrazioni, in «Il Tempo», Roma, 19 marzo 1952 [La redazione ha festeggiato la ricorrenza del primo annuale della fondazione del “Giornale d’Abruzzo”; sono state ricordate le tappe più significative ed è stato definito il programma per il secondo anno. E’ seguito il pranzo al ristorante “Cantinone” dove sono stati pronunciati brillanti discorsi da Fernando Aurini e altri];

- G. F., Compleanno del Giornale d’Abruzzo, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 27 marzo 1952 [A conclusione del primo anno di attività, la direzione del giornale indìce una riunione alla quale partecipano i collaboratori del settimanale. Nell’incontro si valuta il successo dell’iniziativa e si traccia il piano programmatico per la migliore impostazione futura del  giornale che, per le sue iniziative e il coraggioso intervento nella soluzione dei problemi locali, ha riscosso successo e simpatia in Abruzzo. Dopo la riunione, è stato offerto un pranzo da Peppino detto “Il Morrese” presso il suo ristorante “Il Cantinone”.  Segue l’elenco dei partecipanti tra i quali il direttore Fernando Aurini, il redattore capo, i redattori Gino Falzon,  Nino Rubini, Pasquale Fabbri, Giuseppe (Peppino) De Sanctis (presidente dell’Associazione provinciale della stampa),  il prof. Amilcare Rambelli (critico d’arte del settimanale), Raffaele Aurini, l’avv. Giuseppe (Peppino) Palombieri del “Corriere della Sera”, i collaboratori proff. Livio Scipioni e Jacobitti, il rag. Ioannoni e altri collaboratori, fra i quali la giovane “mascotte” Gianni Falzon. Alcune ditte - che si ringraziano nominalmente - hanno offerto un contributo spontaneo in generi commestibili];    

- Gita del “Giornale d’Abruzzo” per i piccoli alluvionati, in «Il Messaggero», Roma, [data non identificata, forse 19 aprile 1952 o giorni successivi compreso il 1 maggio. Nella biblioteca Dèlfico non sono reperibili i numeri di questo periodico] [E’ descritta la gita a Tocco da Casauria organizzata con il concorso dei Padri del Santuario della Madonna delle Grazie. Nella cittadina visitata è intervenuto anche il sindaco. Tra gli altri, ha preso la parola, Fernando Aurini in qualità di Direttore del Giornale];   

- Il collega Aurini lascia la direzione del “Giornale d’Abruzzo”, in «Mattino d’Abruzzo», Pescara, 19 giugno 1952 [Per assumere altri incarichi Aurini lascia la direzione a Nino D’Amico. Sarà “Redattore capo responsabile” il comm. Gino Falzon];

- Saluto, in «Il Momento», Roma, 19 giugno 1952 [Stesso articolo pubblicato su “Mattino d’Abruzzo” nella stessa data];

- Nel giornalismo teramano, in «Il Tempo», Roma, 19 giugno 1952 [Si informa che nessun dissidio ha maturato le dimissioni di F. Aurini dall’incarico di Direttore de «Il Giornale d’Abruzzo». Egli ha rassegnato spontaneamente le dimissioni per assumere la direzione de “Il progresso Abruzzese”, settimanale d’informazioni e d’attualità che dovrebbe prendere avvio entro i primi d’agosto del medesimo anno];    

- NINO  D’AMICO, Un albergo ristoro a 15 chilometri da Teramo. Acquachiara meta ideale per il turismo domenicale, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 11 settembre 1952 [L’articolo riporta le impressioni avute in seguito alla visita fatta dalla Stampa teramana all’albergo da poco realizzato in località Acquachiara (sopra Magnanella in Provincia di Teramo). I giornalisti sono stati invitati per l’inaugurazione dall’avv. Giuseppe Mariani, per conto dell’Ente Provinciale per il Turismo e del Consorzio di Bonifica della Laga che ha commissionato i lavori di costruzione dell’albergo. L’autore dell’articolo, altri giornalisti (tra cui Fernando Aurini) e il fotografo Nardini, si sono recati sul posto fino ad allora sconosciuto, percorrendo una stretta stradina. Durante le brevi pause per tirare fiato, tutti hanno potuto apprezzare le bellezze paesaggistiche della vallata sottostante che dà verso Teramo o il sovrastante Monte Tre Croci limitrofo al passo di Pietrastretta. L’articolo è corredato dalla foto dell’albergo];

- GIUSEPPE DE SANCTIS, Tutta Campli in festa intorno alla sua “Patrona”, in «Il Tempo», Roma, 4 ottobre 1952 [L’autore dell’articolo, insieme con F. Aurini, Sandro Morriconi e Antonio Jacondini si recano nelle prime ore del pomeriggio a Campli, attirati dalla proposta del sindaco della cittadina, Ubaldo Scevola, di prospettare  l’ascolto del grande concerto bandistico “Primo Riccitelli” diretto dal maestro Marigonda. F. Aurini illustra ai compagni di viaggio la storia della cittadina e li guida in visita alla Scala Santa. Al concerto segue la  degustazione della porchetta... con il motto che “a tavola mai s’invecchia”]; 

- Congedo di un collega, in «Il Giornale d’Italia», Roma, 2 dicembre 1952 [I giornalisti teramani  e con loro F. Aurini, salutano il collega Antonio Jacondini, l’insuperabile “Antica”, che si trasferirà a Bologna];  

- JAC, Nella Sala Consiliare del Comune. Riuniti al Congresso di Teramo i rappresentanti della stampa provinciale, in «Mattino d’Abruzzo», Pescara, 10 dicembre 1952, [F. Aurini, insieme con altri giornalisti teramani, respinge i tentativi d’attacco all’unico quotidiano locale che esce in Abruzzo];

- G.D.S., Si è tenuto a Teramo il Congresso della Stampa, in «Il Tempo», Roma, 11 dicembre 1952 [Si informa sull’elezione, tra gli altri, di Fernando Aurini nel comitato direttivo dell’Associazione Stampa. Al pranzo servito nell’Albergo Giardino, è seguita l’inaugurazione della mostra d’arte, presso i locali del “Giornale d’Abruzzo”, con i disegni del pittore Amilcare Rambelli];

- Concluso con successo il Convegno dei Pubblicisti. Sono stati discussi i problemi del Teramano, in «Il Messaggero», Roma, 11 dicembre 1952;

- G.M., Appassionata discussione sui problemi Teramani al congresso della stampa, in «Momento Sera», Roma, 11 dicembre 1952;  

1953

- Giornalisti insigniti, in «Il Tempo», Roma, 12 febbraio 1953 [Annuncio del conferimento della Croce di “Cavaliere” da parte del Presidente della Repubblica, ai pubblicisti Giuseppe De Sanctis, Fernando Aurini e Nino D’Amico, per l’attività giornalistica da loro svolta nella tutela e in favore della Provincia di Teramo e in particolare per l’organizzazione della manifestazione “Celebrazioni Riccitelliane” svoltesi nel 1951 a Teramo con risonanza internazionale]; 

- Giornalisti insigniti, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 15 febbraio 1953 [Il Presidente della Repubblica ha insignito della Croce di “Cavaliere”, i pubblicisti Giuseppe De Sanctis, Fernando Aurini e Nino D’Amico, per l’attività giornalistica da loro svolta in favore della Provincia di Teramo e per la organizzazione delle “Celebrazioni Riccitelliane” svoltesi a Teramo l’anno precedente. Ai tre pubblicisti hanno espresso telegraficamente la loro soddisfazione e compiacimento il ministro on. Giuseppe Spataro, il maestro Giovacchino Forzano, la nota artista lirica signora Gianna Pederzini - protagonista di Madonna Oretta -, personalità, giornalisti e amici];

- G. M., Tre pubblicisti di Teramo nominati cavalieri, in «Il Messaggero», Teramo, 18 febbraio 1953 [La notizia ricalca quanto pubblicato nei due articoli precedenti];

- Aurini all’estero, in «Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, 3 novembre 1953 [Si annuncia l’avvenuta partenza di Aurini – salito a bordo della motonave “Auriga” della Società Grimaldi, nella veste d’inviato speciale per “Il Giornale d’Abruzzo e Molise”, per la Rai di Pescara e per alcuni settimanali a rotocalco - per un tour con destinazione la Francia, la Tunisia, la Spagna, le Canarie, il Venezuela e altri stati dell’America Latina, il Messico e gli Stati Uniti. Si informa che i successivi numeri del giornale recheranno la corrispondenza dall’estero scritti dall’inviato. Ad Aurini è affidato il compito di diffondere, tra le comunità italiane all’estero, il «Giornale d’Abruzzo e Molise», anche per mezzo di conferenze];

- Pubblicità… a pagamento. Aurini all’estero, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise, Teramo, 3 dicembre 1953 [Si accenna a un articolo riguardante Aurini, per il suo rapporto con la s.p.a. «La Esperanza». Si informa inoltre sull’intervista di Aurini a Umberto II, rilasciata a Cascais in Portogallo. Il pezzo è integrato  da fotografie];

- [Intervista di Fernando Aurini], in «Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, Natale 1953 [Si annuncia l’avvenuta registrazione a Caracas di un’intervista all’attrice aquilana Maria Pia Casilio. Si annuncia anche il ricevimento in onore di Aurini - di ritorno dal suo viaggio in Africa, Spagna, America Latina e Francia - che si terrà presso i locali del giornale il 23 dicembre]; 

1954

- Pescara commemorerà lo scrittore Antonelli, in «Il Messaggero», Roma, 4 marzo 1954 [Si informa sull’incontro che i giornalisti teramani membri del comitato organizzatore delle “Celebrazioni di Luigi Antonelli”, Giuseppe De Sanctis, Nino D’Amico e Fernando Aurini, hanno avuto con il presidente dell’Amministrazione provinciale di Pescara dott. Jannucci e con il sindaco avv. Chiodi];

- Tenuto domenica scorsa ad Atri. Il Convegno della Stampa abruzzese, in «Il Messaggero», Roma, 12 agosto 1954 [Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, anche F. Aurini]; 

- Il “Premio Silvi” per la canzone dialettale, in «Momento Sera», Roma, 13 agosto 1954 [Si dà notizia dell’esito del concorso nel quale nessuno - tra i venticinque poeti dialettali abruzzesi — è riuscito a conseguire un giudizio favorevole della Commissione, presieduta dal prof. Luigi Illuminati e composta dal poeta Alfredo Luciani e dai giornalisti Fernando Aurini, Franco Manocchia e Lamberto De Carolis];

- Lieto evento in casa Troiani, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, 2 ottobre 1954 [I baroni, coniugi Maria e Antonio Troiani di Arassa - quest’ultimo proboviro dell’Associazione stampa teramana e consigliere provinciale - hanno tenuto una festa nella loro casa  in Lempa di Civitella del Tronto. Fernando Aurini, in rappresentanza del giornale insieme a Nino D’Amico, ha provveduto a far omaggio di un servizio fotografico e di un quartetto musicale]; 

1955

- [Oggi, ripresa della rubrica], in «Momento Sera», Roma, 15 gennaio 1955 [L’annuncio è il seguente: “Siamo lieti di poter aderire alle vive sollecitazioni pervenuteci da numerosi lettori, riprendendo la rubrica «Oggi», interrotta per indisposizione del suo compilatore, l’egregio collaboratore Fernando Aurini”];

- Un film su Riccitelli soggetto di F. Aurini, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise”, Teramo, 6 marzo 1955 [forse pubblicato anche su «Il Messaggero» nello stesso periodo], Roma, 5 maggio 1955 [L’articolo integrale è il seguente: “Sebbene non si sia completamente rimesso dalle conseguenze fisiche derivategli dall’infortunio automobilistico nel quale fu vittima nei giorni scorsi, il collega Fernando Aurini è partito alla volta di Roma, dove si incontrerà con un gruppo di sceneggiatori, per gettare le basi per la concreta realizzazione di un film rievocante la vita dello scomparso e sfortunato musicista Primo Riccitelli, del quale venne indetta una riuscitissima commemorazione, che ebbe vasti riflessi artistici su scala nazionale, nel 1952, in Teramo. Il soggetto del film su Primo Riccitelli che si spense a Giulianova il 27 marzo 1941, è stato scritto, per l’appunto, dal collega Fernando Aurini che del grande e sfortunato musicista fu cordiale amico e confidente];

- Interessanti e nuovi programmi saranno messi in onda da Pescara, in «Il Messaggero», Roma, 7 agosto 1955, [Il dott. Tiboni, direttore di Radio Pescara, annuncia una serie di trasmissioni radiofoniche. La prima, già andata in onda, è stato un bozzetto di vita balneare del 1880 in cui F. Aurini ha curato il testo e prestato la voce];

- NINO RUBINI, A Roseto è straripato Lo Spillone, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, 4 settembre 1955 [La pubblicazione de «Lo Spillone estivo» ha avuto un grande successo. L’uscita è stata abbinata alla veglia danzante organizzata nel dancing del Lido Mirella di Roseto. La comitiva dei giornalisti presenti alla serata ha cenato nella veranda della Trattoria Mirella, “prima che Fernando Aurini, della R.A.I. si sbizzarrisse cantando alcuni pezzi, seguito dal tenore Sandrino Rubini”. Sono nominati gli intervenuti e le loro attività o reazioni nel corso della serata];

1956

- I Gad in azione, in «L’Abruzzo e il Molise», [città di edizione non identificata], [giorno e mese non identificati, forse aprile] 1956 [Fernando Aurini è membro della Commissione giudicatrice della Rassegna Regionale dei Gruppi di Arte Drammatica insieme a Luigi Barbara di Pescara e Fiorindo Moschella di L’Aquila; presidente è lo scrittore e commediografo Alessandro De Stefani];

1957

- Un po’ per celia, in «Il Giornale d’Italia», Roma, 16 gennaio 1957 [Articolo scherzoso nel quale si informa che Fernando Aurini è stato presente nello stadio di Teramo per seguire la partita di calcio della propria città];

- Tutta la città ne parla. Sorge a Teramo “Il Melatino”, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 15 aprile 1957 [E’ annunciata l’imminente apertura a Teramo di un nuovo ristorante, per merito di alcuni giornalisti di Teramo. L’esercizio, sarà, nelle intenzioni degli ideatori, “oltretutto il ritrovo dei giornalisti, scrittori, artisti e dei più noti professionisti della città. L’arredamento è dell’artista Amilcare Rambelli. Il motto del locale è: “A lo magnare n’agi mesura”. L’articolo è corredato da una foto di Fernando che brinda];

- Allegro addio, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, 19 aprile 1957 [Si informa sulla serata organizzata presso il locale Tatobbe per festeggiare l’addio al celibato di Dino Tiboni, in procinto di sposarsi con la signorina Stamura De Francesco];

- G.D.L., Il Convegno teramano della Stampa abruzzese-molisana. Sono state gettate le basi per la istituzione della Associaz. Regionale, in «Il Giornale d’Italia», Roma, 13 giugno 1957 [Al convegno, tenuto a Teramo il 9 giugno 1957, ha partecipato F. Aurini];

- Finalmente un locale ove si mangia bene! La solenne inaugurazione del Ristorante “Al Melatino”, in «Il Giornale d’Abruzzo e Molise», Teramo, 17 giugno 1957 [Locale inaugurato a Teramo, in via Torre Bruciata. Durante la serata viene servita la porchetta di Panaioli, il “re dei porchettari d’Abruzzo”. Si riferisce che la direzione del locale è di Fernando Aurini, che per l’occasione presenta rievocazioni storiche sulla famiglia dei Melatino e sul guerriero collocato all’ingresso del locale oltre a disquisizioni sulla cucina locale. Nelle intenzioni degli ideatori, il Melatino è un locale che colma una lacuna da tempo avvertita nel settore turistico-gastronomico, con la consapevolezza del richiamo che la culinaria può avere sul turismo. E’ pubblicata anche la foto dell’interno del locale]; 

- Inaugurata la sede del Giornale d’Abruzzo, in «Il Messaggero», Roma, 19 giugno 1957 [Inaugurata in via Carlo Forti, 9 la nuova sede del giornale diretto da Gino Falzon. Fernando Aurini, che è stato uno dei fondatori del giornale, ne ha assunto la condirezione];

- P. A., Conclusa la sagra della musica. L’omaggio di Giulianova al violoncellista Gaetano Braga, in [periodico non identificato], 29 novembre 1957 [Si riporta il resoconto delle celebrazioni. Il soprano Verdiana Campana, accompagnata al piano dal maestro Lucerri, e dal violoncellista prof. Vittoriano Della Cananea, ha fatto echeggiare applausi a non finire. Ringraziamenti per l’organizzazione e tra gli altri, anche a Fernando Aurini e a Nino D’Amico];

- Premi agli studenti del “Tecnico” Vastese. Nel corso dell’inaugurazione dell’anno scolastico celebrato il musicista giuliese Gaetano Braga, in [periodico non identificato], 18 dicembre 1957 [Fernando Aurini ampiamente e con profonda considerazione ha ricordato la biografia del maestro G. Braga e le famose romanze cantate in tutta l’Europa. Il soprano Verdiana Campana si è esibita in numerose interpretazioni canore];

1958

-  Una pubblicazione di Aurini su “Teatro [leggi Teramo] d’altri tempi”, in «Il Messaggero», Roma, 6 novembre 1958 [E’ annunciato l’incarico che l’Ente per il Turismo di Teramo ha commissionato a Fernando Aurini, “patito della sua città ed uno dei più appassionati cultori di cose abruzzesi”, per la redazione del volume «Teramo d’altri tempi». Si informa che Aurini si affiderà particolarmente alla fotografia per la rievocazione “suggestiva della Teramo di una volta”];

-   Teramo d’altri tempi, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, [giorno non identificato, presso la biblioteca Dèlfico non è reperibile questo periodo] novembre 1958 [L’Ente per il Turismo di Teramo ha dato incarico a Fernando Aurini di curare un volumetto fotografico sulla “Teramo d’una volta che il piccone demolitore ci ha fatto o sta per farci perdere per sempre…”];

1959

- Due importanti interviste di abruzzesi alla Rai, in «Il Giornale d’Italia», Roma, 5 marzo 1959 [Si annuncia che il notiziario abruzzese della RAI manderà in onda due importanti interviste concesse a Roma all’infaticabile redattore teramano Fernando Aurini: la prima intervista è alla pittrice Anna Maria d’Annunzio - nipote prediletta dell’Immaginifico”-, la quale  espone alla Galleria Schneider e che tra l’altro rivela agli ascoltatori abruzzesi particolari inediti della vita del grande Poeta pescarese; la seconda intervista è stata concessa dallo scrittore Ignazio Silone];

1960

- L’Abruzzo contribuì in misura notevole all’unità d’Italia, Venticinque trasmissioni da Radio Pescara per rievocare uomini e fatti della nostra terra, in «Il Popolo», Roma, 27 gennaio 1960 [Si annuncia un ciclo di venticinque trasmissioni curate da Fernando Aurini dai microfoni di Radio Pescara per la rievocazione di uomini e fatti della terra d’Abruzzo nel periodo dell’Unità d’Italia];

-   Venticinque trasmissioni da Radio Pescara. Il contributo abruzzese all’Unità d’Italia, in «Il Messaggero», Roma, 28 gennaio 1960 [Si annuncia la serie di trasmissioni sull’Unità d’Italia, curate da Fernando Aurini, che saranno sceneggiate e commentate da musiche dell’epoca];

-   L’Abruzzo e l’Unità d’Italia nella rievocazione di Radio Pescara, in «Il Tempo», Roma, 28 gennaio 1960 [Si annuncia la serie di trasmissioni, curate da Fernando Aurini, su  personaggi e avvenimenti storici, con sceneggiatura e commenti musicali dell’epoca];

-   Il contributo dell’Abruzzo al Risorgimento italiano, in «Il Secolo d’Italia», Roma, 29 gennaio 1960 [Si informa sulla programmazione della serie di trasmissioni che saranno curate da Aurini]; 

-   Venticinque trasmissioni da Radio Pescara. Contributo abruzzese all’Unità d’Italia, in «Momento Sera», Roma, 29 gennaio 1960;

-   Una serie di trasmissioni dedicate all’Unità d’Italia,  in «Il Paese», [ ], 29 gennaio 1960; 

-   Ciclo di trasmissioni alla radio sull’Abruzzo e l’Unità d’Italia. Il programma, curato da Fernando Aurini, rientra nelle celebrazioni per il Centenario – Uomini e fatti della Regione, in «Il Tempo», Roma, 30 gennaio 1960;

-    Conclusa domenica l’ultima trasmissione. “Pe’ la Majella” va in vacanza. La rassegna radiofonica regionale è stata una delle più seguite negli ultimi anni - Un esempio da imitare, in «Telesera», Roma, 28-29 giugno 1960 [E’ nominato Fernando Aurini che è attore e coautore nella seguita trasmissione radiofonica];

-   EDOARDO MAMBELLA, Pe’ la Majella va in riposo. La brillante e popolare rivista di Radio Pescara, che ha rivelato le doti di numerosi autori della regione, sarà sostituita durante il periodo estivo da altre rubriche, in «Il Tempo», Roma, 30 giugno 1960 [L’articolo fa un bilancio della rassegna di vita abruzzese-molisana, andata in onda in concomitanza dell’inaugurazione della sede RAI di Pescara, che ha sommato 26 numeri per un totale di 13 ore di trasmissione, 219 scketch e 229 parodie musicali, oltre alla edizione straordinaria al teatro Pomponi di Pescara. Tra gli attori e autori vi è Fernando Aurini];   

-   Ritorna in onda “Pe’ la Majella”, in «Il Messaggero», Roma, 1 ottobre 1960 [E’ annunciato il ripristino della fortunata trasmissione regionale nella programmazione di Radio Pescara, con la partecipazione di Fernando Aurini come coautore di testi e attore];

-   Dal due ottobre settimanalmente. “Pe’ la Majella ritorna in trasmissione, in «Il Tempo», Roma, 1 ottobre 1960;

-   La rubrica “Pe’ la Majella”, sarà ripresa a Radio Pescara, in «Momento Sera», Roma, 4 ottobre 1960;

1961

- LUIGI BRACCILI, Un grande musicista di Teramo esce dal dimenticatoio. L’opera “I Compagnacci” di Primo Riccitelli in programma al Teatro dell’Opera di Roma, in «Il Tempo», Roma, 5 dicembre 1961 [L’Ente Autonomo del Teatro dell’Opera di Roma ha comunicato la stagione lirica 1961-1962 nel cui cartellone è stata inserita anche l’opera lirica “I Compagnacci” di Primo Riccitelli. E’ riportata una breve biografia di Riccitelli. “Qualche mese fa – scrive Braccili – insieme al giornalista Fernando Aurini, che è stato amico intimo del musicista e che tanto si è adoperato per l’inserimento della sua opera nel cartellone del Teatro dell’Opera, ci recammo presso il cimitero di Giulianova, dove è sepolto il musicista, e solo dopo un’ora di tenace ricerca riuscimmo a trovare la tomba. Primo Riccitelli, il discepolo di Mascagni che fece parlare di sé i giornali di tutto il mondo, è segnato sul registro del cimitero di Giulianova con un nome errato. La tomba di Riccitelli denuncia lo squallore in cui è stata lasciata: sulla pietra corrosa un nome e una data, non un fiore …”];

1962

-   LUIGI BRACCILI, Riesumato un grande artista. Giustizia è stata fatta per il musicista Primo Riccitelli, «Orizzonti d’Abruzzo», Pescara, gennaio 1962 [Si annuncia l’inserimento, nella stagione lirica 1961/62, dell’opera “I Compagnacci” composta dal  musicista Primo Riccitelli. Il giornalista ricorda che Fernando Aurini è stato amico intimo del musicista - nato a Campli -, osteggiato in vita e dimenticato in morte. Luigi Braccili e Fernando Aurini sono reduci da una non facile ricerca  della tomba del musicista presso il cimitero di Giulianova, complicatasi a causa dell’errato nome di Riccitelli nel  registro cimiteriale];

1963

 

-   Pubblicazione turistica, in «Orizzonti d’Abruzzo», Pescara, 20 marzo 1963 [Si dà notizia della pubblicazione di “Itinerari Artistici del Teramano», Teramo, Ceti, curata con Luigi Braccili per conto dell’Ente Provinciale per il Turismo di Teramo];

-   Fra Teramo e Ville d’Anjou. I comandanti Parmigiani e Di Croce hanno creato un “gemellaggio”, in «Il Corriere italiano», Montreal, 5 luglio 1963 [G. Antonio Di Croce, figlio di teramani, durante il suo soggiorno in Italia compie un gemellaggio tra i Vigili del Fuoco di Montreal e il comandante dei Vigili Urbani di Teramo geom. Parmigiani. A Pescara incontra, tra gli altri, Fernando Aurini];

-   Iniziato il quinto anno di spettacoli radiofonici. Sono state riprese le trasmissioni della rivista “Pe’ la Majella”, in «Il Messaggero [del Molise]», Roma, 15 ottobre 1963 [Aurini fa parte del cast di attori];

1964

- Un articolo di F. Aurini sulla cucina teramana, in «Notizie del Turismo», Teramo, gennaio 1964 [Si annuncia l’imminente pubblicazione dell’opuscolo gastronomico – “La cucina teramana” – con testi e ricette di Fernando Aurini. Il lavoro fa parte del progetto di propaganda dell’ E.P.T. per l’Estero. Si ipotizza di stampare il testo in varie lingue]; 

- GINO FALZON, Vernissage teramano. Fernando Aurini: “Magister vitae”, in «Il Tempo», Roma, 3 marzo 1964 [Articolo scherzoso in cui l’autore descrive F. Aurini]; 

- Fernando, salute, in «Il Corriere della Regione», Teramo, 26 maggio 1964 e in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 28 maggio 1964, [Articolo scherzoso a commento del conferimento ad Aurini della tessera “honoris causa” da parte dell’Associazione Svizzera degli Amici del vino. La tessera recapitata ad Aurini è pubblicata in copia nell’articolo];

- NINO D’AMICO, Un emigrato che a Bellinzona ha fatto fortuna. Presieduta da un cittadino teramano una originale associazione svizzera, in «Il Messaggero», Teramo, 9 giugno 1964 [Un recente viaggio di lavoro in Svizzera ha permesso di conoscere un teramano che vive a Bellinzona, il signor Ralf Giannandrea che importa i vini da ogni parte del mondo. Nella foto associata all’articolo, il primo a sinistra è Fernando Aurini];

- Organizzato dalla “Pro Loco” di Alba Adriatica. Giornalisti ed esponenti della riviera romagnola in blocco al “Convegno della stampa adriatica”, in «Il Messaggero», Roma,  25 luglio 1964 [Si informa che Fernando Aurini tratterà il tema “Gastronomia e richiamo turistico”]; 

- Sabato e domenica si terrà a Castelli il 1° Convegno della Stampa Adriatica, in «Il Messaggero», Roma, 30 luglio 1964 [Fernando Aurini partecipa al Convegno, in qualità di redattore di Radio Pescara];

- Il 27 settembre a Campli la 1° sagra della porchetta, in «Il Messaggero», Roma, 11 settembre 1964 [E’ annunciata l’organizzazione della prima gara tra macellai per la preparazione della porchetta, i cui maiali non dovranno superare, a peso vivo, gli 80 Kg e la cui cottura non deve essere anteriore alle 24 ore. Aurini è tra gli organizzatori]; 

- Grande successo a Campli della Sagra della porchetta, in «Il Messaggero», Roma, 29 settembre 1964 [Si afferma che l’ideatore della manifestazione è l’esperto Fernando Aurini];

- Migliaia di turisti a Campli per la Sagra regionale della porchetta, in «Momento Sera», Roma, 5-6 ottobre 1964 [Nell’articolo si recita testualmente: “…Bisogna dare atto però che solo un appassionato d’arte e d’antico, quale il prof. Fernando Aurini, poteva spremere dalla sua poliedrica genialità un lancio nel mondo del turismo di questo particolare aspetto nell’abilità culinaria abruzzese, purtuttavia noto sinanche in America con le colonie dei nostri emigranti. Dato il via a Zurigo alle pregevoli pietanze abruzzesi, il prof. Aurini ha rilanciato da Campli, questa sua seconda patria, un prodotto destinato a portare per le vie dei continenti il nome d’Abruzzo prendendo per la gola gli uomini d’ogni razza e d’ogni colore, che amano la buona cucina ed amano l’arte…”];  

- GINO FALZON, Il partito della porchetta, in «Il Giornale d’Abruzzo», Teramo, 10 novembre 1964 [Cronaca dello svolgimento della prima “Sagra della Porchetta” organizzata in Campli. Fernando Aurini è stato premiato per la genialità turistico-gastronomica nell’aver inventato la Sagra. La gara tra porchettari concorrenti è stata vinta ex-aequo, da Giuseppe Berardinelli di Teramo, Luigi Meloni di Campli e Armando Di Carlo di Campli. Secondo classificato è stato Elia Di Martino di Guardiagrele];

1965

- Festeggiati i “cuochi di Zurigo”, in «Il Messaggero», Roma, 2 febbraio 1965 [Foto di gruppo, scattata in occasione del Festival di Zurigo. Tra i giornalisti F. Aurini]; 

- Conferenza a Teramo del sen. Ugo D’Andrea. E’ stato invitato dalla Associazione provinciale della Stampa. Eletto il Direttivo, in «Il Tempo», Roma, 23 marzo 1965 [Nel corso dell’assemblea, è stato eletto presidente effettivo Fernando Aurini]; 

- Nella nuova sede sociale Fernando Aurini eletto Presidente dell’Associazione Provinciale Stampa, in «Il Messaggero», Roma, 23 marzo 1965 [Si informa sull’esito della riunione nella quale sono stati presenti settanta iscritti tra i quali anche il sindaco di Teramo, Carino Gambacorta, che è pubblicista. E’ stato eletto presidente “Fernando Aurini, redattore di Radio Pescara, scrittore giornalista di chiara fama”]; 

- L’assemblea dei giornalisti Teramani, in «Il Messaggero», Roma, 24 marzo 1965 [Foto  del gruppo di partecipanti all’assemblea dei giornalisti, fotografati davanti all’ingresso della nuova sede dell’associazione provinciale della Stampa. Il neo presidente Aurini è al centro della comitiva];

- Solenne inaugurazione del “Circolo della Stampa”, in «Il Tempo», 13 aprile 1965 [Si informa nei dettagli sulla serata di inaugurazione del Circolo della Stampa presso la sede in via dei Mille a Teramo. Il presidente Maurini (leggi Aurini) ha presentato il nutrito programma di manifestazioni che intende varare];

- La “Bella epoque” a Teramo, in «Gazzetta di Teramo», Teramo, 29 aprile 1965 [Nel Circolo dell’Associazione Provinciale della Stampa tutto è filato liscio fino a che si è trattato di decidere su fatti musicali. Il giovane Marcello Martelli lancia l’idea di installare nella sede un juke-box che fa alterare la sensibilità del presidente Fernando Aurini, molto liberale su tutti gli argomenti tranne che nel tollerare la musica moderna...];

- Successo della festa popolare patrocinata dalla nostra Rivista, Sor Paolo trionfa in omaggio alla tradizione, in «Attualità turistiche”, Teramo, a. III (1965), n. 11 e 12 [Sono riportate le impressioni della festa organizzata nel quartiere di Porta Romana a Teramo. Tra gli organizzatori anche F. Aurini];

- [Disegno albero di Natale con foto personaggi], in «Gazzetta di Teramo», Teramo, 23 dicembre 1965 [Disegno con le foto del direttore del giornale, dei redattori e dei collaboratori. Vi è anche quella di F. Aurini];  

1966

-    La Befana per tutti. Nelle calze dei Teramani la Befana metterà…, in «Gazzetta di Teramo», Teramo, 6 gennaio 1966 [Articolo scherzoso nel quale s’immagina un regalo per ogni personaggio teramano: “a Fernando Aurini, giornalista - gastronomo - tenore (senza acuti) la possibilità di riuscire a cantare, una volta tanto, una romanza per intero”];

-  Scrittori a Convegno. Il benvenuto della città di Teramo ai maggiori rappresentanti della cultura, in «Gazzetta di Teramo», Teramo, 5 maggio 1966 [Il Sindacato Nazionale Scrittori ha scelto Teramo quale sede del convegno nazionale degli editori e scrittori sul tema “la diffusione del libro economico”, tenuto nei giorni 6, 7 e 8 maggio. Per l’occasione l’articolista tenta un “censimento” della cultura teramana. Schierati su due fronti politicamente diversi: il Circolo Culturale “Antonio Gramsci” e il Circolo “La Nuova Frontiera”. Fra i due si è inserito il Circolo della Stampa “Luigi Antonelli”, - che ha come presidente il giornalista Fernando Aurini -, la cui sede si trova nell’elegantissimo palazzo gentilizio della famiglia Savini];

-   GINO FALZON, Fernando Aurini, Presidente dell’Associazione della Stampa,  in «Teramo in topless», Teramo, Ceti, [1966?], pp. 85, 131-133, 219, 288 [Scherzoso profilo del carattere di Fernando Aurini];

1968

- LUIGI BRACCILI, All’insegna della tradizione e della genuinità, in «Invito a tavola in Abruzzo», Teramo, Edigrafital, 1968, p. 9 [In questo opuscolo inserito nella carta dei vini della Casal Thaulero, Luigi Braccili cita Fernando Aurini, definito «un grande amatore della “buona tavola”, che non si limita però soltanto a magnificare la cucina teramana, ma si rivela un mangiatore formidabile». Riporta inoltre la seguente parte di un articolo scritto in precedenza da Fernando Aurini sulla cucina teramana: «Depositarie della fama della cucina pretuziana, le donne teramane sono riuscite a conservare una passione, diciamo, che va altrove, purtroppo, irrimediabilmente scomparendo. Mangiare in una casa teramana è come ritrovarsi tra amici antichi, essere avvolti nel tepore d’una cordialità e d’una ospitalità che rallegrano e consolano»];

1970

-   Fernando Aurini nominato, direttore del Centro delle tradizioni popolari, in «Il Messaggero», Roma, 26 febbraio 1970; 

- Da oggi un “lungo viaggio”. Abruzzo gastronomico, in «Il Tempo», Roma, 7 marzo 1970 [E’ annunciata la messa in onda della nuova rubrica settimanale del “Giornale d’Abruzzo”, il quotidiano radiofonico regionale, che dal 7 marzo inizierà un ciclo di trasmissioni sulla gastronomia abruzzese a cura degli esperti Fernando Aurini e Fausto Celestini];  

- “Quanne la fija mè facea la Sagne”. Sapore e poesie della cucina abruzzese colti da Fernando Aurili [leggi Aurini] e Fausto Celestini, in «La Gazzetta», Roma, 22-28 marzo 1970, n. 12 [Il “Giornale d’Abruzzo”, il quotidiano radiofonico regionale, da sabato 7 marzo 1970 ha iniziato a trasmettere una nuova rubrica, a cadenza settimanale, sulla cucina abruzzese dal titolo: “Quande la fija mè facea la Sagne”. La trasmissione è arricchita da tutti quegli elementi che, nel tempo, avevano contribuito a caratterizzare la tipicità dei singoli piatti: versi dei poeti, riferimenti storici, canti e musiche, ispirati alle varie specialità gastronomiche abruzzesi. Fernando Aurini e Fausto Celestini sono i curatori della trasmissione];

- Presentato il romanzo di Ghilarducci. La crisi coniugale della moglie giovane, in «Il Messaggero», Roma, 10 ottobre 1970 [Si informa sull’incontro culturale tenuto nel salone del Palazzo della Sanità di Teramo, organizzato dall’Associazione Stampa Teramana “Luigi Antonelli”. Il Presidente Fernando Aurini ha dato il via ai lavori con una introduzione. Una foto di gruppo ritrae Aurini e altri];

- Ghilarducci al Lions con Prisco e Pomilio, in «Il Tempo», Roma, 10 ottobre 1970 [Articolo con contenuto simile a quello pubblicato su «Il Messaggero», stessa data. E’ allegata anche una foto del gruppo di relatori compreso F. Aurini];  

1971

- Incontro con la stampa dell’avvocato Caporale, […] ignorata dal Governo la realtà turistica teramana, «Il Tempo», Roma, 2 gennaio 1971 [Il presidente dell’E.P.T. ha avuto un colloquio con i rappresentanti della stampa teramana di cui si riporta anche la foto di gruppo. E’ annunciata la “programmazione 1971” che prevede la esposizione degli enti turistici regionali alla Fiera di Milano e di Torino. Per ottenere un buon successo del turismo, si ritiene necessario preservare i beni monumenti, il verde, la qualità dell’aria e delle acque…];

- Diffuse da Radio Praga. Di nuovo in onda “Vecchie e nuove musiche”, in «Il Resto del Carlino», Bologna, 2 gennaio 1971 [E’ annunciata la serie di programmi di Radio Pescara. Le trasmissioni del martedì, a cura di Fernando Aurini, saranno dedicate a grandi cantanti lirici abruzzesi o molisani];

- Riprende la trasmissione radio “Vecchie e nuove musiche” in «Il Tempo», Roma, 3 gennaio 1971 [La trasmissione mattutina di Radio Pescara, riprende la programmazione su grande richiesta da parte degli ascoltatori. La trasmissione del martedì è a cura di Fernando Aurini];   

- Ungaretti ricordato da Piccioni. Quando la vita diventa poesia, in «Il Messaggero», Roma, 17 marzo 1971 [Si informa sull’intervento di Leone Piccioni, direttore generale dei programmi radiofonici, alla giornata organizzata dall’Associazione della stampa  “Luigi Antonelli” della quale fanno parte, tra gli altri, Nino D‘Amico e Fernando Aurini, ritratti anche in una foto];

- ITALO MARIO BORA, [titolo non identificato], in «Abruzzo Duemila», Pescara, maggio 1971, p. 39 [E’ citato F. Aurini che, in quel periodo, è ritenuto esponente della cultura popolare insieme ad altri];

- Teramo d’altri tempi. Quando il nonno andava in landò, in «Il Messaggero», Roma, 17 giugno 1971 [L’articolo descrive la mostra fotografica. Testualmente si afferma che il “merito di una simile realizzazione è del collega Fernando Aurini: nessuno meglio di lui poteva curare così brillantemente una mostra del genere. Con una passione e un amore che rivelano in fondo molta nostalgia, Fernando è andato pazientemente alla ricerca di vecchie foto e alla fine si è ritrovato in mano tante tessere: a questo punto non gli è stato difficile ricomporre il mosaico, un mosaico nel quale viene fuori la Teramo ormai scomparsa…”];  

- IL CRONISTA MATUSA, Il due di coppe stile liberty nella Teramo di settant’anni fa, in «Il Tempo, Roma, 6 luglio 1971 [Si descrive la mostra fotografica “Teramo d’altri tempi” voluta e allestita da Fernando Aurini in occasione del Giugno Teramano 1971];

- Dopo una pausa di alcuni mesi. Torna in onda oggi (14,30) la rubrica “Pe’ la Majella”, in «Il Messaggero», Roma, 3 novembre 1971 [Annuncio della serie di trasmissioni da Radio Pescara con testi a cura di Fernando Aurini e altri];

1972

-   Teramo d’altri tempi, «Il Tempo», Roma, 16 giugno 1972 [Si informano i lettori sulla mostra fotografica “Teramo d’altri tempi” allestita da Fernando e Raffaele Aurini nel palazzo della Sanità in Teramo, in occasione del «Giugno Teramano». Fernando ha illustrato alle autorità intervenute per l’inaugurazione, il significato della rassegna, nella quale sono esposte foto dal 1861 al 1935. Nell’articolo si accenna al problema della pineta di Porta Madonna e del Palazzo di giustizia. Si annuncia, per l’indomani, l’indizione di un’assemblea per la costituzione dell’associazione «Teramo Nostra»];

1973

- Dichiarato l’ostracismo a “Teramo d’altri tempi”, in  «Il Tempo», Roma, 27 aprile 1973 [Nell’articolo si osserva che la riuscitissima mostra fotografica intitolata “Teramo d’altri tempi” tenuta nell’edizione 1972, potrebbe non essere riproposta nell’edizione 1973 poiché sarebbe scomodo il ricordo dei monumenti e palazzi abbattuti negli anni Sessanta e Settanta per far posto a moderni e antiestetici palazzoni in cemento armato];

- A Teramo per il “Giugno” il primo concorso dei vini, in «Il Tempo», Roma, 25 maggio 1973 [Si annuncia l’incarico assegnato dal Comune di Teramo a Fernando Aurini per l’organizzazione del concorso dei vini. Lo scopo, come asserisce lo stesso Aurini, è quello di spingere i produttori locali a migliorare sempre più la qualità del prodotto enologico abruzzese];

- Lirica al «Giugno Teramano» con una formula per i giovani, in «Il Tempo», Roma, 30 maggio 1973 [Fernando Aurini, organizza le rappresentazioni de “La Bohéme” di Giacomo Puccini e “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, con una formula atta a favorire la conoscenza della lirica da parte dei giovani, secondo un progetto coordinato insieme al  Provveditorato agli Studi di Teramo];

- Pane e vino nel “Giugno Teramano”, in «Il Tempo», Roma, 29 maggio 1973 [E’ nominato Fernando Aurini in qualità di organizzatore della mostra regionale dei vini tipici];

- Oggi si apre a Teramo la Mostra-mercato imperniata su due prodotti: pane e vino, in «Il Tempo», Roma, 25 giugno 1973 [Si informa sull’apertura della mostra e del connesso concorso enologico, organizzati da Fernando Aurini, con la  partecipazione di trenta  ditte concorrenti con almeno 2000 campioni di vino];  

- T.[IBERIO] C.[IANCOTTA], Le mostre della nostalgia, in «Il Tempo», Roma, 30 giugno 1973 [Si passano in rassegna le varie mostre, organizzate in occasione del “Giugno Teramano”, tra le quali quella fotografica, intitolata “Teramo d’altri tempi”, curata da Fernando Aurini]; 

- M.[ARCELLO] M.[ARTELLI], Un “giugno” stakanovista, in «Il Tempo», Roma, 30 giugno 1973 [Nell’articolo è commentata la fatica del sindaco del Comune di Teramo, dott. Di Paola  il quale deve essere presente a numerose manifestazioni, tornei, fiere per il «Giugno Teramano 1973». Fernando Aurini e Gianni Luciotti hanno organizzato la “mostra del pane e del vino”]; 

- Consegnati i premi per i vini abruzzesi, in «Il Messaggero», Roma, 3 agosto 1973 [Sono elencate le ditte premiate al concorso enologico organizzato da F. Aurini, che è anche riprodotto in una foto scattata durante la manifestazione];

1974

- Onoranze a Teramo a Raffaele Aurini, in «Il Tempo», Roma, 1 marzo 1974 [A Teramo si sono svolti i funerali a Raffaele Aurini, fratello di Fernando, presente insieme al sindaco Di Paola, al provveditore agli studi Scalfari, al prof. Carino Gambacorta, ai colleghi della Rai, della stampa, agli amici e ai familiari];

-  M.[ARCELLO] M.[ARTELLI], Tavola rotonda a Silvi sui vini e cibi abruzzesi. Come mangiar bene e come bere… meglio, in «Il Tempo», 31 maggio 1974 [E’ nominato  Fernando Aurini che ha partecipato alla rassegna in qualità di esperto];   

- Torna una manifestazione che ottenne vivo successo. Per i cultori di Bacco torna la mostra del vino, in «Il Tempo», Roma, 16 giugno 1974 [L’articolo descrive la seconda edizione della mostra, organizzata in occasione del «Giugno Teramano» da Fernando Aurini];

- GIOVANNI SAVERIONI, La lirica riconquista Teramo, in «L’Araldo Abruzzese», Teramo, 23 giugno 1974 [Giovanni Saverioni racconta che durante uno dei suoi viaggi, a Massaciuccoli in Toscana, visitò la Villa Puccini dove era collocato il pianoforte con il quale il celebre compositore aveva composto le immortali melodie: “Vissi d’arte, vissi d’amore”, “Io muoio disperato”, “Recondite armonie”. Saverioni non pensava che un giorno avrebbe potuto conoscere le sue composizioni per merito del Comitato del «Giugno Teramano» che, l’anno precedente, ha fatto gustare la “Bohéme” e che nell’anno in cui si scrive ha proposto “Madame Butterfly” e “Tosca”. Saverioni afferma che è «merito del Comitato del “Giugno”, ma soprattutto di Fernando Aurini, che, da anni si batte perché Teramo riprenda la vecchia tradizione della lirica nella nostra città». E Saverioni continua proponendo la educazione musicale fra i giovani, organizzando concerti di musica classica, nella speranza che «il seme ricevuto magari senza entusiasmo, potrebbe, domani, portare i suoi frutti: un amore alla Musica artisticamente più valido e più elevante»];  

1975

- La Maragliano interprete d’eccezione per la “prima” della stagione lirica, in «Il Tempo», Roma, 1 giugno 1975 [Fernando Aurini, con lo pseudonimo di Marco Belli, cura l’organizzazione ed è aiuto regista nelle rappresentazioni liriche che si tengono in occasione del «Giugno Teramano». Nel corso della manifestazione sono rappresentate  “Il Trovatore”, la “Cavalleria Rusticana”,  “Il Campanello” e il “Barbiere di Siviglia”];

- La stagione lirica teramana aperta al “Comunale”, in «Il Messaggero», Roma, 7 giugno 1975 [Si riferisce sul successo delle rappresentazioni liriche organizzate da Fernando Aurini al quale si rivolgono i complimenti e di cui si scrive che è “giornalista di valore e appassionato di musica nonché critico d’arte di indiscusso valore”];

 -   MARCELLO MARTELLI, Il diplomatico in clergyman, in "La voce pretuziana", anno IV (1975), n. 2, pp. 19-21 e MARCELLO MARTELLI, Incontro “all’abruzzese” a New York con il diplomatico in “clergyman”, in [periodico non identificato], [data non identificata], p. 8 [Martelli riporta le impressioni del suo viaggio a New York e della sua visita al Palazzo dell’Onu dove si è recato insieme con Fernando Aurini e con don Ettore Di Filippo (quest'ultimo diventato uno dei dodici membri della Delegazione vaticana)];

1976

- Curiosiamo nella calza dei Teramani. Viva viva la Befana, in «Il Messaggero», Roma, 7 gennaio 1976 [Sono elencati i personaggi più in vista di Teramo e i doni immaginari che la Befana avrebbe loro portato. Per Fernando Aurini si prevede in dono “Teramo d’altri tempi con teatro lirico”];

- Anche i giovani teramani hanno risposto alla “lirica”, in «Il Tempo», Roma, 21 giugno 1976 [Si informa sul successo ottenuto dalla formula organizzativa pensata a favore dell’educazione musicale dei giovani. Fernando afferma che “manca una vera educazione musicale a scuola, nonostante l’impostazione dei nuovi programmi e gli sforzi che si tenta di compiere. I giovani, che pure avvertono con sensibilità profonda l’esigenza musicale, ricevono, in fatto di musica, l’educazione a “quarantacinque giri”, o a musicassette. E ciò non basta per penetrare in un mondo, quello della musica appunto, che a una poetica unisce una caratterizzazione autentica. Gli antichi ponevano la musica tra le arti da insegnare. Anzi la musica era l’arte, per antonomasia, la prima Musa. Col passare del tempo, purtroppo, la musica è stata via via relegata nel ghetto delle cose da riservare solo agli amatori, ai parrucconi, alla gente ormai carica d’anni. Gli stessi giovani, invece, in più d’una occasione, hanno confermato che, se si esaltano ai ritmi elettrizzanti, si appassionano  profondamente a Mozart, Beethoven, Verdi e a tutti i classici, diventati tali solo per il gusto degli uomini di dividere tutto a metà, in una maniera manichea. Perché, in realtà, Mozart, Beethoven e gli altri giganti del pentagramma componevano musica per tutti”];

1977

- P.[ASQUALE] R.[ASICCI], Una lapide apposta alla “Dèlfico”. Ricordato Raffaele Aurini bibliotecario e ricercatore. Il discorso commemorativo è stato pronunciato dal giornalista Luigi Braccili, in «Abruzzo Sette», L’Aquila, 3 marzo 1977 [L’Amministrazione Provinciale di Teramo (in data 26 febbraio 1977) ha scoperto una lapide, collocata nella Biblioteca “M. Dèlfico” di Teramo, per ricordare il bibliotecario Raffaele Aurini. Erano presenti la moglie e il figlio dello scomparso, il fratello Fernando Aurini, il sindaco di Teramo Ferdinando Di Paola, il presidente della Provincia Gabriele Serroni, il presidente della Cassa di Risparmio Carino Gambacorta, la direttrice della biblioteca Silvia Ciarelli Papa e il personale,  oltre a moltissimi amici, docenti, studiosi del Teramano e quasi tutti i giornalisti della provincia di Teramo. Luigi Braccili nel corso della cerimonia ha brevemente ricordato la figura dello studioso];  

1983

- N. P., L’Abruzzo riscopre Ernesto Aurini maestro e collaboratore di Michetti, in «Il Tempo», Roma, 29 ottobre 1983 [Si annuncia che sarà possibile riscoprire l’artista abruzzese Ernesto Aurini, immeritatamente dimenticato, grazie a una iniziativa attuata dal Centro servizi culturali di Chieti della Regione Abruzzo. Nell’occasione Fernando Aurini e Giammario Sgattoni illustreranno la figura e la produzione dell’artista scomparso. La rassegna, che resterà aperta fino al 6 novembre, sarà poi trasferita a Teramo, comprenderà diversi esempi della vasta e multiforme produzione di Aurini: alcuni arazzi dipinti a olio; una ventina di olii su tavoletta; una cartella di caricature realizzate tra il 1903 e il 1910 e pubblicate nello stesso periodo su giornali umoristici teramani e inoltre più di 150 disegni geometrici decorativi stile liberty dipinti ad acquarello. Come pittore, Ernesto Aurini si è dedicato alla celebrazione della natura con una impostazione classica, alla Michetti, e quindi riecheggiante la produzione dell’800 napoletano. Immagini ariose, piene di luce, di ottimismo e d’amore. Seppe farsi valere anche come ritrattista e in tale veste fu molto richiesto e apprezzato. Realizzò moltissime opere, la maggior parte da lui regalate ad amici. L’articolista conclude che questo vasto patrimonio artistico, sarebbe doveroso riunire e conservare in un’unica, idonea sede, magari per iniziativa di qualche istituzione pubblica e di un organismo privato];

1987

- M. M., Aurini presidente di Teramo nostra, in «Il Messaggero», 16 dicembre 1987 [Si informa sulla costituzione dell’associazione con sede in Teramo, avente lo scopo di alzare il livello del dibattito sul centro storico di Teramo e sugli aspetti civili e culturali ad esso connessi (traffico, parcheggi, piano-colore, piani di recupero, quartiere di S. Anna). Fernando Aurini viene eletto presidente];

1988

- TONINO SCARONI, Al Teatro Dannunziano di Pescara. Francesca e i suggerimenti del “Vate”, in «Il Tempo, Roma, 7 agosto 1988 [E’ citato lo scritto di Fernando Aurini nel  programma di sala approntato dall’Ente Manifestazioni Pescaresi, con il quale si commenta la “Francesca da Rimini”];

- TONINO SCARONI, D’Annunzio e la sua Pescara per una festa “in”, in «Il Tempo», Roma, 8 agosto 1988 [Nell’articolo si afferma che la mostra “Nella casa del Poeta” organizzata da Fernando Aurini, Manlio Masci, Valerio Cianfarani e Dino Tiboni è stata tra le prime  di una certa consistenza in Italia];  

1990

-   GINO e MARIO FALZON, Fernando Aurini, in «Il podere dell’amicizia», Teramo, Edigrafital, 1990, p. 199 [Rime scherzose dedicate ad Aurini];

-   Vivo successo al Comunale della Compagnia «Bella Epoque». Con “Cin/cin/la” torna l’operetta, in «La Nuova Gazzetta», Pescara, 24 maggio 1990 [E’ scritto testualmente del “Vivo successo al Comunale della operetta, tornata a Teramo dopo trenta anni grazie alla passione di un amante della musica classica e operettistica, che si è dato molto da fare per regalare ai teramani una serata di evasione nel rispetto di una tradizione di grande prestigio, Fernando Aurini…”];

-   E il Comunale ospiterà una… “Vedova allegra”, in «Il Messaggero», Roma, 11 agosto 1990 [Si annuncia che, grazie alla passione di Fernando Aurini - amante della polvere del palcoscenico -, il sipario del massimo teatro cittadino si alzerà il 21 agosto sulla compagnia del Gran Teatro dell’operetta proveniente da L’Avana, la quale metterà in scena un’importante edizione (cantata e recitata in italiano) dell’immortale operetta di Lehár];  

-   Omaggio a  Gaetano Braga, [in «Manifesto per il Concerto in onore del violoncellista giuliese, tenuto nella sala Buozzi di Giulianova in data 15 dicembre 1990». L’introduzione è di Fernando Aurini]; 

1992

- T.[IBERIO] C.[IANCIOTTA], A Teramo un inverno pieno di concerti, in «Il Tempo», Roma, 29 novembre 1992 [Nell’articolo Fernando Aurini, presidente dell’Associazione musicale “Discanto”, illustra i progetti artistici che l’associazione si è prefissa, come il recupero de “Il ritratto”, una delle opere di Braga];

- A Teramo, con i solisti aquilani, musica di Tosti e di Colista, in «La Tenda», Teramo, novembre 1992 [Annuncio della avvenuta costituzione, da circa un mese a Teramo, dell’associazione musicale “Discanto”, “voluta da Fernando Aurini sempre appassionato di arte, legato a Teramo”. Con fernando collaborano Maurizio Cocciolito e Rodolfo Tulli];     

1993

-   Teramano verace. Rubrica di profili di personaggi Teramani, in «Sor Paolo», Teramo, a. 1 (1993), n. 0, 25 settembre 1993 [Si traccia un breve profilo biografico di Fernando Aurini e si informa che egli collaborerà con il periodico «Sor Paolo»];

1994

- Festa della teramanità, in «Il Messaggero», Roma, 13 dicembre 1994 [Si annuncia per il 16 dicembre la manifestazione organizzata dall’associazione “Teramo Nostra” presso il Circolo Costantini. Interventi anche di Piero Ferrari e di Fernando Aurini. Si renderà omaggio a Geni (Eugenio) Fantaconi e Adalgiso Coccioli];

- Teramanità. Una festa fra ricordi e nostalgia del passato, in «Il Messaggero», Roma, 18 dicembre 1994 [Tanti ricordi e qualche lacrima di nostalgia alla “Festa della teramanità”, organizzata dall’associazione “Teramo Nostra”, giunta alla seconda edizione. Sono state inaugurate tre mostre: una iconografica su S. Berardo curata da Giovanni Corrieri; un’altra con le immagini della vecchia Teramo riprese dalle foto e cartoline della collezione di Pietro Marcattilii e Mario Baiocco; infine la mostra  con gli acquerelli di Alfonso Sardella. Ospite illustre della serata è stato il poeta Pietro Ferrari che ha declamato le sue poesie. Sono stati declamati anche versi in vernacolo e ascoltate musiche come la “Barcatta d’ore” dello scomparso musicista Nicola De Fabritiis e di Coccioli, eseguite dal coro Verdi. E’ stato reso omaggio anche a due illustri teramani  non più viventi: Adalgiso Coccioli, musicista scomparso negli anni ’50 che è stato il musicista del cinema muto e Eugenio Fantaconi, sportivo, poeta e grafico. Inoltre sono stati resi noti gli studi di don Berardo Marrocco sulla mitica cripta del Duomo di Teramo che non era mai stata rintracciata neanche dallo storico Vincenzo Savini. In conclusione di serata sono stati rinnovati gli organi dirigenti dell’associazione “Teramo Nostra”: Piero Chiarini è stato eletto ‘presidente’ mentre nel ‘consiglio direttivo’ sono stati nominati Derna Fumo, Barbara Rastelli, Vincenzo Cimini, Berardo Marrocco, Mario Baiocco, Aldo Di Ottavio, Anna Pepe, Marcello Olivieri, Raimondo Iannetti e Carla De Petris. E’ stata inoltre conferita la presidenza onoraria agli ex presidenti dell’associazione Fernando Aurini, Enzo Rosa e Enzo D’Ignazio];

1996

- [Programma del Convegno di studi l’Arte della cucina a Teramo], in «l’Arte della cucina a Teramo», Teramo, AICS, 1996 [In occasione del Convegno sulla gastronomia Fernando Aurini tiene un intervento insieme a Luigi Braccili e Rino Faranda];

1997

- [Programma del Convegno di Studi “Enogastronomia beni culturali turistici”], in «L’Arte della cucina a Teramo», Teramo, AICS, dicembre 1997, p. 11 [In occasione del convegno di studi organizzato a Teramo il 3 e 4 dicembre 1997 dall’AICS (Associazione Italiana Cuochi e Sommeliers), presso la sala convegni dell’Amm.ne Prov.le di Teramo, il giorno 3, il prof. Adelmo Marino presenta la pubblicazione di Fernando Aurini “All’insegna delle vecchie cantine: Vini e buona tavola d’altri tempi”. Fernando Aurini tiene la relazione dal titolo “Sinfonia di sapori a Teramo”];

1998

-   [GIOVANNI SAVERIONI], Vini e buona tavola a Teramo mancano le pappardelle…, in «La Tenda», Teramo, a. 24 (1998), n. 2, p. 2 [Nell’articolo si informa sulla pubblicazione di Fernando Aurini “Vini e buona tavola nella Teramo d’altri tempi”];

-   Grande Italia chiude aspettando il nuovo bar, in «Il Messaggero», Roma, 28 luglio 1998 [Lo storico caffè “Grande Italia” è stato chiuso per effetto di un provvedimento di sfratto. A eseguire la procedura, alla presenza del vecchio gestore Romano Di Agostino e dei nuovi proprietari dell’immobile, Italia e Mario Sciarra, assistiti dai legali, ha provveduto l’ufficio giudiziario. E’ stato Licio Silvestri, dell’Ufficio unico notifiche ed esecuzioni, presso il Tribunale, a dare attuazione all’ordinanza del vice pretore, dott.ssa Urbini. Nessun ascolto ha avuto, come tentativo in extremis, la telefonata del sindaco Sperandio, al quale s’era rivolta una delegazione di 15 persone per chiedere di evitare l’eventuale cambiamento di destinazione d’uso del locale. Durante le operazioni di sfratto, all’esterno del locale, all’ombra dei portici che spaccava i 35 gradi della calura, gli ultimi avventori esprimevano il rammarico sul nuovo pezzo di storia che andava a chiudersi mestamente. Per gli ultimi avventori del “Grande Italia” c’è stato il brindisi finale, accompagnato da una foto di gruppo (che è pubblicata con l’articolo) suggerita dalla “memoria storica” di Teramo Fernando Aurini (che risulta essere presente nella foto)];

1999

-      R.[OBERTO] M.[ELCHIORRE], Viaggio nella cucina teramana guidati da Fernando Aurini, in «Vario», Pescara, a. XI (dicembre 1998-gennaio 1999), n. 1, p. 100 [Intervista a Fernando Aurini nella quale si descrive il rapporto del tutto particolare che i teramani hanno sempre avuto con la buona tavola. Basti pensare, tanto per fare un esempio, al banchetto che alcuni tavernieri cittadini prepararono in onore delle truppe francesi nel 1798. Nel 1869 si contavano a Teramo un centinaio di osterie, che ravvivavano e allietavano, tra le loro povere mura, la vita di allora. Sono descritti anche i piatti tipici della città di Teramo];

-      R. [OBERTO] M.[ELCHIORRE], Calendario gastronomico teramano, ibidem, p. 101 [Articolo nel quale sono descritte diverse pietanze tipiche della provincia di Teramo come: i maccheroni alla chitarra; la ‘ndocca ‘ndocca e li nnuije; la pastuccia; i ravioli di ricotta; i panzarotti; le mazzarelle; i carciofi ripieni; le virtù; la quagliata; le lumache in guazzetto; il pesce in brodetto o arrosto; la capra alla neretese; lo stoccafisso alla corropolese; la porchetta di Campli; l’antipasto misto; il formaggio pecorino; la pizza rustica; le scrippelle ‘mbusse; i dolci come i pepatelli, i calgionetti, i croccanti, le neole, i bocconotti,  i torroni di fichi o di mandorle, le sfogliatelle]; 

-      Fernando Aurini, esperto gastronomo, in «Vario», Pescara, settembre 1999, p. 15 [Il pezzo fa parte del lavoro intitolato ”Gente di Teramo” a cura di Marcello Maranella, Daniela Di Falco e Fabrizio Gentile, nel quale sono comprese diverse interviste effettuate a personaggi di Teramo. Il testo integrale, attribuito a Fernando Aurini, è il seguente: Teramo è una piccola incompiuta, tutto ciò che si intraprende resta sospeso, interrotto, e infatti la città si sviluppa caoticamente. Se vivesse una vita densa di contenuti morali, culturali e sociali sarebbe una splendida opera verdiana, traboccante di vitalità, appassionata, onesta e diretta.”];

2000

- N.[ICOLA] CAT.[ENARO], Teramo ieri e oggi. La piazza, la musica, e i Caffè, in «Il Messaggero», Roma, 4 marzo 2000 [L’articolo riporta una intervista a Fernando Aurini che descrive come era piazza Grande, l’attuale piazza Martiri della Libertà, di Teramo nei decenni passati. Vi erano botteghe in una foto di fine Ottocento. L’abbattimento dei negozi e delle case addossate al Duomo cominciò agli inizi degli anni Trenta. La differenza c’è, e si vede, nella foto scattata ieri. Manca qualcosa. E non si tratta solo delle costruzioni. «La piazza, allora, rappresentava qualcosa - commenta lo storico Fernando Aurini -. Era il cuore di Teramo, il centro della città. Adesso è diventata una piazza anonima, senza più i suoi negozi e i suoi caffè. Era una piazza viva e ben illuminata con i vecchi lampioni. Sono Teramano da sei generazioni e dico che ora manca il calore. Non è più un punto di aggregazione e di socialità». In piazza Grande si tenevano manifestazioni di ogni tipo e concerti bandistici. C’erano negozi di oreficeria e di abbigliamento. Erano ben ventisette le botteghe addossate al Duomo. Ritrovo di tutti gli appassionati di musica era il Salone Paolini, dove venivano venduti i biglietti per la stagione lirica. Dal balcone della Casa dei Canonici, invece, il Vescovo impartiva la benedizione in occasione del Corpus Domini. «L’abbattimento delle case addossate al Duomo e il conseguente isolamento della Cattedrale - continua Aurini - iniziò nel 1933, da piazza Orsini. La decadenza cominciò dopo il 1940. In quel periodo si affacciavano sulla piazza diversi caffè. Poi rimase solo il caffè Fumo». Ora, per uno strano prodigio, è sparito anche quello];

- CARINO GAMBACORTA, L’Abruzzo nella letteratura, nella storia, nell’arte, Teramo, Amministrazione Provinciale e Assessorato alla cultura di Teramo, 2000, pg. 267 [E’ pubblicata la foto di Fernando Aurini con Carino Gambacorta];

2001

- MARCELLO MARTELLI, Così dice Montanelli, Teramo, Multimedia Edizioni, 2001, p. 97 [Fernando Aurini era incaricato dell’organizzazione della parte artistica e gastronomica del Circolo teramano della Stampa. Nella pubblicazione vi sono foto con Fernando Aurini a p. 89 e a p. 96];

2002

-     ELIGIO FILIPPONI, Incoraggiare la memoria gastronomica, in «Gazzetta di Teramo», Teramo, a. 1 (2002), n. 2, p. 15 [La nuova rubrica della «Gazzetta di Teramo», dedicata alla culinaria, apre con una frase testuale di Fernando Aurini che invita a valorizzare i piatti tipici e la cultura culinaria: “… cercare di ridar vita ai piatti dei nostri antichi, riportare a nuova vita la nostra cucina tipica, rappresenta un fatto di civiltà, di cultura, un fattore essenziale di socialità…”. Eligio Filipponi intende, in questa maniera, rendere omaggio al “caro concittadino Fernando Aurini”, esperto di gastronomia e delle tradizioni locali, il quale dalle sue pubblicazioni ha spesso ricordato che nelle vie antiche cittadine abruzzesi “da ogni vecchia strada si levava il chiacchiericcio delle bettole e ogni angolo portava un diverso appetitoso profumo. Purtroppo, l’inesorabile venir meno delle precedenti strutture economiche ha condizionato la persistenza delle antiche forme di convivialità, determinandone il crollo, e, con esso, una progressiva dimenticanza della connessa cultura culinaria. Questa, non è riuscita a sopravvivere. Dopo aver subito un’assurda decimazione, è sparita del tutto. E’ morta, travolta da fast-food, dai pubs, soffocata dalle squallide paninoteche e dalle anonime pizzerie…” da una ristorazione troppo spesso improvvisata – aggiunge Filipponi -, a cui manca la cultura storica, la generazione intermedia. Nell’articolo si ribadisce che il buon mangiare o bere, è fonte di sviluppo economico, all’insegna di un turismo attento all’arte, alla cultura e al buon cibo, come pure di quelle microeconomie di qualità, indotte];

- MARIO GIUNCO, Fernando Aurini, Vincenzo Quintilii Leoni, in «Nemo propheta in patria», Agenzia per la Promozione Culturale, Giulianova, novembre 2002, n. 2001/2002, pp. 7-42 [Viene rivisitato e ristampato un saggio pubblicato in precedenza da Fernando Aurini sulla rivista “Notizie dell’economia teramana”, nei numeri di ottobre-dicembre 1996 e di gennaio-febbraio 1997. Il saggio fu scritto in occasione del centenario della morte di Vincenzo Quintilii Leoni ed è l’unico lavoro biografico approfondito dedicato all’artista];

-  [GIOVANNI SAVERIONI], Chi ama Teramo non può farne a meno. “Teramo com’era”, in «La Tenda», Teramo, a. 28, n. 3 (dicembre 2002), p. 10 [Per iniziativa dell’Edigrafital (in particolare di Emilio Trasarti), l’Editalia (libreria dello Stato - Roma) ha pubblicato un grosso volume di fotografie della vecchia Teramo. I testi e le foto sono stati curati da Fernando Aurini, Clemente Dino Cappelli, Fausto Eugeni e Marcello Sgattoni. Sono riportate circa 1500 fotografie riguardanti edifici, piazze e strade, avvenimenti, incontri e manifestazioni del passato. Nell’articolo sono commentate alcune foto pubblicate nel volume];

- LUIGI BRACCILI, Antonio Misantone: un ricordo che non sbiadisce, in sito web dell'Associazione culturale amici del libro, (pagina http://www.associazionelibroabruzzese.it/Pagine_libri/Poesie_e_canzoni.htm

[Luigi Braccili recensendo il libro "Poesie e canzoni" di Antonio Misantone a un certo punto cita Fernando Aurini. Ecco la testuale citazione: "... Infine mi raccontava Fernando Aurini, attento studioso di 'abruzzesistica', che nel 1961, in visita al settore abruzzese della mostra «Italia ‘61», mentre si intratteneva all’interno della "Taverna del Gran Sasso", entrò un quartetto di uomini. Quello con la chitarra cominciò a suonare, gli altri due intonarono la canzone: «Arvi’». Alla fine il quarto lesse i versi del libro di Misantone nel quale vengono esaltati i personaggi risorgimentali della nostra regione ed i loro sacrifici per dare vita all'Italia unita. Erano quattro giovani della Val Fino che lavoravano come fioristi lungo la riviera ligure. Fu questa una specie di «Tutto Misantone», un lampo abruzzese in una Torino che annoverava anche l’Abruzzo fra i fautori dell’Unità d’Italia..."];

2003

- NICOLINO FARINA, Lutto per la teramanità. Fernando Aurini addio. Giornalista dal dopoguerra è stato un grande protagonista della cultura e delle tradizioni locali, in «L'Araldo Abruzzese», Teramo, 16 novembre 2003, p. 9 [E' annunciata la morte del giornalista e saggista Fernando Aurini, uno degli ultimi baluardi della teramanità, grande protagonista della cultura abruzzese e memoria storica delle tradizioni locali. Assai legato al territorio, alla storia e alle tradizioni aprutine, Aurini fu un precursore nella valorizzazione della cucina teramana. Il suo grande amore era la musica lirica. Da grande esperto qual era, seppe mettere in luce il valore artistico e le opere dell'amico Primo Riccitelli. Nicolino Farina racconta che tre anni prima, informando Fernando Aurini di essere in procinto di pubblicare un volume pro Giubileo 2000, avente per tema gli edifici sacri della provincia teramana con illustrazioni prodotte da artisti aprutini, Aurini subito si ricordò di un disegno di Amilcare Rambelli raffigurante il chiostro del convento di S. Bernardino di Campli. Il disegno illustrava un suo articolo pubblicato su «Il Giornale d'Abruzzo» del 9-5-1952. Dopo quel colloquio N. Farina decise di scegliere quell'immagine per la copertina del libro];     

- ENZO CORINI, La fine di un'epoca, in «Qui Roseto», Roseto degli Abruzzi, anno 8, n. 31 (23 novembre 2003), p. 3 [L’articolo integrale è il seguente: «Caro Fernando. Non sta a me tessere le lodi al giornalista o all’uomo di grande cultura quale Tu eri. Lascio il compito a gente ben più preparata di me. Sei sempre stato di casa nella nostra umile dimora. Arrivavi di corsa, ogni volta con una nuova scusa. Dopo due chiacchiere con mia madre, la fatidica frase: “Sono venuto a prendere Leo, siamo stati invitati... ” E giù, una nuova invenzione. E’ così che mio padre, (sono certo è venuto a prenderti per mano nell’ora del trapasso) di volta in volta è diventato: giornalista, ospite d’onore di chissà quanti convegni, giurato in mille e più manifestazioni e chissà cos’altro. Ogni volta che mia madre vi vedeva partire giulivi, verso, quelli si! Importanti convivi, sorridente mi diceva: “Eccoli che ripartono, questa sera tuo padre non torna a cena”. Devo forse ricordarti quando invitati a casa di un vostro amico che spezzava il maiale, in cinque o sei, divoraste il maiale intero? O quando alla fine di una di quelle famose ed interminabili cene, ingoiasti una dozzina di uova fritte, per rimetterti a posto Io stomaco? O forse quel gesto da fuoriclasse quale Tu eri, quando non avendo tempo per insegnare in quella piccola scuola di campagna, nominasti di tuo pugno il tuo supplente; facendogli giungere ogni ventisette del mese lo stipendio? Potrei stare una notte intera a raccontare di Te, ma il cuore mi si stringe e gli occhi mi si stanno riempiendo di lacrime. Con Te caro Fernando muore un’epoca: l’epoca dei Titani.»];

- ANTONIO D'AMORE, Addio Fernando mito teramano. Se ne è andato un protagonista della nostra città, visse assaporando Teramo in ogni modo, in «Il Cittadino», Teramo, a. 2, n. 21 (dicembre 2003), p. 6 [L’articolo integrale è il seguente: «Una notte. Tra i tanti, conservo come speciale il ricordo di una notte con Fernando Aurini. Una notte curiosa, d’estate senza luna, cominciata nella redazione teramana del Messaggero, a finire gli articoli con Franco D’Ignazio, proseguita a cena all’ormai inesistente Anfiteatro, e poi resa mitica da un dopocena a casa di Fernando, in una sorta di nicchia rubata alle mura antiche del seminario o addirittura del Teatro romano... difficile ricordare. Ricordo l’ingresso in via Veneto, e soprattutto ricordo lo straordinario bucatino multisapore che Franco, in un attimo di creatività assoluta, inventò attingendo alle fornitissime riserve di casa Aurini. Si mangiò, e molto. Si bevve, altrettanto. E poi si rise fino alle 5 del mattino, ad ascoltare i ricordi di Fernando o da lui costretti a tentare un improbabile coro dell’Aida o un passo della Traviata. La lirica, come il giornalismo e il sapore, erano le sue grandi passioni. A fine serata, ma era già mattino, prima di salutarci ci costrinse a mangiare una fetta di devastante formaggio fritto. “La bocca non è stracca se non sa di vacca”, disse. Seguì un “Nessun dorma”. Fuori, albeggiava.»];

- MARCELLO MARTELLI, Aurini, ultimo difensore della teramanità, in «Piazza Grande», Teramo, a. 4, n. 8 (dicembre 2003), p. 22 [L’articolo integrale è il seguente: «Con Fernando Aurini la città perde un importante “difensore della teramanità”. Forse l’ultimo. In periodi diversi della sua vita un pò zingaresca aveva vissuto da qualche altra parte. Ma con un riferimento costante, quello con la sua città, dov’era nato nel 1920. Gli piaceva stare qui o vi tornava spesso, per ritrovarsi in mezzo ai suoi concittadini. Magari a tavola. Fra i tanti amici che ne reclamavano la compagnia, perché la sua presenza era garanzia di allegria e spensierato relax. Quando ai piatti della tradizione si accompagnavano spesso vecchie romanze e buona musica. Ed erano lunghe conviviali, con una passerella di eventi e personaggi d’altri tempi.
Giornalista, musicofilo, gastronomo. Molti gl’interessi di Fernando Aurini. Ma la vera passione, a pensarci bene, era Teramo. Anzi, la città com’era. Quella che non c’è più, se non nella mente di chi non vuol dimenticare oppure in vecchie rare foto ingiallite. Nella Teramo cosiddetta “nuova e moderna” si sentiva sempre meno a suo agio. Tanto è vero che realizzò il massimo dell’aspirazione quando riuscì a trovare e ad abitare una casa nel quartiere S. Anna. Nel cuore più antico della città.
Fernando era anche un “archivio”, nel senso più ampio, della teramanità più autentica. Di Teramo e dei teramani conosceva quasi tutto. Basta andare a rileggere i preziosi contributi da lui dati in prestigiosi volumi dedicati alla Teramo del passato. All’“archivio” della sua formidabile memoria, si aggiungeva la raccolta di foto d’epoca, vecchi giornali, materiale prezioso, messo insieme con grande amore e passione, e che di tanto in tanto utilizzava in gustose e sempre interessanti pubblicazioni. Godibili, ricche di notizie, utili a rinfrescare la memoria o a restituirla a chi l’aveva persa. Come capita.
Aveva fama di bevitore e di gran mangiatore. Ma era il giudizio approssimativo e superficiale di chi non lo conosceva da vicino. Al contrario di chi, come noi, ha invece avuto la fortuna di trascorrere memorabili serate in sua compagnia. Quando a tavola le ore trascorrevano piacevolmente e in fretta, spesso insieme con Nino D’Amico, Gino Falzon, Giuseppe De Santis, Giovanni Luzi, Lamberto De Carolis, Arturo Fagiani. Tutti valorosi giornalisti teramani purtroppo scomparsi. L’allegra lunga conviviale aveva ogni volta al centro, oltre a buoni cibi e ottimi vini, un personaggio pirotecnico: Fernando Aurini. Quando la sua memoria si rivelava ricca miniera di ricordi e passerella di personaggi dimenticati. Era in effetti un raffinato delle libagioni e della tavola. Dove ha coltivato un rapporto importante e continuo. Fino a quando la malattia, seguita ad un brutto incidente stradale, non ha avuto il sopravvento. Quello con la buona cucina era per lui un rapporto in cui, più che la quantità, contava la qualità, da raffinato cultore. Come sanno i migliori chef e maestri della nostra enogastronomia, che lo hanno avuto fedele amico ed estimatore privilegiato. Più che il bicchiere e il cibo, Aurini amava soprattutto la convivialità, l’amicizia, la tavola vissuta come un rito, fra allegria e buoni sentimenti. Con nell’aria magari le note d’una vecchia romanza di Tosti e gli acuti di Beniamino Gigli o della Callas. Musiche selezionate dalla sua ricca collezione di dischi e spartiti. Perché Fernando Aurini, non dimentichiamolo, era un personaggio proprio straordinario, innamorato della vita e della sua città, ma anche del bello e dell’arte. Davvero una grande perdita.»];

- GIOVANNI SAVERIONI, Fernando nell'altra vita, in «La Tenda», a. 30, n. 4 (novembre 2003), p. 5 [L'articolo integrale è il seguente:  «Il 4 novembre 2003, all’età di 83 anni (era nato a Teramo il 17-1-1920) l’amico (compagno di scuola nel seminario di Teramo) Fernando Aurini è passato all’altra vita. Personaggio della vita teramana, noto anche in tutto l’Abruzzo per i suoi varî impegni nel campo della cultura, dello spettacolo, del canto e della comunicazione, da un po’ di tempo, forse per gravi malanni, aveva smesso ogni attività e si era ritirato nella sua abitazione. Come giornalista aveva collaborato a ‘Il Messaggero’ e con altri giornali e riviste e poi, con la RAI (TG Abruzzo- Rete Tre, a Pescara). Ma egli amava soprattutto Teramo e le sue tradizioni e i luoghi di ritrovo dei Teramani: dal Caffè Fumo, alle cantine ai primi alberghi. Nel campo musicale, appassionato di lirica, tentò di far conoscere ed apprezzare soprattutto gli autori teramani, Primo Riccitelli e Gaetano Braga e abruzzesi come Antonio Di Jorio. Per il suo impegno ebbe diversi riconoscimenti tra cui la nomina di Cavaliere della Repubblica. Ma a me, aldilà di tutto, piace ricordare l’amico Fernando, persona squisita, umile, servizievole, pronta all’ascolto e alla collaborazione.»];

2004

 - LUIGI BRACCILI, Fernando Aurini (giornalista, scrittore, musicologo), in «L'Eco di San Gabriele», Isola del Gran Sasso, gennaio 2004, p. 44 [Il testo integrale è il seguente: «Chiamarlo eclettico è persino riduttivo, ma è certo che ha rappresentato per tanti anni lo studioso dell'Abruzzo, appassionato, preciso, fecondo. Giornalista attivissimo, fu tra i fondatori del servizio giornalistico Rai dell'Abruzzo. Ha scritto tanti libri, uno dei più diffusi porta il titolo di “Abruzzesi e molisani nell'unità d'Italia”. Come musicologo amava la lirica e in Abruzzo ha portato opere, operette e concerti di musica classica. Esperto di enogastronomia teramana, ha scritto libri sulla cucina tipica della sua città. E' stato il fondatore dell'associazione Teramo Nostra e presidente della Cameristica abruzzese.»];

- LUCIO DE MARCELLIS, Fernando Aurini e  Primo Riccitelli, Teramo, 19 febbraio 2004 [Appunti consegnati alla Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli]; 

- MAURIZIO COCCIOLITO, Note d’autore. Fernando Aurini, in «Teramani», Teramo, n. 2 (aprile 2004), p. 24 [Persona di profonda e autentica cultura, raffinato ed entusiasta della vita in tutti i suoi aspetti, Fernando Aurini ha saputo lasciare una autorevole impronta di sé in molti settori quali il giornalismo, la musica e lo spettacolo, la gastronomia, la cultura e le tradizioni d’Abruzzo. Occorrerà ricordare e onorare Fernando come uno dei figli più illustri e rappresentativi della città di Teramo per le innumerevoli cose che ha realizzato in vita e per aver saputo rappresentare in maniera significativa la “teramanità”]; 

- LUCIO DE MARCELLIS, La scomparsa del giornalista Fernando Aurini, in «Notizie dalla Dèlfico», n. 1-3 (2004), pp. 118-119, Teramo, Grafiche Martintype [E’ riportata la biografia di Fernando Aurini con dei cenni anche alle testimonianze scritte a lui dedicate dopo la morte da alcuni studiosi e giornalisti. E’ annunciata l’esistenza di un sito internet con informazioni sugli Aurini e l’imminente pubblicazione di un libro dedicato a Fernando];

- P.[ATRIZIA] LOMB.[ARDI], Porta Romana. Riapre la cantina, si rivive il passato, in «Il Messaggero», Roma,  9 settembre 2004 [Marcello Schillaci dell’associazione “Derby Agorà” annuncia, per il 24, 25 e 26 settembre 2004, la rievocazione “Le antiche cantine di Porta Romana” nel quartiere di Porta Romana (Teramo). L’intento è quello “di riprendere il discorso lasciato interrotto da chi della teramanità da non disperdere ha fatto tesoro, da Fernando Aurini a Carlo Marconi”];

- In ricordo di Fernando Aurini. Domani si svolgerà una manifestazione. Il programma anche su internet, in «Il Cittadino.com», Teramo, 16 settembre 2004;

- Una giornata culturale in ricordo di Aurini, in «Il Messaggero», Roma, 17 settembre 2004 [L'articolo integrale è il seguente: "Eclettico, dalla personalità poliedrica, ideatore di innumerevoli iniziative culturali che, per più di 50 anni, hanno animato la nostra città. Ferdinando Aurini è stato tutto questo. Per ricordarlo degnamente, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, l’Associazione «Teramo Nostra» gli dedica, oggi, un’intera giornata. Le celebrazioni avranno inizio alle 9,30 con l’arrivo della banda musicale «Città di Francavilla Fontana» in piazza Martiri. Proseguiranno poi nel pomeriggio spostandosi, alle 17,30, nella sala consiliare del Comune, dove lo storico Luigi Braccili, Ferdinando Di Paola, Lucio De Marcellis e Piero Chiarini porteranno le loro testimonianze su Aurini, Alle 18,30 sfilata lungo il centro cittadino e a chiudere, alle 21, grande concerto della banda musicale in piazza Martiri."];

- A.[NNA] FU.[SARO], Concerti e un dibattito. Teramo Nostra ricorda Fernando Aurini, in «Il Centro», Teramo, 17 settembre 2004 [Annuncio della giornata dedicata a Fernando Aurini che è stato cronista della teramanità, animatore della vita culturale cittadina, nonché saggista, fondatore di periodici abruzzesi e redattore della neonata sede Rai di Pescara. Al convegno, oltre a Luigi Braccili, Ferdinando Di Paola, Piero Chiarini e  Lucio De Marcellis, prenderanno la parola anche il sindaco Gianni Chiodi e il presidente della Provincia Ernino D'Agostino];

- V[ALENTINA]. P.[ROCOPIO], Cerimonia in ricordo di Fernando Aurini, in «Il Tempo», 17 settembre 2004 [Si annuncia la giornata dedicata al giornalista, musicologo, intellettuale dal carattere poliedrico ed eclettico. Aurini è stato anche il primo presidente dell'associazione Teramo Nostra];   

- SERGIO SCACCHIA, Facciamo le corna. Oggi è la giornata tradizionalmente dedicata alla festa dei mariti "un po' sfortunati",  in "Il Cittadino", Teramo, 11 novembre 2004 [Sergio Scacchia ringrazia Lucio De Marcellis, per gli spunti che riesce a scovargli tra gli scritti dell’indimenticabile Fernando Aurini. Parlando di San Martino, Aurini su un “Messaggero” dell’86, diceva che questi era il Santo protettore, più o meno accettato, dai mariti, diciamo, un po’ sfortunati. Il Santo sembra preservarli, visto le rabbie a cui sono sottoposti dalle coniugi infedeli, dal mal di pancia e dalle coliche nervose. Poi San Martino è anche il protettore delle oche e dei tacchini. E le corna? A Teramo nel passato cartigli allusivi alle disgrazie coniugali di questo o quel personaggio che, di notte, venivano affissi di notte sulla caratteristica statua di Sor Paolo Proconsole in Santo Spirito, quando non si ricorreva, ricordano Aurini e Paolo Toschi, allo sgraditissimo suono di campanacci e pifferi ( la cui forma non era un caso!!), sotto la casa del malcapitato cornuto. Ancora oggi in piccoli e sperduti paesini della nostra montagna, eguale trattamento viene riservato a chi, in tarda età pretende di rinverdire vigore sessuale, sposando donne giovani, dalle quali, inevitabilmente riceveranno escrescenze corniche];

- SERGIO SCACCHIA, E per il Montonico si danza e si beve, in "Il Cittadino", 2 Ottobre 2004 [Fernando Aurini sul Messaggero del 1 ottobre 1989 annunciava il revival folcloristico con sfilata di carri, mostre, canti e danze, organizzata dalla Pro-Loco e dal Comune. Ricordava Lamberto De Carolis, estimatore del tipico vino della vallata del Fino e menzionava Ciccillo Valente, un produttore dell’apprezzato vino locale chiamato Montonico che cento anni prima era considerato il vitigno predominante della Provincia come si evince dalla “Monografia della Provincia di Teramo” pubblicata dall’editore Giovanni Fabbri”];

- SERGIO SCACCHIA, Il tempo della festa, in "Il Cittadino", 19 dicembre 2004 [Dalla monografia che Lucio De Marcellis sta scrivendo su Fernando Aurini si ricavano spunti sui festeggiamenti che, nel passato, erano dedicate a San Berardo. I teramani venivano svegliati all’alba dallo sparo fragoroso dei fochisti Vallone e Cordone. Era l’inizio di grandi festeggiamenti che duravano ventiquattro ore. Fuochi d’artificio, luminarie, corse di cavalli, bande musicali che si alternavano per le vie cittadine, per giungere alla messa solenne delle ore 19,00 in cattedrale dove si esibivano, in canti sacri e salmi, i migliori cori della città. La festa, allora così viva e sentita da tutti, era preceduta nel Duomo da una novena solenne che preparava all’evento, con il ricchissimo cerimoniale e la più larga partecipazione di popolo. Il Vescovo era presente tutte le sere fino ai vespri e alla messa del 19 dicembre, con mitria e pastorale, seguito da tutto il Capitolo Aprutino al completo, i canonici in pompa magna e cappa d’ermellino, i seminaristi in cotta bianca e i coristi della cappella del Duomo con il vestito scuro delle grandi occasioni. Tutto ciò a ricordo di quando San Berardo venne proclamato Vescovo nel tripudio generale. In particolare Aurini ricordava una ricorrenza del 1798, quando il suono delle campane di mezzogiorno fu il segnale della sollevazione popolare contro i francesi occupanti la città dall’11 dicembre. Tutta Teramo si avventò all’unisono contro l’invasore che fu ricacciato al di fuori delle mura della città al grido di “Viva il Re, morte ai Giacobini”. Nell’800 la festa si celebrava anche nel mese di maggio, in memoria della traslazione che avvenne in questo mese del 1776. Allora, le ossa del Santo dalla chiesetta di Sant’Anna, ove erano custodite, passarono nella nuova cappella del Duomo a Lui dedicata e fatta costruire a spese del Comune. Le feste durarono in quella occasione ben quattro giorni con corse di cavalli e spari giganteschi. Sotto la loggia del Comune, non disponendo Teramo di teatri pubblici, fu rappresentato un melodramma e questa usanza teatrale rimase per lunghi anni tanto che nel maggio del 1856 da Napoli, dove viveva, tornò il nostro famoso concittadino Melchiorre De Filippis Delfico per parteciparvi. La festa di maggio si abbinava all’altra grande giornata della città, i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, in un unico tripudio di gioia e in onore della tradizione che voleva la Vergine salvatrice della città dalla peste per intercessione delle preghiere di S. Berardo. Tutto questo fin quando contrasti tra il Capitolo Aprutino e i Frati Minori del Convento delle Grazie, determinarono la scissione delle due feste. Di tutto questo oggi rimane ben poco: l’offerta del cero da parte del Sindaco e la Giunta Comunale e oggi… neanche il Duomo, chiuso da tempo immemore per restauri];

- SERGIO SCACCHIA, Il Natale di una volta, in "L'araldo abruzzese", Teramo, 26/12/2004 [Viene citato Fernando Aurini che nei suoi articoli giornalistici pubblicati nel passato descriveva le tradizioni del Natale. Secondo alcune tradizioni derivanti da riti pagani, gli antichi ravvisavano il dèmone della vegetazione, divenendo in seguito il fuoco davanti al quale la Madonna asciugava le fasce del Bimbo. La tradizione voleva che, nelle case dove il ceppo era acceso, Gesù si accostasse al camino, riscaldandosi; la casa veniva così benedetta e preservata da malefici. Il ceppo veniva acceso dal capo famiglia, il quale nel fuoco gettava dodici chicchi di grano a mezzanotte, tanti quanto i mesi dell’anno, per dividere il bene dal male, i buoni dai cattivi raccolti. Se il chicco bruciava, andando in su, il prezzo del grano sarebbe andato alle stelle, altrimenti verso il basso sarebbe rimasto invariato. I resti del fuoco di Natale venivano religiosamente custoditi, per essere ravvivati nuovamente nella mattina di Capodanno a scongiurare iatture per l’anno nuovo];

- L'Abruzzo nel Novecento, a cura di UMBERTO RUSSO E EDOARDO TIBONI,  Istituto nazionale di studi crociani e del Centro nazionale di studi dannunziani, Pescara, dicembre 2004 [Sono contenute varie citazioni a Fernando Aurini. A pag. 600, nel capitolo "L'Abruzzo delle cento musiche. Viaggio nel mondo degli enti della regione" a cura di Walter Tortoreto, si informa sull'opera " I Compagnacci" di Primo Riccitelli rappresentata nel 1952 a Teramo, molti anni dopo la sua creazione, "per interessamento del settimanale «Il Giornale d'Abruzzo» e dopo le appassionate perorazioni di Fernando Aurini". A pag. 779, nel capitolo "La Rai in Abruzzo" a cura di Alessandra Farias, si indica Fernando Aurini come uno dei primi collaboratori della Rai e considerato "uomo di cultura, raffinato critico musicale e teatrale". A pag. 791 c'è una foto della giuria di "W la Rai" a Penne. Nella foto con Fernando Aurini sono anche Giorgio Saturni, Giovanni Misticoni, Giuseppe Rosato, Pasquale Scarpitti, Laudomia Bonanni, Edoardo Tiboni, Sabino D'Acunto e Venanzio Vigliardi. A pag. 793, nel capitolo "I giornali quotidiani" a cura di Alessandra Farias si informa che per "Il Mattino d'Abruzzo" scriveva, tra gli altri, anche Fernando Aurini. Tra il 1951 e il 1953, in questo giornale, si formarono i primi professionisti e pubblicisti del giornalismo abruzzese. Si dovranno attendere gli anni '70, tuttavia, per ottenere per ottenere l'obiettivo di sganciarsi dalla stampa romana e dare vita ad un Ordine professionale regionale. Scriveva corrispondenze da Chieti Mario Zuccarini e da Lanciano Luigi De Giorgio. Da Teramo e provincia gli articoli di Fernando Aurini, Nino Falzon, Giuseppe De Sanctis, Nino D'Amico. Su pescara, oltre a Colucci, operavano Sandro Cironas, Italo Renzetti, Mario Rapagnetta. Molti di questi ragazzi Tiboni se li sarebbe portati alla Rai". A pag.  958, nel capitolo "Teramo" curato da Marcello Martelli, si riprende un articolo di Fernando Aurini sul Teatro comunale di Teramo, abbattuto nel 1959 "per decisione unanime" del consiglio comunale, che ebbe a lungo un ruolo-guida e fu il simbolo d'una città e una società a dimensione umana, fonte d'incontro con le più diverse ed importanti correnti dell'arte. Calcarono il suo palcoscenico cantanti e attori famosi, che lasciarono un solco profondo nella storia artistica nazionale.];  

2005

- SERGIO SCACCHIA, Leggende o... realtà?, in L'Araldo Abruzzese, Teramo, 23 gennaio 2005 [Sergio Scacchia informa che a breve sarà pubblicato un libro su Fernando Aurini dal quale trae alcuni spunti per questo articolo. In un articolo del 1951 Fernando Aurini raccontava di un tesoro nella chiesa di Santa Maria di Pagliara, sul colle omonimo vicino al castello degli Orsini, un posto splendido da dove si dominano le valli del Vomano, del Mavone e del Fino. Sotto il pavimento della chiesetta rupestre di pietra e malta circolava voce di questa fortuna custodita da una “fata”.
Una notte, tre negromanti provarono a calarsi sotto la chiesa per impossessarsi del tesoro, quando scoppiò una furiosa tempesta e un vento fortissimo scaraventò i tre sciagurati in opposte direzioni. Uno di essi addirittura andò a cadere su di un convento, Casale San Nicola, dove sembra anticamente vivessero più di trecento frati.
Un insediamento monastico ai margini di un pianoro detto, appunto, “dei frati”.
Oggi di tutto ciò rimane solo una piccola chiesetta romanica. La seconda leggenda è relativa al tesoro di Collerenaro, un’amena collina di Bellante dove, ancora oggi giurano siano nascoste favolose ricchezze. Il colle, denominato Colle Denaro aveva in cima una rozza croce di legno, posta a scongiurare entità malvagie. La leggenda parla di un tesoro celato nel sottosuolo, custodito dai dèmoni e l’ultimo sciagurato che, in una lontana notte di gennaio, volle tentare la vana impresa, «crepò» di paura – dicono i contadini – sentendo sotto terra un trambusto di passi pesanti, uno scuotimento di catene, voci di bolgia. Nelle buie serate d’inverno il fantasma si aggira ancora ululando per il colle e c’è chi giura di averlo visto in mezzo a una tregenda di giganteschi e neri demoni. Gustose leggende popolari che costituiscono comunque il Dna della nostra terra e ci riportano indietro alla semplicità di vita che contraddistingueva i nostri antenati, estremamente devoti. Molte sono le storie religiose legate ai santi come ad esempio San Francesco negli eremi del Salinello o Sant’ Anna, a cui nei secoli si sono rivolte donne sterili o partorienti. Lei stessa ebbe la grazia del Signore, quando già avanti negli anni, perduta ormai ogni speranza di aver figli, ottenne di partorire la madre di Gesù. La festività va sempre rispettata. Un contadino volle trebbiare il suo grano nel giorno dedicato alla santa mentre i paesani gli dicevano: “Guai a te. Oggi è la festa di S. Anna e tu lavori?” E il contadino: “Non mi devo partorire io!” e “Quah! Quah! Quah!” seguitava a incitare i cavalli al lavoro. Ma un cupo boato preannunciava lo sprofondamento del terreno su cui egli stava lavorando. Tutto fu seppellito: contadino, cavalli e grano! Nel luogo nacque un laghetto che si chiamò la Quaglia, perché nel giorno della festa, chi si reca sulle sponde del lago - se sta bene attento - ode ancora la voce del padrone dell’aia che incita i cavalli: “Quah! Quah! Quah!”. Un verso che assomiglia a quello della quaglia, ma che può essere sentito soltanto da chi ha il cuore sgombro da ogni peccato].

- ALIDA SCOCCO, Fernando Aurini, in “Conosciamoci e facciamoci conoscere. Teramani noti e meno noti”, Teramo, Edigrafital, febbraio 2005, pp. 30-36 [La scheda su Fernando Aurini contiene un’anteprima della biografia completa contenuta nella presente pubblicazione. Fernando è citato numerose volte anche nei capitoli dedicati ad altri personaggi, come si evince anche dall’Indice dei nomi a  pag. 437]; 

- GIUSTINO PERILLI, “La vita e l’opera nell’Abruzzo…”. Una monografia su Fernando Aurini”, in “L’Araldo Abruzzese”, Teramo, 27 marzo 2005, p. 12 [La stesura del libro dedicato a F. Aurini ebbe impulso in seguito alla richiesta di materiale biografico da parte di Alida Scocco per la pubblicazione di un libro sui personaggi teramani. Si anticipa la strutturazione del libro in fase di redazione];

- NICOLINO FARINA, La porchetta di Campli, in speciale di “Campli Nostra Notizie”, n. 10, luglio-settembre 2005, p. 9/III [Anziché la festa solo patronale, come avrebbe voluto il nuovo parroco don Antonio Mazzitti, nel 1964 a Campli fu organizzata la prima sagra d’Abruzzo e una delle prime in Italia da Fernando Aurini per volontà del Sindaco di Campli Ubaldo Scevola e con l’appoggio del presidente dell’EPT di Teramo Arturo Favazzi].

2006

- SERGIO SCACCHIA, Fernando Aurini. Memorie d'Abruzzo. Il 17 gennaio nella sala Polifunzionale della Provincia la presentazione del volume, in IlCittadino.com, Teramo, 8 gennaio 2006 e in «L'Araldo Abruzzese», Teramo, 15 gennaio 2006, p. 11 [E' pubblicato il seguente comunicato stampa sul Cittadino e in forma ridotta su L'Araldo:  Evento da non perdere martedì 17 gennaio 2006, alle ore 17.30 presso la Sala Polifunzionale della Provincia in via Comi, 11 a Teramo.
Sarà presentato dai giornalisti Giovanni Verna e Antonio D’Amore il volume “Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo”.
Il grande scrittore e giornalista, come tutti sanno, ha lasciato ai posteri una vasta  testimonianza scritta di articoli e saggi pubblicati nell’arco di tutta la sua esistenza: un suo incommensurabile omaggio alla gente e alla terra d’Abruzzo. Il prof. Lucio De Marcellis ha curato questa pubblicazione edita dalla Edigrafital che raccoglie l’infaticabile lavoro svolto da un uomo che ebbe tante passioni, fra le quali il giornalismo, la musica, lo spettacolo, la gastronomia e le tradizioni d’Abruzzo. La data del 17 gennaio non è scelta a caso. E' l'86° della nascita di Fernando Aurini ed è un giorno che per la teramanità è una ricorrenza sentita: il Sant'Antonio Abate.
Il volume, il n. 27 della collana Quarta Dimensione edita da Edigrafital, di fatto costituisce una pubblicazione anche sull’Abruzzo. Aurini è stato infatti giornalista della carta stampata e della Rai (creata negli anni ’50 con Dino Tiboni), musicologo, organizzatore di numerose manifestazioni artistiche, cultore delle tradizioni regionali, studioso e precursore nelle pubblicazioni sulla fotografia storica, e tanto altro. Una “memoria storica” che in oltre 60 anni di attività professionale ha saputo raccontare, con uno stile personale e con un linguaggio coinvolgente, l’Abruzzo del Novecento vissuto in prima persona, ma anche l’Abruzzo d’altri tempi. Fatti di cronaca, personaggi, luoghi, aneddoti, memorie, un concentrato di vita regionale trabocca da ogni pagina di questo volume. Preceduto dalla prefazione di Luigi Ponziani, in oltre 500 pagine è riportata la biografia di Aurini ma anche la sintesi della sua produzione scritta. Sono comprese  143 immagini, tra le quali 118 foto inedite che ritraggono Aurini con persone che con lui hanno avuto rapporti di lavoro o di amicizia. Venti testimonianze di giornalisti, amici e studiosi, accrescono la conoscenza di un uomo per alcuni aspetti poco conosciuto. Una ricchissima rassegna bibliografica (con 750 titoli) corredata da note di contenuto, divulgano tutti gli scritti giornalistici editi, le pubblicazioni e le trasmissioni radiotelevisive di Aurini o che su di lui altri hanno scritto. Completano il volume oltre 100 pagine di accurati indici analitici dove sono segnalati ben 1500 nomi di persone con la loro qualifica, l’indice delle cose notevoli e un dettagliato indice dei luoghi. Prima della presentazione, che sarà organizzata dall'associazione "Amici della Dèlfico" con la partecipazione della Società della Musica e del Teatro "Primo Riccitelli" e dell'Associazione "Teramo Nostra, verrà proiettato un breve filmato curato da Berardo Aurini. Le immagini fotografiche proiettate a fine serata saranno accompagnate dalle musiche della Società della musica “Riccitelli” a cui il grande teramano dedicò gran parte della sua vita.
Collaborano e aderiscono all’iniziativa:
Provincia di Teramo, Comune di Teramo, Comune di Roseto degli Abruzzi, Bacino Imbrifero Montano di Teramo, Deputazione abruzzese di storia patria, Banca Popolare dell’Adriatico, Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, Banca di Teramo e Ascoli Piceno, Associazione Amici della Dèlfico, Associazione Amici di Roseto, Associazione Teramo Nostra, Società della Musica e del Teatro “P. Riccitelli”.
Per ulteriori informazioni: http://xoomer.virgilio.it/aurini/aurinifernando

- Domani presentazione di un libro sulla figura di Fernando Aurini, in «Il Centro», Teramo, 16 gennaio 2006 [Contiene l'annuncio della presentazione del libro su Fernando Aurini per il giorno 17 gennaio];

- Libro, in «Il Messaggero», Roma, 16 gennaio 2006 [L'annuncio è testualmente il seguente: "Libro. Presentazione del libro omonimo dedicato al grande personaggio abruzzese Fernando Aurini, domani, alle 17.30, nella sala polifunzionale"];

- Fernando Aurini. Memorie d'Abruzzo, a cura di Lucio De Marcellis, Teramo, Edigrafital, gennaio 2006 [Il libro curato si basa su un lungo e paziente lavoro di recupero e di classificazione degli scritti di Aurini e che di Aurini trattarono. All'introduzione di Luigi Ponziani, direttore della  Biblioteca Delfico, segue l’ampia biografia numerose e appassionate testimonianze di amici e studiosi che con lui lavorarono. Nella seconda parte è la ricchissima rassegna bibliografica (con 750 titoli) degli scritti giornalistici, delle pubblicazioni, delle trasmissioni radiotelevisive. Prezioso il corredo delle note di contenuto che accompagnano la scheda di ciascuno scritto. Chiudono il volume oltre 100 pagine di accuratissimi indici analitici dei nomi, delle cose notevoli e dei luoghi redatti con Fausto Eugeni. Il volume comprende 143 immagini: 118 foto di Fernando Aurini con altri personaggi e 25 immagini varie di copertine di pubblicazioni, locandine di spettacoli e disegni. Il volume fa parte della Collana Quarta Dimensione, edita da Edigrafital (Te).];

- N.[ICOLA] F.[ACCIOLINI], Presentazione del volume "Fernando Aurini. Memorie d'Abruzzo", in «Abruzzo Oggi», 17 gennaio 2006, p. 17 [Viene pubblicato integralmente il comunicato stampa];

- GIOVANNI VERNA, Presentazione del volume "Fernando Aurini. Memorie d'Abruzzo", in sito internet della famiglia Aurini, 17 gennaio 2006 [Il testo integrale della presentazione fatta da Giovanni Verna nella sala polifunzionale della Provincia di Teramo è integralmente pubblicata nella seguente pagina web: http://xoomer.virgilio.it/aurini/aurinifernando/libro/presentazione_libro_Fernando_Aurini_di_Giovanni_Verna.htm]

- FRANCESCO D'ANIELLO, Teramo ricorda Fernando Aurini con un libro che sarà presto nelle migliori librerie [leggi biblioteche] d'Italia, in «Teramo News.com», 18 gennaio 2006 [Ecco il testo originale dell'articolo: Teramo ricorda Fernando Aurini. Esimio giornalista, studioso e cultore della storia Abruzzese, Aurini è stato celebrato ieri, nell’ottantaseiesimo anniversario della sua nascita, nella Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo con la presentazione di un libro che ne ricorda la grande levatura morale e l’insostituibile lavoro da lui svolto negli anni a favore della “teramanità”. Il libro, “Fernando Aurini, memorie d’Abruzzo”, che fa parte della collana IV Dimensione per i tipi della Edigrafital, è stato curato da Lucio De Marcellis, che ha raccolto venti sentite testimonianze di persone che Aurini lo hanno conosciuto da vicino, e ne hanno potuto apprezzare il grande talento di giornalista oltre che le doti umane. Nell’opera trovano posto una serie di aneddoti e di fotografie che possono essere utili anche a coloro che Aurini non hanno avuto la fortuna di conoscerlo, leggerlo o ascoltarlo. Le foto sono un ulteriore strumento per apprezzare i brani di più di seicento articoli scritti dallo stesso Aurini. Un’opera completa e godibile per ricordare e fare la conoscenza per i più giovani, con una persona che tanto ha dato e tanto continua a dare alla cultura teramana nonostante la sua dipartita.
La sala, gremita, ha ascoltato le parole sincere spese per Aurini da Giovanni Verna, decano dei giornalisti abruzzesi, di Antonio D’Amore, direttore de “Il Cittadino” e “allievo” di Aurini, oltre che di Manuelita De Filippis, Presidente dell’Associazione “Amici della Delfico” e dello stesso curatore dell’opera De Marcellis.
“Uomo dalla forte capacità di dialogo – ha ricordato Verna – di grande intelligenza e preparazione, Aurini aveva una perfetta padronanza della lingua italiana. Ricorderò sempre i magici tagli ‘aurinici’, ovvero i tagli ai suoi servizi televisivi che riusciva a fare ad arte”. Antonio D’Amore ha invece ricordato gli inizi della sua carriera al “Messaggero” al fianco di Aurini. “Ero il suo scriba – ha detto D’Amore – e il libro è un evento e una prova di coraggio, un ritratto fatto di quei materiali che Aurini tanto amava: la carta e le parole”.
Alla presentazione sono intervenuti anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Teramo Mauro Di Dalmazio e il Presidente della Provincia di Teramo Ernino D’Agostino, che davanti alla platea si è assunto l’impegno di far arrivare il libro nelle migliori biblioteche del Paese.
La presentazione è stata inoltre aperta da un video curato dal figlio di Fernando Aurini, Berardo, nel quale erano raccolti alcuni spezzoni tratti da servizi televisivi realizzati da Aurini. La proiezione di alcune delle foto contenute nel libro e accompagnate dalla musica dell’Associazione “Primo Riccitelli” hanno concluso la presentazione.];

 - E.[NZO] C.[CORINI], Teramo onora Fernando Aurini, "un mito" anche per tanti rosetani,  in QuiRoseto.it, Roseto degli Abruzzi, 19 gennaio 2006 e in QuiRoseto, Roseto degli Abruzzo, 22 gennaio 2006 [Ecco il testo integrale, accompagnato da una foto della presentazione del libro: Una serata all’insegna delle tradizioni e dei ricordi. Una serata degna dell’immarcescibile Fernando. Questa è stata la presentazione del libro "Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo" di Lucio De Marcellis, che si è tenuta alla sala multifunzionale della biblioteca provinciale di Teramo.  Una sala gremita di gente, desiderosa, oltre che di rendere omaggio al  poliedrico personaggio della cultura abruzzese,  anche d’approfondire la conoscenza di un mito.];

- Servizio sulla presentazione del libro dedicato a Fernando Aurini, andato in onda sul Tg Tre delle 19.30 di Rai Abruzzo, 20 gennaio 2006 e in Gr2 Abruzzo di Radio Rai il giorno 21 gennaio 2006 alle 7,20;

- SIMONE GAMBACORTA, Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo, «L'Araldo Abruzzese», Teramo, 29 gennaio 2006, p. 3 [Ecco il testo integrale della recensione del libro dedicato a Fernando Aurini:

"Lucio De Marcellis ha realizzato un’impresa a cui molti avrebbero rinunciato ancora prima ancora di cominciare. L’impresa s’intitola Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo, un mastodonte di cinquecento pagine dove sono schedati e commentati con cura certosina tutti gli scritti di e su Fernando Aurini.

L’opera è una di quelle che fanno capire cosa sia la differenza tra un lavoro scientifico serio e le molte orripilanti sciatterie di certa intellighenzia minore. Il libro di De Marcellis ha anche il pregio di essere uno strumento di ricerca, la lanterna per orientarsi nel folto labirinto bibliografico che fa capo all’indimenticabile Fernando: quindi una prima fondamentale base per eventuali futuri studi.

Ma vediamo un po’ come è strutturato il volume. Alla prefazione di Luigi Ponziani seguono un’introduzione di De Marcellis e una biografia di Fernando Aurini. Arrivano poi in blocco ben venti testimonianze di intellettuali abruzzesi che ricordano il colto e brioso giornalista teramano. Si giunge così al cuore del libro, gli Scritti editi di Fernando Aurini: un vero e proprio libro nel libro che si estende da p. 105 a p. 341. Cinquanta pagine sono invece dedicate alla Bibliografia su Fernando Aurini (pp. 345-396), mentre le ultime cento ospitano gli indici, che sono tre: dei nomi, delle cose notevoli e dei luoghi (quest’ultimo a cura di Fausto Eugeni).

L’accuratissimo volume è arricchito da una bella documentazione fotografica.

Tanto di cappello al curatore e all’editore. Ecco cosa significa fare le cose seriamente.

(Lucio De Marcellis (cur.), Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo, Edigrafital, pp. 503, Euro 20,00)"];

 

- NICOLA FACCIOLINI, Fernando Aurini: memoria d'Abruzzo, in «La Tenda», Teramo, gennaio 2006, p. 5 [Il testo integrale è il seguente: "Evento commovente e partecipato martedì 17 gennaio nella Sala polifunzionale della Provincia,a Teramo, gremita all’inverosimile per ricordare e celebrare, nell’86mo anniversario della sua nascita (il 17 gennaio 1920), un grande giornalista teramano, scomparso nel 2003: è stato presentato, infatti, il volume “Fernando Aurini. Memorie d’Abruzzo”, a cura di Lucio De Marcellis, per i tipi dell’Edigrafital. Relatori, i giornalisti Giovanni Verna e Antonio D’Amore.
Scrittore e cronista, personaggio dalle mille passioni Fernando Aurini ci ha lasciato una vasta testimonianza scritta di articoli e saggi pubblicati nell’arco della sua vita: un omaggio alla gente e alla terra d’Abruzzo attraverso un costante impegno che spazia dal giornalismo, alla musica, allo spettacolo,alla gastronomia e alle tradizioni popolari abruzzesi. Aurini è stato giornalista della carta stampata e della Rai (creata negli anni ‘50 con Dino Tiboni), musicologo, organizzatore di numerose manifestazioni artistiche, un personaggio, in sintesi nel senso più bello della parola. In oltre 60 anni di attività professionale ha saputo raccontare, con uno stile personale e con un linguaggio semplice e coinvolgente, l’Abruzzo del Novecento vissuto in prima persona, ma anche l’Abruzzo d’altri tempi. Il libro pertanto che raccoglie ‘tanta vita’ d’Abruzzo potrà essere utile anche per una seria e concreta promozione della nostra regione. Una sintesi della produzione scritta e venti testimonianze di giornalisti, amici e studiosi, riportate nel volume, contribuiscono a ricordare e a conoscere l’uomo nelle diverse sfaccettature. Prima della presentazione, organizzata dall’associazione “Amici della Dèlfico” con la partecipazione della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli” e dell’Associazione “Teramo Nostra, è stato proiettato un breve filmato curato da Berardo Aurini. Le immagini fotografiche sono state accompagnate dalla musica a cura della Società della musica “Riccitelli” a cui Fernando Aurini ha dedicato gran parte della sua vita."]

 

- MARCELLO OLIVIERI, Informazioni sul libro dedicato a Fernando Aurini, in Radio Lady - FM 92,7 MHz, in onda da mercoledì 15 febbraio 2006 [Il file audio contiene informazioni sul libro curato da Lucio De Marcellis trasmesse alla radio];

 

- GUSTAVO BRUNO, Un teramano d'altri tempi: Fernando Aurini, in Big Match, Teramo, maggio 2006;

 

- LUCIO DE MARCELLIS, Aurini Fernando, in  «Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico», Castelli (Te), Andromeda editrice, 2006, vol. 1, pp. 173-180

 

famiglia Aurini

  <<< home Fernando Aurini

>BIOGRAFIA

>SCRITTI (in cantiere):

>BIBLIOGRAFIA

>PRESENTAZIONE LIBRO

 

1)

Primo Riccitelli  

 Sommario del libro

 

 Fasi di stampa del libro  

Manifesto

 Comunicato stampa NEW!

 Cronaca presentazione libro NEW!

Foto presentazione libro NEW!

Presentazione di Giovanni Verna_NEW!

 

Il libro su Lady Radio, Teramo NEW!

INDICE  DEI NOMI

INDICE DEI LUOGHI

 

INDICE DELLE COSE NOTEVOLI

2)

Teramo che se ne va
3) E' iniziata la trebbiatura nelle campagne d'Abruzzo

4)

Con la primavera sulle  piazze le Bande musicali  abruzzesi
5) Valle Piola