SIMBIOSI
Per simbiosi si intende un'associazione di organismi
appartenenti a specie diverse che interagiscono tra loro. Estremamente
interessante sono le simbiosi presenti nell'ambiente marino. Nel
caso dei batteri bioluminescenti si parla di simbiosi mutualistica
perché entrambe le specie traggono beneficio l'una dall'altra. Un
elevato numero di animali marini hanno complicati organi dove la
luce prodotta è originata da batteri bioluminescenti come Photobacterium,
V. ficheri e alcune specie del genere Pseudomonas. Essi
hanno incominciato ad associarsi con i pesci tropicali. Gli organi
in cui risiedono hanno funzione di nutrimento come se fosse un terreno
di cultura. A differenza di quei pesci che producono loro la luce
e possono controllare la sua emissione direttamente con il sistema
nervoso, questi, che dipendono da batteri bioluminescenti, hanno
sviluppato complesse "saracinesche" per aprire e chiudere i loro
organi luminosi (fotofori).
|
|
Fig 5.1
Simbiosi luminose. (A) Euprymna morsei con in evidenza
i fotofori. Sotto una loro sezione: 1. lenti, 2. invaginazione
in cui sono contenuti i batteri, 3. riflettori, 4. sacca del
nero. (B) Anomalops katroptron, con i fotofori, localizzati
sotto gli occhi, come nel Photoblepharon; sotto una sezione
del fotoforo mostrante i batteri in esso contenuti. (C) Pirosoma,
con gli organi luminosi (freccia); sotto un mycetocita. |
Gli organi luminosi del Pirosoma
sono relativamente semplici: questi organi, che giacciono in coppie
nella regione branchiale dell'intestino, consistono in un agglomerato
di cellule mononucleate chiamato mycetocita, il quale all'interno
contiene i batteri luminescenti. Non sono presenti altre strutture
accessorie. In molti altri casi i batteri sono situati in cavità
che sono originate da invaginazioni della superficie del corpo e
dello intestino, questi sono sempre esposti all'esterno. Alcuni
cefalopodi però hanno altamente sviluppato organi che aumentano
considerevolmente la luminescenza. In Euprymna
scolopes, per esempio, gli organi luminosi, disposti a coppie,
sono immersi nella sacca del nero. Nella parte sottostante sono
circondati da riflettori e dal lato esterno sono presenti vere e
proprie lenti, le quali fanno acquistare la maggiore luminescenza
possibile. In queste simbiosi gli animali provvedono al cibo e probabilmente
la regolare necessità di ossigeno dei batteri, loro controllano
la bioluminescenza. Alcuni ricercatori nel 1917 trovarono 4000-12000
milioni di batteri luminosi in un grammo di tessuto dell'organo
luminoso del pony fish, ne consegue che il 10-25 % dei fotofori
consiste di batteri luminosi.
|
|
Fig 5.2
Nel Photoblepharon, il fotoforo, l'oragano che contiene i batteri
bioluminescenti, può essere chiuso (a) o aperto (b) mediante
un meccanismo a saracinesca |
La bioluminescenza
ha diversi scopi: prima di tutto sembra un meccanismo di riconoscimento,
favorendo il raggruppamento e l'accoppiamento; la funzione di predazione
attirando la preda (come nella rana pescatrice); ma anche di difesa:
l'organismo, disturbato, emette o mostra la luce spaventando disorientando
il possibile predatore; un'altra di difesa è il mimetismo: infatti
l'animale possiede questi organi nella zona superiore così che un
predatore, sotto di lui, lo confonde con la luce che proviene dall'alto.
Un tipico esempio è il Photoblepharon, un pesce tropicale,
dotato di un meccanismo che gli permette di emettere, o no, luce,
coprendo gli organi luminosi posti sotto gli occhi. Così facendo,
può comunicare con animali della stesa specie fornendo indicazioni
circa la possibilità di riunirsi in banchi oppure di spaventare
eventuali predatori, o ancora, spingere in una trappola le possibili
prede. A dimostrazione di ciò i pescatori di alcune isole dei mari
del Sud, utilizzano i fotofori del Photoblepharon come esca,
poiché luminosi anche qualche tempo dopo la morte del pesce.
|
|
|
|
Fig 5.3
Un esempio di come organismi marini (nella foto, a destra Photoblepharon,
e a sinistra un mollusco del genere Clione) si sono coevoluti
con batteri luminescenti, come Photobacterium, o V.fischeri.
Soprattuto nei molluschi la bioluminescenza, è un fenomeno
frequente. |
|