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Amiga: la storia
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Nel
1994
però, verso la fine di Aprile, la Commodore fallì.
Di
questi tristi, ma davvero tristi (sigh!) giorni esiste
anche un video "Deathbed Vigil And Other Tales" girato
da Dave Haynie assieme ad altri ingegneri, in cui vengono
mostrati i centri di ricerca e sviluppo, il chipset
AAA, ... Si possono vedere i luoghi dove venivano organizzate
feste e addii e infine il "Deathbed Party" che vede
riuniti molti degli ingegneri del presente e del passato
di Amiga che si esibiscono suonando, cantando, raccontando
aneddoti e mostrando tutti gli errori e le incapacità
di chi decideva il destino di Amiga (management, presidenti,
...).
In
particolare si può intravedere anche il Dr. Heppler
il quale stava partecipando allo sviluppo del progetto
"Hombre", il quale prevedeva la realizzazione di due
chip, uno comprendente DMA avanzato, Blitter e CPU PA-RISC
7x00 prodotta da HP, l'altro invece destinato alla sezione
video, entrambi da collocare eventualmente su una scheda
PCI. Questo progetto avrebbe rimpiazzato il chipset
AAA ,
che sarebbe stato accantonato, tranne forse il chip
Mary utile per la gestione dell'audio e dell'I/O. Secondo
Dave Haynie infatti l'AAA se
rilasciato nel 1990 sarebbe stato rivoluzionario, nel
1992 decisamente tosto, nel 1994 (anno in cui Commodore
prevedeva di lanciarlo) solamente ok.
L'Amiga
aveva comunque ancora un ottimo mercato e soprattutto
una vasta e fedele comunità, per questo motivo molte
aziende erano interessate all'acquisizione di Commodore
tra cui Commodore UK, IBM, Dell, Escom, CEI e Samsung
(alcune forse parteciparono giusto per prolungarne l'agonia
e rovinarle il mercato).
Nel
frattempo, dato anche il prolungarsi degli sviluppi
della situazione Commodore, ebbe origine un progetto
molto interessante ossia AROS
(Amiga Research OS) il cui scopo era quello di realizzare
un S.O. il più possibile compatibile con l'AmigaOS 3.1,
realizzato in C, portabile su altre architetture (PPC,
x86, ...) e in grado di funzionare sia "standalone"
sia sotto finestra, ospite di un altro S.O. Il progetto
continua tuttora ed ha completato circa 1025 funzioni
su 1366.
Circa
un anno dopo, nell'Aprile del 1995, è ESCOM AG, società
tedesca, ad acquisire nome, diritti commerciali, brevetti,
licenze … e a fondare Amiga Technologies, società guidata
da Petro Tyschtschenko che si sarebbe occupata del rilancio.
ESCOM
AG era un'azienda di grosso calibro, produttrice e rivenditrice
di computer IBM compatibili, sembrava avere grandi progetti
per il rilancio dell'Amiga: ripristino produzione A1200
e A4000, nuovo A4000, Amiga "Walker" con 030 a 40 MHz
e chipset AA, sviluppo del Power Amiga dotato di processore
PPC e Amiga OS 4.0.
Il
primo progetto, presentato al CeBit
di Hannover, riguardava l'Amiga "Walker" (nome provvisorio)
che avrebbe dovuto avere le seguenti caratteristiche:
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- CPU Motorola 68EC030 40 MHz
- due zoccoli SIMM
- chipset AA (AGA)
- connettori e bus PCI
- floppy drive
- cdrom, hard-disk
- nuova porta seriale bufferizzata
e veloce
- porta parallela EPP (Enhanced Parallel
Port)
- porta MIDI
- due interfacce EIDE
- espansioni per eventuali schede
PPC
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Progetti
ambiziosi supportati da un'altra importante società
Phase5 ,
interessata nello sviluppo di schede acceleratrici per
i computer Amiga, dotati di processore 030/060 espandibili
con il kit Fast SCSI2 (10Mb/s) e schede video CyberVision
a 64 bit (basate all'epoca su chip S3 Virge).
Inoltre
avrebbe realizzato le schede dotate di PowerPC che sarebbero
state utilizzate per guidare la transizione dagli attuali
Amiga verso il Power Amiga.
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Blizzard
1230 IV
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Blizzard
1260
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ESCOM
nel 1996 però incomincia ad avere alcuni problemi finanziari,
il presidente Schmidt viene sostituito con Helmit Jost
sembra a causa delle perdite conseguite nel 1995 dovute
al mercato PC.
Pochi giorni dopo l'avvicendamento Amiga Technologies
sembra essere destinata alla cessione, Viscorp
(Visual Information Services Corporation) sembra l'acquirente
interessato, nel frattempo ESCOM AG era passata nelle
mani del curatore fallimentare.
Con Viscorp lavorava anche Carl Sassenrath padre
di Exec, il cuore del multitasking Amiga, la sensazione
era però che Viscorp non avesse i capitali necessari
e quando Carl Sassenrath e Jason Compton (portavoce
di Viscorp) decisero di lasciare la società fu chiaro
che Viscorp non avrebbe rilevato l'Amiga ...
Nel
frattempo nascono su Internet due gruppi di discussione,
con lo scopo di realizzare un progetto che facesse leva
sull'intera comunità Amiga e che delineasse il futuro.
Il
primo gruppo (ARise) era formata da ex-ingegneri Commodore
(Dale Luck, R.J. Mical, Dave Haynie, Mike Sinz, ...)
mentre il secondo (Second Wind) da utenti, programmatori,
sviluppatori. Da quest'ultimo poi nascerà la Jay Miner
Society. Dai dibattiti e dalle discussioni nascerà poi
un piano riguardante l'Amiga che comprendeva un'analisi
del mercato dell'Amiga, del panorama informatico e del
futuro. Dopo questa prima fase si passò quindi alla
nascita dell'Industry Council il cui compito sarebbe
stato quello di definire degli standard per protocolli,
specifiche hardware, software.
Phase5
intanto in attesa degli sviluppi produce le prime schede
PowerUP dotate di processore PPC603 e 604 per i sistemi
Amiga 1200 e 4000, non solo, stanca della vicenda Amiga
Technologies, comincia a sviluppare il "suo" Amiga l'A/BOX
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Blizzard
PPC603e
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Una
macchina rivoluzionaria, con architettura completamente
differente rispetto ai classici Amiga, basata sul chip
Caipirinha (bevanda alcolica zuccherata molto nota soprattutto
ai dipendenti di Phase5), sul processore PowerPC 604e,
RAM DIMM SDRAM. Tutto incentrato su un'architettura
a memoria unificata (UMA),
bus dati a 128 bit 100Mhz, due uscite video indipendenti
liberamente sovrapponibili di cui una a 220MHz (1600x1280
a 24 bit, 75Hz) e l'altra PAL/NTSC, bus PCI, bus locale
DMA a 16 bit 66MHz, Blitter e Copper RISC, processore
DSP, bus "Firewire", sezione audio con quattro convertitori
a 16 bit 44,1kHz.
Naturalmente
dal lato del S.O. la
soluzione di un porting dell'AmigaOS esistente appariva
complicata e lunga, quindi Phase5 per questa macchina
era intenzionata ad utilizzare un kernel Unix su cui
costruire un sistema "compatibile", con il look and
feel proprio di Amiga.
Il
prezzo previsto della macchina con PPC 603e 120Mhz era
di 3,000 DM.
Un
progetto molto ambizioso, troppo ambizioso per una società
importante ma non così ricca, Dave Haynie
stesso commentava dicendo che al massimo si sarebbero
ritrovati con una macchina interessante ma non standard
e soprattutto costosa che non avrebbe sostenuto la rapida
evoluzione dell'industria.
In questo stesso periodo entra in scena anche PIOS (motto:
no RISC ... no FUN!), società in cui lavorano Haynie
e Finkel, ex-ingegneri Commodore, e Peter Kittel (ex.
Amiga Technologies) con un altro progetto basato su
una macchina CHRP/PReP basata su uno o più processori
PowerPC (PPC) e hardware "PC" (slot PCI, USB, slot ISA,
chip sonoro AD1815 Soundport, …) in grado di eseguire
diversi S.O. tra cui Linux, BeOS e p-OS, quest'ultimo
versione compatibile di AmigaOS e sviluppato per i processori
68k e PPC.
Il
nome previsto del computer era: PIOS One (successivamente
ribattezzato TransAM). Il progetto subirà successivamente
altre modifiche come ad esempio l'adozione di PCI anche
a 64 bit, il supporto per i PPC 750 (G3) ma alla fine
non verrà mai prodotto e commercializzato. PIOS AG si
è poi trasformata e ha cambiato nome in Met@box
.
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Verso
la fine di Marzo 1997 finalmente Amiga Technologies
viene ceduta, ma non a Viscorp bensì a Gateway 2000,
gigante americano considerata dalla rivista Fortune
tra le prime 500 società del mondo.
Amiga
Technologies diventa Amiga International
e sembra finalmente finita l'odissea, Gateway sembra
molto interessata in particolare nel riprendere lo sviluppo
del Sistema Operativo, nel supporto per la comunità
Amiga, in una politica di licenze a terze parti, e di
collaborazione tra le diverse società coinvolte in Amiga.
In
particolare riprende forza l'Industry Council Open Amiga
che avvia contatti con Gateway che sembra molto interessata
nel supportare il progetto.
Nel
1998 Phase5 ottiene una licenza sull'AmigaOS e presenta
le specifiche di una nuova macchina denominata pre/box
basata su una motherboard ATX, dotata di memoria SDRAM,
sottosistema grafico 3D integrato, bus PCI, controller
Ultra-Wide SCSI II, USB, interfaccia EIDE, interfaccia
parallela, seriale e connettore in cui poter inserire
una scheda dotata di 4 processori PowerPC 604 o 750
(G3). E l' A/BOX
? Il progetto era ritenuto ancora valido ma la sua realizzazione
era rimasta "pendente" a causa degli alti costi, della
linea (o meglio della non linea) adottata da chi aveva
i diritti sull'Amiga (PPC ? Si, no ?) e dalla necessità
di avere l'appoggio e il sostegno di tutta la comunità
Amiga.
Nell'ottobre
del 1999 viene finalmente completato (dopo lungo tempo)
e rilasciato l'Amiga OS 3.5. Questa nuova versione includeva
il supporto per i processori PowerPC (WarpUp),
accesso internet (TCP/IP stack), supporto degli Hard-disk
> 4GB, rinnovata interfaccia grafica, miglior supporto
CD-ROM, documentazione HTML e altri aggiornamenti e
correzioni. Il sistema minimo
richiesto per il funzionamento era un Amiga con processore
020, Amiga ROM 3.1 (v. 40.xx), 4 Mb FAST RAM, naturalmente
processori 030 o 060 e schede grafiche erano consigliate
per un utilizzo ottimale..
In
questo periodo iniziò la produzione di nuovi progetti
hardware riguardanti l'Amiga e sviluppati da diverse
società (BoXeR, Micronik A1500) e naturalmente le speculazioni
riguardo al futuro, in particolare la strada sembrava
segnata verso una soluzione 68k+PowerPC, guidata da
Phase5 e dalle schede PowerUP, in attesa del Power Amiga.
Si parlava inoltre per quanto riguarda il S.O. di un
possibile porting su Alpha e di una possibile integrazione
tra BeOS e Amiga.
A
sorpresa venne invece annunciato l'utilizzo del S.O.
RTOS (Real Time Operating System) QNX
e dal lato hardware la scelta di un chip grafico MCC
(Monster Mystery Chip) davvero rivoluzionario, poi individuato
come prodotto dalla Chromatic che sarà purtroppo acquistata
prima dell'annuncio da ATI. Di questa società si sa
che stava lavorando su un processore Mpact dal costo
di circa 35$ basato su architettura VLIW
(Very Long Instruction Word) in grado di offrire codifica/decodifica
MPEG, rendering 3D con shading e texture mapping, funzioni
di blitter, risoluzioni fino a 1280x1024 a 75Hz, sintesi
audio FM e Wavetable a 16 bit, funzioni modem/fax, capacità
di gestire fino a 8 miliardi di numeri interi a secondo.
Nel
Luglio del 1999 Jim Collas annuncia i nuovi progetti:
AmigaOE (Amiga Operating Environment), Amiga MCC
.
Il
nuovo sistema operativo doveva essere sviluppato utilizzando
il kernel Linux
e non il QNX come
annunciato precedentemente, supportare e puntare su
Java, supportare inoltre
gli standard quale ad esempio OpenGL .
Grande
sensazione fece inoltre l'accordo stipulato con Corel
che garantiva il proprio supporto.
Dal
punto di vista dell'hardware invece si annunciò l'Amiga
MCC basato su un processore di alte prestazioni (allora
si parlava del misterioso progetto della società Transmeta
, ossia il processore Crusoe), chip video della
ATI di ultima generazione, RAM 168-pin SDRAM, DVD, interfacce
E-IDE UltraDMA, modem, Ethernet, Wireless, bus PCI,
USB …
Gli
utenti Amiga accettarono la situazione nonostante l'inaspettata
e poco gradita scelta del kernel Linux
(questo cambiamento probabilmente era dovuto allo scarso
interesse di molte compagnie nel supportare un altro
e nuovo S.O. come il QNX), ma Gateway no ! Jim Collas
poco dopo lasciò l'incarico e fu sostituito in quanto
probabilmente Gateway non aveva nessun interesse né
convenienza nello sviluppo di hardware, qualcuno vocifera
che anche Microsoft ne era coinvolta (guardando l'immagine
successiva qualche
x-dubbio
viene).
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Amiga
MCC
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Nel
frattempo, nonostante tanti annunci e "vaporware" l'Amiga
si aggiorna e cresce grazie soprattutto all'apporto
delle schede PowerPC prodotte da Phase5, e alla grande
passione di utenti e società quali Cloanto, Haage &
Partner che continuano tuttora a sviluppare programmi,
compilatori C (StormC), applicativi Office (AmigaWriter),
applicazioni 3D (Tornado), … e a supportare AmigaOS
3.x. Phase5 continuò a lavorare a diversi progetti l'ultimo
dei quali l'Amirage K2 (evoluzione del progetto pre/box)
prevedeva l'utilizzo di hardware standard (PCI 32 bit/
64 bit, Ultra-DMA, ...), soluzione multiprocessore RISC
(da 1 a 4 processori PowerPC), scheda video TNT2, coprocessore
multimediale con funzionalità DSP, e l'utilizzo del
sistema operativo QNX neutrino.
Questo
progetto dopo quello dell'A/BOX non vide mai la luce
in quanto nel 2000 anche Phase5 chiuderà i battenti,
un duro colpo in quanto Phase5 era stata in grado quasi
da sola di reggere e supportare l'Amiga con progetti
concreti (schede PowerUP, video, ...) e di qualità.
Parte di utenti ed ex-sviluppatori decisero inoltre
di perseguire la strada che portava al QNX e fondarono
il Phoenix Consortium
ed A.Q.U.A. (Amino Qnx United Architecture). Tra queste
era presente anche la società Amino
guidata da Bill McEwan e Fleecy Moss , società che poi
diventerà a sorpresa il presente dell'Amiga in quanto
rileverà con l'aiuto di
TAO Group la compagnia Amiga, dando vita all'attuale
Amiga Inc .
Oggi
Haage&Partner
si occupa del supporto, dello sviluppo e dell'integrazione
con il PowerPC dell'AmigaOS 3.x, mentre Amiga
Inc. sta sviluppando un sistema operativo innovativo
in grado di operare standalone oppure in ambiente Windows
o Linux e su qualsiasi macchina (x86, ARM , PowerPC
,
...) senza necessità di ricompilazione (la portabilità
è una delle principali caratteristiche). Cercherò di
introdurre questo nuovo S.O. nelle prossime pagine.
Qui sotto ho inserito giusto qualche immagine particolarmente
stuzzicante.
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La
Guru
Meditation
merita una citazione a parte,
tutto ha inizio con il cosiddetto JoyBoard
, ossia una specie di joystick fatto da una tavola di
materiale plastico sulla quale il giocatore stava in
piedi.
Perfetto
per essere utilizzato con i videogame di sci e atletica
leggera, ma anche, almeno per gli sviluppatori dell'Amiga,
per sederci sopra e cercare di rimanere immobili il
più possibile, una sorta di "Meditazione ZEN".
Simile quindi alla posizione assunta dai santoni orientali
(GURU).
Tutti
hanno sicuramente almeno una volta avuto a che fare
con il famigerato GURU
MEDITATION
dell'Amiga, visualizzato
ogni qualvolta il Sistema si "bloccava" rimanendo "perfettamente"
immobile segnalando giusto un messaggio di errore lampeggiante.
In realtà ne esistevano due tipi, uno "recoverable"
che permetteva di riprendere l'utilizzo e uno no.
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JoyBoard
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<<-
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Curiosità
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