Home
 
 
Linux



Firewall >

QoS >

PowerPC >

PHP & Interbase >

 

 

Amiga

 


Storia >
Os 3.9 >
Amiga DE >

 

 

Autore

 


Autore:
Masetti Marco

email:
marcomas@libero.it

ultimo aggiornamento:
Venerdì, 19 Febbraio 2003

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

                 Amiga: la storia      

           

 

Nel 1994 però, verso la fine di Aprile, la Commodore fallì.

Di questi tristi, ma davvero tristi (sigh!) giorni esiste anche un video "Deathbed Vigil And Other Tales" girato da Dave Haynie assieme ad altri ingegneri, in cui vengono mostrati i centri di ricerca e sviluppo, il chipset AAA, ... Si possono vedere i luoghi dove venivano organizzate feste e addii e infine il "Deathbed Party" che vede riuniti molti degli ingegneri del presente e del passato di Amiga che si esibiscono suonando, cantando, raccontando aneddoti e mostrando tutti gli errori e le incapacità di chi decideva il destino di Amiga (management, presidenti, ...).

In particolare si può intravedere anche il Dr. Heppler il quale stava partecipando allo sviluppo del progetto "Hombre", il quale prevedeva la realizzazione di due chip, uno comprendente DMA avanzato, Blitter e CPU PA-RISC 7x00 prodotta da HP, l'altro invece destinato alla sezione video, entrambi da collocare eventualmente su una scheda PCI. Questo progetto avrebbe rimpiazzato il chipset AAA , che sarebbe stato accantonato, tranne forse il chip Mary utile per la gestione dell'audio e dell'I/O. Secondo Dave Haynie infatti l'AAA se rilasciato nel 1990 sarebbe stato rivoluzionario, nel 1992 decisamente tosto, nel 1994 (anno in cui Commodore prevedeva di lanciarlo) solamente ok.

L'Amiga aveva comunque ancora un ottimo mercato e soprattutto una vasta e fedele comunità, per questo motivo molte aziende erano interessate all'acquisizione di Commodore tra cui Commodore UK, IBM, Dell, Escom, CEI e Samsung (alcune forse parteciparono giusto per prolungarne l'agonia e rovinarle il mercato).

Nel frattempo, dato anche il prolungarsi degli sviluppi della situazione Commodore, ebbe origine un progetto molto interessante ossia AROS (Amiga Research OS) il cui scopo era quello di realizzare un S.O. il più possibile compatibile con l'AmigaOS 3.1, realizzato in C, portabile su altre architetture (PPC, x86, ...) e in grado di funzionare sia "standalone" sia sotto finestra, ospite di un altro S.O. Il progetto continua tuttora ed ha completato circa 1025 funzioni su 1366.

Circa un anno dopo, nell'Aprile del 1995, è ESCOM AG, società tedesca, ad acquisire nome, diritti commerciali, brevetti, licenze … e a fondare Amiga Technologies, società guidata da Petro Tyschtschenko che si sarebbe occupata del rilancio.

ESCOM AG era un'azienda di grosso calibro, produttrice e rivenditrice di computer IBM compatibili, sembrava avere grandi progetti per il rilancio dell'Amiga: ripristino produzione A1200 e A4000, nuovo A4000, Amiga "Walker" con 030 a 40 MHz e chipset AA, sviluppo del Power Amiga dotato di processore PPC e Amiga OS 4.0.

Il primo progetto, presentato al CeBit di Hannover, riguardava l'Amiga "Walker" (nome provvisorio) che avrebbe dovuto avere le seguenti caratteristiche:

 

 

  • CPU Motorola 68EC030 40 MHz
  • due zoccoli SIMM
  • chipset AA (AGA)
  • connettori e bus PCI
  • floppy drive
  • cdrom, hard-disk
  • nuova porta seriale bufferizzata e veloce
  • porta parallela EPP (Enhanced Parallel Port)
  • porta MIDI
  • due interfacce EIDE
  • espansioni per eventuali schede PPC

 

 

Progetti ambiziosi supportati da un'altra importante società Phase5 , interessata nello sviluppo di schede acceleratrici per i computer Amiga, dotati di processore 030/060 espandibili con il kit Fast SCSI2 (10Mb/s) e schede video CyberVision a 64 bit (basate all'epoca su chip S3 Virge).

Inoltre avrebbe realizzato le schede dotate di PowerPC che sarebbero state utilizzate per guidare la transizione dagli attuali Amiga verso il Power Amiga. 

 

  Blizzard 1230 IV

   Blizzard 1260

 

ESCOM nel 1996 però incomincia ad avere alcuni problemi finanziari, il presidente Schmidt viene sostituito con Helmit Jost sembra a causa delle perdite conseguite nel 1995 dovute al mercato PC.

Pochi giorni dopo l'avvicendamento Amiga Technologies sembra essere destinata alla cessione, Viscorp (Visual Information Services Corporation) sembra l'acquirente interessato, nel frattempo ESCOM AG era passata nelle mani del curatore fallimentare.

Con Viscorp lavorava anche Carl Sassenrath padre di Exec, il cuore del multitasking Amiga, la sensazione era però che Viscorp non avesse i capitali necessari e quando Carl Sassenrath e Jason Compton (portavoce di Viscorp) decisero di lasciare la società fu chiaro che Viscorp non avrebbe rilevato l'Amiga ...

Nel frattempo nascono su Internet due gruppi di discussione, con lo scopo di realizzare un progetto che facesse leva sull'intera comunità Amiga e che delineasse il futuro.

Il primo gruppo (ARise) era formata da ex-ingegneri Commodore (Dale Luck, R.J. Mical, Dave Haynie, Mike Sinz, ...) mentre il secondo (Second Wind) da utenti, programmatori, sviluppatori. Da quest'ultimo poi nascerà la Jay Miner Society. Dai dibattiti e dalle discussioni nascerà poi un piano riguardante l'Amiga che comprendeva un'analisi del mercato dell'Amiga, del panorama informatico e del futuro. Dopo questa prima fase si passò quindi alla nascita dell'Industry Council il cui compito sarebbe stato quello di definire degli standard per protocolli, specifiche hardware, software.

Phase5 intanto in attesa degli sviluppi produce le prime schede PowerUP dotate di processore PPC603 e 604 per i sistemi Amiga 1200 e 4000, non solo, stanca della vicenda Amiga Technologies, comincia a sviluppare il "suo" Amiga l'A/BOX

 

 

 Blizzard PPC603e

 

Una macchina rivoluzionaria, con architettura completamente differente rispetto ai classici Amiga, basata sul chip Caipirinha (bevanda alcolica zuccherata molto nota soprattutto ai dipendenti di Phase5), sul processore PowerPC 604e, RAM DIMM SDRAM. Tutto incentrato su un'architettura a memoria unificata (UMA), bus dati a 128 bit 100Mhz, due uscite video indipendenti liberamente sovrapponibili di cui una a 220MHz (1600x1280 a 24 bit, 75Hz) e l'altra PAL/NTSC, bus PCI, bus locale DMA a 16 bit 66MHz, Blitter e Copper RISC, processore DSP, bus "Firewire", sezione audio con quattro convertitori a 16 bit 44,1kHz.

Naturalmente dal lato del S.O. la soluzione di un porting dell'AmigaOS esistente appariva complicata e lunga, quindi Phase5 per questa macchina era intenzionata ad utilizzare un kernel Unix su cui costruire un sistema "compatibile", con il look and feel proprio di Amiga.

Il prezzo previsto della macchina con PPC 603e 120Mhz era di 3,000 DM.

Un progetto molto ambizioso, troppo ambizioso per una società importante ma non così ricca, Dave Haynie stesso commentava dicendo che al massimo si sarebbero ritrovati con una macchina interessante ma non standard e soprattutto costosa che non avrebbe sostenuto la rapida evoluzione dell'industria.

In questo stesso periodo entra in scena anche PIOS (motto: no RISC ... no FUN!), società in cui lavorano Haynie e Finkel, ex-ingegneri Commodore, e Peter Kittel (ex. Amiga Technologies) con un altro progetto basato su una macchina CHRP/PReP basata su uno o più processori PowerPC (PPC) e hardware "PC" (slot PCI, USB, slot ISA, chip sonoro AD1815 Soundport, …) in grado di eseguire diversi S.O. tra cui Linux, BeOS e p-OS, quest'ultimo versione compatibile di AmigaOS e sviluppato per i processori 68k e PPC.

Il nome previsto del computer era: PIOS One (successivamente ribattezzato TransAM). Il progetto subirà successivamente altre modifiche come ad esempio l'adozione di PCI anche a 64 bit, il supporto per i PPC 750 (G3) ma alla fine non verrà mai prodotto e commercializzato. PIOS AG si è poi trasformata e ha cambiato nome in Met@box .

 

 

 

 

Verso la fine di Marzo 1997 finalmente Amiga Technologies viene ceduta, ma non a Viscorp bensì a Gateway 2000, gigante americano considerata dalla rivista Fortune tra le prime 500 società del mondo.

Amiga Technologies diventa Amiga International e sembra finalmente finita l'odissea, Gateway sembra molto interessata in particolare nel riprendere lo sviluppo del Sistema Operativo, nel supporto per la comunità Amiga, in una politica di licenze a terze parti, e di collaborazione tra le diverse società coinvolte in Amiga.

In particolare riprende forza l'Industry Council Open Amiga che avvia contatti con Gateway che sembra molto interessata nel supportare il progetto.

Nel 1998 Phase5 ottiene una licenza sull'AmigaOS e presenta le specifiche di una nuova macchina denominata pre/box basata su una motherboard ATX, dotata di memoria SDRAM, sottosistema grafico 3D integrato, bus PCI, controller Ultra-Wide SCSI II, USB, interfaccia EIDE, interfaccia parallela, seriale e connettore in cui poter inserire una scheda dotata di 4 processori PowerPC 604 o 750 (G3). E l' A/BOX ? Il progetto era ritenuto ancora valido ma la sua realizzazione era rimasta "pendente" a causa degli alti costi, della linea (o meglio della non linea) adottata da chi aveva i diritti sull'Amiga (PPC ? Si, no ?) e dalla necessità di avere l'appoggio e il sostegno di tutta la comunità Amiga.

Nell'ottobre del 1999 viene finalmente completato (dopo lungo tempo) e rilasciato l'Amiga OS 3.5. Questa nuova versione includeva il supporto per i processori PowerPC (WarpUp), accesso internet (TCP/IP stack), supporto degli Hard-disk > 4GB, rinnovata interfaccia grafica, miglior supporto CD-ROM, documentazione HTML e altri aggiornamenti e correzioni. Il sistema minimo richiesto per il funzionamento era un Amiga con processore 020, Amiga ROM 3.1 (v. 40.xx), 4 Mb FAST RAM, naturalmente processori 030 o 060 e schede grafiche erano consigliate per un utilizzo ottimale..

In questo periodo iniziò la produzione di nuovi progetti hardware riguardanti l'Amiga e sviluppati da diverse società (BoXeR, Micronik A1500) e naturalmente le speculazioni riguardo al futuro, in particolare la strada sembrava segnata verso una soluzione 68k+PowerPC, guidata da Phase5 e dalle schede PowerUP, in attesa del Power Amiga. Si parlava inoltre per quanto riguarda il S.O. di un possibile porting su Alpha e di una possibile integrazione tra BeOS e Amiga.

A sorpresa venne invece annunciato l'utilizzo del S.O. RTOS (Real Time Operating System) QNX e dal lato hardware la scelta di un chip grafico MCC (Monster Mystery Chip) davvero rivoluzionario, poi individuato come prodotto dalla Chromatic che sarà purtroppo acquistata prima dell'annuncio da ATI. Di questa società si sa che stava lavorando su un processore Mpact dal costo di circa 35$ basato su architettura VLIW (Very Long Instruction Word) in grado di offrire codifica/decodifica MPEG, rendering 3D con shading e texture mapping, funzioni di blitter, risoluzioni fino a 1280x1024 a 75Hz, sintesi audio FM e Wavetable a 16 bit, funzioni modem/fax, capacità di gestire fino a 8 miliardi di numeri interi a secondo.

Nel Luglio del 1999 Jim Collas annuncia i nuovi progetti: AmigaOE (Amiga Operating Environment), Amiga MCC .

Il nuovo sistema operativo doveva essere sviluppato utilizzando il kernel Linux e non il QNX come annunciato precedentemente, supportare e puntare su Java, supportare inoltre gli standard quale ad esempio OpenGL .

Grande sensazione fece inoltre l'accordo stipulato con Corel che garantiva il proprio supporto.

Dal punto di vista dell'hardware invece si annunciò l'Amiga MCC basato su un processore di alte prestazioni (allora si parlava del misterioso progetto della società Transmeta , ossia il processore Crusoe), chip video della ATI di ultima generazione, RAM 168-pin SDRAM, DVD, interfacce E-IDE UltraDMA, modem, Ethernet, Wireless, bus PCI, USB …

Gli utenti Amiga accettarono la situazione nonostante l'inaspettata e poco gradita scelta del kernel Linux (questo cambiamento probabilmente era dovuto allo scarso interesse di molte compagnie nel supportare un altro e nuovo S.O. come il QNX), ma Gateway no ! Jim Collas poco dopo lasciò l'incarico e fu sostituito in quanto probabilmente Gateway non aveva nessun interesse né convenienza nello sviluppo di hardware, qualcuno vocifera che anche Microsoft ne era coinvolta (guardando l'immagine successiva qualche x-dubbio viene).

 

 

  Amiga MCC

 

Nel frattempo, nonostante tanti annunci e "vaporware" l'Amiga si aggiorna e cresce grazie soprattutto all'apporto delle schede PowerPC prodotte da Phase5, e alla grande passione di utenti e società quali Cloanto, Haage & Partner che continuano tuttora a sviluppare programmi, compilatori C (StormC), applicativi Office (AmigaWriter), applicazioni 3D (Tornado), … e a supportare AmigaOS 3.x. Phase5 continuò a lavorare a diversi progetti l'ultimo dei quali l'Amirage K2 (evoluzione del progetto pre/box) prevedeva l'utilizzo di hardware standard (PCI 32 bit/ 64 bit, Ultra-DMA, ...), soluzione multiprocessore RISC (da 1 a 4 processori PowerPC), scheda video TNT2, coprocessore multimediale con funzionalità DSP, e l'utilizzo del sistema operativo QNX neutrino.

Questo progetto dopo quello dell'A/BOX non vide mai la luce in quanto nel 2000 anche Phase5 chiuderà i battenti, un duro colpo in quanto Phase5 era stata in grado quasi da sola di reggere e supportare l'Amiga con progetti concreti (schede PowerUP, video, ...) e di qualità.

Parte di utenti ed ex-sviluppatori decisero inoltre di perseguire la strada che portava al QNX e fondarono il Phoenix Consortium ed A.Q.U.A. (Amino Qnx United Architecture). Tra queste era presente anche la società Amino guidata da Bill McEwan e Fleecy Moss , società che poi diventerà a sorpresa il presente dell'Amiga in quanto rileverà con l'aiuto di TAO Group la compagnia Amiga, dando vita all'attuale Amiga Inc .

Oggi Haage&Partner si occupa del supporto, dello sviluppo e dell'integrazione con il PowerPC dell'AmigaOS 3.x, mentre Amiga Inc. sta sviluppando un sistema operativo innovativo in grado di operare standalone oppure in ambiente Windows o Linux e su qualsiasi macchina (x86, ARM , PowerPC , ...) senza necessità di ricompilazione (la portabilità è una delle principali caratteristiche). Cercherò di introdurre questo nuovo S.O. nelle prossime pagine. Qui sotto ho inserito giusto qualche immagine particolarmente stuzzicante.

 

 

Immagini da www.claus-computergrafik.de e redloop (linux)

 

 

La Guru Meditation merita una citazione a parte, tutto ha inizio con il cosiddetto JoyBoard , ossia una specie di joystick fatto da una tavola di materiale plastico sulla quale il giocatore stava in piedi.

Perfetto per essere utilizzato con i videogame di sci e atletica leggera, ma anche, almeno per gli sviluppatori dell'Amiga, per sederci sopra e cercare di rimanere immobili il più possibile, una sorta di "Meditazione ZEN".

Simile quindi alla posizione assunta dai santoni orientali (GURU).

Tutti hanno sicuramente almeno una volta avuto a che fare con il famigerato GURU MEDITATION dell'Amiga, visualizzato ogni qualvolta il Sistema si "bloccava" rimanendo "perfettamente" immobile segnalando giusto un messaggio di errore lampeggiante.

In realtà ne esistevano due tipi, uno "recoverable" che permetteva di riprendere l'utilizzo e uno no.

 

  JoyBoard

   
   

<<-  Indietro        1 2 3 4 5 6 7 8         Curiosità  - >>