I Testimoni di Geova ed il Nazismo


I Testimoni di Geova vennero duramente perseguitati dai nazisti e molti finirono nei campi di concentramento. Alcune centinaia di loro morirono a causa di tali persecuzioni. I paragrafi seguenti sono tratti da alcune pubblicazioni della Società Torre di Guardia in cui si commentano quelle tristi vicende:


«Lo storico Brian R. Dunn affermò: ‘La fede dei testimoni di Geova era incompatibile con il nazismo. La cosa più invisa ai nazisti era la loro neutralità politica. Questo significava che nessun credente poteva impugnare le armi, rivestire cariche politiche, prendere parte a feste nazionali o compiere alcun gesto di fedeltà’. (In The Churches’ Response to the Holocaust, 1986) Nel suo libro A History of Christianity Paul Johnson osservò: "Molti furono condannati a morte per il rifiuto del servizio militare ... o finirono a Dachau o in manicomio". Quanti Testimoni furono imprigionati in Germania? In seguito i testimoni di Geova tedeschi riferirono che 6.262 di loro erano stati arrestati e di questi 2.047 rinchiusi in campi di concentramento, mentre gli scrittori secolari di solito optano per cifre superiori» - Proclamatori, p. 194.

Nell'Annuario dei TdG del 1975 si legge che «durante il dominio di Hitler, 1.687 di loro avevano perduto il lavoro, 284 il negozio, 735 la casa e a 457 non fu permesso di fare il proprio mestiere. In 129 casi la loro proprietà era stata confiscata, a 826 pensionati era stata rifiutata la pensione e 329 altri avevano subìto altre perdite personali. Ci furono 860 fanciulli che furono portati via ai loro genitori. In 30 casi i matrimoni furono sciolti a causa della pressione di funzionari politici, e in 108 casi fu concesso il divorzio quando ne fu fatta richiesta dal coniuge contrario alla verità. Erano stati arrestati un totale di 6.019, parecchi due, tre o anche più volte, così che, in tutto, furono registrati 8.917 arresti. Complessivamente erano stati condannati a 13.924 anni e due mesi di prigione ... In tutto 2.000 fratelli e sorelle erano stati messi nei campi di concentramento, dove avevano passato 8.078 anni e sei mesi, una media di quattro anni. In tutto 635 erano morti in prigione, 253 erano stati condannati a morte e 203 erano stati effettivamente giustiziati» (p. 213). 

 

Si stima che, nel 1939, 6000 Testimoni di Geova erano imprigionati o internati. (C.E. King, The Nazi State and the New Religions: Five Case Studies in non-Conformity, The Edwin Mellen Press, New York & Toronto, 1982, p. 154).

Solo dal 1942/43 in poi - nel periodo più critico dell'orrenda storia dei lager - i Testimoni internati godettero di un significativo sollievo dalle pressioni a cui erano sottoposti, grazie all'intercessione del dott. Kersten, medico personale di Himmler (si veda a questo proposito S. Graffard - L. Tristan in I Bibleforcsher e il nazismo (1933-1945). I dimenticati dalla Storia, Parigi, 1994, pp.145, 160-162, 165, 172, 194).

Queste pagine  vogliono far conoscere alcuni aspetti poco noti della storia di quel periodo, dei quali, nella letteratura dei TdG, vi è solo qualche vago accenno. Per un esame più ampio dell'argomento, dal punto di vista dei TdG, si può visitare il sito ufficiale della Watch Tower.

 


 


Rutherford ed il Nazismo

In questa pagina si può leggere la "Dichiarazione dei fatti", pubblicata nell'Annuario del 1934 dei testimoni di Geova, con la quale Rutherford cercò inutilmente di ingraziarsi il regime.Tale Dichiarazione, presentata ad un congresso tenuto a Berlino nel 1933, è stata definita da autorevoli studiosi un "tentativo di compromesso" con il nazismo. Con il termine "compromesso" non si intende qui la volontà dei TdG di venire meno ai loro principi per aderire a quelli dei nazisti; anche in quel caso, infatti, la Watch Tower fece ricorso alla sua dottrina della "strategia teocratica" (link) nel tentativo di ingannare Hitler, cercando di convincerlo che non vi fossero conflitti sostanziali fra le due opposte ideologie. Per riuscire nel loro intento i TdG tennero il congresso in un locale addobbato con le bandiere naziste, cantarono un cantico avente la stessa melodia dell'inno nazionale, definirono gli Ebrei "affaristi", oppressori e sfruttatori dei popoli, condannarono le nazioni democratiche e lodarono il Nazismo che si proponeva di liberare i popoli da tali "oppressori":«Un attento esame dei nostri libri e della nostra letteratura mostrerà chiaramente che gli stessi alti ideali condivisi e promulgati dall’attuale governo nazionale vengono ribaditi e messi in grande risalto nelle nostre pubblicazioni, e mostrerà che Geova Dio farà in modo che al tempo opportuno tali alti ideali si realizzino a beneficio di tutte le persone che amano la giustizia e che obbediscono all’Altissimo. Non è vero, quindi, che la nostra letteratura e la nostra opera costituiscano una minaccia per i princìpi dell’attuale governo; viceversa noi siamo i più accesi sostenitori dei suoi nobili ideali...». "Compromesso" significò quindi questo: adulare il regime, cercando di conquistarne ipocritamente la fiducia; tentare di stipulare un accordo, smussando i punti di attrito e presentando le divergenze (peraltro inconciliabili) da un altro punto di vista; cercare di far credere che i princìpi geovisti non fossero del tutto incompatibili con i "princìpi" nazisti; tentare di persuadere il regime che le mete dei TdG erano simili o comuni a quelle di Hitler. I TdG non avrebbero fatto nessuna reale concessione al Nazismo, per quanto riguardava le loro idee e le loro convinzioni. Speravano di riuscire a convincere il regime che essi non costituivano una minaccia per lo Stato e di trovare così un accordo che permettesse la coesistenza tra le due ideologie. Questo tentativo di "compromesso" comunque non poteva che fallire, proprio per la struttura intrinseca del movimento, che lo ha posto spesso in conflitto con gli stessi governi democratici. In questa pagina viene citato parte dello studio della dottoressa Christine E. King (The Nazi State and the New Religions: Five Case Studies in non-Conformity). Per leggere lo studio completo (in lingua inglese) cliccare qui (sito curato da TdG americani).

La Dichiarazione dei Fatti
Il testo non commentato della Dichiarazione del 25 giugno 1933. In questa pagina si possono visualizzare anche le fotocopie del testo originale in lingua tedesca. A proposito della Dichiarazione, è interessante l'osservazione dell'Annuario 1975, p. 111, dove - parlando della reazione dei TdG contemporanei - si dice:
«Molti presenti furono delusi alla dichiarazione, poiché in molti punti non era così vigorosa, come i fratelli avevano sperato. ... Un gran numero di fratelli si rifiutò di adottarla» (sottolineatura mia). Inizialmente la Watch Tower sostenne che il traduttore tedesco (Balzereit) avesse "annacquato" la Dichiarazione, alterandone il testo. In seguito la stessa Società ha riabilitato Balzereit, nella Svegliatevi! dell'8/7/98:«Il responsabile della filiale, Paul Balzereit, aveva mitigato il documento? No, perché confrontando il testo inglese e quello tedesco risulta che ciò non avvenne» (p.12). È evidente quindi che molti TdG dell'epoca rifiutarono di adottare la Dichiarazione proprio a motivo dei suoi contenuti ritenuti poco "vigorosi" - forse una parafrasi geovista per "tentativo di compromesso"? - nei confronti del regime.

Lettera ad Adolf Hitler
Lettera inviata dalla Watch Tower ad Hitler nel 1933.
Anche questa lettera dimostra come i TdG cercarono astutamente di far credere ad Hitler di non costituire in alcun modo una minaccia per il regime. Significativo il fatto che si riferirono al loro modo di credere usando la stessa espressione - "Cristianesimo Positivo" - con la quale i nazisti definivano la loro aberrante ideologia.
Scritta in un tono estremamente ossequioso, la lettera contiene alcune evidenti falsità. In particolare non esiste alcuna prova a sostegno dell’asserzione secondo cui gli Studenti Biblici americani furono particolarmente amichevoli nei confronti della Germania durante la prima guerra mondiale e non è vero che i funzionari della Torre di Guardia furono imprigionati perché il presidente della Società, il giudice J.F. Rutherford, si fosse rifiutato di pubblicare propaganda antinazista. La realtà è che gli Studenti Biblici erano piuttosto ostili a tutte le nazioni e nel 1918 essi pubblicarono propaganda antitedesca.

Come ebbe inizio la proscrizione
Due lettere scritte nel 1935 dal rappresentante ufficiale della Società Torre di Guarda in Germania, Hans Dollinger, una all'ufficio centrale del partito nazista ed un'altra al Ministero degli Interni di Prussia, rivelano quali furono i motivi che portarono inizialmente alla proscrizione della Società.

Risposta a Svegliatevi!
 Un esame dell'articolo di Svegliatevi! dell'8 luglio 1998 dove la Società presenta la propria versione dei fatti sul congresso tenuto a Berlino nel 1933. Viene implicitamente ammesso che tale congresso si tenne in un locale addobbato con le bandiere naziste e che si cantò un cantico avente la stessa musica dell'inno nazionale nazista. La Società "si scusa" inoltre per le durissime parole antisemite presenti nelle "Dichiarazione dei Fatti": «Queste parole chiaramente non si riferivano agli ebrei in generale, e ci dispiace che siano state fraintese e considerate offensive». Scuse presentate dopo più di sessant'anni e solo dopo che gli "oppositori" avevano portato alla luce il contenuto ..."dimenticato" di quella Dichiarazione! L'articolo di Svegliatevi!, commentato in questa pagina, è visualizzabile qui (sito ufficiale della Watch Tower).

I martiri di Geova braccati dai nazisti
 Articolo pubblicato sul quotidiano L'Adige del 1° marzo 2002. Un docente universitario commenta la persecuzione subita dai Testimoni. Nell'articolo si parla anche della Dichiarazione dei fatti e si sottolinea la necessità di studi e di ricerche storiche più approfondite.

"Comandante ad Auschwitz"
Rudolf Höss (1900-1947), ufficiale delle SS, fu per due anni il comandante di Auschwitz, il più grande campo di sterminio nazista. Processato da un tribunale polacco, alla fine della guerra venne condannato a morte. Mentre era in carcere, in attesa dell'esecuzione scrisse un'autobiografia nella quale parla anche dei Testimoni di Geova. In questa pagina si possono leggere per intero quelle parti della biografia che vengono citate anche nelle pubblicazioni dei TdG.

Svizzera e Neutralità
Una dichiarazione, pubblicata dalla Watch Tower nel 1943, in cui si diceva che i TdG non erano contrari a servire nell'esercito e che la Società non vietava in alcun modo ai propri associati di fare il soldato.

Cristiani fedeli o 'collaboratori'?
L'apertura di archivi segreti ha rivelato che alcuni "fedeli" TdG dopo essere stati torturati, tradirono e denunciano i loro confratelli. La Società Torre di Guardia non ha mai rivelato questi particolari sulla condotta di alcuni suoi preminenti funzionari.

Un rischio per la memoria storica: il revisionismo
 Durante un convegno tenuto il 7aprile 2001 in una scuola statale si è discusso uno dei compiti più delicati degli storici: chiedersi come e perché si sono verificati certi avvenimenti; al dibattito era presente il dott. Achille Aveta, autore di alcuni libri incentrati proprio sulle cause della persecuzione nazista subita dai Testimoni.

Una conferenza dai risvolti imprevisti
Si è tenuta a Modena, il 25 gennaio 2002, in occasione del "Giorno della Memoria", una conferenza organizzata dai testimoni di Geova locali con l'intento di far conoscere la persecuzione subita durante il periodo nazista. In occasione di tale conferenza è accaduto qualcosa di insolito, come rivelano alcune lettere pubblicate nel quotidiano locale.

"Shalom" e la Dichiarazione dei fatti
Nel mese di ottobre 2001 il mensile d'informazione e cultura ebraica Shalom, ha pubblicato l'intervento di un lettore che ha parlato della Dichiarazione dei fatti. Ciò ha provocato la reazione di alcuni anonimi TdG. Interessante e molto equilibrata la riposta della Redazione.

Chi sono i "revisionisti"?
Commenti ad alcuni estratti del libro di Massimo Introvigne
I Testimoni di Geova: già e non ancora  
Ed. Elledici, Leumann, Torino, 2002.

Totalitarismo politico e religioso
Riflessioni di un TdG dissidente che prendono spunto 
dal libro
Comandante di Auschwitz, di Rudolf Höss.