ALLEANZAGIOVANI

 

 "Muoiono gli uomini, non muore la fede"

Benito Mussolini

"Dobbiamo aprirci alla società, a tutte le sue espressioni, a tutta l' Italia che lavora, che ama, che si dà da fare"

Silvio Berlusconi

 

 

HOME

Il Tricolore

Nazismo

Comunismo

Fascismo

Capitalismo

Benito

La Minaccia

costruiamo un'Italia migliore

i partiti di destra in Italia.

I Martiri

JSatira-karaoke

-Guestbook

Link

 

Lo squadrismo

Del disagio sociale e dell' instabilità politica ne usufruì Benito Mussolini, che era stato espulso dal partito socialista per la sua presa di posizione a favore dell' intervento italiano nella prima guerra mondiale. Mussolini, grazie ad un programma intriso di nazionalismo e soprattutto grazie alla sua abilità oratoria riuscì a procurarsi simpatie e appoggi fra strati sociali sempre più numerosi: ex combattenti, studenti, borghesia impiegatizia, insegnanti, commercianti e piccoli proprietari. Ben presto il suo movimento finì per diventare il punto di riferimento anche dell' alta borghesia finanziaria e industriale e della grande proprietà terriera, dal momento che lo stato appariva ormai completamente incapace di risolvere la crisi nell' ambito del vecchio sistema parlamentare e della democrazia liberale. Nel 1919 Mussolini indisse a Milano un' adunata di suoi simpatizzanti dalla quale nacquero i fasci di combattimento, il cui programma era già racchiuso nelle stesse parole: un fascio di uomini (fascisti) pronti a combattere per fondare una società migliore.

Il programma di Mussolini poté esprimersi appieno allorché il padronato, esauritasi la spinta rivoluzionaria del biennio rosso, decise di passare alla controffensiva per eliminare lo spettro del bolscevismo intravisto durante l' occupazione delle fabbriche. Persa ormai ogni fiducia nel partito liberale gli agrarie gli industriali fecero la loro scelta: Mussolini era il loro uomo, le "camicie nere" la loro guardia del corpo.

Eletto deputato nel 1921 Mussolini trasformò il movimento fascista in un partito vero e proprio, il Partito Nazionale Fascista (PNF), mentre gli squadristi sferravano i primi colpi contro le organizzazioni socialiste. L' effetto intimidatorio degli squadristi fu facilitato dal sostegno dei ceti medi, esasperati dagli infiniti scioperi e dalla neutralità delle forze dell' ordine, convinte che neri e rossi avrebbero finito prima o poi per eliminarsi a vicenda. Intanto per superare il pericoloso immobilismo dei socialisti, nel gennaio del 1921 una forte minoranza di estrema sinistra abbandonava il partito socialista e fondava a Livorno il partito comunista d'Italia, allineato sulle posizioni del bolscevismo russo.

La marcia su Roma

Con le elezioni del 1921 i fascisti ottennero 35 seggi al parlamento, Mussolini nel suo primo discorso al parlamento si dichiarò disposto a collaborare con tutti tranne che con i comunisti, ed offrì ai socialisti un patto di pacificazione che venne firmato nel mese di agosto. Tuttavia ben presto i socialisti sconfessarono questo patto e gli squadristi ripresero le loro violenze tra l'indifferenza del governo e del popolo. Questa non curanza delle autorità d'altra parte rassicurò e rinfrancò Mussolini: era ormai chiaro che la monarchia, l'esercito e l' alta borghesia stavano dalla sua parte; anche lo stesso pontefice PioXI, ossessionato dal pericolo del comunismo, ateo e materialista seguiva con simpatia le imprese degli squadristi. Fu proprio in seguito al nuovo atteggiamenti del vaticano che Mussolini capì di poter giungere al governo senza altre violenze.  Il 16 ottobre 1922 convocò allora a Napoli i capi del fascismo e, allo scopo di attuare un colpo di Stato creò un quadrunvirato (Balbo, De Bono, De Vecchi, Bianchi).Il 24 ottobre 40.000 camicie nere giunte da varie parti di Italia sfilarono nella città partenopea, come prova generale. tre giorni dopo esse iniziavano la marcia su Roma, che occuparono senza incontrare una reale resistenza: il governo in realtà aveva proclamato lo stato d' assedio, ma Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare il decreto e anzi, il 28 ottobre diede l'incarico a Benito Mussolini di formare un nuovo governo.