4.
La soluzione finale di Norman Foster.
Nel
luglio 1995 iniziarono le demolizioni ed il rivestimento degli anni
sessanta venne tolto senza alterazioni alla struttura originale. “Mentre
toglievamo gli strati della storia, l’ossatura del vecchio Reichstag
venne alla luce, rivelando impressionanti impronte del passato, come i
marchi dei muratori, incisi dagli anni Sessanta, le cicatrici di guerra e
i graffiti tracciati dai soldati sovietici nel 1945. Ci sembrò che la
storia risuonasse ancora nell’edificio del Reichstag” (Norman Foster,
dal sito Internet).
“Il
nostro lavoro di trasformazione del Reichstag si basa su quattro
fondamenti: la certezza dell’importanza del Bundestag come uno dei forum
più democratici del mondo; la determinazione a rendere più accessibili
le procedure del governo; la comprensione della storia come una forza che
plasma gli edifici così come la vita delle nazioni; e un appassionato
affidamento alla low energy”
(ibid.).
Il
nuovo edificio nasce dalla chiarezza del vecchio Reichstag, trasformato
dall’uso estensivo del vetro. Nonostante il suo massiccio guscio in
muratura, esso è ora trasparente e tutto ciò che vi accade è visibile.
L’accessibilità pubblica e la trasparenza delle procedure hanno guidato
il progetto: è significativo il fatto che il pubblico ed i politici
entrino dal medesimo accesso, corrispondente a quello originale, la grande
scalinata ad ovest. Entrando si ha immediatamente una vista della camera
dei deputati, proprio di fronte alla poltrona del Presidente e del
Cancelliere del Bundestag.
Al
primo piano rimane il parlamento (fig. 23), mentre al secondo si trovano le stanze
per il presidente e il Concilio
degli Anziani (Senato) ed al terzo le sale riunioni dei partiti e il corridoio
della stampa, che mantengono vivo l’edificio quando il parlamento non si
riunisce (figg.19-21). L’ultimo livello ospita il ristorante e da qui il
pubblico può accedere alla cupola. Due rampe ellittiche (fig.22) al suo
interno portano ad una piattaforma che offre impareggiabili viste
panoramiche della città e permette al pubblico di salire simbolicamente
al di sopra dei propri rappresentanti politici.
Nell’edificio
sono stati adottati diversi accorgimenti ecologici (fig. 18):
-
La
ventilazione della Camera è naturale: l’aria fresca viene
convogliata in alto, attraverso un cono rovesciato, grazie
all’effetto camino;
-
Gli
scambiatori di calore recuperano e riutilizzano l’aria calda che non
viene espulsa dalla cupola;
-
Le
“finestre intelligenti”, una doppia parete vetrata di cui quella
interna apribile e quella esterna in vetro laminato, convogliano
all’interno l’aria fresca attraverso i giunti di ventilazione;
-
L’edificio
utilizza solo combustibili interamente rinnovabili, quali l’olio
vegetale di palma da dattero o di semi di girasole, che sono bruciati
in un cogeneratore, producendo elettricità pulita e riducendo del 94%
l’emissione di carbondiossido;
-
Il
calore in eccedenza viene immagazzinato nel sottosuolo, in una falda
acquifera naturale a 300 metri di profondità, ed utilizzato per il
riscaldamento in inverno;
-
Sul
tetto sono posti 100 pannelli fotovoltaici che coprono una superficie
di 300 metri quadrati e forniscono l’energia per la rotazione della
schermatura mobile e per la ventilazione.
Il
fabbisogno energetico dell’edificio è sufficientemente modesto da
permettere di distribuire l’energia, immagazzinata nel sottosuolo, anche
agli edifici pubblici vicini.
Quando
scende la notte e la bolla di vetro della cupola splende, riflettendo
l’illuminazione della Camera sottostante, l’edificio diventa un faro,
che segnala la forza ed il vigore del processo democratico tedesco.
Fig.
18 - Schema degli accorgimenti ecologici utilizzati. |
Fig.
19 - Sezione.
Fig.
20 - Pianta del piano primo.
Fig.
21 - Pianta del piano secondo.
Fig.
22 - Particolare della rampa sezionata.
Fig.
23 - La camera dei Deputati. |