Storia di Petrosino
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BREVE PROFILO STORICO     

       
La storia di Petrosino, in quanto non centro storico, si presenta un pò difforme dalle altre storie
locali, ma non per questo non è possibile ricostruite le tappe fondamentali della sua comunità
attingendo notizie dai comuni viciniori di Marsala e Mazara del Vallo, il territorio comunale dei
quali il nostro comune è uno smembramento. L'etmologia del nome del nostro Comune
«Petrosino» secondo alcuni deriva, come ci tramanda la leggenda dalla locuzione latina
«Sinus Petri», Golfo di Pietro, infatti si tramanda che San Pietro, in occasione del suo viaggio
da Gerusalemme a Roma, sia passato per le coste che ricadono nel nostro Comune. Secondo
la tesi più accreditata, il luogo dove ora si trova il neo-comune venne denominato «Petrosino»,
dalla parola greca "Petrosilinom" che significa nel nostro dialetto "Piddrusinu" cioè
prezzemolo, per l'abbondanza nella zona di piantine aromatiche della famiglia delle
ombrellifere. Volendo fissare delle tappe del nostro excursus storico diremo che un primo
periodo va dal XII al XVI secolo cioè dall'atto di concessione della Tonnara di Sibiliana fatta dal
Re Ruggero I Normanno nel marzo del 1144 al Vescovo di Mazara, fino all'enfittutizzazione del
territorio fatto con un susseguirsi di tentativi operati dai Re spagnoli sul territorio demaniale
(allora patrimonio del Re) tentativi andati falliti. Si pensi che nel suddetto atto nella Provincia di
Trapani oltre a Marsala, Mazara e Trapani, esistono solo altre 2 o 3 comuni e ciò confuta
ampiamente la nostra povertà di origine. Un secondo periodo storico che va da Filippo II a
Carlo Borbone può essere definito il periodo delle riforme agrarie e territoriali. Con Filippo Il si
ha la battaglia di Lepanto e quindi la fine del predominio incontrastato dei pirati barbareschi
che era la «longa Manus» dell'Impero Ottomanno, risale a questo periodo il famoso detto
Siciliano: Cu pigghia 'n turcu è sò».
E' del 1613 I'assegnazione da parte del Comune di Marsala di oltre 300 salme di terra e nell'intero arco del secolo XVII di quasi 800 salme.
Alla fine del XVI (1593-94) nella ricognizione sui fonti patrimoniati dell'Università dei beni si leggono i toponimi "Gazzarella, Gianinea, Petrosino e San Giuliano".
Negli stessi anni (1591-96) troviamo nelle relazioni degli ingegneri regi la descrizione della costa Siciliana e in particolare della nostra con gli Ing.ri Camillo Camillari e Tiburzio Spannocchi e a questo ultimo si deve l'avere tracciato per la prima volta nella Cartografia Ufficiale il Toponimo "Petrosino" e per essere più precisi il toponimo "Petrosino"lo si riscontra qualche decennio prima (1548) in un bando emanato da Don Cesare Lanza, padre della Baronessa di Carini. Questi rilevamenti topografici ed idrografici, censimenti di anime e ricognizioni di fondi finanziari ed immobiliari cominciavano a dare il quadro esatto della situazione del nostro territorio. A tale rivolgimento strutturale risponde un rivolgimento economico e sociale, infatti questo è il periodo dei fabbricati agricoli ancora oggi esistenti anche se di tipo fortificato e a forma di torre, ne sono
un esempio le torri di Montenero, Cafiso e altre.
Un terzo periodo storico potrebbe andare dalla seconda metà del XVIII secolo al 1937 involvendo la storia del primo insediamento abitativo nel nostro Comune.
Visto che già dall'inizio del 1600 si sentiva la necessità di distribuire più equamente le terre demaniali ai più bisognosi, con privilegio del 1758 (emanazione legislativa dell'epoca) si ebbe l'infeudazione della Contrada S.Giuliano ad un certo Antonio Spanò. A tale distribuzione di terre ebbe un ruolo molto importante la viticultura che all'inizio del 1800 ad opera soprattutto di alcuni mercanti inglesi quali Woodhouse, Ingham, Gill, Collet ecc., ebbe una grande spinta che non ebbe uguali nella storia Siciliana. Ancora oggi rimane l'impronta dell'opera di questi sopracitati mercanti inglesi i quali, dopo aver fondato alcuni «Bagli» che si trovano sul lungomare sud di Marsala, visto che i contadini del tempo non avevano mezzi sufficienti per potere trasportare il vino o l'uva fino a Marsala in quanto allora non usavano carri agrico!i, pensarono di costruire un baglio sulla Contrada Birgi ed un altro denominato «Woodhouse» a Petrosino in quanto queste due sopramenzionate contrade di Marsala erano, e lo sono tutt'ora, i maggiori centri di produzione di vino. La costruzione di questo «baglio Woodhouse» sito sullo sfondo del viale F. De Vita nel 1951 diede il nome all'omonima contrada cioè la contrada «Baglio». Grande è il valore artistico di questo Baglio» in stile neoclassico tanto che il suo portale è stato scelto a rappresentare lo stemma del nuovo Comune di Petrosino, a confermare la cultura del mondo contadino nel neo-comune.
Fino alla seconda metà del XIX secolo il territorio di Petrosino era abitato solo stagionalmente cioè nei periodi di semina e di raccolto. Verso la seconda metà nel 1800 Petrosino cominciò ad essere abitato tutto l'anno grazie alla legge Corleo del 1862 che sancì l'abolizione della cosiddetta «Manomorta» cioè feudo Ecclesiastico e quindi la spartizione dei terreni direttamente ai contadini, anche se questa legge non riuscì negli scopi prefissi, ciò non di meno aiutò i meno abbienti a possedere proprietà. Questa spartizione dei terreni ai contadini fa cambiare il volto alle campagne, infatti, si costruiscono agglomerati di fabbricati agricoli che ancora oggi sono disseminati per i vari feudi. Limitatamente a Petrosino possiamo dire che in questo periodo incominciano a formarsi i primi «Chiani» cioè agglomerati di case siti nelle vicinanze delle proprietà da coltivare. Questi «Chiani» erano abitati e. Io sono tutto ora, da famiglie appartenenti alla stessa parentela e spesso il cognome della famiglia o il suo soprannome danno nome al "Chiano" stesso.
La prima contrada che fu abitata più intensamente, era la contrada (Gazzerella dove ancora oggi possiamo notare diversi «Chiani» abbandonati, un mulino a vento, simbolo del pane e quindi della vita in quella contrada e una Chiesa sita nel "Chiano" Saladino e due costruzioni che risalgono al XVI secolo cioè «Chiano Montenero e Chiano Ariastasi». Ciò non toglie che le altre tre contrade non fossero abitate completamente ne è prova di ciò la torre già esistente nel Chiano Cafiso» oggi in contrada S. Giuseppe distrutta da speculazioni edilizie il 3 dicembre 1980. Il 10 luglio 1880 venne inaugurata la Ferrovia Sicula Occidentale e quindi fu costruita la stazione ferroviaria chiamata erroniamente Bambina e nel 1913 prese il nome di Petrosino. Dalla nostra stazione per andare a Trapani il biglietto in 1a classe costava lit. 13,75 in 2a e in 3a lit. 1,35 coprendo l'intero pcrcorso in h. 1,20.
Verso i primi del novecento gli abitanti hanno dovuto abbandonare i «Chiani» limitrofi al margio Milo e si sono stabiliti nelll Contrada Petrosino formando il "Chiano Chiesa". La causa di questo
trasferimento forzato fu una ennesima rnalaria causata dalla zona paludosa e malsana nel
margio Milo che nel 1933 le autorità del tempo hanno fatto bonificare costruendo una serie di
canali che prosciugando le acque del margio resero meno malsana la zona. Negli anni 50
anche per interessamento di un illustre figlio di Petrosino, Francesco De Vita, Petrosino
cominciò ad assumere l'aspetto di Paese infatti sono di quest'epoca l'illuminazione pubblica,
costruzione di strade asfaltate, di un acquedotto, del Cimitero, di nuove scuole, tutte
componenti essenziali di una "Contrada" che nel 1937 aveva sempre aspirato a rendersi
autonoma da Marsala. Il primo tentativo autonomistico e del 1937 ma senza esito favorevole, si
ritenta nel 1947 e poi nel 1994 e finaimente nel dicembre del 1976 ad iniziativa` del locale
circolo di Cultura si costituisce il Comitato Promotore che espletando tutte le pratiche
necessarie e facendo leva sui vari organi competenti fa sì che il 10 LUGLIO 1980 I'Assemblea
Regionale Siciliana dichiara PETROSINO COMUNE AUTONOMO. (Foto inaugurazione)

Oggi Petrosino è un Comune di 7.200 abitanti ad economia soprattutto vitivinicola, nel suo territorio si possono notare oltre a centinaia di magazzini privati per la trasformazione dell'uva in mosti e vini,  due Cantine Sociali:    Cantina Sociale Petrosino ed Europa.
Il neo-comune nel suo territorio comprende anche due stabilimenti vinicoli, alcuni stabilimenti industriali, un Istituto Comprensivo di Scuola Materna, Elementare e Media.
Fra le attività folkloristiche che si svolgono a Petrosino dobbiamo ricordare: i Riti della Settimana Santa, il Luglio Petrosileno durante il quale tra le altre attività si svolgono i festeggiamenti popolari in Onore della Madonna delle Grazie e di S. Giuseppe.
La Sagra dell'Uva e del Vino che si svolge nel periodo Settembre - Ottobre. Button125x50HOME.jpg (3071 byte)