Baglio Basile
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Il baglio Basile sorge sul territorio del comune di Petrosino nei terreni dell’ex feudo Chiuse Abbandonate, ora chiamate Gurgo Balata.Detto feudo era appartenuto alla mensa vescovile di Mazara   fin dal 1093, anno in cui il conte Ruggero fondò il Vescovato di Mazara  e gli concesse il Casale Bizir comprendente il feudo di cui sopra.

Dopo l’unità d’Italia con la legge Corleo, del 10 Agosto 1862, detto feudo viene messo all’asta e così alcuni lotti vennero acquistasti dal notaio Gaetano Basile  che mise le terre a coltura e vi edificò il Baglio.

Percorrendo la SS115 si intravede il baglio che si adagia su un pianeggiante tappeto  formato da verdi vigneti.

Il Baglio Basile presenta  tutte le caratteristiche tipologiche  dei bagli che   sin dal XVII secolo sorsero nelle campagne Marsalesi. Il fronte principale  del baglio rivolto verso  la SS115 è costituito da un  paramento murario che si conclude con due torrette circolari nel cui centro vi è l’unico portale di accesso  alla corte interna. Entrando si scorge la casa padronale, lateralmente ad essa a formare la corte  sono i magazzini, le stalle  e la cappelletta.Attigua al baglio nella parte posteriore si estende la chiusa. Il Baglio Basile pur rispettando i caratteri strutturali della   tipologia Baglio, architettonicamente presenta  elementi neoclassici  tipici del periodo in cui sorse.

Le torrette presenti nel prospetto principale richiamano quelle realizzate negli stabilimenti vinicoli lungo il litorale di Marsala .La copertura delle torrette  è realizzata in conci di tufo che si attaccano ai paramenti murari con un piccolo cornicione  nel quale sono inseriti dei doccioni di creta.

All’interno attraverso un buco  realizzato nella volta  si accedeva con una scala a pioli, nella sommità della torretta da dove ,attraverso le feritoie, ci si poteva difendere . Il portale è formato  da un arco a tre centri,sostenuto da due piedritti ,il tutto realizzato con pietra dura,il concio di chiave dell’arco è tagliato a forma di diamante e sopra di esso fino a poco tempo fa era intagliato lo stemma della famiglia Basile.La sala padronale che si sviluppa su tre livelli, scanditi da  cornicioni,ha un impianto simmetrico al centro del quale si affaccia l’ampia apertura  del salone con un’elegante balcone in marmo che da poco è stato divelto .Le altre  aperture presentano anch’esse davanzali in marmo del tipo “grigio San Vito”

Sul lato sinistro del portale addossato al muro vi è il pozzo  la cui copertura è realizzata con segati di tufo disposti a piramide; contigui ad esso , sullo stesso lato sono ubicati i magazzini  dove ancora sono presenti  i pezzi che componevano  il frantoio delle olive , e dove probabilmente vi era collocato anche il palmento; gli altri magazzini posizionati a destra del portale  servivano a conservare  il prodotto fino alla sua commercializzazione; sullo stesso lato vi erano le stalle.

La continuità di detti magazzini è interrotta da una  cappella la cui presenza è frequente nei bagli del Marsalese, in esse venivano officiati i riti religiosi nei periodi in cui il baglio era abitato dai proprietari  dato che quasi sempre nelle famiglie  nobili qualcuno professava il sacerdozio.

La cappella si presenta all’esterno con un portale realizzato  in marmo grigio San Vito sormontato da un timpano finemente  intagliato in stile neoclassico;con al centro un’apertura circolare ; l’interno è costituito da un vano rettangolare in cui la parte di fondo è curvata a formare un’abside  che contiene nel suo interno l’altare che recentemente  è stato rovinato da persone che secondo la leggenda  credevano di rinvenire la travatura , ossia il nascondiglio di oggetti preziosi  occultati anticamente per difenderli dai ladri  e mai più recuperati.

Lateralmente all’altare nelle pareti lunghe della cappella  sono realizzate due nicchie semicircolari a formare un piccolo transetto e dare spazialità in prossimità dell’altare , il vano è coperto da  una volta a botte  rifinita da stucchi di pregevole fattura  che riproducono motivi geometrici con inseriti motivi floreali , il tutto pitturato nelle tonalità del verde azzurro e rosa,tonalità ricorrenti nelle edicole sacre disseminate sul tutto il territorio.

Il piano in cui si affacciano tutti gli ambienti finora descritti  è una piccola corte di forma rettangolare  realizzata in terra battuta .

Dietro il baglio si trova la chiusa restano il muro di recinzione , un acquedotto sopraelevato realizzato con archi , la senia qualche pianta di melograno e un’alta palma.

 
 

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