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Pino Manzo

Immagine.gif (100367 byte)   L'estate è alle porte. La fine di un ciclo di studi porta due giovani italiani verso una meritata vacanza, che si trasforma nella scoperta di nuovi mondi.

Un romanzo moderno, sul cui sfondo aleggiano forti sentimenti, come l'amicizia fra giovani di razza diversa.

Pino Manzo ha partecipato a diversi premi letterari ed ha ricevuto riconoscimenti vari, tra cui nel 1998 il Premio Presidenza per la narrativa e la Menzione d'Onore del Concorso Nazionale e Internazionale "Antonio Noto" conferiti dall'Associazione Socio-Culturale Anziani di Monreale.

 

Per eventuali informazioni

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Note di presentazione

Il critico Benedetto Croce definisce la poesia popolare quella "semplice, elementare nel contenuto e nella forma”. Mi sembra che tale definizione valga pure per la prosa. Il romanzo di Pino Manzo "Velo di Seta" è "semplice", frutto di fervida fantasia, ed è "elementare" nel contenuto e nella forma.

L'Autore, non letterato, sente l'amore come forza universale che prende il cuore dei giovani e lo conduce, attraverso fantastiche avventure, sacrifici e difficoltà, alla vittoria. 1 due protagonisti di "Velo di Seta" sono giovani di oggi, desiderosi di evadere dal chiuso ambiente quotidiano, desiderosi di conoscere il mondo e i suoi misteri. Essi partono per il Marocco, ma uno finisce nel deserto, conosce i pericoli di quella terra, incontra personaggi misteriosi, prova le ansie del vero amore. Dopo tante esperienze, però, ritorna al nido, alla casa paterna, forte delle superate difficoltà. L'Autore crede nell'amore e da' ai giovani il messaggio di vivere un amore sincero, come unico mezzo di elevazione e di vera vita. La prosa è "semplice ed elementare", abbastanza sobria e lineare con qualche cadenza siciliana.

 

L. Parlavecchio

 

Il romanzo "Velo di Seta" di Pino Manzo può essere collocato a buon diritto nell'ambito della narrativa realistica. Il fatto che la narrazione sia condotta in prima persona non inficia questa impressione, perché il protagonista racconta la sua vicenda con distacco, con atteggiamento oggettivo, senza soffermarsi in considerazioni psicologiche o sentimentali. "Velo di Seta" è il racconto di una avventura, della scoperta di un mondo sconosciuto, guardato però con la simpatia tipica dei giovani e senza pregiudizi.

 Nel romanzo non c'è frattura fra il mondo degli adulti e quello dei giovani, non c'è uno scontro fra due generazioni, che anzi tendono ad incontrarsi senza alcun attrito. Il libro insegna che ogni esperienza serve agli uomini per crescere e per migliorare.

 Esso, inoltre, possiede una grande attualità. Dopo l'attacco alle due torri americane dell'11 settembre, è sembrato che il mondo fosse diviso in due atteggiamenti opposti: violenza da un lato, tolleranza dall'altro; si è parlato pure di scontro di civiltà. Ebbene, "Velo di Seta" è anche un invito alla pace, alla fratellanza, dal momento che in esso sono rappresentati due mondi diversi, l'europeo occidentale e l'arabo, che si incontrano. Questi due mondi si guardano dapprima con incomprensione reciproca, ma poi cominciano a conoscersi a capirsi e finiscono con l'aiutarsi e l'amarsi. Questo è il vero messaggio dell'opera di Pino Manzo, che mira a raccontare sì una storia di fantasia, ma senza indulgere a sottintesi, una storia fatta di cose e di persone vere, che vivono con grande passione i loro sentimenti. L'autore, per il fatto di essere un dilettante della letteratura, usa talvolta espressioni colorite, ma efficaci, che risultano piene di spontaneità in bocca ai personaggi giovanili o in rapporto alle varie situazioni. Ciò potrebbe nuocere ad un orecchio raffinato; tuttavia è indubbio che nel romanzo non si notano rotture espressive, ma l'insieme della narrazione manifesta una sua omogeneità, la qualcosa non è certamente un difetto.

 P. Marrone

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