Note di
presentazione
Il critico
Benedetto Croce definisce la poesia popolare quella "semplice, elementare nel
contenuto e nella forma. Mi sembra che tale definizione valga pure per la prosa. Il
romanzo di Pino Manzo "Velo di Seta" è "semplice", frutto di fervida
fantasia, ed è "elementare" nel contenuto e nella forma.
L'Autore, non
letterato, sente l'amore come forza universale che prende il cuore dei giovani e lo
conduce, attraverso fantastiche avventure, sacrifici e difficoltà, alla vittoria. 1 due
protagonisti di "Velo di Seta" sono giovani di oggi, desiderosi di evadere dal
chiuso ambiente quotidiano, desiderosi di conoscere il mondo e i suoi misteri. Essi
partono per il Marocco, ma uno finisce nel deserto, conosce i pericoli di quella terra,
incontra personaggi misteriosi, prova le ansie del vero amore. Dopo tante esperienze,
però, ritorna al nido, alla casa paterna, forte delle superate difficoltà. L'Autore
crede nell'amore e da' ai giovani il messaggio di vivere un amore sincero, come unico
mezzo di elevazione e di vera vita. La prosa è "semplice ed elementare",
abbastanza sobria e lineare con qualche cadenza siciliana.
L. Parlavecchio
Il romanzo
"Velo di Seta" di Pino Manzo può essere collocato a buon diritto nell'ambito
della narrativa realistica. Il fatto che la narrazione sia condotta in prima persona non
inficia questa impressione, perché il protagonista racconta la sua vicenda con distacco,
con atteggiamento oggettivo, senza soffermarsi in considerazioni psicologiche o
sentimentali. "Velo di Seta" è il racconto di una avventura, della scoperta di
un mondo sconosciuto, guardato però con la simpatia tipica dei giovani e senza
pregiudizi.
Nel romanzo
non c'è frattura fra il mondo degli adulti e quello dei giovani, non c'è uno scontro fra
due generazioni, che anzi tendono ad incontrarsi senza alcun attrito. Il libro insegna che
ogni esperienza serve agli uomini per crescere e per migliorare.
Esso,
inoltre, possiede una grande attualità. Dopo l'attacco alle due torri americane dell'11
settembre, è sembrato che il mondo fosse diviso in due atteggiamenti opposti: violenza da
un lato, tolleranza dall'altro; si è parlato pure di scontro di civiltà. Ebbene,
"Velo di Seta" è anche un invito alla pace, alla fratellanza, dal momento che
in esso sono rappresentati due mondi diversi, l'europeo occidentale e l'arabo, che si
incontrano. Questi due mondi si guardano dapprima con incomprensione reciproca, ma poi
cominciano a conoscersi a capirsi e finiscono con l'aiutarsi e l'amarsi. Questo è il vero
messaggio dell'opera di Pino Manzo, che mira a raccontare sì una storia di fantasia, ma
senza indulgere a sottintesi, una storia fatta di cose e di persone vere, che vivono con
grande passione i loro sentimenti. L'autore, per il fatto di essere un dilettante della
letteratura, usa talvolta espressioni colorite, ma efficaci, che risultano piene di
spontaneità in bocca ai personaggi giovanili o in rapporto alle varie situazioni. Ciò
potrebbe nuocere ad un orecchio raffinato; tuttavia è indubbio che nel romanzo non si
notano rotture espressive, ma l'insieme della narrazione manifesta una sua omogeneità, la
qualcosa non è certamente un difetto.
P. Marrone