SULLE SPIRALI
Archimede fu il primo a studiare i
solidi di rotazione che lui definì “conoidi e sferoidi” nell’opera
omonima. Le dimostrazioni anche qui sono compiute col metodo di
esaustione, come affermò Favaro: <<i suoi procedimenti sono vere
integrazioni e segnano i primi passi verso l’invenzione dell’analisi
infinitesimale della quale doveva poi gloriarsi il decimo settimo
secolo>>
Il più notevole dei libri di
Archimede che trattano di geometria piana è l’opera Sulle Spirali
ove egli studia quella curva che fu poi detta spirale di Archimede.
Egli ne da la definizione nella lettera introduttiva a Dositeo: <<Se
una linea retta, rimanendo fermo un estremo, vien fatta rotare nel
piano con velocità costante fino a farla tornare di nuovo nella
posizione dalla quale è partita, e insieme con la retta rotante
viene mosso un punto sulla retta con velocità costante cominciando
dall’estremo fisso, il punto descrive nel piano una spirale>>.
Le dimostrazioni delle molte
proprietà che Archimede scopre in quest’opera non apparvero di
facile comprensione a molti insigni matematici. Il primo che
probabilmente interpretò l’opera con sicurezza fu il Cavalieri
giudicato da Galileo proprio per questi studi, emulo di Archimede.
Una delle prime opera di Archimede
fu la Quadratura della parabola, opera dove si apprezza la sagacia
dello scienziato soprattutto perché vi è il primo esempio di
quadratura di un’area limitata da linee non tutte rette né tutte
curve. Il rsiultato è ottenuto costruendo un poligono che a tale
area è equivalente, prima per via meccanica poi per via geometrica.
L’ultima opera da considerare è il
Libro dei Lemmi. Il testo che ci è pervenuto non è quello originale
di Archimede. Barrow che lo pubblicò nel 1675 riteneva che egli
fosse l’autore solo di alcune parti di esso. Si tratta di una
raccolta di proposizioni di geometria piana, tra i quali quelle
riguardanti la quadratura dell’Arbelo
e del Salinon.
L’arbelo è il trincetto, ossia il coltello del calzolaio.
Favaro ricorda
che oltre agli scritti che abbiamo considerato, sono state
attribuite ad Archimede altre opere geometriche sull’eptangolo
nel cerchio, sui cerchi tangenti, sulle parallele, sui triangoli,
sulle proprietà dei triangoli rettangoli ecc
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