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Archita di Taranto (Taranto 430 ca. - 360 ca. a.C.), uomo
politico e filosofo greco. Unì all’attività politica nella sua città
(fu stratega per ben sette volte) un costante interesse per gli
studi scientifici e filosofici. Membro della scuola pitagorica e
amico di Platone |
Aristarco di Samo (310 ca. - 250 ca. a.C.), filosofo,
astronomo e matematico greco. Appare negli scritti di Archimede
quale uno dei primi sostenitori di una teoria eliocentrica – in
contrasto con le dottrine filosofiche e religiose del tempo – che
poneva il Sole al centro dell'universo e la Terra in rotazione
intorno a esso. |
Cicerone, Marco Tullio (Arpino 106 a.C. - Formia 43 a.C.), oratore,
uomo politico e scrittore latino. Nacque in una famiglia ricca e
influente dell'ordine equestre e fu avviato agli studi di retorica,
diritto e filosofia, prima a Roma e in seguito ad Atene, a Rodi e a
Smirne. Ritornato in patria nel 77 a.C., intraprese la carriera
politica: divenne questore nel 75 a.C., senatore nel 74, edile
curule nel 69, pretore nel 66 e console nel 63. |
Claudiano (370 ca. - 408 ca.), poeta di lingua latina. Nato
probabilmente ad Alessandria d'Egitto, giunse a Roma intorno al 395,
dove visse alla corte dell'imperatore Onorio e si conquistò il
favore di Flavio Stilicone, generale e uomo politico. Nella sua
opera – composizioni epiche, panegirici, invettive, epigrammi –
Claudiano esaltò le conquiste romane, celebrò la grandezza imperiale
e si scagliò contro gli avversari politici dei suoi mecenati. |
Cnido Antica città della Caria, in Asia Minore, situata
nell'odierna Turchia sudoccidentale. La città era costruita
all'estremità di una penisola, alla quale era collegata da un istmo;
fondata dagli spartani, con i suoi due porti naturali divenne un
importante centro di scambi commerciali. |
Democrito
(Abdera 460 ca. - 370 ca. a.C.), filosofo greco. Sviluppò
la teoria atomistica dell'universo abbozzata dal suo maestro, il
filosofo Leucippo. Fu autore molto prolifico (anche se probabilmente
le opere a lui attribuite costituivano il corpus della scuola) e
animato da molteplici interessi, ma dei suoi numerosissimi scritti
ci sono giunti solo pochi frammenti. |
Diodoro Siculo (Agirio, Sicilia 80 a.C. - ? 20 a.C.),
storico greco, fu contemporaneo di Giulio Cesare e Augusto. Viaggiò
in Asia e in Europa e visse a lungo a Roma, raccogliendo materiale
per la sua Biblioteca, in quaranta libri, uno dei primi esempi di
storia universale, dai tempi più antichi fino alla guerra di Cesare
in Gallia nel 54 a.C. |
Eratostene (Cirene 276 - Alessandria 196 a.C.), matematico,
astronomo e geografo greco. A lui si deve la prima ipotesi della
rotondità della Terra, della quale misurò la circonferenza con
straordinaria precisione, calcolando su base astronomica le
dimensioni dell'arco di meridiano che collegava le città di Siene
(oggi Assuan) e Alessandria d'Egitto. Tra i suoi maestri vi fu il
poeta greco Callimaco. Intorno al 240 a.C., Eratostene fu chiamato a
dirigere la biblioteca di Alessandria. |
Erone di Alessandria (Alessandria, I secolo a.C.), matematico e
scienziato greco. Benché le notizie biografiche siano pressoché
nulle, ci sono pervenute alcune sue opere di meccanica, matematica e
fisica. Maestro della scuola meccanica di Alessandria, fu forse il
più grande inventore di dispositivi meccanici dell’antichità |
Euclide
(Alessandria d'Egitto, attivo nel 300 ca. a.C.),
matematico greco. Formatosi probabilmente ad Atene presso
l'Accademia platonica, Euclide insegnò geometria ad Alessandria
d'Egitto, dove fondò una scuola di matematica. Il suo capolavoro,
gli Elementi (in greco Stoicheia), è un trattato di matematica
composto di tredici libri concernenti la geometria piana, le
proporzioni, le proprietà dei numeri (vedi Teoria dei numeri), le
grandezze incommensurabili e la geometria dei solidi. |
Eudosso di Cnido
(Cnido 408 - Cizico 355 a.C.), astronomo e
matematico greco che offrì importanti contributi al campo della
geometria e propose per primo la spiegazione sistematica dei moti
del Sole, della Luna e dei pianeti. Eudosso nacque in Asia Minore e
fu allievo del tiranno seguace di Pitagora, Archita di Taranto;
studiò poi per breve tempo filosofia e matematica con Platone, poi
astronomia a Eliopoli (Egitto). Successivamente fondò la sua scuola
a Cizico. |
Filone di Alessandria (Alessandria 20 ca. a.C. - 50 ca. d.C.),
filosofo ebreo di lingua greca. Nato da una ricca e aristocratica
famiglia ebraica, Filone divenne un profondo conoscitore dell'Antico
Testamento e della letteratura greca, in particolare dell'opera di
Omero e dei tragici; il suo principale interesse fu tuttavia la
filosofia greca, specialmente le dottrine di Pitagora e di Platone e
lo stoicismo. |
Lattanzio, Lucio Celio Firmiano (250 ca. - 320 ca.), scrittore
ecclesiastico latino. Nato in Africa, divenne maestro di retorica a
Nicomedia, in Bitinia. Fu costretto a lasciare il suo ufficio nel
303 a causa delle persecuzioni contro i cristiani, alla cui
religione si era convertito. Costantino lo chiamò a Treviri, in
Gallia, come precettore del figlio Crispo. |
Livio, Tito (Padova 59 a.C. - 17 d.C.), storico latino.
Nacque e morì a Padova, ma trascorse la maggior parte della vita a
Roma, dove ottenne l'amicizia di Augusto pur senza aderire mai al
circolo di Mecenate. |
Lucia
(Siracusa 283 ca. - 303 ca.), martire cristiana. Secondo
notizie incerte – dato il carattere leggendario dei testi che
narrano la sua vita – si tratterebbe di una giovane di Siracusa
martirizzata il 13 dicembre, data fissata per la sua memoria, di un
anno imprecisato, comunque durante il mandato di Diocleziano.
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Platone (Atene 428/427-348/347 a.C.), filosofo greco. Nacque da
una famiglia aristocratica che annoverava tra gli antenati il
leggendario re di Atene Codro e il legislatore del VI secolo a.C.
Solone. |
Plinio il Giovane (Como 62 ca. - ? 112 ca. d.C.), oratore,
letterato e funzionario romano; le sue lettere forniscono una
preziosa testimonianza della vita durante il I secolo. Alla morte
del padre fu adottato dallo zio Plinio il Vecchio il quale, nel 79,
gli diede il proprio nome. Studiò a Roma sotto la guida del famoso
oratore Quintiliano. Ricoprì numerose cariche ufficiali, fra cui
quella di tribuno militare in Siria, dove frequentò la scuola degli
stoici; divenne quaestor Caesaris, pretore, e nel 100 fu nominato
console.. |
Plinio il Vecchio (Como 23 - Castellammare di Stabia 79 d.C.),
scrittore e scienziato latino. Intrapresa la carriera equestre, fu
inviato sul Reno dove trascorse circa dodici anni. Tornato a Roma
nel 52, si dedicò alla carriera legale, che poi abbandonò per
scrivere e studiare. Dal 70 al 72 fu procuratore in Spagna e nel 79
– l'anno dell'eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei –
si trovava a Miseno, vicino a Napoli, al comando della flotta romana
di stanza in Occidente. |
Plutarco (Cheronea, Beozia 46 ca. - 120 d.C.), scrittore greco.
Studiò ad Atene dove conobbe e ammirò la filosofia di Platone, che
rimase una componente essenziale del suo pensiero. |
Polibio (Megalopoli 200 ca. a.C. - 120 ca. a.C.), storico greco.
Fu uno dei mille nobili achei che, dopo la conquista della Macedonia
nel 168 a.C., vennero mandati a Roma come ostaggi. |
Proclo (Costantinopoli 410 ca. - Atene 485), filosofo greco,
considerato il maggior rappresentante della scuola neoplatonica di
Atene. Studiò dapprima ad Alessandria d'Egitto, poi frequentò
l'Accademia di Atene, di cui divenne lo scolarca (rettore). Sotto
l'influenza del filosofo Giamblico, la scuola ateniese fu
caratterizzata da un'elaborata speculazione metafisica accompagnata
dalla pratica della "teurgia", evocazione divina per mezzo di
simboli, e della magia, che Proclo sistematizzò. |
Tertulliano
(Cartagine 160 ca. - 220 ca.), apologista
cristiano. Quinto Settimio Florenzio Tertulliano, figlio di un
centurione romano, studiò diritto, e forse esercitò l'avvocatura a
Roma. Tra il 190 e il 195, mentre era a Roma, si convertì al
cristianesimo, poi viaggiò in Grecia e, forse, in Asia minore. Nel
197 tornò a Cartagine, dove si sposò e divenne presbitero nella
Chiesa locale. |
Tolomeo VIII Evèrgete (181 ca. - 116 a.C.), re d'Egitto (145-116
a.C.), figlio di Tolomeo V e fratello di Tolomeo VI. Detto, come già
Tolomeo III, Evèrgete (“benefattore”) e descritto dagli autori greci
come un crudele despota, secondo fonti egizie attuò importanti
riforme amministrative. Dopo la sua morte ebbe inizio la
frantumazione dell'impero tolemaico. |
Valerio Massimo (I secolo d.C.), scrittore latino. Fu autore
di un’opera in nove libri dal titolo Factorum et dictorum
memorabilium libri (Detti e fatti memorabili), dedicata con aperta
adulazione all’imperatore Tiberio, sotto il cui regno visse buona
parte della sua vita. |
Verre, Caio
(I secolo a.C.), uomo politico romano.
Questore nell'84 a.C. e pretore nel 74 a.C., fu propretore in
Sicilia dal 73 al 70 a.C., dove venne denunciato per malversazione.
Sottoposto a processo, fu difeso dall'oratore Quinto Ortensio Ortalo
e accusato da Cicerone, il quale pronunciò le prime due delle
orazioni dette Verrine. |
Vitruvio (Formia 70 ca. - 23 ca. a.C.), architetto e trattatista
romano, vissuto tra l'età di Cesare e i primi anni del regno di
Augusto. La sua opera in dieci libri De Architectura fu scritta tra
il 25 e il 23 a.C., quando Augusto – cui è dedicata – intraprendeva
un grandioso programma di costruzioni pubbliche a Roma e
nell'impero. |
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