|
|
|
---|
Giove
era considerato il signore degli dei, figlio del dio Saturno, che spodestò. Egli era venerato come dio del tuono e del fulmine. Gli antichi romani si riferivano a lui, in quanto protettore della capitale, come Iuppiter Optimus Maximus ("Il migliore e il più grande") e Iuppiter Fidius in quanto protettore di giustizia e virtù. La religione romana lo vedeva insieme alle dee Giunone e Minerva nella triade "capitolina" su cui era incentrato lo stato romano. La religione romana era quindi piuttosto indipendente nei confronti delle influenze greche che invece caratterizzavano la letteratura. A Giove corrisponde Zeus nella mitologia greca; Omero lo descriveva come signore degli dei, dio del cielo, della pioggia e del fulmine. Egli risiedeva insieme ad altri dei sul monte Olimpo, aveva il petto protetto dall'egida e veniva rappresentato con l'aquila o la quercia. In suo onore venivano celebrati i Giochi olimpici ogni quattro anni. Zeus era il più giovane figlio del titano Crono e della titanide Rea, suoi fratelli erano Ade, Era, Poseidone, Demetra ed Estia. Il Mito tramanda che Crono, timoroso di perdere il trono per mano di uno dei figli, li ingoiasse appena nati. Quando, però, nacque Zeus Rea decise di nascondere il neonato sull'isola di Creta facendo ingoiare al marito una pietra avvolta in fasce. Il piccolo venne accudito dalle ninfe finché, da adulto, non obbligò Crono a liberare gli altri suoi fratelli. Ne nacque una guerra tra Crono, che aveva al suo fianco i titani, e Zeus aiutato dai fratelli. Con la vittoria dei secondi, i titani vennero gettati nel Tartaro, Zeus dominò il cielo, Poseidone il mare, Ade gli inferi e tutti e tre insieme governavano la Terra. Omero lo descrveva come il dio della giustizia, sposo della sorella Era, dalla quale ebbe Ares, Efesto e Ilizia. Egli venne comunque descritto come amante di numerose fanciulle e come solito a ricorrere ad ogni tipo di stratagemma pur di nascondere la propria infedeltà alla moglie. Numerose sono le relazioni che il signore degli dei ebbe con donne mortali, e numerosi sono i suoi figli tramandati dalle leggende. Tutto questo forse esprimeva il desiderio inconscio dei greci di stabilire una discendenza diretta con il padre degli dei. Zeus veniva rappresentato maestoso e barbuto. La sua immagine più famosa era la colossale statua di Fidia in oro ed avorio che si ergeva a Olimpia, luogo a lui consacrato. |
|
|
|
|