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Figlie
del dio Zeus e della ninfa Eurinome, chiamate dai greci Cariti erano le dee della gioia
del fascino e della bellezza., si chiamavano Aglaia ("splendente"), Eufrosine
("gioia e letizia") e Talia ("portatrice di fiori"). Le grazie
presiedevano ai banchetti, alle danze e ad altri piacevoli eventi sociali, e diffondevano
gioia e amicizia tra dei e mortali. Spesso accompagnavano Afrodite ed Eros, le divinità
dell'amore, e assieme alle muse cantavano e ballavano per gli
dei sul monte Olimpo al suono della lira del dio Apollo. In
alcune leggende Aglaia divenne la sposa di Efesto, il fabbro degli dei. Esse donavano ad
artisti e poeti, come le muse, la capacità di creare bellissime opere d'arte. Venivano di
solito raffigurate come giovani vergini (più o meno snelle a seconda di come mutava
l'idea di bellezza femminile) che danzano abbracciate in cerchio. |
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