Accordi - organizzare i 'voicings'

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Introduzione

Cerchiamo di affrontare nel modo piu’ logico possibile un argomento molto vasto, quello degli accordi sulla chitarra.
Mentre la chitarra è indubbiamente uno strumento dalle meravigliose possibilità armoniche, la sua complessità costituisce spesso un ostacolo all’acquisizione di una sufficiente conoscenza degli accordi, che ci consenta di accompagnare con soddisfazione, di eseguire melodie armonizzate e di improvvisare ad accordi.
Il sottoscritto ha memorizzato per anni, come tutti, una serie di posizioni di accordo, catalogate in base anzitutto alla qualità (maggiore, minore dominante ecc.). Naturalmente ero a conoscenza del meccanismo dei ‘rivolti’, per cui, dato un accordo di quattro note, è possibile generarne altri tre cambiando la disposizione delle note. Ovviamente ho cercato di applicare il tutto ai brani del mio repertorio.
Questo sforzo, peraltro, non ha dato risultati del tutto soddisfacenti.
Come mai? Perché in questo modo ci si trova a giocare a una sorta di domino nel quale alcuni pezzi sono in sovrappiu’, mentre altri mancano del tutto, o comunque non siamo in grado di trovarli velocemente al momento del bisogno.
In altre parole, il mio accompagnamento presentava delle interruzioni o dei salti, dovuti alla difficoltà di richiamare alla memoria la posizione necessaria a proseguire una determinata direzione intrapresa. Quando poi mi accingevo ad armonizzare una melodia data, per suonare un brano presentandone contemporaneamente la melodia e gli accordi, il compito si presentava arduo per la mia lentezza nel trovare le posizioni necessarie.
Non parliamo poi di farlo a prima vista!
In che cosa sbagliavo, l’ho capito finalmente quando ho cominciato ad organizzare gli accordi non soltanto in base alla qualità ma, cosa altrettanto importante, in base alla nota al canto. In questo senso devo ringraziare il suggerimento e il materiale fornitomi da Tomaso Lama, un ottimo musicista e assai noto insegnante, in occasione di uno dei suoi seminari.
Vi presento dunque il mio personale sistema di accordi, che ho ottenuto armonizzando le mie scale di 6 note, in modo da disporre di almeno una posizione di accordo per ciascuna delle note della scala (Tomaso Lama si riferisce alle piu’ ortodosse scale di sette note, ma la sostanza non è per nulla diversa. Su questo vedi oltre, al paragrafo “E la settima nota?”).
Si tratta in sostanza, di ribaltare la prospettiva. Anziché pensare astrattamente ad un tipo di accordo e a vari modi per eseguirlo, concentrandosi magari alla nota che si trova al basso, si pensa al contrario ad una determinata nota, e si impara a mettere, sotto a quella, le altre note che servono a creare un accordo maggiore, minore, di dominante ecc.
Questo modo di pensare agli accordi è molto piu’ valido musicalmente, per un motivo molto semplice: in qualunque accordo il nostro orecchio, come quello dei nostri ascoltatore, percepisce piu’ facilmente la nota piu’ acuta, che infatti si definisce la nota ‘che canta’.
Questo sistema è quindi piu’ efficace rispetto ad altri perché, con la pratica, sarà il nostro orecchio, ovvero lo strumento piu’ veloce che abbiamo a disposizione, a scegliere l’accordo che ci serve. Ed è piu’ musicale perché ci porta a creare, con gli accordi, delle melodie (e non piu’ delle successioni di elementi che si presentano ‘slegati’ fra loro, per la presenza costante di salti e interruzioni).
In ultimo notiamo che il sistema è opposto a quello che presentiamo nella sezione ‘walking bass + accordi’, per la buona ragione che in quel caso è proprio la linea di basso che interessa, ed è su questa che il nostro orecchio deve concentrarsi. Concettualmente però, non vi è differenza. Si tratta sempre di armonizzare una linea melodica, e non di collegare dei blocchi precostituiti in maniera piu’ o meno casuale.



In pratica

Passiamo dunque a vedere l’armonizzazione delle scale di 6 note che, nel mio sistema, corrispondono a ciascuno dei 'colori' disponibili (ovvero ai diversi tipi di accordo).
Nella parte sinistra dei diversi spartiti che seguono, trovate le note di ciascuna scala rispettivamente sulla prima, seconda e terza corda, a partire dalla prima nota ‘utile’, ovvero armonizzabile senza l’utilizzo di corde a vuoto. Nella parte destra, trovate le inversioni che ho scelto per armonizzare queste note.
Vi trovate dunque a disposizione un accordo per ogni nota della scala, su tre set di corde. Notate che le note sulla terza corda sono armonizzate facendo uso di accordi di tre note, che hanno un suono accettabile anche nelle posizioni piu’ basse. In alcuni accordi ci sono dele note tra parentesi, che di solito tralascio per facilità di esecuzione.
Le inversioni presentate, alcune ovvie, altre meno, rispecchiano il mio gusto. Probabilmente ne conoscerete molte altre. Usate quelle che preferite. L’importante è porsi in condizione di conoscere bene almeno un accordo per ogni nota della scala, ed abituarsi a sentire gli accordi a partire dalla nota piu’ acuta, ed avendo sempre presente la funzione armonica della nota che ‘canta’ (fondamentale, nona, terza ecc.).


Acc. Maj7, Maj6

Acc. Dom7

Acc. min7

Acc. dom7#11

Acc. 7sus4

Acc. min7b5

Acc. min6/Maj7

Acc. Dom7/b9/#9

Acc. Dom7/b9/#9b/13

Acc. Maj7#11