Bibliografia e video didattici

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Si può imparare a suonare il Jazz dai libri? Il jazz si impara soprattutto praticandolo insieme ad altri musicisti, ascoltando e studiando le registrazioni discografiche dei maestri. Parecchi giganti del Jazz non sapevano leggere la musica (Louis Armstrong, Djiango Reinhardt, Errol Garner, Chet Baker), e comunque per tutti gli autentici Jazzisti la pagina scritta non è altro che un appunto, utile a fissare un'idea, ad analizzare un solo. D'altronde la pronuncia Jazzistica, lo swing, non sono neppure traducibili dalla notazione.

Tuttavia, come complemento dell'esperienza pratica, e del rapporto con i musicisti più esperti di noi (siano essi insegnanti in senso formale o per così dire, sul campo), alcuni libri sono certamente di aiuto.

Personalmente, posso fornirvi una lista di libri che a me sono stati utili, in tutto o in parte, in momenti diversi della mia esperienza musicale, e a seconda delle esigenze che via via mi si sono presentate.

Indicherò tre categorie di libri (pur con qualche necessaria approssimazione):

a) libri che contengono più spiegazioni teoriche e informazioni che esempi musicali pratici. Questi libri mirano a fornirci la comprensione dei materiali da utilizzare (intervalli, scale, accordi), oltre ad alcuni suggerimenti di carattere generale sul come utilizzarli, lasciando all'allievo il compito di applicare le nozioni apprese alla pratica;

b) libri che contengono spiegazioni e 'regole' illustrate da esempi musicali pratici scelti convenientemente;

c) collezioni di esempi musicali, trascrizioni di soli ecc., che mirano a far assimilare allo studente, in base ad un processo di tipo deduttivo, le 'regole' e il linguaggio di un determinato stile musicale; a mio avviso questa categoria di libri può essere veramente utile solo quando corredata di cassetta o CD, o quando si può avere comunque accesso alle registrazioni dei soli trascritti. (Caldamente consigliato cercare di imparare il più possibile ad orecchio, ed usare le trascrizioni solo per verifica; assolutamente obbligatorio imparare i materiali a memoria, liberandosi dallo spartito al più presto, altrimenti si assimila ben poco).

Oggigiorno le pubblicazioni in argomento sono moltissime. Mentre è relativamente facile (portafoglio permettendo) procurarsene parecchie, difficilmente è possibile studiarle integralmente. Sovente perciò capita di trovare particolarmente utile un libro per un determinato aspetto, mentre altri argomenti possono essere meglio compresi altrove. La maggior parte dei titoli indicati sono in inglese (del quale, peraltro, è sufficiente avere una conoscenza scolastica, in questo caso).


Oltre ai libri ci sono i video, che sono un po' l'equivalente di una (o più) lezioni con chitarristi di eccezione. In alcuni di questi audiovisivi ho trovato efficaci spiegazioni di taluni concetti, perdipiù corredate da eloquenti esemplificazioni "dal vivo" (che spesso valgono, come si suole dire, un migliaio di parole).

Libri

Jazz Guitar Single Note Soloing (Vol.1 & 2) - Ted Greene, Dale Zdenek Publications.

Questo libro ha, a mio avviso, molti pregi e forse, un solo difetto. Anzitutto, non si rivolge necessariamente a chitarristi già esperti, in quanto non richiede altro che un minimo di capacità nella lettura della musica e tanta buona volontà. Il lettore viene accompagnato, attraverso moltissimi esempi pratici, a conoscere le sonorità di tutti i tipi di accordo, in tutte le posizioni sullo strumento. Attraverso questo metodo si imparano a visualizzare nella propria mente, oltreché sulla tastiera, le note che "suonano bene" sopra gli accordi, e dunque si arriva effettivamente ad improvvisare. Il difetto del libro è che è molto lungo (circa 270 pagine di frasi musicali), e pertanto richiede grande pazienza e costanza, che peraltro vengono sicuramente ripagate dai risultati.


The Advancing Guitarist (Applying guitar concepts & Techniques) - Mick Goodrick, Hal Leonard Books.

Questo volume di 115 pag. ha un approccio completamente diverso da quello di Ted Greene. E' un libro "Fai da te", che offre una esposizione molto logica di tutti i materiali utilizzati dai musicisti contemporanei (intervalli, triadi, accordi, modi, triadi sovrapposte a bassi, armonia per quarte ecc.), indica alcune strade per esercitarsi, ma lascia al lettore-musicista il compito di trovare, tra le infinite possibilità offerte da questi materiali, quelle preferite. E' un ottimo libro su cui ritornare periodicamente per trarre nuovi spunti. Tratta alcuni argomenti molto avanzati (forse troppo, per me). Io ho trovato soprattutto utile la parte in cui Mick insegna a suonare i modi su una corda sola, quella sulle triadi e l'impostazione generale, che stimola il lettore a trovare per conto suo la propria strada e i propri metodi.


Video

John Abercrombie teaches Jazz Guitar Improvisation, Homespun Video.

In questo video John Abercrombie mostra alcune tecniche da lui usate per esercitarsi ad improvvisare, sia in situazioni armoniche statiche (un solo accordo), sia su progressioni complesse come quelle del celebre standard Stella By Starlight. Tra le diverse proposte, ho trovato veramente d'aiuto il consiglio di forzarsi ad improvvisare usando solo due note per misura, due note da due quarti per intenderci, e poi quattro (note da un quarto). Ho sperimentato personalmente che questo consiglio, apparentemente banale, può veramente farci uscire da una fase in cui non ascoltiamo ciò che suoniamo, e proviamo perciò un senso di frustrazione; inoltre imparare a suonare in questo modo ci consente maggiore relax, in quanto non dobbiamo più inseguire costantemente il tempo, cercando di suonare incessantemente linee di ottavi o peggio, sedicesimi, senza prendere un attimo di respiro. John dimostra inoltre come rendere più interessanti le nostre linee, spostando le note sul levare ed a cavallo tra le misure (anche questo conduce ad una concezione molto più aperta del tempo e ci consente maggiore libertà). Anche soltanto questa parte vale l'acquisto del video, che naturalmente offre altri interessanti spunti.