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Soirée Betti, BENNI, CANDELE, bazzecole quisquiglie, pinzillacchere e tanti cosareddi. . .
Omaggio a Laura Betti ad un anno dalla morte di
autori vari del ‘900 italiano rivisitati e corretti da noi medesimi
con l’amichevole collaborazione di Giancarlo Maniga alla chitarra e G.Franco Licheri alla fisarmonica Idea registica di Paolo Zanelli con testi di Paolo Zanelli e Saverio Minunno
con Paola Virgili nella parte di Laura Betti
Omaggio a Stefano Benni con l’amichevole collaborazione di Marcella Marcialis
Le candele della Vita da un’idea di LIA ORIGONI riveduta da LINO SORBA e MARIA GRAZIA MALERBI e con la partecipazione della piccola ANNA COZZOLINO
spettaattori in impreciso disordine sparso :
Anna Iannone Gaio - Paola Virgili Zanelli - Sandra Casula Randaccio - Maria Madrau Destasio - Francesca Delaria Tedde - Maria Paola Nughes Masia - Lucia Spanu Casali - Nietta Tremante - Caterina Sanna Porcheddu – Maria Luisa Aloigi Luzzi - Fernanda Ghirardi - Elena Riva - Elio Casulli - Gennaro Avellino - Saverio Minunno – Maddalena Ledda - Gerardo Cozzolino – Piera Degiovanni Bulciolu - Pina Rosa Lobrano Majello - Pierantonio Pengo - Martino Tamponi - Maria Grazia Fresi - Rosalba Musu Degortes – Anna Maria Mulas Casulli - Silvia Muciacia - Paolo Zanelli - Antonio Frau
La Verità
Ero nuda e mi hanno camuffata
con ogni sorta di menzogne
La Forza di Volontà
Sono delusa, spostavo montagne
ora non riesco neppure a smettere di fumare
La Prudenza
Non sarei mai troppa!
Ma sono fuori uso, squalificata e derisa
confinata in un ruolo preventivo
persino in farmacia.
La Perseveranza
Ero come l’Araba Fenice
Riuscivo a trovare impervie strade
per realizzare i sogni.
Ora troppe autostrade non portano mai
a niente
e sono bara
malinconico feretro
della cocciuta insistenza.
L’Armonia
Ero l’equilibrio dei contrasti.
Ora sono solo stridente contrasto
senza equilibrio, senza regole,
senza musicale orchestra.
La Parsimonia
Ero lungimirante e, a passi adeguati, procedevo
Ora spendono e spandono
senza bussola
sono diventata gretta tirchieria.
La Saggezza
Ero frutto umile d’esperienza
patrimonio di chi serbava in se
molte primavere.
Respirata dai giovani senza saperlo
Ora rantolo….Più nessuno mi ascolta
La Modestia
Non sono griffata da Gabbana
Sono peggio d’una palandrana
Ero la veste più ambita
Ora sono uno sconto di fine stagione
La Magnanimità
Ero lo scettro senza alterigia
elargivo clemenza e grazia
a piene mani
Ora potere, intrallazzi e tornaconto
mi mortificano
La Purezza
Ero acqua sorgiva, cristallina
Ora gassata minerale
mi hanno relegato in contenitori
micro b i o l o g i c a m ente puri
Il Perdono
Ero dolce e sospiravo come
pietra su pietra
Ora sono edulcorato e mi sento
inadeguato Come pietra al collo,
nuotando
La Carità
Non ero un pugnello di spiccioli frugati
nel fondo del cuore
ma costante impegno e ferma volontà
Non allatto più come Madre Coraggio
Sono bulimica come matrigna
Sono anoressica come sfinge
La Coerenza
Vorrei tanto essere adottata
ma continuo ad essere orfana
La Giustizia
Mi hanno usata e cacciata
eppure so che per avermi molti
sono disposti a lottare
Esiste al mondo un posto che mi voglia?
Il Tempo
L’Uomo dice: Il Tempo passa.
Il Tempo dice : Il Tempo resta
è l’uomo a volar via.
Ogni cosa deve fare i conti con me
Sono tiranno ma buon consigliere
Sono l’attimo e l’Eterno
Sono falce di vento che tutto scolora.
Ora aspetto….
Sono diventato …
un attimino
Un aiutino
Un vero cretino
La Tolleranza
Ieri una magione per tutti
belli e brutti
Oggi non mi sembra vero
Sono diventata uno zero!
L’Umiltà
Avevo occhi per tutti i ciechi
e orecchie per tutti i sordi
Ero povera con dignità
Oro sono indegna della mia povertà
La Compassione
Sopportavo bene i difetti umani
in fondo, sono buoni gli umani
Ma in fondo, molto in fondo
e ora ho toccato il fondo, più fondo.
L’Onestà
Ero la dote e l’eredità
Sono diventata uno zimbello
da pubblicità
La Pazienza
Boh ….. Ma… è finita!
Il Coraggio
Mi trovavano in pochi
ed io li coronavo eroi
Oggidì mi cercano legata ad un elastico
e non mi trovano neppure
per sbarcare il lunario
La Pace
Sono sulla bocca di tutti
E basterebbe poco per farsi pane
pane tra la gente
Gli uomini sono armati di buone
intenzioni
Ma non scoppia mai la pace
ma la guerra
Scoppia come tuono
veloce come lampo
ma estenuante come la fame
La Fede
Forza interiore,
compatta come un esercito
Arrivavo oltre il sole oltre le stelle
Ora sono baluardo da parata
Ridicolo vessillo portato in petto
Per tradizione ma senza convinzione
L’Amore
Motore di tutte le cose
Enigma perfetto
Ero prezioso e abbondante
gratuito e pregnante
Sono diventato raro e banale
mercenario ed insignificante.
La Speranza
Fintanto che io sarò accesa
potranno essere riaccese tutte
le altre candele della Vita
LA’ SUL PARQUET
(MARIA PAOLA) di LAURA BETTI
Quando mi guardano tutti sorridono, io sono un microbo, nana, bambina! Dice che sono una donna tascabile, sono una bambola per la vetrina! Sono un occhiello, da dito mignolo, uno spilluccio da cravattino, ma sono morbida, fatta benino ho il seno tenero, anzi il senino. E non vorrei accorgermi che sono cresciutissima slanciata, quasi altissima valchiria formosissima. Io non vorrei che gli uomini vedendomi esclamassero: “ Oh donna tutto fascino”, tirando il labbro in su. Certo è che gli uomini guardano quelle pur vistosissime con coscia lunga, mentre che noi non siam visibili stiam raso terra, là sul parquet. Che vale spingersi sui tacchi altissimi, fare ginnastica ogni mattina, cosa m’importa di qualche centimetro, provar le anelle o il vogator. Invece resto minima un niente piccolissimo una nanetta tenera pratica, dispostissima. Fintanto che gli uomini vedendomi non scoprano che il delizioso ninnolo è certo piccolo ma, le sue cosette minime sono una rarità.