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“IL GRUPPO "CALEIDOSCOPPIO" PRESENTA GRANDE AMORE LE DONNE DI GARIBALDI REGIA DI SAVERIO MINUNNO CAPRERA – BORGO STAGNALI Centro di educazione ambientale ORE 22,00 - 29 LUGLIO 2007

SCENA PRIMA
Track 1
SOLO MUSICA
SFILATA DELLE DONNE

SCENA SECONDA Track 2


VOCE

:
”E’ difficile rendersi conto delle delizie di un luogo,dove l’uomo non ha mai preso dimora,tanto profondi vi sono la Pace e l’ininterrotto silenzio”

SCENA BALLETTO SARDO


VOCE:


”Caprera,cortile di casa Garibaldi non molto tempo prima di quel fatidico 2 Giugno 1882.Fra i tanti visitatori che ogni giorno rendono omaggio all’ormai vecchio Generale-una giovane coppia di sposi davvero molto speciale-
Caprera sta nel roccioso Arcipelago di La Maddalena, fra Corsica e Sardegna.Sul remoto orizzonte c’è l’isola d’Elba ed un’altra romantica isola, Montecristo.La Maddalena era già stata un luogo familiare per Orazio Nelson e lo stesso Garibaldi ci aveva già trascorso brevi periodi.Un posto così solitario e libero, nel mezzo della natura selvaggia, senza governi e senza leggi cui obbedire era una scelta da marinaio.Racconta Alessandro Dumas che Garibaldi,veleggiando accanto alle isole Juan Fernandez,nel Pacifico meridionale, aveva chiamato Robinson Crosue l’uomo più felice del mondo.Questo dunque: la bianca villa sud americana, il mirto,il maestrale, il silenzio, l’elicriso,e la pace senza tempo di Caprera,divennero per Garibaldi un antico sogno che si avverava.”

VOCE:


”Oh ! si ! l’ho amata davvero questa vostra terra. Forse perché non ho dovuto combattere per liberarla dai suoi nemici. CAPRERA! Non ti ho sedotto eppure ti ho fatta mia. Sublime amante che non potrei tradire mai.O forse sono io che appartengo a te. Qui voglio restare, oltre la vita. Oltre il tempo, fra le tue braccia di granito.

INNO SARDO-(cantato da Martino)-Scena cestini arance. Silenzio….e intanto…
VOCE:


”Era il celebre Inno Sardo, su testo dell’abate Vittorio Angius e musica del sassarese Antonello Gonella.Per qualche tempo rivaleggiò addirittura con l’Inno di Mameli ed anche Garibaldi lo stimava moltissimo per la sua melodia forte e solenne, e per i versi che esprimono l’entusiasmo e la ferma volontà del popolo sardo.E’ stato bello ed emozionante sentirlo riecheggiare fra le mura di casa Garibaldi in questo 2 Giugno 1882.A voi un modesto omaggio del mio generale,fiori e frutti del suo giardino.Ma adesso il vecchio Generale è stanco, riposa.Ricordi nostalgie rimpianti.Uno in particolare è il volto che lo inebria e al tempo stesso lo tormenta nello struggimento del grande amore ormai lontano:e sogna……”

SCENA TERZA:


Track 3


VOCE:


”Ana Ribeiro da Silva,detta Anita,era una bellezza dalla pelle scura.Una creola dotata di vera dignità:doveva avere antenati Indiani o Portoghesi.”

BALLO DI MARCELLA MARCIALIS
POESIA
VOCE:


”Dicono che le donne dei soldati abbiano molti cuori nel petto e molte anime:un cuore per amare e un’anima per odiare.Un cuore per colpire e poi pentirsi.Un’anima per la pace e per i figli.Un cuore di sangue e un’anima di vento e di follia.Trionfano,le donne dei soldati.E l'ombra non le inghiotte.Serene,anche nel lutto,nell’anima e nel cuore.Felici come bandiere colorate.Anita, meu amor,alentejo de meu curacao,de mea alma.Grande amore,febbricitante e vittoriosa.Danza, Anita,danza per me.”

BALLO DI MARCELLA MARCIALIS
SCENA QUARTA
Presentazione donne
Track 4


VOCE:

”Anita dunque,Grande Amore.E poi ….Le altre…..le molte altre…..le moltissime altre…..

SIGNORI!!!!!!!!!!LE DONNE DI GARIBALDI!!!!!!!


ROSA RAIMONDI……..

la madre dell’eroe.Amorevole,affettuosa, assoluta, come tutte le madri.Ebbe,nelle sue lettere al celebre figlio, accenti di grande tenerezza, ma anche di severo e vigile ammonimento.

LUCIA SPANU.


FRANCESCA ARMOSINO……..

la terza moglie.Donna di umili origini.Rappresenta però per Garibaldi,un’idea che definiremmo risoluta,rocciosa,di unità familiare……

GABRIELLA AMALFI.


TERESITA DA SILVA GARIBALDI…..

la figlia ribelle e irrequieta di Anita.Celebre la sua rivalità con la matrigna Francesca,che esplose spesso in furibondi conflitti.

MADDALENA LEDDA.


EMMA ROBERTS…..

la fidanzata inglese prima, la cara amica poi,titolare di una fitta corrispondenza che dimostra la reciproca stima che per lunghi anni li ha legati.

ANNA GAIO.


SPERANZA VON SCHWARTZ….

dopo Anita, Marie Esperante fu forse la più importante donna della sua vita.Bella, intelligente, colta, ricca e nobile, nutrì per Garibaldi un amore più di mente che di cuore, un affascinante enigma.

PAOLA VIRGILI.


CATERINA PRINETTI…

non amore per lei, ma la più feroce antipatia.Una donna in lutto, per la perdita dell’amatissimo fratello, ella attribuisce la causa del suo dolore alla temeraria imprudenza con cui Garibaldi condusse una delle sue campagne.

DONATA PIRAS.


HANRIETTE E ANNA SUTHERLAND…..

loro vanno insieme in amore e in odio.Suocera e nuora, entrambe innamorate, forse senza speranza del Mito.Le loro lettere si infuocano di velenosa gelosia.

CATERINA SANNA E FRANCESCA DELARIA.


JUANITA DEL TORO….

un’amica?un’amante?Non lo sapremo mai.Certo dalle sue lettere affiora un astio nei confronti di Anita,un disprezzo, non immune da lacerante invidia.

ANNA LAURA IMPAGIAZZO.


ROSETTA DA TALAMONE….

altra spasimante.Toscana…e si sente.Grottesca,come tutte le spasimanti deluse,sempre sull’orlo di una crisi di nervi.Una fan spericolata,disposta a tutto per una notte con l’eroe.

MARIA LUISA TAVERNA.


ADELINA DE CURTIS….

altre lettere,altre esplicite dichiarazioni non richieste non accettate, pasione d’amore, e di dolore.Fragilità femminile degna comunque di rispetto.

NIETTA TREMANTE.


LA CONTESSINA RAIMONDI….

lei fra tutte ha il record piuttosto singolare di averlo, nel giro di poche settimane, circuito, sedotto, sposato, e tradito.Fra lei e Garibaldi un cocktail esplosivo che infatti esploderà con un divorzio o meglio l’annullamento di questo non consumato matrimonio.Questo imbarazzante contrattempo convinse Garibaldi che la solitudine e il silenzio ventoso di Caprera non sarebbero stati una sconfitta, ma una facile vittoria.

MARIA PAOLA NUGHES.


LA CONTESSA MARTINI DELLA TORRE…


lo incontrò a Londra nel 1854.Fu amore a prima vista.Lei era già sposata, ma questo non era difficile prevederlo non fu un insormontabile ostacolo.Vestì la camicia rossa.Lo seguì in battaglia una liaison danjereuse.Terminò infatti, fatalmente, i suoi giorni in manicomio.

SUSANNA LIBERI.


SUOR FERDINANDA DEI DUCHI FERRERO D’ALBA E MONDOVI’…..


superiora madre del Pio Istituto dei SS. Cosma e Damiano.Sotto la sua tonaca batte un cuore rivoluzionario.Per l’unità d’Italia sarebbe disposta perfino….Ce lo direbbe lei a che cosa, se non avesse fatto,un inviolabile voto di clausura ed un pericolante voto di castità.”Libera me Domine”.Per la gloria di Garibaldi e per il trionfo dell’Araldo Sabaudo.

FERNANDA GHIRARDI


3AMICI,adesso…..


ALEXANDER HERTZ…

ammiraglio rivoluzionario russo, una lettera, la sua, densa di contenuto, ricca di particolari, su tattiche militari,e strategie diplomatiche un confronto da pari a pari…molto intrigante.

PIER ANTONIO PENGO.


ENRICO DE ROBILLANT DUCA DI BELLUNO E ROVERETO….

un leale amico di Garibaldi e un’ammirazione per Anita la selvaggia che sfiora l’idolatria.

GENNARO AVELLINO.


IL LOCANDIERE….

in una lettera che per la sua attualità, potrebbe essere indirizzata non già a Garibaldi, ma al ministro Padoa Schioppa, le sue giuste preoccupazioni per il futuro, e per la sua giusta pensione di onesto lavoratore gallurese.

MARTINO TAMPONI.


ANITA….

l’unico vero grande amore…..ANA RIBEIRA DA SILVA detta

ANITA.

Un amore secondo soltanto a quello che l’eroe nutrì, profondissimo, per questa nostra Caprera.

SANDRA CASULA.


Il mito senza fine della bellezza e degli angeli.

MONICA E MARTINA.


GARIBALDI….

il nostro silenzioso, principesco, carismatico, altissimo Garibaldi.

ITALO GERVASI.


VOCE NARRANTE


POI ci sarei io, il servo fedele del mio generale,che mi salvò la vita, 40 anni fa, come a tanti, nella lontana Manciuria,da cui provengo e in cui non siamo stati mai, né io né lui.Fate finta di crederci comunque….

SAVERIO MINUNNO


VOCE:


“Lettere, lettere al generale, all’eroe, lettere all’amante,al Mito, all’idolo delle genti e delle donne.Lettere d’amore.Lettere di familiari, intime, tenere, o spesso dolorose, dolori e sofferenze, lo sappiamo non rispettano i gradi.Lettere infuocate di gelosia o bagnate di lacrime, su letti ancora caldi d’amore, lettere d’addio, e qualche volta…..Il postino ha suonato davvero troppe volte alla porta di casa Garibaldi.

Track 5


ROSA RAIMONDI (LUCIA SPANU) Nizza 1824

Ti ho visto andare via ; come avrei potuto piangere quando, tutta la vita, ho cercato d’insegnarti a essere forte? Vedevo i tuoi capelli rossicci e gonfi, le tue spalle larghe; ti guardavo camminare come se fossi alto e invece non lo sei. Da ragazzino cercavi di tenerti in punta di piedi quando mi chiedevi:”Credi che crescerò?”; io ti rassicuravo, ti dicevo che eri già bello alto e cosi hai preso l’abitudine di camminare con grande sicurezza parlando a quelli intorno a te come se fossero più piccoli, più insicuri, bisognosi della tua protezione.Ma ero triste, ma sono triste; mi manca, Joseph, il tuo sguardo attento o annoiato, ridente o duro, soddisfatto o alla ricerca di qualcosa lontano.Non potrei sopportare di vederti invecchiare.Non mangiare troppe porcherie, non fare sciocchezze. Scrivimi qualche volta…

La tua mamma

FRANCESCA ARMOSINO(GABRIELLA AMALFI) Caprera Luglio 1869

La bambina nuova la chiameremo Rosa, come la tua mamma.Sono contenta che Clelia avrà con chi giocare, ora che quell’ingrata di Teresita se ne è andata con tutti i suoi marmocchi.Riposati.

Francesca

Caprera Gennaio 1871

Tu sei là a combattere, chissà per chi e qui Rosa è morta. Ho fatto tutto quello che potevo per salvarla, pappine calde, cataplasmi, frizioni di camomilla: non sono servite a niente. Quando il sindaco è venuto per portarla al cimitero l’ho minacciato col fucile. Rosa è qui e ti aspetta nel giardino di Caprera.Torna, torna

Francesca

TERESITA DA SILVA GARIBALDI (MADDALENA LEDDA) Caprera, 1868

Per fortuna che non volevi una balia! E adesso è di nuovo incinta. A La Maddalena ridono tutti e dicono che Francesca ti fa le corna; io so che non è vero e che sta sempre nel tuo letto. Anzi, ci sta talmente tanto, che la bambinaia la fa a te e non certo ai miei figli. Facesse poi la bambinaia! Macchè fa la padrona, da ordini a tutti; quando bisogna stare zitti, cosa bisogna mangiare, a che ora andare a dormire. Già, per la signora balia dormire è un’altra cosa! Anche io, come Ricciotti, me ne vado; non so nemmeno se ci rimpiangerai!

Teresita

SPERANZA VON SCHWARTZ (PAOLA VIRGILI) La Maddalena 1857

Finalmente ,Generale, da anni aspettavo questo incontro, da anni lo sognavo.E non sono stata delusa affatto ; anzi lei è ancora piu affascinante di come non venga descritto. Quegli occhi di cui ho tanto sentito parlare ,quegli occhi che dicono azzurri e invece sono d’oro guardano con la tristezza dolce di chi ha visto scorrere un vita . Non ho voluto accettare l’invito di venire sotto il suo tetto a Caprera perché mi sembrava troppo presto, troppo improvviso, troppo bello.Mi piacerebbe invece il viaggio per la Sardegna e conoscere insieme il colore del mare e il profumo delle erbe selvatiche nel vento. Vorrei essere la sua … Speranza
Caprera 1858
Ci ho pensato ancora molto.Non me la sento di diventare tua moglie e poi di soffrire ; d’altra parte mi rendo conto che la sofferenza di Battistina diventerebbe una cosa pesante.Rimaniamo cosi, amiamoci cosi, andiamo in Sud America a visitare i paesi che hai tanto amato…e che mi descrivi coi colori del tramonto.Non perdiamo la cosa piu bella che è la…
Caprera agosto 1858
Dopo le lettere d’amore che ho ricevuto da te nei mesi da quando non ci siamo più visti, avrei dovuto aspettarmi la tua richiesta di matrimonio. Invece mi ha stupefatta e lasciata perplessa; ho paura. Io ,se tua moglie, ti amerei di un amore selvaggio e disperato; morirei di gelosia, vorrei che tu fossi mio per sempre. Lasciami pensare e tienimi ancora come la tua Speranza
Torino 1859
Adesso puoi veramente dire che sono la “tua “ Speranza. Abbiamo fatto bene ad aspettare ; è stato cosi bello ! Tu sulla porta ,timido come uno scolaro, che anche quando dicevo “ Avanti “ esitavi. Io emozionata come una collegiale al suo primo incontro amoroso.Poi l’amore è stato dolce, stanco, venato dalla malinconia della tua partenza Per la guerra ma pieno di musica. Ti amo, ti amo. La tua Speranza

HARIETTE SUTHERLAND (CATERINA SANNA) Londra, aprile 1864

Certo, Anna è giovane e bella ed è anche innamorata di te.So che la giovinezza ti attrae più di ogni altra cosa; so anche che poi ti delude. La tenerezza mia è una cosa diversa; io che odio il fumo, annuso con estasi l’odore di sigaro che hai lasciato nelle mie stanze; sogno l’ora della cena per poterti rincontrare avendo trascorso ridicole ore a pettinarmi, a vestirmi per apparire più attraente.Al mattino mi sveglio sapendo che sei nella nostra casa, che sei probabilmente sveglio da ore, che ti avranno già portato il tè (con il latte o con la crema?) i toast e la marmalade di arance amara, che avrei potuto essere con te a chiacchierare senza tanti invitati intorno, e invece sono qui nel mio letto ad aspettare, sola, il tè con la crema e i toast con la marmelade di arance amare. Che spreco; le poche ore che sarai in Inghilterra senza essere tutto il tempo con me.

Harriet Sutherland


ANNA SUTHERLAND (FRANCESCA DELARIA) Londra Aprile 1864

> Mia suocera si è innamorata di lei, generale, la cosa mi fa un po’ ridere; per le donne l’età non è come per gli uomini.Mi sembra una matrona impazzita che si profuma il décolleté e sventola le mani sudate quando lei entra in un salone. Soffro perché il suo sorriso è rivolto a me che la amo e invece mia suocera se lo inghiotte come una caramella.

Anna Sutherland

ENRICO DE ROBILLANT DUCA DI BELLUNO E ROVERETO (GENNARO AVELLINO)

IL LOCANDIEDE (MARTINO TAMPONI) LA MADDALENA 1860

Bè certo che noi a Maddalena già no semu tantu attrezzati per ricevere tutta chista jenti chi veni per vedere a voi Generali Garibaldi.Abà però se mi permettete vi oddu va una dummanda….Ma voi Generà aeti intenzioni di rimanere ancora per tantu tempu qui? Chista dummanda io vela faccio perché no volarla che si tocchessi per esempiu la me pensioni(tutti chisti signori inglesi(lampu chi li sfaccia) faeddani sempri di gabinetti privati e io a dirvi la iritai sono molto disaminato.Caru Generali io di notte no riesco a chiudere nemmancu un’occhio, no solu tutt’e dui, e di giorno lu me ciarbeddu sta sempre civilizzando canandu vi pensu mirè mi si addrizzano tutti li pili dal disispero! E novolarìa che magari un dumani mi trovvia cu un pugno di pulvariccia palchi Voi avete deciso di cambiare la residenza.Io caro Generale spero che Voi abbiate di rimanere in questa isola cu li scoddi lisci e con questo mare chi si idi tamente che lu vundu di cantè luccicu e che è tanto dissicato da tutti li vuristeri.Adesso Generà io vi saluto e aspettu cantu primma la vostra risposta.

IL LOCANDIERE PIERANTONI CARRAIOLU DA LU STAZZU LA VICACCIA

ALEXANDER HERTZ ( PIER ANTONIO PENGO)

CATERINA PRINETTI (DONATA PIRAS) Roma 30 Aprile 1849

Ho seguito mio fratello che fa parte del battaglione dei volontari lombardi agli ordini del maggiore Manara….Siamo partiti da Milano pieni di entusiasmo (sia chiaro non per la repubblica ma…..per l’ITALIA!!!)..Sicuri di poter aiutare la nostra patria.Ma….prima… siamo stati catturati da Oudinot (per fortuna poi rilasciati!)Poi ci avete costretti a tradire la nostra parola d’onore…….(che non saremmo entrati a Roma per una settimana)Cosa ….alla quale…..voi avete l’abitudine…MA NOI LOMBARDI NO!!!Poi avete cominciato a prenderci in giro (a sfotterci…come dite voi…..)Perchè…. da noi c’è disciplina, perché… i cavalli sono belli… lucidi,Perchè….gli attendenti fanno gli attendenti e gli ufficiali fanno gli ufficiali, mentre…. Da voi….un giorno …uno è colonnello e..la mattina dopo è marmittone,perché siamo vestiti da ufficiali con i bottoni e le spalline lustri,mentre voi… continuate a vestirvi da pagliacci…con i cappelli piumati e le camicie colorate….Tutto questo io lo sopportavo perché mi sembrava che da parte dei tuoi uomini ci fosse più invidia che altro……ma….. adesso….. sento che dite che siamo vigliacchi…..vigliacchi…. noi? …..e……che non sappiamo combattere ….. e…… no ….questo mio caro generale……..Garibaldi …..…..NON….TE….LO…..PER-MET-TTO……..Mio fratello ha lasciato il nostro palazzo a Milano….gli studi…..la fidanzata…..E ..io sono scappata di casa perché la contessa madre ..mai…mi avrebbe permesso di seguire un battaglione di ufficiali Tutto questo per trovarsi con un gruppo di pazzi…..buffoni…..ladri….che si danno anche un sacco di arie…..e …pensano di dare ordini a noi….Mio fratello non ti dirà mai niente…..perchè è troppo educato…..ma io mio… CARO….GENERALE …..ti dico che sei…UNO STRONZO……E …..questo …l’HO IMPARATO A ROMA

CATERINA PRINETTI

EMMA ROBERTS (ANNA GAIO) Londra Marzo 1854

Generale, sei entrato nel mio salotto, e ho subito capito che la mia vita cambiava… Mio caro eroe ,credevo la mia vita fosse finita se non per dedicarmi ai miei figli, ma ora mi sento giovane, giovane anche io.Tu mi hai donato l’amore, l’amore di un soldato, l’amore di un marinaio, l’amore di un uomo libero e hai fatto di me una ragazza innamorata.Sono stupita, sconvolta, felice. Sei affascinante , e primitivo, e io voglio darti tutto quello che fino ad ora ti è mancato. Per sempre tua Emma

JUANITA DEL TORO (ANNA LAURA IMPAGLIAZZO) Laguna 1839

Ma lasciala perdere Anita .E’ una selvaggia , mezzo maschio, mezza odalisca.Anche il marito l’ha piantata perchè non ne poteva più dei suoi capricci; un giorno diceva si..poi quello appresso no, anche dopo che erano sposati.Va bene essere una bella ragazza, ma un onest’uomo deve sapere cosa va incontro.Tu ne hai già abbastanza di guai.

Un’ amica Juanita

ADELINA (NIETTA TREMANTE) Montepulciano Luglio 1849)

Si permette anche di essere gelosa ,la signora Garibaldi ! Guarda guarda, secondo lei le donne ,non ti dovrebbero più guardare , nè ridere con te, nè accarezzarti un braccio, nè mandarti un bacio soffiato con le dita. Come se non sapessero tutti che le donne tu le ami,le vuoi ,le cerchi , le vezzeggi ,le desideri intorno a te.Immagino che sarà anche per gelosia che detesta i frati e fa le scenate e non vuole che le servano il pranzo, in fondo anche loro portano la sottana.Ma falla portare a lei la sottana che farebbe molto meglio.

ROSETTA DA TALOMONE (MARIA LUISA TAVERNA) Talamone Maggio 1860

Vorrei seguirti in Sicilia.Non puoi farmi nascondere su una delle tue navi?L’hai detto tu che sono bella ,che l’amore lo faccio come una gazzella in calore e che la mia ribollita è tra le migliori che tu abbia mangiato.E allora portami con te . Non ripetermi che non vuoi donne, perche l’amante di Crispi ( che come sai non è finocchio )è li,e mi dicono che cucini pure male….

Rosetta

GIUSEPPINA RAIMONDI (MARIA PAOLA NUGHES) Fino Mornasco Gennaio 1860

Trovo che esageri….Si, non ti avevo detto che ero innamorata del tenente Caroli, ma.. avresti potuto immaginarlo;Non ti avevo detto che non eri il mio primo uomo, ma questo non avevi nemmeno bisogno di immaginarlo…Non ti avevo detto che ero incinta ma..il figlio poteva anche essere tuo.Ti volevo bene a modo mio, come una ragazza ama uno che ha l’età di suo padre e.. trovavo che già accettare di sposarti era un segno di affetto.Mi hai molto delusa ; cosa vuol dire per te “puttana “ urlato in sacrestia ?O il gridare “non ti permettere di chiamarti Garibaldi “ ?Una cosa è certa ; signori lo si nasce o non si impara mai.

GIUSEPPINA RAIMONDI

ANITA (SANDRA CASULA) MONTEVIDEO 1842

Eri l’uomo più bello che avessi mai visto…Questa certezza mi ha subito colpita chiara…Eri tu…eri le cose che cercavo e moltissime altre…Nello stesso momento guardandoti ho percepito il peso che ti gravava sulle spalle…la responsabilità del comando.Contro quel peso…che ho impiegato molto tempo a comprendere ho combattuto con tenacia…con furia a volte…ma il tuo senso del dovere…l’obbedienza incondizionata a ciò che va fatto è stato l’impedimento più grande al nostro amore.Eppure è stata proprio quella espressione di estrema serietà a farmi sentire che avevo davanti a me uno diverso da tutti gli altri…uno capace di accogliermi…di contenermi me e la mia smania di vivere.

Ti amo. Anita.

SCENA FINALE…..PRIMA PARTE VOCE:

“Siamo all’ultima pagina di questo breve racconto,di come l’eroe diventò un vecchio contadino,d’aspetto nobile e di cuore generoso.Di come fu la sua vita,interamente vissuta fra i diritti civili,popoli da liberare e grandi amori.Leale,incorruttibile,glorioso,nel vento di Caprera come nelle pianure Sud Americane.Soldati,bandiere,sangue,speranze di vittoria.Ma adesso l’eroe riposa ed anche l’uomo è stanco….E’ tempo di dormire o meglio volare altrove.Bianche tortorelle,dolci colombe,amiche capinere,andiamo,

DATEMI VOI LE ALI E IL VENTO.

SCENA FINALE-PARTE SECONDA VOCE:

Addio Caprera addio.Porto con me il mirto e l’elicriso, il sole, e i petali dell’orchidea selvaggia,addio Caprera addio.So che amerete e avrete cura e rispetto di queste meraviglie, delle mie case,delle mie tombe e dei miei fiori.A voi la mia riconoscenza.

ADIOS CABRERA ADDIO……….

verso la Corsica verso Nizza in un altrove pieno di luce e di quel Grande Amore per cui è valsa la pena vivere.

Interpreti: Gabriella, Gennaro, Sandra, Francesca, Anna, Italo(Garibaldi), Fernanda, Anna Laura, Maddalena, Susy, Marcella, Martina, Maria Paola, Pier Antonio, Donata, Caterina, Monica, Lucia, Martino, Maria Luisa, Nietta, Paola.

ARTICOLO DI UN SETTIMANALE LOCALE
Hanno scritto di noi:


REPERTORIO