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Il
caso Roswell Il "caso Roswell" è il più importante e documentato incidente di UFO dell'era moderna. Se la sua esatta datazione e ancora incerta, collocandosi comunque fra il 2 ed il 4 di Luglio 1947, certi sono i luoghi, gli avvenimenti ed i protagonisti che li vissero in prima persona. Tutto questo, nonostante sul caso il Pentagono abbia all'epoca deciso di calare una pesante coltre di silenzio, ufficialmente mantenuta sino ad oggi. Così, durante i primi dieci giorni di quel luglio ormai lontano, il "caso Roswell" finì sulle pagine di tutti i principali giornali del mondo, per poi essere dimenticato. E solo da un quindicennio e stato "ufficiosamente" riaperto da uno stuolo di ricercatori che ne hanno ripercorso millimetricamente i fatti, giungendo alla conclusione che l'incidente accadde realmente e che il Governo statunitense lo mise a tacere, come è stato, nel corso degli anni, per la maggioranza dei testimoni che vi furono direttamente coinvolti.
Morti tutti gli occupanti Nel febbraio del 1950
l'ingegnere civile Barney "Grady" Barnett di Socorro confida ai
coniugi Maltais, suoi vecchi amici cui richiede di mantenere il segreto,
che il 3 luglio 1947, mentre si trovava per servizio nel deserto nella
zona fra Magdalena e Socorro, si era trovato improvvisamente davanti un
oggetto metallico discoidale dai 7 ai 9 metri di diametro, cui si era
avvicinato a piedi, sino quasi a poterlo toccare. Sul posto intanto erano
giunte altre persone (fra cui anche dei giovani, forse studenti) facenti
parte di un gruppo archeologico dell'Università della Pennsylvania.
Accanto al veicolo schiantato tutti avevano visto, proiettati all'esterno,
degli esseri umanoidi ormai privi di vita, di corporatura esile, con teste
molto grandi, di carnagione chiara e completamente glabri. Di lì a poco
era entrato in scena un camion militare carico di soldati che avrebbero
bloccato prontamente e poi allontanato i civili, intimando loro di non
fare parola su quanto avevano visto ("per ragioni patriottiche di
sicurezza nazionale"), perimetrando la zona. Teatro del fatto sarebbe
stato, secondo Barnett, un costone roccioso a ridosso dei cosiddetti Piani
di San Agustin, oggi divenuta sede dei radiotelescopi del VLA (Verv Large
Array) dell'Osservatorio Nazionale di Radioastronomia degli Stati Uniti. Rottami sul campo di Brazel Lo stesso 3 luglio l'allevatore di bestiame William W. "Mac" Brazel (il cui ranch si trova nella parte sud-orientale della regione di Corona) rinviene, sparse nel terreno di sua proprietà, una quantità di "lamine metalliche" e pensa ad un incidente avvenuto nei pressi della base aerea. Parla della cosa con un vicino, Floyd Proctor, e quindi, non disponendo di un apparecchio telefonico, il 5 luglio si reca a Corona, dove la gente già parlava di "dischi volanti" (la stampa aveva riportato le notizie dell'avvistamento di Kenneth Arnold del 24 giugno). Brazel ricollega il suo ritrovamento alla faccenda dei "dischi" e la mattina del 6 luglio decide di recarsi in città con dei frammenti del materiale presso l'Ufficio Meteorologico, dove lo invitano a prendere contatto con lo sceriffo George Wilcox. Una "piega" inaspettata Wilcox prende atto della situazione e informa subito il comando militare di Roswell ed il comandante della Base, il Colonnello William Blanchard, dà ordine al capo del CIC (corpo di controspionaggio), il Maggiore Jesse Marcel, di recarsi sul luogo e iniziare le investigazioni. Marcel parla con Brazel, il quale si trova ancora nell'ufficio dello sceriffo. E' in quest'arco di tempo che l'allevatore viene intervistato dalla stazione radio locale KGFL. Marcel, accompagnato dal collaboratore Sheridan Cavitt (anch' egli del CIC), preleva Brazel nell'ufficio di Wilcox e i tre si recano in macchina sul posto. Passata la notte presso la fattoria dell'allevatore, il 7 effettuano una ricognizione e riscontrano la presenza dei misteriosi frammenti, di cui Marcel raccoglie una buona quantità che sistema nella sua auto. Nella notte, prima di rientrare alla base, Marcel passa da casa e mostra alla moglie e al figlio Jesse Jr. i materiali. Una testimonianza quella di Marcel Jr. di importanza fondamentale.
Interrotto il primo annuncio Sette luglio: W.E. Whitmore, proprietario della stazione radio KGFL di Roswell, sta per mandare in onda l'intervista con Brazel registrata il giorno prima, ma è bloccato da una telefonata del segretario della Commissione Federale Comunicazioni di Washington che gli ingiunge di non farlo. Il giorno 8, verso le 16.00, John McBoyle, cronista della stazione KSWS di Roswell, telefona a Lydia Sleppy, telescriventista della KOAT Radio di Albuquerque e le dice di trasmettere per telescrivente all'American Broadcasting Company (ABC) la seguente notizia: "Un disco volante è caduto in prossimità di Roswell… E' come un grosso catino, sfasciato… Un allevatore lo ha trascinato con un trattore sotto un capannone per il bestiame… E' intervenuto I'Esercito che si accinge a recuperarlo... L'intera zona è bloccata... Si parla di piccoli uomini che si troverebbero a bordo...". Ma la notizia non filtra sul filo, perché la trasmissione viene stranamente interrotta. Parola d'ordine "dimenticare" Subito dopo la Sleppy riceve una telefonata da McBoyle che le dice "dimentica tutto, non ne hai mai sentito parlare" (in seguito il cronista dirà alla Sleppy di avere assistito al decollo di un aereo da trasporto con destinazione Wright Field, contenente i rottami del "disco"). Nel frattempo il Magg. Hughie Green della RAF (Royal Air Force) britannica, in viaggio dalla California a Filadelfia, sta attraversando il Nuovo Messico da ovest e est in macchina, e da un notiziario radio locale (forse la KSWS) apprende che un "disco volante" era caduto nella zona e che "lo sceriffo e i suoi uomini erano giunti in vista del relitto". \'iene dunque da chiedersi se Wilcox e i suoi non avessero individuato il corpo centrale dell'UFO. Contemporaneamente, "Mac" Brazel viene prelevato dai militari e tenuto sotto stretta custodia fino al giorno 15 quando verrà rilasciato, ormai convinto di dover cambiare versione dei fatti, a tal punto da non confidare la verità neppure alla moglie. La situazione non è sotto controllo
L'8 luglio interviene l'FBI (Federal
Bureau of Investigation) da Dallas (Texas) che in un telegramma, a firma
di un non meglio identificato "Wyly", inoltrato in copia a Edgar
Hoover (capo dell'FBI) e al SAC (Strategic Air Command) fornisce le
seguenti indicazioni: Scatta la controinfomazione
Il provvedimento successivo è nei con fronti di Blanchard, che viene spedito in licenza e viene sostituito dal Ten. Col. Payne Jennings, poi disperso col suo aereo diretto in Inghilterra mentre sorvolava l'Atlantico nella zona delle Bermude. Il Magg. Marcel avrebbe dovuto accompagnarlo, ma fu trattenuto dall'intervento personale del Col. Blanchard. Ritiratosi col grado di generale a tre stelle, Blanchard uscì di scena con estrema discrezione da tutta la vicenda. Anche il Ten. Haut manterrà fino al suo pensionamento "un dovuto riserbo". Dopo la sua morte, la vedova di Blanchard dichiarò che il marito sapeva che "il relitto non era un pallone sonda". Ma per i militari americani lo rimase, con il benestare dell'allora presidente Harry Truman.
Ray Santilli, è oggi evidente che a Roswell è stato recuperato qualcosa di estremamente anomalo e sconvolgente. Il Gen. Ramey Svuota il Disco di Roswell Quando il 9 luglio 1947 il quotidiano
"Roswell Daily Record" pubblica le dichiarazioni del generale
Roger R. Ramey, comandante dell'Ottava Air Force, dal quartier generale di
Fort Worth, Texas, il caso Roswell per il Pentagono è ufficialmente
chiuso. Non si è trattato del recupero di un disco volante precipitato e
del suo equipaggio, ma di un semplice pallone sonda. Questa versione viene
mantenuta ancora oggi.
Contatta l'Autore - Nathannever@virgilio.it Home Page Arti Marziali Bruce Lee Disegni Moto Fotopassion The Queen Attestati Lavoro U.F.O. |
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