RAPIMENTI
UFO: NUOVE EVIDENZE
Sonde extraterrestri, visite a
bordo dei dischi volanti e terrificanti
rapitori alieni sono stati al centro di una prestigiosissima
conferenza scientifica internazionale nella Città
Eterna. Risultato: prove alla mano, gli ufologi hanno dimostrato
che gli UFO sono fra noi, e non sempre animati da pacifiche
intenzioni.
Alfredo
Lissoni
I rapimenti UFO sono una realtà, sono diffusi in tutto il mondo,
ovunque con analoghe modalità. Ai rapiti prelevati vengono
inserite nel corpo, molto spesso, delle sonde di monitoraggio,
capaci di emanare isotopi scarsamente radioattivi ma
potenti quanto basta per rintracciare in qualsiasi istante le
cavie umane.
É quanto è emerso fra l’altro, pubblicamente ma anche
dietro le quinte, dal recente simposio internazionale sui rapimenti
UFO svoltosi a Roma il 19 ottobre scorso.
Organizzata dai prestigiosi
gruppi ufologici CUN e CETI, la kermesse romana,
durata un solo, intensissimo giorno, ha visto la partecipazione
di alcuni dei più rinomati nomi dell'ufologia mondiale,
riuniti tutti assieme, per l'occasione, presso la sala
teatro dell'istituto religioso S.Leone Magno. Molti rilevanti
personaggi si sono alternati al tavolo degli oratori: Derrel
Sims, il plurirapito dagli UFO che ha legato il proprio
nome al recupero degli impianti
alieni (Oltre la conoscenza n.3);
Philip Mantle, ricercatore inglese,
primo divulgatore delle
sequenze dell'autopsia di Roswell ed autore dello splendido
libro 'Without consent', sugli IR-4; Travis
Walton,la cui abduction è stata raccontata - in maniera
romanzata - nel film
‘Bagliori nel buio’ (Oltre 3); Gianni
Bianchi e Candida
Mammoliti del Centro Ufologico Svizzera Italiana, con un
inedito quanto interessante caso di abduction ai danni di un militare
ginevrino.
E poi gli italiani: Roberto Pinotti, il
più famoso ed accreditato
ricercatore UFO nostrano; Maurizio
Baiata,
informatissimo investigatore dell’affare Santilli; Antonio
Chiumiento, matematico ed investigatore UFO (Oltre 6);
Salvatore
Marcelletti, generale dell’Aeronautica testimone di un
incontro ravvicinato.
Non potevano mancare alcuni fra i più attendibili
rapiti: Fortunato Zanfretta, Valerio Lonzi e
Carlo Lenci
(Oltre 6).
Una giornata intensissima, dunque, durante la quale alle testimonianze
(sulle quali torneremo più dettagliatamente nei prossimi
numeri) si è susseguita l'esposizione delle prove acquisite
dagli ufologi, prime fra tutti gli impianti alieni già
noti ai nostri lettori. Vero fascino della kermesse, l'occasione,
unica nel suo genere, di poter ascoltare di persona
i racconti dei protagonisti, come Travis
Walton che, a 21
anni di distanza, ricorda ancora con terrore di quando venne portato
a bordo del disco volante. Cinque giorni in ostaggio degli
alieni, sottoposto ad ogni sorta di esame. Segnato per sempre
da quell’esperienza, l'ex boscaiolo di Snowflake non ama rinvangare
il passato. Accetta di parlare ma con molta reticenza.
"Lavoravo nel bosco quando fui
improvvisamente risucchiato
da una luce intensissima. Mi risvegliai su un'astronave
disteso su un pianale, con uno strano strumento appoggiato
sul torace. All'inizio credetti di essere in ospedale
ma poi notai alcuni umanoidi bassi, assieme a degli esseri
alti e biondi, tra cui una donna. Feci resistenza ma inutilmente.
Comunque, non mi usarono violenza. Si è trattato di
un'esperienza che non avrei mai voluto vivere, e che comunque
non corrisponde a quanto raccontato nel film ‘Bagliori nel
buio’. Questa pellicola è stata enormemente romanzata. Se oggi
mi dovesse ricapitare qualcosa di simile, me ne starei ben zitto".
Anche Pier Fortunato Zanfretta, ex
Guardia Giurata genovese rapito ben
11 volte dagli UFO, ha accettato di parlare solo dopo diverse
insistenze.
Ed ha ricordato di quando, il 6 dicembre1978,
venne rapito in piena notte a Marzano di Torriglia (GE),mentre era
di pattuglia, da un mostro di tre metri, coperto di scaglie e con
tre spuntoni su ogni lato della testa.
Le successive regressioni
ipnotiche del professor Rolando Marchesan di Milano hanno fatto
emergere nuovi ricordi, di come Zanfretta, legato ad una tavola,
venne analizzato dagli alieni per
mezzo di un casco caldissimo e doloroso, calcatogli sulla testa.
In un ulteriore incontro Zanfretta
avrebbe ricevuto dagli extraterrestri,
qualificatisi come un popolo disperso nella galassia
ed interessato ad insediarsi sulla Terra, un manufatto alieno,
una sorta di sfera trasparente contenente una piramide galleggiante
in un liquido ambrato, in grado di proiettare immagini
degli alieni.
Terzo personaggio, Valerio Lonzi, un
serissimo giovane genovese che,
nell'estate del 1983 fu protagonista di uno spettacolare incontro
ravvicinato. Sequestrato a bordo di un UFO,
venne sottoposto
all'inserimento di una sonda nel corpo e graffiato sulla
schiena da uno strumento alieno affilato come un bisturi."Ma di
tutto ciò io non ho alcun ricordo", ci ha raccontato Lonzi.
"So soltanto che, uscito dalla tenda del campeggio di Reppia
(GE) ove mi trovavo assieme ad altri scouts, ho visto tre
strane luci che vorticavano a bassa quota, accanto ad uno dei
miei compagni, con cui avevo appuntamento e che era rimasto come
paralizzato a guardare nel vuoto. Cosa sia successo dopo,in quei 45
minuti di cui non ho alcuna memoria, non lo so".
Ma lo sa il professor Corrado Malanga,
chimico e ricercatore del Centro Ufologico Nazionale, che assieme
allo psicologo Giuseppe
Sferrazza
e ad una nutrita équipe di medici liguri ha sottoposto
Lonzi, per due anni di fila, ad ipnosi regressiva,ricostruendo tutti
gli istanti mancanti di quella fatidica giornata,
dal primo rapimento a bordo di un disco alle successive
e ripetute abductions, nel corso degli anni, dellequali Lonzi non
conserva alcun ricordo.
Che questi episodi siano realtà e non fantasie è stato testimoniato,
attraverso un'intervista in video riprodotta dal documentarista
ticinese Guido Ferrari, dallo
psichiatra americano John Mack,
accademico dell'università di Harvard,premio Pulitzer ed autore del
best seller ‘Rapiti’.
Mack, inizialmente scettico
sul fenomeno UFO e sulle abductions, ha in
seguito mutato opinione dopo aver analizzato decine e decine di
racconti di sequestri alieni, emersi con l'ipnosi regressiva,
e tutti con identiche caratteristiche.E questa in fondo era la tesi
che il simposio, organizzato mirabilmente
dall'ufologo romano Massimo Fratini, intendeva dimostrare,
l'uniformità delle testimonianze al di là delle barriere
geografiche, assieme alla credibilità delle testimonianze,
ampiamente supportate da prove inoppugnabili, quali
gli impianti extraterrestri.
I RAPIMENTI IN
PROSPETTIVA
I casi di rapimento sono le manifestazioni più drammatiche del
fenomeno UFO. Se sono validi, cioè se i rapimenti avvengono
veramente come sono riportati, non dobbiamo cercare oltre una
spiegazione per gli UFO e le loro visite al nostro pianeta.
Sarebbero, infatti, chiaramente viste all'interno del più
ampioscenario di un contatto extraterrestre. Ma quello che è più
rimarchevole è che sarebbero l'evento più importante nella storia
dell'umanità. Quindi tutto dipende dalla risposta alla domanda: i
rapimenti avvengono effettivamente come riportati dai loro testimoni
?
Non ci può essere alcun dubbio che qualcosa succede veramente. Che
i rapiti vivano un'esperienza di qualche tipo è un dato che non
abbiamo necessità di mettere in discussione, ma possiamo mettere in
discussione la loro interpretazione dell'esperienza che hanno
vissuto. In un senso o nell'altro i rapimenti sono reali: quello che
rimane in dubbio è se quella realtà è la realtà quotidiana del
mondo oggettivo oppure la realtà privata della mente del testimone.
Come molti altri fenomeni anomali, i casi di rapimento hanno una
plausibilità irresistibile. Nel leggere un racconto come quello
fornito da Hopkins nel suo "Intruders", troviamo un
disorientante assortimento di elementi che, a prima vista, sembrano,
come i pezzi di un "puzzle", poter essere riuniti
solamente in un unico senso. E' solamente quando ci spostiamo un po'
indietro ed osserviamo il "puzzle" in una prospettiva
piùampia che incominciamo a chiederci se ci possa essere una
soluzione alternativa.
I RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEGLI UFO
Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono
effettivamente, i problemi sollevati dalla loro associazione con gli
UFO devono essere risolti. I rapimenti, per definizione, sono
collegati al fenomeno UFO, dato che è proprio negli UFO che i
rapitori che giungono fino al nostro pianeta ed è sugli UFO che la
maggior parte dei rapiti sono portati. Ogni caso di "abduction",
quindi, coinvolge un UFO, indifferentemente che esso sia menzionato
o meno. Ma nel momento in cui ci rendiamo conto che l'accettare il
racconto del rapimento significa accettare l'UFO (senza il quale
l'intera storia non può avvenire), ci troviamo di fronte al
paradosso ufologico in tutto il suo orrore. Ammesso che esseri umani
vengano rapiti e portati a bordo di UFO ed a meno di premettere una
qualche metamorfosi temporanea della sostanza materiale dei loro
corpi, quegli UFO devono essere macchine volanti concrete e l'azione
del rapimento deve essere un'azione fisica coinvolgente un corpo
umano in carne ed ossa trasportato/risucchiato/teleportato
attraverso l'aria. Ma sebbene si sostenga che i rapimenti si siano
verificati in centinaia, se non in migliaia di occasioni,
nessun UFO in relazione ad un rapimento è mai stato percepito in
maniera decisiva da un testimone indipendente e, allo stesso tempo,
nessuno ha mai visto un rapito nell'atto di essere portato a bordo o
di tornare da un UFO. Neanche gli stessi rapiti hanno avuto successo
nell'ottenere una prova materiale della loro esperienza. Ogni
tentativo di procurarsi dei ricordini e souvenirs è stato sempre,
sfortunatamente, impedito. (e come pretendere che i passeggeri di un
volo di linea staccassero un pezzeto di aereo una volta giunti in
aereoporto)
I RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEI CONTATTISTI
Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti si verificano
effettivamente, è necessario rimarcare come essi siano differenti
per tipologia dalle esperienze contattistiche, che sono
apparentemente simili in molti aspetti,ma che,quasi certamente, non
avvengono veramente. Il fenomeno UFO nella sua forma corrente aveva
solo pochi anni quando fu "arricchito" dalle dichiarazioni
dei contattisti che affermavano di incontrare gli occupanti, che
nella maggior parte dei casi erano dei benevoli "Fratelli dello
Spazio" o "Guardiani del Cosmo". Preoccupati per la
situazione del nostro pianeta, questi esseri selezionarono fra
l'intera razza umana un George Adamski, un George king o un Orfeo
Angelucci e gli affidarono una missione per salvare il mondo. Il
mondo, nella maggior parte dei casi, non si lasciò convincere da
queste dichiarazioni. Ma poi vennero i rapiti, che hanno una storia
più plausibile da raccontare.Non siamo tenuti a credere che rapiti
come Barney & Betty Hill [4] o Kathie Davis furono scelti
perchè erano persone eccezionali: erano solamente adatti ad esami
fisici o ad esperimenti genetici.Ciò rende certamente le loro
storie più facili da credere. Noi possiamo inventare - e molti di
noi lo fanno - degli scenari plausibili, in cui gli extraterrestri
che ci visitano raggiungono un punto nel loro studio sui terrestri
per cui ritengono necessario condurre degli esami fisici e degli
esperimenti di procreazione con esemplari umani. Ma non è
sufficiente mostrare che i rapiti sono più credibili dei
contattisti, bisogna anche mostrare che essi sono diversi per
tipologia.Se le storie di rapimenti sono vere, perchè sono
precedute da un'ondata di storie di contatti, allo stesso modo
presentate come vere, ma manifestatamente inventate? Fino a quando
queste domande non troveranno risposta, rimarrà il sospetto che i
rapiti di oggi siano semplicemente i contattisti di ieri in una
forma aggiornata e più sofisticata. E se siamo inclini a spiegare
l'ondata di contattisti su basi psico-sociologiche, rimarrà la
possibilità per cui l'ondata di rapiti può essere spiegata nello
stesso modo.
I RAPIMENTI NELLA
PROPSETTIVA DEI RAPIMENTI IMMAGINARI
Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono
realmente, si deve mostrare che essi sono diversi da altre, simili,
"esperienze", che si sa essere immaginarie.
L'esperimento di Alvin Lawson sui "rapimenti
immaginari" ha mostrato che soggetti in un adatto stato mentale
sono in grado di inventare un'elaborato, dettagliato e drammatico
racconto di un "incontro", completo frutto di fantasia.
Inoltre, queste storie sono sorprendentemente simili, non solo nelle
linee generali, ma anche in dettagli specifici, ai resoconti forniti
dai "veri" rapiti.
Dato che nè Lawson nè altri hanno ripetuto o sviluppato questi
esperimenti, non dovremmo trarne altro che delle conclusioni
preliminari. Ma la conclusione centrale è inequivocabile:mentre gli
esperimenti non provano che i "veri" rapiti inventano i
loro racconti, essi suggeriscono che chiunque inconsciamente lo
desideri può trovare dentro di sè le risorse necessarie per
costruire una dettagliata e coerente storia di rapimento. Gli
esperimenti di Lawson indicarono una principale area di differenze
fra i rapimenti "immaginari" e "reali":
l'effetto emotivo e, talvolta, quello fisiologico, sul testimone. I
volontari non si trovavano in uno stato fortemente emotivo, non
ebbero effetti psicologici successivi come emicranie, sogni, incubi
od esperienze psichiche: i "veri" rapiti, invece, sono
conosciuti per avere tutte queste cose, compresi gli effetti
fisiologici. Ciò è spesso interpretato dai critici
dell'esperimento come una dimostrazione della effettiva realtà
delle "vere" esperienze. Ma non dimostra niente del
genere. In effetti dimostra che i "veri" rapiti sono in
uno stato veramente emotivo; ma può darsi che l'esperienza del
rapimento sia il risultato di uno stato emotivo come possa essere lo
stato emotivo una conseguenza dell'esperienza del rapimento.
Nessuno metterà in discussione che il testimone del rapimento ha
un'esperienza emotiva genuina: chiunque veda i videotapes del
racconto, effettuato sotto ipnosi, del poliziotto dello Yorkshire
Alan Godfrey in merito al suo rapimento può avere alcun dubbio in
proposito. Ma mentre ciò dimostra che egli ha avuto qualcosa
per il quale rimanere impressionato, non dobbiamo saltare alla
conclusione che l'esperienza del rapimento ne sia stata la causa:
può essere stata parte della cura.Il rapimento può essere un mezzo
tramite cui l'individuo esternalizza un problema psicologico interno.
I RAPIMENTI NELLA
PROPSETTIVA DEGLI STATI PSICOLOGICI
Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono, bisogna
dimostrare che sono diversi dalle esperienze immaginarie
caratteristiche di persone che si trovano in stati alterati di
conoscenza. La capacità di racconto di una storia complessa messa
in evidenza dagli esperimenti di Lawson è solo una del sorprendente
spettro di abilità "anormali" manifestate da
persone in circostanze eccezionali.Allucinazioni di vario tipo,
aumentata consapevolezza "psichica", ruolo e in scenari di
"possessione" o di "personalità
dissociata":questi sono solo alcune delle manifestazioni
riscontrate in persone che, per qualsiasi ragione, sono nello stato
appropriato. Jerome Clark ha scritto nell'"International
UFO Reporter": "Ogni professionista che ha partecipato
in questo tipo di investigazione diretta asserisce che non c'è
alcuna spiegazione psicologica conosciuta per queste
esperienze". Ma ogni scienziato comportamentale sa che ci sono
parecchie forme di comportamento umano per le quali nessun modello
formale di spiegazione è disponibile: amnesia, precognizione, la
visione di "apparizioni di crisi", dissociazione della
personalità. Sono state avanzate molte spiegazioni per queste
esperienze,ma non c'è certamente consenso in merito ad esse.Così
il fatto che non ci sia alcun modello di consenso per le esperienze
di rapimento è l'indicazione che si tratta di uno dei parecchi
aspetti dell'esperienza umana sulla quale le nostre conoscenze sono
incomplete. La letteratura di psicologia - i rapporti sul caso di
Pierre Janet, per esempio - senza menzionare la letteratura
parapsicologica, è piena di esperienze comparabili in molti modi ai
rapimenti. Prima di essere pronti ad accettare che le esperienze dei
rapiti sono tipologicamente differenti dalle illusioni isteriche di
possessione diabolica, abbiamo bisogno di molta più evidenza di
quella di cui disponiamo tutt'ora.
I RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DELLA CREDENZA TRADIZIONALE
Se siamo propensi ad accettare che i rapimenti avvengono
effettivamente, bisogna dimostrare che essi sono differenti da
eventi similari che sono stati dichiarati o riportati durante tutta la storia umana. L'esistenza di una tradizione
folkloristica di rapimenti operati da fate ed altre entità
ultraterrene evidenzia che l'idea del rapimento è diffusa e
profondamente radicata. Mentre ciò, non per un'obiezione ai
racconti di rapimento in sè, ci fa tornare in mente che è un
errore il pensare l'esperienza del rapimento come un nuovo fenomeno
generato dall'era spaziale.
Il rapimento è servito come base per esperienze fantasiose nel
passato e lo può essere ancora oggi. I rapimenti UFO non sono il
solo tipo di esperienza nella quale un'apparente plausibilità
interna è compensata da una non plausibilità esterna. Altri esempi
comprendono la "possessione", che i cristiani
fondamentalisti credono coinvolgere un intervento diabolico, ma
interpretata diversamente da altri; i fenomeni di "poltergeist",
un tempo ritenuti essere l'opera di "spiriti rumorosi" ma
correntemente attribuiti a proprietà psicocinetiche manifestantesi
inconsciamente; la stregoneria, una volta creduta essere l'opera del
diavolo, ma oggi considerata come una manifestazione di isteria
indotta. E' opportuno notare che le spiegazioni tradizionali per
tutti questi fenomeni traggono la loro forza da uno specifico
sistema di credenza. Dobbiamo considerare la possibilità che la
stessa cosa può succedere oggigiorno con i rapimenti. Se fosse
così, dovremmo considerare qualche scenario alternativo come
questo. Ad ogni dato periodo c'è un certo numero di individui che
è alla ricerca di un'adatta struttura nella quale proiettare il
proprio sfogo psicologico.Una tale struttura non dovrebbe
solamenteadattarsi ai loro bisogni personali, ma conformarsi anche
alle credenze, socialmente accettabili, del tempo. In giorni passati
la "possessione" diabolica, la stregoneria, la licantropia
et similia offrirono un'adatta struttura: più tardi arrivò la
comunicazione con gli spiriti dei morti; oggi il "mito
autorizzato" è quello della visita extraterrestre, derivato
dalla fantascienza, dalla mentalità dell'era spaziale e da
un'alternativa millenaria del "Guardiano Cosmico" alla
tradizionale credenza religiosa.
Dato che il mito è condiviso dalla comunità, i rapiti trovano
facile "credere loro stessi" nella storia del rapimento,
ma anche gli altri sono facilitati a credergli.
PRO E CONTRO L'ESPERIENZA
DEL RAPIMENTO
I rapimenti, dopotutto, ci offrono solo delle storie, raccontate in buona fede, senza dubbio, ma sempre soggettive e non
comprovate e con molto in comune con altre categorie di storie che si sanno non avere alcuna base nella realtà
oggettiva.E come ogni psicologo ed ogni insegnante sa, e come Lawson ha mostrato
essere non meno vero in questo contesto specifico, ognuno è in grado di raccontare una storiella.
Ciò nonostante, quelli che, come Hopkins, ritengono che il peso dell'evidenza è in favore di un'esperienza reale hanno
argomenti persuasivi per la loro credenza nella veridicità di queste storie:
* Lo scenario del rapimento, nella sua forma più elaborata per esempio nei casi di Kathie
Davis o Whitley Strieber - offre una plausibilità interna che ci dà la spiegazione
tuttora migliore per il fenomeno UFO.
* I rapimenti sono spontaneamente riferiti da testimoni che non sono apparentemente in cerca di un vantaggio materiale.
* Determinano una genuina reazione emozionale. Prove condotte con il "lie-detector" confermano che lo stress è
sufficientemente vero.
* Nel caso di rapimenti multipli i racconti combaciano abbastanza da persuaderci che i testimoni hanno partecipato alla
stessa esperienza.
* Caratteristiche ricorrenti, riferite dai testimoni, che non potrebbero essere a conoscenza di testimonianze rese da altri,
suggeriscono che lo stesso processo esterno si sta verificando per molte persone. La scoperta di cicatrici, relative ad
incidenti verificatesi nell'infanzia - spesso traumatici - è appena uno degli esempi più ricorrenti.
* Test indipendenti hanno mostrato come i testimoni di rapimenti non hanno alcun evidente "background"
patologico o una discernibile predisposizione alle esperienze paranormali.
* I rapiti riferiscono spesso di un cambiamento nel loro stile di vita e nel loro modo di vedere. I
Gansbergs, che hanno condotto un'inchiesta su parecchi rapiti americani, hanno
scritto che in quasi ogni caso il testimone sente che la propria vita ha beneficiato dell'esperienza da lui vissuta [6]: la
stessa cosa vale per il caso Aveley in Inghilterra. Tali benefici reali fanno pensare ad un evento reale.
Questa è una formidabile sfida, comunque le obiezioni sono altrettanto energiche:
* Le storie di visite ET/UFO sono di per sè improbabili.Sfida la ragione il pensare che così tante astronavi eviterebbero con
successo il rilevamento durante la loro visita al nostro pianeta, particolarmente per il fatto che nessun equipaggio
extraterrestre sembra essere uguale ad un altro, implicando quindi un vasto numero di luoghi d'origine.
* Il comportamento dei rapitori nei confronti del testimone è, sotto molti punti di vista, illogico, nonostante una
plausibilità globale. Chiaramente, dobbiamo ammettere la possibilità che la logica ET possa essere differente dalla nostra. Ma
come possiamo, per esempio, riconciliare contraddizioni come la loro intenzione, frequentemente manifestata, di non far
ricordare nulla ai testimoni delle loro esperienze con la loro apparente ignoranza del ricordo indotto sotto ipnosi ?
O il loro dettagliato controllo telepatico dei testimoni con la loro ignoranza di fatti fondamentali, come quella relativa a
un testimone destinato ad esperimenti genetici che, in realtà, era stato sottoposto a vasectomia
?
* C'è una mancanza totale di evidenza "dura",
inattaccabile. Quando i testimoni cercano di prendersi dei souvenirs, vengono
sempre fermati. Non ci sono foto convincenti di astronavi e, meno che meno, di entità.
* Nessun rapimento è stato mai riferito da testimoni indipendenti fra di loro. Quello che è andato più vicino a tale
situazione è il famoso caso di Travis Walton, ma nessuno vide Walton salire effettivamente a bordo dell'apparecchio.
L'investigazione di tale caso è stata comunque criticata ed i suoi risultati rimangono
tutt'ora ambigui.
* Sebbene i test psicologici suggeriscono che i testimoni di rapimenti sono persone normali che raccontano la verità come
loro la concepiscono, essi indicano anche che soffrono di una leggera "paranoia e ipersensitività". Difficilmente
sufficiente per produrre un caso, indubbiamente, ma ci ricorda quantomeno che raramente disponiamo di dati psicologici sui
testimoni prima delle loro esperienze. Spesso abbiamo delle testimonianze anedottiche e ciò indica un qualche tipo di
predisposizione. Sia Betty Hill che Charles Hickson hanno riferito delle esperienze anomale avvenute precedentemente
al loro rapimento.
* Non solo sappiamo poco sullo stato psicologico dei testimoni, ma spesso siamo poco informati anche delle
circostanze esteriori delle loro vite, sebbene questo potrebbe avere una relazione con i loro atteggiamenti e comportamenti.
John Rimmer ha fatto notare come su undici rapiti di cui le circostanze personali sono note, otto erano vedovi,
divorziati o avevano problemi sessuali o matrimoniali nel periodo dell'incidente. Egli suggerisce che ciò li renderebbe
particolarmente vulnerabili alla suggestione.
* Al di là di fattori psicologici relativi ai testimoni di rapimenti intesi come individui, ci sono poche indicazioni che
fanno supporre che coloro che scrivono a proposito di queste esperienze siano a conoscenza dell'enorme varietà di
comportamenti associati a chiunque che, per qualsiasi circostanza, si trova in uno stato alterato di conoscenza.
* La scoperta di cicatrici ed altre caratteristiche ricorrenti dello stesso tipo è, a prima vista, una formidabile
sfida. La psicologa Aphrodite Clamar afferma :"La domanda rimane: l'esperienza UFO è genuina o quelli che dicono di
essere stati rapiti sono vittime di isteria o delle loro stesse delusioni? Dopo avere trascorso più di cinquanta ore con una
dozzina di soggetti sotto ipnosi, non sono ancora in grado di rispondere alla domanda .... E' la curiosa similitudine
delle loro esperienze che ci fa indugiare. Il fatto che un testimone dietro l'altro, che non potevano
essere a conoscenza delle reciproche esperienze, si presenta con storie similari che contengono dettagli bizzarri ugualmente
simili, è probabilmente la caratteristica più impressionante
dei rapimenti. E' questo che sembra aver convinto Budd Hopkins che i
rapimenti sono fatti reali:
Secondo me, la conclusione è inevitabile: loro (gli
extraterrestri) sono già qui.... Sebbene non voglio credere a ciò e mi sento decisamente indebolito da una
tale prospettiva, io credo che sia vero: gli extraterrestri ci hanno osservato nella nostra
innocenza per molti anni.
A parte la somiglianza delle storie, egli crede di avere un'evidenza più tangibile. Per esempio, egli trova che una gran
parte dei suoi soggetti hanno delle cicatrici insignificanti, solitamente sulle gambe e che esse sono solitamente associate
con degli incidenti piuttosto misteriosi verificatesi nella loro infanzia. L'implicazione conseguente è che essi si
riferiscono a qualche tipo di sorveglianza e può indicare il trapianto di uno strumento di controllo o essere il risultato
di un'esame del sangue o qualcosa di simile. Hopkins è stato capace, più di una volta, di predire con
successo che un testimone avrebbe trovato una cicatrice sul suo corpo, senza che lui sapesse sapesse di averla e questo indica
certamente la realtà del fenomeno. Ma le difficoltà rimangono.
Se gli ET stanno effettuando dei trapianti su un sostanzioso numero di bambini, sicuramente ormai qualche dottore, da qualche
parte, ne avrebbe scoperto uno per caso. Inoltre, i nostri chirurghi terrestri possono eseguire delle incisioni che non
lasciano virtualmente alcuna cicatrice: sicuramente ci dovremmo aspettare che tali esseri avanzati abbiano trovato un modo di
effettuare i loro esami senza lasciare tracce riscontrabili. Quali spiegazioni alternative si possono offrire ? La
coincidenza: avete mai esaminato il vostro corpo per controllare se anche voi avete un tale tipo di cicatrice che avevate
dimenticato o che non avevate mai notato? Una forma di stigmate, create inconsciamente dal testimone stesso per sostenere la
propria storia? O potrebbe essere il contrario: è stata la scoperta di una cicatrice che ha suggerito al testimone di
fantasticare su una storia di rapimento? Bisogna ammettere che questi suggerimenti sono puramente speculativi, ma mostrano
come sarebbe prematuro abbandonare la ricerca per spiegazioni alternative.
* Il sociologo Ron Westrum ha notato un "effetto di
contagio" per mezzo di cui una serie di casi di rapimento si verificano
immediatamente dopo la divulgazione di una storia come quella di Barney e Betty Hill.
E' un complesso fenomeno sociologico chepuò essere interpretato in modi differenti: ma una delle
possibilità è che il rapimento ufologico è diventato una parte del folklore americano tanto quanto l'autostoppista
fantasma.Il fatto che virtualmente ogni rapimento avviene nel continente
americano può semplicemente riferirsi all'accettabilità sociale di essere un rapito, ma ci potrebbe essere una spiegazione più
profonda. Ponendo queste due serie di fattori fianco a fianco, è
evidente che nessuno contribuisce chiaramente pro o contro la realtà dell'esperienza del rapimento. E neppure sono verosimili,
almeno fino a quando un'evidenza più soddisfacente ci sarà offerta.
by NathanNever.1
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