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I.G.Cerasani

presentazione del libro di Duiglje a Roma

presentazione di O.G Bernardi a Roma

 

" La Storje de Fucene" di D. De Vincentis- presentazioneOliva Gualtieri Bernardi


"La storje de Fucene", una storia, quella di Duilio DeVincentis, dal colore dialettale, dal sapore amaro - dolce di onde,di zolle sudate, di terra riscattata da lacrime e sangue. Incopertina le immagini riassuntive del passato e del presente; inapertura le sfumature simboliche, in campo nero, della strisciasul manifesto dell'Ente sviluppo Abruzzo per il centenario del prosciugamento del lago: 1877 - 1977.
Le date, col segno di una freccia rossa dal tono emblematico e questa ragionel'autore del libro, potrebbe sembrare unagoccia di sangue ad immortalare tutto quello versato dai contadiniper rendere salubre la terra del Fucino.
La voce della storia, quella dei nonni, tramandata per bocca di "Tatone" raccolta cara sentimento dalla parola del poeta, anima lamemoria storico-geografica degli eventi rendendo dati, luoghi tempi così vicini a noi da farceli sentire, vedere, toccare dal vero. Nella cornice di ben duecentodue sonetti, le note, a rime baciate ed alternate, di tono serio, ironico, tragico, sarcastico, lirico, si fanno lo spazio tra "lacrime e sangue" dei contadini abruz zesi per farci vedere finalmente in "Fucene 'n. giardine".
Le figure della Storia, dall'imperatore Claudio al principe Torlonia, a ritmo monocorde di precisi dati testimoniano la scrupolo sa ricerca e lo studio attento di Duilio De Vincentis, che tra gli eventi nazionali e regionali, ha avuto sempre l'occhio aperto allasua terra e alla sua gente sfruttata e martoriata. Eppure tra tanta miseria , rabbia e rassegnazione il poeta di tanto in tanto fa spuntare un pò di sole per i deboli, gli indifesi, gli sfruttati, forti solo di figli e di fame.
Tra guerre, terremoto, lutti e pianto, "Riecco la speranza sempre pronta, allerta come fosse sentinella" a riaprire l'orizzonte; ecco "un esercito di piante allineate lungo le vie del lago prosciugato" a spumaggiare di foglie al vento; ecco il poeta!
Ascolta, nel suo, il cuore della terra fucense per raccogliere dalle amare lontananza il respiro profondo di verdi distese.
Immagini, stampe, fotografie impreziosiscono il libro di Duilio De Vincentis: sono documenti che fanno rivivere il passato con una nota di sofferenza , nello stesso tempo, di nostalgia; sono testimonianze di vita semplice, fatta di poco, ma di tanta dignità, e spirito di sacrificio in attesa di sogni e un orizzonte chiaro alla fioca, lucerna, alla poca braca dalla sera, al fumo di un piatto caldo di legami e di affetti.
Nel corposo lavoro dell'autore la nota d'ant'i'co sudore a nuovo respiro di terra: con la voce di "Tatone" quella dal poeta per un buon raccolto di sapore nostrano. quando il poeta si ascolta nel cuore, più che negli eventi e nelle pose, accende la memoria con tale ricchezza di immagini da approdare a lidi di felice lirismo.
Auguri e complimenti a Duilio De Vincentis.


Oliva Gualtieri Bernardi
Roma 16.10.19 9

 

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