Conoscere i funghi

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AGOSTO. Sta per iniziare la stagione dei nostri amici funghi. I boschi ed i luoghi aperti cominciano  a ricevere le prime piogge sul suolo caldo e ricettivo dopo un periodo di caldo asciutto. Estate-autunno, periodo delle mostre micologiche dove nonostante i buoni propositi degli addetti ai lavori, tanti tipi di funghi esposti risultano tutti uguali agli occhi del non esperto. Ebbene, la voglia di riempire il cestino, ci porta immancabilmente a sottovalutare il pericolo di commettere alcuni errori alle volte insanabili. Non è sufficiente, a mio avviso, valutare scrupolosamente le caratteristiche organolettiche dei vari funghi descritti, non è sufficiente fidarsi del proprio istinto, non è sufficiente consultare i testi cercando la somiglianza fotografica con il nostro raccolto. Sono ben altri i metodi sicuri! Il primo e più banale. CONOSCERE I FUNGHI.
Per conoscenza intendo una solida base di riconoscimento analitico, una discreta esperienza diretta che solo il campo riconosce ed il manipolare ripetutamente i vari funghi decine, centinaia di volte fino a poter dire di averli visti in tutte le salse, tanto per citare una frase che a me è molto cara di una docente ai corsi nazionali di Trento.Come ogni anno inizio i turni di pronta disponibilità presso i pronto soccorso della provincia per i casi di sospetta intossicazione da funghi e come ogni anno mi ripeto la stessa frase, cosa mi capiterà  questa volta? Si perchè ad ogni chiamata ci si può trovare di fronte ai più svariati casi.Fortunatamente negli anni si sono ridotti sensibilmente i casi di intossicazioni con esito importante, anche se di funghi purtroppo si muore ancora, il più delle volte ci si confronta con intossicazioni gastronteriche più o meno  serie. Alla base di ciò, una scarsissima preparazione ed una leggerezza che porta a provare per vedere gli effetti! Nell’ intento di dare alcuni suggerimenti per la nostra sicurezza, raccomando di seguire alcune regole:1) esaminare attentamente il fungo fuori dalla macchia ombrosa del bosco, i colori cambiano; 2) aspettare qualche istante prima di apprezzare odori particolari alle volte semplici effluvi discontinui; 3) non escludere a priori la presenza di funghi legati a piante assenti nel luogo di raccolta, alle volte le spore generano miceli che pur di sopravvivere si legano a partners diversi; 4) non fidarsi di giudizi assoluti in merito al microclima del luogo, favorevole o viceversa a talune specie; ricordiamoci che nello stesso luogo possono crescere o addirittura concrescere funghi molto diversi tra loro generando in questo modo facili confusioni.Ricordo di non rivolgersi al praticone del posto, purtroppo sono i più pericolosi! Il sicuro riconoscimento passa per almeno TRE caratteri costanti, la mancanza di uno solo non può che allarmare il determinatore. I funghi hanno un nome e un cognome, genere e specie, naturalmente solo così possiamo sapere cosa abbiamo in mano!
Infine ricordo che dire "I FUNGHI LI CONOSCO TUTTI", significherebbe saper distinguere più di 4000 specie descritte in letteratura di cui soltanto per poche decine di specie conosciamo l’ esito dopo che sono state ingerite.

R. Marchi

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