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San Pio e il Sannio
Un trasferimento provvisorio negli intenti ma definitivo nella
sua attuazione portò Padre Pio a S. Giovannni Rotondo, il
piccolo ed allora quasi sconosciuto centro del Gargano nel quale
il fraticello con le stimmate ha portato a compimento la propria
missione terrena. Ma è nel cuore del Sannio, terra dalle antiche
tradizioni e dai forti contrasti spirituali, dove il misticismo
dei luoghi convive con le reminiscenze di riti pagani che
affondano le proprie radici nella leggenda, che tutto ha inizio.
Pietrelcina
Padre Pio venne alla luce il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, da
Grazio Forgione e Maria Giuseppa De Nunzio; fu battezzato
all'alba del giorno dopo nella chiesa di S. Anna da Don
Nicolantonio Orlando con il nome di Francesco. A distanza di
oltre un secolo dalla nascita di Padre Pio, il centro del
beneventano, divenuto nel tempo meta di pellegrinaggi sempre più
continui e numerosi, non ha perso la sua natura di piccolo borgo
medioevale. Il naturale processo di espansione, alimentato dalla
necessità di nuove strutture idonee ad accogliere i fedeli che
vi giungono in pellegrinaggio, non ha alterato il centro storico
di Pietrelcina, che al visitatore appare come un piccolo angolo
di '800 nel quale il tempo sembra proprio essersi fermato.
Percorrendo i viottoli del borgo medioevale ci s'immerge in
quell'atmosfera così carica di suggestioni: è in questi luoghi
che Padre Pio trascorse la propria infanzia ed intraprese il
proprio cammino spirituale.
La casa
La casa natale di Padre Pio è situata nel cuore del centro
storico di Pietrelcina, e rispecchia una caratteristica tipica
del borgo antico. La famiglia Forgione, infatti, viveva in
ambienti distanti tra loro. L'abitazione, dunque, si sviluppa
lungo il Vico Storto Valle. Al numero civico 28 si trova
l'ingresso che dalla strada immette nella cucina, che conserva
ancora intatti il camino e gli utensili dell'epoca. Più avanti,
all'altezza del numero civico 32, c'è la stanza dei genitori del
frate.
Tutto è rimasto intatto: gli
infissi e il mobilio sono rimasti gli stessi del secolo scorso,
quando in quella stanza nacque il piccolo Francesco Forgione
come ricorda una lapide. Ma l'ambiente più importante è senza
dubbio la "Torretta". Così è chiamata, infatti, la piccola
stanza del frate che si raggiunge salendo una scala di 17
gradini scolpiti nella roccia, il "morgione" intorno al quale fu
costruito il centro storico del paese. Anche la "Torretta"
conserva intatto l'arredamento dell'epoca: il letto di ferro
battuto, il piccolo scrittoio, le sedie. Qui Padre Pio ha
vissuto prima di partire per il convento di Morcone; qui ha
vissuto dal 1910 al 1916 quando, già ordinato sacerdote, tornò a
trascorrere un lungo periodo di convalescenza a Pietrelcina. E'
il luogo dove ha avuto inizio un lungo cammino spirituale, fatto
di preghiera, di estasi mistiche e di lotte, sia spirituali che
materiali, contro il demonio che accompagneranno sempre la vita
del frate.
La chiesa di Sant'Anna
E' in questa chiesa che il piccolo Francesco Forgione fu
battezzato all'alba del 26 maggio 1887, il giorno dopo la
nascita. E', come la "Torretta", uno dei luoghi in cui iniziò a
manifestarsi prestissimo la vocazione del futuro Padre Pio. Fu
proprio in questa chiesa, infatti, che al piccolo Francesco,
raccolto come al solito in preghiera, apparve per la prima volta
Gesù al quale egli decise di consacrare totalmente se stesso. In
questa chiesa Padre Pio tornerà da sacerdote nel 1910 e vi
celebrerà la Santa Messa per tutta la durata della sua
convalescenza trascorsa nel paese natale.
Convento dei Cappuccini
All'interno del convento è stato allestito un museo dedicato a
Padre Pio, dove sono conservati oggetti a lui appartenuti e
reliquie, come una tunica indossata dopo una flagellazione cui
il frate si era sottoposto. Accanto al Convento sorge la Casa
del Pellegrino, e retta con l'intento di dare accoglienza ai
tanti fedeli che da ogni parte del mondo giungono a Pietrelcina.
Piana Romana
Piana Romana è la località di campagna dove si trovava il podere
dei Forgione. La strada che la collega a Pietrelcina prende il
nome di Via del Rosario, proprio perché era quella che ogni
giorno Francesco Forgione percorreva per andare a lavorare nei
campi. A Piana Romana è possibile visitare la masseria della
famiglia di Padre Pio, dove sono ancora custoditi intatti il
mobilio e gli arnesi da lavoro. Qui sorgeva l'olmo sotto il
quale, tra il 1910 e il 1911, Padre Pio ricevette i primi segni
della passione di Cristo. Il frate riceverà poi le stimmate il
20 settembre del 1918 a S. Giovanni Rotondo, nel coro della
chiesa. Intorno a quell'olmo fu costruita nel 1958 la piccola
chiesa di San Francesco, dove da allora continuano a radunarsi i
fedeli desiderosi di entrare in più stretto contatto con la
spiritualità dei luoghi.
"La vita"
Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, nasce il
25 maggio del 1887 nel piccolo centro che sorge a pochi
chilometri di distanza dal capoluogo del Sannio da Grazio e
Maria Giuseppa De Nunzio. E' una modesta famiglia di contadini,
ed il piccolo Francesco attende al lavoro dei campi nel podere
di Piana Romana percorrendo quotidianamente quella che oggi
viene chiamata "Via del Rosario".
Viene battezzato all'alba del giorno dopo nella chiesa di
Sant'Anna dal parroco Don Nicolantonio Orlando. Sin dalla tenera
età Francesco matura la vocazione e decide di entrare in
convento seguendo l'esempio di Fra Camillo, un questuante che
dal convento di Morcone - altro centro del beneventano -
scendeva spesso a Pietrelcina.
E' lo stesso Fra Camillo ad accogliere il 6 gennaio 1903 il
giovane Francesco nel convento di Morcone dove il futuro frate
con le stimmate inizia il periodo del noviziato. Qui il 22 dello
stesso mese indossa i "panni di pronazione", cioè l'abito
religioso del noviziato, prendendo il nome di Fra Pio da
Pietrelcina. Il noviziato dura quattro anni, ed il 27 gennaio dl
1907 Padre Pio pronuncia i voti nel convento di Sant'Elia a
Pianisi. Viene poi ordinato sacerdote nel Duomo di Benevento il
10 agosto 1910 da Mons. Paolo Schifosi, per poi celebrare la
prima Messa il 14 agosto dello stesso anno a Pietrelcina. Dal
maggio del 1909, infatti, inizia per il frate un lungo periodo
di convalescenza nel paese natale. I suoi superiori sperano che
in questo modo il frate, la cui salute appare già' cagionevole,
possa riprendersi. Questa convalescenza durerà fino al mese di
febbraio dell'anno 1916.
Ed è proprio durante la permanenza a Pietrelcina -
presumibilmente tra il 1910 e il 1911 - che il frate, raccolto
in preghiera presso il podere di Piana Romana, riceve le prime
stimmate. Sì tratta dei segni della crocifissione definiti
"invisibili", che si manifestano cioè solo con forti dolori. La
manifestazione della passione di Cristo, seppur ancora non
tangibile, turba profondamente Padre Pio che confida tutto al
proprio direttore spirituale in una lettera dell'8 settembre del
1911. Concluso il periodo di convalescenza trascorso nel paese
natale, Padre Pio fa ritorno al convento di Foggia nel febbraio
del 1916. Passa qualche mese ed il 4 settembre dello stesso anno
il frate viene trasferito al convento di Santa Maria delle
Grazie a San Giovanni Rotondo. Doveva essere un trasferimento
provvisorio, ma nessuno riuscì ad allontanare il frate dal
piccolo centro del Gargano.
Il 5 agosto del 1918 nel confessionale Padre Pio riceve la
grazia della "trasverberazione", fenomeno conosciuto anche come
"assalto del Serafino". In una lettera del 21 agosto il frate
racconta: "Me ne stavo confessando i nostri ragazzi quando tutto
di un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un
personaggio celeste... Teneva in mano una specie di arnese,
simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene
affilata... Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio
scagliare con tutta la violenza il suddetto arnese nell'anima,
fu tutto una cosa sola... Da quel giorno in qua io sono stato
ferito a morte. Sento nel più intimo dell'anima una ferita...".
Passa poco più di un mese ed il
20 settembre del 1918 Padre Pio riceve le stimmate mentre si
trovava raccolto in preghiera nel coro della chiesa. Racconta
ancora il frate in una lettera: "Era la mattina del 20 dello
scorso mese in coro, dopo la celebrazione della messa, allorché
venni sorpreso dal riposo, simile a un dolce sonno. Tutti i
sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell'anima
si trovarono in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu
un totale silenzio intorno a me e dentro di me; vi subentrò
subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione del
tutto e una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un
baleno. E mentre tutto questo si andava operando, mi vidi
dinanzi un misterioso personaggio, simile a quello visto la sera
del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le
mani ed i piedi ed il costato che grondava sangue. La sua vista
mi atterrisce: ciò che sentivo in quell'istante in me non saprei
dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse
intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo
sbalzare dal petto. La vista del personaggio si ritira e io mi
vidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano
sangue. Immaginate lo strazio che sperimentai allora e che vado
esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del
cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal giovedì sera
sino al sabato".
La presenza del frate con le
stimmate nel convento di San Giovanni Rotondo attira nel Gargano
sempre più fedeli e curiosi. Così il 2 giugno 1922 il Santo
Uffizio adotta dei provvedimenti restrittivi che limitano i
ministeri sacerdotali di Padre Pio. Il 9 giugno arriverà anche
una sospensione: Padre Pio potrà celebrare solo la Santa Messa,
ma in privato.
Questo provvedimento durerà fino al 16 luglio 1933, quando Padre
Pio celebrerà nuovamente la Messa in pubblico a distanza di due
anni. A marzo del 1934 il frate riprende anche a confessare i
fedeli. Padre Pio matura nel frattempo la decisione di dare il
via ad un grandioso progetto: la realizzazione con le offerte
dei fedeli di un importante e innovativo centro ospedaliero
proprio a San Giovanni Rotondo. Il 16 maggio 1947 viene posata
la prima pietra della "Casa sollievo della sofferenza" verrà
inaugurato il 5 maggio 1956.
Passano tre anni e Padre Pio versa in gravi condizioni di
salute. E' il 6 agosto del 1959 quando il frate guarisce mentre
la statua della Madonna di Fatima, in visita a S. Giovanni
Rotondo, sorvola il convento a bordo di un elicottero.
Il 22 settembre 1968, alle cinque del mattino, Padre Pio celebra
per l'ultima volta la Santa Messa.
Alle 2,30 della notte tra il 22 ed il 23 settembre il frate
esala l'ultimo respiro nella sua cella.
"La canonizzazione"
9 novembre 1969
Ad un anno dalla morte di Padre Pio, ha inizio la causa di
beatificazione. Padre Bernardino da Siena, Postulatore Generale
dei Cappuccini, chiede formalmente al Vescovo di Lucera, Mon.
Cunal, di avviare la causa.
16 gennaio 1973
L'Arcivescovo di Manfredonia e Vieste, Mons. Vailati, consegna
la documentazione necessaria alla Congregazione per le Cause dei
Santi.
20 marzo 1983
A S. Giovanni Rotondo, nel convento di Santa Maria delle Grazie,
si apre ufficialmente il Processo cognizionale. L'inchiesta
della diocesi sulla vita e sulle virtù di Padre Pio si
concluderà il 21 gennaio 1990. Le testimonianze sono raccolte in
104 volumi che sono consegnati il 13 febbraio dello stesso anno
alla Congregazione delle Cause dei Santi, insieme alla
documentazione raccolta dalla Commissione storica. Relatore
della causa è Padre Cristoforo Bove.
13 giugno 1997
Il Congresso dei Teologi Consultori riconosce l'eroicità delle
virtù di Padre Pio, così come fa la Commissione Cardinalizia il
21 ottobre dello stesso anno. Il decreto sulle virtù eroiche
viene promulgato il 18 dicembre 1997 alla presenza di Giovanni
Paolo II.
30 aprile 1998
La Consulta medica, organo della Congregazione delle Cause dei
Santi, riconosce la "straordinarietà e inspiegabilità
scientifica" della guarigione di Consiglia De Martino. Alla
signora De Martino, salernitana, madre di tre figli e devota di
Padre Pio, fu diagnosticato il Primo novembre 1995 un versamento
linfatico dovuto alla rottura traumatica del dotto toracico. La
signora De Martino chiese l'aiuto di Padre Pio sollecitando Fra
Modestino di S. Giovanni Rotondo a pregare per lei presso la
tomba del frate. Alcuni esami effettuati il 3 ed il 6 novembre
costatarono la completa guarigione senza che la signora De
Martino fosse stata sottoposta ad alcuna terapia.
21 dicembre 1998
Dopo il parere favorevole espresso dal Congresso dei Teologi e
della Sessione ordinaria dei Padri Cardinali e dei Vescovi,
viene promulgato il Decreto sul miracolo.
2 maggio 1999
In Piazza S. Pietro, Giovanni Paolo II proclama Beato Padre Pio
da Pietrelcina con la formula: "Noi, accogliendo il desiderio
del nostro fratello Mons. Vincenzo D'Addario, Vescovo di
Manfredonia-Vieste e di molti altri fratelli nell'episcopato e
di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione
della Cause dei Santi, con la Nostra autorità apostolica,
concediamo che il Venerabile Servo di Dio Padre Pio da
Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, sia chiamato Beato e
che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le
regole stabilite dal diritto, ogni anno il 23 settembre. Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
16 giugno 2002
Sua Santità Giovanni Paolo II iscrive il Beato Padre Pio
nell'Albo dei Santi, cosi come gli era stato chiesto sul sagrato
di San Pietro dal cardinale prefetto postulatore Josè Saraiva
Martins. Questa la formula usata dal papa: "dichiariamo e
definiamo Santo il Beato Pio da Pietrelcina".Sono le 10,25 di
una giornata caldissima: il piazzale di San Pietro e via della
Conciliazione sono, però, stracolmi di devoti di Padre Pio,
spesso in attesa da molte ore. L'applauso scrosciante ed
interminabile di almeno trecentomila persone interrompe Giovanni
Paolo II mentre completa la formula di canonizzazione. Il
riconoscimento del miracolo della guarigione del piccolo Matteo
Colella, che Padre Pio salvò da una meningite fulminante mentre
i medici disperavano di salvarlo, ha chiuso dunque positivamente
la causa della canonizzazione. San Pio sarà festeggiato "in
forma solenne e obbligatoria" il 23 settembre, cioè il giorno
della morte del francescano. Il papa nel suo discorso ha detto:
"Padre Pio è stato generoso dispensatore della misericordia
divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l'accoglienza,
la direzione spirituale e specialmente l'amministrazione del
sacramento della penitenza".
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