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Deliziosa
cittadina ai piedi del monte Acero, Faicchio è raggruppata
intorno al Castello Ducale del XII secolo.
Numerosi reperti archeologici fanno risalire all'Era Neolitica i
primi insediamenti umani nell'area ove ora sorge il centro
storico. Successivamente qui si stabilirono i Sanniti Pentri che
usarono l'Arce di Monte Acero per controllare l'intera
Valle Telesina, costruendo un enorme muro di cinta, risalente al
VI secolo A.C., del quale, ancora oggi, sono visibili i resti.
Qui vi furono aspre battaglie delle Guerre Sannitiche, una
delle quali, del 308 A.C., è riportata anche da Tito Livio. E
qui, Annibale, nel corso della II guerra punica, evitò
l'esercito di Quinto Fabio Massimo, attraversando le strette
gole del fiume Titerno e costeggiando il Monte Erbano. Nei
secoli successivi alla caduta dell Impero Romano, Faicchio fu
dominato da vari popoli, mentre il centro urbano andava
formandosi sempre di più intorno al castello. Il primo
riferimento cronologico certo riguardante il territorio è del
1151, quando Guglielmo I Sanframondo, prese possesso del feudo
di Faicchio. Nel 1467 il feudo fu venduto a Pietro Cola De
Alessandro, presidente della Regia Camera, e, dopo alterne
vicende, fu acquistato, nel 1612, da Gabriele Martino, i cui
discendenti lo conservarono fino all'abolizione della feudalità.
Attualmente il Castello è di proprietà di Umberto Fragola che,
nel 1966, decise di aprirlo al pubblico, adibendone una parte ad
albergo e ristorante; l'altra ospitò, fino al 1977, la Libera
Università di studi Turistici.
L'economia locale si basa prevalentemente sull'agricoltura.
Oltre ad un ottimo vino, si produce anche olio di elevata
qualità, frutta ,in prevalenza mele e ciliegie, e, nella zona
montana, è diffusa la castanicoltura. L'allevamento bovino da
latte è presente soprattutto nella zona di montagna e quello
suino permette di praticare la lavorazione artigianale della
carne.
I forni locali producono freselle, taralli e pane casareccio.
Sono presenti, inoltre, ceramisti e artigiani che lavorano il
ferro battuto ed il legno
Oltre
al castello, a Faicchio esistono altri luoghi sacri e un
notevole patrimonio storico:
- l'Arce di Monte Acero è stata definita dagli studiosi
uno dei più importanti esempi dell'architettura militare dei
sanniti; essa, infatti, insieme a quelle di Piedimonte Matese e
di Sepino, costituisce la più singolare opera difensiva
dell'antico Sannio.
- il Ponte di Fabio Massimo, costruito sul Titerno,
agevolava le comunicazioni con il Matese e il Monte Erbano. E'
largo circa un metro e mezzo e poggia su pilastri poligonali,
mentre il resto della struttura è in opera cementizia di epoca
successiva;
- l'acquedotto Romano o di Fabio Massimo del III secolo a.C.,
nella frazione Fontanavecchia, esteso per 1500 metri, è l'unico
esempio di acquedotto dell'epoca ancora funzionante.
- la Grotta di S. Michele, dimora degli eremiti, con
affreschi del XII secolo, è un luogo da visitare molto
suggestivo e meta di pellegrinaggio;
-la Chiesa del SS. Salvatore con il Convento di S.
Pasquale è situata ai piedi di Monte Erbano su di una
panoramica collina che domina il centro storico. Fu distrutta
dal terremoto del 1349 e ricostruita più grande rispetto alla
struttura preesistente. Danneggiata, una prima volta dal
terremoto del 1688, e poi ricostruita, fu nuovamente danneggiata
dai conflitti mondiali, oggi ha riacquistato tutta la sua antica
bellezza grazie ai lavori di restauro e di rifacimento che ne
hanno permesso la riapertura al culto nel 1984. Colpiscono
l'attenzione del visitatore gli affreschi laterali in stile
classico del 1700, il soffitto interamente decorato, le dodici
ceramiche laterali della scuola settecentesca di S.Lorenzello -
Cerreto, il pregevole altare, le statue in legno, l'organo a
trasmissione meccanica, il tabernacolo del famoso scultore
Martini, il pavimento in ceramica antica restaurato con molta
cura. Lungo l'antica strada che collega il centro del paese al
Convento di San Pasquale, un tempo si svolgeva la relativa
processione della Via Crucis, e le cappelle, grazie ad
una recente opera di restauro che ha interessato anche il
lastricato del percorso, offrono al visitatore l'emozione di una
atmosfera mistica.
- la
Chiesa di S. Giovanni Battista, antica chiesa
parrocchiale annessa alla Collegiata, danneggiata dal terremoto
del 1688 subì un radicale rifacimento agli inizi del XVIII
secolo. La pianta è rettangolare, divisa in tre navate da
pilastri quadrangolari; la navata centrale, più ampia delle
laterali, termina con l'altare in marmo;
- la Chiesa di S. Lucia, posta all'estremità del paese,
ricostruita ex novo agli inizi del XVII secolo, più volte
danneggiata, e definitivamente restaurata nel 1978, ha una sola
navata che termina con l'altare inserito in una sezione
semicircolare; si possono ammirare i bassorilievi, gli intagli
finissimi e la statua di S. Lucia;
- la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli nella frazione
di Fontanavecchia è situata presso l'acquedotto romano, e
presenta un unico altare con un quadro della Vergine col Bambino
Gesù.
- la Chiesa di San Nicola, nella frazione Massa, era
parrocchia già nel `300; oggi conserva la pianta originaria con
una navata centrale più ampia e una laterale più piccola che
termina con una nicchia dove è custodita l'immagine di S.Nicola
. E' stata ristrutturata e l'altare è stato rifatto ex-novo. La
devozione degli abitanti di Massa per S. Nicola, che risale al
1693, ancora oggi richiama numerosi devoti il 6 dicembre e
l'ultima domenica di maggio.
- la Chiesa di S. Maria Assunta, Chiesa Collegiata sin
dal 1446, già Arcipretale e Matrice, recentemente restaurata;
- la Chiesa del Carmine, annessa alla casa Madre delle
Suore degli Angeli, prima sede dei Carmelitani, è costituita da
una navata centrale che termina con un unico altare protetto da
una bella e singolare cupola.
- la Chiesa dell'Annunziata o Ave Gratia Plena nella
frazione Casali, che fu realizzata ampliando una costruzione
preesistente, e completata nelle proporzioni attuali nel 1737.La
facciata è molto semplice, il portale, in pietra calcarea, è
sormontato da una edicola contenente un affresco di fattura
popolare;le bellissime decorazioni interne e la tela di 275 mq
sono datati 1751 ed attribuiti al Cosenza;
La frazione di Massa di Faicchio, a 3 Km. dal centro,
abbraccia un vasto territorio con i suoi 600 ab. circa, dai 138
del 1789.
I primi abitatori del territorio su cui sorge Massa furono i
Pelasgi (XVII sec. A.C. circa) che provenienti da settentrione e
prevalentemente dall'est europeo asiatico, occuparono gran parte
della penisola, tra cui la nostra Valle del Titerno.
In epoca sannitica, quando le genti Osche, affini ai Sabini,
erano organizzate con un patto di alleanza, il territorio di
Massa ne costituiva un'articolazione (Arce).
Successivamente il "pagus" si stabilì a valle con il nome di
Massa (da Massimo Fabio detto il Temporeggiatore). In questo
periodo, data l'importanza della Via Latina che la attraversava,
Massa ebbe un grande progresso sia artigianale che commerciale.
Fin dai tempi degli Angioini, ebbe una sua autonomia ed un suo
catasto, ma nel 1483 fu data a Diomede Carafa da Ferdinando
D'Aragona e rimase nelle mani dei Carafa fino all'abolizione
della feudalità. Conservò la propria autonomia fino al 1811,
quando si formò la circoscrizione di Cerreto Sannita e diventò
comune di San Lorenzello e Massa (notar Lorenzo Faenza). Nel
1834, con Regio Decreto fu annessa a Faicchio come frazione.
FESTE RELIGIOSE
17 maggio: S. Pasquale
Ultima domenica di maggio: S. Nicola (frazione Massa)
1 agosto: S. Lucia
Seconda domenica di agosto: S. Vincenzo (frazione Casali)
Ultima domenica di agosto: S. Giovanni Battista
Terza domenica di settembre: Madonna Addolorata (frazione
Massa)
MANIFESTAZIONI E FIERE
1 gennaio: Mattinata massese - canti tradizionali e suonate
per le strade del paese (frazione Massa)
6 gennaio: Fiera dell'Epifania
Martedì Grasso: Carnevale con balli in maschera e giochi
Pasqua: Fuoco Santo e canti tradizionali
Lunedì in albis: Maratona culinaria a S. Pasquale
8 maggio: Scampagnata alla Grotta di S. Michele
Ultima domenica di agosto: Fiera di S. Giovanni
Terza domenica di settembre: Sagra enogastronomica (frazione
Massa)
24 dicembre: Messa di mezzanotte con gli zampognari |