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Incastonato in un ambiente naturale unico, adagiato su di un pendio
soleggiato alle falde del monte Mutria, circondato dalla profonda
gola del Titerno, sorge Pietraroja, tipico paese montano, dal clima
rigido e rinomato per la genuinità dei suoi prodotti. La tesi
etimologica più accreditata sull'interpretazione della parola "Pietraroja",
é quella secondo la quale tale nome deriverebbe dal colore rosso
della bauxite che tutt'oggi è possibile trovare nella località
"Fucina".
Pietraroja nasce probabilmente come piccolo villaggio sannitico
fondato in seguito alla distruzione dell'antica città di Telesia,
intorno all' 85 a.C., da parte di Lucio Cornelio Silla. I Telesini
si rifugiarono sui monti più alti e fondarono un primo villaggio,
nella zona attualmente detta "Case vecchie", lungo il bosco del Feo.
Un'altra ipotesi sulla nascita di un primo insediamento umano a
Pietraroja, è legata alle invasioni dei saraceni che dal 850 al 880
furono padroni assoluti dei territori dipendenti da Capua e da
Benevento; e sono dello stesso periodo il terremoto che sconvolse il
Sannio e il conseguente abbandono di Telese .E neanche si sa di
preciso quanto tempo il paese esistette alla "Case Vecchie"; sta di
fatto che fu distrutto, forse in seguito ad alluvioni o terremoti, o
al saccheggio di orde di barbari. L'insediamento fu ricostruito più
a monte, nella zona detta "Terra Vecchia", racchiuso tra mura
solidissime e torri circolari, e protetto da un profondo precipizio.
Qui rimase il centro abitato per cinque secoli fino alla sua
distruzione causata dal terribile terremoto del 1688. Per quattro
secoli si erano succeduti nella signoria di Pietraroja i cavalieri
normanni della casa Sanframondo; nel XV secolo appartenne a Goffredo
di Marzano ed alla fine dello stesso secolo passò prima ad Onorato
Gaetani e poi al Casato dei Carafa, ai quali appartenne fino al
1806. Agli inizi del 1700 i superstiti del terremoto ricostruirono
Pietraroja dov'e attualmente, grazie all'opera del Conte di Cerreto,
di cui Pietraroja era feudo.
Di interesse artistico sono:
- la
Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta in Cielo, costruita
nel 1695, ha usufruito di parti più antiche, il portale, il rosone
centrale e le tre finestre sono di età più antica, essendo state
recuperate dalla grande Chiesa Arcipretale dedicata S. Paolo, di
epoca romanica, che fu distrutta dal terremoto del 5 giugno 1688. Il
portale è di pietra lavorata a cantoni, su cui sono scolpiti un
leone e una leonessa; nella parte inferiore si trovano a destra
un'orsa che allatta i cuccioli e a sinistra un orso. Sia i leoni che
gli orsi sono incatenati da un fregio in pietra scolpito a guisa di
torciglione, che corre lungo tutto il portale. Sulla porta laterale
di destra si leggono incise nel basamento degli stipiti le date
della carestia (1648) e della peste (1656), a memoria dei posteri.
All'interno la chiesa presenta una navata centrale coperta da volta
a botte mentre le due laterali, più piccole, sono coperte da volta a
crociere e poggiano su pilastri decorati con fregi in stucco. Alle
spalle dell'altare maggiore vi è la splendida statua della Madonna
dell'Assunta, mentre lateralmente a destra si trova la Cappella di
S. Nicola, il Santo patrono di Pietraroja, e proseguendo ci sono le
statue di San Giuseppe, San Rocco, S Vito, la Madonna del Carmelo,
S. Rita e S. Antonio. Lungo la navata sinistra si ammirano la statua
del Cristo Morto, la Madonna di Pompei, S. Lucia, il Cuore di Gesù,
l'Immacolata Concezione, S. Teresa e S. Anna. Di fronte all'altare
maggiore si trova il loggione in legno, un tempo sede del coro, ma
che oggi è in stato pericolante.
- due
chiesette di campagna: una, in contrada Mastramici, dedicata a S.
Francesco e l'altra, in contrada Cerquelle, in onore di San
Rocco. Ambedue le chiesette non rispecchiano alcun stile ben
definito, ma rivestono particolare importanza per quanto riguarda la
devozione degli abitanti.
- la Cappella di S.Anna, che ha vicino un cimitero, sorge
sulle rovine di una antica chiesetta, dedicata a S.Anna e S.Vito,
distrutta da un violento terremoto. In essa, si racconta, vi erano
bellissimi affreschi rappresentanti scene del Giudizio Universale e
la Strage degli Innocenti che sono andati tutti perduti. L'attuale
cappella, molto semplice e priva di affreschi, è stata costruita
solo mediante le generose e spontanee offerte degli abitanti di
Pietraroja. Il 26 luglio, giorno della festività di S.Anna, l'antica
statua raffigurante la Santa, interamente in legno, viene portata in
processione dalla chiesa parrocchiale fino alla piccola Cappella,
dove viene celebrata la Santa Messa. Di fronte alla Cappella c'è
un'annosa pianta di tiglio denominata "la teglia bucata", che è
completamente vuota ma, essendoci ancora la corteccia, continua a
fiorire.
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