Stemma Città di Montichiari
Incontro Pace

  Ultimo aggiornamento: 30-06-04

Home
Su
Incontri 2003
Assemblea
Avviso
Riforma Moratti
Cena per il sindaco
In Piazza...
Sport e Cultura
Giovani
Economia e Sviluppo
Primo Maggio
Incontro Volontariato
Incontro Ambiente
Incontro Salute
Incontro Pace
Infrastrutture
Europee

 

Incontro: I Cattolici la pace la Margherita ...

14-05-04

Vedi le nostre foto...

Si è svolto con una buona partecipazione l'incontro sul tema i cattolici, la pace, la Margherita.

I momenti drammatici che stiamo vivendo pongono all'attenzione di una campagna elettorale, anche problemi di natura più generale, che tuttavia toccano le comunità, la pacifica convivenza. Nel centenario di Antonio La Pira, amministratore coraggioso che ci fa capire che l'impegno amministrativo può avere anche colpi d'ala molto alti, non potevamo, come Margherita, esimerci da una riflessione che riguarda le nostre stesse radici culturali.

Il nostro essere cristiani impegnati in politica, la nostra stessa coscienza, ci obbliga a buttarci nella storia, obbligandoci ad assumerla, e a fare nostra la prospettiva degli ultimi, delle vittime (di tutte le vittime), quale orizzonte etico per giudicare gli avvenimenti. È dunque un compito urgente. Alla vigilia di una importante tornata elettorale.

 È “questo” il tempo, a nostro avviso, per avviare una seria riflessione che vede la necessità di svilupparsi anche a livello sociale e politico – su cosa significhi essere per la pace oggi; se sia possibile esserlo da cristiani, da cattolici; se addirittura non sia doveroso esserlo; e se sia necessario esserlo da soli o si possano condividere tratti di cammino con altri “uomini e donne di buona volontà”, che si riconoscono in diverse tradizioni religiose o appartenenze sociali e politiche. Soprattutto, dovremmo chiederci fino a che punto sia lecito “giocare con le parole”, in determinati momenti storici.
La necessità di tale riflessione e confronto risulta ancora più urgente se consideriamo la molteplicità di giudizi – non di rado contraddittori – che sono emerse da ogni parte.

Don Ruggero Zani Ha trattato la parte della Dottrina Sociale: Partendo dalla domanda: è possibile costruire la pace? Lo ha fatto attraverso due documenti la Pacem in Terris di Giovanni XXIII e il discorso di quest'anno di Giovanni Paolo II al corpo diplomatico.

La chiesa – come espresso da Giovanni XXIII e ribadito da Giovanni Paolo II – rifiuta la guerra come strumento per dirimere le contese fra gli Stati. Rifiuta l’idea stessa di guerra preventiva, che in nessun modo rientra nella tipologia delle guerre di difesa. Invoca il disarmo integrale (delle armi e degli spiriti), il compimento del trattato di non proliferazione; mentre alla logica della deterrenza – in passato – ha riconosciuto valore solo per un periodo molto limitato nel tempo, rifiutandola come condizione permanente. Giovanni XXIII si era espresso sulla possibilità di alleanze trasversali quando è in gioco il perseguimento di valori comuni e superiori, quali la giustizia e la pace. A questo proposito la Pacem in Terris ha disegnato lo statuto dell’incontro, tra le ideologie, le culture, le fedi, e lo ha propugnato sostenendo che i movimenti storici sono più creativi e capaci di intese di quanto non lo siano le loro dottrine, e dicendo che un incontro giudicato ieri non possibile o non fecondo, lo può essere oggi o lo possa diventare domani”.

Poi, la ferma presa di posizione di Giovanni Paolo II, che non si è mai risparmiato nell’esprimere la propria totale e risoluta condanna contro la guerra; senza limitarsi a una condanna morale, ma impegnando a fondo la diplomazia vaticana. Rivolgendosi poi ai cappellani militari, ha anche espresso un giudizio inequivocabile sul movimento a favore della pace: “Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che la guerra come strumento di risoluzione delle contese tra gli Stati è stata ripudiata, prima ancora che dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla coscienza di gran parte dell’umanità, fatta salva la liceità della difesa contro un aggressore. Il vasto movimento contemporaneo a favore della pace traduce questa convinzione”.

Poi è toccato a Roberto Rossini vice presidente provinciale delle ACLI, che ci ha parlato dell'impegno concreto delle  Acli per costruire la pace. Una delle tante iniziative che le ACLI bresciane stanno portando avanti, vi è quella di invitare i comuni a gemellarsi con una città africana o del sud del mondo, per stabilire con essa dei rapporti di amicizia e di pace.

Infine il consigliere comunale Mario Sberna della Margherita ha parlato del drammatico conflitto iracheno, degli sforzi che la Margherita e tutto l'Ulivo fecero per non imbarcarsi in una pericolosa avventura, sollecitando l'intervento dell'Onu e il rispetto della legalità internazionale, e poi con un continuo pressing affinché la missione fosse veramente una missione di pace, oggi, dopo le rivelazioni sulle torture, la missione non può più essere considerata di pace, quindi il contingente italiano deve passare rientrare finché non venga data la legida dell'ONU.