Incontro: salute pubblica
e assistenza ...
7-05-04
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Molto interessante e partecipato l'incontro svolto
venerdi sera 7 Maggio.
Al tavolo dei relatori il dott. Roberto Pancaldi
è intervenuto sulla normativa e le strutture sanitarie, il dott.
Osvaldo Angelini ha relazionato sul raccordo tra strutture sanitarie e
servizi sociali, la dott.ssa Rosanna Cima ha illustrato i nuovi
servizi sociali,…bisogni emergenti, …valorizzare le potenzialità e le
risorse, Massimo Fada ha spiegato il distretto socio sanitario
locale, funzioni e nuove ipotesi, Manuela Vespa è intervenuta sul
futuro dell’Ospedale nell’ambito della programmazione provinciale e
regionale ed infine Guido Galperti ha concluso con un'intervento
politico sul settore sanitario lombardo e Nazionale.
Ecco alcuni spunti di riflessione emersi
dall'incontro:
LA SALUTE DI TUTTI E PER TUTTI
Un paese è forte quando i suoi cittadini stanno bene e si sentono sicuri.
La salute condiziona le opportunità di ciascuno di noi, le nostre
possibilità di crescere, comunicare, partecipare alla vita civile e
sociale.
La salute è un diritto fondamentale della persona, garantito dalla
Costituzione italiana. Tutelare questo diritto è la missione del Servizio
sanitario nazionale, uno dei pilastri del sistema di garanzie civili e
sociali della nostra Repubblica.
Il Servizio sanitario nazionale si basa su tre principi fondamentali:
•Universalità di accesso e libertà di scelta del luogo di cura.
Chiunque può utilizzare il SSN senza essere discriminato in base alle
reddito o per ragioni di età, culturali, sociali o razziali.
•Globalità della copertura per tutti i servizi e le prestazioni necessarie
e appropriate.
Il SSN si fa carico della prevenzione, della cura e della riabilitazione;
offrendo prestazioni di qualità, necessarie ed efficaci; tutelando non
solo la salute delle persone ma anche quella dell’ambiente in cui viviamo.
•Finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale.
Tutti contribuiscono alla spesa del SSN, secondo le proprie possibilità
economiche e non in ragione del proprio stato di salute.
IL VALORE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
A quasi venticinque anni dalla nascita del SSN, questi principi restano
validi e condivisi dalla stragrande maggioranza dei cittadini. La loro
attuazione ha contribuito a determinare il netto miglioramento della
salute degli Italiani, dimostrato anche da prestigiose e indipendenti
valutazioni internazionali.
L’organizzazione e il funzionamento del SSN vanno tuttavia sempre più
adeguati ai nuovi bisogni dei cittadini e vanno adattati alle diverse
situazioni locali. La riforma costituzionale approvata dall’Ulivo
centrosinistra e confermata con un referendum popolare, riafferma
l’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini e riconosce nel Federalismo
solidale e cooperativo lo strumento più adeguato a sviluppare le migliori
soluzioni organizzative a tutela del diritto alla salute, rispettando e
valorizzando meglio le peculiarità e le diverse esigenze locali.
Il Disegno di legge del Governo di ulteriore modifica costituzionale (la
cosiddetta devolution) mette invece in discussione i principi fondamentali
del Ssn ed espone il sistema delle garanzie ad una pericolosa
disgregazione con il rischio di aumentare le disuguaglianze tra le Regioni
e le disparità di trattamento tra cittadini.
Parallelamente, le velleitarie ancorché incoerenti proposte annunciate in
questi mesi dal ministro della salute rivelano ormai sempre più il loro
vero, unico obiettivo: privatizzare il patrimonio di risorse, competenze
professionali e fiducia che il Ssn ha accumulato in questi decenni.
IL NOSTRO IMPEGNO
L’Ulivo centrosinistra riafferma la necessità di salvaguardare i principi
fondamentali del Ssn e si impegna per la loro piena attuazione in un
sistema sanitario moderno, efficace e sostenibile. In particolare:
1. quanto all’universalità, a realizzare le condizioni perché tutti
possano fruire delle cure di cui hanno bisogno nel luogo in cui vivono e
lavorano, garantendo in ogni caso l’assistenza sanitaria indipendentemente
dalla regione in cui, anche occasionalmente, ci si trovi;
2. quanto alla globalità, a operare perché siano assicurati le prestazioni
e i servizi sanitari e sociosanitari efficaci ed appropriati in base alle
necessità di ciascuno; i livelli essenziali di assistenza introdotti dalla
riforma dell’Ulivo centrosinistra non sono i livelli “minimi” delle
garanzie (come vorrebbe la maggioranza governativa in carica e come è
scritto nel Ddl sulla Devolution), ma devono costituire lo strumento con
cui sono resi espliciti e realmente fruibili i diritti di cittadinanza di
cui tutti devono godere;
3. quanto al finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale, a
battersi perché esso sia mantenuto e valorizzato quale strumento di
solidarietà. L’Ulivo centrosinistra chiederà che nella prossima
Finanziaria alla sanità venga riservata una quota del Pil pari al 7%, non
solo per adeguare il finanziamento al resto d’Europa ma soprattutto per
garantire così l’effettiva attuazione dei Livelli essenziali di
assistenza, compresa l’integrazione sociosanitaria. Appare indispensabile
per assicurare prestazioni efficaci e di qualità un più deciso
investimento nei servizi territoriali. L’Ulivo centrosinistra si opporrà
con fermezza al tentativo di ridimensionare il meccanismo di finanziamento
pubblico con l’introduzione di fondi assicurativi sostitutivi, calibrati
sui redditi medio-alti e sostenuti da generose deduzioni fiscali. Le
esperienze internazionali dimostrano che la tassazione generale, e non le
assicurazioni private, costituisce il modo più equo e più economico per
finanziare le
costose risorse necessarie al buon funzionamento di un moderno sistema
sanitario. I sistemi assicurativi selezionano i pazienti in base al
rischio sanitario, escludono dalla copertura le malattie croniche e
degenerative; ignorano la prevenzione, e moltiplicano la burocrazia e i
costi amministrativi. Nessuna
assicurazione privata è in grado di garantire, con un premio di circa 1300
euro all’anno, dal medico di famiglia alle vaccinazioni per i bambini,
dall’intervento di pronto soccorso al trapianto.
4. quanto alla natura pubblica del Ssn, a contrastare la strategia di
privatizzazione del Governo, riaffermando l’esclusività della funzione
pubblica di tutela e la necessità della natura pubblica delle aziende
sanitarie; nonché, nel quadro di un sistema misto pubblico-privato di
produzione dei servizi, l’impegno alla collaborazione con tutti i soggetti
privati, lucrativi e non lucrativi, accreditati secondo criteri di
qualità, omogenei a livello nazionale;
5. quanto alla perequazione finanziaria tra le Regioni, a calibrarne in
prospettiva la concreta efficacia, tenendo conto sia delle differenze
nelle loro capacità fiscali, (così da non far dipendere le prestazioni e i
servizi sanitari essenziali dalla ricchezza delle regioni in cui le
persone vivono) sia delle differenze nelle loro caratteristiche
demografiche e sociali, e quindi anche nei loro bisogni di assistenza
sanitaria. Il federalismo fiscale non va interpretato come un federalismo
d’abbandono, a questo fine, raffermata la necessità di salvaguardare la
quota capitaria ponderata, L’Ulivo centrosinistra propone la costituzione
di un fondo speciale, distinto e separato dal Fondo sanitario nazionale,
destinato a finanziare l’adeguamento e la qualità dei servizi sanitari del
Mezzogiorno, come peraltro prevede l’art. 119 della Costituzione.
SSNN E FEDERALISMO
L’art. 117 della Costituzione assegna alle Regioni la competenza
legislativa nel campo della tutela della salute, riservando allo Stato,
oltre che la determinazione dei Livelli essenziali e uniformi di
assistenza, il compito di stabilire i principi fondamentali del Servizio
sanitario nazionale.
L’Ulivo centrosinistra considera irrinunciabili:
1. la programmazione nazionale e regionale per la determinazione degli
obiettivi di salute e la programmazione regionale dei servizi sanitari, a
livello sia ospedaliero, sia territoriale;
2. il ruolo delle autonomie locali nella programmazione nazionale e
regionale, nonché la loro partecipazione all’approvazione, attuazione e
verifica della programmazione locale;
3. l’aziendalizzazione come modello organizzativo e gestionale da
sviluppare e ulteriormente perfezionare:
a) definendo gli obblighi di responsabilità e trasparenza, nonché gli
impegni di carattere etico, dei direttori delle aziende, quale necessario
contrappeso rispetto alla autonomia gestionale loro riconosciuta;
b) assicurando l’efficace coinvolgimento, in funzione di garanzia della
qualità della salute, dei comuni e delle associazioni dei cittadini;
c) promuovendo il ruolo degli organismi di consultazione e concertazione
interni all’azienda;
d) valorizzando pienamente la dirigenza medica nel governo clinico
dell’azienda;
4. la realizzazione dei distretti sanitari e sociosanitari, al fine di
assicurare un efficace diritto di accesso alle prestazioni sanitarie, la
continuità terapeutica e assistenziale, il collegamento
ospedale-territorio e l’effettività dell’integrazione sociosanitaria;
5. il collegamento virtuoso tra la ricerca e la didattica con
l’assistenza, secondo il metodo dell’intesa tra organi universitari e
Servizi sanitari regionali e coinvolgendo maggiormente, in termini di
didattica, ma altresì di ricerca, le tante risorse delle aziende
sanitarie, delle aziende ospedaliere e degli istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico;
6. la riaffermazione del rapporto di pubblico impiego per il personale del
Ssn, con la conseguente esclusività dello stesso anche per quanto riguarda
la dirigenza sanitaria;
7. la formazione continua (nelle due forme dell’aggiornamento
professionale e della formazione permanente) di tutto il personale del SSN.
ATTUAZIONE DEL D.LGS 229
Lo stallo e le difficoltà in cui versa il Servizio sanitario nazionale,
stanno determinando un netto peggioramento della qualità dei servizi e una
progressiva riduzione delle opportunità offerte ai cittadini.
In buona parte queste difficoltà sono determinate dalla manifesta
incapacità di governo del sistema da parte del Ministro della salute e
delle Giunte regionali del centrodestra nonché dalla mancata attuazione
della riforma sanitaria.
L’Ulivo centrosinistra considera indifferibile e urgente il varo di
alcuni provvedimenti attuativi relativi a:
a) accreditamento dei professionisti e delle strutture pubbliche e
private;
b) riorganizzazione del Ministero della salute con la valorizazione e il
potenziamento delle funzioni di coordinamento, monitoraggio e vigilanza;
c) effettiva e completa applicazione dei Lea;
d) revisione delle tariffe e introduzione del finanziamento aziendale per
funzioni assistenziali;
e) avvio dei fondi integrativi del Ssn;
f) definizione del Testo unico delle leggi in materia sanitaria;
COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE
La salvaguardia dei principi fondamentali del SSN ed il loro continuo
adattamento alla rapida evoluzione della sanità, costituiscono l’oggetto
dell’impegno congiunto del governo centrale e dei governi regionali.
La forma di Stato che emerge dal nuovo titolo V della Costituzione
richiede lo sviluppo di strumenti efficaci di collaborazione orizzontale
tra i governi regionali e verticale fra questi ed il governo centrale.
Anche su questo punto il progetto di cosiddetta devolution tace. Occorre
invece definire al più presto, come prevede l’art. 120 della Costituzione,
le procedure che garantiscano effettivamente la tutela dei livelli
essenziali di assistenza.
L’Ulivo centrosinistra propone che si proceda rapidamente a costituire un
organismo permanente di confronto e coordinamento della produzione
legislativa nazionale e regionale e di concertazione dell’azione
amministrativa dei governi regionali. Per quanto riguarda la sanità, tale
organismo dovrebbe prioritariamente garantire il coordinamento delle
funzioni sovraregionali (ad es. organizzazione dei trapianti, attività di
ricerca dei centri di eccellenza) e regolare gli accordi interregionali
per la mobilità sanitaria.