Molte persone mature
coltivano la nostalgia della prima storia importante della loro vita. La
causa è il senso di
vuoto prodotto dal venir meno dello slancio idealista della giovinezza.
Alcune persone portano in sé, spesso inconfessata, la fantasia di
ritrovare il loro Primo amore, perduto molti anni prima. Questo desiderio
può albergare nascosto dentro di loro e permanere per sempre, come una
scheggia di nostalgia, un sogno, ormai irreale, della loro prima
giovinezza, oppure può ravvivarsi ed emergere durante una crisi
esistenziale o di coppia, un divorzio, una separazione, una vedovanza.
Allora, in quelle circostanze particolari, il ricordo del Primo amore può
tornare ad accendersi, perché permette di fantasticare sull’ipotesi di una
seconda possibilità, che cancelli gli errori commessi e le sensazioni di
fallimento e di dolore odierni.
Il sogno di ritrovare l’amore idealizzato della prima giovinezza alimenta
la fantasia e il desiderio di tornare indietro nel tempo e di
riconquistare le cose belle che si ricordano del proprio passato. Quando
ci si reca alle riunioni dei vecchi compagni di liceo con la speranza di
rivedere una determinata
persona, oppure quando si eseguono delle ricerche per rimettersi sulle
tracce di un amore adolescenziale, si vorrebbero riportare in vita quelle
sensazioni associate all’esperienza di un amore “pulito”, non contaminato
dal cinismo, dalle disillusioni e da valutazioni di convenienza, che
possono invece insorgere con il passare del tempo e con l’accumularsi di
esperienze non sempre positive. Questa nostalgia tende ad alimentarsi
soprattutto se in gioventù la storia d’amore non ha potuto svolgersi
naturalmente, ma è stata
ostacolata da circostanze avverse o dall’opposizione dei genitori, che ne
hanno impedito lo sviluppo e il libero corso.
In questo caso la persona, soprattutto se ha una vita sentimentale
insoddisfacente, può attaccarsi a questo rimpianto, come se avvertisse che
quell’interruzione nel suo passato abbia lasciato una voragine che, finché
non verrà colmata, gli impedirà di essere felice. Si vorrebbe chiedere al
destino una seconda opportunità, che restituisca continuità alla propria
esistenza. Anche se è possibile che il ricongiungimento con un antico
amore
si riveli una fonte inaspettata di felicità e coroni un sogno reciproco
mai abbandonato, per la maggior parte dei casi si tratta di aspettative
illusorie, destinate ad essere infrante nel confronto con la realtà.
Se ci si ritrova a pensare con grande nostalgia al proprio Primo amore, la
ragione profonda di questo desiderio risiede per lo più nell’aspirazione a
ritrovare qualcosa che si sente di aver perduto dentro di sé, più che
fuori di
sé: la passione, la libertà di amare, l’idealismo, la speranza, la gioia
di vivere le proprie emozioni, il coraggio di correre dei rischi, il senso
dell’avventura. Anziché farsi risucchiare “controcorrente”, da un passato
ormai sepolto, èpossibile cogliere da queste sensazioni un segnale utile
per il presente, che
cioè ci informa che nella nostra vita manca qualcosa, che stiamo
invecchiando prematuramente, che ci stiamo irrigidendo dentro una immagine
di noi rassicurante ma troppo poco conforme alla nostra vera
natura. E non c’è bisogno di ritrovare il Primo amore per recuperare
valori e sentimenti vitali: in qualunque momento abbiamo la possibilità di
ricontattarli dentro di noi, ridisegnando le nostre priorità e imprimendo
nuova energia e freschezza alla nostra vita.
(Si
ringrazia l'autore dell'articolo di Francesco Padrini e "ilnuovo.it")
In crisi per il primo
amore? C’è il pronto soccorso
La struttura pubblica di Monaco garantisce l’anonimato ai ragazzi dai 10
ai 18 anni. «Non sanno a chi rivolgersi»
Assistenza psicologica ai giovani e consigli sui rapporti sicuri
BERLINO - Lo slogan e il nome sono molto romantici, quasi
sbarazzini. «Erste Hilfe fuer die erste Liebe»,pronto soccorso per il
primo amore, dice la pubblicità. Ma «First Love Ambulanz», dove Ambulanz
sta per infermeria, affronta in realtà un problema molto serio. Inaugurata
da qualche giorno a Monaco di Baviera, è il primo tentativo, in Germania,
di non lasciare gli adolescenti da soli, nell’affrontare paure, problemi e
patologie legati al loro sviluppo sessuale o di limitarsi, com’è successo
fin qui, alla consulenza sulla contraccezione e l’igiene personale.
La struttura è annessa a uno dei più celebri policlinici della capitale
bavarese ed è aperta a chiunque abbia un’età compresa fra 10 e 18 anni.
Nessun appuntamento, nessun nome, nessuna assicurazione o cassa mutua sono
richiesti per averne l’assistenza. Chi accetta di fornire i propri dati
personali ha la garanzia di una privacy totale. La famiglia viene
avvertita soltanto se il ragazzo o la ragazza sono d’accordo.
CONSIGLI E VISITE GRATIS - Chi arriva alla First Love Ambulanz è
consigliato e visitato gratuitamente: per statuto, la struttura è infatti
«riservata a tutti i ragazzi e le ragazze che, anche all’insaputa dei
genitori, chiedono pareri medici e terapeutici e non conoscono alcun
medico di cui si possono fidare». A finanziare l’iniziativa, pensata e
lanciata da un gruppo interdisciplinare di pediatri, specialisti e
psicoterapeuti, sono il Land federale della Baviera e il Comune di Monaco.
La dottoressa Birgit Delisle, ginecologa, è il presidente della First Love
Muenchen, l’associazione di pubblica utilità che gestisce l’ambulatorio:
«Nonostante l’intensa campagna sulla contraccezione e la massiccia
prescrizione gratuita degli anticoncezionali, da parte delle mutue, negli
ultimi vent’anni, in Germania la percentuale delle cosiddette "gravidanze
adolescenti" così come quella degli aborti di ragazze sotto i 18 anni non
sono diminuite. Anzi, in alcun casi, come qui a Monaco, sono perfino
aumentate. Così, ci siamo resi conto che occorreva un approccio diverso».
In altre parole, «accanto alla possibilità di una consulenza ginecologica
e psico-sociale, un centro del genere doveva offrire diagnosi e terapie».
A VIENNA I PIONIERI - Nella First Love Ambulanz, medici, psicologi e anche
assistenti sociali lavorano uno accanto all’altro. Il primo passo, per chi
arriva, è un colloquio personale. Ma, come spiega Mark Rosenthal, uno dei
pediatri della struttura, «sappiamo benissimo che, molto spesso, non si
tratterà di assistenza psicologica o informazione contraccettiva, che in
fondo sono già disponibili anche altrove e in modo anonimo, come da noi».
In realtà, «una precedente esperienza ci dice che una buona parte,
soprattutto le ragazze, vuole subito farsi visitare e questo conferma
l’importanza di un’offerta come la nostra».
L’iniziativa di Monaco usa infatti come modello di riferimento un analogo
progetto, avviato a Vienna negli anni Novanta con grande successo. Ma, a
differenza di quello austriaco, aperto soltanto alle ragazze,
l’ambulatorio bavarese è disponibile anche per i maschietti: «Soprattutto
fra di loro - dice Rosenthal - c’è una sorta di buco medico, quando non
vanno più dal pediatra, ma ancora non hanno il coraggio di visitare un
internista, neppure quando vedono qualcosa di strano nel loro corpo. In
questi casi, è cruciale diagnosticare per tempo».
Dall’esperienza viennese, per esempio, è emerso che molte diagnosi
trattate non avevano nulla a che fare con il motivo apparente, che aveva
convinto l’adolescente a rivolgersi al centro.
Paolo Valentino
Corriere.it
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