PROVINCIA DI BOLOGNA
4a
COMMISSIONE CONSILIARE
VERBALE N. 12 DEL 19 NOVEMBRE 1999
PARTE 1 - Premessa ed Introduzione del Presidente del Quartiere Navile
(a cura del Circolo Che Guevara del PRC - Quartiere navile)


PRESIDENTE SANTI - Allora, possiamo aprire la riunione, che la richiesta è venuta dal Presidente del Quartiere Navile, dottor Mazzanti, di questa riunione della Quarta Commissione sul problema dell'inquinamento acustico dall'aeroporto. Chiederei ai signori che non conosciamo, quando interverranno, di dire il loro nome e la loro qualifica perché così viene registrato l'intervento. Ringraziamo le presenze e direi di dare la parola all'Assessore Ciò.

ASSESSORE CLO' - Io ringrazio Santi per darmi la parola subito e mi scuso con i signori intervenuti e i membri della Commissione ma la concomitanza... le vicende vogliono che c'è la concomitanza con il Comitato Istituzionale di A.R.P.A. per l'approvazione del bilancio e del piano di lavoro e devo andarci perché il Presidente della Provincia è impegnato altrove, bisogna che ci vada. E' comunque presente il vice Presidente della Provincia, che con più autorevolezza di me manterrà la presenza all'incontro. Per la verità il Presidente del quartiere non ha chiesto la riunione della Commissione; il Presidente del Quartiere fece una lettera di denuncia che segnalava l'esistenza di una notevole quantità di problemi circa la quantità di rumore che turba il territorio del quartiere da lui presieduto e ovviamente le orecchie dei cittadini, segnalando in questa lettera anche tutta una serie di considerazioni circa il rispetto o non rispetto delle norme e degli accordi che erano stati definiti. A tal scopo, pur non avendo la Provincia competenze dirette circa i temi dell'inquinamento acustico, assieme al vice Presidente, d'intesa con il Presidente della Provincia, ritenemmo di corrispondere a quella lettera con una specifica presa di posizione al fine di confrontarci circa il merito dei problemi; e in questa direzione proponemmo anche l'idea di una udienza conoscitiva con i responsabili dell'aeroporto, del quartiere e quant'altro proprio per andare a un approfondimento che consentisse anche agli amministratori della Provincia, e più in generale al sistema degli Enti locali del territorio bolognese, di confrontarci circa il problema posto da una struttura di particolare importanza per la città, la Provincia e la Regione; e non solo.

Detto questo, abbiamo ritenuto opportuno avanzare formalmente questa proposta nel corso dell1ultimo incontro che si è tenuto in Comune, alla presenza anche dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Bologna, il quale non ho capito se oggi ci sarà o non ci sarà, o se manderà qualcuno dei suoi tecnici in sostituzione, il quale convenne sulla opportunità di addivenire a questo momento di incontro anche dopo l'insieme di chiarimenti e di scambi di opinione che ci sono stati e in quella giornata e nelle giornate successive. Io mi fermo facendo una unica affermazione: riteniamo fondate, riteniamo che fossero fondate le argomentazioni poste dal Presidente del quartiere Navile e per questo riteniamo che occorra dare una mano, affinché insieme alle autorità competenti operi e cooperi per il rispetto delle norme e degli accordi a suo tempo stipulati. Credo però che più di me potrà dire in maniera dettagliata, lo stato dell'arte, anche con gli aggiornamenti di attualità, il Presidente del quartiere, sapendo comunque che noi confidiamo molto che la Regione legiferi come di competenza, determinando anche le incombenze, le competenze per gli altri Enti e a quel punto, se le cose andranno come ci sembra, come ci è stato anche detto, potremo probabilmente avere anche noi competenze in merito e svolgere una funzione che non sia solamente quella di sollecito e di presenza politica, e politico-istituzionale ovviamente, ma fare anche altre cose. Io non avrei altro da aggiungere a questa prima serie di battute, se non ripetere le scuse ai signori convenuti, e darei la parola a Mazzanti, se il Presidente della Commissione... Prego.

PRESIDENTE QUARTIERE NAVILE, DOTTOR MAZZANTI - Intanto ringrazio la Provincia per questa audizione e per permettere al Quartiere Navile di portare anche in questa sede la situazione che vive, a dire il vero non solo Navile, ma Navile, una porzione del quartiere San Donato, una porzione del quartiere Porto, rispetto a quella che è la compatibilità e la vivibilità di una realtà densamente urbanizzata a ridosso di un aeroporto con una capienza e una capacità come quello dell'aeroporto di Bologna. Voglio sgomberare il campo da una premessa, che tutte le volte viene fatta secondo me in modo strumentale, lo dico perché è quello che pensiamo nel mio quartiere, sul fatto che l'aeroporto c'era prima delle case. Rammento che quando si decise di potenziare l'aeroporto, Navile era già quello che è oggi all'85 per cento della sua realtà. Navile è li con il primo insediamento, che è la chiesa dell'Arcoveggio, dal 1300. Il grosso, i due terzi dell'edificazione è stato realizzato prima del 1975. Faccio questa premessa perché tutte le volte si esce in questo modo, raccontando balle, perché questa è la realtà edilizia del quartiere Navile; quindi è lì da mo'. Basta vedere l'anagrafe del Comune di Bologna e vedere a quella data quanti erano gli insediamenti, abitanti di quel Quartiere, prima e dopo. Abbiamo avuto una situazione pesante con punte estremamente preoccupanti negli anni precedenti, voi sapete che vi sono stati momenti di tensione molto forte, vari comitati che operavano in autodifesa per le attività aeroportuali - dico autodifesa perché abbiamo passato degli anni con dei livelli di rumorosità spaventosi - abbiamo avuto comitati che comportandosi in modo scorretto hanno usato anche metodi che io, come Presidente, definisco - come hanno fatto i miei predecessori - criticabili e censurabili, con il lancio di palloncini argentei per disturbare i sistemi radar e quindi impedire l'atterraggio degli aerei e le partenze, perché non ne potevano più - basta prendere le cronache di quei giorni, un'inchiesta della Magistratura che indagò anche su questi cittadini - ma a parte queste punte, che sono deprecabili, vi è comunque da parte dei cittadini un problema di legittima difesa da quella che è la rumorosità, il danno che questi cittadini subiscono da questo tipo di attività

Dopo varie assemblee infuocate alla presenza di centinaia e centinaia di cittadini, azioni delle istituzioni, siamo arrivati a trovare un punto di equilibrio; anche perché il nostro quartiere non ha mai visto l'aeroporto, se governato in modo puntuale e compatibile con un vivere civile, come fattore negativo. Noi ritenevamo l'aeroporto grosso fattore di crescita economica della città, ma sempre e comunque compatibilmente con quello che è il vivere civile e il vivere rispetto a un ambito urbano che è quello che è.

Abbiamo finalmente passato un anno, il '98, che grazie a vari interventi, che nella lettera che io spero sia stata distribuita noi spieghiamo, ha permesso di rimanere all'interno dei limiti di legge sul rumore che un'attività aeroportuale deve non superare; e si era arrivati, insomma, a una situazione non particolarmente preoccupante. Poi, improvvisamente - siamo nel marzo del '99 - ecco che si comincia a vedere che tutti gli accordi, i notam, le norme, le regole vengono ampiamente disattese da tutti. Succede che l'Enav, a nostro parere, non fa più rispettare alla torre di controllo i notam; succede che la direzione aeroportuale, a nostro parere, non interviene; la SAB è silente; il Comune, tramite l'allora Assessore Zamboni, formalizza una lettera il 4 maggio del '99 dove dice: signori, cosa sta succedendo? Abbiamo passato un anno e mezzo discreto, diteci! - Ed ecco che un fatto grave e preoccupante per l'umanità viene utilizzato, a nostro parere, come scusa per dire che è saltato tutto perché con la guerra in Serbia e Kosovo tutto si blocca, i canali aerei non sono più utilizzabili e quindi tutto deve passare sulla città.

Naturalmente presi da questo conflitto - la guerra non è mai un fatto positivo, anzi la vivevamo male solo per il fatto che c'era la guerra; in più anche questa cosa... -abbiamo aspettato pazientemente e abbiamo aspettato che la guerra finisse; siamo al 9 di giugno, la guerra finisce, perfetto; in luglio vi è un picco di rumorosità spaventoso e arriviamo a dei sorvoli sulla città... su 2.760 aerei 1.758 partono sulla città: mai successo prima. La SAB ha un incremento, se non vado errato, di voli che atterrano e partono da Bologna del 17 per cento, gli aerei rumorosi - i Capitolo 2 che non dovrebbero partire su Bologna, se non per casi emergenziali - su 169 aerei 74 partono sulla città, con dei livelli di sforamento dei limiti fissati per legge. La guerra è finita da un pezzo. Noi chiaramente abbiamo ritenuto e pensato che, sì, il rumore era tanto, però la SAB si è portata a casa il 17 per cento in più di voli. Certo, un fatto importante per la crescita dell'aeroporto, meno mal governato, facendo pagare alla popolazione il rispetto dell'anno precedente, che non era avvenuto questo, problemi di disagio fisico pesante, insopportabile; e chiaramente si erano creati nel Quartiere tutte le condizioni per fare succedere quello che era successo pochi mesi prima a Milano

Come Presidente ho lanciato quel grido di allarme ai giornali che hanno riportato... la stampa ci ha dato una mano, perché se nessuno continuava ad ascoltarci, il passo successivo era quello del '95: manifestazioni davanti all'aeroporto, blocco delle attività aeroportuali - perché i cittadini a un certo punto dovevano tutelarsi, dovevano trovare un qualche modo per difendersi, data la sordità complessiva che vi era. Tenete conto che l'amministrazione comunale per due mesi e mezzo non si è fatta sentire assolutamente; l'U.S.L. Città di Bologna silente. Io porto sempre un esempio, anche se vi dico che non è responsabilità loro: hanno fatto chiudere una discoteca, una sala da ballo, che ballavano alla Filuzzi - per chi è bolognese sa cosa voglio dire - l'hanno fatta chiudere per un mese perché questa discoteca, che ballavano polka e mazurke e tanghi, aveva superato di pochi decibel rispetto alle case frontiste; pensate che il rumore li sarà stato 3-4 decibel di più; pensate che l'aeroporto dava dei picchi da 108-110 decibel, con degli sfori spaventosi. E quindi abbiamo aperto questa campagna; questa campagna significava che se non vi erano risposte dalle istituzioni e dagli organi preposti, il passo successivo era quello di una grande e grossa manifestazione - tenete conto che quando uscimmo sulla stampa, solo io, come Presidente di quartiere, ho avuto due giorni di telefono che era bollente, centinaia e centinaia di cittadini che mi invitavano a non aspettare, ma andare.

E' evidente che la responsabilità istituzionale che uno ricopre... bisogna andare cauti, perché quando si prende poi questa strada, bisogna essere molto cauti e capire qual è il punto di mediazione e di scontro per risolvere un problema. Devo dire che dopo questi fatti finalmente qualcosa si è mosso; è arrivata una presa di posizione molto rigida da parte della Regione Emilia Romagna, la Provincia apri opposizione, finalmente dopo quasi tre mesi di silenzio siamo riusciti ad andare in Comune, dove erano presenti gli organi competenti, e lì si è cominciato a... Debbo dire che dopo questi fatti i voli sulla città sono calati, si è cominciato a essere rispettosi delle norme vigenti, si sta... cioè, quindi, ancora una volta per fortuna che non abbiamo dormito, perché sennò pur di incrementare la capacità ricettiva dell'aeroporto di Bologna, non vorrei che qualcuno pensasse che fosse giunto il momento di radere al suolo il quartiere, perché così si può... Ma purtroppo siamo 80 mila cittadini, 80 mila, non siamo pochi, siamo 68 mila Navile, più un pezzo di San Donato e un pezzo di Porto, beh, insomma... E poi abbiamo una fortuna: non sì può espandere oltre perché c'è l'ospedale Maggiore, per cui li non ci si passa; perché sono convinto che un qualche apparecchietto glielo metteremo pure lì. Ma non è questo il punto, il punto è che finalmente abbiamo visto che - ho visto i dati di novembre - pur in presenza dei dati... Ah, l'unico, lo debbo dire per correttezza, l'unico Ente che era deputato al controllo che ha sempre risposto puntualmente segnalando in modo preciso gli sfori e la situazione pesante, è stata l'A.R.P.A., la quale tutti i mesi ci mandava il rapportino dicendo: guardate che qui siete fuori, guardate che qui siete fuori; però evidentemente interessava solo a me e ai cittadini. Altre istituzioni proprio... Finché non è scoppiato quel che è scoppiato; e le risposte sono cominciate da lì. Naturalmente noi nella lettera abbiamo fatto una serie di proposte che non vi sto a tediare nell'elencazione, perché presumo che la Presidenza della Commissione abbia distribuito le richieste. Dicevo prima la Provincia e la Regione; finalmente da parte della SAB arrivò una lettera dal Presidente Clò, il professor Clò, che da questo punto di vista è stata abbastanza emblematica, perché il professor Clò purtroppo con tre mesi di ritardo richiama al loro dovere l'Enav e la direzione aeroportuale e gli dice: ma cosa state facendo? Guardate che qua... oltretutto c'e un inchiesta giudiziaria aperta, quindi... cosa c'è che non va? Forse se la scriveva tre mesi prima era meglio, so che l'altra volta in Comune quando ho detto queste cose lui si è molto arrabbiato; mi dispiace, non ho un problema personale nei suoi confronti, massimo rispetto, so che è stato un bravo Ministro e un bravissimo docente universitario, abbiamo un bravissimo docente universitario, quindi nulla di personale contro di lui; gli chiedo solo perché ha aspettato tre mesi per scrivere quelle cose, noi gliele dicevamo già da un pezzo. Ma non è questo il... non è neanche questo il punto. Devo dire che dopo questi fatti finalmente forse qualcuno ha cominciato, noi crediamo, a fare quello che doveva fare prima, e riportare negli ambiti e nei livelli di normalità quella che è la gestione. E debbo dire che fortunosamente, dopo una presa di posizione del Tribunale di Bologna, del Procuratore credo, che ha scritto che non vi erano estremi, noi come Quartiere abbiamo scritto una lettera al Procuratore, visto che non eravamo stati noi a fare una denuncia penale, perché per noi il problema era chiaramente ed esclusivamente di tipo politico, istituzionale - non penale - abbiamo scritto al Procuratore chiedendogli... facendogli una serie di domande, in modo problematico, chiedendo alla Procura delle Repubblica come mai nessuno era inadempiente quando chiaramente quelle norme erano state spalate, non erano state rispettate. Com'è? Poi ho imparato che quella denuncia era una denuncia del '92, di quel comitato che lanciava i palloncini argentei per impedire, per disturbare la torre dì controllo. Beh, debbo dire che quel... spero - buon segno - che dopo quella lettera, visto che è arrivata una richiesta di documentazione da parte dell'Arma dei Carabinieri in merito a questi punti, spero che qualcosa si muova, anche per andare a vedere chi noi crediamo non abbia puntualmente fatto quello che doveva fare rispetto a queste regole e queste norme che vigono per tutti

Perché ci siamo mossi? Perché siamo qui oggi? E' molto semplice: spero che ognuno lavori per impedire che succeda quello che è successo nel '99. Me lo auguro. Lo spero anche perché evidentemente questa volta, e non voglio qui che voi prendiate queste mie parole come una minaccia, è evidente che questa volta, se dovesse ripetersi, dobbiamo in un qualche modo reagire, perché dobbiamo tutelare la nostra salute. Se le istituzioni, di cui io sono parte, non mi tutelano, non tutelano quei cittadini che io ampiamente rappresento, cosa dobbiamo fare? Lo chiedo. Qual è lo strumento che ci rimane? E ne vale alcune considerazioni che sono uscite sulla stampa; ma io dicevo che l'aeroporto era da spostare. Quando il quartiere Navile, nel '72, credo, o '73-'74, pose questo problema, la Camera di Commercio dì Bologna rise di questa cosa; quando abbiamo chiesto, 6 anni fa, più incontri alla Camera di Commercio di Bologna, non ci hanno mai - dico mai - ricevuti. Erano, le nostre, parole al vento, non erano degne di considerazione. Ecco, questo non potrà più succedere perché non lo permetteremo più, perché in democrazia, la democrazia ci dà anche gli strumenti di autodifesa, senza arrivare agli estremi di quelle persone condannabili e metodi inaccettabili. Quindi useremo quelli, perché non vogliamo che si ripeta più il '99, non ce lo possiamo più permettere, perché la gente non ne può veramente più. Grazie.