O.d.g. n. del: 11-2-99

In coerenza con quanto in questi anni il nostro gruppo ha portato avanti dichiariamo il voto contrario sull’argomento all’ordine del giorno riguardante la Valutazione di Impatto Ambientale sull’allungamento della pista dell’aeroporto G. Marconi di Bologna.

E ciò per alcuni semplici motivi che così possono essere riassunti:

  1. La Valutazione di Impatto ambientale assume come un dato di fatto che l’aeroporto deve continuare a crescere. In tal senso vengono prese in considerazione solo le motivazioni portate avanti dall’Ente aeroportuale che chiede insistentemente di poter aumentare i propri volumi di affari. Le considerazioni sul mitigamento delle condizioni ambientali, ricordiamo già oggi compromesse (i livelli di rumore sono costantemente al di sopra dei valori tabellati di riferimento per una zona come il quartiere Navile che sono 65 dB), in realtà non fanno altro che spostare in avanti al successivo periodo di contrapposizione tra un aeroporto in crescita ed un quartiere in espansione (nuova area del Lazzaretto);
  2. Il dimensionamento del traffico passeggeri è ipotizzato ad un massimo di 4 milioni e 500 mila passeggeri/anno da raggiungere nel 2005. Cosa succederà quando questo volume di traffico verrà in realtà raggiunto e superato, come fanno temere le stime dell’aeroporto stesso, in anticipo verso il 2002 ? Niente ! La realtà di adesso dimostra come un aeroporto dimensionato per un massimo di 2 milioni di passeggeri oggi ne convoglia già 3 milioni e nessuna autorità cittadina ha posto divieti o limitazioni. Si avrà domani la forza di limitare una potenza da 4 milioni e mezzo di passeggeri ? Permetteteci di farci, purtroppo, una risata. La discussione di oggi avviene solo per la richiesta dell’aeroporto di allungare la pista, ma come ha più volte dichiarato, potrebbe continuare la sua crescita anche senza quest’intervento non avendo vincoli che lo impediscono;
  3. Si continua ad investire fondi pubblici in un’opera che continuerà ad essere in contraddizione con una normale qualità della vita, soprattutto in una fase in cui il Comune, e gli altri enti pubblici, hanno evidenziato l’esigenza di abbandonare la partecipazione rivendicando addirittura il merito della proposta di privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto. Perché allora investire oggi fondi pubblici in una struttura che frutterà profitti a privati ?
  4. Ma soprattutto la Valutazione d’Impatto Ambientale resta clamorosamente muta su quello che rappresenta il vero rischio di questa struttura: la sicurezza fisica dei nostri cittadini. Con l’ampliamento delle potenzialità, con il crescere del numero dei voli, con l’arrivo di aerei sempre più pesanti, la legge matematica del rischio ci dice che le probabilità di incidenti gravi diventano sempre più grandi. Stupisce che la società americana di valutazione, esperta in statistica, non abbia ritenuto importante quantificare questo rischio. Forse questa parte di relazione è stata consegnata alla Compagnia di Assicurazione certamente più interessata dei nostri esperti alla quantificazione economica di un probabile incidente. Qualsiasi impianto ad alto rischio di incidente per ottenere l’autorizzazione all’esercizio deve fornire questo parametro e predisporre di conseguenza un piano operativo di emergenza. Il gestore dell’aeroporto stranamente viene esentato da questo calcolo. E ciò risulta ancora più odioso in quanto tale ente è governato da una maggioranza Pubblica (Enti locali e Camera di Commercio) e quindi in teoria (ma oramai solo in teoria) dovrebbe dimostrarsi più sensibile alle esigenze del bene collettivo che agli interessi privati.

E’ quindi per questi motivi che rivolgiamo un appello a tutto il Consiglio a riflettere sul significato che questo voto ha per le implicazioni e le ricadute sul sano vivere nel nostro territorio. Non siamo contrari allo sviluppo di questo mezzo di trasporto, anzi il permettere scambi rapidi e distanti è una conquista del mondo civile. Non è però consentito permettere questo sviluppo a scapito di un altro diritto: quello alla vita, sana e sicura.

Per tutto ciò come gruppo esprimiamo voto contrario diffondendo quanto più possibile sul nostro territorio un’azione di contrasto a questa scelta che riteniamo scellerata.

Gruppo Rifondazione Comunista
Consiglio Quartiere Navile