In coerenza con quanto in questi anni il nostro gruppo ha portato
avanti dichiariamo il voto contrario sull’argomento
all’ordine del giorno riguardante la Valutazione di Impatto Ambientale sull’allungamento
della pista dell’aeroporto G. Marconi di Bologna.
E ciò per alcuni semplici motivi che così possono essere riassunti:
La Valutazione di Impatto ambientale assume come un dato di fatto
che l’aeroporto deve continuare a crescere.
In tal senso vengono prese in considerazione solo le motivazioni portate
avanti dall’Ente aeroportuale che chiede insistentemente di poter
aumentare i propri volumi di affari. Le considerazioni sul mitigamento delle
condizioni ambientali, ricordiamo già oggi compromesse (i livelli di rumore
sono costantemente al di sopra dei valori tabellati di riferimento per una
zona come il quartiere Navile che sono 65 dB), in realtà non fanno altro
che spostare in avanti al successivo periodo di contrapposizione tra un
aeroporto in crescita ed un quartiere in espansione (nuova area del
Lazzaretto);
Il dimensionamento del traffico passeggeri
è ipotizzato ad un massimo di 4 milioni e 500 mila passeggeri/anno da
raggiungere nel 2005. Cosa succederà quando questo volume di traffico
verrà in realtà raggiunto e superato, come fanno temere le stime dell’aeroporto
stesso, in anticipo verso il 2002 ? Niente ! La realtà di adesso dimostra
come un aeroporto dimensionato per un massimo di 2 milioni di passeggeri
oggi ne convoglia già 3 milioni e nessuna autorità cittadina ha posto
divieti o limitazioni. Si avrà domani la forza di limitare una potenza da 4
milioni e mezzo di passeggeri ? Permetteteci di farci, purtroppo, una
risata. La discussione di oggi avviene solo per la richiesta dell’aeroporto
di allungare la pista, ma come ha più volte dichiarato, potrebbe continuare
la sua crescita anche senza quest’intervento non avendo vincoli che lo
impediscono;
Si continua ad investire fondi pubblici
in un’opera che continuerà ad essere in contraddizione con una normale
qualità della vita, soprattutto in una fase in cui il Comune, e gli altri
enti pubblici, hanno evidenziato l’esigenza di abbandonare la
partecipazione rivendicando addirittura il merito della proposta di
privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto. Perché allora
investire oggi fondi pubblici in una struttura che frutterà profitti a
privati ?
Ma soprattutto la Valutazione d’Impatto Ambientale resta
clamorosamente muta su quello che rappresenta il vero
rischio di questa struttura: la sicurezza fisica dei nostri
cittadini. Con l’ampliamento delle potenzialità, con il crescere del
numero dei voli, con l’arrivo di aerei sempre più pesanti, la legge
matematica del rischio ci dice che le probabilità di incidenti gravi
diventano sempre più grandi. Stupisce che la società americana di
valutazione, esperta in statistica, non abbia ritenuto importante
quantificare questo rischio. Forse questa parte di relazione è stata
consegnata alla Compagnia di Assicurazione certamente più interessata dei
nostri esperti alla quantificazione economica di un probabile incidente.
Qualsiasi impianto ad alto rischio di incidente per ottenere l’autorizzazione
all’esercizio deve fornire questo parametro e predisporre di conseguenza
un piano operativo di emergenza. Il gestore dell’aeroporto stranamente
viene esentato da questo calcolo. E ciò risulta ancora più odioso in
quanto tale ente è governato da una maggioranza Pubblica (Enti locali e
Camera di Commercio) e quindi in teoria (ma oramai solo in teoria) dovrebbe
dimostrarsi più sensibile alle esigenze del bene collettivo che agli
interessi privati.
E’ quindi per questi motivi che rivolgiamo un appello
a tutto il Consiglio a riflettere sul significato che questo voto ha per
le implicazioni e le ricadute sul sano vivere nel nostro territorio. Non siamo
contrari allo sviluppo di questo mezzo di trasporto, anzi il permettere scambi
rapidi e distanti è una conquista del mondo civile. Non è però consentito
permettere questo sviluppo a scapito di un altro diritto: quello alla vita, sana
e sicura.
Per tutto ciò come gruppo esprimiamo voto
contrario diffondendo quanto più possibile sul nostro territorio un’azione
di contrasto a questa scelta che riteniamo scellerata.
Gruppo Rifondazione Comunista
Consiglio Quartiere Navile