I personaggi famosi

Spesso la storia di un popolo viene tracciata anche dai personaggi semplici, genuini, che quotidianamente vivono a contatto con la gente sia per esigenze professionali, sia per costume o scelta di vita. Pra' ne annovera diversi nell'album dei ricordi, a cominciare dalla Cisca (Paola Tortarolo) che, col suo carrettino di legno corredato di vetrinette a scomparti stracolme di caramelle, "motti e siga- rin", carrube, liquirizie e leccornie varie, rnetteva in mostra l'invitante rnercanzia ora sul piazzale della chiesa di Palmaro, ora di fronte alle scuole elementari, naturalmente al momento dell'uscita dei "figgieu". Ancora più nomade è stata l'attività di Già Giuseppe Bignone che, "camallandosi" la sua inseparabile "cavagna" di pistacci, macinava decine di chilometri di spiaggia, dispensando noccioline ed allegria, al grido inconfondibile di "Caldi! Caldi!". 

Rosa Castello invece, detta "a Sottigginn-a" per la sua figura minuta (1 metro e 50 cm), svolgeva una funzione che oggi potremmo definire socialmente utile: interpretando la disperazione di chi aveva smarrito qualcosa di prezioso (clas- sico era il mazzo di chiavi) percorreva in lungo e in largo le vie di Pra'deciamando una litania che riassumeva la descrizione dell'oggetto e, naturalmente, la promessa di una giusta ricompensa (attroveuja). E a proposito di "gridi" è ancora vivo quello "do Lucco" (Giuseppe Bruzzone) personaggio tra lo strillone e l'araldo annunciante i titoloni dei giornali ed, immancabilmente al sabato, i numeri dell' appena avvenuta estrazione dei lotto. Allora anche i "bottegai" usavano "urlare" la loro mercanzia: cosi a Sapello "Togno o Sellando" al mattino promuoveva le sue perseghe e i suoi merelli mentre alla sera decantava i pregi della sua farinata con l'eujo ch'o ghe brilla! Ma altre voci, allora forse prosaiche, ma di cui oggi sentiamo tanto la nostalgia, risuonavano per le nostre strade come quella delle Il pesciaee" col carrettino luccicante di pesce fresco della lampara: "Ancioel Sardenn-e! Grixelaevele!", mentre la trombetta dello "spas- sin" risuonava per annunciare che ci si poteva liberare dei rifiuti dei giorno precedente. Anche "o strassi" sapeva farsi riconoscere con quel suo baritonale invito a scendere in strada portando stracci, carta e ferro vecchio, Così come il fischietto dei "postino' alimentava sempre nuove speranze in chi attendeva buone notizie. A Sapello la bottega "do Pippo o Barbé" (Giuseppe Ottonello) era, forse dopo I"'ostaja", il locale più frequentato come punto di ritrovo: lì, oltre che per che farsi tagliare i capelli, ci si vedeva per leggere i giornali, discutere e, soprattutto suonare, o ascoltare chi suonava, la sempre disponibile chitarra, lì appeisa in te'n canto". Tutto questo mentre "Antirno' Ronga, uomo rude dal cuore d'oro, aveva formato una squadra di ragazzi ai quali metteva a disposizione imbarcazione ed equipaggiamento per una accattivante pesca da diporto. Naturalmente lui era l'indiscusso ammiraglio dei vascello. 

Pescatore Bignone che catturava i pescecani con le mani

Ma nel campo della pesca Pra vanta un personaggio davvero straordinario: "Attilio Bigno ne' cioè colui che, forse unico al mondo, catturava i pescecani con le mani. "Semplice -diceva- basta, alla vista dei cagnottone, mettere le mani in acqua; lo squalo si avventa sulla preda ed io, naturalmente, ritiro le mani. Fallito il colpo si rituffa emergendo con la coda che però io afferro saldamente. L'animale, immobilizzato, si rivolta per mordere chi lo trattiene ed allora, traendo profitto dalla sua spinta, lo scaravento sulla barca. Semplice, no?" E a proposito di "duri" non possiamo certo dimenticarci "do Pippo o Gireu" (Giuseppe Ferrari). Titolare dei cantiere omonimo dai primi dei secolo agli anni '50, "o Pippo" incarnava la figura degli antichi proprietari di "sealetti": basso di statura, mani come tenaglie, pelle abbronzatissima, sguardo denso e risoluto, pronto ad affrontare in ogni momento le insidie delle mareggiate, dei rigori dell'inverno e del duro lavoro dei maestro d'ascia. F che dire dei mitico "Americano" (Dante Per fumo)! Fisico robusto e pittoresco in quanto coperto di fantasiosissimi tatuaggi, di lui si raccontava che avesse vissuto una vita avventurosa negli Stati Uniti (da cui il soprannome) e che fosse stato persino attaccato dai pellerossa nel favoloso West, mentre viaggiava in diligenza. Tutti questi personaggi, di cui abbiamo raccontato le pur semplici gesta, hanno lasciato tracce indelebili sulle pagine della storia nostrana. Viene da chiederci se i nostri pronipoti potranno ricordare, tra i componenti della generazione attuale, interpreti della quotidianità cosi tipici e rappresentativi: l'impressione è che oggi ci siamo un po' tutti appiattiti, uniforrnati, e che il protagonisrno venga cercato solo volutamente e per proprio interesse. Comunque, ai posteri, l'ardua sentenza. 


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