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La festa del Patrocinio: 11
gennaio
L'11 gennaio 1693 un
terribile terremoto sconvolse la Sicilia
orientale, seminando morte e radendo al
suolo quasi tutte le città. Palagonia fu
uno dei pochi centri ad avere pochi danni
e vittime. In ricordo di tale evento, in
cui la città si era affidata alla
protezione di Santa Febronia, ogni anno
si tengono solenni e suggestive
celebrazioni nella Chiesa Madre, con
esposizione alla venerazione dei fedeli
del SS.mo Sacramento e della statua di
Santa Febronia, che durante tutto l'anno
rimane celata dietro la porta della sua
cappella.
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La festa solenne: 25
giugno
Anticamente (e fino agli
anni '60 del secolo scorso) la festa
solenne si teneva il martedì dopo Pasqua;
da qui il detto "Santa Febronia,
l'antica Pasqua dei palagonesi". Dopo
vari spostamenti di data, la festa fu
fissata nel suo Dies Natalis, il
25 giugno.
I festeggiamenti iniziano
il 20 giugno col suono festoso delle
campane accompagnato dallo sparo di
mortaretti.
Nei giorni 21, 22 e 23 giugno si svolge
un solenne triduo di preparazione.
Il 24 giugno, dopo la recita dei secondi
vespri, si svolge la processione della
reliquia della Santa Patrona dalla Chiesa
di Maria Ausiliatrice alla Chiesa Madre;
qui, dopo una breve liturgia della Parola,
sullaltare maggiore si dà luogo
alla caratteristica Spaccata
o Pignu (rievocazione
scenica dellingresso in Paradiso di
Santa Febronia). Segue lapertura
della cappella di Santa Febronia, da
parte del Parroco, del Sindaco e di un
rappresentante anziano del Comitato dei
festeggiamenti; quindi il fercolo della
Santa viene portato sul sagrato della
chiesa per il saluto da parte della folla
dei fedeli.
Il 25 giugno, giorno della festa, la
statua di Santa Febronia risplende degli
ori e gemme preziose di cui è intessuta
la veste. Durante la messa mattutina si
svolge rito della benedizione degli
abitini votivi indossati dalle bambine.
Segue la Santa Messa solenne, alla fine
della quale il fercolo della Santa viene
portato fuori dalla chiesa per una breve
processione, che termina con
lingresso nella chiesa della
Madonna di Trapani.
Nel tardo pomeriggio riprende la
processione per alcune vie della città
che termina di nuovo nella chiesa della
Madonna di Trapani per la venerazione da
parte dei fedeli.
Poco prima della mezzanotte riprende la
processione che termina nella Chiesa
Madre, ove la statua resta esposta per
otto giorni.
Nel corso dell'ottavario avviene un
pellegrinaggio in contrada "Coste",
luogo primigenio del culto cittadino alla
Santa Martire, con la reliquia
della Santa accompagnata dai fedeli, fino
alle prossimità dell'antico eremo
rupestre-bizantino di Santa Febronia,
posto sull'altura che sovrasta la Piana
di Catania; qui viene celebrata una
solenne Messa all'aperto, con il rito di
benedizione sulla città ed il suo
territorio.
Il 2 luglio si svolgono le stesse
processioni del giorno 25 giugno,
intrammezzate da una sosta nella Chiesa
di San Giuseppe; segue una celebrazione
in piazza Garibaldi (che per
loccasione si trasforma in una
grande chiesa allaperto); infine la
statua rientra nella Chiesa Madre, dove
viene richiusa nella sua cappella-custodia.
Tutti i martedì
di settembre : Le VERGINELLE
Antichissima tradizione,
segno di solidarietà comunitaria verso i
più poveri, e quella detta "Le
Verginelle" , che si
tengono tutti i martedì di settembre.
Per Verginelle (in dialetto Virginieddi)
si intendono gruppi di fanciulli, un
tempo scelti tra i più poveri, che
alcune famiglie della città invitano per
un giorno nella propria casa, come voto
alla Santa Patrona.
La giornata inizia col recarsi a piedi
tutti insieme alla Santa Messa mattutina,
durante la quale viene aperta la cappella
di santa Febronia; quindi si va a casa
della famiglia ospitante, la quale
prepara per l'occasione un abbondante
pranzo in cui non deve mancare il piatto
tipico di questa tradizione: " 'A
pasta ccò Maccu", ossia la
pasta condita con crema di fave.
Finito il pranzo, ci si reca in
pellegrinaggio in uno dei luoghi
devozionali dedicati a S. Febronia, posti
fuori del centro abitato: l'edicola di
contrada Santuzza oppure la chiesetta
della Nunziata, presso l'omonima contrada.
Qui si sosta tra preghiere, canti e
orazioni, circondati dalle fronde
rigogliose degli aranci, si fa uno
spuntino ed infine si torna alla casa
ospitante, dove per congedo vengono
distribuiti ai fanciulli i tipici pani
votivi: " 'U spaccunieddu"
per le femminucce, ed " 'U
Jadduzzu" per i maschietti.
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