UNA NUOVA TIPOLOGIA?                                                                                          2/8

La "trasparenza" del sito

Se prendiamo in considerazione la descrizione del sito di Alessia Merz ci rendiamo conto di come le categorie plastiche assumano spesso valori opposti rispetto a quelli del portale. Ma è anche vero che non ci troviamo più di fronte ad un sito 3D. Non c’è più, infatti, l’intenzione di ricreare un’immagine, più o meno realistica, del mondo. Eppure del mondo reale vengono utilizzati tutti i valori plastici: forme irregolari, scorci prospettici, colori complessi e, soprattutto, un’organizzazione topologica curvilinea, basato su uno spazio dotato di un centro e non, come nel caso dello spazio “cartesiano”, indefinitamente esteso e matematicamente descrivibile.

Se riprendiamo la teoria di Marin, potremmo dire che questi valori plastici “attivano” in qualche modo la funzione transitiva. Ci permettono cioè di vedere, anche se parzialmente, anche se forse solo inizialmente, l’immagine come una rappresentazione di qualcosa. L’immagine è, almeno da un certo punto di vista, “trasparente” e si nega come immagine, permettendoci direttamente uno sguardo sul mondo.

Ripetiamo: la cosa notevole è che questo si ottenga senza una vera rappresentazione figurativa, senza cioè ritrarre realisticamente qualcosa (un oggetto, uno spazio, un paesaggio, ecc.). Basta utilizzare nella creazione dello sfondo e degli elementi che arricchiscono la pagina gli stessi valori plastici che troviamo nella realtà.

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