La via Appia Antica
|
Può sembrare strano che l’Appia presenti sepolcri accanto a ville signorili. Nessuno oggi si costruirebbe una villa in un cimitero, ma non era così al tempo della Roma antica, quando il culto dei morti era altissimo e la bellezza delle sepolture dava maggior prestigio alla villa e alla località dove sorgeva. Ai romani, poi, piaceva essere seppelliti lungo le grandi strade, per tramandare a quanta più gente possibile il loro nome.
Tra i numerosi mausolei allineati la via Appia, il maggiore è Casal Rotondo – costituito da un nucleo cilindrico su base quadrata – sul quale venne costruito in seguito un casale. Oltre alla moda delle sepolture si diffuse anche quella delle ville sull’Appia, che assunse subito il carattere di strada signorile. La più grande è la Villa dei Quintili, i cui resti erano chiamati "Roma Vecchia", per la loro vastità che li fa assomigliare alle rovine di un’antica città. Si tratta di un grande complesso che presenta una notevole ricchezza e varietà di forme architettoniche.
Uno tra i maggiori complessi monumentali è quello costituito da tre grandi costruzioni volute dall’imperatore Massenzio e legate ad un unico avvenimento: la prematura morte del figlio Romolo, nel 309 d.C. Accanto al Mausoleo di Romolo, Massenzio fece costruire il Palazzo e il Circo che da lui prendono nome. La tomba sorge al centro di un vasto quadriportico ben conservato: si trattava di un tempio a cupola rotondo, sul modello del Pantheon, di cui rimane il basamento. Il palazzo consisteva invece in vari edifici con terme e giardino: per realizzarlo Massenzio ristrutturò una villa precedente, del II secolo, con un terrazzamento che diede a tutta la costruzione un aspetto grandioso. Il circo è un’arena lunga 512 metri e larga 83, con gradinate in grado di ospitare 10.000 spettatori, ed era destinato alle corse dei carri. Al centro dell’arena era la spina circense, cioè il basso muro divisorio riccamente adornato, sul quale sorgeva l’obelisco. Quest’ultimo, ormai caduto e infranto, nel Seicento venne trasportato a piazza Navona, per innalzarlo come simbolico ornamento sulla Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini. La via Appia è anche ricca di memorie cristiane. Presso la Porta San Sebastiano, la Chiesa del Domine quo vadis, del IX secolo, ricorda la leggenda dell’incontro fra Gesù e Pietro, che scappava da Roma per sfuggire alle persecuzioni. All’interno è conservata una pietra con due impronte di piedi che la tradizione attribuiva a Gesù; probabilmente si tratta di un ex-voto pagano. Lungo l’Appia si trova inoltre quella che è forse la più ampia città sotterranea, formata da un estesissimo sistema di catacombe (cimiteri cristiani sotterranei) a più livelli: le più note sono intitolate a San Callisto e San Sebastiano. Queste ultime sono fra le più importanti delle circa 70 esistenti a Roma e si estendono per circa 12 chilometri. Sorte come luogo funerario pagano, si trasformarono poi, verso la fine del II secolo d.C., in cimitero cristiano. L’area non è del tutto esplorata: la parte conosciuta, tranne pochi ambienti del III secolo, è tutta della seconda metà del IV secolo. Qui si trova anche la Basilica di San Sebastiano, dove venne sepolto il martire che dà il nome sia alle catacombe, sia alla porta della città.
Leggi velocemente il testo e continua la lista degli argomenti principali.
leggere: comprensione analitica Rileggi il testo più attentamente e completa la lista con le informazioni principali su ogni argomento.
scrivere: l’organizzazione delle idee – scaletta Trasforma la lista degli argomenti in una scaletta.
Se vuoi fare le attività di questa pagina, puoi scaricarle sul tuo computer cliccando qui: La via Appia Antica |