ORIGINE
DELLA CATTEDRALE DI S. SABINA
A S. BENEDETTO DEI MARSI
Sull'origine della cattedrale di S. Sabina in S. Benedetto dei Marsi,
si hanno poche e frammentarie notizie.
Si ritiene, però, che il tempio sia sorto come privato oratorio,
sopra un sepolcro o presso una cripta, ove i cristiani segretamente si
riunivano per devozioni e culti. Solo dopo l'Editto di Costantino (313
D.C.) essa potè essere edificata, come si potrà rilevare
dai Sinodi Romani da cui, peraltro, non è possibile provare la
partecipazione del vescovo dei Marsi per le continue scorrerie dei barbari
che infierivano, con spietata violenza nelle nostre contrade. Ad ogni
modo, il primo Vescovo dei Marsi, storicamente accertato, attraverso la
Biblioteca Vaticana, ha nome Quinto, che fu presente al Concilio di Costantinopoli
II del 533 al seguito di Papa Vigilio.
Soltanto dopo tale epoca, con S. Elpidio, e ad opera della comunita dei
neofiti, si puo ritenere che abbia avuto inizio la costruzione della cattedrale
di S. Sabina e la cappella, in contrada Arestina, dedicate al santo accennato
e a S. Eutichio ove per più secoli furono venerate le loro spoglie.
A tal riguardo, ci corre l'obbligo di ricordare che il corpo di S. Eutichio
nel 968 fu donato da Alberico Vescovo dei Marsi, all'imperatore Ottone
I e quello di S. Elpidio nel 969 a Teodoro, vescovo di Metz, parente dell'imperatore.
La Cattedrale di S. Sabina nell'attuale sistemazione almeno in ordine
alla facciata anteriore, appartiene ai sec X-XI Fu abbellita dai Conti
di Celano e particolarmente da Berardo.
Dalla testimonianza del Febonio (1) storico dei Marsi si ha notizia che
"La chiesa era a tre navate sostenute da colonne con capitelli di
marmo ornati di bassorilievi e pitture in stile greco. Conservò
il matroneo fino ad una cerca epoca. L'abside centrale era sostenuta da
pilastri di pietra a base quadrangolare coi relativi archi. Nel suo complesso
semicircolare era formata di pietra levigata anche nell'esterna struttura.
Il portale marmoreo di vario colore aveva gli interstizi illustrati verosimilmente
con molti animali, arricchito da tre colonine a fusto cilindrico nei due
lati, a guida di icona. Gli architravi erano variamente costruiti: in
alto erano sostenuti da marmo bianco e nero" .
Sappiamo con certezza che la cattedrale fu edificata sulle rovine del
Capitolium, presso l'antico tempio di Giove ad onore della martire Sabina
come risulta da una Bolla di Pasquale II (1099-1118) che recita: Antigua cathedralis in ipsa civitate Valeria, primum constructa
fait sub invocationem sanctae Sabinae".
La vocazione e l'origine della santa meritano una breve menzione "Sabina
fu matrona romana nel pieno senso del nome che la fa discendere dagli
antichi abitatori del Lazio le cui donne furono rapite dai compagni di
Romolo Figlia di Erode preposto all'estrazione dei metalli e moglie di
Valentino ambedue di nobile estrazione e ricchi di beni temporali. Rimasta
vedova rinunciò ad ogni agiatezza offertale dalla sua posizione
sociale, alta e prestigiosa. Nella casa della Santa trovarono rifugio
molti cristiani. Subì il martirio per avere lasciato gli idoli
ed essersi votata a Dio. Ne restarono ammirate le genti e in particolare
i confinanti Marsi i quali furono i primi ad innalzarle un monumento all'alba
del di lei martirio. Si spiega così la nascita di un culto si vasto
e continuo nel vicino confine!
Qui nacque Papa Bonifacio IV che resse il complesso templare, secondo
la regola benedettina.
Col tempo la Basilica divenne un grande tempio adorno di insigni opere
d'arte e fu motivo di ammirazione e lode di molti scrittori. Vi aveva
la residenza il Vescovo, come si evince dalla Bolla di Stefano IX diretta
a Pandolfo: "Ecclesiae Sanctae Sabinae antiqua civitate marsorum episcopalem
sedem largimur".
Per la sua posizione di notevole prestigio Pasquale II le attribuì
dominio e potestà su tutte le chiese della Diocesi. Vi ebbero sepoltura
molti Vescovi tra i quali S. Berardo che fu capo della chiesa marsicana
dal 1110 al 1130 con meriti immensi!
E sia pure un cenno, lasciamo alla penna di E. Agostinone l'incanto che
egli prova a riguardar la cattedrale nella sua "Italia artistica":
- S. Sabina è un trionfo di luci e ombre con armonia di colori
determinati dal tempo: è una solenne composizione architettonica
e scultorea ornativa, che la resero imponente ed elegante nell'antica
Marruvium! ".
In seguito la cattedrale e lo stesso palazzo vescovile, esposti alle invasioni,
alle ribalderie dei masnadieri e allo straripamento delle acque del Fucino
deperirono a tal segno che fu impossibile per il vescovo risiedervi talche
Matteo Colli chiese ed ottenne dal Papa Gregorio XIII (1580), l'autorizzazione
a trasferire la Comunità religiosa da S. Sabina, alla nuova cattedrale
di S. Maria delle Grazie di Pescina dove furono accolte e custodite come
abbiamo più volte riferito le preziose reliquie di S. Sabina e,
piu tardi, quelle di S. Berardo, nostro venerato protettore, luminoso
esempio di umiltà, bonta ed amore dono del Signore.
(1) Muzio Febonio nacque ad Avezzano il 13.7.1567,
e mori a Pescina i1 3.1.1663 Scrisse °Historia Marsorum in 3 libri
pubblicata a Napoli nel 1678
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