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indice
prefazione
capitolo1
capitolo2
capitolo3
capitolo4
capitolo5
capitolo6 CAPITOLO 4°CRITERI METODOLOGICI E DIDATTICIDIDATTICA MODULAREObiettivo primario del lavoro didattico è creare un ambiente di apprendimento che dia vita a "una comunità di discenti e docenti impegnati collettivamente nell’analisi e nell’approfondimento di oggetti e di studio e nella costruzione di saperi condivisi" (Commissione Marigliano). L’oggetto dell’intervento formativo generale è la crescita dello studente in tutte le sue dimensioni: cognitiva, operativa, relazionale. Questo significa porre lo studente al centro dell’attività didattica come singola persona, ma anche come parte di una comunità solidale, come studente, ma anche come "ragazzo" che richiede attenzione agli aspetti emotivi e non solo cognitivi della soggettività. È per questo motivo che la scuola, nella sperimentazione e nell’attuazione dell’autonomia, ha avvertito la necessità di adottare - unitamente al lavoro scolastico tradizionale - una organizzazione didattica modulare (disciplinare e pluridisciplinare) che risponde a nuove e diverse esigenze: - differenziare l’offerta formativa con interventi di approfondimento e di recupero; - favorire la flessibilità nella suddivisione del monte ore fissato; - introdurre dei criteri oggettivi ed omogenei di valutazione; - favorire una programmazione attenta e puntuale da parte del docente. L’organizzazione modulare del lavoro didattico è una strategia di facilitazione dell’apprendimento che permette di impostare le discipline per nodi concettuali e di fissare obiettivi delimitati e precisi e, quindi, verificabili e valutabili. Questo tipo di attività consente interventi didattici mirati e rispondenti ai bisogni degli alunni; permette di uscire dalla sequenzialità temporale del programma, di acquistare in profondità e specificità didattica, e di evitare, cosi, il rischio della polverizzazione e della dispersività. Consente, inoltre, di istituire una fitta rete di comunicazioni e di scambi fra l’educazione e le varie forme logico-discorsive delle discipline. Nell’organizzazione modulare l’attività didattica è pertanto: a) Una didattica negoziata perché l’apprendimento è il prodotto dell’atto di riorganizzazione tra ciò che è nuovo e ciò che era già conosciuto, e gli studenti, confrontandosi con il docente e tra loro, imparano in un processo a "spirale" che si allarga continuamente. b) Una didattica collaborativa il docente collabora con lo studente, aiutandolo a organizzare gli stimoli, e a riflettere sul processo personale della loro elaborazione in modo da farlo giungere alla costruzione consapevole del proprio sapere. c) Una didattica del processo - al centro dell’attività didattica stanno vari passaggi (compresi i possibili "intoppi", gli errori o i problemi da risolvere) attraverso i quali si sviluppa il processo di apprendimento: il processo di apprendimento ha come meta finale non solo "il premio d’arrivo" ma anche la consapevolezza del percorso fatto, quindi non si conclude nell’acquisizione di singole competenze, ma modifica l’atteggiamento conoscitivo dello studente e si traduce in un’ulteriore spinta ad apprendere; per questo motivo oltre i contenuti e le competenze acquisite rimangono, come apprendimento significativo, la coscienza del processo compiuto, le procedure attivate per conseguirli e le modificazioni indotte nell’atteggiamento conoscitivo. d) Una didattica orientativa induce gli studenti, attraverso percorsi disciplinari e trasversali, ad interrogarsi e a riflettere sulla propria vocazione
ORIENTAMENTO, DISPERSIONE SCOLASTICA E RIORIENTAMENTOLa lotta alla dispersione scolastica rappresenta il punto centrale dell’azione che i docenti ogni giorno svolgono. La legge N° 9 del gennaio 1999, nell’innalzare l’obbligo scolastico, ha imposto l’esigenza di creare le condizioni affinché l’allievo non assolva l’obbligo solo in modo formale, ma gli venga creato un percorso "su misura" che gli permetta di conseguire un risultato concreto sia nell’istruzione secondaria, sia nella formazione professionale. L’Istituto, per far fronte alla dispersione scolastica, ha approntato uno specifico progetto di intervento che prevede la creazione di percorsi scolastici adeguati alle esigenze di ciascun ragazzo e, se è necessario, anche la strada del riorientamento. Si è deciso, quindi, di istituire delle "passerelle" per l’identificazione delle competenze di base comuni ai diversi curricula e la creazione di moduli unitari di base e di momenti di integrazione per favorire i passaggi. Combattere la dispersione è innanzitutto orientare. L’orientamento è, infatti, un nodo fondamentale della formazione in tutto l’itinerario scolastico, una finalità comune a tutte le discipline e si attua attraverso strategie mirate che fanno sì che l’alunno "si orienti", cioè prenda consapevolezza delle proprie capacità particolari e delle sue aspirazioni, e sia informato sulle possibilità che gli si aprono davanti, sia in campo scolastico che in relazione al mondo del lavoro. VERIFICA E VALUTAZIONEDa quando si è detto risulta chiaro che la valutazione scolastica non si può risolvere nel semplice giudizio di merito da attribuire agli alunni in base ai risultati conseguiti. Essa, infatti, deve: fornire un controllo non solo sui prodotti (se i risultati corrispondono agli obiettivi), ma anche sui processi (se c’è riflessione sul proprio apprendimento). Avere una funzione di controllo sull’intero processo di apprendimento - insegnamento e, quindi, essere uno degli elementi che regola la programmazione didattica e l’attività che la mette in atto nelle classi: individuando le condizioni di una classe per potere avviare una procedura didattica efficace verificando il grado di avanzamento dell’apprendimento a cui sono giunti i singoli alunni e la classe nel suo insieme; avere funzione di stimolo di processi di tipo "metacognitivo"; portare gli alunni a riconoscere il proprio modo di apprendere e alla consapevolezza dei propri cambiamenti. La valutazione non può limitarsi ad osservare il percorso dell’alunno e a registrare i risultati, ma deve essere in grado anche di individuare le cause che provocano risultati di fallimento per poter predisporre strategie di recupero e piani di intervento differenziati secondo i problemi. Nella pratica didattica esistono due momenti strettamente legati tra loro: a) Verifica formativa: se si tratta di una verifica che si svolge contestualmente al percorso di insegnamento - apprendimento con lo scopo di avere informazioni su come lo studente apprende, per orientare e adattare il processo formativo in maniera che sia più efficace; b) Verifica sommativa: se si tratta di una verifica che serve, soprattutto, ad accertare se le competenze che caratterizzano il curriculo di una disciplina in un certo tratto del percorso sono state acquisite e se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. Tutte le verifiche sono strettamente legate agli obiettivi della programmazione e realizzate in modo da poter accertare con sufficiente chiarezza quali delle competenze proposte l’alunno sia stato in grado di raggiungere. Si utilizzano molti e diversi strumenti di verifica, dalle prove strutturate (disciplinari e pluridisciplinari) alla osservazione sistematica dei comportamenti, la cui utilità è diversa secondo lo scopo e il contesto in cui si opera. Valutare significa dunque esprimere un giudizio complessivo a cui concorrono più elementi, sia il raggiungimento di specifiche competenze, misurato attraverso verifiche mirate, sia una serie di comportamenti di apprendimento che rispondono a obiettivi trasversali fatti propri dal C. d. c. secondo le indicazioni del collegio. COSA VALUTIAMO Valutiamo obiettivi generali raggiunti tra quelli preordinati e fissati; Valutiamo obiettivi didattici raggiunti. Gli obiettivi di cui ai punti a) e b) sono quelli elencati successivamente e che il consiglio di classe farà propri ad ogni inizio di anno scolastico, adattandoli alle particolari situazioni. OBIETTIVI GENERALI Corretto ed equilibrato comportamento verso compagni, professori e personale della scuola; Rispetto delle cose degli altri e delle attrezzature della scuola; Acquisizione dei contenuti di ogni disciplina; Padronanza dei mezzi espressivi e comunicativi; Utilizzazione e applicazione in concreto delle conoscenze acquisite; Collegamento e rielaborazione degli argomenti studiati. essi possono essere raggiunti a diversi livelli: pienamente - in modo soddisfacente - sostanzialmente - solo in parte - in modo non adeguato - in modo assolutamente insufficiente .
OBIETTIVI DIDATTICI Consolidamento metodo di studio e prerequisiti di apprendimento (attenzione - concentrazione - osservazione - memorizzazione - precisione); - Potenziamento delle conoscenze nelle singole discipline (esporre concetti in modo chiaro e corret to sia in forma orale che scritta - utilizzare con padronanza i linguaggi specifici delle singole discipline - capacità di documentazione ed approfondimento nei lavori individuali e di gruppo). - Sviluppo, potenziamento e rielaborazione delle conoscenze acquisite (capacità di analisi - sintesi - utilizzare conoscenze e metodi acquisiti anche in situazioni nuove - rielaborare in modo personale le conoscenze acquisite - correlare le conoscenze in ambiti differenti); - Potenziamento della capacità critica attraverso: organizzazione del proprio tempo - articolazione del pensiero in modo logico e critico - utilizzo delle conoscenze in modo critico e razionale - elaborazione di un sistema autonomo di riferimenti culturali e di valori. DEFINIZIONE DI OBIETTIVI DIDATTICI MINIMI
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