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indice
prefazione
capitolo1
capitolo2
capitolo3
capitolo4
capitolo5
capitolo6 Nel Piano dell’offerta formativa convergono le linee fondamentali che contraddistinguono l’Istituto nella sua esperienza di sperimentazione autonoma e guidata: è il documento fondamentale, la carta della scuola, nella quale sono chiarite le finalità formative, gli indirizzi attivati, le scelte pedagogiche e didattiche ,le modalità dell’organizzazione , dell’autoverifica, tutto quanto serve a rendere l’istituzione scolastica di fronte alla collettività ( in funzione della quale è istituita e deve produrre formazione) chiara e trasparente e a darle una sua identità. CAPITOLO 1LETTURA DEL TERRITORIOIl bacino di utenza della nostra scuola si colloca nellambito territoriale dei comuni di Petilia Policastro, Mesoraca, Roccabernarda e Petronà e si caratterizza come contesto socio-culturale tipico dellentroterra crotonese, privo di una rete stradale efficiente, di strutture per laggregazione dei preadolescenti e degli adolescenti e con diffuse situazioni di disagio economico. Si tratta di un territorio collinare e montuoso situato per la maggior parte tra le valli del Tacina e del Potamo che si estende su una superficie di 301 kmq. La sua connotazione economica è basata sul terziario per la massiccia presenza di attività commerciali e di addetti alla pubblica amministrazione, come impiegati ed insegnanti. Lorografia, la precarietà dei servizi di trasporto, lassenza di opere infrastrutturali moderne, la mancanza di raccordi adeguati con il mare ed i centri più importanti come Crotone e Catanzaro, fanno vivere a questarea numerose forme di marginalità. I quattro centri abitati, tre in provincia di Crotone (Mesoraca, Petilia Policastro e Roccabernarda) ed uno (Petronà) in provincia di Catanzaro, hanno complessivamente una popolazione di 24.390 abitanti e presentano una struttura economica e produttiva molto debole, con gravi ripercussioni di carattere sociale. Il territorio soffre, infatti, di gravi problemi di degrado ambientale, di criminalità, di emarginazione sociale e il reddito pro capite, in base ai dati ISTAT, è inferiore del 50% della media dellUE, e ancora più basso di quello delle regioni più povere dItalia. Altri punti deboli, oltre a quelli già menzionati, sono costituiti dal rallentamento delle nascite e dalla mancanza di posti di lavoro, che uniti ad un elevato flusso migratorio verso città e regioni del Nord Italia, rischiano di provocare un forte declino demografico le cui conseguenze più immediate sono linvecchiamento degli abitanti e una vistosa diminuzione della popolazione scolastica. Problema centrale per questo territorio rimane, dunque, quello della disoccupazione e della esclusione dei giovani dal mercato del lavoro. Con la crisi del settore delle costruzioni loccupazione si è ridotta notevolmente e sono ripresi i movimenti migratori verso le aree centro-settentrionali che negli ultimi tre anni hanno riguardato circa quattromila persone. Questo nuovo esodo costituito principalmente da giovani, ha svuotato il territorio di grandi energie, facendo venire meno un importante fattore di sviluppo. Va detto, comunque, che il panorama di questo territorio non è tutto di arretratezza e sottosviluppo. Vi si leggono anche segni incoraggianti di dinamismo sia pubblico che privato. Alcune iniziative legislative quali i "Progetti di lavori socialmente utili" hanno consentito lassunzione di un centinaio di giovani disoccupati. Industrie di trasformazione costituite da piccole imprese artigiane e collegate con i settori agricoli maggiormente rappresentativi come lolio, i funghi e la castagna sono nate in diversi punti del territorio e specialmente a Sofome, Roccabernarda e Petronà. In tutto il territorio numerose sono le botteghe artigiane dove si lavora il marmo, il ferro, il legno per produrre cancelli, ringhiere per balconi e scale, lampadari, mobili, strumenti musicali,opere ad intaglio, restauro di mobili antichi. Tra i prodotti tipici vanno annoverati principalmente caminetti, arredi per giardino, mobili per la casa come tavoli, sedie, armadi, cesti, cassapanche, credenze, ma anche attrezzi e suppellettili tipici della tradizione locale come mestoli, ciotole, mortai e zuccheriere. La lavorazione del ferro battuto si trova principalmente a Mesoraca, ma anche a Sofome ad opera di artigiani mesorachesi. Una menzione particolare merita la forgiatura di Giuseppe Cistaro i cui ferri battuti vengono esportati in Francia, Corsica, Svizzera, America e perfino in Giappone. Girando per il centro storico di Mesoraca è possibile ancora imbattersi in botteghe artigianali che lavorano la latta, una lamiera dacciaio dolce stagnata con cui si fabbricano recipienti per prodotti alimentari, lanterne ed oliere a forma di ampolla. La lavorazione del legno, caratterizzata principalmente come attività di servizio, (dalla segheria, alla carpenteria, al restauro, alla fabbricazione di cesti, di zampogne, di mobili) è unattività molto diffusa e radicata a Mesoraca nella cui frazione da quattro anni funziona anche una bottega di liuteria. Molto praticata è anche larte del restauro dei mobili antichi, il cui centro di produzione più vivace è a Foresta di Petilia Policastro, dove operano tre restauratori. Dal punto di vista morfologico il territorio è determinato da forti dislivelli altimetrici. Dai 1800 metri sul livello del mare dei monti Femminamorta e Gariglione, laltitudine digrada dolcemente verso i colli di Principe, Montano, Matontia, Petraia e Campizzi per raggiungere i piatti orizzonti della pianura che si estende fino alla statale 106. Unaltra caratteristica di questarea è costituita dalla varietà della vegetazione. Nella parte alta predominano boschi di faggio e conifere, mentre il castagno costituisce la specie arborea più diffusa dai 700 ai 1200 metri. Scendendo di quota diventa predominante luliveto. Lungo il fiume Tacina e suoi tributari, specialmente nella zona di Roccabernarda, si trovano grandi distese di aranceti, ma vi si coltivano anche ortaggi che servono il mercato locale e provinciale. La coltivazione dellulivo occupa una posizione preminente nellagricoltura di questo territorio. Le piante, soprattutto quelle poste a quote più alte, producono una qualità dolio molto pregiata e molto richiesta in campo nazionale e comunitario. Il bosco è il più esteso della provincia di Crotone e racchiude al suo interno una grande varietà di luoghi ed ambienti di rara e incontaminata bellezza e di straordinario valore ambientale. Ne fanno parte alcune fra le cime più alte della Sila Piccola, dalle quali si godono vasti panorami su valli impervie,grandi forme calanchive e colline argillose. Le sedi scolastiche sono ubicate a Petilia Policastro (Liceo Scientifico) e Mesoraca (Liceo Linguistico e Socio-Psico-Pedagogico), due comuni che vantano origini remotissime e che la tradizione fa risalire addirittura agli Enotri. La fondazione di Petronà, invece, risale agli inizi del Settecento, quando alcuni coloni provenienti da Sersale e dalla Calabria Citra presero in fitto la Difesa omonima dai Domenicani di Mesoraca ai quali era stata donata dallUniversità locale nel 1681 in cambio dellistituzione nel convento dei frati predicatori di una scuola di morale e di teologia. Fu per molti anni con Marcedusa e Arietta una frazione di Mesoraca diventando comune autonomo agli inizi dellOttocento durante il dominio francese insieme a Roccabernarda. Anche questultimo comune ha origini molto antiche ed è, probabilmente, quello che anticamente era chiamato Rocca di Tacina e Rocca dei Pagani. La presenza delluomo fin dai tempi remotissimi in questarea è accreditata dalle recenti e casuali scoperte di altari votivi e reperti vari in località Serrarossa. La denominazione Roccabernarda, dovuta a Bernardo del Carpio che la tenne in feudo, risale al XII secolo. Nei quattro comuni sono tuttora vive e sentite molte tradizioni religiose. I festeggiamenti in onore del SS. Ecce Homo, della S. Spina e dei Santi Patroni scandiscono i mesi e le stagioni. Ogni anno, fin dal lontano 1687, a partire dal quarto giovedì del mese di maggio, lungo la strada che conduce al santuario del SS. Ecce Homo e per quattro giorni consecutivi si tiene un importante appuntamento fieristico in cui si possono trovare oggetti di vario genere, nonché mobili, attrezzi da lavoro, vimini e bestiame. Ma è anche unoccasione per le popolazioni del circondario per celebrare con gioia la loro devozione alla statua taumaturgica del SS. Ecce Homo, scolpita dal Beato Umile da Pietralia nel 1630. Unaltra fiera, ancora più antica, si tiene nelle vicinanze di Roccabernarda ed è denominata fiera di Molerà. Anche qui, il primo settembre di ogni anno si trovano a convegno decine di contadini, pastori e commercianti di tutto il Crotonese per i loro traffici di bestiame e attrezzi da lavoro. La presenza del monachesimo basiliano prima, benedettino, cistercense, domenicano e francescano poi, ha caratterizzato profondamente limmagine storica, artistica e culturale di questa zona del Crotonese. Su un pianoro a 780 metri di altitudine si possono ancora ammirare i resti di unantica abbazia cistercense, mentre ai piedi di due montagne della Sila si stagliano i cenobi francescani del SS. Ecce Homo e della Santa Spina, entrambi meta di continui pellegrinaggi da ogni parte della Calabria. Notevole è pure la presenza di monumenti artistici allinterno dei due centri abitati di Mesoraca e Petilia Policastro. Tra questi la chiesa del Ritiro, un edificio costruito tra il 1761 ed il 1772 e dedicato alla Madonna Assunta in Cielo che costituisce uno dei più grandi esempi di architettura sacra in stile barocco rintracciabili in Calabria. La nostra scuola è impegnata da tempo nellazione di conoscenza, recupero e tutela del patrimonio storico e artistico del territorio e mira a diventare un centro di costruzione e diffusione della cultura quale strumento di elevamento, di rinnovamento e di riscatto di unarea emarginata come la nostra. Ma lazione educativa e didattica del Liceo è rivolta anche ad altri aspetti della vita sociale per migliorare le opportunità di successo a tutti gli studenti incalzando le amministrazioni comunali e provinciale per un serio investimento nella politica dei trasporti, per il miglioramento dei collegamenti tra le sedi scolastiche e centri urbani, per la realizzazione di scuole più sicure ed efficienti. Linefficienza delle strutture scolastiche, la mancanza di biblioteche e di centri culturali per laggregazione degli adolescenti, hanno contribuito notevolmente a creare una situazione di esclusione e di emarginazione dalla società per gran parte delle giovani generazioni. Le speranze di crescita del territorio sono perciò legate ad un nuovo modello di scuola che,senza rinnegare la vocazione propria alla formazione, sappia accreditarsi anche come centro propulsivo, che lavorando in sinergia con i quattro comuni e la provincia di Crotone diventi unagenzia in grado di identificare problemi ed opportunità, elaborare strategie, individuare e suggerire agli Enti validi progetti imprenditoriali e sistemi produttivi nuovi,capaci di innovare il welfare locale e di creare finalmente condizioni territoriali e di sicurezza necessarie al trasferimento delle imprese nella nostra area. La scuola dellautonomia, la scuola del terzo millennio, la scuola riformata, la scuola che si apre allesterno,deve essere sempre più funzionale alla realtà in cui opera, deve trasformarsi in osservatorio e servizio per limpiego e loccupazione facendo leva sulle risorse umane, intellettuali e ambientali e sullelevata scolarizzazione dei giovani. Far affermare la nuova centralità della cultura del lavoro allinterno dellofferta formativa. E questa la vera scommessa per fare uscire il territorio dalla sindrome della disoccupazione, del sottosviluppo e della rassegnazione. TERRITORIO DI MESORACA, PETILIA POLICASTRO, ROCCABERNARDA, PETRONA INDICATORI DEMOGRAFICI dellarea di provenienza degli alunni
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