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4.6 Traverso, pendolo, tirolese

4.6.1 Traverso

Per armare i traversi si parte come per i pozzi: uno spit doppiato su un armo naturale. Su questo un comapgno ci fara` da sicura. Si procede cercando di restare appesi alla roccia, e dove sembra il caso si mette uno spit di ancoraggio. In fase di traversata si passa semplicemente la corda nel moschettone. In seguito la corda viene fissata all'ancoraggio: il nodo usato puo' essere un otto, un barcaiolo, un farfalla, un serraglio, ... Arrivati dall'altra parte del traverso si posiziona un ancoraggio (spit o naturale) cui si lega la corda (con un nodo a otto).

E` molto importante che gli ancoraggi estremi siano assolutamente sicuri: percio' almeno uno spit doppiato su un armo naturale, o due spit.

4.6.2 Pendolo

Il pendolo viene fatto per raggiungere un finestrone a meta` pozzo (caso di pozzi paralleli). Occorre che la lunghezza di corda su cui si e` appesi sia almeno quattro volte la larghezza del pendolo. Accendere sempre l'elettrico perche` l'acetilene potrebbe spegnersi durante l'oscillazione, lasciandoci al buio. Bisogna fare attenzione a non sbattere contro la roccia.

Il pendolo si arma poi lasciando una gassa nel punto piu` basso della corda per facilitare il passaggio fra discesa e risalita. Alternativamente se il finestrone non e` troppo alto si puo` scendere fino al fondo del pozzo e risalire.

Quando si arma un pendolo, il moschettone superiore non deve essere attaccato direttamente alla piastrina, per evitare che le oscillazioni durante la progressione allentino il bullone o il dado. E` meglio usare una catena di morshettoni, oppure un anello di corda o fettuccia con due moschettoni.

4.6.3 Tirolese


Tirolese La tirolese (o teleferica) e` costituita da due corde (cioe` una corda doppia) attaccate su due pareti opposte, piu` o meno alla stessa altezza, per permettere il superamento del vuoto sottostante, senza scedere e risalire. Se fatta bene (e se utilizzata con esperienza) rende la progressione piu` veloce e meno faticosa.

Ognuno dei due ancoraggi sulle pareti opposte deve essere un ancoraggio triplo; percio` tre spit, o due spit e un buon armo naturale. Sui tre ancoraggi si dispone un ripartitore di carico, un anello di corda agganciato ai tre ancoraggi, a cui si attaca il moschettone per la corda della tirolese. Una delle "V" tra gli ancoraggi deve essere girata di mezzo giro prima di attaccare il moschettone in modo che in caso di rottura di un ancoraggio, l'anello non foriesca dal moschettone.

Sul moschettone si esegue un mezzo barcaiolo. La tirolese viene tensionata tirando la corda con un paranco realizzato con due carrucole e un bloccante. Alla fine si blocca la corda con una chiave e si attacca l'asola della chiave dopo averle fatto un nodo ad otto all'ancoraggio con un altro moschettone.

Alternativamente si puo` usare un paranco di poldo fatto con due moschettoni. La corda e` attacata su un moschettone con un modo ad otto, poi passa nell'altro moschettone, ritorna nel primo, va nel moschettone attacato all'ancoraggio, e ritorna al secondo moschettone dove e` fermata con un mezzo barcaiolo. Dopo aver pretensionato la tirolese si blocca il mezzo barcaiolo. Quindi si regola la tensione agendo sul paranco di poldo.

I due ancoraggi possono essere completati da corrimani per rendere sicura la partenza e l'uscita.

La resistenza degli ancoraggi varia con l'angolo della corda. Il passaggio della tirolese e` tanto piu` facile quanto piu` tesa resta la corda, cioe` quando la corda non fa una pancia che ci obbliga a scendere, per poi risalire. D'altra parte un diagramma delle forze mostra che questa e` anche la situazione in cui gli attacchi sono sottoposti a maggior tensione.

Approfondimenti Fisica della caduta su un traverso


http://geocities.com/marco_corvi/caving/m_index.htm
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