I Misteri di Puka Beach Qua trovate solo tre racconti : il resto li trovate qui https://tablo.io/ellery-sinclair | ||
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Collana : I Misteri di Puka
Beach Soft like a summer rain
Un giallo per ragazzi di Ellery Sinclair ( copyright 2018) Ellery Sinclair : impiegato e entertainer Candy Worldy : moglie di Ellery Tenente Polizia locale : Paul Tody Titolare Pub The Surfers : J.Luke Anders Dino Cardoni e Donald Buck : propietari del Bazar Santa Ana Max , Paula e Celestine : staff del Pacific Fishes Neil Girato : proprietario dell’Hotel 5 Stars Will Torrence : proprietario di radio Now Will Torrence : propietario Radio Puka Beach J.Luke Sanders : proprietario del The Surfers Pasty Norabesco, Sam Packer, Jonathan Fast , Jenny Martin , David Wilson : surfisti Tommy Ranghetti : bookmaker Tom Green : presentatore Marty e Dany : bariste del The Surfers Ted Valley : proprietario di Puka Shell Radio Alex , J.Jade , Barbra : figli di Ellery e Candy Daniel , Georgia , Elena : gestori del Green
Pine Prefazione
. Spero che la lettura di questo breve libretto possa portarVi
qualche sprazzo di evasione e
serenita’. La mia passione di
scrivere brevi gialli per ragazzi risale ad oltre trenta anni fa. Ne ho
scritti una quindicina sino ad oggi. Questo è il primo con una nuova
location e personaggi nuovi. Erano otto anni che non ne
scrivevo uno : in questi lunghi otto anni sono successe tante cose ed ora ho sentito il bisogno di
rimettermi in moto e di scrivere un nuovo racconto. Non aspettatevi
capolavori e niente di articolato : sono semplicissimi gialli per ragazzi ( un po’
....come esistevano i Tre Investigatori..o gli Hardy Boys...con
le dovute proporzioni verso quei libri che erano 20 gradini sopra i miei). Questi racconti nascono dalla mia passione per la California , per la brezza dell’oceano , per la musica e per l’amore sincero . Le mie location son spesso immaginarie , sognando forse un paese dove vorrei realmente vivere e respirare . Sono racconti semplici...molto descrittivi : qualcuno a suo tempo mi disse che potevano essere quasi sceneggiature. E’ il mio stile : scrivo per hobby e per passione. I miei racconti non sono mai stati pubblicati e di solito vengono letti da pochissime persone . Perché ? Perché io sono cosi’. Mi piace fare le cose ....per passione. E questo per me deve rimanere solo un hobby ed una passione . Stavolta lo pubblichero’ su una piattaforma on line che offre questa opportunita’. Ma e’ solo uno sfizio....perchè in fondo la vita e’ cosi’ breve che magari non ne avro’ piu’ la possibilita’. Non sara’ il migliore della piattaforma e neanche il peggiore ( o forse si..ma non c’è problema ) : per me è importante...esserci...e basta. Mi piace veder nascere il paese , i personaggi ed i paesaggi . Di solito non impiego molto per la prima stesura ( non cerco mai l’impossibile, conoscendo i miei limiti ) e forse questa velocita’ si percepisce. Ma mi piace scrivere di getto...quando l’entusiasmo e’ a mille. Con i pregi e difetti ( e ce ne saranno tanti) ...spero che questo mio raccontino, Vi piacera’. Sappiate che l’ho fatto col cuore e tanta passione. Non vuole essere nè un punto di arrivo nè un punto di partenza : vuole semplicemente...ESSERE...e basta. Adesso prendetevi una buona birra ( una Bud..per essere in tema...) o un buon cocktail ( Uno Screwdriver...per esempio) e ...buona lettura. ( this book is for Waldorf
) Puka Beach : non aspettatevi il classico paesino della California tutto spiaggie e surfisti . O meglio : aspettatevi il classico paesino della California…ma di una quarantina di anni fa. Ecco , potremmo idealizzare Puka Beach proprio in questo modo. Il tempo sembrava essersi fermato : non siamo tanto distanti dalla piu’ famosa localita’ di Zuma , ma se in fatto di miglia le posizioni erano relativamente vicine , in fatto di ritmi , velocita’ e turisti …le due cittadine erano distanti anni luce. La nostra cittadina era in una piccola insenatura , nascosta dalle masse e dall’invasione smisurata di turisti. Era quello che Ellery definiva un paese a misura d’uomo. Gia’…. Mi direte voi : ma chi è Ellery ? Una persona semplice per tanti versi e un po’ fuori dagli schemi per tanti altri : impareremo lentamente a conoscerlo. Lui lavorava per una piccola ditta che si trovava nell’entroterra di Puka Beach , come impiegato , ma la sua vera passione era la musica . Dove esisteva la musica esisteva lui . Faceva serate di musica revival in un locale del posto , organizzava delle piccole gare canore e quando riusciva , collaborava con la locale radio del paese. Il tutto con tanta sana passione ed entusiasmo. Si trovava benissimo a Puka Beach : era un posto dove piu’ o meno tutti si conoscevano, i ritmi erano tranquilli e cosa importante ….poteva respirare a pieni polmoni la brezza dell’Oceano , che lui adorava. Qua aveva tutto quello che poteva desiderare : una bella e brava moglie che adorava ( Candy Worldy ) , uno stipendio sicuro ogni mese e la possibilita’ di coltivare i propri hobbies in un ambiente tranquillo , senza stress. Puka Beach era una piccola oasi che viveva grazie ad un po’ di turismo, un po’ di sana agricoltura ( subito dietro alla cittadina ) e ad una discreta zona industriale che era posizionata alle pendici delle colline che si trovavano a circa cinque miglia verso l’interno. In una di queste colline, operava Radio Puka Shell , una piccola emittente locale . Scordatevi le immense stazioni radio tipiche americane . Questa era una minuscola realtà….fatta di poche persone e …tanta passione. Il lungo viale che costeggiava la spiaggia era costellato di palme e nel piccolo ma solido pontile che si stagliava verso l’oceano vi erano pochi piccoli negozi . Uno di questi era il Bazar Santa Ana , gestito da Dino Cardoni e Donald Buck. Il primo era di chiare origini italiane : una settantina di anni , basso di statura , sopracciglie folte e volto scolpito dal sole , ossia … secco , come la sua corporatura. Buck era piu’ giovane di una quindicina di anni. Era il classico californiano, alto e biondo con un fisico palestrato. Il loro bazar era un punto di riferimento per tutti i turisti e non. Aveva …tutto. Non era enorme ma la meticolosa cura nello stipare qualsiasi merce con intelligente sobrieta’….gli permetteva di avere una enorme varieta’ di materiale pronto per la vendita . Per chi non voleva farsi a piedi il mezzo miglio scarso che separava la costa dal centro del paese ... era un toccasana irrinunciabile. Esisteva dagli anni sessanta e a testimonianza della popolarita’ del negozio, appeso alle pareti, nei pochi spazi liberi, c’erano alcune foto di personaggi famosi che erano transitati nel posto, con relativa dedica. Mike Love, David Cassidy , Jay Leno, Natalie Wood, O.J. Simpson, Etta James, Brian Wilson , Ringo Starr e tanti altri ancora. Mezzo miglio all’interno vi era il paese vero e proprio, composto per la maggior parte di negozi sportivi , negozi di prodotti tipici e …di alberghi. Nonostante l’esigua grandezza di Puka Beach, il turismo era sempre una ottima risorsa. Il miglior hotel era il 5 Stars ed era gestito da Neil Girato, un personaggio dai contorni poco chiari che sembrava avesse legami con la malavita di San Francisco : baffo scuro e collana con crocefisso sempre al collo. Il resto erano piccoli hotels , diciamo da gente comune. Verso le colline ...un paio di Motel e niente altro. Il paese di per se’ era molto carino : le vie non erano larghissime e i negozi che arricchivano i lati delle strade ( nonché l’economia locale ) erano colorati ed allegri. Non mancava qualche negozio di pesca sportiva : tra il settore agricolo e le colline passava un bel fiume che andava poi a gettarsi ad un paio di miglia dopo Puka Beach. Qualcuno vi praticava anche lo sci acquatico . In paese c’era il The Surfers , un locale molto carino con tanto legno al suo interno ( tipico della California e degli anni settanta) che proponeva sempre tanta musica . Resisteva ancora il karaoke che aveva ancora tanti appassionati e al quale era dedicata una serata a settimana ( condotta dalla pimpante Andrea) e poi la musica in generale ( con concerti, musica attuale e una volta al mese il revival di Ellery del quale vi avevamo accennato ). Era gestito da J.Luke Anders, un cinquantenne alto appena sopra il metro e ottantacinque , col capello pepe e sale ( piu’ sale che pepe ) e barba dello stesso colore : amante della musica e del buon vino. Le giornate scorrevano relativamente lente , senza lo stress delle piu’ affollate e rinomate vicine stazioni balneari. Qua non c’era molto….ma se ti accontentavi , si potevano passare dei bellissimi giorni di relax tra l’aria pura dell’oceano e quella delle vicine colline, con un po’ di verde e con dell’ottimo cibo. Diciamo che il paese era…accogliente : ecco il termine giusto era proprio … accogliente. Il locale tenente di polizia , Paul Tody , non aveva mai granche’ da fare, a parte la solita burocrazia. Qualche rissa…qualche piccolo furtarello ma mai niente di piu’ importante. Ed anche per questo Puka Beach era ottimamente considerata e valutata tra tutti gli amanti del tranquillo vivere. Candy lavorava come cameriera in uno dei tanti ristoranti della zona : erano tanti anni che lavorava in questo locale . Si chiamava da Mario, ed era specializzato in cucina italiana. Candy era una bella ragazza cinquantenne dal capello folto e rossiccio , che incorniciava un graziosissimo viso in mezzo al quale era incastonato un bellissimo nasino. Era solare e sempre impegnata a coniugare il suo lavoro da cameriera a quelli che c’erano da fare in casa ( e ben sappiamo che in casa…c’è sempre da fare). Una brava ragazza, della quale Ellery era molto innamorato. Quel grazioso paesino Ellery , proprio non lo avrebbe cambiato per niente al mondo. Chiamatela sinergia, chiamatelo amore per la vita tranquilla , chiamatelo semplicemente… il lato piu’ tranquillo della California. Zuma , lo sapete , non era lontanissima : se si desiderava avere piu’ vita nelle spiagge ci volevano solo una ventina di minuti della Pacific Cost Highway. Ma chi viveva a Puka Beach aveva le idee ben chiare e rimaneva ancorato all’amore che provava verso questa piccola cittadina…salubre e coccolosa. Il giornale locale seguiva un po’ la linea di Paul Tody : si parlava poco e niente di fatti malavitosi e le cronache si occupavano degli eventi della cittadina….di qualcosa di politica e un di po’ di sport . Gli inverni erano abbastanza miti : quando i venti di Santa Ana cominciavano lentamente ad allentare la loro presa a tenaglia , si capiva che l’inverno stava arrivando . La gente cominciava a sfoltirsi e rimanevano in loco solo i residenti effettivi , che alla fine non superavano le 4500 unita’. Eravamo in primavera ed il clima californiano era sicuramente uno dei migliori che si potesse desiderare : il tempo era ancora fresco a tratti, ma con un po’ di fortuna si riusciva anche a prendere una discreta tintarella. Il paese sembrava svegliarsi da un certo torpore invernale ed il grigio di quella stagione lasciava spazio ad una lenta ma efficace invasione di colori. Le colline erano ricoperte di erba verde e fiori selvatici. Eravamo comunque in tarda primavera e l’estate era alle porte . Era il periodo migliore per visitare la cittadina, anche perché la massa di turisti sarebbe arrivata a giugno e sarebbe proseguita sino a tutto agosto. Al momento anche gli hotels praticavano ancora le tariffe di bassa stagione. Insomma : Puka Beach a maggio era un piccolo gioiello posizionato in un bellissimo anello chiamato California. Il bazar Santa Ana era aperto anche in inverno, vivacchiando in attesa della bella stagione. Rimaneva il solo Dino Cardoni a gestirlo in questo periodo : una persona era piu’ che sufficente per mandarlo avanti. In caso di malattia, o restava a casa per qualche giorno e chiudeva, oppure chiedeva una mano a una delle ragazze che lavoravano al Surfers , che di giorno erano libere e volentieri lo aiutavano. E poi quando a gennaio e febbraio il clima diventava piovoso ed umido, la gente aveva meno voglia di spostarsi e l’avere il bazar aperto era comunque una comodita’ irrinunciabile. Dino lo sapeva e faceva sempre il possibile per aiutare i suoi compaesani , approvvigionandosi anche di generi tipicamente invernali e non estivi. Era amato da tutti : con la sua gentilezza e rispetto verso il prossimo, aveva tantissimi acquirenti che entravano , guardavano , acquistavano quello che gli serviva e dopo aver fatto due chiacchere , uscivano felici dal suo negozio. Donald , il suo socio, non era cosi’ solare. Di carattere piu’ introverso e meno paziente , aveva sempre al collo la classica collanina bianca delle conchiglie che si trovavano sulla spiaggia del paese, tanto in voga negli anni 70 e le classiche camice californiane molto colorate e allegre. Neil Girato era sempre occupato a fare soldi : per lui non esistevano le stagioni. In primavera , estate e parte dell’autunno aveva sempre pieno, ma non un pieno normale…ma un pieno eccezionale. Voi direte …come e’ possibile questo fatto? Un locale se pieno….è pieno : punto e basta. In realta’ le ramificazioni che aveva Neil erano molteplici. Gestiva anche uno dei due motel all’interno del paese , dei punti ristorazione lungo il fiume ed anche varie attivita’ sul litorale . Lui comprava…investiva : pensava solo a fare soldi. Ed in Inverno quando il turismo era quasi nullo, si riciclava come organizzatore di convention e cose simili…in modo di avere sempre le stanze occupate per un buon numero. Era un imprenditore scaltro che non guardava in faccia a nessuno : una sorta di asfaltatrice umana. Si vociferava che avesse anche qualche intrallazzo poco chiaro con la mafia di San Francisco , come vi avevo accennato , ma erano solo dicerie non supportate da fatti certi. Ma le voci, giravano ed insistenti. Certo era che aveva un bel patrimonio e le macchine lussuose sulla quali girava , indirizzavano verso un qualcosa che andava forse ben oltre ai guadagni delle sue attivita’ lecite. Il suo 5 Stars era la sua punta di diamante : un Hotel che aveva tutto . Le stanze erano moderne, confortevoli e dotate di aria condizionata, frigo bar, televisione e un ampio bagno. La hall era sfarzosa , elegante e quando entravi si aveva l’impressione di una certa ostentazione di lusso e denaro. Il colore ricorrente era il giallo oro . La hall era piu’ informale, seppure sempre di un certo livello. : qui era l’azzurro il colore predominante. E poi la piscina…la palestra….un piccolo centro benessere . Insomma : un piccolo paradiso…nel paradiso di Puka Beach. Ovviamente esistevano anche soluzioni molto piu’ economiche rispetto a quelle di Neil. Sulle colline vi erano un paio di camping niente male , il Wodden ed il Sunny Day . Erano perfettamente attrezzati ed offrivano anche un servizio navetta che portava un paio di volte al giorno la gente sulla costa e ritorno (...ovviamente ). Una soluzione economica e assolutamente alla portata di tutti. Ma esistevano anche in paese degli Hotel abbordabili che pur non avendo tutte le comodita’ del 5 Stars erano puliti, confortevoli e dotati di buona cucina locale. Erano piu’ che altro gestiti da gente del posto…che si tramandava l’attivita’ di padre in figlio e che erano molto attaccati alle tradizioni del paese. Nessuno di loro aveva mai voluto vendere a Girato , nonostante allettanti proposte. Spesso i soldi non possono comperare anche l’anima di una persona. E Puka Beach….aveva un cuore, un anima e una accoglienza favolosa verso tutti i turisti. I turisti non erano mai considerati numeri…ma persone, come è giusto che sia. Ma qua , tutto era curato bene : il boulevard appena prima della spiaggia era assolutamente impeccabile . Aiuole curate, piste pedonali curate , tanti cestini per la spazzatura e ancora presenti delle piccole postazioni mobili che vendevano pop corn o hot dog . Le comodita’ di oggi, mischiate a qualche elemento di ieri. Ellery adorava passeggiare per il boulevard, anche in Inverno quando l’aria era piu’ pungente e in faccia potevano arrivare delle piccole goccioline dell’oceano, portate dal vento. Amava l’oceano e il tipico profumo di questo enorme bacino acqueo. Le cose semplici…come una passeggiata, potevano dare relax, pace, serenita’. La possibilita’ di pensare, elaborare , creare : e in inverno questo era ancora piu’ possibile grazie alla tanta quiete nella quale si cullava il paese. Anche il fiume interno in Inverno era molto afono : non emetteva nessun suono e si limitava , col suo lento scorrere, a raggiungere il mare senza colpo ferire. Qualche pescatore qua e la’ , ma niente di piu’. In primavera invece iniziava qualche manifestazione di sci acquatico e qualche punto ristoro apriva i battenti. Era un altro mondo, distante anni luce dal lungomare. Diciamo che era un ambiente ancora piu’ famigliare ed informale. C’era anche un piccolo parco divertimenti con tanto di scivoli che si gettavano nel fiume e cose simili . Insomma : per chi non amava la spiaggia…c’era sempre il fiume per avere un po’ di fresco e fare un bel bagno tonificante e perché no..mangiare un buon boccone innaffiato da una classica Bud. Volendo , anche sulle colline si poteva trovare un ambiente rilassante. Oltre ai due camping c’era qualche piccola struttura accogliente. Un paio di loro avevano anche una piccola piscina o un campo da tennis. E’ qua che si trovava anche la sede di Puka Shell Radio , che offriva solo musica revival. Era gestita da Ted Valley , una sorta di residuato anni settanta, sia per l’abbigliamento che per i gusti musicali. La piccola radio aveva un trasmettitore proprio sulla vetta della collina , sul tetto del piccolo cottage dove aveva la sede l’emittente . Viveva grazie alla passione di Ted e a qualche sponsor del paese dove tutti la apprezzavano e la ascoltavano. Anche in questo caso il cuore era il motore pulsante : mille i sacrifici che il proprietario faceva per tenerla in piedi , ma ne valeva la pena. Lontana dai grandi circuiti e le regole oppressanti degli stessi , poteva permettersi dei palinsesti in totale liberta’. Ted aveva una sessantina di anni, suonati : era nato nel 1955. Conosceva e bene la musica che andava dagli anni sessanta in poi e questo..era il target musicale della sua radio…che si fermava alla prima meta’ degli anni 90…temporalmente parlando , di selezioni musicali. Anche l’arredamento della sede rifletteva il revival : il vintage trasudava da ogni angolo. Will Torrence invece era il proprietario di Radio Now . Era una potente radio di Zuma : moderna, tecnologica e con mezzi notevolmente superiori a Puka Shell Radio. Si occupava principalmente di musica moderna ed era molto ascoltata. Piu’ volte aveva fatto un offerta a Ted per acquistare in toto la sua radio…il cottage e le frequenze, ma aveva ottenuto sempre delle risposte negative. Ciclicamente , le riproponeva con delle piccoli varianti qua e’ là nella speranza che Ted potesse cedere , ma senza successo. Diciamocelo francamente : c’era dell’astio tra i due, con Will molto irritato di questa scelta a dir suo , molto cocciuta e irresponsabile. Ted era tranquillo anche se un po’ di timore lo aveva. Il suo rivale era potente ed aveva i mezzi necessari per intimidirlo e spingerlo a vendere. Un paio di anni fa si era sviluppato un piccolo incendio nella rimessa dietro al cottage : nessuna prova contro nessuno . Ma il pensiero di molti era andato verso Will. Le indagini svolte dal tenente Tody avevano evidenziato un corto circuito : diciamo che forse era stato davvero quello…o forse era stato fatto sembrare quello , da parte degli attentatori. Ma Ted andava avanti per la sua strada , convinto del suo amore puro ed incontaminato verso la musica e la felicita’ di vivere in un ambiente sano e pulito come le colline di Puka Beach. Come ogni cittadina stiamo vedendo che qualche piccola tediosa magagna..esisteva. Qualche rivalita’..qualche gelosia tra gestori…qualche insofferenza di chi vuole vendere ma il socio non vuole e cose simili. Era un lunedi’ sera , un qualsiasi lunedi di primavera : il tempo era tiepido e in giro c’era un po’ di gente . Ellery aveva deciso di andare a mangiare pesce al Pacific Fishes. Aveva chiamato Max , uno dei due padroni assieme alla sorella Paula , e aveva prenotato un tavolino . L’inizio settimana era sempre difficile : una buona cenetta avrebbe aiutato sicuramente l’umore. La sua passione non risaliva a tanto tempo fa…ma era fresca fresca. In passato non aveva mai sopportato il pesce . Ma con l’eta’ si cambia…si matura su certi aspetti e adesso la fauna ittica rientrava nelle preferenze alimentari di Ellery. Furono accolti con la solita cordialita’ da Max : erano clienti affezionati e venivano sempre trattati con gentilezza e accuratezza. Dopo aver salutato Paula, furono fatti accomodare dal maitre Celestine . L’ambiente era elegante ma senza andare mai sopra le righe . Accogliente , pulito e …si mangiava bene, spendendo il giusto . Presero uno Shrimper’s heaven , un piatto con 4 diversi tipi di gamberetti , patatine fritte e salse a piacere e dei frutti di mare fritti . Un ottimo vino bianco si sposava alla perfezione e con il consiglio saggio della proprieta’ presero uno Chardonnay. Una cosa importante in una frittura e' che alla fine , quest’ultima non trasudi di unto, ma al Pacific Fishes, il problema non sussisteva. Tutto era sempre perfetto e gustoso. Dopo essere usciti dal ristorante andarono verso il pontile : il Santa Ana era chiuso ma fuori c’era il vecchio Dino che si stava fumando una sigaretta : “ Ciao Dino, Buonasera “ esclamo’ Ellery . “ Ciao . Ciao Candy . Come state ? “ rispose Dino . “ Tutto bene . Abbiamo cenato al Pacific Fishes e ora torniamo a casa e tu come stai? “ . “ Mah “ rispose “ Si va avanti, a fatica. I guadagni ci sono sempre anche se non come una volta . C’è Donald che spinge per vendere , ma io non voglio, assolutamente”. “ E fai bene “ esclamo’ Candy “ Quel posto e’ la tua vita . Non riesco ad immaginarti in un’altra collocazione”. “ Ti ringrazio “ esclamo’ Dino “ Qualche volta penso sia arrivato il momento di smettere , ma e’ solo un pensiero momentaneo . Sono qua da quasi 50 anni e questo bazar ha passato cosi’ tanti e tanti anni con me che è come se fosse un figlio; il figlio che non ho mai avuto. L’ho cresciuto, gli ho dato tutto quello di cui aveva bisogno e l’ho vestito sempre con qualcosa di nuovo quando occorreva . Si è ferito quando c’è stato il terremoto tanti e tanti anni fa, e l’ho curato. Adesso sto invecchiando ed ora è lui che si sta prendendo cura di me !”. “Belle parole “ disse Candy . “ Si” aggiunse Ellery “ Il tuo amore per Puka Beach ed il tuo bazar , sono indissolubili. Uniti per sempre. Bravo. Adesso andiamo a casa . Buona notte Dino !” e si allontanarono. Ellery si segno’ sulla lavagnetta che avevano in cucina , che entro due giorni doveva passare a lasciare la sua macchina da Alex, il locale meccanico, per un cambio d’olio . La sveglia per la mattina era fissata per le ore 7 : ora erano le 22,30 e quindi una dormita era quello che ci voleva. Il martedi’ era il giorno del locale mercatino di Puka Beach : era allegro,colorato ed attirava tanta gente , sia locale che foresta. Prodotti locali : ma non solo. Non era enorme. Era composto da una trentina di banchi , ma erano piu’ che sufficenti per un paese non enorme come quello che vi stiamo raccontando. Candy non entrava presto al lavoro ed aveva a disposizione , un’oretta per visitarlo. Dopo aver fatto un po’ di pulizie in casa, si mise addosso qualcosa di comodo e si incammino’. Incontro’ Marty e Dany , le due ragazze che lavoravano al Surfers : le saluto’ e si fermo’ brevemente a scambiare due chiacchere con loro. Prosegui’ quindi alla volta del mercatino. La sua attenzione fu rivolta ad un paio di banchi che vendevano calzature. Con l’avvento della bella stagione ci voleva qualcosa di piu’ leggero ed al momento , qualche offerta si poteva gia’ trovare. La scelta cadde su di un paio di sandali neri, con un tacco non troppo alto , da mettere al lavoro ed un paio piu’ eleganti da mettere alla sera quando era libera dal ristorante . Prese anche uno smanicato grigio per il marito con una grossa scritta Vintage al centro , che era sicura al cento per cento che gli sarebbe piaciuta ( come del resto successe ). Si cambio’ ed ando’ al lavoro. Poco prima del ristorante incrocio’ il tenente Paul Tody che era impossibile non notare. Era come dire , di una stazza molto importante. La sua faccia sempre gentile, era incorniciata da capelli neri che ricordavano un po’ i capelli di Tattoo di Fantasy Island. Lo conosceva bene perché , mi sono scordato di dirvelo ma rimedio all’istante , Ellery aveva dato una mano a Tody per qualche piccolo caso di scarsa importanza, in passato . Lui era uno che seguiva molto la regola deduttiva. Osservava, pensava e deduceva. Alla fine si era instaurato un rapporto di rispetto reciproco tra il tenente e l’improvvisato detective. Ma era una cosa tra loro : non avevano mai fatto pubblicita’ circa tutto cio’ . In pochi ne erano a conoscenza . Dopo due chiacchere veloci , ando’ al ristorante. Dopo le varie sistemazioni di rito , era pronta per andare ai tavoli a prendere le ordinazioni . “ Ciao Mamma !” senti’ nell’aria. Era Alex , il meccanico. Era il figlio di Candy che come Ellery era alla seconda esperienza matrimoniale. Lei aveva anche un’altra figlia di nome Barbra , una bionda trentenne, che lavorava come operaia in una grossa ditta locale . Aveva reso nonna Candy con un vivace bambinetto di nome Nick, che Ellery chiamava scherzosamente Meatball. “ Ciao Alex “ rispose “ Sei venuto a mangiare o a salutarmi ? “. “ Entrambe le cose “ disse Alex accomodandosi . Dove lavorava Candy era un ristorante dove si mangiava molto bene. La cucina casalinga era molto apprezzata in zona e specie a pranzo , tanti operai o negozianti della zona andavano da Mario a mangiare un po’ di ottimo cibo italiano come le lasagne o i tortellini. Candy era un’ottima cameriera , amata e stimata da tutti. Il lavoro di Ellery era semplice : era contabile in una ditta locale ( la Poultry Time ) che si trovava appena dopo il fiume ( che si chiamava Blue River) e prima delle colline. L’area industriale non era enorme ma poteva vantare una dozzina di aziende agguerrite e assolutamente solide dal punto di vista economico. L’intelligenza di alcune di queste era che una parte della loro produzione veniva acquistata dai negozi e dalle strutture di Puka Beach , in modo di avere comunque e sempre, un minimo di vendite assicurate. Non occorreva essere dei geni dell’economia per pensare a questi piccoli accorgimenti : le aziende erano floride e non conoscevano crisi. Parliamo di strutture medio-piccole, quindi perfettamente adatte per il target che il paese offriva. Le teorie economiche di Malthus…appartenevano ad altri luoghi…ma non a Puka Beach. Qua popolazione e sviluppo industriale…andavano di pari passo..a braccetto. A partire dalla costa…passando dalla zona agricola....dal fiume…dalla zona industriale sino ad arrivare alle colline , possiamo dire che era una zona ottimamente sfruttata e con risorse economiche, naturali e produttive, sempre presenti. E non era una cosa da poco. Anche in questo caso le ditte piu’ grosse a nord o a sud del paese , avevano posato gli occhi sulla zona industriale , anche con grosse offerte. Ma per non voler creare distonie alla perfetta sinergia che legava l’industria alla popolazione , tutto era rimasto intatto e al momento nessuno aveva ceduto alle lusinghe esterne. Uno dei risultati di questa collaborazione locale era il Surfers , che acquistava tutte le bevande analcoliche o blandamente alcoliche dalla locale ditta Drinky Good che era una produttrice sia di birra che di bevande dissetanti e che copriva quasi tutta la costa centro nord della California. A proposito del Surfers : il martedi’ sera da sempre era serata karaoke. Questa moda era stata molto in voga in america tra gli anni 80 e 90 , ma aveva ancora diversi appassionati e fedelissimi . Era un modo per trascorrere una bella seratina tranquilla … mangiando una ottima pizza e cantare un paio di canzoni ( tre…se non c’era tanta gente ad esibirsi …). Andrea era una ragazza mora coetanea di Ellery e Candy : era simpatica, carina , di bella presenza e molto brava nel suo lavoro. Chi arrivava andava a segnarsi da lei per cantare , e sempre lei poi seguiva la scaletta e l’ordine di arrivo e imbastiva delle belle serate , precise e divertenti. Il locale era carino : oltre al gia’ citato legno , qualche immagine vintage alle pareti e una pizza veramente ma veramente ottima. Saltuariamente Ellery vi faceva delle serate revival musicali che avevano sempre un discreto seguito. Intendiamoci : non eravamo allo Studio 54 e quindi il target di numero persone era esiguo ; ma quando si cominciavano a vedere una cinquantina di persone che si appassionavano e ballavano…era gia’ un successo. La serata karaoke parti’ alle 21.30 : era giusto dare alla gente il tempo di mangiare qualcosa . Candy rivide Marty e Dany che aveva incrociato al mattino al mercatino. Ma alla fine conoscevano un po’ tutti : andavano spesso quando riuscivano … dalla Andre . E quando il paese e’ piccolo ... alla fine sei amico un po’ tutti. La passione che metteva il semi canuto J.Luke nella gestione del locale era ammirevole. Era un posto che viveva a ritmo di musica, quasi sempre. E dove c’era musica…c’era Ellery. La sua passione era sempre forte….e aveva ancora in mente quando nel lontano 1975 aveva cominciato a comperare i primi 45 giri. Quella del karaoke invece sia per lui che per Candy era una passione piu’ recente. Nessuno nasce maestro…ma con una certa costanza si poteva arrivare a fare esibizioni accettabili. Non che cio’ fosse una priorita’ : il karaoke nasceva come divertimento e tale doveva restare. E cosi’ lo intendevano anche El e Candy…e ovviamente anche Andrea. La temperatura interna era ideale : fuori c’era un velo di aria e dentro al locale si stava alla perfezione. Ellery adorava la glitter ball che era appesa ai tre quarti della sala. Era un simbolo della discomusic e del revival e vederla …lo affascinava sempre…! Era bello vedere la gente che cantava e che si divertiva : ci si applaudiva a vicenda con grande cameratismo. C’era gente che cantava bene..meno bene e anche decisamente male : ma l’importante e torniamo a ripeterlo , era solo divertirsi. Anche il martedi’ stava lentamente spegnendosi : pure questa sera passarono davanti a Dino per un breve saluto . Viveva solo , sopra il bazar sul pontile e aveva piacere quando poteva scambiare due chiacchere con qualcuno. Un brav’uomo, veramente. Mercoledi’ : l’indomani era in programma una piccola gara di surf a carattere regionale. C’era gente che stava arrivando a buon ritmo in paese : gli hotels potevano gioire ma anche l’economia locale. La gara in programma segnava il ritorno sulle scene , dopo un lungo infortunio, di Sam Packer, una volta un surfista molto quotato che mano a mano aveva perso posizioni su posizioni nel ranking nazionale. Moro , occhi azzurri , muscoloso e con un grosso tatuaggio sulla spalla destra raffigurante una tavola da surf. L’idolo locale era invece David Wilson : non viveva solo di surf. Aveva un piccolo negozio di articoli sportivi e praticava questo sport solo per hobby, riuscendo comunque a cogliere importanti risultati a livello regionale. Era biondo di capelli, corpo tonico ma non muscolosissimo. Braccialetto di cuoio sempre al polso. Pasty Norabesco era un’italo americana : lei si manteneva senza problemi con questo sport e girava un po’ tutta l’america per cercare di raggranellare i dollari necessari per vivere . Era la fidanzata di Sam Packer. Bionda, ben tornita e con sempre addosso una collana di corallini rossi e un paio di occhiali da vista tondi alla John Lennon . Durante l’assenza del fidanzato aveva vivacchiato bazzicando in circuiti minori , guadagnando lo stretto necessario per tirare avanti in attesa di tempi migliori. Adesso , se i due fidanzati , nelle rispettive categorie dell’imminente gara , avessero ottenuto ottimi risultati avrebbero ricominciato a guadagnare un po’ di soldi nuovamente. Jonathan Fast era invece un surfista che aveva avuto qualche problemi di doping sportivo ( anabolizzanti , steroidi e sostanze simili ) . Era stato trovato positivo un paio di volte , ma ora sembrava essersi totalmente ripulito. Media altezza, capello molto rado , nonostante la relativa giovane eta’ ( era sulla trentina). Jenny Martin era un’altra surfista diciamo a carattere amatoriale. Ma nonostante questo aveva raggiunto discreti risultati nei circuiti minori. Bionda con i capelli perennemente a coda di cavallo, occhi azzurri. Segni particolari : una cicatrice sul ginocchio sinistro. Un piccolo infortunio durante gli allenamenti. Tommy Ranghetti , bookmaker molto conosciuto ( nel bene e nel male ) , si stava aggirando per le spiagge della zona. Raccoglieva scommesse sulla gara … piu’ o meno legalmente. Diciamo che era piu’ quello che si intascava in nero, rispetto alle regolari ricevute che solo saltuariamente rilasciava. Piccolo tarchiato…una sessantina d’anni. Folte sopracciglia. Nel frattempo i ragazzi e le ragazze del surf si stavano allenando , cercando di ottenere i migliori risultati possibili per impressionare la giuria. Nel frattempo era arrivato anche Tom Green, il presentatore ufficiale dell’evento. Capello ricciolo, folti baffi e un’altezza che rasentava il metro e novanta. Le prove che si stavano svolgendo sotto un caldo decisamente notevole per la stagione , stavano evidenziando la strepitosa forma dell’idolo locale David Wilson. Vuoi che conosceva benissimo quel tratto costiero…vuoi la sua voglia di fare bene davanti al suo pubblico , ma le sue prestazioni erano a dire poco incoraggianti . Sam Packer era assolutamente piu’ quotato di lui o almeno lo era stato prima dell’infortunio. Sulla carta comunque rimaneva il favorito della competizione. A proposito , recentemente Sam aveva patito un infortunio alla gamba e all’avambraccio destro, risultato di una brutto scontro contro una piccola imbarcazione . Jonathan Fast alternava ottime prestazioni a prestazioni molto al di sotto dei suoi standard. Un po’ come i suoi allenamenti : equamente divisi tra mare…e bar della zona, birra specialmente . Jenny Martin si applicava con costanza e profonda dedizione. Provava e riprovava: era instancabile. Era l’esempio vivente di chi pur non possedendo un talento cristallino, riusciva con tanta dedizione…ad ottenere comunque risultati discreti. Tom Green , quando riusciva, portava un partecipante alla volta nello spazio riservato alla televisione dove lavorava , per alcune brevi interviste. Si dimostrarono tutti molto cortesi e pazienti nel rispondere alle domande di Green. Tom arrivava ovunque : con la sua notevole altezza e le sue lunghe e tentacolari braccia era in grado di osservare…prendere….arrivare. Intanto le quote che Tommy Ranghetti aveva da offrire agli scommettitori, variavano continuamente. David Wilson che inizialmente era dato 1 a 10, adesso era dato 1 a 5. La giornata si stava avviando verso la sua conclusione e nonostante fossimo in California, le serate di Puka Beach come ben sapete erano tranquille. Erano paragonabili ad un letto di un fiume…lento : non immobile…..intendiamoci. Ogni tanto qualche piccolo dislivello c’era e il paese prendeva brio e la giusta velocita’ . Ma in fondo chi sceglieva di abitare qui era anche per questi ritmi un po’ lenti che in molti consideravano rilassanti e terapeutici, altamente terapeutici, contro lo stress ( proprio come Ellery e Candy ) . Quella sera per l’appunto era prevista una festa a tema proprio al Surfers . Una serata dedicata agli anni 70 : Discomusic e Funky. Praticamente c’erano tutti i surfisti della gara. Sam Packer tanto si era dimostrato gentile davanti ai microfoni di Green, tanto si stava dimostrando spocchioso durante la serata, evitando accuratamente qualsiasi contatto con la gente. A parte un paio di autografi di convenienza ( ricordiamo che lui era un personaggio abbastanza conosciuto) si era poco concesso agli altri partecipanti ed anche agli avventori del locale. Ellery , che era l’animatore della serata , lo guardava non con buon occhio. A lui non piacevano le persone eccessivamente piene di se ( e anche nell’ambiente musicale…ne trovava parecchie ) . Pasty , era un po’ piu’ di compagnia ma non sembrava particolarmente felice . Abbastanza cupa..non dimostrava mai di volersi divertire veramente. Fast era in compagnia della sua immancabile bionda. Sto ovviamente parlando della birra. Era quello che si poteva tranquillamente definire come…genio e sregolatezza. Anche David Wilson non sembrava felice. Stava sentendo sicuramente la responsabilita’ e la tensione per la gara. Le sue quotazioni stavano salendo vertiginosamente e lui ragazzo semplice e di provincia, ne soffriva. Jenny invece era spensierata, allegra e si stava divertendo un sacco. Fuori dal locale si aggirava come un orso che ha fiutato il miele , anche Ranghetti : sempre pronto a raccogliere qualche puntata. Mancava Green : lo davano a riposo , nel Motel dove alloggiava…verso le colline ( ma non c’era nessuna conferma ufficiale al riguardo) . La glitter ball intanto girava, sparando i riflessi della luce dei suoi specchietti, per tutto il locale. Era da poco passata la mezzanotte e dentro il locale fece la sua comparsa il Tenente Tody : questa settimana era di turno serale e spesso a fine servizio , passava a prendersi un buon caffe’ nero al locale. La serata intanto proseguiva con la musica revival : il tempo passava velocemente e piacevolmente . Il tenente se ne era andato da un pezzo e il locale si stava lentamente svuotando , specialmente dei partecipanti alla gara. Al mattino avrebbero avuto una dura sessione di allenamenti e una buona dormita era quello che ci voleva. Sam e Pasty erano stati tra i primi ad andare via : avevano una stanza a piano terra al Five Stars . Pasty aveva preparato a Sam , una abbondante camomilla e si misero a letto. La loro stanza dava al lato posteriore della strada. Jenny Martin invece alloggiava al Riviera, un hotel non lontano dal negozio di David. Era andata via subito dopo Sam e Pasty. Jonathan Fast , dopo aver salutato l’ultima bionda, sempre intesa come birra, con un enorme sorsata, si diresse al Sands….camera all’ultimo piano : senza ascensore ..non ce la avrebbe fatta. Di Ranghetti non c’era piu’ ombra gia’ ancora prima di mezzanotte. David abitava sopra il suo negozio : aveva un piccolo appartamento al quale accedeva sia internamente, ma ora il negozio era chiuso, che esternamente, tramite una piccola scaletta in legno. Una ventina di metri dietro, aveva un piccolo magazzino dove teneva un po’ di materiale del negozio pronto per essere immesso in vendita . Era proprio ai margini della spiaggia e il terreno era abbastanza sabbioso. David stava salendo le scale che lo avrebbero portato nel suo appartamentino quando la sua attenzione fu attirata da un rumore abbastanza sordo proveniente dal magazzino. Ridiscese quindi le scale e si avvio’ per controllare. Poteva essere stato un gatto…un cane randagio, un colpo di vento che aveva buttato giu’ qualcosa in bilico…ma siccome il magazzino conteneva anche cose del valore di qualche centinaio di dollari, un sopraluogo non era da scartare. La parte anteriore risultava integra : la porta a saracinesca sembrava non avesse subito nessun tentativo di effrazione . Perimetro’ la casetta e si stava accingendo a fare una visita anche alla parte posteriore. Appena giro’ l’angolo si accorse della presenza di una persona : riusci’ a schivare il primo colpo , sbilanciandosi non poco, ma non il secondo. Un colpo violento..alla testa. L’aggressore scappo’ subito dopo essersi soffermato un secondo per vedere se il suo colpo avesse dato gli effetti desiderati: il corpo era immobile , apparentemente senza vita . Ma dopo che l’aggressore si era dileguato, David ebbe un’ultimo anelito di vita. Poi piombo’ in un lungo sonno. David aveva quindi avuto solo una mezza frazione di secondo per dare un’occhiata a chi lo aveva aggredito, prima di piombare a terra svenuto : il tempo di gridare di dolore… poi un ultimo anelito di vitalita’….e a seguire il buio. Adesso giaceva a terra esanime. La luce non era ottimale : eravamo in piena penombra e il corpo si vedeva a malapena. Fu uno degli uomini del tenente Tody che era di pattuglia a trovare il corpo. Era in perlustrazione ordinaria ed era stato allertato da un paio di persone che gli avevano detto che qualcosa doveva essere successo dalle parti del negozio di David. L’agente Canelli arrivo’ di corsa e illumino’ con la torcia il povero David. Chiamo’ subito rinforzi alla centrale e un ambulanza : era ancora vivo, nonostante il forte ematoma presente sopra la testa. Prima che arrivasse l’ambulanza ebbe l’accortezza di fotografare in varie posizioni, quello che nell’ultimo anelito di coscienza avuto dal surfista , avrebbe potuto essere una traccia. David fu portato in ospedale immediatamente. La situazione era tragica : immediato intervento chirurgico per cercare di rimuovere il grosso ematoma che si era formato. L’operazione si protrasse per tre ore e al termine della stessa David fu messo in coma farmacologico. Tody era rientrato in centrale : aveva interrogato un po’ di testimoni che erano nella zona….ma non era emerso molto . L’aggressore aveva fatto perdere le tracce in maniera veloce e immediata. Sembrava letteralmente sparito . Non era difficile far perdere le proprie tracce : quella era una zona frequentatissima di giorno, ma praticamente deserta la notte. Se nella strada principale …qualcuno ogni tanto poteva transitare, nel sottobosco posteriore non transitava nessuno e le vie di fuga erano molteplici. Il graduato, sedeva davanti alla sua scrivania, esaminando i rilevamenti e rileggendo il rapporto dell’agente Canelli . Era un aggressione e su questo non c’era dubbio. Niente era stato trafugato dal negozio e dal magazzino. Non riusciva a comprendere il movente : David era conosciuto in tutto il paese come un bravo ragazzo e non aveva mai avuto problemi con nessuno. Questo lo porto’ a pensare che l’aggressore potesse essere un foresto….uno non del paese. Chiese che gli portassero le foto fatte dall’agente , il prima possibile per studiarsele bene. Senti’ bussare: era Ellery . Aveva saputo di David e voleva sincerarsi delle sue condizioni. Skeeny sapeva dell’amicizia che li legava . Nel frattempo arrivarono degli stampati con delle brevi notizie riguardanti il nucleo centrale di surfisti…o di chi aveva a che fare con loro. Ellery si rilesse parecchie volte quelle brevi note e comincio’ a pensare e ripensare. Aveva visto al Surfers una buona parte di tutte queste persone. Si era fatto una idea di loro. Ranghetti lo conosceva bene …di fama e Tom Green aveva avuto modo di incontrarlo un paio di volte in qualche meeting dedicato alla musica e allo sport . Finalmente arrivarono le foto che l’agente Canelli aveva fatto vicino a David Wilson. Il sergente Skeeny le prese in mano e le diede anche a Ellery . Il sergente le giro’ e le rigiro’ ed esclamo’ : “ Un otto !!! ??? Chissa’ cosa vorra’ dire??? ” . Dopo 5 minuti El esclamo’ : penso di aver capito chi possa essere stato ad aggredire il povero David. La prego Skeeny, se si fida di me…convochi qua le persone che ieri sera erano al Surfers , Ranghetti ed anche Green. Passarono circa trenta minuti. Arrivarono quindi, alla spicciolata : ovviamente ci volle il giusto tempo necessario per avvisare tutti, ma ci riuscirono. Quando tutti furono presenti Ellery comincio’ a parlare . C’era anche Candy che era stata avvertita dell’attentato al surfista . “ Grazie a tutti di essere venuti “ inizio’ El “ Circa David Ricordiamoci che era mezzo stordito e che aveva avuto solo un breve anelito di vita prima di svenire.Vedendo quello che ha lasciato scritto sulla sabbia….abbiamo creduto forse che l’indizio lasciato fosse stato un otto ! Un ottovolante? In California ce ne sono tantissimi. Un otto…come orario? Un otto come un numero di stanza? In realta’ David aveva visto un qualcosa..che lui conosceva bene : ma erano solo e semplicemente gli occhiali di …. Pasty Norabesco. Mettiamo in un’altra angolazione la foto e vedremo che l’otto..disteso…sembra un paio di occhiali alla John Lennon. L’indizio che voleva quindi lasciare David non era un otto …ma un due zeri ravvicinati per incolpare la Norabesco. Il movente era semplice : La Norabesco aveva previsto la vittoria di David Wilson in strepitosa forma e questo avrebbe impedito la vittoria al fidanzato Sam Packer e quindi avrebbe precluso la possibilita’ di rientrare nei circuiti che contavano e ricominciare a guadagnare dei soldi. Con la scusa di preparare una camomilla al fidanzato , Pasty lo ha sicuramente sedato per agire indisturbata e poi e’ uscita ad aspettare Wilson. “ . L’incriminata neanche abbozzo’ una fuga : si consegno’ in lacrime agli agenti di Tody . Sam ando’ con lei. Uscirono tutti alla spicciolata e rimasero solo Tody , El e Candy . “Brutta faccenda “ disse Tody “ David e’ uno di noi…..l’ho visto crescere . Grazie El : mi hai dato una considerevole mano a risolvere e presto…..questo caso. Qua non succede mai niente e mi spiace che a rimetterci sia stato proprio David. “ . “Gia’ ” disse Candy “ Speriamo se la cavi , assolutamente bene e senza avere conseguenze negative” . Si salutarono e andarono a letto . Fu a meta’ mattinata del giovedi’ che arrivo’ la notizia che David si era risvegliato ed era perfettamente cosciente . L’operazione era riuscita e il ragazzo presto avrebbe potuto uscire dall’ospedale…in buone condizioni. Ovviamente non avrebbe potuto partecipare alla gara, ma alla fine era il male minore. Puka Beach era passata in sole poche ore dal buio al sole…in tutti i sensi. Prima la tragica aggressione e poi la buona notizia della guarigione. “ Pero’ “ disse Ellery a sua moglie “ Per essere una cittadina tranquilla, ieri e’ stata una giornata molto convulsa . Son contento che David se la cavi. E’ un bravo ragazzo “ . “ Si “ disse Candy “Educato, gentile e non ha mai dato problemi. Spero che si rimetta presto e bene. E’ giovane e forte…non avra’ certo problemi !”. “ Speriamo che adesso tutto torni alla normalita’. Oggi ci sara’ la gara e domani tutti partiranno per fare ritorno alle loro case … o per dirigersi alla prossima gara. Puka Beach tornera’ alla normalita’…in attesa della quasi imminente invasione di turisti . E’ sempre un piacere collaborare con Tody : e’ un bravissimo tenente e ci sarebbe arrivato sicuramente anche lui. La differenza e’ che lui ha da pensare a tante piccole cose che possono far disperdere l’attenzione. Io avevo solo quella sulla quale focalizzarmi. Ho avuto la fortuna di una intuizione. Va bene cosi’ : l’importante e’ non chi l’ha fatta questa intuizione …ma solo che una colpevole sia stata individuata ed arrestata! “ fini’ Ellery . “ Giusto “ concluse Candy. E si avviarono ai rispettivi lavori. La gara per inciso fu vinta da Jenny Martin con una prova senza particolari sbavature : bellissima e toccante la dedica a David durante la premiazione. La figlia di Ellery , nata dal suo primo matrimonio si chiamava J.Jade ed era una apprezzata giornalista . C’era anche lei a vedere la gara e allora El gli chiese se appena avesse avuto materiale da spedirgli, poteva farlo. Un resoconto della giornata…ed anche le foto che era riuscita a fare . Non so il perché ma Ellery pensava che tutto cio’ potesse essergli utile. La figlia , uno scricciolo di poco piu’ di 45 kg con due occhi vispissimi amante degli orsetti lavatori , gli promise che entro due gg avrebbe mandato via mail tutto il materiale : “ Non preoccuparti , faro’ il possibile per inviarti proprio tutto ! “ disse la ragazza. Il giovedi’ trascorse ( e meno male ) senza ulteriori sussulti. Una ottima cena in casa era l’ideale per recuperare le forze e le energie. Il loro appartamento faceva parte di una piccola palazzina nel lato nord del centro del paese. Una parete era totalmente dedicata alla passione di Ellery , ossia alla sua collezione di cd musicali ( ne aveva oltre 1500) e ai vinili ( oltre 700 tra LP e 45 giri…). Il resto era tutto a pannaggio di Candy che la aveva adornata con garbo e eleganza. Un piccolo acquario con due pesci rossi si trovava proprio davanti al paretone musicale. Un appartamento normale, come tanti altri , che avevano comperato facendo tanti sacrifici. Ellery era appassionato di cucina messicana. Un buon chili era la sua felicita’ , un po’ come il tenente Colombo della televisione. Se lo gusto’ stilla dopo stilla ed ando’ a letto sazio e soddisfatto. Era una settimana che stava passando velocemente. Forse troppo. Tante cose, tanti avvenimenti. Si sperava che fosse tutto finito e Puka Beach potesse tornare alla normalita’ quanto prima. Venerdi’ era un ottimo giorno: l’ultimo lavorativo della settimana e quindi come si diceva negli stati uniti : Thank’s God, It’s Friday. La giornata era soleggiata : un punto a favore. Per colazione , un american coffee : altro punto a favore. Il 5 Stars non era completamente pieno : i surfisti avevano cominciato lentamente a defluire e con loro tutti i turisti arrivati a vedere la gara di surf. Ma per sabato era in programma una nuova ondata di gente, pacifica ma spesso rumorosa. Ma faceva parte del normale corso del paese , ed era proprio grazie ai turisti che parte dell’economia poteva avere una spina dorsale ben dritta e con la cartilagine tutta a posto. Quei pochi ristoranti che non avevano ancora aperto la stagione si stavano preparando a farlo. Stavano lavando tutti i tavoli esterni e pulendo minuziosamente tutte le sale interne. Sistemavano il plateatico e potavano le piante. Insomma ci tenevano a fare una bella figura con tutti i turisti dell’indomani. Una buona prima impressione avrebbe sicuramente facilitato la scelta del turista che voleva mangiare, verso un qualcosa che avesse la parvenza di pulito ed ordinato. Di locali se ne potevano scegliere tanti : non era un problema decidere tra i tanti punti ristoro offerti dal paese. E tutti erano di ottima qualita’ , senza avere prezzi spropositati. Certo che se si andava su elaborati menu’ di pesce , qualcosa in piu’ si spendeva , ma se si rimaneva nella normalita’, diciamo che il conto alla fine , era abbastanza umano. Nel frattempo era stato avvistato in paese anche Will Torrence : probabilmente era in previsione un nuovo piratesco attacco per assicurarsi la radio di Ted Valley. Will non mollava la presa ma in qualita’ di narratore di questa storia, potrei quasi mettere la mano sul fuoco che Ted non avrebbe accettato neanche questa volta. Il venerdi’ era il giorno che , se riusciva, Ellery andava alla radio per proporre il suo programma revival settimanale…on air. Si chiamava Earth, Vintage and Fire ed erano due ore in diretta che attraversavano la piu’ bella musica di sempre. Un escursus che appassionava sempre tanti ascoltatori. Lo conduceva dalle 18 alle 20 , quando usciva dal suo lavoro tradizionale. Poi se occorreva , faceva da tappabuchi del palinsesto, quando serviva : lui era felice di farlo. Quando riusciva a proporre la sua musica….era sempre contento. Intanto sulle colline dietro al paese si respirava un’aria piu’ fresca : sembrava si stesse avvicinando un po’ di pioggia. Sia il Wooden che il Sunny Day avevano solo poche persone in questo periodo. Si stavano preparando anche loro alla imminente invasione che a partire dal mese prossimo , li avrebbe accompagnati per tutto agosto. Tenevano aperto sino ad ottobre…per poi riaprire a marzo : in inverno la zona pur essendo sempre carina , non offriva comunque nessuno spunto interessante per un soggiorno. La tortuosita’ delle strade per arrivare sino alla cima ( che comunque non era mai proibitiva come altezza) in inverno vuoi per le nebbie , vuoi per le piogge….non era quel che si dice una strada senza problematiche. Rimaneva comunque aperto un pub ( il Green Pine , gestito da Georgia , Daniel e Elena) che nel weekend poteva contare su di un discreto afflusso di gente locale che amava fare due passi in mezzo al verde e respirare aria di collina. In estate e primavera era tutto diverso. Le colline prendevano vita ed anche se non ci si potevano aspettare cose strabilianti, erano accoglienti ed ospitali al punto giusto. Ellery in inverno saltuariamente ci faceva un salto per fare due passi in mezzo all’aria collinare che aveva sempre e comunque il proprio fascino. In fondo la vita e’ bella perche’ e’ varia…almeno cosi’ si diceva. Ci sono gli estimatori del mare…quelli della collina…quelli della montagna…quelli del lago e quelli del fiume . Avendo la reale possibilita’ di poter visitare tutto , era sempre bello poter cambiare e visionare posti nuovi o relativamente nuovi. Come detto Ellery ogni tanto , un salto sulle colline nel periodo invernale…lo faceva. Posti che conosceva comunque bene , visto che la sede della radio di Ted era proprio sulla sommita’ di una di queste colline. La piu’ grande di queste aveva anche un piccolo laghetto molto carino che ricordava quello che si poteva vedere nel film Lo sport preferito dall’uomo ( del 1964 ) …ma molto piu’ piccolo. Era attrezzato per la pesca sportiva e aveva tanto tanto legno intorno : pontile, bar, barche, un paio di cottage. Aveva un forte profumo di Vintage ed era quello che Ellery adorava. Pur non essendo un pescatore, un giro lo faceva quando riusciva, anche qui , magari a mangiare un boccone in compagnia di Candy . In fondo le colline non erano distanti dal centro marino e sembrava comunque di essere in un altro mondo. Era bello e divertente …pensava sempre Ellery…in una manciata di miglia….cambiare cosi’ totalmente atmosfera. Tornando dalle colline ci si imbatteva nella zona industriale del paese : le fabbrichette presenti erano disposte in un perimetro di un miglio quadrato . Erano abbastanza moderne e tutte al passo con i tempi e le piu’ recenti norme sulla sicurezza. Le fabbriche sono sempre fabbriche , si sa : ma si cercava comunque di essere sempre in regola ..su tutto..specie sullo smaltimento di sostante inquinanti e cose simili. Piu’ a valle c’era la zona agricola e le due cose dovevano comunque andare a braccetto e l’una non doveva danneggiare l’altra . Le industrie presenti assicuravano tanti posti di lavoro ( in una di queste sapete che ci lavorava Ellery) e degli ottimi introiti economici. Gli ingranaggi , diciamo che si incastravano bene. Per cio’ che riguarda la zona agricola , anche questa non era enorme. Piu’ grande della industriale, quello sì , ma comunque mai eccessivamente invasiva nei confronti del territorio. Si coltivava anche dell’ottima vite che dava un piu’ che discreto Chardonnay ma anche un ottimo Pinot Nero. I vini californiani avevano una ottima tradizione in tutto il mondo. Non erano come quelli Italiani, ma si battevano molto bene e venivano apprezzati un po’ ovunque…specie a Puka Beach dove visto il famoso chilometro zero…si potevano avere a prezzi molto accessibili. Poi si coltivavano anche agrumi, mele, pere pesche, prugne e pomodori. Ma anche barbabietole da zucchero , riso e orzo. Molto famose e rinomate erano le prugne che erano esportate in tutto il mondo. Come vedete avevano veramente una diversificazione dell’economia…quantomeno interessante. La pesca nel fiume non era a livelli industriali e non vi era nessuna azienda degna di tale nome. Sul mare invece un paio di piccole industrie di pesce , erano presenti. Erano a circa un miglio appena fuori il paese. Assicuravano alla perfezione tutto il fabbisogno del paese e qualcosa veniva anche , diciamo , esportato nel resto della California. Il resto degli introiti come sapete veniva dal turismo, che rimaneva comunque una fonte di reddito assolutamente importante per il paese. In paese oltre che a Will Torrence era stato visto anche Tommy Ranghetti . Quest’ultimo era stato avvistato sul lungomare. Donald invece era stato avvistato dalle parti del Pasta Paradise un locale di proprieta’ di Girato. Tody ? Era l’unico al suo posto , nella locale stazione di polizia. I pescherecci erano gia’ tutti rientrati alla base : era stata una fruttuosa giornata di pesca e i punti ristoro del paese avrebbero avuto un ottimo rifornimento di materia prima. Candy, che stava andando al lavoro, incrocio’ Max del Pacific Fishes che stava andando a scegliere del pesce per il suo locale. Paula e Celestine invece erano al ristorante per riordinare e preparare per il pranzo. J.Luke del Surfers invece era nel locale che stava facendo degli ordini di bevande per prepararsi al meglio al weekend. L’agente della Drinky Good era impegnatissimo a mostrargli un paio di nuovi prodotti. Erano appena le 10 di mattina ma in giro c’era tanto movimento. Il periodo ante pranzo era sempre molto diciamo … trafficato , con la gente che cercava di prepararsi al meglio a 360° sia per la quantita’ ma anche per la qualita’. E’ vero che una bella cornice faceva sempre il suo bell’effetto…ma se poi la tela all’interno non era adeguatamente buona…il quadro veniva bollato come crosta. E cosi’ tutti mettevano il massimo impegno sia come primo impatto ma cosa importante anche nella qualita’ della merce venduta, qualsiasi essa fosse stata. La piccola centenaria fontana presente nella piazza centrale del paese, zampillava allegramente e spesso nelle giornate piu’ torride la gente andava a prendere qualche suo zampillo con le mani per poi rinfrescarsi la faccia e le braccia. Ma non eravamo ancora a questo punto, e come pocanzi abbiamo detto….il tempo prometteva pioggia. Quando arrivarono le ore 17 , Candy stava tornando a casa dal suo turno al ristorante, mentre Ellery si stava dirigendo a Puka Shell Radio per il suo programma revival. Passo’ davanti al Green Pine e si fermo’ 5 minuti a salutare il terzetto che lo gestiva : Georgia (una bella bionda ), Elena ( una bella mora ) e Daniel ( moro, atletico compagno di Georgia) . Era un po’ che non lo vedevano e fecero volentieri due chiacchere mentre Ellery sorseggiava un buon bicchiere di vino bianco fresco. Facevano anche una eccellente pizza , ma tra poco sarebbe iniziato il programma e non avrebbe mai potuto fare in tempo. Se lo ripromise per la volta seguente, passando con Candida. Era sempre un piacere fermarsi da loro. El ( come amichevolmente lo chiamava Georgia ) prosegui’ per Radio Puka Beach , dove fu accolto come sempre con tanto entusiasmo da Ted : “ Ciao Vintage People “ gli disse il boss. “ Ciao vecchio residuato revival “ lo derise amichevolmente lo speaker “ Sono prontissmo . Un po’ stanco dopo otto ore di lavoro. Ma col cuore che trasuda di musica al cento per cento !”. “ E’ quello che voglio . Buon lavoro “ disse Ted. Come sempre le due ore passarono veloci e piacevolmente . Un grande percorso che copri’ una cinquantina di anni buoni e tutto di ottima qualita’. Il bacino di utenti anche se non ampissimo era di almeno un quindicimila persone ed in tanti ascoltavano i programmi di Ellery in quanto molto professionali e competenti. Per lui era una cosa totalmente e assolutamente normale : era una cosa come un’altra. Per lui l’importante era che la gente si divertisse e si appassionasse al programma . E questo : succedeva ! Ellery prendeva una sorta di mancia per il programma…niente di piu’. Ma per lui era importante farlo : era come se avesse un contatto diretto con tante persone e questo lo rendeva felice. Nel frattempo alle 19.30 arrivo’ la pioggia e bisognava essere sinceri : l’atmosfera in cima alla collina , era discretamente spettrale . Fuori giravano due cani addestrati : Buck e Toy. Ted li aveva comperati specialmente per la notte ! Durante il giorno c’era sempre qualcuno in sede , ma la notte era solo e la casa piu’ vicina era a circa mezzo miglio. Un paio di cani sarebbero serviti ad evitare delle eventuali spiacevoli sorprese. Will Torrence comunque non si era fatto sentire , Il che rendeva un po’ misteriosa la sua presenza in paese. Dopo Ellery sarebbe toccato a Roby Bear , una sua vecchia allieva di quando lavoravano insieme a radio Pacific, una piccola emittente oramai chiusa da oltre un ventennio. Era una ragazza un po’ piu’ giovane di Ellery , magra e fine, con la passione dei Beatles. Quando lo speaker fini’ il suo programma si salutarono calorosamente : erano vecchi amici . Quindi usci’ senza ombrello : doveva fare una trentina di metri per arrivare alla sua macchina , una utilitaria europea col motore diesel. Preferi’ farsi accarezzare dalla pioggia primaverile che a lui apparve soffice ed estremamente piacevole. Pazienza se si bagnavano i capelli e gli occhiali. Ellery adorava questa pioggia che era come una manna : nutriva il suo spirito. Entrato gocciolante in macchina chiamo’ Candy e gli disse che per le 20.30 sarebbe arrivato a casa. Anche questo venerdi’ si stava lentamente esaurendo. Un po’ di pioggia avrebbe reso piu’ fresca la serata e reso l’aria piu’ tersa e cio’ avrebbe assicurato una bella dormita. Rasento’ il pontile ma di Dino ma c’era nessuna traccia . La luce era accesa all’interno della casa, ma lui non era in veranda . Prosegui’ quindi verso la sua abitazione dove lo stava aspettando la moglie ed una ottima cena fumante. Ellery non era magro : gli piaceva il buon cibo ed il connubio con una buona cuoca , gli aveva fatto prendere un filino, anzi due, di pancia. Ma era un dato di fatto : il buon cibo ed il buon vino erano una passione di Ellery . Per il buon vino beh…non dimentichiamoci che il suo idolo era il grande Dean Martin ( ah ah ah). Ma il tutto era sempre fatto con testa e cognizione. Per il cibo , a parte qualche camminata e qualche rarissima partita a tennis, non faceva molto e quindi l’adipe , aveva un gran bel campo libero. Va beh…nessuno e’ perfetto ed El non lo era sicuramente . Si sveglio’ molto presto e si avvio’ in cucina. La luce non si accese : la lampadina era saltata. Ando’ a rovistare nello sgabuzzino , ma non ne trovo’ neanche una della giusta misura. Decise allora di fare un salto da Dino. Lui era solito alzarsi presto ed era facile trovarlo in veranda che faceva colazione. Avverti’ Candy che andava e tornava in dieci minuti ed usci’. L’aria era fresca e tonificante. In tre minuti era al Bazar. Il vecchio Dino non era presente in veranda. Allora si avvicino all’entrata del negozio e busso’ : la porta si sposto’ leggermente all’interno. “Dino non deve essere tanto lontano, se la porta e’ aperta “... penso’ Ellery . Entro’ esordendo con un “ Buongiorno !!! “ ma non ebbe risposta. Vide qualche oggetto a terra e comincio’ a sospettare qualcosa. Perimetro’ internamente il locale e arrivo’ sino al bancone cassa : mancava una foto appesa … sapete , di quelle che parlavamo all’inizio…riguardanti le star che erano passate almeno una volta dal suo negozio. Si affaccio’ dietro al bancone e vide Dino, in terra, privo di sensi, con una profonda ferita all’addome . Aveva perso tanto sangue. . Tasto’ il polso’ e seppure flebilmente il cuore batteva ancora. Prese il cellulare e chiamo Tody dicendogli di mandare subito un ambulanza e di venire subito. Chiamo’ subito anche Candy e la avverti’ di cio’ che era successo . Ellery piangeva : Dino era un suo amico da lungo tempo e la cosa che lo faceva imbestialire era che era una persona veramente per bene, che non si meritava tutto cio’. Fece un paio di foto veloci e attese l’arrivo di Tody che arrivo’ in un batter d’occhio : “ Ellery…ma cosa e’ successo ? “ . Gli spiego’ brevemente della lampadina..che ne cercava una nuova ed era passato al bazar. Non c’era molto da dire. Aggiunse che a parte il bussare alla porta non aveva toccato niente e che la scena era perfettamente libera da qualsiasi contaminazione. Arrivo’ l’ambulanza e dopo che l’agente Canelli ebbe fatto le foto di rito, Dino fu caricato in barella, intubato e portato d’urgenza in ospedale. Ellery avverti’ il lavoro che avrebbe tardato un paio d’ore spiegando la situazione : era sconvolto e voleva riprendersi un attimo prima di prendere la macchina in mano. Quando usci’ dal bazar trovo’ Candy ad attenderlo . La abbraccio’ forte e gli spiego’ cio’ che era successo. “ Ma chi puo’ aver fatto tutto questo a Dino ? “ disse la ragazza. “ Non ne ho idea Candy , ma faro’ del mio meglio per aiutare Tody a scoprirlo “ rispose El. Era molto provato : in cuor suo si tormentava per non essere passato ancora prima e magari la sera prima quando aveva visto la luce accesa. Se magari la mattina fosse arrivato presto , forse avrebbe avuto piu’ possibilita’ di anticipare l’ambulanza ? I pensieri lo tormentavano e non poco , ma poi arrivo’ alla conclusione che comunque Dino era ancora vivo e che proprio grazie a quella fottuta lampadina….aveva potuto passare molto prima dell’apertura del negozio, quando poi tutti si sarebbero preoccupati dell’assenza del vecchio gestore. “ Tody….” Disse Ellery “ Metta un uomo a piantonare Dino . Chi ha tentato di farlo fuori, potrebbe ritentarci!” . “ Penso sia una ottima idea “ rispose il tenente “ Finche’ le acque non saranno piu’ tranquille e’ meglio cosi’ “ . Nel frattempo arrivo’ Donald , il socio di Dino : “ Ho appena saputo . Una disgrazia . Come sta adesso ?” . “ Buongiorno Donald “ esclamo’ il tenente “ E’ vivo ma non sappiamo come sia messo. Lo hanno portato in ospedale . Ha perso tanto sangue. Non sappiamo ancora niente di preciso. Ti informeremo appena sappiamo qualcosa di certo. Intanto per oggi il negozio rimarra’ chiuso : area sotto sequestro. Da domani potrai riaprire se lo vorrai ! “ . “ Va bene tenente “ rispose “ Oggi è meglio cosi’….non avrei la forza e neanche la volonta’ necessaria per aprire in questi momenti “ e si allontano’. “ Vuoi venire a dare un occhio dentro ? “ domando’ Tody a Ellery . “ Con estremo piacere “ ed entro’ , indossando prima dei copri suola per evitare di contaminare la scena del tentato omicidio. All’apparenza sembrava non mancare niente. Ma decisero che una ulteriore scannerizzata visiva non avrebbe fatto male, anzi ! “ Tody “ urlo’ Ellery “ Venga. Qua manca un coltello tra tutti quelli esposti !”. “ E’ vero “ rispose “ Potrebbe essere l’arma del delitto . Sono coltelli da sub. Ci mettiamo subito alla ricerca “ . “Io non lo cercherei lontano , tenente . Se l’assassino e’ stato colpito da una sorta di raptus o comunque non sia un professionista … lo avra’ gettato sicuramente nell’oceano..in un gesto disperato. Non è detto, ma al momento e’ la via piu’ veloce che possiamo percorrere”. “ Mando subito un paio di sub a scandagliare la zona. E…hai visto che in cassa non c’è un dollaro che uno? “ . “ Interessante “disse Ellery “ Ma qua dentro ci sono cose di valore e sembra che non manchi niente. Questi orologi da sub per esempio…valgono parecchio. Non ha senso lasciarli li. Proviamo a cercare i soldi nell’appartamento di Dino : magari li ha riposti da qualche parte in attesa di versarli in banca questa mattina !”. “ Mando subito un agente a cercare “ rispose Tody. Non emersero altri particolari interessanti . Una prima perquisizione alla ricerca dell’incasso giornaliero , non diede nessun risultato. Furono messi i sigilli alle entrate e misero un agente di piantone. Ben presto la notizie dell’attentato a Dino fece il giro del paese. In tanti andarono ad osservare il bazar e a cercare di sapere qualcosa. Ellery si fermo brevemente con tutti a spiegare cio’ che si poteva ovviamente dire , essendoci il massimo riserbo nelle indagini e penso tra se e se che un’altra giornata di quelle epiche…si era appena abbattuta come un uragano estivo..su Puka beach. Con calma Ellery riordino’ le idee…tiro’ fuori un taccuino e si segno le cose piu’ rilevanti che aveva visto Da quando era entrato , sino al tempestivo arrivo di Tody. Aveva anche un paio di foto a supporto e una miriade di cose che gli frullavano in testa e che ora stava cercando con calma di mettere su di un foglio. Lui … una penna ... un pezzo di carta … e mille immagini che si rincorrevano a vicenda. Che caos…! Saluto’ Tody, saluto Candy e si diresse al lavoro, chiedendo cortesemente al tenente di aggiornarlo costantemente sulle condizioni di Dino. Le notizie che arrivavano dall’ospedale non erano buone : “ Ha perso molto sangue ed ha avuto una emoraggia interna importante “ disse Tody “ Non nascondo che le condizioni siano disperate. E’ stato operato ed e’ in terapia intensiva. Adesso sta a lui, al suo fisico e al suo angelo custode “. Il pensiero di Ellery era rivolto sempre a Dino e pregava per lui. Quando usci dal lavoro ando’ a casa : era arrivato nel frattempo il materiale che J.Jade ( sua figlia ) gli aveva mandato. Scarico’ tutto e diede una veloce occhiata . Le foto erano veramente tante e si ripromise di vederle con piu’ calma. Era pronto da mangiare e a tavola ovviamente si parlo’ molto di quanto era successo. Nessuno dei due si capacitava di quanto fosse successo . Il punto principale era che non riuscivano ad immaginare nessuno che avesse potuto fare una cosa simile ad una persona che era buona come il pane e che andava d’accordo con tutti. Le ipotesi erano tante : una rapina finita male ? Una ritorsione? Una vendetta ? Un patto con qualcuno andato a male ? Un suicidio ? Non arrivarono a nessuna conclusione , anche perché entrambi erano molto stanchi e duramente provati dagli eventi. Decisero di fare due passi per distendere i nervi. Passarono davanti al Bazar di Dino : vi era di piantone , l’agente Corrigan e vi sarebbe rimasto tutta la notte . Al mattino avrebbe ricevuto il cambio e a meta’ giornata Donald avrebbe potuto riaprire il negozio. In mattinata erano previsti gli ultimi rilevamenti e controlli e poi i sigilli sarebbero stati rimossi. Ellery guardo’ con Candy il materiale fotografico che gli aveva mandato J.Jade : era interessante ed esaustivo ma non sembrava dare qualche particolare spunto utile o almeno cosi’ sembrava al momento . Decisero di andare a letto , vinti dalle emozioni e dalla stanchezza accumulata. Non fu un sonno tranquillo, ma cio’ era quasi scontato. Si svegliarono alle prime luci dell’alba con il cellulare che squillava : era il tenente Tody : “ Buongiorno e scusate l’ora cari ragazzi, ma volevo comunicarVi che abbiamo trovato il coltello . Appena abbiamo avuto la luce disponibile necessaria , abbiamo ripreso le ricerche . Era ad una cinquantina di metri dal bazar ad una profondita’ di 6 metri. Lo abbiamo cercato tutta la notte e lo abbiamo appena trovato. Avevi ragione Ellery : e’ un coltello del bazar, c’è ancora il cartellino del prezzo attaccato. E’ stata a questo punto una cosa sicuramente improvvisata. L’assalitore ha preso la prima cosa che gli e’ capitata tra le mani e poi se ne è liberato subito dopo gettandola con vigore in mezzo all’oceano. Fortunatamente il coltello era abbastanza pesante e la corrente non è riuscita a portarlo lontano. Adesso è difficile dirti se ci sono impronte. Il salmastro potrebbe avere deteriorato eventuali tracce. Ma il coltello è quello : e’ ancora sporco di sangue . Abbiamo fatto un passo avanti … ma ancora ne dobbiamo fare. Direi che l’intuizione era esatta. “ . “ Bella notizia “ disse Ellery “ Intanto abbiamo l’arma e non è poco. Speriamo ci possa dire qualcosa. Se passo da lei dopo il lavoro puo’ farmi vedere le foto che sono state scattate sulla scena del delitto ? Ah….secondo me non sarebbe male chiedere alla societa’ telefonica un tabulato con tutte le telefonate dell’ultimo mese in entrata ed in uscita dal bazar ; magari esce qualcosa di interessante ! “. “ Provvedero’ ! Dopo ti informero’ sulle condizioni di Dino. Un passo alla volta e speriamo di uscirne presto e vincitori. Buona giornata a tutti e due!”. “ Anche a lei Tody “ e riappese. Riferi’ a Candy la sintesi della telefonata. “Ottimo “ disse lei “ Una cosa importante è stata fatta. Adesso deve guarire Dino e dovrete trovare chi lo ha assalito. Ma se il buongiorno si vede dal mattino….!”. La giornata trascorse senza ulteriore sussulti. E da questo punto di vista : meno male. Ellery di sabato lavorava solo al mattino e dalle 13 alle 15 aveva un paio di ore in radio : Candy era ancora al ristorante e si sarebbero ritrovati entrambi a casa per le 16 circa. Passo’ velocemente da Tody ma non c’erano particolari novita’ su Dino. Ma il tenente , gli aveva fatto preparare una bella cartelletta con dentro foto e un dettagliato resoconto della scena del delitto. Dopo due veloci chiacchere , El ringrazio’ Tody del pacco regalo e si diresse a casa. A questo punto tiro’ fuori tutto il materiale di Tody, tutto il materiale spedito dalla figlia e le foto e gli appunti che si era preso scrupolosamente. Candy gli porto’ una bella Bud fresca e preferi’ lasciarlo assorto nei suoi pensieri , mentre preparava la cena . La prima cosa che fece fu quella di fare mente locale sulle foto mandate dalla figlia . Voleva partire da una cronologia logica. E cronologicamente parlando, la gara di surf era la prima cosa da esaminare. Si prese tutto il tempo necessario per analizzare tutte le foto . Fu incuriosito da un paio di fotogrammi. Era un appassionato dei film di Blake Edwards e dei fratelli Zucker, dove spesso il particolare stava dietro alla scena principale . E furono due particolari sullo sfondo che lo incuriosirono. Prese le due foto , le scannerizzo’ e le mando’ a Tody , con la specifica richiesta di capire cosa avesse in mano la persona che stava discutendo con Tommy Ranghetti. A El non importava la scena principale, ma quello stava succedendo alla spalle. Fece un sorriso tra se e se…un po’ sardonico. Forse stava intuendo qualcosa, ma i contorni erano ancora poco definiti, molto sgranati. Archivio’ le foto della figlia e passo’ alla cartelletta di Tody. Lesse attentamente il rapporto. Non si segnalavano segni di effrazione. Voleva dire tutto , ma anche niente. Dino soleva spesso stare in veranda e faceva avanti ed indietro dalla porta del negozio. Non erano presenti segni di collutazione. C’era solo una foto che mancava dalla parete. Cerco’ di sbirciare tra i frammenti di vetro che ricoprivano la cornice. Sembrava che Dino la avesse scelta per dare un ultimo indizio. Ce ne erano tante altre a disposizione, appese….ma lui scelse quella di David Cassidy. Anche qui abbozzo’ un mezzo sorriso. Forse anche in questa foto aveva notato qualcosa? Anche nella manciata di foto che lui stesso aveva scattato , pareva quasi che Dino stringesse quella cornice proprio per dare un indizio. Poi c’era il coltello . Era stato ritrovato, ma ci sarebbero voluti almeno due giorni per vedere se fosse stato possibile recuperare delle impronte digitali. Chi poteva avere interesse a voler uccidere Dino ? Ellery chiese a Tody se in negozio esisteva una rubrica con i numeri telefonici usati dai due soci , ed ebbe risposta affermativa. El allora chiese se poteva dare un occhio ai nomi e a fare controllare i numeri che non erano associati a nessun nome. Si stava lentamente mettendo in moto . Non c’erano sfortunatamente delle riprese con delle telecamere. Non vi erano mai stati episodi tali da giustificare una simile installazione. Quello che non si era visto , bisognava ricostruirlo mentalmente , cercando di far combaciare i numerosi ma slegati tasselli del puzzle … ancora tutti mescolati. Non era facile, ma Ellery ce la stava mettendo tutta. Ad una certa ora , la cena era pronta. El spense il computer e ando’ a tavola per consumare l’ottimo cibo preparato da Candy. Ma era cupo e pensieroso . Aveva una mezza idea, ma era tutto da assemblare pazientemente. Chiese a Tody di mettere due persone a piantonare Dino. L’assassino o meglio, il presunto attentatore, era ancora a piede libero e la vittima poteva essere ancora in pericolo.Poi ci ripenso’ e decise che forse la cosa migliore sarebbe stata quella di annunciare la sua morte . Solo cosi’ l’attentatore avrebbe potuto rinunciare ad un ulteriore tentativo di finire l’opera iniziata. Ellery era fiducioso che l’incastrarsi di qualche tassello entro breve tempo avrebbe sbloccato la situazione e il dichiarare Dino come morto … avrebbe in qualche modo spinto la situazione verso una evoluzione interessante. Era sabato sera , ma l’impressione era che la serata sarebbe stata lunga . Uscirono per andare a bere qualcosa al Surfers : “Ciao J.Luke “ disse El rivolto al boss del locale, nonche’ suo boss quando faceva le serate revival. “ Ciao El “ rispose “ Ho sentito di Dino : che disgrazia . Spero se la cavi e bene . Siamo rimasti tutti sconvolti da questa cosa. Accomodatevi. Vi porto il solito ? “ . “ Si grazie” rispose Candy. Lui prendeva sempre un bianco frizzante e lei una fresca coca cola, senza ghiaccio. Decisero prima di rientrare a casa di passare da Tody che era di turno. Erano da lui quando arrivo’ la telefonata dell’agente a piantone di Dino : “ Capo, qualcuno ha tentato di entrare dalla finestra . Ho sentito dei rumori e sono entrato subito. Ho solo fatto in tempo a dare un pugno al collo dell’attentatore che stava gia’ fuggendo dalla finestra. Dino sta bene e il soggetto non ha fatto in tempo a fare niente. Aveva un cuscino in mano che mi ha lanciato addosso : forse voleva soffocare il poveretto. Non ho sparato perché c’era gente in zona. “ . “ Ottimo lavoro . Arriviamo subito “ e poi rivolto alla coppia “ Forza salite in macchina con me…si va all’ospedale. Hanno tentato di fare fuori Dino . Ora faccio diramare anche l’avviso che è morto e cosi’ facciamo partire anche il tuo piano !”. Arrivarono all’ospedale e cominciarono subito a setacciare la stanza alla ricerca di qualche indizio. All’interno non trovarono niente. Il pronto intervento dell’agente aveva evitato danni peggiori. “ Scusi agente “ chiese El “ Quando e’ riuscito a colpire in qualche modo l’aggressore ? “. “ Era gia’ mezzo fuori dalla finestra , che si stava lanciando verso il marciapiede . Qua siamo solo ad un piano rialzato….se una persona e’ un po’ agile ce la fa a salire e scendere con un po’ di pazienza. Poi qua siamo verso il retro dell’edificio…..e con un po’ di buio….e’ piu’ facile. “. Tody chiamo’ la squadra preposta ai rilevamenti : “Scandagliate il metraggio in basso , intorno a questa finestra e se esiste la benche’ minima traccia di qualcosa…trovatela !”. Per i successivi trenta minuti la squadra scandaglio’ minuziosamente la zona e torno’ con un sacchettino trasparente e parlo’ con Tody. Questo poi si rivolse verso Ellery e Candy : “ A parte un po’ di sabbia…e qualche frammento di carta, hanno trovato solo questo “ e gli mostro’ il reperto. Era una scheggia bianca di circa 4 millimetri…niente di piu’ . “ Cosa puo’ essere ? “ domando’ El . “ Non saprei “ disse Tody “ La mandiamo subito ad analizzare. Sembrerebbe un qualcosa di calcareo !”. A Ellery si accesero gli occhi : forse un altro tassello si stava materializzando. Ma non era ancora sicuro neanche di questa ultima scoperta. “ La prego “ disse El “ Potrebbe voler dire qualcosa “ Mi faccia sapere al piu’ presto cosa le dira’ il laboratorio !” . “ Va bene , se per te e’ cosi’ importante, faccio il possibile “. Ellery tornando a casa parlo’ delle sue teorie che ora gli sembravano piu’ concrete e la moglie concordo’ che poteva essere anche plausibile il tutto…..ma che al momento era forse prematuro il j’accuse da formulare. Una volta arrivati i tabulati e l’ingrandimento della foto…. qualcosa in piu’ in mano lo avrebbero avuto. E poi c’era sempre l’esito delle impronte digitali. Insomma : tanta carne al fuoco e ad Ellery piaceva grigliare . Il suo segreto era rigirare spesso la carne … in modo da dargli una cottura lenta ed uniforme. E cosi’ avrebbe fatto anche in questo caso : una cottura lenta … girando e rigirando. Erano le 24 quando arrivo’ la gradita telefonata di Tody : “ Ciao Ellery e scusate il disturbo . Due cose : il materiale ritrovato era del calcio …carbonato di calcio e fosfato di calcio . Poi … domani mattina avro’ i tabulati telefonici e anche l’ingrandimento che mi hai chiesto !”. “ Perfetto e per le impronte digitali ?” . “ Ci stiamo lavorando. Non e’ cosi’ semplice . C’è stato un tentativo di cancellarle … poi il salmastro ha fatto il resto , ma forse abbiamo una parte che possiamo recuperare!” . “ Ottimo : domani mattina passo da lei. Buonanotte “. Piano piano la cottura si stava completando : era la notizia che voleva sentirsi dire. Aveva un mezzo sospetto da dove potesse venire quel piccolo frammento. Ma ancora era presto per trarre conclusioni ufficiali. Domenica mattina : un momento che notoriamente e abitudinariamente e’ considerato come momento di relax . C’è chi taglia l’erba al prato, chi sistema il garage, chi poltrisce davanti alla televisione, chi va a fare footing e tanto altro ancora. Intanto una buona colazione in compagnia della persona amata era sempre una cosa positiva : punto primo. Punto secondo : c’era sempre la grigliata da seguire ... perchè stamattina ci sarebbero state interessanti costine da girare e rigirare …. nell’ufficio di Tody. Ovviamente ci stiamo riferendo a quella virtuale che stava seguendo Ellery … con tanta carne al fuoco pronta per essere cotta. Una cosa alla volta : prima la colazione. Questa mattina … american coffee e muffin. Un minimo di pausa ci voleva. Il tempo al momento era sereno anche se all’orizzonte si profilavano nuvole minacciose. L’aria fresca della costa e il profumo dell’oceano erano due cose che Ellery adorava : poteva stare seduto in terrazza per svariati minuti a gustare questo binomio. Ma oggi non c’era tempo. Tody lo aspettava alla centrale per sottoporgli le ultime novita’. “Buongiorno Ellery “ accomodati “ Penso che tu abbia avuto delle intuizioni felici . Comincio anche io a vederci piu’ chiaro . A proposito….ho fatto diramare la notizia della morte di Dino e vediamo se il pesce abbocchera’ ! “ . Si sedettero e cominciarono ad analizzare i tabulati delle telefonate. Erano veramente tante , come si addice ad un negozio : c’erano fornitori….amici…conoscenti..parenti…colleghi e un numero che nella rubrica non era associato a nessun nome. “Sa mica tenente a chi corrisponde questo numero che ricorre frequentemente tra le tante telefonate ? “ “ Ho gia’ fatto controllare : corrisponde al numero di cellulare di Tommy Ranghetti !”. “Perfetto tenente . Non che io pensi che sia lui il colpevole..sia ben chiaro. Ma il tutto è legato all’ingrandimento che le ho chiesto !” . “Eccolo “ disse Tody “ Porgendogli il tutto . Ma guarda un po’….sempre Ranghetti e questo signore gli sta consegnando un bel pacchetto di banconote! “. “ E’ di spalle…ma assomiglia molto ad una persona che penso possa essere la stessa persona che ha accoltellato Dino . La nostra fortuna potrebbe essere la canottiera . “ “ Ti dice qualcosa ? “ chiese Tody . “ Diciamo che mi fa … vedere qualcosa !. La foto in terra alla quale era abbracciato Dino, ma oramai col vetro sbriciolato , mi ha dato il primo imput : perché avrebbe preso la foto di David Cassidy ? Chi lo ha fatto è cascato male, non sapendo che io ne sono un profondo conoscitore e fan. E’ una foto piu’ recente, David appare un po’ invecchiato rispetto ai fasti. Ma …..Dino voleva indicarci comunque un qualcosa . Se andiamo su google e digitiamo immagini di David Cassidy anni settanta…aspetti che lo facciamo…ecco cosa appare ... voila’! Le ricorda qualcosa ? “ Tody annui’……! “Certo che mi ricorda qualcosa…e anche qualcuno! Certo che se non avessimo altri appigli…sarebbe un po’ poco di fronte al giudice, ma e’ pur sempre un indizio. E comunque Dino non è morto..e la speranza e’che possa dirci lui il nome dell’aggressore. “ El riprese : “Altro tassello : il materiale ritrovato fuori dalla finestra di Dino : cerchi di che materiale è fatto l’indizio che ci ha lasciato Dino con la foto di Cassidy e vedra’ che le cose combaciano. Con le impronte digitali avremo la certezza assoluta che il colpevole’ e’ proprio lui ! Il movente e’ abbastanza chiaro. Ma spiegheremo il tutto a tempo debito e opportuno. Tenente , faccia venire un po’ di gente stasera in centrale e proveremo a spiegare un po’ di cosette : chiami tutte le persone coinvolte nella faccenda … da Ranghetti a Girato … da Donald a Torrence … da Ted alla Norabesco. Cerchiamo di confondere le acque e di insospettire tutti…e nessuno !”. “ A che ora vuoi che fissi la simpatica riunione ? “ chiese il tenente . “ Io direi per le 18, cosi’ diamo tempo a tutti di organizzarsi e pianificare !”. “Perfetto “ rispose l’ufficiale. Ellery stava realizzando che il cerchio si stava stringendo e anche Tody aveva perfettamente compreso le sue intuizioni. Usci’ dalla centrale di polizia e si incammino’ verso il ristorante dove lavorava Candy. Oggi avrebbe mangiato lì…non aveva voglia di stare da solo in casa. Passo’ nei pressi del bazar e vide che era ancora chiuso. Forse Donald era provato dal dolore e voleva tenere chiuso? Oppure non aveva minimamente intenzione di riaprirlo e cambiar totalmente attivita? Non ando’ ad approfondire. Non ne aveva voglia e neanche gli interessava : la sua mente era tutta concentrata per l’imminente pomeriggio. Ma mancava ancora tempo : un buon pranzetto a base di cibo italiano … non sarebbe stato male … anzi ! Il locale si stava riempiendo : la domenica a prescindere dalla stagione era uno di quei giorni dei quali la proprieta’ non poteva assolutamente lamentarsi … era sempre pieno. Si mangiava bene, il prezzo era giusto e la gentilezza e la cortesia di Candida facevano il resto nell’accogliere con gentilezza gli avventori. E non era poco : in questo mondo di maleducati, opportunisti e menefreghisti, Candy rappresentava sicuramente una voce fuori dal coro. Il pranzo fu ottimo come sempre : El si tenne leggero. Un primo e un po’ di verdura. Adorava la pasta italiana e quando poteva … approfittava e se ne mangiava un bel piatto. Un po’ di verdura locale poi … faceva sempre bene. Saluto’ Candy e ando’ a casa : si butto’ sul divano per riordinare un po’ le idee e si appisolo’ per una mezz’oretta. La testa gli scoppiava : tanti pensieri e particolari che era sicuro che gli sarebbero potuti sfuggire. Le cose essenziali c’erano. Aveva iniziato a piovere nel frattempo. E lui cosa fece ? Uscì in terrazza.. e si sedette su una sedia, facendosi bagnare da quella pioggia , soffice ed avvolgente, della California primaverile … che lui amava tanto. Dopo di che, completamente fradicio … ando’ a farsi una bella doccia calda. Ne usci’ assolutamente rilassato fisicamente e mentalmente ricaricato . Alle ore 16.30 rientro’ Candy dal suo turno lavorativo. Non pioveva piu’ . Vide nella cesta dei panni la roba tutta bagnata dalla pioggia e capi’ subito cosa il marito aveva fatto….e sorrise. Fecero due chiacchere sugli ultimi sviluppi della mattinata da Tody. Al ristorante non avevano per ovvi motivi , potuto relazionarsi. “ Il discorso fila “ disse Candy “ Presi tutti i particolari slegati tra loro , non dicono molto, ma accostati ed incastrati, danno una bella forma distinta !”. “Spero che la ricostruzione che abbiamo messo su “ disse il marito “ regga e bene e che a fine giornata qualcuno, sia consegnato alla legge. Lo dobbiamo a Dino ! A proposito … non abbiamo notizie su di lui. E’ vivo … e’ sempre in terapia intensiva ma non si è ancora svegliato “. Nel frattempo arrivo’ la notizia che Tody era riuscito a rintracciare tutti i personaggi interessati alla faccenda , direttamente e indirettamente … ed anche qualcuno in piu’, tanto per intorbidire le acque. Aveva incaricato J.Luke di preparare un piccolo catering per rendere molto informale l’ambiente : qualche tramezzino..un po’ di focaccia e affettato e qualche bevanda. Tody decise di farlo nella stanza piu’ grande della stazione di polizia che era quella adibita agli interrogatori. Candy sarebbe rimasta al di la del vetro dove nessuno poteva vederla e lei invece poteva vedere tutti. Aveva smesso di piovere e una cappa di umido stava ricoprendo Puka Beach. A partire dalle ore 17.30 cominciarono ad arrivare gli ospiti ( diciamo cosi’) del meeting organizzato da Tody e Ellery. Quest’ultimo non entro’ : si limito’ a mettersi da una parte ed osservare chi stava arrivando. Chi in macchina … chi in moto..chi a piedi … chi rilassato … chi teso. Insomma … si era messo in una posizione dove vedeva tutti ma nessuno vedeva lui. Quando tutti furono entrati , chiamo’ al cellulare Tody e gli chiese per cortesia di non fare uscire nessuno per cinque minuti e di portare tutti nella parte opposta al parcheggio, e che sarebbe entrato a brevissimo. Tody esegui’. Alle 18.04 Ellery entro’. Candida era gia’ entrata, approfittando dell’arrivo di J.Luke del Surfers, che aveva portato il piccolo rinfresco richiesto. Anche lui era incuriosito di questo bizzarro teatrino per il quale non aveva ricevuto molte spiegazioni. Rimase una decina di minuti per vedere l’evolversi della situazione. Si mise dietro alla vetrata a specchi con Candy. Fu il tenente che prese la parola per primo : “ Prima di tutto, un grazie di cuore per essere venuti. Alcuni di voi vengono da Puka Beach ed altri da piu’ lontano. Potete intanto, se volete, mangiare un boccone e bere qualcosa. Come sapete la nostra cittadina in questi giorni , ha avuto una impennata di criminalita’ non indifferente . Era dai tempi dell’incidente alla Radio Puka Beach di Ted, che ringrazio di essere venuto anche lui, che non succedeva niente. Non abbiamo mai comunque avuto delle tangibili prove che l’incendio sia stato dovuto ad un attentato. Ma questa , oggi , non e’ la sede adatta per parlarne. La gara di surf ci ha portato l’attentato a David. Abbiamo qui Pasty che ci ha fornito una confessione completa e si e’dimostrata collaborativa. Si è pentita del gesto e paghera’ per quello che ha fatto. L’importante e’ che David se la sia cavata e che stia bene. Sam gli stara’ vicino e la ragazza se la cavera’ presto con la buona condotta. Purtroppo poi abbiamo avuto lo sfortunato episodio di Dino che ci ha colpito profondamente. Dino era uno di noi che faceva parte di Puka Beach, quanto la nostra fontana della piazza principale. Una persona che si è fatta sempre ben volere da tutti per la sua gentilezza, cortesia ed amore verso la vita. La sua dedizione verso il paese lo aveva portato ad orientarsi verso uno stock di prodotti per la gente del posto nel periodo invernale. Una grande perdita “. Tra il gruppone , c’era ancora chi non sapeva della notizia della morte di Dino e ne fu molto provato. Ellery prese dunque la parola : “ Grazie anche da parte mia di essere intervenuti. Dino era un mio caro amico e mi piacerebbe assicurare alla giustizia , chi lo ha ucciso : per me, per il tenente Cody e per tutti coloro che erano suoi amici. Io non penso ad un tentativo di rapina andato a male, ma piu’ che altro ad un raptus al quale l’assassino e’ arrivato dopo aver ricevuto una notizia diciamo non positiva per lui. Purtroppo mi spiace dover dire che si tratta di una questione di soldi, ma non come la potreste intendere. Una rapina bene organizzata avrebbe sicuramente portato piu’ soldi. Nel negozio c’erano degli articoli che avrebbero fruttato centinaia di dollari se venduti singolarmente . Il problema dei soldi lo aveva e da tempo, chi ha commesso l’omicidio. Una persona che aveva un disperato bisogno di contante perché era indebitato sino al collo per via del vizio del gioco e delle scommesse. Tante cose mi han messo sulla traccia del colpevole. La prima e’ stato l’indizio che ci ha voluto lasciare Dino : ma ne parlero’ in seguito. Poi e’ stata la volta di una foto che mi mostrava il nostro Ranghetti mentre riceveva da una persona , una bella mazzetta di dollari !”. “ Ma certo “ rispose il diretto interessato “ E’ il mio mestiere … lo faccio da sempre !”. “ Certo . Lo so “ riprese Ellery “ Ed infatti non e’ certo stato lei ad uccidere Dino. Ma mi ha molto incuriosito l’ingente scommessa che le è stata messa tra le mani. Di solito prende scommesse diciamo umane ed entro i limiti che sono consentiti dalla etica professionale del suo mestiere. E qui sicuramente … la cifra era ben superiore. Ma non siamo qui a discutere di cose che sarebbero di competenza degli uffici finanziari , ma di altro. Scommette forte chi è con l’acqua alla gola … questo è certo. Altro indizio : c’è stato un tentativo di aggressione al povero Dino in ospedale. Solo il pronto intervento dell’agente di guardia ha evitato il peggio. Ha messo in fuga l’aggressore e sulla scena incriminata e’ stato trovato un piccolo frammento bianco, che poi se vorrete Vi mostrero’. Scusi Girato : e’ vero che aveva fatto una offerta per acquistare il bazar ?”. “Confermo la richiesta ed anche ben sostanziosa, aggiungo . Ma non si era mai concretizzata . Posso aggiungere che sono sinceramente dispiaciuto per la morte di Dino e in segno di rispetto, non faro’ piu’ nessuna offerta!”disse Neil. “ Questo le fa onore “ riprese Ellery “ Mi son permesso di chiedere cio’ per avvalorare la mia tesi . Qua tra di voi c’è la persona che ha ucciso Dino. “ concluse pesantemente. Tutti si guardarono l’uno con l’altro :l’aria si fece pesante . Ellery riprese : “ Cosa ha voluto indicarci Dino , afferrando in un gesto estremo, con l’ultimo anelito di vita, dopo che l’omicida era uscito credendolo morto ? Si è reso conto che non aveva le forze necessarie per chiamare aiuto , che non sarebbe riuscito a scrivere nessun biglietto. Ed allora ha fatto l’unica cosa che in quel momento gli pareva come la piu’ intelligente. Ha afferrato un quadro ed e’ stramazzato al suolo. Il quadro indica la persona che si è indebitata sino al collo per il suo vizio ( bastera’ chiedere a qualche strozzino della vicina Zuma …) ed e’ sempre la stessa persona che ha perso la piccola scheggia ritrovata appena sotto la finestra dell’ospedale dove c’era la stanza di Dino. A proposito : la foto che Dino aveva preso ed afferrato prima di stramazzare al suolo , era quella di David Cassidy !”. Di colpo Donald schizzo’ fuori dalla stanza strattonando l’agente di piantone. Tody ordino’ ai suoi di inseguirlo. Ellery era tranquillo e si affaccio’ alla finestra che dava al parcheggio, giusto il tempo per vedere Donald salire sulla sua potente moto e accorgersi che entrambe le gomme erano sgonfie. E sorrise. Nel frattempo due agenti piombarono su di lui e ne segui’ una collutazione. Nonostante la stazza imponente, Donald fu presto messo diciamo a cuccia e portato in guardiola . “ Ha visto Tody “ disse El “ Cosa ho fatto in quei 5 minuti scarsi che le ho chiesto di tempo ?”. ” Diavolo di un Ellery “ esclamo’ “ Ma vuoi spiegare a tutti quanti perché quando hai nominato David Cassidy, Donald e’ schizzato via ? “ . Nel frattempo anche Candy era rientrata in stanza col gruppone e disse : “Prima che mio marito parli posso solo dire che forse Donald era uno dei pochi che non sapeva due cose : della passione di mio marito per il Vintage e per…David Cassidy !”. “ E’ vero “ disse Ellery “ La risposta e’relativamente semplice. Negli anni settanta , all’apice del successo di David, lui usava sempre portare un accessorio che è composto anche di calcio. Se digitate le immagini su google di David Cassidy, ancora oggi la maggior parte di sue foto vi verranno mostrate con lui che aveva al collo una bianca collana vintage chiamata necklace Puka Shell. E l’unico che ancora la porta , oltre a me, del gruppo vicino a Dino era Donald, come Donald era nella foto mentre scommetteva forte sui risultati della gara di surf. Chiaro il quadro della situazione ?”. Tutti si guardarono allibiti. E riprendendo : “ L’unica via di uscita per lui era quella di vendere il bazar. Dino non era in grado di riscattare la quota, perché il negozio non dava entrate favolose e avevano il giusto necessario per vivere bene, ma senza tanti stravizi. Dino altresi’ non voleva vendere il bazar , del quale parlava sempre in termini di grande affetto. All’ennesima pressione di un Donald oramai allo stremo economico e disperato e al rifiuto da parte di Dino di vendere, il suo socio ha preso un coltello dal negozio ed ha accoltellato il malcapitato Cardone, gettando poi l’arma dalla finestra che dà dietro al pontile , direttamente nell’oceano. A questo punto e’ anche inutile analizzare quelle impronte un po’ sporche che sono state rilevate sopra la impugnatura, ma cari amici … sara’ comunque un’altra conferma alla sua colpevolezza come lo è stata la sua fuga. L’unico spiraglio , era rimasto uccidere Dino e mettere in vendita il bazar. Secondo me e’ stato preso da un raptus. Ma purtroppo , la verita’ la sapremo solo se e quando Donald confessera’ il tutto. A proposito , in calce a tutto questo c’è una gran bella notizia e a dirvela lascio l’onore a Tody, che ci tiene immensamente ad essere lui e che ringrazio comunque dell’immensa fiducia e collaborazione che ha avuto verso di me e con me !”. “ Grazie Ellery “ rispose l’ufficiale “ La bella notizia e’ che Dino non è morto. Abbiamo preferito spargere la triste notizia per evitare il ripetersi di un altro attacco alla sua vita. Sapendolo morto nessuno avrebbe tentato ancora di ucciderlo. Uccidereste voi un cadavere ? Ovviamente pero’ un agente e’ sempre stato a piantonare la camera , ma in maniera piu’ discreta . Dino è sempre stazionario e speriamo che riprenda conoscenza , ma il fatto che sia comunque ancora vivo , ci riempie di speranza. Ci scusiamo per aver fatto soffrire della gente annunciando la sua morte, ma e’ stato necessario . Erano rimasti Tody, Candy, El e J.Luke che era tornato per sistemare quello che era avanzato del catering improvvisato ( ma era in un’altra stanza vicina ). “ Che dire “ disse Tody “ In cuor mio son molto triste che questi gg abbiano portato a Puka Beach questa spirale di odio, ma sempre in cuor mio sono felice di due cose. La prima e’ che al momento nessuna delle due persone coinvolte siano morte e che i responsabili sono stati assicurati al lungo braccio della legge. La seconda e’ che abbiamo avuto modo di appurare che la collaborazione fattiva che c’è stata tra noi , tutti gli agenti e le strutture coinvolte ( che hanno offerto la massima collaborazione … come l’ospedale) e’ un qualcosa che va al di la di ogni valore. Grazie di cuore Ellery per essere intervenuto con le tue deduzioni sia per la Norabesco che per Donald. !”. “ Grazie Paul “ disse Ellery “ Per me e’ stato un piacere. Devo dire che questa storia mi ha dato del dolce e amaro. Vedere uno che accoltella il socio per soldi è sicuramente una cosa triste, come è triste tentare di eliminare un concorrente per far vincere il fidanzato. Mi sembra che certi valori di una volta non ci siano piu’ … ed e’ questa la cosa piu’ triste. Tenga d’occhio Ranghetti , che sicuramente fa qualcosa borderline … e spesso anche non legale. Idem per Girato : si è dimostrato un uomo d’onore..e come tale le sua chiamiamole affiliazioni … potranno essere qualche volta … un po’ discutibili. Anche Torrence secondo me….ha una mania di espansione un po’ strabordante. Adesso l’unica cosa che piu’ mi preme e’ che Dino si possa risvegliare e possa riprendere presto la sua vita normale … al servizio di se stesso, perché il bazar e’ molto importante per lui, e della gente di Puka Beach. “. “ Gia’ ” disse Candy “ Aspettiamo fiduciosi una chiamata dell’ospedale … e che questa chiamata sia estremamente positiva !”. Nel frattempo stava passando J.Luke con qualche scatola in mano. Aveva finito di riassettare quello che era avanzato del catering e stava tornando al Surfers . “Ellery “ esclamo’ “ Stasera Vi aspetto al locale….siete miei ospiti. Avete fatto un ottimo servizio verso noi di Puka Beach. Grazie “. “ Grazie a te “ rispose Ellery “ Ci vediamo piu’ tardi allora ” . La domenica si stava consumando … era stata una giornata intensa e assolutamente ricca di soddisfazioni. Rimaneva sempre quel gusto dolce amaro che qualche traccia di insoddisfazione lascia : ma direi che come un famoso aperitivo italiano dei tempi che furono … e’ stato come un punt e mes ( una parte di dolce e mezza di amaro) il che rendeva la parte dolce … assolutamente maggiore . La vita in fondo e’ cosi’ : un mix di dolce e amaro … di proporzione spesso variabile a seconda dei periodi. La serata al Surfers fu piacevole : non c’era nessun avvenimento musicale ma l’occasione di gustarsi l’ottima pizza del locale in tutta tranquillita’… non si rifiutava mai. Due chiacchere con lo staff … e poi a casa … per il meritato riposo. La giornata era stata intensa e direi anche calda dal punto di vista meteorologico. Una bella doccia rinfrescante … e dritti a letto. Erano da poco passate le 2 del mattino e squillo’ il cellulare di Ellery : era Tody. “ Ciao El . So che ti sveglio , anzi che Vi sveglio, ma dovevo dirtelo. Dino si è svegliato e i dottori dicono che se la cavera’. Sono andato subito da lui e mi ha confermato che e’ stato assalito da Donald. Era debole … e non ho voluto parlare con lui troppo a lungo. Ma le due cose importanti sono che lui se la cavera’ ed ha indicato Donald come unico colpevole ! Adesso Vi lascio dormire. Ciao ragazzi !” . “Era Tody “ disse rivolto alla moglie “ Dino si è svegliato, se la cavera’ ed ha indicato Donald come suo aggressore “. “ Bene “ disse Candy “ Alla fine …il cerchio si è perfettamente chiuso ...! “. “ Gia’ ! Tody è stato gentile a chiamarmi. Adesso possiamo tornare a dormire e da domani a tornare alla nostra vita di sempre fatta di spiaggia, oceano, onesto lavoro, soffice pioggia, tanta musica, tanto buon cibo, ottimo vinello e tanto amore . Peace and Love Candy !” . “ Peace and love anche a te !” disse Candy. Walking in the rain Collana I mistery di Puka Beach (2° episodio ) Un racconto giallo per ragazzi , di Ellery Sinclair Secondo capitolo della collana dei Misteri di Puka Beach.
Come il precedente è stato scritto di getto e come il precedente conterrà
sicuramente degli errori (di varia natura). L’ho corretto e ricorretto :
poi sono arrivato ad un certo
punto che mi son detto : ma si ... lasciamolo così come e’ , ossia con i suoi pregi e con i suoi
difetti ! Oramai adoro questa cittadina tranquilla e sincera, proprio come
me. La vedo vivere davanti ai miei occhi, nella sua abbagliante …
semplicità. I personaggi
oramai sono grandi amici: li conosco. Ho scelto di dare continuità al
tutto, perché adoro Puka Beach …. e perché siccome in tanti mi dicono che
i miei racconti sono molto descrittivi e sembrano quasi sceneggiature, ho
pensato di fare una collana …
con tanti personaggi e luoghi ricorrenti. Talvolta anche per poco … si citano anche quelli dei
racconti precedenti. Mi piace poter pensare di andare avanti per tanti e
tanti racconti (sì … sarò il Vostro incubo), con Voi e … grazie a Voi. Che
Puka Beach diventi un paese che conoscete, che il tenente Tody sia
l’ufficiale di polizia che tutti vorremmo avere, che Ellery e Candy siano
una simpatica coppia di conoscenti e che il Surfers, Pacific Fishes e
da Mario siano tre locali dove vorreste andare a mangiare. E se avete
bisogno di qualcosa: andate al Bazar Santa Ana … ah ah. Quello di scrivere (che è un
parolone … lo ammetto) è per me un semplice hobby. Spero solo che questi
racconti Vi piaceranno. In caso contrario … amici come prima. Un abbraccio
… e una cartolina … da Puka Beach. Firmato … Ellery
Sinclair. this book is
for my cool wife Candida, my crazy daughter Giada and my sweet
mother Mara
. Personaggi : Neil Girato
Proprietario del
5 Stars Mel Romero
Direttore del 5 Stars Betty Ford
Responsabile accoglienza Bruno Brichetti
Responsabile del
casinò Janice Keihana
Capo animatrice Jake Balsam
Responsabile sorveglianza Jenny Bishop
Responsabile pulizie Bernie Wilde
Responsabile campo da
golf Fred Houston
Magazziniere
capo Paul Tody
Tenente di
polizia Ellery Sinclair Impiegato
e entertainer Candy Worldy Moglie di
Ellery Dino Cardoni
Proprietario del Bazar Santa Ana Max , Paula e Celestine Staff del Pacific
Fishes J.Luke Sanders
Proprietario
del The Surfers Marty e Dany Bariste del The
Surfers Ted Valley Proprietario di Puka Shell
Radio Alex , J.Jade
, Barbra Figli di Ellery e
Candy Daniel , Georgia , Elena Gestori del Green
Pine Puka Beach: siamo in piena estate. I turisti stavano
affollando tutto quello che
c’era da invadere
pacificamente in questa
piccola cittadina strappata al caos della California, nel mese di agosto .
Nel mese di agosto, la piazzetta centrale era un continuo via vai di
gente, sia locali sia turisti. Questo piccolo gioiello della west coast
stava brillando a ventiquattro carati e questo rendeva il paese molto
accogliente ed estremamente abitabile : sappiamo che siamo ben lontani dal
turismo quasi commerciale e mediatico della ( quasi ) vicina Zuma. Qua si respirava aria
veramente pura: al massimo si poteva inalare qualche spruzzata gassosa del
carburante usato per piccoli motoscafi o moto d’acqua. Il traffico per le strade era
quasi inesistente: chi arrivava qua, parcheggiava la macchina e si muoveva
a piedi. Gli hotel erano quasi tutti a misura d’uomo: non eccessivamente
grandi e a gestione semi famigliare. Su tutti però spiccava il 5 Stars di
Neil Girato. Era grande…molto grande e la capacità imprenditoriale di Neil
era capace di averlo pieno quasi sempre, durante i 365 giorni dell’anno.
Un edificio che, aveva tutto
e di più. Le stanze erano assolutamente moderne, confortevoli al punto
giusto e tutte dotate di quello che serviva (aria condizionata, frigo bar,
televisione e un ampio bagno). La hall era di quelle diciamo sfarzose,
sicuramente elegante e quando
si entrava, si aveva l’impressione di una certa ostentazione di lusso e
denaro. Il colore ricorrente era il giallo oro! La sala da pranzo era più
informale, seppure sempre di un certo livello. : qui era l’azzurro il
colore predominante. E poi la
piscina…la palestra….un piccolo centro benessere. Insomma: un piccolo
paradiso nel magico eden di Puka Beach. Era forse l’unico Hotel che viveva
quasi 24 ore su 24: aveva anche un piccolo casinò. Pieno di luce di giorno
e pieno di luce di notte! Un complesso nato circa cinquanta anni fa e
ancora in piena attività. Neil aveva rilevato l’Hotel nei primi anni
settanta quando ancora il casinò non era ancora presente. Potete bene
immaginare i ritmi necessari per mantenere in piena attività e in piena
forza, un hotel come il 5 Stars! Noi conosceremo solo una minima parte di
tutte le persone che ruotano intorno a questa struttura: erano troppe per
presentarle tutte. Una grossa
realtà come questa è come un grosso motore: tutte le parti piccole o
grosse devono funzionare alla stessa maniera, indistintamente, e gli
ingranaggi devono essere sempre tutti oliati a dovere. Qualsiasi anomalia
... piccola o grossa ... era sempre e comunque un danno all’Hotel ... e
questo significava per Neil, perdite di soldi. Era un personaggio molto
sicuro di se: amava personalmente ispezionare ogni angolo dell’Hotel e
verificare che tutto funzionasse. La sua visita quotidiana era diventata
un must: i lavoratori lo sapevano e quindi facevano il possibile affinché
ogni cosa fosse perfetta. Neil in fondo non era un cattivo uomo, anche se
qualche volta era insopportabile: solo che ci teneva che tutto scorresse
liscio come l’olio. E se c’era un rimprovero o un provvedimento da
prendere … era fatto sempre con educazione e nel pieno rispetto del
prossimo. Mel Romero era il direttore della struttura. Era un ispanico di
50 anni…alto, massiccio e con un paio di baffetti tipici della sua etnia
di origine. Tanto preciso nel suo lavoro quanto poco incline ai rapporti
con i dipendenti dell’Hotel. Era impeccabile con i clienti, con i quali
comunque aveva pochi contatti, ma verso tutti coloro che erano sotto di
lui, mostrava una labile intolleranza e insofferenza. Meno male che in suo
aiuto interveniva spesso Betty Ford, colei che si dedicava all’accoglienza
e alle relazioni personali col pubblico o se preferite ... alle pubbliche
relazioni. Era una bella ragazza bionda di 35 anni. Pimpante, briosa e
cosa importante, molto gentile. Requisito, diremmo ... essenziale per fare
il lavoro che svolgeva.
Portava spessissimo degli aderenti e colorati fuseaux che indossava
con disinvoltura e leggiadria. La si vedeva zampettare ovunque: in ogni
momento della giornata la sua presenza era richiesta, sia alla reception
sia nelle altre strutture dell’Hotel. Il responsabile del casinò era
Bruno Brichetti: 65 anni, di origine italiana. Piccolo di statura e con
qualche kg di troppo. Un enorme orologio sempre al polso … di quelli al
quarzo, con mille funzioni dentro. Ricordiamo che stiamo parlando sempre
di un resort molto grande, quindi il personale era veramente ma veramente
numeroso. Colei che curava
l’animazione dell’Hotel era una vera hawaiana: Janice Keihana. Una bella
signora quarantenne che era da metà della sua vita in questo hotel, prima
come ballerina e poi a mano a mano in ruoli sempre più interessanti sino
ad arrivare dove era ora : capo animatrice . Mora, pelle leggermente scura
(ma solo un accenno), labbra carnose. Una bella signora sicuramente, dal
fisico affascinante. Una
struttura così notevole, ovviamente richiedeva un responsabile della
sorveglianza e della sicurezza: occasionalmente succedevano dei piccoli
furtarelli e a fronte di questi occorreva vigilare e indagare. Era compito
di Jake Balsam ... un ex poliziotto di 50 anni; svolgeva il suo lavoro in
maniera egregia e soddisfacente. Snello, capello moro e un paio di
occhiali alla Blues Brothers o se preferite i BB (del quale era
grandissimo fan) sempre al naso. L’anno passato, l’estate era stata
funestata da un paio di episodi violenti: David Wilson e Dino Cardoni
avevano rischiato veramente grosso. La loro vita era stata in pericolo e
solo un miracolo e una serie di circostanze favorevoli, aveva reso
possibile la loro guarigione. David era tornato alla sua consueta attività
primaria che era quella di gestire il suo negozio di articoli sportivi e
Dino era tornato a occuparsi della gestione del suo Bazar Santa Ana. David
aveva ripreso anche la sua attività di surfista amatoriale e come sempre,
nei circuiti minori raccoglieva spsso ottimi risultati. Probabilmente
avrebbe vinto anche lo scorso anno il locale torneo di Puka Beach, che
rappresentava un qualcosa di più ambizioso come risultato, ma purtroppo la
brutta storia d’invidie e ripicche messa in atto dalla Norabesco, glielo
aveva impedito. La ragazza adesso era uscita da circa un mese dal
penitenziario di Fort Lauderdale. Donald Buck invece, che aveva
accoltellato Dino, era sempre in prigione e ci sarebbe rimasto ancora per
qualche tempo. Tutto sembrava essere tornato sui tradizionali binari che
da sempre accompagnavano questa cittadina. Ellery aveva come sempre le sue
serate revival al Surfers e il suo programma radiofonico a Puka Shell
Radio. Candy lavorava sempre da Mario, il ristorante di cibo italiano , e
divideva i suoi impegni tra casa e lavoro. Si potrebbe dire … vita
ordinaria ... o ordinary people. E, in effetti, era proprio così. Si è
sempre detto della semplicità di questo paese e dei loro abitanti e le
cose non erano cambiate: stiamo parlando dei residenti, ossia di coloro
che anche in Inverno abitavano Puka Beach e i locali aperti erano molto
meno e mancava anche qualche attività commerciale, meno tipica di quel
periodo. Le atmosfere estive erano ben lontane, ma la salubrità del paese
e la spontanea cordialità che si era instaurata tra i residenti, (che
erano circa 4500) rendevano Puka Beach speciale anche in inverno. Sappiamo che alle spalle del paese
c’era una bella zona agricola ed anche un’industriale: entrambe floride.
Poi ... le colline. Sì … quelle in inverno erano sicuramente molto meno
attive, anche se era sempre bello poter andare a fare due passi immersi
nell’aria più pungente, variegata di aromi di pino. C’era il piccolo laghetto di pesca
sportiva ... il Green Pine un po’ più a valle e … poco altro di ancora
aperto : ma bastava ed
avanzava per i pochi residenti del nostro paese. Ora eravamo in agosto: il
Pacific Fishes di Max, Paula e Celestine…lavorava a pieno ritmo. Il Surfers di J.Luke Anders …
pure. La totalità dell’economia stava girando a mille e tutti ne avrebbero
beneficiato. L’appartamento di Ellery e Candy, che si trovava al lato nord
del centro del paese, quando non era abitato da nessuno durante il giorno,
aveva le tapparelle abbassate per evitare che entrasse l’afa californiana
del periodo, ma spesso, come in tante altre abitazioni, si faceva ricorso
all’impianto di condizionamento. L’Hotel 5 Stars non aveva problemi: con
quello che si pagava, era garantito un micro clima di tutto rispetto.
La giornata in un hotel … non
aveva né un inizio né una fine. Ovviamente c’erano degli orari per le
colazioni…i pranzi e le cene…ma a parte questo….tutto era senza uno schema
preciso. Si poteva vivere, alla fine, come uno meglio preferiva. Poi in
agosto, ma solo in questo mese, l’hotel aveva una caratteristica
tematizzazione hawaiana... che lo rendeva gradevole in qualsiasi suo
angolo: la gente quindi spesso preferiva rimanere al suo interno, anziché
uscire, e visionare con calma ogni sua parte … dai piccoli negozi agli
impianti sportivi. Una buona pulizia del resort era sicuramente un ottimo
biglietto di presentazione verso il pubblico: era garantita da Jenny
Bishop, una bionda di 45 anni che portava sempre al collo un foulard
modello texano…sia in inverno sia in estate. Decisa ... veloce: sapeva
organizzare al meglio la discreta pattuglia d’inservienti che aveva sotto
di lei. Il suo motto era: un albergo pulito ed elegante , di soddisfazioni
deve averne tante. Era una che ci metteva tanta passione nel lavoro che
faceva e che era sempre sul campo … partecipando attivamente e manualmente
a varie operazioni di pulizia. Era una giornata come tante altre
quando Mel Romero entrò nell’ufficio di Neil Girato : “ Buongiorno Neil . Posso esserle
utile? “ . “Accomodati Mel.
Volevo parlarti di qualche cosa che mi sembra stia accadendo. Piccole cose
sia ben inteso … ma vorrei che tu vigilassi ancora di più su tutto. Mi riferisco a qualche ammanco di
soldi; ripeto che si tratta di poca roba … ma mi piacerebbe che tu ne
andassi a fondo. Poca roba alla volta, porta comunque un buon guadagno
alla lunga. Sembra che ci sia una falla nel passaggio di soldi tra le
varie attività e la cassa dell’Hotel”. Mel rispose : “ La cosa mi suona
nuova. Abbiamo gente che lavora con noi da anni e gente più recente, ma
quello che mi dice, è una cosa sulla quale dovremo sicuramente andare a
fondo e indagare bene. Il resort e’ enorme ... ed e’ come individuare una
piccola falla in un enorme oleodotto … ma sicuramente ... ci proveremo e
vedremo cosa riusciremo a scoprire!”. “Bene” riprese Neil “ Non farne
parola con nessuno e … mi raccomando la massima discrezione!”. “ Non si preoccupi capo, sarà
fatto!” concluse Mel, che uscì. Il resort possedeva anche un campo
da golf e anche lì, i soldi che giravano non erano pochi. Il responsabile
era Bernie Wilde: un quarantenne di bell’aspetto, alto, biondo con al
collo sempre una catenina d’oro con attaccato un piccolo crocefisso. Non
era semplice gestire il campo, specie per via dei tanti circoli e
ricircoli di gente che poteva ospitare, ma direi che se la cavava
benissimo. Si vedeva che aveva passione e devozione per quello sport e la
struttura che gestiva. Il rischio di questo sport era solo uno: di farsi
travolgere dal giro di soldi che vi ruotava attorno. Dove i soldi giravano
a fiumi…e dove era facile diventare ricchi e diventare poveri con la
stessa rapidità e facilità, era difficile mantenere sempre il contatto con
la realtà. Quello con Mel non fu l’unico
incontro della giornata per Girato . “Buongiorno signor Neil ” esclamò
Jake Balsam. “ Ciao Jake”
prese la parola il boss “ Volevo che tu indagassi su qualche ammanco di
soldi che secondo me si sta verificando. Non ho prove tangibili, sia ben
chiaro. Ma ... faccio questo mestiere da tanto tempo e la mia percezione
e’ che un poco alla volta delle somme non arrivino nelle casse dell’Hotel.
Ho avvisato Mel Romero di questo e solo lui. Siete solo voi due che sapete di questo problema…ma solo
tu…Jake sei a conoscenza dell’incarico che ti sto formalizzando!”. “ Mi
spiace di quello che forse stia accadendo “ rispose Jake “Bene o male qua ci conosciamo
tutti e siamo una grande famiglia o quasi, ma è altrettanto vero che le
mele marce ci sono anche nelle migliori famiglie. Farò il possibile per
assicurarle un dossier il più possibile esaustivo. Vedrò di non
coinvolgere troppa gente e cercherò di essere in prima persona a seguire
l’indagine. Magari’ incaricherò altri di andare dietro ad altre cose
minori, ma visto la delicatezza dell’indagine, questa sarà la mia assoluta
priorità! Comincerò immediatamente a raccogliere
informazioni su quanto mi ha detto e non si preoccupi : nessuno saprà
niente!”. “ Grazie
Jake” lo apprezzo molto … e
mi raccomando … tienimi informato costantemente sugli sviluppi “ concluse
Neil . Il responsabile della security e della sorveglianza , uscì con
passo spedito. Con la mente stava già lavorando a quanto gli era stato
chiesto dal boss. Jake amava il suo lavoro e lo faceva con estrema serietà
e passione. Sentiva una grande pressione addosso con questo incarico, ma
sapeva che non poteva deludere Girato e ci avrebbe messo anima e
corpo. Janice Keihana era
intenta nel preparare un avvenimento che si sarebbe dovuto svolgere a
brevissimo e che richiedeva una buona preparazione. Era in un capannone
adibito allo stoccaggio di vari materiali che sarebbero dovuti servire per
varie feste : ghirlande ... palme finte … palloncini … luci … cotillons …
costumi vari e cose simili.
Era tutto quanto di primo ordine: il boss ci teneva che gli avventori del
locale avessero sempre a disposizione dell’ottimo materiale. “ Ciao Fred” esclamò la ragazza.
Fred Houston era il magazziniere del resort: ovunque c’era qualcosa in
fase di stoccaggio, era lui che si occupava della corretta sistemazione e
manutenzione. Era un ragazzo di trent’anni circa, ricciolo, molto alto (il
che lo aiutava a raggiungere i posti del magazzino meno alla portata) e
perennemente con un paio di scarpe da tennis addosso (sia in estate sia in
inverno). C’era parecchia
paccottiglia dentro alcuni magazzini, ma anche cose di parecchio valore.
Il lavoro di Fred era sicuramente di responsabilità, perché doveva
perennemente vigilare su tutto … sulle condizioni di sicurezza e annotare
qualsiasi spostamento fosse fatto, sia in entrata sia in uscita. “Ciao
Janice, qual buon vento!” rispose alla ragazza. “Vengo per quelle
ghirlande che ti avevo chiesto … e per i pareo della festa a tema che si
terrà questo sabato ! Ti ricordi che te li avevo chiesti una settimana
fa?”. “ Ma certo” rispose il
ragazzo “ Ti ho preparato tutto e si trova in quegli scatoloni su quel
carrello. Mettimi una firma su questo foglio … verifica che ci sia tutto e
te li porterò dove mi dirai!”. Una volta espletato il controllo, Janice
chiese a Fred se poteva portarglieli nel suo ufficio, che era dotato di un
piccolo magazzino, proprio per queste occasioni. Ottenuta risposta
affermativa, Fred chiuse il magazzino a doppia mandata e s’incamminò con
Janice. Se analizziamo un po’
la situazione, possiamo dedurre che più o meno in questo resort , chi aveva dei
posti di responsabilità vedeva passare davanti a sé ... un pò di valore. O
lo aveva cash , in contanti , o lo aveva in materiali, oppure aveva
la possibilità di rubarlo ! Torniamo a Janice : “ Ti ringrazio molto Fred della
tua disponibilità. Mancano ancora un paio di giorni, ma volevo avere il
tempo materiale per esaminare il tutto … vedere eventuali rotture e fare
le dovute prove. Sarà una gran festa e sai che tengo molto a queste cose
!”. “ Ma ci mancherebbe cara
Janice “ rispose il magazziniere capo “ Fa parte del mio lavoro e per le
persone educate e gentili come te … .è anche un piacere!” . Scaricò la
merce e la sistemò alla bene e meglio nello spazio indicato
dall’animatrice e se ne andò. Passò a salutare Bernie Wilde al campo di
golf: era nel suo ufficio intento a dare un occhio a varie fatture dei
fornitori. Si accomodò ...fece due chiacchiere . Bernie gli disse che in
giornata sarebbero dovute arrivare delle nuove mazze da golf molto
pregiate : eravamo sui 10.000 dollari di valore e desiderava che potessero
essere sistemate in un posto sicuro in attesa che potessero essere messe
in vendita in speciale teche protette da allarme , che dovevano arrivare
la settimana prossima. Era importante che fossero custodite in un posto
sicuro e meno gente lo sapeva … e meglio sarebbe stato. Fred acconsentì e disse che nel
suo magazzino aveva una stanza semi blindata e sicuramente avrebbe fato le
veci di quello che Bernie desiderava: un posto sicuro. Lo salutò e disse di avvisarlo
quando la merce sarebbe arrivata. Uscendo incrociò al bar Jenny Bishop:
aveva una mezz’ora di pausa e aveva scelto di andare a bere qualcosa di
fresco e dissetante al bar del circolo golf. Ben fissato alla sua divisa
c’era il passepartout che gli garantiva l’accesso a tutte le camere del
resort. Lei ne aveva uno universale. Coloro che stavano sotto di lei ne
avevano solo uno con un accesso parziale alle camere (diviso per piani e/o
settori). In questo modo si
cercava di limitare l’accesso illimitato per tutti i dipendenti, isolando
le varie zone e potendo così circoscrivere i sospetti in caso di
furtarelli nelle camere.
Jenny salutò Fred, che fece ritorno al magazzino non prima di
essere passato da Betty Ford che era intenta a ispezionare le varie
cassette di sicurezza che stavano nel retro della reception. Lì, vi si
potevano depositare solo le cose di poco valore, mentre quelle decisamente
costose trovavano posto in un caveau sotterraneo. Però, a conti fatti ... la somma di tante
cose piccole ... arrivava a determinare pur sempre un discreto valore.
Fred proseguì il suo giro sino al casinò, regno incontrastato di Bruno
Brichetti. Erano in arrivo un paio di nuove slot machine e bisognava
parcheggiarle per un paio di giorni nel magazzino di Fred. Anche queste
macchine avevano un discreto valore: ma era difficile farle sparire poiché
non piccole. Ma avrebbero fruttato un po’ di soldini…a chiunque. Bruno era
a un tavolino della zona bar che stava bevendo un succo di frutta. Diede
le disposizioni che doveva a Fred e riprese la sua bevuta. Diede a Fred in
omaggio ... una manciata di gettoni, per fare qualche giocata alle slot,
che tintinnarono ben bene
nelle mani del magazziniere. In fondo ogni gettone corrispondeva
a un dollaro. Anche quello poteva essere un modo lungo…ma remunerativo per
arrotondare lo stipendio. Una slot ne poteva contenere parecchi e un
gruzzoletto simile ... moltiplicato per tutte le slot presenti … beh … non
era per niente male. Fred
giocò e vinse 10 dollari.
Passò davanti all’ufficio di Mel Romero: da lui transitavano
parecchi affari. Era il direttore e sovraintendeva a tutto o quasi.
Fornitori . clienti…magari qualche piccola tangente per accelerare un po’
l’iter burocratico: tutto passava da lui. Era un uomo di fiducia di Girato
… ma si sa che la tentazione ... fa l’uomo ladro. Passò davanti anche
all’ufficio di Jake Balsam: ci buttava sempre un occhio dentro. Era
piccolo ma ordinatissimo e la scrivania, unico punto di caos, era sommersa
di cartelline. Un piccolo spazio era riservato a una piccola statuetta dei
Blues Brothers, di cui Jake era un grande fan. Su una parete in alto c’era
anche la locandina del loro film. Lui non era in ufficio: aveva preso con
molto impegno l’incarico di Matt e si era già messo al lavoro per cercare
di trovare qualche indizio. Stava perlustrando il resort dalla A alla Z ,
cercando di non farsi scoprire e cercando , con molta discrezione, di
tenere d’occhio un po’ tutti … specie quelli che avevano accesso a soldi…
oggetti costosi … e cose simili. Aveva deciso di ispezionare tutto
l’hotel, qualsiasi angolo … qualsiasi locale … interno ed esterno. Non
sapeva esattamente cosa cercare o chi controllare: aveva semplicemente
deciso di non escludere nessuna persona e nessun posto dalla sua scaletta.
Il campo da golf era molto ampio, ma pensò che a parte una ricognizione
con la macchinetta elettrica sul green, non sarebbe stato necessario
approfondire la zona esterna. Si dedicò quindi all’interno, sempre con
molta discrezione. Valutò che nel circolo c’erano in ballo parecchie
migliaia di dollari. Appuntò tutto nel suo block notes. Passò alla
falegnameria esaminando con attenzione tutto il piccolo capannone che era
adibito sia a laboratorio che a stoccaggio. Ovviamente c’era pure un
idraulico per assicurare le emergenze: ma in genere, per altro di più
importante, si appoggiavano a ditte esterne. Passò nel capannone adibito alle
feste a tema, quello di Janice per intenderci. Ispezionò anche il regno di Jenny Bishop. Passò dal
casinò e dapprima lo perimetro’ per poi, in un secondo momento,
addentrarsi nel suo cuore e negli uffici interni, sotto gli occhi sorpresi
di Bruno che non era abituato a vedere Jake da quelle parti per così tanto
tempo. Si propose di riprendere la ricognizione la giornata seguente. Si stava avvicinando la sera. I
programmi di Ellery e Candy erano molto semplici: una cenetta al Pacific
Fishes, un saluto a J.Luke del Surfers ... e poi a letto. Si fermarono
brevemente da Dino : “ Ciao
amico “ esclamo l’anziana persona . “ Ciao amico “ disse Ellery “ Come te
la passi ? La tua ferita fa sempre un po’ male? “. “E’ passato un anno abbondante :
devo dire che mi ha fatto tribolare non poco : l’umido di dove vivo non mi
ha aiutato … ma ora non posso lamentarmi. E’ dura da solo, ma
fortunatamente ho Marty e Dany del Surfers, che mi danno una mano. Gli do
qualcosa ovviamente e così loro guadagnano due soldini ... ed io ho un po’
di sollievo sulle mille incombenze che ho da seguire!”. “ Sono contento “
rispose Ellery “ Se pensiamo a quello che ti è successo, è un miracolo che
tu sia qui a parlare con me. Donald sta pagando il suo debito per quello
che ha fatto e non penso che quando uscirà verrà a darti problemi “. “Non
penso neanche io “ esclamò Candy “ L’ho visto sinceramente pentito. E poi
… sarà occupatissimo a dover trovare dei soldi da dare ai vari strozzini
che lo braccheranno sino allo sfinimento! Noi andiamo a mangiare Dino.
Buona serata e …cerca di stare bene…sempre! ”. “ Grazie Candy. Buona serata a voi
“ e rientrò a casa, passando per il negozio, che chiuse definitivamente.
Erano le 20.30. Max accolse Ellery e Candida con il solito calore. Poco
dietro c’era Paula, a parlare con dei clienti a un tavolo. Si accomodarono
e arrivò anche Celestine che gli consigliò un piatto che in California non
era considerato come pregiato, ma che era comunque un piatto nutriente e
gustoso: cozze ... o se preferite … mussel. Tra la California e il Messico
se ne trovavano tantissime. Un piatto economico ma buono se abbinato ai
vari condimenti che ti venivano proposti. Presero un leggero antipasto:
pane azzimo con prugne della California … a km zero (giacché dietro a Puka
Beach ce ne erano in abbondanza in diverse piantagioni). La cena fu
piacevole come sempre : la qualità del locale era fuori discussione.
Uscendo dal locale incrociarono il tenente Tody che era di pattuglia : “
Ciao ragazzi “ esclamò “ Dove
state andando ? “ . “ Buona sera Tody “ disse Ellery “ Al Surfers “ . “
Forza salite “ disse l’agente
“ Vi do un passaggio e vengo
a bere un caffe’... che sto staccando proprio adesso !”. “Grazie tenente “ disse Candy “
Accettiamo volentieri !”. J.Luke li vide entrare tutti
insieme : “ Buonasera a tutti
. Oggi c’è una offerta speciale…paghi due e prendi tre? “ . “Ah ah “ rise
Ellery “ Stavamo venendo qua e il tenente ci ha offerto un passaggio !” .
“Dunque “ riprese J.Luke “ Vediamo se indovino. Un bianco frizzante per
Ellery, una coca senza ghiaccio per Candy e un bel caffè nero per il tenente !” . “Bingo” riprese questo ultimo “
Stavolta ti e’ andata bene e non ti arresto “ e rise. L’atmosfera che si respirava nel
paese..era questa. Allegra, fraterna, affettuosa ... tra gente che si
conosceva da anni e con la quale c’era una grande stima reciproca. Con la
coda dell’occhio videro Betty Ford: aveva finito anche lei il suo turno
lavorativo e si stava godendo anche lei una serata rilassante. Lo stare
sempre a contatto con la gente poteva essere sicuramente divertente e
molto interessante. Ma i contro ovviamente c’erano anche per questo
lavoro : trovavi sempre le
persone che ti facevano perdere 1 anno di vita e ingrossare
il fegato di mezzo kg. Tutto faceva
parte del gioco. Betty rimaneva sempre una persona positiva. Ellery
la conosceva solo molto in superficialità: era venuta un paio di volte
alle sue serate revival. Si salutarono da lontano ed Ellery approfittò per
presentargli velocemente Candy. Tody era stanco: bevve il suo caffè e
tornò in centrale per poi dirigersi a casa. I due coniugi fecero due veloci
chiacchiere con J.Luke e anche loro si diressero verso il loro
appartamento. La sveglia mattutina per Ellery era fissata le 6.30. La
ditta dove lavorava rimaneva nella zona industriale di Puka Beach. Non
impiegava tantissimo a raggiungerla. Drinnnnnn: la sveglia suonò! Una
buona colazione e ci si metteva in movimento. Uscì da casa e montò in
macchina. Incrociò Jenny
Bishop che si stava recando al 5 Stars. L’Hotel era a circa mezzo miglio
da dove abitava la coppia. Passò davanti all’officina di Fabio, un italo
americano che con Alex, il figlio di Candy, si divideva senza rivalità la
clientela della cittadina in
fatto di macchine da riparare . Lanciò una veloce occhiata dentro la sua
spaziosa officine e si salutarono.
La giornata era bella: tersa, pulita….ma decisamente afosa. Ellery
vestiva leggero: pantaloncino in cotone e una polo. La sua macchina aveva
il condizionatore ma a quell’ora si stava bene anche con un semplice
finestrino aperto e un piccolo ventilatorino come supporto, di quelli a
ventosa. Per il pomeriggio era prevista una manifestazione di windsurf:
era una cosa abbastanza locale ma c’erano un paio di nomi che venivano
anche da Zuma e Fort Lauderdale, il che la rendeva interessante per tutti
gli appassionati del genere. Anche il nostro Bernie Wilde era un
appassionato di windsurf e aveva ottenuto un paio di ore di permesso da
Girato, per partecipare. Aveva un suo vice che poteva sicuramente badare
al campo da golf per un due o tre ore. Avrebbe partecipato anche David
Wilson, per puro divertimento. Lui praticava surf…ma non disdegnava anche
questa specialità. Lui amava lo sport, a prescindere. Ellery non ci sarebbe stato. Oggi,
uscito dal lavoro, aveva il suo programma radiofonico a Puka Shell Radio e
Ted Valley, il proprietario dell’emittente, lo aspettava a braccia aperte.
La radio era proprio in cima a una delle colline a poche miglia dietro il
paese. E’ lì che era situato il piccolo cottage che ospitava le varie
stanze e sul tetto, l’antenna che serviva per coprire tutta la zona a
valle. La radio come sapete si occupava di musica revival e questo,
musicalmente parlando, era il pane quotidiano di Ellery. Arrivare alla
radio non era facilissimo: l’ultimo pezzo era un po’ tortuoso e questo
rendeva il tutto molto divertente e… impegnativo. Ma era comunque bello
fare quelle poche miglia e passare dal salmastro e la spiaggia della
costa….all’agricoltura, al fiume , alla zona industriale dell’interno…ed
arrivare al profumo di pini e abeti delle colline. Era come giocare con un
caleidoscopio e in poco…avere tante cose diverse … davanti ai propri
occhi. E’ come chiudere gli occhi, riaprirli e vedere una cosa nuova. E
questo era una cosa che in tanti adoravano a Puka Beach. Mentre andava al
lavoro, El (come simpaticamente era chiamato da Georgia del Green Pine, il
locale che si trovava alle pendici delle colline) incrociò Janice che si
stava presumibilmente recando al lavoro. Aveva una piccola utilitaria
verde che ben si destreggiava nelle strade intorno al paese. Era
impossibile non notare la capo animatrice : era una hawaiana purosangue e
come tale aveva dei tratti somatici molto caratteristici che non passavano
inosservati . E inoltre era comunque una bella ragazza. La macchina di Mel
Romero invece era l’esatto opposto: un gran wagon della Ford. Il colore,
rispecchiava il carattere un po’ difficile di Mel ….. nero metallizzato.
Casual invece era la macchina di Houston … il magazziniere. Una vecchia
decappottabile anni 80: comoda, libera e un po’ datata nel tempo.
Rispecchiava la indole del ragazzo. Candy stava facendo un po’ di spesa in
giro per il paese. Stavano rientrando alla spicciolata, le imbarcazioni
che uscivano per pescare la mattina presto. C’era sempre la possibilità di
poter acquistare dell’ottimo materiale fresco e prelibato, in una piccola
bancarella appena dentro il pontile, dove i vari pescherecci lasciavano
sempre qualcosa che gli cresceva come pescato, rispetto alle ordinazioni
ricevute. Era un modo per favorire gli abitanti del paese che potevano
comprare a un buon prezzo … del pesce freschissimo. Candy conosceva i gusti del marito
e quando riusciva, comprava qualcosa che potesse piacere magari a entrambi
per cucinarlo la sera stessa. Era una ottima cuoca e sapeva cucinare molto
bene anche il pesce … i molluschi e i crostacei. In più lavorando in un
ristorante, sapeva tantissime cose che arricchivano la sua già vasta
conoscenza nell’arte culinaria. Anche Max del Pacific Fishes bazzicava il
pontile ma lui aveva bisogno di quantitativi più ingenti e si rivolgeva al
locale mercato del pesce, appena fuori del centro paese. Il grosso del
materiale proseguiva poi per il paio di aziende specializzate fuori un
miglio circa da Puka Beach, per essere lavorato e mandato ove richiesto.
Coprivano l’esigenza di tutto il paese e parte della California intorno al
paese. La solare ragazza riuscì a trovare del cibo molto interessante e a
buon prezzo. Ne fu contenta e aveva già in mente come cucinarlo: proseguì
quindi per finire il suo giro spesa. Dopo doveva tornare a casa, cambiarsi
e andare da Mario, il ristorante dove lavorava. Incrociò la figlia Barbra:
aveva il turno lavorativo di pomeriggio e stava anche lei facendo qualche
spesuccia insieme con Nick, suo figlio, chiamato simpaticamente da Ellery…
Meatball. Suo marito J.C. aveva invece il turno mattutino (sempre nella
stessa ditta). Scambiarono due chiacchere e poi proseguirono per le
rispettive destinazioni. Il mattino si poteva incontrare tanta gente ed
era l’occasione per fermarsi a fare due chiacchere, illuminati dal sole e
aromatizzati dal salmastro della vicina spiaggia. In fondo la brezza
dell’oceano Pacifico … era una cosa unica e inimitabile. Lo sappiamo:
mischiata alla pioggia estiva…era una cosa che Ellery adorava. Passeggiare
sotto la pioggia lo inebriava, lo faceva meditare, rimuginare, pensare e
anche rilassare. Al Surfers
c’era Bruno Brichetti a prendere un aperitivo e a parlare con J.Luke di
macchinette slot machine. La sua era deformazione professionale:
assolutamente. Al Surfers ne erano presenti un paio: Bruno forse voleva
con i suoi contatti … implementarle. Jake Balsam invece non si vedeva in
giro: lo davano nel suo ufficio a controllare e incrociare tutti i dati
che aveva raccolto la giornata precedente. Doveva ancora fare molte cose.
Aveva preso molto sul serio l’incarico che aveva ricevuto. Il magazziniere
Fred era al suo posto a cercare come sempre di ottimizzare lo spazio a
disposizione per tutta la merce che doveva stivare. Erano anche arrivate
le preziose mazze da golf per Bernie e le stava accuratamente sistemando
con doviziosa cura. In Hotel c’è chi aveva orari d’ufficio, c’è chi
iniziava in tarda mattinata e chi nel pomeriggio, finendo ovviamente molto
tardi la sera. I lavori erano tutti uguali: esistevano i pro ed esistevano
i contro. E queste due cose erano sempre in proporzione variabile.
Bisognava solo abituarsi ai vari sali e scendi. In un ambiente molto
grande come il 5 Stars poi, dove bisognava confrontarsi con varie
mansioni, vari livelli di responsabilità e vari caratteri della persona …
poteva risultare spesso difficile garantire una armoniosa convivenza. Ma
questo succedeva anche in quelli che possiamo chiamare … microclimi , come
il Surfers o il Pacific Fishes. L’Hotel di Girato era grande e alla fine
quasi tutti potevano simpaticamente invadere le aree di pertinenza altrui
senza che nessuno avesse la benché minima ansia o preoccupazione. Esisteva
anche una lavanderia, non enorme ma che poteva assicurare l’immediatezza
delle emergenze e il lavaggio dei capi dei clienti. Per il grosso ci si
appoggiava a una grossa ditta esterna che aveva vinto l’appalto. Il via
vai era frenetico tra fornitori, clienti, manutentori, personale . Jake
Balsam stava continuando le sue perlustrazioni interne ed esterne. Nel pomeriggio si dedicò ai
magazzini alimentari , a quelli destinati ai vari materiali da usare nelle
feste, ai locali della piscina … alla palestra e al piccolo centro
benessere. Intanto si stava
svolgendo la gara di Windsurf, davanti ad un numerosissimo pubblico che
stava assiepando la spiaggia di Puka Beach. David Wilson si classificò in
quindicesima posizione, mentre Bernie molto più indietro. Per la cronaca,
la gara se la aggiudicò Luke Snails , con una parte finale in assoluta
rimonta nei vari punteggi di valutazione . Ellery era al lavoro e non era
riuscito a vederne neanche un piccolo sprazzo. Si stava dirigendo in
radio. Si fermò al Green Pine per bere un po’ di frizzantino bianco fresco
che gli avrebbe sciolto un po’ la sua lingua, impastatissima da questo
caldo asfissiante. Dany, Elena e Georgia lo accolsero come sempre molto
festosamente. Il tempo di
fare due chiacchere … all’aperto nel loro bel plateatico, e poi via verso
la radio. “ Ciao Ellery “
disse Ted “ Non avrai mica caldo, vero ? “ . “ Ted … assolutamente no. Mi
spiace solo non aver trovato un maglioncino leggero ... perché faceva
addirittura un po’ freddo “ e gli fece tuonare dietro una bella
pernacchia. “ Ah ah “ rise Ted “ E’ arrivato un po’ di materiale che
potrebbe interessarti. Lo trovi di fianco alla tua postazione. Dacci un
occhio !”. “ Va bene boss…lo
farò “ e si diresse verso lo studio, dove da lì a poco sarebbe andato in
onda. Trovò il materiale molto interessante e decise di usare un paio di
cose per l’imminente messa in onda. Scelse un vecchio disco degli ZZ Top e
un pezzo disco-music della dance decade... Lady Bump. Alle antitesi tra
loro, ma nei rispettivi campi ... degli ottimi pezzi. Bluegrass il primo e
prettamente disco il secondo. Dopo di lui c’era sempre Roby “little“ Bear,
la sua allieva degli anni che furono. Era suo, il compito di accompagnare
gli ascoltatori durante la cena.
Il ritorno a casa era più veloce: strada in discesa e traffico meno
presente. Un’ottima cena lo stava aspettando e non voleva fare tardi. In
fondo Ellery amava le cose semplici: lo aveva sempre fatto ed anche adesso
che non era più un ragazzino (aveva passato i cinquanta) non aveva
cambiato direzione. Una bella cenetta con un paio di bicchieri di vino …
in pace e tranquillità era una cosa che adorava. Intanto era in compagnia
della rossa Candy (cosa importante) e i suoi occhi verdi e poi poteva
finalmente rilassarsi un po’ dopo una giornata di lavoro. Magari un
vecchio telefilm alla tv … perché no? Controllò un attimo la posta al
computer e vide che gli aveva scritto sua figlia J.Jade: si trovava al
lago Tahoe per una breve vacanza e stava approfittando di questo fatto per
fare dei piccoli reportage riguardo a quel bellissimo posto. Lì, avevano
cantato anche Frank Sinatra e Dean Martin … in un locale che passò di
mano, come gestione, a diverse persone (tra cui anche Sam Giancana) e che
per un periodo fu gestito anche dallo stesso Frank. Il laghetto era incantevole ed
eravamo vicinissimi al Nevada. Lei era una giornalista e girava spesso
tutta l’America e non solo. Rispose alla figlia che gli aveva mandato
delle bellissime foto e andò a sedersi a tavola. Candy gli aveva preparato
dell’ottimo pesce: tonno. Cucinato con garbo e insaporito … il filetto di
tonno era ottimo. E in
California era un pesce discretamente comune e dal costo abbordabile.
Un ottimo vino bianco come
abbinamento, e i giochi erano fatti. A quest’ora al 5 Stars era un orario
di grande fermento: Betty dell’accoglienza era impegnata a fare dei check
in e a dare spiegazioni a chiunque gliene avesse chieste. Per lei sino
alle 21.30 sarebbe stato impossibile allontanarsi. Janice stava mangiando
nel suo ufficetto perché dopo avrebbe dovuto occuparsi dell’animazione
della serata. Bernie era ancora sul green per qualche lezione privata. Il
campo aveva chiuso alle 19. Brichetti era al bar del casino, in attesa che
arrivasse la massa di gente prevista. Ogni tanto si assentava per una
decina di minuti per poi rientrare. Ma sembrava comunque tranquillo e
padrone di se. Fred Houston aveva finito il suo turno e la Bishop pure. Ma
non era raro vederli comunque bighellonare in giro, in quella che per loro
era ... una seconda casa. Fred conosceva qualsiasi angolo e scorciatoia
del 5 Stars: abituato com’era a ottimizzare anche i tempi del suo lavoro,
che era anche parecchio fisico. Accorciare la strada ...
significava accorciare il peso. Jake Balsam era in ufficio da Girato per
riferirgli le prime impressioni delle sue indagini. Tutti erano come
palline da flipper: rimbalzavano un po’ ovunque per poi essere al loro
posto nel momento durante il quale era richiesta la loro presenza fisica.
Oramai avevano i tempi calcolati al secondo e ognuno riusciva sempre a
essere al posto giusto al momento giusto. Un enorme alveare dove ogni
singola ape sapeva esattamente cosa e dove stare. Girato in tutto questo
pretendeva precisione e dedizione. Ai ritmi frenetici del 5 Stars si
contrapponeva la serata di Ellery: tranquilla…ottima cenetta …qualche
lavoretto al pc (curava gli spazi internet di un paio di strutture)…e poi
a riposare. In spiaggia c’era
ancora qualche gruppetto che aveva voglia di fare festa: i pub erano
ancora aperti e lo sarebbero stati ancora almeno sino alle 24 passate.
C’era gente... c’era fermento , ma nessun problema . Le pattuglie di ronda
predisposte dal tenente Tody, funzionavano alla grande e quindi tutto
filava liscio come l’olio. Il target di età di Puka Beach era equamente
diviso tra giovanissimi e meno giovani. I primi apprezzavano il fatto che
rispetto ad altre famose località costiere, qua c’era meno caos e potevano
magari surfare con più raggio di azione senza correre il rischio di
sgomitarsi. I secondi apprezzavano la salubrità e la sobrietà della zona
che permetteva loro un sereno soggiorno. Di solito, a parte qualche
locale, dopo le ore 24, il paese lentamente si spegneva per cercare
ristoro in qualche ora di sonno. E così fece anche questa sera. A tenere
il ritmo del tempo, rimaneva la quasi secolare fontana nella piazza
centrale che con il leggiadro scrosciare dei suoi zampilli ... suonava la
ninna nanna per i gabbiani della zona. Il trillo della sveglia era uno dei
momenti della giornata che Ellery odiava di più. Forse era l’unico ... che
realmente odiava e lo faceva con tutte le sue forze. Due sveglie per
assicurarsi il sicuro risveglio... posizionate a distanza di dieci minuti
una dall’altra. E spesso ci voleva la terza … in carne e ossa ... ossia
Candy. Si svegliò con la sensazione di una pesantezza opprimente: sembrava
quasi che stesse per succedere qualcosa. Accese la televisione e mise sul
notiziario locale: tutto era a posto e nessuno aveva riportato niente di grave. Si fece una doccia
e si preparò un american coffe. Sua moglie era a letto:
poteva dormire ancora un pochino ed era giusto lasciarla riposare ancora
una mezz’ora . Capitava, ogni tanto, che gli orari dei due coincidessero
e potessero fare colazione insieme, ma non sempre era così. Oggi non c’era
nessun evento in programma a Puka Beach. Era venerdì e si prevedeva una
leggera implementazione dei turisti. Stasera Ellery aveva una serata
revival al Surfers, ed era molto contento di questo. Significava per lui,
tanto divertimento e la possibilità di stare in mezzo alla gente … cosa
che lui adorava. Niente a che vedere con la faraonica festa in programma
al 5 Stars il giorno seguente! Era un altro budget, un altro contesto.
Erano happening veramente notevoli che richiamavano praticamente tutti i
clienti del resort . Le serate al Surfers erano molto più intime ma non
per questo, meno divertenti. La buona musica aveva sempre un grande
riscontro e la gente che Vi partecipava sapeva che in queste sere…ci si
divertiva veramente. Ma, eravamo solo al mattino e la giornata…era lunga.
Passò velocemente da Dino
perché aveva bisogno di una pila per il suo Casio digitale modello anni
80, poi si fermò un secondo da John, il locale macellaio, e ordinò qualche
ottimo hamburger. Era mattiniero…come la sua professione richiedeva e
andava molto presto in azienda. La sua bottega era famosa e rinomata in
paese. Il suo nome era sinonimo di qualità. Anche il 5 Stars notoriamente
incline agli ordini industriali, quando aveva bisogno di qualcosa di
veramente buono, si rivolgeva a John. Girato aveva tanti difetti … ma era
un cliente preciso, che saldava puntualmente tutto e tutti. E questo era
molto importante sicuramente. I fornitori si fidavano di lui e …
l’economia girava. I ristoranti ancora stavano dormendo, ma di lì a poco
si sarebbero svegliati anche loro. Gli inservienti dovevano ripulire i
tavoli esterni, innaffiare i fiori nelle aiuole, approvvigionarsi delle
materie prime, apparecchiare e tante altre mille cose. Anche Mario, il
proprietario dell’omonimo ristorante dove lavorava Candy si stava
adoperando per approvvigionarsi di cibo fresco per la giornata. Ellery lo
incrociò e lo salutò. In fondo era bello poter fare due passi in paese e
salutare la gente che conoscevi … senza lo stress temporale che di lì a
poco avrebbe contagiato la zona … suo malgrado. Arrivò puntuale al lavoro
e si tuffò subito nelle sue scartoffie. Jake Balsam era già all’opera:
stava ispezionando a palmo a palmo tutte le cantine dell’Hotel. E ci
impiegò tutta la mattinata, in quanto erano ambienti a volte ampi, a volte
stretti ma che si estendevano comunque per un ampia zona. Munito di una
torcia, scese per le ampie scale e iniziò la perlustrazione. Di solito
erano locali semi deserti per non dire, del tutto deserti. Non avrebbero
dovuto contenere niente di particolarmente prezioso. Vi erano tenuti
alcuni vini, specie i rossi, per via delle temperature più
fresche. Poi raccattò del materiale pubblicitario dismesso … attrezzature
varie di poco conto. Insomma…niente di che. Porte, porticine, stanzine,
stanzone, caldaie, impianti di condizionamento, scale, scalette: Jake
perlustrò tutto molto ma molto attentamente, ma non trovò niente di
particolare. Terminò la sua ispezione che erano le 12.09…senza nessun
risultato apprezzabile (ovviamente non per sua colpa). Decise di mangiare
un boccone e riposarsi un po’. Nel pomeriggio avrebbe ispezionato i locali
della lavanderia e limitrofi. Oggi a mangiare da Mario c’era anche il moro
tenente Tody: era una buona forchetta e oggi era di riposo. “Buongiorno
Candy “ esclamò entrando nel locale con la sua stazza decisamente
imponente. “ Buongiorno a lei “ rispose la ragazza “ E’ un piacere
riaverla con noi. Le porto il solito? Lasagne, cotoletta, broccolo e vino
rosso... giusto? “. “ Giustissimo: un pizzico di Italia…non fa mai male,
specie a tavola !”. “ Ben
detto ! Passo subito l’ordinazione al cuoco !” , e si allontanò.
Capitarono alla spicciolata anche Marty e Dany del Surfers e David Wilson.
Da Mario era un locale dove si mangiava bene, ma era anche dotato di un
servizio veloce. Chi voleva fare una veloce pausa pranzo, cascava
veramente bene col connubio qualità e velocità (e a un prezzo ...
assolutamente giusto). La
sala centrale, infatti, era piena: la gente apprezzava il tutto e Candy
era contenta di come riusciva a lavorarci dentro … con serenità ed
entusiasmo. Anche il tenente era una persona che amava il lavoro che
faceva. Persone così ... facevano solo che bene alla cittadina. Il loro carattere … la loro
passione ... la predisposizione al contatto col pubblico : tutta positività. Vi era una
enorme differenza tra chi faceva il semplice compitino che gli era stato
affidato e chi lo faceva , arricchendolo con la propria passione e con il
proprio entusiasmo. Lo stesso valeva per il 5 Stars: c’era gente che
lavorava in maniera impeccabile ma senza il benché minimo cuore e gente
che lavorava altrettanto impeccabilmente ma mettendoci l’anima e la
passione. Una di queste era sicuramente Janice. Era nel gruppo da una
ventina di anni e si vedeva che quello che faceva … era nel suo DNA. La
sera seguente aveva un grande party da gestire e ci stava lavorando dietro
da tempo immemore. Avrebbe quasi pagato di tasca sua per avere la certezza
che tutto fosse andato per il meglio. Anche Ted Valley era fatto di quella
pasta: era affezionato alla sua radio e mai e poi mai la avrebbe venduta
(nonostante avesse ricevuto proposte assolutamente interessanti). Era un
po’ il pensiero comune di tante piccole aziende dell’entroterra. Non
vendevano: preferivano rimanere dove si trovavano e fare con sanguigna
passione quello che più amavano e farlo anche per i loro compaesani.
Girato pur essendo una persona non disprezzabile, era l’esatto contrario:
lui lavorava esclusivamente per riempire le proprie tasche e nient’altro.
Era comunque leale e preciso con tutti…niente da dire. Rimaneva sempre
quella ombra di conoscenze mafiose ... ma nulla di certo aveva mai
certificato queste voci. I pomeriggi di Puka Beach non offrivano niente di
particolare: era sempre il mare … l’aria … l’oceano, che si ergevano a ruolo di
protagonisti. Le immense spiagge … i venditori di hot dog o pop corn
appena sopra la battigia … un po’ di palme e un piccolo pontile con
qualche negozio. Cose semplici: vita quotidiana. Per qualcuno , la vita
lavorativa iniziava al pomeriggio : Bruno Brichetti era uno di questi. Era
l’ultimo ad andare via dalla sala casinò ogni sera e di solito gli orari
non erano tanto teneri con lui. Non andava mai a letto prima delle tre del
mattino. Ma era ben pagato e ovviamente sapeva che il suo lavoro avrebbe
avuto questi orari diciamo molto elastici, quando accettò l’impiego. Anche Betty Ford non era sempre
legata al classico from 9 to 5 americano. Essendo responsabile
dell’accoglienza era sempre precettata, specialmente quando magari doveva
arrivare una importante comitiva e indipendentemente dall’ora, Neil Girato
voleva fosse solo lei ad accoglierli. Era una persona ottimamente
considerata dal boss e lei faceva volentieri questi strappi ai normali
orari. Dopo se finiva in orari quasi normali, amava come abbiamo visto,
rilassarsi davanti ad una buona pizza. Certe volte si tende a pensare che
certe persone siano come extraterrestri per gli orari che fanno…per lo
stress lavorativo: ma alla fine tutti (o quasi) tornano sulla terra per
essere umani. E tutti hanno le proprie passioni … di qualsiasi genere.
Anche una buona pizza era sicuramente una passione e di quelle sane. Sono
quelle piccole cose che ci fanno rimanere bene attaccati alla realtà. Ci
faceva rimanere bene attaccati alla realtà anche l’afoso pomeriggio che ci
stava regalando il tempo: chi si trovava in spiaggia, aveva un notevole
bonus di fresco visto che poteva tuffarsi nelle fresche acque del pacifico
... ma gli altri stavano boccheggiando, specie chi stava lavorando per
varie ragioni, senza un impianto di condizionamento. Ma anche chi
semplicemente passeggiava per strada, oggi stava patendo e molto il caldo.
L’area parcheggio del 5 Stars dedicato ai dipendenti rimaneva in un posto
abbastanza defilato, dietro l’Hotel. Ci si arrivava da una stradina
all’esterno del perimetro dell’edificio e relative pertinenze. Era ampio e
comodo e una telecamera sorvegliava che non avvenissero furti. Anche i
fornitori esterni usavano la stessa strada per arrivare il più vicino
possibile all’area di stoccaggio per scaricare o caricare la merce.
C’erano un paio di bocche di carico che rendevano queste operazioni
abbastanza facili e scorrevoli. Jake Balsam si era già messo al lavoro.
Erano le 15.30 e aveva già ispezionato i locali nei pressi della
lavanderia. Adesso sarebbe toccato proprio alla lavanderia. Entrò nel
magazzino dedicato allo stoccaggio della merce in attesa di essere
ritirata dalla ditta con la quale l’hotel aveva stipulato un contratto per
il lavaggio delle varie cose. C’erano enormi sacchi accatastati
uno sopra l’altro : contenevano tovaglie … lenzuola... asciugamani …
stracci … tovaglioli e cose
simili. Era un magazzino discretamente spazioso pieno di scaffali e con
poche e piccole finestre poste in alto . Qualche lavatrice di grandezza
variabile garantiva le necessità e le emergenze più immediate del resort.
Era uno degli ultimi posti che era rimasto da esaminare. Raccolse da terra
un piccolo pezzo di panno molto scolorito, che forse una volta doveva
essere stato verde o giallo e che era lì da chissà quanto tempo . Perimetro’ la stanza e mentre si
stava avvicinando al bocchettone di arrivo-partenza, passando, pestò un
qualcosa di metallico che quasi tintinnò. Appoggiò il piccolo registratore
portatile che aveva in mano in un anfratto e era ancora acceso … e guardò cosa
potesse essere stato. Era l’appendice di un grosso sacco di iuta. Lo stava
esaminando da qualche secondo quando mentre era chinato, fu violentemente
colpito alla testa, svenendo immediatamente. Rimase in stato d’incoscienza
per una decina di minuti. Quando si svegliò a fatica, si alzò
e si guardò intorno: il sacco era sparito. Non aveva fatto in tempo a
scoprirne il contenuto. Si fermò a prendere fiato e a vedere se in giro
c’erano indizi che potessero ricondurlo a qualcuno, ma non ne trovò.
Recuperò il piccolo registratore, lo spense e con tanto impegno si avviò verso il suo ufficio;
fu Betty che si accorse che
qualcosa non andava per il verso giusto e gli si avvicinò “ Jake, va tutto bene ? “. “ Ciao Betty” disse bluffando “
Sono inciampato e caduto dalle scale. Ho preso una bella testata. Ora
passo in infermeria a farmi vedere. Grazie comunque per
l’interessamento!”. Dopo
essere passato a farsi medicare dal medico … tornò nel suo ufficio e cercò
di riordinare le idee e gli appunti che aveva preso. Evidentemente seppure
a tentativi, era incocciato in un qualcosa che aveva dato parecchio noia a
qualcuno. Informò Girato dell’accaduto, che si dimostrò sinceramente
dispiaciuto e di comune accordo decisero di non dire niente a nessuno di
quello che era successo. Il boss era convinto anche lui che qualcosa si
stesse muovendo e che bisognasse solo aspettare affinché qualcuno si
tradisse. Di comune accordo decisero che Jake era meglio che andasse a
casa a riposare per riprendersi al meglio. Al Surfers era invece in
programma la serata revival mensile con al timone Ellery. Si era fermato
anche qualche partecipante della gara di Windsurf che per la maggior parte
erano della zona. Il locale era pieno: non aveva una capienza
grande….circa settanta coperti … più qualche posto in piedi al bancone
bar. Ma era pieno e questo era motivo di contentezza per J.Luke che faceva
tintinnare la cassa e per Ellery che aveva un buon pubblico da fare
ballare. Alle 22.30 la glitter ball si accese: era arrivato il momento di
iniziare. Night fever era un buon pezzo per aprire le danze . Funzionava
sempre. Era importante iniziare con il piede giusto : bisognava far capire
da subito che la serata sarebbe stata musicalmente valida e divertente.
Non bisognava annoiare la gente ed era importante dar loro sempre quello
che desideravano. Ove possibile si accontentavano tutte le richieste che
il pubblico faceva: insomma…un ottimo rapporto bilaterale che funzionava
oramai da qualche anno. Era, alla fine, la versione ballabile del
programma che El faceva a Puka Shell Radio e che piaceva molto ai vari
ascoltatori. Proporlo, seppure in parte, live, era molto bello per lui.
Serata piacevole come sempre. Tre ore di musica e poi … tutti a letto
(almeno così fu per Ellery). C’era gente che il sabato non lavorava (e il
DJ faceva parte di questa
cerchia) ma anche che lavorava e quindi aveva comunque bisogno di una
bella dormita. Candy già stava sonnecchiando di gusto. Era tornata a casa
a metà serata : stanca dalla giornata al ristorante. Aveva fatto un veloce
saluto a Dino e poi aveva preso sonno. Il sabato era l’occasione per fare
una bella colazione insieme: per Ellery il must era american coffee e
muffin. La moglie preferiva un caffè espresso e una classica brioche. Il
paese si stava già riempiendo: il weekend era sinonimo di turismo e
turismo significava anche soldi che facevano girare l’economia locale. I
negozi sportivi erano pronti a noleggiare le tavole da surf e da windsurf.
I ristoranti erano ai blocchi di partenza per cercare di accaparrarsi il
maggior numero di clienti. Il tenente Tody … doveva vigilare su tutto ciò
… ossia che la piena del fiume non uscisse dagli argini e che scorresse
verso il lunedì senza provocare danni a cose o persone. Di solito queste
invasioni erano colorate, pacifiche e ricche di divertimento. Il massimo
pericolo era rappresentato solo da qualche birra di troppo. La mattinata
scorse tranquilla per tutti. Jake cominciò a tirare qualche somma: prima
completò minuziosamente il suo giro d’ispezione che il giorno prima si era
dovuto interrompere per la botta in testa ricevuta. Non tralasciò niente
di quello che riguardava gli interni. Riservò agli esterni una occhiata
meno diciamo..di spessore, non ritenendo probabile la possibilità di
trovare qualcosa di utile . Ritornò anche alla lavanderia, che ispezionò
da cima a fondo. Non vi trovò niente di anomalo: vi fece ritorno più volte
durante il giorno, quasi a voler cogliere in fallo qualcuno o qualcosa.
Era comunque fermamente
convinto che lì dentro si annidasse un qualcosa di sospetto. Fu scrupoloso
... quasi maniacale, nella
sua ispezione . Stavolta fece bene attenzione che non arrivasse nessun
colpo da dietro. Per essere sicuro, si chiuse dentro con doppia
mandata. In caso di problemi sarebbe uscito dal piano di carico di carico
che dava all’esterno. Raccolse sempre qualcosa ... ovunque andasse. Il suo
sacchetto era pieno di oggetti. Dei cotillon, una ruota di plastica di un
carrello, un gettone della slot, dei piccoli biglietti dell’accoglienza,
campioncini di shampoo e anche di sapone , una vecchia pallina da golf . Si
annotò minuziosamente anche dove li aveva raccolti. Scattò foto, e parlò con tutti
quelli che avevano a che fare con i luoghi visitati e alla fine si
rinchiuse nel suo ufficio per elaborare il tutto. La sera ci sarebbe stata la mega
festa organizzata da Janice e sperava in cuor suo di arrivare ad una
soluzione del caso … prima dell’inizio. Non andò a casa: si chiuse dentro
l’ufficio e dopo aver spulciato tutti i suoi appunti, si addormentò
brevemente sul divano. Si svegliò poco dopo e dopo essersi riassettato
riprese le sue, chiamiamole cosi’… consultazioni informali e discrete.
Aveva elaborato e rielaborato tutto quello che aveva raccolto e alla fine
era giunto a una sua conclusione. Aveva dormito poco ... e male. Non era
in formissima ma in cuor suo era contento della conclusione alla quale era
arrivato. Si diresse verso casa e una volta là chiamò Girato : “
Buongiorno capo, sono Jake. A che ora possiamo vederci? Penso di aver
capito chi sia che le sottrae denaro!” . “ Bene “ rispose Neil “ Adesso
sono le 17. La festa inizierà per le 22. Vediamoci alle 21 nel mio ufficio
... appena dopo cena !”. Jake
riposò un’oretta, quindi sistemò i vari appunti e reperti nel cassetto
della sua scrivania e tornò all’Hotel. Si mise a girare per il resort e a
tutti disse volutamente, tra un discorso e l’altro, che alle 21 doveva
vedere Neil, ma senza specificare per cosa. Così facendo voleva vedere le
reazioni delle persone con le quali stava parlando. Era una sorta di
provocazione.Nessuno tradì una qualsiasi sorta di emozione. Questo lo fece
quasi dubitare delle sue indagini, ma fu solo un istante: era convinto di
aver scoperto il o la colpevole. O almeno così pensava. Ma bisognava
arrivare alla sera ed attendere gli eventi … sia quelli naturali che
quelli da lui cercati e provocati con il suo comportamento di poco prima.
Alle 20 il resort cominciò a
trasmettere musica attraverso i vari circuiti interni per attirare la
gente e sensibilizzarla alla festa.
Gli uffici erano vuoti….e non c’era molta gente in giro. Le ombre
della notte stavano arrivando: i corridoi erano già semibui. Tutti si stavano
indirizzando verso il luogo della festa. Jake si stava preparando per uscire
dal suo ufficio Era nel piccolo bagno dietro la sua scrivania. Si stava
sciacquando il viso e cercava di rendersi un po’ presentabile. Una veloce
passata alla barba col rasoio elettrico e una veloce pettinata. A causa
del rumore del rasoio elettrico non si accorse che la porta del suo
ufficio si stava aprendo….lentamente e silenziosamente. La persona entrò,
senza fare rumore. Si posizionò dietro una poltrona e aspettò
pazientemente che Jake uscisse dal bagno . Si udì un colpo di pistola
soffocato dal silenziatore e Jake crollò a terra. L’attentatore o l’attentatrice
chiuse la porta a chiave dell’ufficio e cominciò a rovistare alla ricerca
di un qualcosa che potesse incastrarlo/a. Jake aprì gli occhi una frazione
di secondo e riuscì a vedere chi lo aveva colpito. La persona non trovò
niente di quello che cercava e questo provocò la sua ira: ribaltò mezzo
ufficio con la bava alla bocca…ma senza successo, quindi uscì e si diede
alla fuga. In quell’istante Jake radunò tutte le sue forze per alzarsi … a
fatica, verso la scrivania. Afferrò la statuetta dei Blues Brothers e
piombò a terra. Fu trovato da Girato che preoccupato dalla sua mancata
visita nel suo ufficio.e dal fatto che non rispondeva al telefono, era
andato nel suo ufficio. Chiamò l’ambulanza immediatamente. Sul posto arrivò anche il Tenente
Tody in meno di 5 minuti e cominciò a eseguire i rilevamenti del caso.
Niente era stato spostato o toccato e la scena del delitto era tale e
quale a quando era successo l’agguato. Erano state fatte delle foto prima
di muovere il corpo di Jake e si vedeva chiaramente la scena del quasi
delitto. Jake era gravissimo. Era stato colpito vicino al cuore ma era
vivo e sembrava che l’organo non avesse avuto lesioni. Ma aveva perso
tanto sangue ed era debolissimo. Fu portato d’urgenza in ospedale. Girato
delegò Janice di occuparsi di tutto: gli chiese di non dire una parola di
quello che era successo. Girato aveva fatto arrivare l’ambulanza dalla
parte posteriore e aveva cercato di informare meno persone possibili
dell’accaduto: aveva preferito tacere, non per cinismo verso la paura di
rovinare la festa, ma perché non arrivasse voce a nessuno di quel che era
successo per paura di successivi attacchi a Jake in ospedale. Tody mise
subito una guardia per proteggerlo : fu operato d’urgenza e aveva un
polmone perforato. La pallottola fu estratta con successo e adesso
bisognava solo attendere il decorso. Si fidava di Janice: erano 20 anni
che lavorava nel suo hotel e avrebbe messo la mano sul fuoco su quella
ragazza. Janice apparve devastata da quanto successo…ma obbedì agli ordini
impartiti e andò a fare la perfetta cerimoniera per l’avvenimento. Girato andò invece nell’ufficio
del tenente Tody : “
Buonasera Tenente, io so che ce la metterà tutta per assicurare alla legge
chi ha fatto questo al povero Jake. Davanti a lei c’è l’uomo normale e non
l’uomo di affari o il faccendiere come si mormora in giro. Da uomo a uomo:
mi aiuti. Potrei fare
intervenire qualche mio amico in questa faccenda ma preferisco affidarmi a
lei. Perché non prova a sentire anche quel ragazzo che le aveva dato una
mano un anno fa … come si
chiamava? Ah ..Ellery … il ragazzo della radio “ e rise tra sé e sé. “E’
quello che io definisco... a good fella. Avete fatto grandi cose insieme.
Perché non riprovarci?”. “
Salve Girato “ Intanto le dico che le condizioni di Jake sono disperate…ma
non impossibili. Farò di tutto per assicurare alla giustizia la persona
che gli ha fatto ciò. Chiamo
subito Ellery e lo faccio venire qua. Avverta i suoi uomini all’Hotel che
avremo la necessità di girare indisturbati … ovunque . Non si preoccupi:
ce la faremo. Lo prenderemo quel bastardo !” . “ Grazie Tenente , mi tenga
aggiornato!” e se ne andò. Il
tenente prese il cellulare e chiamò Ellery: “ Sono il tenente Tody ….”
E gli spiegò quello che era successo “ Ah…ma sei al 5 Stars alla festa con
Candida … bene ! Fatti trovare all’entrata del personale di servizio che
poi ti spiego bene tutto !”.
Fortunatamente non erano soli, così la moglie di Ellery poté
rimanere in sala e continuare la serata, tenendosi sempre in contatto col
marito tramite sms. L’agente Canelli era già sul luogo e riconobbe subito
Ellery. Dopo un paio di minuti arrivò anche il tenente: andarono subito
nell’ufficio di Jake che era stato chiuso e sigillato con un piantone
davanti. La scena a parte il
corpo dello sfortunato detective che era stato portato in ospedale era
esattamente uguale a quando era successo l’attentato. Ellery esaminò la
serratura della porta dell’ufficio: era di quelle che si potevano aprire
con una semplice carta di credito. Non dovrebbe essere stato difficile per
l’attentatore…poter entrare. Il vetro semi trasparente poi ... faceva
vedere se uno era alla sua scrivania o in bagno. Dentro ad un hotel non
c’era ovviamente necessità di mettere porte blindate negli uffici…non
avrebbe avuto senso. Non si
sorprese quindi della facilità che era stata usata per entrare. Jake aveva
sicuramente chiuso la porta almeno con uno scatto. Ma simili
serrature…erano molto facili da eludere. Chiese delle foto e Tody gli
disse che il laboratorio era già al lavoro e presto sarebbero state
pronte. Tody aveva già messo
al lavoro tutto lo staff preposto ai rilevamenti, ma non era emerso molto.
Se a quell’ora gli uffici erano deserti, durante il giorno erano molto
trafficati e il via vai di gente era palpabile dalle impronte ... da vari
frammenti di materiale lasciato in giro e da tante altre cose che alla
fine avevano reso la scena del delitto e quella limitrofa … un vero
mercato. L’ufficio di Jake, quello no... era abbastanza lavorabile. E,
infatti, gli uomini del tenente si erano fermati a lungo con i
rilevamenti. In terra c’era moquette e le impronte non erano nitide. Un
paio erano abbastanza profonde: forse era il punto, dove il killer si era
rimpiattato per qualche minuto in attesa che sbucasse il detective.
Dicevano poco: un numero di scarpe…e nient’altro. Sembrava comunque una
persona pesante, il che faceva di primo acchito, escludere una donna. A
occhio il numero di scarpe era un 43. “ Tenente “ disse Ellery “ Che ne
dice di fare il guanto di paraffina a più gente possibile del resort , tra
quelli che lavorano qui ? Intendo ... non agli ospiti . Mi sembra che le
particelle rilasciate dall’arma da fuoco stiano sulla pelle o sul vestito
per qualche giorno !” . “ Certo Ellery . Ma se vogliamo più precisione e
magari più discrezione … possiamo fare lo stub (detto anche tampone) : possiamo farlo anche sui vestiti
della persona senza che quindi questo si accorga dell’esame tramite la
paraffina sulle mani che comunque non è sempre infallibile !”. “ va bene tenente “ L’esperto è
lei. Io come vede... da buon
vintager ... ero rimasto al guanto di paraffina “ e rise “ Ma se lo stub è
più efficace … andiamo con quello. Partiamo da qui, anche se ci vorrà un
po’ di tempo, ma è pur sempre un punto di partenza. “. “ Lo faccio fare
subito” disse Tody “ e diede per trasmittente, le istruzioni necessarie
all’agente Xavi , che si mise subito all’opera. Era esperto anche in
tecniche di scasso … e Tody sapeva che poteva aprire in tre secondi ogni
serratura convenzionale e questo era l’ideale per muoversi con velocità e
precisione, che in questi momenti era fondamentale. La festa stava nel frattempo
terminando e Candida raggiunse il marito e si fece spiegare velocemente
cosa fosse successo esattamente : “ Brutta faccenda “ disse “ Sembra quasi
un regolamento di conti , una cosa interna !“ . “ Pensiamo anche noi la
stessa cosa “ disse Tody “ Girato mi ha detto che dovevano vedersi alle 21
per discutere di certi affari. Il boss si era accorto della sparizione di
piccole somme di denaro e non riusciva a capire come ciò fosse possibile.
Aveva informato Mel, il direttore, di tenere gli occhi bene aperti e poi
aveva affidato incarico a Jake di fare delle indagini ben più
approfondite. Si vede che la soluzione era molto vicina. Prima una botta
in testa e poi gli hanno sparato!“. “Tenente “ disse Ellery “ Domani
mattina vorrei andare a visitare l’appartamento dove abita il detective .
Può essere che qua, chi ha sparato, non abbia trovato quello che cercava.
Mandi un suo agente a piantonare la sua casa !”. “Ottima idea “ rispose
l’ufficiale “ Spero di trovare qualcuno. Accidenti, siamo di sabato sera …
ho qualcuno in permesso. Ma penso che ce la faremo!”. La macchina si era messa in
movimento: Ellery non si aspettava questa convocazione e in giro non aveva
notato niente che lo avesse mai portato a pensare a un evento così
terribile. Quando a Puka Beach succedeva un qualcosa di così brutto, tutto
il paese piombava in un’atmosfera alla Tim Burton. Bisognava cercare di
risolvere e presto, tutta la faccenda. L’appuntamento era al mattino …
alle nove da Tody. Una bella
dormita ci voleva : si erano fatte le 2 di notte. Dormirono profondamente.
Ma anche nella notte i rilevamenti, le indagini, il laboratorio
fotografico ... lavorarono a pieno ritmo. Il segreto di Ellery per un
ottimo risveglio era un american coffee e un muffin. Meglio se in
compagnia di sua moglie. Era domenica ... quindi il tutto era fattibile.
Una bella doccia tonificante e si era pronti per questa domenica
alternativa. Il tempo non era il massimo: i venti di Santa Ana stavano
portando un po’ di nuvole e questo avrebbe significato un parziale
allentamento dell’afa e della calura dei gg immediatamente precedenti. Il
5 Stars sembrava aver passato una notte tranquilla. La maggior parte degli
ospiti non si era accorta di niente. La festa si svolgeva dalla parte
opposta di dove era successo l’attentato e sia Girato che Tody avevano
cercato di creare come un cordone isolante intorno alla faccenda. Jake era
piantonato a vista e non Vi erano novità sulle sue condizioni. Era in
rianimazione…ma stabile. Janice era stata di parola e non aveva spifferato
niente a nessuno, ma in hotel ovviamente, le voci cominciarono a
circolare, almeno tra i dipendenti del resort. Jake era un personaggio
amato: mai sopra le righe e aveva sempre un saluto per tutti. Ci si
domandava come mai avessero potuto colpire una persona come lui. Poi
pensandoci si arrivava alla conclusione che il suo mestiere era comunque
un lavoro fatto anche di rischi e imprevisti. Magari qualcosa del suo passato
che era tornato a galla … oppure aveva veramente scoperto qualcosa e si
stava avvicinando alla verità. Ellery buttò un occhio all’Hotel che si
stagliava dietro le basse costruzioni del paese e ripensò all’intensa
serata precedente. In cuor suo era amareggiato … per tante cose. La prima
ovviamente era per Jake che anche se non conosceva personalmente, sapeva
comunque essere una brava persona. Poi per il paese: perché una cittadina
così tranquilla era ripiombata un’altra volta in una spirale violenta ? Ma
era anche contento che la sua presenza fosse stata richiesta. In fondo lui
era un semplice appassionato di piccole cose, in fatto di delinquenza. Ma
già era stato utile lo scorso anno e in cuor suo sperava di poterlo essere
anche in questa occasione. Non aveva molto in mano al momento … anzi ...
quasi niente. Ma la sua carne al fuoco … era stata messa sulla griglia e
in mattinata sarebbe sicuramente riuscito a cuocere qualcosa ... ne era
sicuro. Lui puntava molto sulla deduzione: osservava ... ascoltava e cercava di carpire
l’essenza di tutto. Si gustò il suo adorato american coffee e si mangiò
con gusto il suo muffin. Candy come sempre, andò sulla tradizionale
brioche ed un caffè espresso.
Doveva prepararsi e con calma andare da Mario … perché oggi aveva
il turno lavorativo anche di domenica. E le domeniche di agosto, al
ristorante, non erano mai semplice routine. Erano impegnative, pregne di
gente e questo significava tenere ritmi veloci e precisi. Non era un
problema per lei: era un’esperta cameriera ... capace e solare
nell’accogliere la clientela. Era una cosa molto importante. Ellery alle
nove doveva trovarsi da Tody e fu puntuale: “ Buongiorno Tody ” esclamò
entrando nel commissariato. “ Buongiorno a te Ellery . Tra un’oretta
saranno pronte le foto e il resto dei rilevamenti. Andiamo intanto a dare
un occhio all’appartamento di Jake ? “. “Molto ma molto volentieri “
rispose il diretto interessato. E si diressero al parcheggio, dove
salirono sulla macchina della polizia: dovevano fare circa un miglio e
mezzo per arrivare a destinazione. Jake viveva da solo in una piccola
palazzina non lontana dalla spiaggia. La facciata era un po’ consunta dal
salmastro e una volta….doveva essere di un bel rosso acceso. Ora mostrava
l’erosione del tempo.
L’agente Manuela era stata messa a piantonare l’appartamento : era
una ragazza molto valida, precisa nel suo lavoro. Mora, magra e dal
capello lungo legato in una treccia, che spuntava da sotto il
berretto. Il suo rapporto fu
veramente preciso: il succo era che nessuno aveva tentato di entrare. In
lontananza alle quattro di mattino aveva visto dalla finestra del
corridoio che dava all’esterno … una macchina. A fari spenti, Ma dopo
essersi avvicinata e aver visto il mezzo della polizia, aveva fatto
retromarcia. Nessun numero di targa,
visto il buio notturno . La macchina era di grossa cilindrata di
colore blu cobalto, da quello che era riuscita a capire
nell’oscurità’. Entrarono:
l’appartamento era piccolo e chiamarlo ordinato, era un parolone. Jake
viveva da solo e gli orari che faceva spesso non erano di quelli
tradizionali..ma un po’ ortodossi. Cominciarono a perquisire
l’appartamento alla ricerca di un qualcosa che potesse aiutarli.
Arrivarono alla scrivania …. e al relativo cassetto, che risultò essere
chiuso a chiave. “ Tenente “ disse Ellery “ Non abbiamo tempo di cercare
le chiavi Possiamo forzarlo ? “.
“ Si…provvedo subito “ e si mise all’opera. Dopo neanche un minuto
il cassetto era aperto. Conteneva dello scotch, delle clips, vari fogli,
un paio di cartelline, un mini registratore portatile, un sacchetto con
dentro varie cose e degli appunti in un block notes. “ Penso sia quello
che cercavamo, tenente “ esclamò El “ A occhio sono le ultime cose sulle
quali stava lavorando .. .o
almeno buona parte del contenuto del cassetto ! Dobbiamo esaminarle
subito !". ” Certamente ! “ disse il tenente “ Finiamo ispezione e
torniamo in ufficio. Ci mettiamo comodi ed esaminiamo i contenuti !”.
“ Perfetto. Chiamo Candy per
vedere se può portarci un boccone appena ha un attimo di tempo. Cucina
Italiana le piace vero? “ . “ Ma certo , ogni tanto passo da Mario e sul
piacermi … basta vedermi, no ? “ e rise , alludendo alla sua corporatura
. Salirono in macchina e si
avviarono in centrale. Entrarono e Tody chiese all’agente Rotten se era
arrivato il materiale dal reparto fotografico e tutto il resto. Come
risposta ottenne che l’arrivo era imminente. Si chiusero nell’ufficio di
Tody e cominciarono a visionare il materiale che avevano trovato a casa di
Jake. Tra gli oggetti c’erano: dei
cotillon modello feste
, una piccola ruota di
plastica di un carrello tipo quello delle pulizie , una fiche metallica da
slot machine , dei piccoli biglietti dell’accoglienza un po’ stropicciati
, campioncini di shampoo e sapone liquido , una vecchia pallina da golf ,
delle clips, un piccolo frammento di un panno forse da tavolo da gioco ,
un pezzo di plastica di una ciabatta, un tappo. Ellery li
dispose sulla scrivania. Poi fece delle fotocopie degli appunti, tenendole
per sè e dando gli originali a Tody. Si misero a leggere. C’era scritto,
dove erano stati ritrovati i vari oggetti. Che so: il pezzo di plastica
intorno alla piscina, lo shampoo in una scala interna e così via. “
Tenente , e’ possibile fare analizzare il pezzetto di panno nel minor
tempo possibile ? Grazie. “. “Provvedo subito “ disse Tody. Nel piccolo registratore invece
quando Jake si ricordava, incideva a parola
quello che poi avrebbe scritto.
Lo ascoltarono e lo riascoltarono. Le descrizioni audio erano
abbastanza precise , come quella manuali. Spesso non veniva spento ma
lasciato acceso nel passaggio da una stanza all’altra. La voce era
abbastanza chiara anche se sussurrata per non dare nell’occhio : “ Mi
trovo nelle scale interne ... le 4B . Ho trovato un piccolo campioncino di
shampoo. Le pulizie sono fatte il mattino … potrebbe essere stato perso
non da molto. Adesso mi dirigo in corridoio: ecco … ho visto qualcosa “ E
seguirono venti secondi di silenzio “ E’ un cartoncino … un biglietto da
visita dell’Hotel. Accidenti … qua ci passa il mondo , ed è impossibile
dare una certa logica!”. Seguì ancora mezzo minuto di silenzio , poi : “
Ecco, adesso entro in lavanderia ... non è un locale molto illuminato.
Ora, raccolgo un pezzo di un qualcosa che sembra un panno ... una cosa da
due centimetri quadrati. Perfetto. Metto via.” . Poi il silenzio,
intervallato da vari rumori di sottofondo…e dopo un minuto si sentiva il
rumore della botta data a Jake e il tonfo del suo corpo. Il nastro
continuò ad andare per un po’… e si sentirono solo dei rumori confusi. Il
registratore era stato appoggiato in un anfratto e aveva continuato a
funzionare sino al risveglio del malcapitato. “ Tenente “ disse Ellery “
Torniamo indietro col nastro sino a quando Balsam entra in lavanderia .
Ecco … da qui … sì. Senta questo rumore … eccolo! E andando avanti … senta questi
altri dopo il colpo in testa. Sembrano gli stessi. Non riesco a capire
bene cosa sia … ma sono uguali. Il primo l’ha provocato Jake … il secondo
chi lo ha colpito, il che mi fa pensare che sia stato spostato o occultato
qualcosa, e quel qualcosa potrebbe essere quello che il detective, senza
riuscire a scoprire cosa era, voleva esaminare. !”. “ Mando subito il
nastro al nostro laboratorio per vedere se sia possibile isolare , pulire
ed amplificare quel suono. Si
trova a Zuma, qua siamo una piccola realtà; ma mando subito una pattuglia
e a sirene spiegate. Massima urgenza. Intanto chiamo il mio collega a Zuma
e gli spiego cosa deve fare. Si chiama Joe ed è un ottimo tecnico del
suono, tra le altre cose. “ e così fece. Nel frattempo era arrivata la
cartella dei rilevamenti: l’impronta della scarpa trovata era un
quarantatré. Qualche traccia di polvere da sparo era stata trovata e si
stava comparando con qualche tampone che era stato fatto sui vestiti che
erano stati trovati nei vari armadietti del personale, a loro insaputa …
ovviamente. In caso di bisogno sarebbero stati fatti altri tamponi. La
porta era stata aperta facilmente e non erano presenti segni di scasso:
ipotesi probabile … una carta di credito. Non c’era molto altro
d’interessante. Ellery chiese se potevano fare analizzare anche il
pezzettino di panno trovato da Jake. Erano in attesa delle foto quando
arrivò Candy con un po’ di improvvisato catering : “ Ciao ragazzi “
esclamò “ Come vanno le cose ? “ . “Buongiorno e grazie” rispose
l’ufficiale “ Ci stiamo lavorando. Secondo me Ellery sospetta di qualcosa
o di qualcuno ... e anch’io … ma al momento lasciamoci le nostre idee a
noi stessi e aspettiamo le foto della scena del delitto e qualche altro
responso “ e rise . “ A
proposito “ riprese la ragazza “ Questa bottiglia ve la manda J.Luke. Sono
passata davanti al Surfers e mi ha chiesto, dove ero diretta. Mi ha dato
questo Chardonnay per voi !” . “ Grande J.Luke “ esclamò Ellery , che come
sappiamo amava il buon vino. Stapparono la bottiglia e cominciarono a
mangiare qualcosa. Candy torno di corsa al lavoro: la sua giornata
lavorativa era ben lontana dall’essere finita. Mangiando si confrontarono:
“ Davvero tenente pensa che abbia in mente qualcosa ?”. “ Secondo me c’è un qualcosa che
ti ha colpito, se no non mi avresti chiesto quegli approfondimenti che
stiamo facendo. Io sono arrivato a una conclusione logica, ma non ho
prove. Ragionando tu pensi che l’unico modo veloce per fare soldi sia uno
solo … ma sono solo pensieri … che si perdono nella brezza oceanica !”.
“ Lei giustamente guarda il
movente, che è sempre importante; o almeno..quello che può portare al
movente. Io la penso come lei, ma stiamo cercando delle prove a supportare
i nostri ragionamenti. Il tampone sicuramente ci potrà dire qualcosa,
ammesso e non concesso che gli abiti esaminati siano gli stessi usati per
l’attentato. Ma ci potrà dire qualcosa anche quel nastro ...
assollutamente! “. Continuarono a mangiare e a
scambiarsi opinioni. Erano da poco passate le quattordici che arrivò il
fascicolo delle foto: la scena del delitto … in due cartellette zeppe di
foto. Tody consegnò una delle due cartellette a Ellery e si misero a
esaminare il tutto…in silenzio. “Tenente. Non avrebbe un elenco del
personale del 5 Stars? “ . “
Ma certo” e si alzò cercando in uno schedario “ Eccolo “ . “Grazie mille”
rispose , cominciando a spulciare i nomi ed i cognomi. Conosceva qualcuno,
ma o solo col nome o solo con il cognome. Si soffermò su due righe e
sorrise. “ Hai trovato quello
che cercavi ? “ chiese Tody . “Forse! Attendo esami audio e la
prego….faccia il possibile per fare un tampone a queste due persone ,
senza insospettirle…mi raccomando. Solo uno dei due sarà positivo ... ne
sono sicuro! “ e gli scrisse i due nomi. “ Per non dare adito a sospetti
possiamo fare così” disse Ellery “ Esaminiamo le telecamere del circuito
interno e vediamo come erano vestite queste persone ante e post attentato.
E dopo vediamo se gli abiti già esaminati negli spogliatoi …
corrispondono. “ . “ Mi sembra una buona intuizione. Chiamo subito Girato
e gli chiedo di poter visionare l’archivio delle registrazioni !”. Si
diressero quindi verso l’hotel dove furono accolti da Neil in persona : “ Buongiorno ragazzi.
Venite. La sala registrazioni è a vostra disposizione. Ho già fatto
caricare il materiale che riguarda il periodo che va dalle 18 di sabato
sino alle ore sei di domenica mattina…come da sua precisa richiesta !”. Vi faccio portare
qualcosa da bere e due stuzzichini !” e uscì dalla stanza. Si divisero la
visione del materiale e iniziarono ad esaminarlo. Ci volle un’oretta circa
per arrivare a quello che cercavano e per esserne sicuri. La maggior parte
dei rilevamenti era stata fatta la sera stessa dell’attentato … cercando
di bruciare i tempi per evitare inquinamento o sparizione di prove. I due,
chiamiamoli indiziati, erano stati individuati. Ellery tirò un grosso sospiro di
sollievo nel vedere che l’abito era lo stesso sia ante ... che post
attentato. Una delle due persone invece era solo presente nelle immagini
antecedenti all’attentato . “ Adesso “ disse Ellery “ Bisogna solo
accertarsi che l’agente Travis sia riuscito a fare gli esami di rito su
quel vestito in particolare !”.
“Dunque : la sala per cambiarsi contava circa una quindicina di armadietti , almeno quella per i responsabili
di qualche settore . Vengono … si mettono la divisa adatta alla mansione e
lasciano il proprio abbigliamento borghese nell’armadietto. Travis dovrebbe
essere riuscito a farli tutti…da quello che so io. Il giorno seguente si è
dedicato a qualche esame sul personale che teoricamente non avrebbe avuto
niente a che fare … ma nel dubbio … lo ha fatto !”. Dovremmo esserci.
Vediamo nelle riprese del giorno seguente se questa persona ha cambiato
capo di abbigliamento! “ disse l’ufficiale. Chiamarono Girato e fecero
caricare anche le registrazioni di domenica…sino alle ore dodici. “ Bingo”
disse Ellery “ Una persona non ha cambiato…perché non ne aveva di
bisogno..ma una…sì , e scommetto che cercando nella lavanderia di Puka
Beach…troveremo il capo di abbigliamento in attesa di essere lavato o già
lavato, ma non penso , essendo domenica ; oppure e’ stato gettato in qualche bidone
dell’immondizia poco distante. Di domenica non passano a ritirare
immondizia. Mandi qualcuno a dare un occhio qua intorno se vede qualcosa!”
. “ Sì, avverto subito qualcuno e a scanso di equivoci chiamo anche la
Wash Machine di Terry per sapere se qualcuno ha portato qualche capo,
mentre era a riordinare il negozio, che comunque la domenica mattina
dovrebbe essere stato chiuso. “ . “ Sì … stringiamo il cerchio Tenente,
che siamo sulla highway migliore !”. Tornarono in ufficio. Si
ributtarono sulle foto e le analizzarono attentamente. Erano le 16.30.
Alle diciassette arrivò da Zuma, l’agente incaricato di portare e
riportare il piccolo registratore portatile sul quale l’agente Joe aveva
fatto a tempo di record le analisi sonore che avevano chiesto Tody ed
Ellery. Lessero brevemente il foglio che aveva scritto e inserirono il cd
accluso, dove Joe aveva isolato e pulito i due momenti richiesti. “ E’
quello che volevo sentire “ disse Ellery “ due tintinnii distinti. Il
primo più piccolo e il secondo più corposo. E’ stato esaminato anche il pezzo
di panno? “ “ Ora sento “
rispose il tenente che per tutta risposta impugnò il telefono “ Tra
mezz’ora abbiamo anche quello!”. Ellery andò a spulciare ancora i luoghi
dei vari ritrovamenti degli oggetti maniacalmente raccolti dal detective.
Arrivò tramite un foglietto anche il risultato del panno: entrambi
annuirono. Ore 17.30: entrò l’agente incaricato di cercare nei vari bidoni
dell’immondizia intorno al 5 Stars e consegnò loro un capo di
abbigliamento che corrispondeva a quello visto nelle riprese di archivio
che avevano visionato poco fa . Per aver la totale certezza , bisognava
solo attendere l’esame del tampone . “ Tenente : chieda qualche
straordinario al suo laboratorio e faccia il tampone su questo capo…ma lo
faccia fare subito. In due ore ce la possono fare? Che si concentrino solo
su questo capo “ . “Va bene Ellery..ci provo “ . Chiamò il laboratorio e
in cinque minuti erano già al lavoro. “Tenente “ disse Ellery “ Due cose.
Chiami Girato e gli dica che probabilmente il caso è risolto. Per le 20,30
faccia convocare il gruppetto delle persone coinvolte e non coinvolte: gli
dica che si tratta di una riunione di emergenza, per non dare nell’occhio. Seconda cosa : chiami J.Luke e gli dica di
portarci qualcosa da mangiare . “ e rise “ Così ci mangiamo un boccone al volo
prima del serrate finale “.
Nel frattempo Candy aveva finito il suo turno lavorativo ed era passata in
centrale: velocemente fu indottrinata su come le indagini erano proseguite
e fu molto contenta sul sembrare che la soluzione fosse stata raggiunta.
Tody chiamò Giratò e gli diede disposizioni, chiedendo anche di far
preparare un piccolo buffet, per rendere piu’ informale l’incontro. Ovviamente
ottenne anche la stanza a disposizione ove svolgere il meeting. Il buon J.
Luke avrebbe portato un veloce spuntino per le 19.30 alla centrale.
Avevano giusto il tempo di andare velocemente a casa e riassettarsi un
po’. Il tempo aveva portato
pioggia … quella che Ellery amava tanto … mista a quella brezza
dell’oceano che portava profumo di salsedine, di palme e di tanto altro
ancora . Uscì a piedi e si fece un centinaio di metri sotto l’acqua: era
contento. Rideva sotto la pioggia: chi non lo conosceva … poteva pensare
di essere davanti ad un pazzo. Dopo cento metri sentì suonare un clacson :
era Candy : “ Forza Ellery….Sali che bisogna che ti prepari per la serata
“ e rise anche lei , conoscendo il marito. Era una delle poche persone al
mondo in grado di analizzarlo ai raggi X e capire i suoi momenti di sana
pazzia che tanto lo divertivano e lo facevano tornare un po’ bambino, cosa
che lui adorava. Aveva il suo carattere, come tutti, e alcune volte era
difficile capire il perché di certi comportamenti, ma chi lo conosceva
sapeva che in fondo era innocuo…innocente. Se lo si lasciava fare … non
combinava mai guai e questo Candy lo sapeva. Arrivarono a casa ed Ellery
si disfò degli abiti bagnati. Una bella doccia e una cosa che amava molto
… uno shampoo alle mele (vintage anche in questo). Non aveva sta grande
capigliatura ma per la sua eta’….se la cavava ancora bene. Candy invece
aveva tanti capelli …rossicci, che Ellery adorava. Anche lei si stava preparando e
visto che non lavorava, sarebbe stata della partita anche lei. Di lì a
poco sarebbero usciti per andare alla centrale. A Ellery piaceva riunire
tutti i sospettati (e non) per un confronto finale. Avere davanti a uno a
uno tutte le persone e analizzare le loro personali reazioni … era
importante. Tody era già pronto. J.Luke arrivò puntuale : “Ci siamo, sta
succedendo … come la scorsa volta
? “ domandò. “ Sì
boss “ disse Ellery “Solo che
questa volta avevamo bisogno di più spazio e andiamo al 5 Stars e vediamo
cosa esce di buono !” . “ In
bocca al lupo ragazzi . Questo lo offro io e … che vinca la giustizia !” .
“ Sempre! “ rispose il massiccio tenente “ E grazie per lo spuntino
!”. Mangiarono ciò che di
buono aveva portato J.Luke e dopo aver radunato tutto il materiale
possibile che poteva essere utile … andarono al 5 Stars , entrando da
dietro per non dare nell’occhio. Girato li accolse e raccontò che aveva
detto alle persone interessate che la riunione che aveva organizzato era
ufficialmente per analizzare la sicurezza dell’Hotel e per cercare una
soluzione possibile per evitare il ripetersi di simili episodi. C’erano
tutti: Mel Romero, Betty Ford, Bruno Brichetti, Janice Keihana, Jenny
Bishop, Bernie Wilde, Fred Houston e qualche altro personaggio del
personale. Poco prima di entrare, Tody si appartò un minuto, perché
ricevette una telefonata: si avvicinò poi a Ellery e gli disse che Jake
aveva ripreso conoscenza e che probabilmente se la sarebbe cavata. Era
sicuramente un’ottima notizia. Ma adesso si doveva entrare nell’arena…per
matare l’attentatore..o l’attentatrice. Fu Girato che prese la parola e
introdusse la riunione in maniera informale e veloce …concludendo con
: “ Sul tavolo c’è un buffet,
come vedete. Potete tranquillamente servivi e rendere quindi più piacevole
questa riunione. Abbiamo un ospite esterno oltre al tenente Tody, il
signor Ellery che se vi ricordate, lo scorso anno aveva collaborato con la
polizia in un paio di occasioni. Tody ... a lei la parola !”. “ Grazie mille Girato “ e gli
strinse la mano. “Come molti
di voi sapranno, nella notte tra sabato e domenica c’è stato un attentato
a Jake Balsam. Non scendo in
particolari, ma al 5 Stars c’erano stati dei problemi per i quali
erano stati informati
sia Mel Romero che Jake
Balsam. Il detective ci ha
messo tanta passione e gli anni del suo mestiere, e si deve essere
avvicinato alla soluzione del caso, quando prima è stato bloccato con una
botta in testa, e poi come molti di voi sapranno … con un colpo di pistola
… ieri sera. Questa riunione è stata fatta come saprete, per vedere se sia
possibile implementare un cordone di sicurezza per evitare che si possano
ripetere episodi simili … ed è per questo che siete qui . Ma … anche per
cercare di capire cosa sia successo esattamente e cercare di assicurare il
colpevole Alla giustizia !” . E qui ci fu un grande mormorio . “
Con me ho portato Ellery. Molti di voi lo conosceranno perché lo ascoltate
alla radio, o anche perché lo scorso anno mi ha dato una mano con il fatto
Norabesco e Buck. Abbiamo cercato di dipanare qualche nodo e abbiamo
lavorato duramente. Io ringrazio Girato per la fiducia che ci ha accordato
e penso che abbiamo anche ricompensato, lavorando veramente sodo in questa
giornata! E pensiamo che qualcosa di buono siamo riusciti a fare. Puka
Beach è una bella cittadina: ci conosciamo tutti o quasi. Quando succedono
queste cose, per noi è una sconfitta. Ma le sconfitte insegnano che
bisogna rialzarsi subito e cercare di reagire. E noi questo abbiamo
fatto…cercando di dare il massimo per incastrare tutti i pezzi del puzzle
e cercare di arrivare ad una soluzione che fosse la più efficace e la più
veloce possibile . Qua non esistono i primi attori o le primi attrici : abbiamo cercato di darci una
mano uno con l’altro e questo per me e’ stato veramente importante, anche
e specialmente a livello umano. Vi chiedo di pazientare un po’ e di non
lasciare la sala: vi assicuro che quello che sentirete sarà molto
interessante. Ora passo la parola ad Ellery che vi illustrerà qualche
passo interessante di questa vicenda !”. “ Grazie Tenente e grazie a
Girato per l’ospitalità’ “ rispose l’interpellato “ Molti di Voi mi
conosceranno per i miei programmi radiofonici o per le mie serate al
Surfers … ma anche no. Poiché me la cavo con le parole, eccomi qua a
riepilogare quanto successo qua, in questo Hotel, e che ha portato una persona in
ospedale, fortunatamente ancora viva e piantonata a vista. Lo dico giusto
per scoraggiare eventuali persone che volessero completare l’opera
iniziata e non finita. Era da qualche tempo che al 5 Stars si stavano
verificando degli ammanchi di denaro. Niente di stratosferico…ma costanti.
Era come una piccola falla in una grossa tubatura. Il 99,5 % del liquido
passava … ma una piccola parte ... prendeva, diciamo, altre strade. Ne era
stato informato Mel il direttore ed era stato incaricato Jake Balsam di
investigare. Di questo era a conoscenza solo Girato, che aveva
commissionato in prima persona, l’incarico. Per buona parte della
settimana avrete visto Jake aggirarsi in Hotel apparentemente senza
motivo….in tutti i posti possibili e immaginabili. Forse anche dove non lo
vedevate abitualmente, portato dalla quotidianità del suo lavoro. Tutto
questo potrebbe avere insospettito qualcuno che stava tramando dietro le
economie di Girato e che si stava accorgendo che la pacchia stava finendo.
Jake ha fatto un ottimo lavoro: ha raccolto tanti oggetti, annotando
scrupolosamente dove gli aveva trovati e lasciando anche delle tracce
vocali su di un piccolo registratore portatile . Non ha lasciato niente di
tutto ciò nel suo ufficio ma aveva portato tutto nel suo appartamento,
chiuso nel cassetto della sua scrivania, nascondendo la chiave, chissà
dove. Abbiamo, infatti, avuto la necessità di forzare la serratura per
trovare il tutto. La prima mossa è stata quella di far piantonare sia il
povero Jake in ospedale, che il suo appartamento. L’attentatore non
trovando niente in ufficio, avrebbe potuto tentare una visita dove abitava
la vittima. Poi a tempo di
record , just in time , ci siamo adoperati , e in questo Tody e i suoi
uomini hanno fatto un lavoro fantastico come sempre , per fare i primi
rilevamenti dell’uopo ed anche qualcosa in più … che vi sveleremo dopo. Ci
hanno insospettito da subito diverse cose, che prese a se stanti erano
assolutamente insignificanti e allora abbiamo deciso di cercare di unire
tutti i tasselli del puzzle affinché la figura disegnata … fosse
comprensibile. Indubbiamente sono stati molto più che utili gli oggetti e
gli appunti di Jake. Il resto è stato un aggiungere un qualcosa al già
esistente e tutto a tempo di record. Ricordiamo che sono passate appena
ventiquattro ore dal tentato delitto. Cerchiamo di ricostruire il tutto.
Jake aveva trovato dei piccoli oggetti che aveva catalogato. Non mi aveva
insospettito che avesse trovato delle bustine di shampoo e doccia nelle
scale: potevano essere cadute
dal carello degli inservienti. Idem un paio di biglietti promo dell’Hotel
in corridoio … o una vecchia pallina da golf appena fuori il green. Mi
hanno insospettito due oggetti trovati in posti dove mai e poi mai
avrebbero dovuto essere. Il che mi ha portato a pensare che l’uscita dei
fondi ... transitasse in quelle zone e che i fondi non erano denaro
contante ma di oggetti che avevano un loro valore proprio, ma non in
banconote. Per esempio … erano arrivate delle costosissime mazze da golf
... proprio nei giorni scorsi: e rivenderle sarebbe stato facile. Alcuni oggetti di scena per le
feste … sono molto costosi. Venderli a qualche banco dei pegni … sarebbe
stata una facile fonte di guadagno. E così via. Ma secondo me , la via più
facile era quella di concentrarsi su di un qualcosa di meno tracciabile….e
facilmente esportabile all’esterno..o almeno quasi facilmente. La merce
veniva portata ad una bocca di carico ... in attesa che qualche fornitore
di servizi compiacente, venisse a ritirarla , mescolandola ad altra merce.
E proprio a una delle due bocche di carico, Jake è stato colpito alla
testa. “ . “ Ecco cosa aveva di strano “ esclamò Betty Ford “ Lo avevo
incrociato in corridoio e mi aveva detto che era caduto dalle scale
“. “ Invece “ riprese El “
Era stato colpito da chi poi aveva fatto sparire la merce incriminata.
Ma non si e’ arreso … anzi …
ha continuato nelle sue ispezioni e aveva appuntamento con Girato ieri
sera alle ore 21 per fare il
punto della situazione. Sono convinto che i suoi sospetti si fossero
concentrati su una persona. Mentre si stava preparando per andare dal
boss, qualcuno è entrato nel suo ufficio mentre era in bagno,
rimpiattandosi dietro ad una poltrona. Quando è uscito dal bagno, gli ha
sparato. L’attentatore si è messo a rivoltare l’ufficio ma a vedere a
posteriori, non dovrebbe aver trovato niente e tornò sui propri passi in
tutta fretta. Gli uffici a quell’ora erano praticamente deserti : tutti si
stavano concentrando verso la festa organizzata da Janice. Jake, una volta uscito
l’attentatore, ha avuto la forza di alzarsi e di stringere tra le mani un
indizio. Voleva indicare chi lo aveva assalito, che lui aveva avuto modo
di vedere anche se solo per una minima frazione di secondo. Afferrò
qualcosa e cadde a terra … venendo ritrovato da Girato in persona …
preoccupato che non era andato da lui e che non rispondeva al telefono.
Poi … è arrivata ambulanza e Tody.
Dopo non molto sono arrivato anche io e ci siamo messi subito al
lavoro. E questo era il prequel. Torniamo al presente. Ma datemi un
secondo e torno immediatamente! ” . Aveva visto che Tody lo stava
chiamando a sè e gli bisbigliò nell’orecchio il risultato del tampone sul
capo di abbigliamento ritrovato, facendo col pollice alto, un gesto di
positività! Ellery riprese :
“ Cominciamo dal luogo dove avveniva l’uscita del simil denaro. Era la
lavanderia. E’ stato trovato un piccolo frammento di due centimetri
quadrati di un panno. Era consunto dal tempo, ma per la sua tipologia, non
doveva stare, dove è stato trovato. Probabilmente era rimasto impigliato
in un sacco e rimasto in lavanderia per mesi. Lo abbiamo fatto analizzare:
è dello stesso materiale usato per i tavoli da gioco. Secondo: ho trovato
un gettone da slot machine appena fuori il bocchettone di scarico. Un
gettone non deve trovarsi lì … ma può esserci arrivato cadendo da un
sacco. Terzo: si sentono
nelle registrazioni di Jake due rumori distinti. Il primo è un tintinnio
più greve: probabilmente era inciampato in un angolo del sacco, prima di
essere colpito. Il secondo, sempre ascoltabile avendo Balsam appoggiato il
registratore acceso in un anfratto di uno scaffale, era ben più potente: un bel tintinnio
globale. Probabilmente il sacco è stato preso ... alzato e portato via in
tutta fretta. Durante il gg di sabato Jake volutamente ha parlato con
moltissimi di voi, gettando l’amo che la sera doveva parlare con Girato.
Questo ha insospettito l’orchestratore della truffa che si è trovato
obbligato ad agire ... subito. Si è appostato nell’ufficio di Jake e alla
prima occasione gli ha sparato … !
E quindi tornato alla sua mansione … cambiandosi la giacca e
depositandola nel guardaroba dello spogliatoio riservato al
personale. La sera tardi l’ha
ripresa e poi buttata in un
bidone della spazzatura due isolati più avanti. Sulle giacche negli armadietti
sono state fatte fare apposite analisi per vedere i depositi della polvere
da sparo. E questo… la sera stessa. Dopo aver visionato le riprese delle
telecamere interne, abbiamo appurato che chi sospettavamo, è entrato e
uscito con la stessa giacca ... quindi l’esame fatto è attendibile. Ultima
cosa è stata l’indizio che ci ha voluto lasciare Jake, tenendo in mano la
statuetta dei Blues Brothers … di cui era un grande appassionato e che in
questo caso gli ha dato una considerevole mano. Nomi e cognomi alla mano …
avrebbe potuto incolpare Jenny Bishop … JB … come Jake Blues … oppure più
semplicemente ... ”. “Mani in alto “ sentirono urlare sguaiatamente nella
stanza “ Fate tutti silenzio !” .
Oppure…Bruno Brichetti … BB…come i Blues Brothers (pensò tra sè e
sè Ellery). Il responsabile
del casinò aveva una pistola in mano e non pareva disposto a nessuna
trattativa. Sparò un colpo in aria, a scopo intimidatorio . “ Adesso state
tutti fermi “ e indietreggiava verso la porta di uscita ....che rimaneva
alle sue spalle “ Me ne vado. Vi chiudo dentro e non muovetevi prima di 5 minuti. Maledetti…mi avete
scoperto. Ho bisogno di un ostaggio . Tu Janice..vieni qua!”. La afferrò e la trascinò con lui
verso la presunta salvezza,
puntandogli la pistola allo stomaco . La ragazza era spaventatissima.
Stava piangendo. Gli agenti che erano a guardia non potevano intervenire
per non far correre rischi a nessuno. Era arrivato a livello dell’uscita del salone: una
volta sgusciato fuori , avrebbe sicuramente chiuso la porta e mollato
l’ostaggio per fuggire a gambe levate. Aveva appena con la
nuca…oltrepassato la porta, quando si senti un forte rumore e Brichetti
piombò a terra, liberando Janice e … senza alcun colpo ferire (come si
dice). Due secondi dopo spuntò J.Luke. Ellery rideva come un dannato : “
Boss…cosa ci fai qui ? “. “
Mi sono detto “ Perché non andare a vedere cosa stava combinando Ellery?
Ma non potevo presentarmi a
mani vuote : gli porto una buona bottiglia di vino italiano…che adora. Che
dire…mi spiace che quella bottiglia non esista più. “ E rise … dopo che la
aveva appena fracassata in testa a Bruno “ Ho visto la scena da una
finestra. Mi sono appostato dietro la porta … e ho aspettato di averlo a tiro !
Sono alto: è stato facile colpirlo senza problemi “ . “ Bravo Anders “
disse Tody “ Ci ha evitato qualche problema suppletivo che proprio non ci
voleva. Non immaginavo che Brichetti avesse potuto avere quella reazione e
fosse armato. Ma fuori avevo appostato un paio di uomini pronti ad
intervenire: molto meglio
così. Agenti ... portate via Brichetti e assicuratelo a tripla mandata!
Noi torniamo dentro !”. “
Come vede Girato “ disse Ellery “ La cosa si è risolta nel migliore dei
modi. Era abbastanza facile per Bruno, che usciva per ultimo dal casinò,
portare fuori dei piccoli sacchi di juta e disporli in uscita della sala
lavanderia. Probabilmente attaccato a un sacco, era rimasto un frammento
di panno da gioco stivato in magazzino e un gettone sarà uscito da un
sacco, cascando appena sotto la bocca di carico e scarico. Una volta
ritirati da un complice esterno….o dalla lavanderia che ci offre servizi …
o anche da un semplice camion taroccato da lavanderia, i gettoni erano poi
scambiati alla cassa del casinò e trasformati in comodo contante. L’Hotel
contiene decine di slot … impossibile controllarle tutte. Era un sistema
comodo…con pochi rischi e che permetteva alla lunga di avere dei discreti
guadagni. Brichetti la aveva studiata bene!”. “ A proposito” disse Tody “ La sua
giacca, era stata ritrovata e fatta analizzare e conteneva tracce di
polvere da sparo. Non occorreva aggiungerlo ma era doveroso da parte mia
dire tutto. A prescindere dal suo ultimo colpo di testa qui in sala…era
lui il colpevole !”. Candy si era appena ripresa dallo spavento: aveva
temuto per la sua vita…per quella di Ellery…di Janice. Non era abituata a
simili situazioni. Abbracciò il marito : “ E’ andata bene ... sono contenta!” . “Anche io , cara
moglie. Il finale non era previsto. Sia l’estro di Bruno ... e neanche
l’arrivo di J.Luke. Tutto è bene quel che finisce bene. Penso che abbiamo
fatto un ottimo lavoro anche questa volta! ”. “ Si “ disse Tody “ Anche i miei
uomini hanno dato il massimo cercando di essere veloci..efficaci e
sostanziosi. “. “Come sempre
sono stati importanti “ disse Ellery “ Hanno trovato la giacca … fatto
analisi a tempo di record … piantonato efficacemente . Tody … ha dei
ragazzi di cui essere orgoglioso !”. “Lo so “ rispose l’ufficiale “ E
come sempre è la squadra che vince “. “Scusi Girato “ domandò Ellery “
E’ una cosa che mi era sfuggita di mente e che comunque non era essenziale
. Ma ... che macchina ha Brichetti ? “. “ Una vecchia Station Wagon
Chevrolet color blu cobalto . Grazie a tutti voi: non speravo davvero in
una soluzione così veloce ed efficace. Non avrei mai immaginato che Bruno
fosse così disonesto. Le sue referenze erano buone quando l’ho assunto.
Non mi piace avere gente disonesta che lavora per me. La aveva pensata bene comunque,
come avete detto . Son contento lo abbiate scoperto. M’impegnerò’
maggiormente per verificare le referenze, specie per posti simili. Ma vi
assicuro … erano veramente buone !”.
“ Si sa Girato “ disse Ellery “ Che l’occasione fa l’uomo ladro.
Adesso Brichetti avrà tempo per riflettere su queste parole . Adesso …
godiamoci questi ultimi giorni di estate !”. “ Sì, rispose il boss del 5
Stars “ Abbiamo ancora una manciata di settimane per fare un po’ di soldi
e far divertire un po’ la gente grazie alle feste di Janice. Mi è
dispiaciuto molto per lei quando Brichetti l’ha presa come ostaggio. Non
penso le avrebbe mai fatto del male, ma in queste situazioni non si può
mai sapere. Io torno in ufficio, i ragazzi del personale sistemeranno
tutto. Ellery : trovero’ il
modo di sdebitarmi. Tody … lei è un ufficiale e so che non può accettare
niente !”. “ Ha ragione Girato ma direi che una bella cena la accetto
volentieri … ma nient’altro !”, disse l’ufficiale . “Perfetto ... siete tutti invitati
per una fantastica cena allora. E per Ellery e Candida … ingresso lifetime
alla nostra piscina e centro benessere. Va bene? “ . “ Benissimo !”
rispose Candida “ E’ un bellissimo posto. Grazie di cuore !”. “Sono io che ringrazio Voi. Adesso
devo proprio salutarvi. A presto !” . “ Proprio gentile “ disse Ellery “
Ma caro Tody, il piacere maggiore e’ stato quello di unire le nostre teste
e le nostre forze ancora una volta e questo è importante !”. Si avviarono all’uscita. “ Ellery, passate da me … che
vi preparo qualcosa di veloce e … apro un’altra bottiglia !” intervenne
J.Luke ridendo. “
Grazie mille di cuore “ rispose lo speaker radiofonico part time “ Un
certo appetito e cosa importante … una certa sete a forza di parlare … mi
sono venuti! Tra una mezz’ora siamo da te. Molte grazie! ”. Il tempo
odierno era stato saltellante: ora aveva ricominciato a piovere. Una
pioggia leggera … di quelle che ti spruzzano il viso … senza bagnarti
troppo … soffice come una doccia estiva. Disse solo a Candy: “ Ciao amore,
ci vediamo a casa … !”. E
usci dalla porta … lentamente. Sentì solo la moglie che in una grossa
risata tra il serio e il disperato gli urlò dietro: “Elleryyyyyyyyyyyyyy
!” Buon
Natale … Ellery
! Collana : I mistery di Puka Beach (3° episodio
) Un racconto giallo per ragazzi , di Ellery
Sinclair Ellery Sinclair Copyright 2018 _____________________________________________________________________________________________________ Personaggi : Neil Girato
:
Proprietario del 5 Stars Paul Tody
:
Tenente di
polizia Ellery Sinclair
:
Impiegato e entertainer Candy Worldy
: Moglie di
Ellery Dino Cardoni
:
Proprietario del Bazar Santa
Ana Max , Paula e Celestine :
Staff del Pacific Fishes J.Luke Sanders
:
Proprietario del The
Surfers Marty e Dany
: Bariste del The
Surfers Ted Valley
:
Proprietario di Puka
Shell Radio Alex , J.Jade , Barbra :
Figli di Ellery e Candy Daniel , Georgia , Elena :
Gestori del Green Pine Bob Williams
: Proprietario discoteca Disco
Studio Dick Walker
: Socio minoranza
discoteca Don Quintana : Uomo di
affari Deana Row
: Direttrice Disco
Studio Sam Potter
: Magazziniere Disco
Studio Luke Vegas
: Disk Jokey Disco
Studio Lucy Few
:
Barista Disco
Studio Beverly Doll
:
Guardarobiera Disco
Studio Nick Bolletti : Garzone
ristorante Vinnie Carapezza :
Sommelier Disco
Studio Canelli
: Agente polizia
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Prefazione. Capitolo terzo della collana I Mistery di Puka Beach. Spero
Vi possa piacere anche questo piccolo racconto che come sempre è stato
scritto di getto e senza troppe pretese. Lo pubblicherò on line assieme ai
due precedenti e così potrete leggerlo. Lo dico e lo ripeto: io scrivo
solo per passione e per il puro e disinteressato piacere di farlo. So di
essere l’ultimo arrivato e nonostante abbia già scritto una quindicina di
racconti gialli, ho sempre da imparare e tanto. E’ la passione che mi
spinge a scrivere questi brevi racconti gialli, ispirati alle collane anni
70 dei Gialli Mondadori come I tre Investigatori, Gli Hardy Boys e Nancy
Drew. Mi danno una notevole fonte di ispirazione le canzoni dei Beach
Boys, di David Cassidy che mi fanno respirare la brezza californiana, che
di persona non ho mai potuto respirare. Mi documento quando scrivo un
libro: faccio le cose sul serio (o quasi). Come ho scritto la volta
precedente, mi piace poter credere che i personaggi di Puka Beach esistano
davvero e voi consideriate il tenente Tody come un ottimo agente del
Vostro quartiere; Ellery e Candy i vostri vicini; il Surfers come la
Vostra pizzeria preferita e via dicendo. E mi piace sperare che
quest’armoniosa atmosfera: Could it be forever . Io in fondo sono una
persona semplice. Quando sono da qualche parte, mi piace divertirmi. A
tratti sono eccentrico, stravagante, un po’ kitsch e assolutamente
vintage. Cerco di predicare bene e razzolare bene, ma cosa importante
cerco di vivere quello che predico. Credo nella semplicità e credo nel
revival . Ed io nella vita reale sono così. La gente dice … le persone mi
giudicano: ma in fondo, la gente cosa ne sa di me? Chi mi conosce: sa come
sono. This book is for Luca and all people who inspired me (
friends , relatives, Roger, Dean ) . Rock and roll
! ____________________________________________________________________________________________________________________________ Ci troviamo a Puka Beach: anno 2017, per essere esatti. Per
essere ancora più esatti, eravamo nella settimana che precedeva il Santo
Natale. Il Disco Studio
era uno dei locali più in voga della California. Pensavate che un paese
piccolo come il nostro, non avesse neanche una discoteca? Beh, avete
ragione … ma solo in parte. Il locale rimaneva a metà strada con Zuma ed
esattamente a Rocky Beach, sì … proprio il paese di Jupiter Jones (NB dei
Tre Investigatori) La discomusic non era più all’apice della sua
popolarità, ma il locale in passato si contendeva con il mitico Avalon
Disco di Los Angeles, la palma del luogo più alla moda della zona. La discoteca apparteneva a Bob
Williams. Un passato ricco di gestioni e proprietà di locali che faceva
invidia: era quasi un trentennio che Bob si muoveva in quel settore e
tutti i suoi investimenti avevano sempre avuto un grande successo. Il
classico faccendiere con le mani in pasta … ovunque. Era sulla settantina,
scapolo, capello corto con un’ampia stempiatura. Statura media. Catena
d’oro con crocefisso; elegante e colto. Col passare degli anni aveva
diminuito gli acquisti e la sua presenza fisica sul mercato. Per il Disco
Studio si era affiancato a un socio: Dick Walker. Quasi la stessa età di
Bob. Baffi bianchi a spiovere sulle guance, stivaletti di cuoio. Origini
texane. Piccoletto di statura. Erano circa cinque anni che Dick era
arrivato come socio al 35% del locale: locale che era attivo dal 1973.
Partito come piccolo club si era a mano a mano allargato, conquistando
tantissime simpatie sia tra la gente comune che tra i vip. Ampio, spazioso
con una bella pista quadrata proprio in mezzo…circondata e sovrastata da
tante luci e glitter ball ... piene di colori. Si era evoluto con gli
anni, cambiando genere e tendenze, per poi tornare come prodotto
principale al revival dance decade degli anni settanta … primissimi
ottanta. Nei duemila il vintage era tornato prepotentemente di moda e il
locale, ancora una volta aveva cambiato direzione, adeguandosi alle
tendenze. Per riuscire a sopravvivere era necessaria questa politica, che
al momento aveva sempre pagato. Gli incassi non erano più come un
quarantennio prima , ma il Disco Club era sempre ottimamente considerato
nelle varie guide ed il pubblico lo affollava sempre in maniera
soddisfacente. Il locale ,
una volta , non riusciva a soddisfare il sempre grandissimo numero di
richieste per entrare . Ove possibile era fatta una selezione per
garantire all’interno sempre gente che non fosse fonte di potenziale caos.
Lo stesso era fatto anche dal rivale storico … l’Avalon Disco. Il Natale a
Puka Beach era sempre stato un’operazione imponente e colorata, in fatto
di sforzi organizzativi e decorazioni ed anche quest’anno … era così. Per
le strade si respirava un’aria molto ma molto natalizia e i negozi erano
tutti addobbati a tema, come del resto la piazza principale (fontana
compresa) e le strade. Don
Quintana era un italo americano dalle folte sopracciglia, un grosso naso,
braccialetto di cuoio al polso e una stazza discretamente imponente ...
specie nella pancia. Era l’unico proprietario dell’Avalon Disco e aveva
manifestato a più riprese l’interesse per il Disco Studio. Voleva
acquistarlo per fare un polo unico dedicato al ballo da discoteca.
Sinceramente non ne aveva bisogno: il suo locale incassava molto bene,
almeno quanto il diretto concorrente, se non di più. Al momento le sue offerte erano
state rifiutate, specialmente da Bob. Si parlava di cifre con parecchi
zeri, ma al momento nessuna trattativa veramente concreta era mai stata
avviata. La gestione di un così impegnativo locale abbisognava di un
ottimo personale. La direttrice era Deana Row: una quarantenne che aveva
dimostrato a più riprese di avere delle qualità imprenditoriali non
indifferenti. Intuitiva e molto precisa nel suo lavoro. Teneva i rapporti
con i fornitori, si occupava di interloquire con la stampa e cercava di
mantenere un certo decoro all’interno del locale. Alta … snella, capelli
mori e lisci, occhiali con montatura in metallo. La discoteca viveva di gran luce
specialmente nel weekend. Il vecchio detto “Thanks God ... it’s Friday”
era puntualmente messo in pratica dagli avventori che affollavano il
locale a frotte, anche in questo periodo pre-natalizio. Sam Potter, il
magazziniere, aveva un gran da fare in quei giorni, come anche in quelli
precedenti, per sistemare, spostare, ottimizzare, preparare a dovere tutto
il locale (specialmente per gli ultimi addobbi). Era un ragazzo di una
trentina d’anni, robusto e muscoloso. Aveva una folta capigliatura bionda
e riccia e questo lo rendeva molto simpatico … e visibile anche da
lontano. Lavorava nel locale
da una decina di anni. Si era
dimostrato sempre gentile e cortese, nonché gran lavoratore. Ellery aveva
appena archiviato la pratica Jake Balsam, l’investigatore del 5 Stars che
era stato quasi assassinato perché stava scoprendo un brutto giro di
soldi. Aveva lavorato ancora
una volta, a gomito a gomito col Tenente Tody e per lui era stata una
bella dose di adrenalina pura.
Il ruscello della vita era tornato adesso a scorrere
tranquillamente … senza dislivelli o salti improvvisi. Ma questo valeva
anche per tutto il paese. Il buon Dino Cardoni dopo un paio di mesi di
vendite minime, stava riacquistando quota con le imminenti feste
natalizie: il suo bazar era stato addobbato benissimo. Con l’aiuto di Dany
e Marty (le due ragazze del Surfers) il negozio era diventato un bel
bijoux. Il Pacific Fishes aveva invece scelto una strada più soft, in
linea col carattere sobrio del locale: ma anche da loro l’atmosfera
natalizia era palpabile. Di ben altro tenore decorativo era il Surfers
dove si era scelto di coniugare il Natale alla passione della zona … il
surf. C’erano surfisti vestiti da Babbo Natale e creste di onde …
innevate. La glitter ball per l’occasione era stata dipinta di rosso. Il 5 Stars era uno sfavillio di
luci : la mania di grandezza di Girato era risaputa e lui non faceva
niente per nasconderla. L’Hotel aveva avuto un novembre molto fiacco, ma
adesso era pieno in ogni stanza. La temperatura media di dicembre era sui
20°, con delle minime vicino ai dieci. Ciò rendeva sicuramente gradevole
il soggiorno. Poi c’era la possibilità di visitare tante cose
interessanti, magari facendo un po’ di strada. Dalle metropoli come Los
Angeles a qualche bel parco natura interessante ( come il mitico
Yellowstone ) . Ma, per chi voleva rimanere in paese ,
c’era tutto quello che poteva servire per passare qualche giorno in totale
relax e vivere in maniera
coinvolgente, l’imminente Natale. Dove lavorava Candy, le origini italiane
dei proprietari rendevano la cosa ancora più sentita: Da Mario era un
cuore pulsante che scandiva i battiti all’insegna delle decorazioni e del
buon umore. Il pranzo di Natale era un tripudio di cibo italiano e aveva
già quasi tutto pieno in fatto di prenotazioni. Il che voleva dire che
anche il giorno di Natale, Candy (la bella moglie di Ellery) avrebbe
dovuto lavorare. Al Disco Club, dopo il weekend molto impegnativo, il
resto della settimana trascorreva abbastanza serena. Nelle sere dove non
andava in scena la discoteca, apriva solo come pub e quindi il lavoro era
sicuramente meno impegnativo anche per Lucy Few la barista titolare del
locale. Vi lavorava da circa tre anni: svelta, preparata e capace. Non
molto alta, mora con due occhi bellissimi. Alternava il capello sia liscio
sia raccolto dietro. Era molto attenta che non mancasse mai niente da
servire ai clienti e questo, unita anche a una gran varietà di scelta,
aveva reso il posto molto frequentato da un pubblico molto eterogeneo.
Il locale era come un piccolo
paese, sempre attivo e laborioso. C’è chi lavorava dietro le quinte e chi
alla luce della ribalta. Beverly Doll era un mix tra le due cose: era la
guardarobiera del locale (con altre due ragazze). Aveva un bel gran da
fare a sistemare tutto quello che gli era consegnato, ma era comunque
visibile al pubblico che entrava e la poteva ammirare. Era una bella
ragazza sicuramente: capello corto, castano, altezza media, collane
coloratissime al collo, simpatica e comunicativa. Era nel locale da appena
un paio di stagioni. Circa venticinque anni. Il suo compito era di tenere
sempre in ordine le stanze del guardaroba e cercare di ottimizzarne gli
spazi, per arginare gli improvvisi afflussi di persone. Non era un compito
facile e Beverly ci metteva sempre grande dedizione. Qualsiasi compito nel
locale era impegnativo e tutti dovevano organizzarsi affinché il proprio
ingranaggio continuasse a girare in maniera efficace, e s’incastrasse alla
perfezione con tutti gli altri. Le visite saltuarie di Don Quintana
erano quasi all’ordine del giorno. Ogni volta veniva con una proposta per
acquistare il locale, e ogni volta Bob Williams la respingeva. Erano proposte che avrebbero
sicuramente permesso ai due proprietari di vivere e bene sino alla morte …
di rendita. Un dettaglio che poteva invogliare … chiunque … ad accettare.
Ma Bob Williams … tirava dritto per la sua strada. Cari amici: ci sono
persone che amano quello che fanno e quello che hanno, e non smetterebbero
mai di farlo e non venderebbero mai quello che hanno. E’ una semplice
questione di cuore e non di portafoglio. Era un martedì e i ritmi seppur
sempre attivi erano molto più blandi rispetto al weekend, nonostante il
periodo pre-natalizio. Era
tarda mattinata … primo meriggio e il locale era chiuso. In console vi era
il Dj del locale, Luke Vegas. Era lì da una vita e Bob Williams lo aveva
strappato proprio all’Avalon Disco. A Luke era piaciuta la sfida di poter
far crescere con la propria impronta, il locale di Bob. Non percepiva uno
stipendio più alto: per questo giovanotto castano, un metro e ottanta di
altezza e occhiali in celluloide, era prevalsa la passione e la voglia di
costruire un qualcosa di nuovo e impegnativo. Praticamente una sfida nella
quale buttarsi e cercare di avere anche soddisfazioni a livello personale.
Quintana a dire il vero, non la aveva presa bene a suo tempo, ma si sa che
proprio il tempo … a volte … rimargina le ferite e i rancori. Nel mondo
degli affari è così: spesso chi lavora da una parte è preso da un’altra
attività e così via. In fondo
varcare il Disco Studio, era come entrare in un’immagine a fumetti degli
anni settanta, quando non c’era di tutto e di più, come in questi anni, ma
forse ci si divertiva lo stesso ed anche maggiormente. Si respirava aria di skateboard,
frisbee, pattini a rotelle, glitter, telefilm di Kojak, Fantasy Island,
Love Boat, il color giallo senape o verde smeraldo . Vegas stava provando dei nuovi
dischi che erano appena arrivati (lavorava prevalentemente col vinile): il
locale era all’avanguardia per ciò che riguarda la discomusic e il funky e
Luke cercava sempre di tenere il passo verso le eventuali ristampe o
novità. Faceva anche qualcosa di moderno e le mode erano spesso effimere.
Quindi bisognava spesso anche
guardare avanti e prevedere quello che avrebbe potuto andare bene ... tra
due o tre mesi, oltre a consolidare l’attuale momento. Bisognava
applicarsi con una certa costanza per essere sempre … pronti. C’era anche
Beverly Doll , la guardarobiera. Stava sistemando un po’ la sua area,
finendo con gli ultimi addobbi natalizi e cercava di mettere in qualche
sacchetto trasparente qualche capo che la gente si era scordata di
ritirare. Era un classico. Complice magari qualche bicchierino di troppo o
una semplice dimenticanza, specie nelle stagioni di mezzo, spesso la gente
se ne andava dal locale senza ritirare il capo di abbigliamento col quale
era venuto. Era presente anche Lucy Few, intenta a sistemare gli ultimi
arrivi e a mettere in magazzino l’eccedenza. Deana Row, la direttrice, era
nel suo ufficio. Sam Potter la aveva avvertita che doveva eseguire un
lungo lavoro di spostamenti e ricollocamenti in cantina e sarebbe stato
reperibile tramite interfono e di insistere molto nel suonarlo, poiché
poteva essere anche in un punto un po’ ovattato del magazzino, che si
trovava nel piano interrato del locale o se preferite … in cantina. Era
prevista una nuova visita di Don Quintana, che per le ore 13 arrivò da Bob
Williams e Dick Walker. Fu Dick che chiamò il vicino ristorante e ordinò
da mangiare per tre persone; pranzo che arrivò poco dopo, portato dal
fattorino di Italian Pasta (così si chiamava il ristorante) ... un giovane
di venti anni: Nick Bolletti, alto, biondo con una linda giacchetta bianca
da cameriere. Il locale era dalla parte opposta della strada: non aveva
fatto tanta fatica con questa consegna. A dire la verità il ristorante non
faceva take away, ma Bob e Dick erano due personaggi influenti e Italian
Pasta … faceva loro volentieri qualche piccolo piacere. Don, mangiò il suo pasto con
appetito e l’atmosfera sino a quel momento era rimasta sempre a livelli
educati e accettabili, con una buona convivialità. Si parlava ovviamente del suo
interesse per acquistare il Disco Studio … la sua ennesima proposta. Dick
sembrava molto interessato: ascoltava con attenzione qualsiasi micro
particella che dicesse Quintana. Bob era più distaccato … svogliato.
Sembrava già che sapesse sin dall’inizio che la proposta non gli sarebbe
interessata. Era questo l’eterno conflitto: uno dei due soci avrebbe forse
voluto vendere e l’altro no. Quintana mise sul piatto un’offerta che si
rivelò assolutamente faraonica. Il pacchetto di dollari era notevole. In
assoluto l’offerta più alta che avessero mai esternato. E si parlava di
cifre a sei zeri: non noccioline. L’offerente, ringraziò per il
pranzo e disse : “ Ragazzi, come sempre vi dò il tempo necessario per
pensarci. Buona giornata!” . Strinse la mano a entrambi e uscì
dall’edificio. Quintana era
fatto così : la sua era una insistenza, martellante nel tempo , ma di
persona era comunque gradevole e mai eccessivamente petulante. Lui puntava
alla legge dei grandi numeri: faceva mille proposte con il pensiero e la
speranza che almeno una … alla lunga, potesse andare bene ai due soci.
Per la mattina, in paese era
prevista una piccola manifestazione sportiva. Si trattava di una piccola
marcialonga denominata: Corri verso il Natale. La prima parte si svolgeva
in mezzo a tutto il centro del paese, per accarezzare con mano tutta
l’atmosfera natalizia che pervadeva in questi giorni. Poi si andava verso
il lungomare e per un tratto anche sulla spiaggia. Infine si tornava verso
la cittadina per arrivare nella piazza centrale. Era una manifestazione
non competitiva che aveva una lunghezza di quattro miglia, da percorrere
ai ritmi che uno preferiva. Tenetevi bene ancorati sulle vostre sedie:
Ellery, vi avrebbe partecipato. La sua idiosincrasia per lo sport era
abbastanza nota, e si capiva anche dai suoi bassi addominali ben
sviluppati; ma questa volta aveva fatto un’eccezione. Parte del ricavato
dell’iscrizione sarebbe stato devoluto in beneficenza e questo era già un
buon motivo. In fondo otto miglia non erano tante e fatte con
calma erano alla sua portata. David Wilson era della partita: dove c’era
sport ... c’era anche lui. Tutti i negozi avevano offerto qualcosa come
premio: era una bella cosa sicuramente, così in tantissimi alla fine
avrebbero avuto un piccolo ricordo della manifestazione, oltre ad una
piccola medaglia e un diplomino elettronico da scaricare nell’area
preposta del sito ufficiale. Partecipava anche qualcuno del 5 Stars :
Bernie e Betty erano della partita. La giornata era piacevole; temperatura
mattutina sui diciotto gradi. Partenza alle ore nove. Erano previsti un paio di ristori
volanti lungo il percorso. E lì, si concentrarono i maggiori sforzi di
Ellery … ah ah. La gara fu piacevole: la gente assiepava tutto quanto il
percorso ed Ellery si fermava spesso a fare una chiacchera veloce con chi
veniva alle sue serate o lo ascoltava in radio. Lui era così: si fermava
sempre a fare due chiacchere con tutti quelli che avevano piacere di farle
con lui. Per la cronaca, il vincitore fu David Wilson e ne fu molto
contento. Dopo il terribile attentato che aveva subito due estati fa, era
come una sorta di rivincita sulla vita, per lui. Era una manifestazione semi locale.
Pochi gli atleti amatoriali che provenivano dalla vicina Zuma o Rocky
Beach. Ma era comunque un ottimo risultato per lo sfortunato surfista, che
durante la premiazione si emozionò tantissimo. Per Ellery invece significava solo
un modo per muoversi un attimo e fare un po’ di beneficenza. Aveva preso
mezza giornata di permesso per partecipare, ma alla fine ne era valsa la
pena. La manifestazione fu un successo : e d’altronde … cosa poteva
esserci di meglio che sgambettare in mezzo alle vie tutte addobbate e poi
davanti al sempre e salubre fantastico oceano pacifico ? I ristoranti per l’occasione
avevano fatto una promozione particolare, ossia un menù a dieci dollari per tutti. Era una festa e
tale doveva essere. Un primo, un secondo con contorno, un quarto di vino,
mezzo litro di acqua e un caffè. Un buon rapporto qualità prezzo:
ovviamente si doveva scegliere solo una, tra le tre cose che il locale ti
proponeva sia come primi, che come secondi e contorni, ma dopo una bella
sgambettata … l’appetito era tanto ... ed era facile scegliere. E anche
chi non aveva partecipato, aveva l’occasione di mangiare a un buon prezzo
e provare qualche piatto nuovo. I locali erano pieni ed anche
questo significò l’ottima riuscita della manifestazione. Ma torniamo un
momento a Rocky Beach. Nel frattempo Nick Bolletti era tornato a
riprendere i piatti e tutto il resto del pranzo che aveva portato circa
un’ora fa. Per poco in corridoio non fu travolto da Dick che dava
l’apparente impressione di uscire da una bella e accesa discussione con
Bob. Alterato, si diresse quindi verso l’ufficio di Deana Row e le loro
urla furono sentite sin da Beverly Doll … al guardaroba. Dick accusava
Deana di non spalleggiarlo a dovere circa la vendita del locale e che lui
era ampiamente stufo di questa situazione. La aveva anche minacciata di
licenziarla per comportamento ostruzionistico. La sua ira era palpabile ma
assolutamente ingiustificabile. Un proprietario doveva inequivocabilmente
mantenere un certo decoro e rispetto nel modo di proporsi, sia verso i
dipendenti sia verso i clienti. Poi era uscito come un facocero e
si era chiuso nel suo ufficio sbattendo sonoramente la porta. Ordinò un
Bloddy Mary a Lucy Few per calmarsi, ma anche questo non sortì l’effetto
sperato. Dick evidentemente ancora arrabbiato e con un paio di bicchieri
di vino in corpo bevuti a pranzo s’inalberò con la ragazza ...
apostrofandola d’incapacità e gettandogli il cocktail addosso ... e questo
solo dopo averne bevuto mezzo sorso.
Lucy era una brava barista, professionale e competente, e non si
meritava questo trattamento. Passava di lì Luke e stava per spaccare la
testa a Dick se la Few non glielo avesse impedito. Il DJ non sopportava
queste scene gratuite e mai avvalorate da un qualcosa di serio. Per lui il rispetto verso il
prossimo era inciso sulle tavole di pietra come fosse l’undicesimo
comandamento. Lucy lo calmò e
gli disse di non preoccuparsi: ma era evidente nei suoi occhioni la tanta
amarezza per il trattamento subito. C’era una bella atmosfera elettrica
oggi al Disco Studio: l’aria era talmente pesante che si poteva tagliare a
fette … e servire come antipasto. Il Natale sembrava lontano anni luce!
Come potete vedere ogni posto non è migliore o peggiore dell’altro. Ci
sono momenti di gioia e ci sono momenti di lacrime . L’erba del vicino non
sempre è la più verde.
Fortunatamente il pomeriggio lavorativo del Tenente Tody era più
tranquillo rispetto a quello che stava succedendo al Disco Studio. Alla
centrale di polizia erano giornate di routine. Per lui si trattava di
sbrigare qualche pratica amministrativa, organizzare le ronde, partecipare
a qualche evento, ma niente di più. Lo si vedeva spesso passeggiare per le
vie del paese, vigilando che questo periodo pre-natalizio non riservasse
spiacevoli sorprese. Lo
conoscevano tutti, e due veloci chiacchere con i vari negozianti erano
all’ordine del giorno. Anche Dino Cardoni e il suo bazar stavano avendo un
periodo tranquillo, almeno relativamente. La calca estiva era distante, ma
dicembre era comunque un mese discretamente intenso. La calma sarebbe
tornata a gennaio … per almeno un due o tre mesi. Il suo bazar era
addobbato alla grande e la gente che aveva in mente di fare qualche regalo
alternativo, da lui poteva trovare sicuramente qualcosa. Aveva comunque
anche una manciata di articoli tradizionali. Il Surfers di J.Luke non aveva
flessioni. La gente bene o male lo frequentava tutto l’anno. Faceva una
delle pizze più buone di Puka Beach e questo era un biglietto da visita
invidiabile per chiunque. Per
chi voleva pesce, avevamo il Pacific Fishes che in inverno era aperto solo
a mezzogiorno nei giorni feriali e anche alla sera nel weekend. Max e
Paula erano sempre alla ricerca del prodotto migliore da cucinare. Al
resto ci pensava il caposala Celestine, che dispensava sempre ottime
indicazioni e suggerimenti ai vari clienti. Da Mario e la sua ottima
cucina italiana invece, era sempre aperto. Altri punti ristoro del paese,
in inverno preferivano non aprire, non avendo dei rientri economici atti a
giustificare l’apertura all seasons. Stiamo comunque parlando di un paese
che in inverno aveva ritmi normali e che si accendeva un po’ solo nel mese
di dicembre. Per qualche attività non era remunerativo tenere aperto tutto
l’anno. Qualche titolare di queste attività andava a fare lo stagionale in
qualche ditta nella zona industriale a nord del paese e così poteva
tranquillamente vivere senza patemi d’animo anche in questa grigia
stagione. La giornata scorse tranquilla, senza nessun sussulto. La
buonanotte come sempre, era scandita dalla secolare fontana nella piazza
centrale che zampillava senza sosta, producendo un aulico suono. Il
risveglio di Ellery fu come sempre attivato dalle due sveglie che la sera
prima caricava accuratamente per assicurarsi una certa sicurezza sonora
atta a scaraventarlo giù dal letto. Candida era già in piedi e quindi
fecero colazione insieme. American coffee per lui … caffè espresso per lei
: una brioche a testa per completare l’opera. Mangiate un po’ calde …
erano favolose. Anche se gli
inverni della California, durante il giorno erano assolutamente umani,
durante la notte il freddo era più palpabile. Durante la notte una
scaldata con i termos non era assolutamente un’idea da scartare. Il tempo
era bello: cielo terso senza neanche un filino di nebbia. Ellery uscì con
la sua macchina: passò davanti ai due meccanici della città (Alex e Fabio)
e li salutò. Sfilò la
macelleria di John e si diresse verso il 5 Stars. Alla sua destra c’era la
strada che lo avrebbe portato al lavoro. Era sempre bello percorrerla
perché sembrava che un sipario si chiudesse e se ne aprisse immediatamente
uno completamente nuovo. Era il fiume che tagliava in due la terra e ti
apriva a nuovo scenario: la zona agricola e a seguire, quella industriale
… dove Ellery lavorava. Era una strada ampia a quattro corsie. Solo nel
ponte che con grande rispetto ecologico, passava sopra al Blue River, si
trovavano due corsie, che comunque erano più che sufficienti per
assicurare un passaggio continuo senza intasamenti. Le attività intorno al
fiume erano tutte chiuse: rimaneva solo un punto ristoro gustoso e
variegato, utilissimo per chi non voleva usufruire delle varie mense
aziendali presenti nelle industrie e gradiva mangiarsi un qualcosa di
veloce e da scegliere tra le numerose scelte che offriva il Little
Cabbage, un locale gestito da Mary, l’alta e snella proprietaria che aveva
scelto anche di vivere in quella zona, proprio sopra il piccolo
ristorante-pizzeria. Adesso
erano solo in due a lavorarci visto la bassa stagione: lei e la signora
Columbo. Ellery solitamente
preferiva mantenersi leggero e mangiare in pausa lavoro un yogurt con
muesli e della frutta. Ma ogni tanto non disdegnava la buona cucina del
Little Cabbage , ed era anche l’occasione per scambiare due chiacchere con
la proprietà. Spezzava la routine lavorativa … ed era sempre piacevole. Il
plateatico dava proprio verso il fiume e anche la principale vetrata: era
bello sedersi a mangiare vicino alla vetrata e osservare il lento scorrere
del letto del fiume. Sulla destra, in lontananza, si poteva vedere il
piccolo parco acquatico che in estate era meta di tanti turisti, ma anche
di tanti residenti, che cercavano refrigerio dall’afa californiana e
preferivano una location più tranquilla , rispetto alla spiaggia. Era
bello mangiare un boccone e perdersi con i pensieri in questi paesaggi
sempre affascinanti. In fondo le cose semplici erano quelle che El adorava
ed erano quella che alla fine davano più soddisfazioni. Ellery ci passò
davanti: stavano preparando delle colazioni. Proseguì verso la sua meta.
La mattinata di Candy era diversa: lei iniziava il suo turno alle ore 11 e
aveva tempo di seguire qualche faccenda di casa e andare a fare un po’ di
spesa. A lei piaceva girare per il paese tutto addobbato per le imminenti
feste natalizie. Candy aveva
un animo dolce, tranquillo, che amava tutto quello che portava serenità e
allegria. La piccola cittadina era un prezioso e luccicante gioiello tutta
vestita di bianco e rosso … ma anche di blu e verde. Come spesso accade,
la ragazza incontrò sua figlia Barbra con Nick, suo nipote (sì … quello
che Ellery chiamava Meatball). Era anche un’occasione per fare due
chiacchere e magari scegliere qualche regalino per i famigliari. Andarono
anche da Dino, che subito’ esclamò: “Buongiorno Candy!”. “ Buongiorno
anche a te. “ rispose l’interpellata “ Come stai Dino ?”. “ Bene. Sono
giorni intensi come lavoro. La gente in questo periodo ha voglia di
spendere, ed io sono qui per accontentarli. Gli incassi mi serviranno per
pagare qualche tassa arretrata e arrivare serenamente a marzo. Come vedi
ho anche Marty e Dany a darmi una mano. A loro ho lasciato il compito del
settore prettamente natalizio. Io mi occupo della mia merce tradizionale
!” . “ Hai pensato bene: una mano non fa mai male e loro sapranno
sicuramente eseguire il compito che gli hai assegnato. Buona giornata Dino
e salutami le due giovani , che ora vedo essere occupatissime ad
impacchettare tante cose !”. “ Va bene, riferirò. Ciao ragazze!“ e si mise
a servire un cliente. Questa era comunque l’atmosfera tipica di questo
paese: il piacere di scambiare due chiacchere anche se non si doveva
comprare niente. Non era un dovere, ma un piacere. Tornò quindi a casa, si
cambiò e si diresse al lavoro, al ristorante di cucina italiana, Da Mario.
Anche il pomeriggio, come la mattina, scivolò via senza alcun colpo
ferire. In centrale di polizia tutto stava filando liscio. Al 5 Stars :
idem. Non sembrava ci fossero problemi in paese, e di questo il Tenente
Tody ne era felice. Sapeva fare il proprio lavoro e spesso lui usava tanta
prevenzione per intervenire prima ancora che potesse succedere qualcosa di
grave ed evitare quindi … danni. Tastava il polso per capire il battito
del cuore di ogni situazione: quando le pulsazioni aumentavano troppo …
interveniva. Per la serata, Ellery e Candy decisero di andare a mangiare
una pizza al Green Pine. Non era vicinissimo, ma era un po’ che non ci
andavano. Partirono presto. Alle ore diciannove si misero in macchina: il
sole era già quasi al suo nadir. Il paesaggio semi notturno della
periferia era ancora affascinante. Arrivarono al locale dopo una
mezz’ora piena, prendendosela con calma. Il Green Pine rimaneva alle
pendici delle colline: come altitudine eravamo sui 200 piedi … niente di
che. Ma in pieno inverno si aveva la sensazione di essere quasi in alta
montagna. Il locale era
carino: tanto legno all’interno e questo lo rendeva caldo e accogliente .
“Ciao El “ esclamò Georgia, e’ un piacere rivedervi. “. “ Il piacere e’ nostro “ rispose
Candy . “ Era un po’ che non passavamo da queste parti per mangiarci una
pizza e allora , ci siamo detti
… perché no? “. “ E avete fatto bene “ disse Daniel “ Abbiamo delle
novità da farvi assaggiare se volete”. “E tutta roba buona !” aggiunse
Elena, la terza proprietaria del locale. “Guardate “ disse lo speaker “
Sapete che mi fido di Voi. Se si tratta di pizza o focacce, con noi andate
sul sicuro. Proveremo sicuramente tutto ciò che ci vorrete proporre.
Intanto ci accomodiamo e da bere … il solito !”. Per loro il solito era
mezzo litro di bianco frizzante per lui e una Pepsi grande senza ghiaccio
per lei. Ellery quando riusciva, si fermava velocemente a salutarli prima
di andare in radio. Puka Shell Radio rimaneva proprio in cima alla
collina, a circa quattro miglia dal Green Pine. E più si saliva e più la
strada si faceva tortuosa. Un calice di bianco, lo aiutava a sciogliere un
po’ la lingua, prima di andare in onda…da buon fan di Dean Martin. Non c’era tanta gente, ma la serata
fu molto piacevole. Le novità che assaggiarono erano tutte notevoli.
Fecero colpo su Ellery la pizza Mexico e un’insalata american style veramente ricca di cose tutte
buone. Candy era un’amante della focaccia e anche in questo campo
arrivarono degli assaggi tutti ottimi. Con calma a fanali ben spianati
sull’asfalto, tornarono a casa, e alle 22.30 erano già nel mondo dei
sogni. Un giorno nuovo stava per arrivare: chissà cosa avrebbe riservato
ai nostri amici? La mattinata si aprì’ con un piccolo incidente stradale
appena fuori Puka Beach: non c’erano morti fortunatamente e neanche
feriti. Un camion della Drinky Good si era ribaltato e parte del
trasportato si era rotto : non era roba di valore … casse di acqua
minerale , ma quelle poche bottiglie in vetro presenti ( oramai una rarità
) avevano prodotto un pericoloso tappeto di cocci e detriti che unitamente a varie
casse di plastica rotte, ostruivano la carreggiata. Ellery fu costretto a prendere una
via secondaria per aggirare il problema, ma riuscì egualmente a essere
puntuale a passare il badge di presenza, al lavoro. Candy non aveva di questi
problemi: lei andava al lavoro a piedi. Non doveva percorrere neanche un
miglio per arrivare e questo era sicuramente piacevole per vari motivi. Il
primo era che, praticare due passi faceva sempre bene. Poi ciò gli
permetteva di attraversare un pezzo di paese e fare due veloci chiacchere
con chi incontrava. Inoltre respirare la brezza dell’oceano … era sempre
piacevole … a prescindere. Al Disco Studio la mattina iniziava molto
tardi. Apriva solo la sera, quindi a parte Deana Row, la direttrice, e il
magazziniere Sam Potter non vi erano molte altre persone. Deana aveva
sempre da tenere qualche rapporto con fornitori, clienti, sponsor e altre
mille cose. Sam Potter stava finendo quegli spostamenti di cui vi avevamo
parlato a inizio storia. Non era per niente semplice ottimizzare gli
spazi, come non era neanche semplice ottimizzare il metodo di ricerca
delle varie cose. Se cercavi delle bevande, dovevi avere un senso logico
di ricerca … specie se di qualche tipologia particolare della categoria,
ce ne erano di diversi tipi. Acqua, bibite, vino … erano tutte cose che
avevano una grande scelta e non si potevano lasciare alla rinfusa. Spesso
la velocità nel servizio era una cosa che lasciava il segno nel cliente.
Sam Potter ci aveva studiato parecchio su per trovare una soluzione,
chiamiamola intelligente e intuitiva e alla fine aveva iniziato i vari
spostamenti dei materiali. Stava lavorando sui vini: era un settore che
durante la settimana, quando il locale apriva solo in modalità pub,
funzionava molto . Avrebbe finito per il pomeriggio. Deana invece doveva
incontrare un paio di fornitori molto particolari: non si erano trovati
bene per via di certi pagamenti ritardati dovuti a delle contestazioni su
merce non ritenuta all’altezza dal locale. Deana cercava sempre di
approvvigionarsi di ottime materie prime e dove esisteva ... se trovava,
pure una filiera era ancora meglio. Ci sta che ove il prodotto sia meno
lavorato possibile, ci possano essere delle imperfezioni, anche se … non
dovrebbe succedere. Ma Deana lo sapeva , come lo sapevano anche i suoi
interlocutori. La cosa si sarebbe risolta amichevolmente. In paese era
stato avvistato anche Don Quintana: aveva prenotato una camera al 5 Stars
, il che faceva pensare che avrebbe trascorso la notte a Puka Beach. In
paese c’era anche Ted Valley: era venuto a vedere nel locale negozietto di
dischi (uno dei pochi rimasti ancora in attività nella zona) se fosse
arrivato del materiale che aveva ordinato. Di solito usava internet per
cose simili, ma aveva trovato giusto continuare a servirsi anche da Jerry
(un pimpante quarantenne appassionato di musica), che gestiva per
l’appunto la piccola attività, anche per aiutarlo come poteva a sostenere
la difficile situazione che stava attraversando la vendita diretta di
musica (oramai quasi soppiantata dalla rete). Oltre ai dischi, vendeva anche
alcuni strumenti musicali. Era l’unico del genere in paese e quindi
riusciva ad avere un discreto giro che gli permetteva di tirare avanti. In
questi giorni poi, stava lavorando parecchio. Le strenne musicali
natalizie erano sempre un articolo molto apprezzato. Ted si affidava a lui specialmente
per cercare qualcosa di particolare: del materiale revival per Ellery o
qualcosa per la sua collezione personale. David Wilson ordinava musica dei
Beach Boys … per esempio, sempre alla ricerca di qualche rarità di questa
leggendaria band. Roby Bear invece cercava sempre qualche cosa dei
Beatles. Ognuno aveva le sue
passioni e Jerry cercava di accontentarli, procurando loro quello che
desideravano con tanta passione. Il negozio di per sé non era enorme. Era
grande il giusto: una discreta scelta di vinili (che stavano tornando in
voga), un’ampia scelta di cd e come abbiamo detto … qualche strumento
musicale. Per finire … un po’ di gadget, che erano sempre carini e
divertenti e in questo particolare periodo, anche un’idea regalo diversa
dal solito, che incontrasse sempre un ottimo gradimento. Come vedete,
stiamo imparando a conoscere questo grazioso paese sempre più. Stava
lavorando a pieno ritmo anche Tony, il barbiere del paese. La gente ci
teneva a essere in ordine per le imminenti festività. Barba, capelli,
baffi: tutto era richiesto. Il suo negozio aveva all’esterno quelle
classiche insegne lunghe, roteanti e colorate, tipiche del barber shop. Un
periodo intenso quello di questi giorni. Era facile arrivare senza dare
nell’occhio, partire e non essere visti, mescolarsi alla folla senza dare
nell’occhio. Per il
pomeriggio era prevista una parata con banda locale e majorette,
ovviamente a tema natalizio. A Ellery dispiaceva non esserci: lui amava la
musica e anche se questa non era nelle sue corde, era sempre … musica. Lui
amava le canzoni tradizionali del periodo: una White Christmas cantata da
Dean Martin, per lui era il top. Era una piccola manifestazione ma anche
questa contribuiva a creare interesse, attirare persone: magari la gente
consumava qualcosa nei bar … o comprava un regalino in più. Era un modo
quindi sia per dare un qualcosa in più alla gente ed anche per dare un
incremento all’economia locale. C’era anche Luke Vegas che intratteneva
prima e dopo con alcuni musica per sgambettare un po’. Lucy e Berverly del
Disco Studio fecero un salto veloce, prima di andare a prepararsi per la
serata del locale. Distribuirono un po’ di volantini e dopo andarono a
cambiarsi di abito, per l’imminente serata. Quella sera il locale avrebbe
lavorato solo come bar o se preferite come salottino. Raccoglieva comunque sempre un
gran numero di clienti … e un minimo d’incasso era assicurato. La serata
di Ellery e Candy era diversa: era prevista una visita al Surfers di
J.Luke. Ancora ricordavano
quando il proprietario del locale aveva steso Bruno Brichetti qualche mese
prima, nella sala ovest del 5 Stars con una bottigliata in testa . Rideva
come un dannato con questo collo di bottiglia in mano … che era quello che
era rimasto. E … vino ovunque. Il suo intervento era stato provvidenziale:
si era trovato al posto giusto, al momento giusto. “Ciao boss “ disse lo
speaker “ Prima di passare una porta, devo stare bene attento che tu non
sia dietro “. “Non preoccuparti Ellery “ disse J.Luke “ Sai che non
sprecherei mai un’ ottima bottiglia di vino, solo per dartela in testa … ah ah ah! Accomodatevi. Cosa
mangiate di buono? ”. “ Io “ disse Candy “ Mangerei anche una bella
focaccia ripiena con formaggio, prosciutto e funghi !” . “Ma sì “ disse il
marito “ Anche per me . Ci accomodiamo !”. “ Perfetto “ disse il padrone
del locale “ Mettetevi comodi e godetevi il buon cibo del Surfers !”.
Incrociarono Betty Ford del 5 Stars : la incrociavano spesso in questo
locale. Al Disco Club invece,
anche se non doveva lavorare, era presente Luke Vegas. Era affezionato al
locale e per lui era come una seconda casa. Passava sempre volentieri per bersi
una buona birra e fare due chiacchere. Sam Potter aveva finito il suo
turno e non era presente. Aveva terminato il suo lavoro di sistemazione
del magazzino ed era molto stanco. Erano stati giorni molto impegnativi
per lui: ma era contento dell’ottimo lavoro svolto. Deana Row andava e veniva: la sua
era, una presenza incostante, almeno per quella sera. Presenti sia Lucy
sia Beverly, che abbiamo incontrato nel pomeriggio alla manifestazione
musicale. Si erano cambiate di corsa e adesso erano pronte per iniziare
una nuova serata, che si presumesse fosse relativamente tranquilla. Era
sicuramente Lucy che aveva il compito più impegnativo per la serata.
Aperto in modalità PUB , significava
un impegno soprattutto per il settore bar, mentre il guardaroba
aveva una meno densa . La gente veniva, ordinava e si sistemava sui
divanetti a degustare quello che avevano richiesto. Spesso mettevano parte
dell’abbigliamento a fianco di dove sedevano. Come accennavamo, durante la
settimana l’afflusso non era diciamo … importante. Ma ciò permetteva al
locare di guadagnare qualche soldino in più … che facevano sempre comodo.
Era un posto dove si poteva trovare qualità: vini particolari e pregiati,
ma anche quelli diciamo, più abbordabili per il cliente medio. Dick e Bob erano soliti fare un
breve briefing ante apertura e quindi nessuno si preoccupò non vedendoli
presenti nel locale. Era una procedura normale che andava avanti da mesi e
mesi. Dopo una trentina di minuti dall’apertura arrivò Dick: andò subito
da Luke e si scusò del proprio comportamento di qualche ora prima, a suo
dire … inqualificabile e deprecabile. La stessa cosa fece con Lucy: ed era
sicuramente un atto doveroso. L’afflusso di gente era assolutamente nella
norma per un periodo come questo: un po’ più del mese di novembre ma
inequivocabilmente meno dei mesi estivi. Comunque era importante dare
continuità al locale anche in questi periodi meno floridi. E Bob aveva
pensato a inventarsi queste aperture durante la settimana, solamente
dedicate alle bevande e nient’altro; quello da mangiare era solo di
accompagnamento a vini e/o bevande, ossia patatine…arachidi…piccolo
assaggi di formaggi, ma niente di più. Erano tutte cose che poteva
preparare Lucy senza dover aprire le cucine. Luke chiese a Dick notizie di Bob
Williams, che ancora non si era visto nei paraggi, e il socio disse che
era almeno una mezz’ora che non aveva notizie. Dopo la classica
chiacchierata si erano divisi e non sapeva, dove fosse andato. Erano solo
soci e non sapevano dove andasse il 50% di questa società, se non quando
c’erano appuntamenti importanti da discutere insieme. Allora uno doveva
obbligatoriamente rendere conto all’altro circa la sua posizione. Al
Surfers la situazione era diversa: J.Luke era il solo proprietario. Non
doveva rendere conto a nessuno tranne che a se stesso e a qualche cliente
che magari con troppo puntiglio gli faceva delle osservazioni sul cibo.
Stessa situazione anche da Mario. Al Pacific Fishes invece c’erano due
padroni che erano fratello e sorella. Ma adesso, torniamo all’Avalon . Luke si
rivolse alla barista: “ Ciao
Lucy, non avresti mica un bicchiere di quel buon vino che mi avevi
fatto assaggiare qualche giorno fa?Non ricordo il nome ma era molto
buono!“. “Fammi pensare Luke … no qua sopra da me non lo ho, ma sono
sicura che in cantina dovrei averne ancora un cartone. Mando Vinnie a
prenderlo!”. Vinnie Carapezza
era il sommelier (italo-americano) del locale e lavorava solo nei giorni
che il locale non faceva discoteca. Era un ottimo conoscitore di vini e
sapeva fare e bene il suo lavoro. Si diresse verso la zona cantina
riservata alle bevande, in special modo al vino. Rimaneva un po’ defilata
e non comodissima. La porta era stranamente chiusa a doppia mandata: una
cosa inusuale . Generalmente si chiudeva solo alla fine della serata, per
evitare eventuali furti. All’interno vi erano anche dei vini molto
costosi. Vinnie cercò subito l’interruttore posto appena entrati sulla
destra, ma la luce non si accese e presto, avanzando tastoni di un metro,
capì il perché: sotto le sue scarpe sentì uno scricchiolio sinistro
pestando dei frammenti, presumibilmente di vetro, che potevano essere
quelli di una lampadina. Sapeva, dove trovare una torcia che era stata
lasciata in loco per le emergenze.
La prese e la accese:
illuminò in terra e vide i frammenti di vetro. Cominciò a fare una breve
ricognizione tra le file degli scaffali: in quella centrale della ricca
cantina trovò Bob Williams, riverso a terra ... con la faccia rivolta al
soffitto e una bottiglia rotta nella sua mano … e tutto il vino intorno.
“Cristo “ esclamò “ Il signor Williams! “. Tastò il polso ma non ebbe
alcuna indicazione positiva in quella direzione. Non si perse d’animo:
chiuse la porta a chiave e tornò subito al piano superiore, paonazzo in
volto. Fortuna volle che era appena entrato nel locale per una verifica di
un permesso e per un caffè , Il tenente Tody che era di pattuglia .
“Tenente ” esclamò tutto
trafelato Vinnie “ Venga presto ... mi segua! “ e rivolto agli
altri colleghi “ Ho paura che il signor Williams sia morto!“. L’ufficiale chiese a tutti i dipendenti di rimanere in zona , di non far
entrare più nessuno e di non fare uscire nessuno. Lasciò a sovraintendere,
l’agente Frank Jersey, che era con lui di pattuglia. La poca gente
presente (era ancora presto) fu lentamente fatta accomodare sui divanetti
in attesa di successive disposizioni. Tody scese di corsa, seguito a ruota
da Vinnie Carapezza: quest’ultimo aprì la porta della cantina, accese la
torcia e indicò al sergente, dove si trovava il corpo di Williams.
All’ufficiale non rimase altro che costatarne la morte. Vinnie non aveva
toccato niente a parte aver calpestato dei frammenti di vetro. Cambiò subito la lampadina (dopo
aver chiesto il permesso) e così poterono avere più luce. Prese quello che rimase della
bottiglia e lo mise in un sacchetto trasparente. Era una bottiglia di vino
rosso, un Red Passion, di discreta levatura, che era prodotto a Las Vegas,
una città dove il consumo di questa bevanda era sempre notevole. Il
tenente Tody si trovava in mezzo ad una situazione non facile. Era stato
subito incaricato per cercare di dipanare il tutto. Rocky Beach non aveva
una locale stazione di polizia: era un paese ancora più piccolo di Puka
Beach e a parte una piccola postazione aperta durante il giorno, le grosse
incombenze e problematiche erano divise tra i commissariati di Zuma e
Puka. La scena del delitto era abbastanza chiara. Il cadavere di Bob non
lasciava dubbi: era stato avvelenato. Tody aveva immediatamente chiamato
il fidato agente Canelli e la sua pattuglia altamente qualificata per i vari rilevamenti. La
prontezza di Carapezza nel richiudere la scena del delitto a tenuta
stagna, aveva consegnato all’ufficiale, una situazione ideale. Erano le
ventidue circa e il tenente prese il cellulare: “Ellery, che ne diresti di
fare due passi sino all’Avalon di Rocky Beach ?”. “ Buona sera Tody, c’è
una bella festa revival?” chiese, immaginandosi però già la risposta . “
Magari “ rispose l’ufficiale “Hanno fatto fuori Bob Williams!”. “ Il boss del
locale? ”. “Esatto! Lo conoscevi?“. “ Ci siamo incrociati qualche volta.
Abbiamo scambiato due chiacchere, ma niente di più. Era considerato
un’icona nell’ambiente. Una persona capace e assolutamente leale, da
quello che so. Arrivo subito. Mi dia una mezz’ora!”. Candy era al suo
fianco e intuì che c’era qualcosa di poco piacevole che era successo.
Ellery gli spiegò la situazione e la ragazza giacché si trattava di un
morto, preferì rimanere a casa. I rilevamenti intanto all’Avalon stavano
procedendo a pieno ritmo. Squillò ancora il cellulare dello speaker : era
sempre Tody : “ Ellery , tua figlia e’ in zona o a spasso per la
California? Non riesco a rintracciare il nostro fotografo che comunque so
essere fuori città. Potresti
mandarmi tua figlia che conosco come essere una discreta fotografa?”. “
Penso che sia a Zuma. Domani dovrebbe esserci una grande manifestazione
surfistica e dovrà fare un reportage per una grossa rivista sportiva. La
chiamo e gliela mando se è disponibile. Ora parto e vengo da lei”. In
macchina chiamò la figlia ed ebbe un feedback positivo. Si ritrovarono
entrambi alla discoteca. Lei ricevette breve istruzioni dal tenente e si
mise subito all’opera . “Caro Ellery “ esordì ufficiale “ Dopo pochi mesi
ci ritroviamo in una
situazione critica. “Già, ma cosa è successo?”. “ Il locale ha aperto come
sempre, senza apparenti problemi. Di solito i due soci eseguono un breve
meeting per fare il punto della situazione. Al termine di quello, insieme,
a poca distanza l’uno dall’altro, vanno nel salone principale per
sovraintendere alla serata e ad eventuali problematiche. Il DJ gradiva un
bicchiere di vino che Lucy, la barista, non aveva al bancone bar. E’ stato
inviato Vinnie, il sommelier, a prenderlo in cantina. La porta era chiusa
a doppia mandata e appena entrato si era accorto che la lampadina era
stata rotta. Sapeva, dove trovare una torcia di emergenza e una volta
presa ha dato un occhio tra i vari scaffali. Ha trovato Bob riverso a
terra: ha avuto la prontezza di chiudere a chiave la cantina ed è salito a
chiedere aiuto. In quel momento sono entrato nel locale per un caffè. Noi
di Puka con Zuma, ci dividiamo la pattuglia notturna per Rocky Beach a
giorni alterni. Sembra avvelenamento da cianuro!”. Ellery si guardò in
giro: cercava qualcosa che avesse potuto contenere il cianuro. Ma non
trovò assolutamente niente . “ Faccia analizzare il vino nella bottiglia
rotta, se ne esiste ancora traccia” disse lo speaker. “Già fatto!” rispose
Tody “ Se t’interessa, è una bottiglia di Red Passion, prodotta a Las
Vegas”. “ Grazie. Io penso che non sarà facile arrivare a una breve
soluzione, caro ufficiale, ma ce la faremo. J.Jade, tu come sei messa con
le foto ?”. “ Ho finito. E’ stata dura fotografare un cadavere ma l’ho
fatta. Appena riesco a sviluppare le foto, vi avverto. Nel frattempo
manderò qualche file digitale a Tody !”. “ Grazie” rispose quest’ultimo “
Ci hai fatto un grosso favore. Fammi sapere. So che domani avrai un grosso
reportage da fare. Vai pure a riposare e grazie ancora!”. La ragazza
salutò tutti e tornò a Zuma. Deana Row era sconvolta. Lucy e Beverly
piangevano. Era arrivato anche Potter, avvertito da Lucy. Vegas era
incredulo. Era Williams che lo aveva fortemente voluto al Disco Club.
Aveva una grande riconoscenza verso di lui. L’atmosfera era surreale. Dick
era nel suo ufficio con lo sguardo vitreo. Tody andò da lui : “ Buonasera
signor Walker. So che non è un buon momento , ma volevo sapere se aveva
qualcosa da dire o da segnalare!”.
“ Non si preoccupi tenente . So che sta facendo il suo lavoro.
Abbiamo fatto il nostro briefing come sempre, nel suo ufficio. Poi ci
siamo divisi e non l’ho più visto. Una cosa normale. Io ho finito di fare
alcune cose e poi con calma sono andato in sala. Una gran perdita. Adesso
mi scusi ma sono ancora sconvolto. Vado a casa. A sua disposizione per
qualsiasi cosa”. “ Vada pure “ disse l’ufficiale” La ricontatterò domani
!”. Dick uscì. “ Brutta
faccenda “ disse Ellery “ Per quello che conosco Williams si è sempre
comportato bene con tutti, ma sicuramente, nonostante la sua trasparenza,
può aver pestato i piedi a qualcuno e quindi la lista che lo voleva
morto,e’ lunga e fitta. A partire da
…!”. “Signor Quintana ! “ esclamò Tody “ Che ci fa qui?”. “
Tenente, buonasera . “ esclamò Don “ Ho saputo della morte di Bob. Lo
avevo visto pochissimi giorni fa. Ci tengo che il colpevole sia consegnato
alla giustizia. Era un mio avversario, ma di quelli leali e trasparenti.
Non nascondo che qualche volta l’ho odiato perché non mi voleva vendere il
locale, ma l’ho sempre rispettato e vorrei di cuore che chi lo ha ucciso,
sia catturato e paghi il suo debito con la società !”. “
Lo faremo “ disse Ellery “ Il tenente è un ottimo ufficiale e sicuramente
chi ha sbagliato, pagherà ed anche salato !”. “Sì” rimarcò l’ufficiale “
La contatterò nei prossimi giorni per vedere se potrà essere utile alle
indagini. Può andare signor Quintana.”. “Grazie tenente !”: si girò e se
andò”. “Ellery “ disse Tody “ Puoi andare anche te. Teniamoci in contatto.
Qua se non hai più niente da fare o vedere, non occorre che tu rimanga. So
che domani mattina avrai il tuo lavoro che ti aspetta. Ho già chiamato i
tuoi responsabili e gli ho detto che domani mattina saresti andato al
lavoro dopo mezzogiorno, perché stasera ti avevo trattenuto a darmi una
mano sino a tarda ora!”. “ Grazie Paul. E’ stato gentile da parte sua, lo
apprezzo molto. Sì, torno a casa e cerco di riordinare le idee. Domani
mattina ci sentiamo !” e se ne andò . La notte che trascorse non fu
rilassante. Ellery tornò’ a casa e informò Candy di tutto quello che era
successo, nei minimi dettagli. “Sicuramente non sarà facile per voi
dipanare questa matassa “ disse lei “ Ma forse la cerchia non dovrebbe
essere così larga come si
pensi. “ . “Che vuoi dire? “ gli chiese il marito . “ Ha tutta l’aria che
sia stato uno del personale oppure uno molto vicino a loro. Non
tutti hanno accesso alla cantina e a quelle zone in genere !”. “Ottima
osservazione” disse lui “ Penso anche io la stessa cosa anche se
l’assassino o l’assassina può aver trovato la porta aperta … recuperato le
chiavi addosso a Bob o nella toppa e aver chiuso lui. O … può essere
entrato da qualche finestra aperta ... o da un’uscita di sicurezza.
Effettivamente penso anch’io che la talpa … sia nascosta non troppo
lontana! Ma siamo veramente agli albori … e al momento e’ ancora tutto
molto confuso. Tody mi ha fatto ottenere mezza giornata di permesso per
domani e mi recherò da lui
prima di andare in ufficio “. Ellery aveva davanti a sé ancora l’immagine
di Williams morto. Anche se la conoscenza con lui era stata sempre
superficiale e marginale, a lui dispiaceva che un personaggio così, fosse
morto. Aveva una passione
verso i locali che acquistava e gestiva. Ci investiva sempre dentro e …
credeva nelle persone che assumeva. E le persone che credono in
qualcosa avevano sempre la sua più profonda ammirazione. Piombò presto in
un sonno profondo. Il risveglio fu graduale: aprì prima un occhio e poi
l’altro … ma con mooooolta calma. Era provato dai recenti avvenimenti.
Candy rimase a letto. Lui si alzò e si preparò il classico american
coffee. Niente muffin. Non aveva appetito. Prima di andare al lavoro
doveva passare da Tody e così fece, “Buongiorno tenente: eccomi qua, come
promesso “. “Ciao Ellery. Accomodati. Durante la giornata mi aspetto
qualche foto di tua figlia, ma non ho dubbi che non me le spedirà. Non
abbiamo molto altro in mano. Dick e Bob hanno fatto il loro briefing e si
sono separati. Una routine …
che andava avanti giorno dopo giorno. A quell’ora gli uffici sono deserti.
Deana è l’unica persona che poteva esserci … ma all’ora del briefing dei
due, era in sala a bere qualcosa. Rimane un intervallo di trenta minuti
circa durante i quali non sappiamo le mosse dei due. Era normale che si
dividessero e arrivassero separatamente nel bar della discoteca. Dick è
entrato ma il suo socio no, poiché giaceva a terra in cantina. Da fuori si
può entrare senza eccessivi problemi. L’allarme è messo in funzione solo a
locale chiuso. La porta posteriore non rimane chiusa e un paio di finestre
son facilmente forzabili. Ma in questo caso mancherebbe il movente. Non
penso che un esterno venga dentro ad un locale per uccidere qualcuno,
quando può tranquillamente farlo all’uscita … oppure seguirlo sino a casa
!” . “Lo penso anch’io “ disse Ellery “Anche se a priori non possiamo
scartare neanche questa ipotesi. Avendo contatti con tanta gente, pur
essendo una persona onesta, può avere pestato i piedi a qualcuno che
magari si è legato al dito una qualche azione di Bob. Ma sono solo supposizioni, dei
ragionamenti a voce alta ! Forse la soluzione proviene dall’interno del
locale. Ora è tutto molto nebbioso. Abbiamo solo una bottiglia di vino
rotta. A proposito tenente: è stato fatto analizzare quello che rimaneva
di quel vino? ”. “ Si, ed è proprio come pensavamo. Il Red Passion non
contiene alcuna traccia di veleno. La bottiglia è stata presa in mano
dalla vittima per altre ragioni. Sicuramente non conteneva nessuna traccia
di veleno! “. “ Io penso che il cianuro sia stato fatto bere attraverso un
altro canale. Comunque ho dato un’occhiata in giro e non ho trovato niente
di niente che potesse dare motivo di qualche sospetto !” disse Ellery.
“Brutta faccenda!” esclamò l’ufficiale . “ Sì . Anche perché sono convinto
che questa mancanza d’indizi, ci complicherà la vita. Comunque, non
disperiamo. Altre volte ne siamo venuti fuori e sono convinto che anche
questa volta ce la faremo. Si tratta solo di fare mente locale a tutto
quello che può essere accaduto, a quello che sta succedendo e a quello che
potrebbe ancora succedere. Dovremo sicuramente parlare con ogni singolo
membro del cast del locale !”. Nel frattempo arrivarono i primi
file digitali delle foto di J.Jade . Una dozzina in tutto … i più
indicativi. Li guardarono ma non uscì niente d’interessante. La scena del
delitto era semplice averla vista dal vivo ed era altrettanto semplice a
vederla in foto. Scarna era e scarna rimaneva. Erano in attesa anche
dell’autopsia, ma ci sarebbe voluto ancora un po’ per quello. La giornata
era bella: il sole splendeva e le temperature erano miti. Oggi in città
non era prevista nessuna manifestazione di piazza o sportiva. Candy nel
frattempo si era alzata e con calma si stava preparando per andare al
lavoro. Fece due passi: il sole invogliava a farlo. Salutò Dino, J.Luke,
il trio del Pacific Fishes, David Wilson e incrociò pure Neil Girato.
“Ciao mamma “ si sentì
apostrofare. Era sua figlia Barbra dalla parte opposta della strada, in
macchina, che stava portando Nick all’asilo. Un altro saluto gli arrivò da
suo figlio Alex, passando davanti alla sua officina, dove era sotto il
ponte idraulico intento a fare dei lavori a una vecchia Ford. Il mercatino
settimanale di Puka Beach aveva dei banconi in più in questo periodo, che
vendevano materiale Natalizio che spaziava dal classico albero di Natale
vero e non finto … ai vari addobbi, dai tipici dolci ai vini per brindare,
dal banco giocattoli a quelli di abbigliamento a tema. Era bello perdersi
simpaticamente nel mercatino, perché oltre a poter salutare tanti
conoscenti, si aveva la possibilità di avere qualche idea per qualche
regalino dell’ultim’ora. Ma bisognava dare un occhio anche all’orologio :
era quasi ora di tornare a casa e prepararsi per il turno giornaliero da
Mario, dove la ragazza lavorava da anni come cameriera. Oggi Mario avrebbe
offerto a tutti i suoi clienti, a fine pranzo, una fetta di panettone, il
famoso tipico dolce natalizio italiano. Bisognava quindi aprire le scatole
e tagliare tutte le fette. L’iniziativa fu un successo: tutti gradirono
l’omaggio offerto dalla proprietà del ristorante. Spesso bastava poco per far
contento il cliente: il poco era sempre meglio del nulla. E comunque una
bella fetta di panettone era sicuramente una cosa più che piacevole. Per
il ringraziamento dell’ottimo lavoro svolto in questa giornata più
impegnativa del solito, Candy ricevette un panettone tutto per lei. Anche al Pacific Fishes cercavano
di lasciare un ricordino ai propri clienti: loro lasciavano una piccola
pallina di Natale con la scritta sopra di Buon Natale e il nome della loro
struttura! Fabio, il meccanico, invece aveva fatto dei piccoli calendari
tascabili con il logo dell’officina. J.Luke del Surfers aveva scelto
anche lui di omaggiare i clienti con una fetta di dolce , ma lui aveva
scelto l’altro della tradizione italiana, ossia il Pandoro. In paese tutte
le attività commerciali cercavano di poter lasciare all’avventore un
piccolo ricordo di questo imminente Natale ed era una cosa molto carina,
che tutti apprezzavano, piccola o grossa che fosse stata. Ellery nel
frattempo aveva finito da Tody: erano rimasti d’accordo che uscito dal
lavoro, sarebbe andato da lui per poi dirigersi all’Avalon per cominciare
a sentire qualcuno del cast. Si fermò a mangiare un boccone al Little
Cabbage: aveva voglia di una bella pasta e fagioli, e lì la facevano
veramente buona. Arrivò quindi al lavoro, pronto per fare la mezza
giornata che gli rimaneva da eseguire, cercando di recuperare il più
possibile dell’altra metà persa. Erano tempi intensi anche per la ditta,
dove lavorava El: il pollame era un articolo che sotto Natale funzionava
sempre bene. Se in estate erano altri gli articoli che andavano
maggiormente (fra questi c’era il pollo allo spiedo), il tacchino era
l’animale più gettonato per queste feste imminenti. Dopo il giorno del
ringraziamento, il tacchino arrosto era molto presente nelle case
americane anche per Natale. Uscito dal lavoro, chiamò subito Candy e la
avvisò che sarebbe andato a Rocky Beach con Tody per parlare con qualcuno
del cast. Sarebbe tornato per l’ora di cena. Arrivò dall’ufficiale e
partirono subito per la destinazione prefissata. A quell’ora trovarono
solo Deana, che era nel suo ufficio. Li fece accomodare : “Buon pomeriggio
tenente . Buon pomeriggio Ellery. In cosa posso esservi utile? “ chiese
con voce ancora rotta dalle tristi emozioni della serata precedente .
“Buona sera Deana “ disse Tody “ Volevo sapere se poteva raccontarci la
serata di ieri, se aveva notato qualcosa di strano ... i suoi spostamenti
e quelli dei suoi colleghi. Non si preoccupi … sono atti dovuti !”. “Beh, a dire il vero non ho notato
niente di anomalo. Le giornate e le serate qua all’Avalon non sono poi
così differenti le une dalle altre. Io mi sono divisa come sempre tra sala
e ufficio. Il mio turno lavorativo normale finirebbe più o meno verso
questa ora, ma un salto anche alla sera lo faccio sempre. Lo stipendio che
prendo è buono e sia Bob sia Dick son sempre stati molto gentili in
questo. Aggiungiamo che oltre a quello c’è la passione in quello che
faccio. Non vengo tutte le sere … ma diciamo che sono più quelle che
passo, rispetto alle altre. Il briefing che facevano era una cosa normale
: tutti i giorni prima dell’apertura si ritrovavano per discutere
dell’andamento del locale, degli incassi, degli investimenti e sicuramente
di noi dipendenti “ e sorrise “ Dopo arrivano in sala … quasi mai insieme.
Per questo nessuno si è insospettito quando il signor Walker è arrivato da
solo e di Bob non si aveva nessuna traccia. C’erano Vegas, Lucy e
Beverly. Non mi pare, almeno
quando ero presente, di aver visto nessuno di loro abbandonare la zona
bar. Potter non era presente. Aveva avuto una giornata pesante. So che
stava sistemando un po’ il piano interrato e sicuramente di fisicità ne
avrà messa tantissima. Di solito dà sempre il massimo quel ragazzo.
Mancavano anche le altre due ragazze del guardaroba. Durante la settimana,
Beverly riesce da sola ad adempiere perfettamente il servizio. So che
Vinnie è stato mandato a trovare una bottiglia per Vegas … ma non ero
presente. E poi, è accaduto
quello che è successo e mi vengono i brividi solo a pensarci !”. Non
ricordo niente di anomalo. Mi spiace. E neanche ho sentito rumori sospetti
provenire da esterno o interno !” . “Non si preoccupi Deana “ esclamò lo
speaker “ Capiamo il suo stato d’animo e si vede che è ancora sconvolta.
Ci è stata di aiuto. Stiamo cercando di ricostruire un po’ il tutto e
sentiremo ovviamente anche i suoi colleghi. Non sarà facile, ma sentendo
tutti voi cercheremo di avere una idea più precisa della scena del delitto
e dei suoi dintorni con tutte le atmosfere tristi o felici che aleggiavano
in quel momento !”. “ La lasciamo andare a casa!” disse Tody “ E grazie
ancora per la chiacchierata !” e uscirono dal suo ufficio. Incrociarono Walker e gli chiesero
se potevano sentirlo riguardo ai fatti di ieri sera. Lui li fece
accomodare, senza problemi . “ Vedete “ iniziò “ … ancora non mi capacito
della perdita del mio socio. Ieri sera è andata come tutte le
altre sere. Un breve meeting e poi ci siamo separati. Bob ha il suo
ufficio ed io il mio. Non mi sembra di averlo visto entrare nel suo. Io
invece sono andato nel mio e ci sono rimasto per tanto. Ho sentito Deana
che si era affacciata alla porta e mi disse che si assentava una trentina
scarsa di minuti per andare a mangiare un panino al bar. Lo faceva spesso
quando era qui: mangiava un panino e poi tornava a occuparsi delle sue
scartoffie. Alla fine c’ero solo io nella sezione uffici e tale son
rimasto per parecchio. Una volta rientrata Deana, sono andato in sala per
vedere se c’era qualche problema, come faccio sempre tutte le sere. Bob
non so dove sia andato. Le discussioni ci sono sempre state sia con lui
sia con qualcuno del cast: facevano parte della quotidianità anche quelle.
Recentemente ho avuto un brutto scatto di nervi e me la son presa con un
paio del cast. Poi mi sono scusato. Tanti pensieri, la fretta: tutte
situazioni che ti portano a queste cose, anche se non si dovrebbe. Quando
il sommelier è corso su dalla cantina, io ero su un divanetto a bermi un
drink … e mi ricordo che lei era appena entrato. Altro non mi
ricordo. Niente di
particolare. Fuori abbiamo un paio di telecamere. Le farò avere le
registrazioni !” . “ Grazie “ disse Ellery “ Ci saranno molto utili anche
quelle. Inutile chiedere se ne avete anche della cantina! “. “ Esatto. Non
avrebbe senso. Abbiamo sì dei vini costosi ma non tali che giustifichino
un posizionamento di videocamere. Un paio sono anche fuori dai bagni : vi passerò anche quelle !” . “ Grazie Dick “
esclamò l’ufficiale “ La lasciamo al suo lavoro” e uscì assieme al suo compagno
d’avventura. Tornarono a Puka Beach e le loro strade si separarono. Ellery
chiese se per il giorno seguente poteva convocare Lucy e Beverly alla
centrale per poter parlare tranquillamente con loro !”. “ Certo, manderò
una pattuglia a prelevarle e poi le farò riportare a Rocky Beach. Per le
18 va bene ?”. “ Perfetto per me ... e a anche per loro che alla sera
dovranno iniziare il loro turno . Tempistica ottimale. A domani !” e se ne
andò verso casa. Candy aveva
preparato un’ottima cena: la sua abilità di cuoca costava a Ellery qualche
kg in più, ma a lui non importava. Il vinello era in fresco e … fu
un’ottima cena, durante la quale informò la moglie di quello che era
successo dopo il lavoro. “Spero “ disse Candy “ che i prossimi colloqui Vi
diano qualche indicazione maggiore !”. “ Non saprei , sai ! Magari
l’autopsia, le ulteriori foto che J.Jade ha mandato a Tody e un ulteriore
visita all’Avalon, ci chiariranno le idee. Aspettiamo anche le riprese
delle videocamere di sorveglianza, ma non penso ci saranno d’aiuto. A
sentire tutti, è sembrata una serata normale. Niente di sospetto, niente
di anomalo, niente che non fosse sempre successo nelle serate precedenti.
A parte l’omicidio, queste serate sembrano fatte tutte con lo stampino.
Domani sentiremo Lucy e Beverly e spero anche poi di sentire Potter,
quando sarà libero. E poi sinceramente non saprei più cosa fare! ”. “Cosa dice il tenente ? “ disse la
moglie . “ In parte si sta barcamenando come me. I rilevamenti sulla scena
del delitto hanno dato esito negativo. La bottiglia rotta non conteneva
veleno. E anche lui si trova nella mia situazione … un po’ spaesato. Ma
una soluzione dovrà esserci. E noi la troveremo, o almeno lo spero.
Comunque sia, sono sempre onorato che il tenente mi abbia chiamato. Io
sono un membro non ufficiale del suo staff … e ci tengo a rimanere semi
ufficiale. A proposito, abbiamo avuto notizie di Pasty Norabesco. Si è
sposata con Sam Packer e sta vincendo tantissime gare. Ha pagato il suo
debito e si sta rifacendo una vita. Chissà che gli era saltato in mente
quella volta che ha quasi ucciso Wilson. La psiche umana è veramente
strana. Ma il mondo è bello perché vario e allora, prepariamoci sempre
all’imprevisto … sempre! Certe volte faccio fatica a capire anche me
stesso, perso nelle spigolature del mio carattere. Ma a differenza di
tanta gente, non arriverei mai a fare del male a qualcuno !”. “Lo so “
disse Candy “ Io direi che possiamo riassettare la cucina ed andare un po’
a riposare. E’ stata una giornata molto impegnativa per entrambi. Speriamo
che la notte ti porti consiglio e che qualcosa vi si accenda nella mente
riguardo all’omicidio di Williams”. La giornata seguente era l’ante
vigilia di Natale. Mancava oramai poco al grande giorno, ma in questo
momento Ellery aveva solo una gran voglia: quella di poter risolvere
presto il caso. Un’idea comune col tenente … con il quale era rimasto
d’accordo di vedersi per le ore 18 in commissariato, per sentire Lucy e
Beverly. Colazione con Candy:
era la mattina che entrambi si dovevano alzare presto e non si lasciarono
scappare l’occasione. La moglie chiese al marito se la notte avesse
portato consiglio … ma purtroppo la situazione era rimasta immutata tra
tanti dubbi e poche certezze … quasi nulle. Anche per la giornata odierna
i ristoratori della cittadina avevano in programma tante simpatiche
iniziative natalizie: c’era chi regalava piccoli addobbi … c’era chi
praticava dei piccoli menù a tema a 11 dollari tutto compreso … c’era chi
a fine pranzo offriva dolci tipici … c’era chi praticava un po’ di sconto.
Anche i negozi facevano
iniziative simili: erano gli ultimi due giorni prima di Natale e bisognava
cercare di accaparrarsi più clienti possibili. Chi non era assillato da
tutto ciò era Dino Cardoni: il suo bazar offriva un piccolo gadget a tema
per chi spendeva almeno 15 dollari. Ma era tranquillo : aveva fatto i suoi
bei incassi in queste due settimane ed era già contento. Idem David Wilson
che proprio durante la mattinata ricevette la visita di Pasty Norabesco
che gli portò un enorme cesto natalizio come regalo, pieno di leccornie
tutte da gustare. La ragazza chiese perdono al giovane per ciò che gli
aveva fatto. Fu un bel siparietto. Al 5 Stars l’ambiente era come al
solito abbastanza sfarzoso. Nella hall troneggiava un gigantesco albero di
Natale e Neil come sempre non aveva lesinato sui soldi per addobbare la
sua creatura nella miglior maniera possibile. Ci teneva che i clienti
avessero il massimo anche in questo. Bernie aveva addobbato anche parte
del campo da golf. Insomma … un tripudio di luci e colori. L’hotel era
pieno … ed anche il portafoglio del proprietario … di conseguenza. Al
Green Pine l’atmosfera era più calda ancora: al suo interno scoppiettava
di solito un bel ceppo posto nel suo alloggio, in un camino. Festoni verdi
e un’albero di natale completavano la tematizzazione. Idem per Puka Shell
radio: ghirlande … palline … albero. La sera Ellery aveva chiesto a Ted se
poteva fare un’oretta extra di trasmissione prima di cena. Voleva vedere
se riusciva a scaricare un po’ di tensione e rilassare la mente.
Arrivarono presto le ore 18 e le due ragazze dell’Avalon erano già da Tody
quando lo speaker arrivò, esordendo : “Ciao ragazze e scusate il disturbo.
Volevamo fare solo due chiacchere , come vi avrà già anticipato il
tenente, per cercare di capirci un po’ di più circa quello che era
successo a Bob Williams!”. Fu Beverly che prese la parola : “ Allora.
Iniziamo da quando arrivo. Di solito arrivo una mezz’ora prima
dell’apertura. Non ho molto da fare. Il guardaroba durante la settimana
non è molto utilizzato e quindi sono operativa in tempi abbastanza esigui.
Non ho visto niente di anomalo. Sembrava in tutto e per tutto una serata
come le altre. Io ho avuto poco lavoro. La gente non spende un dollaro per
mettere il proprio capo di abbigliamento in guardaroba … o almeno non
tutti. Quando Vinnie è rientrato di corsa in sala io, ero nella mia
postazione, luogo dal quale non mi sono mossa per tutta la serata. E’
terribile quello che è successo. Spero possiate prendere chi ha commesso
questo delitto!”. Williams era una brava persona : precisa nel pagare e
sempre gentile verso noi dipendenti !”. “Aveva nemici ? “ domandò Tody . “
Che sappia io, no! ” rispose la ragazza “ Non sono a conoscenza dei suoi
affari fuori dall’Avalon, ma qui è sempre stato assolutamente impeccabile
!”. Passarono a Lucy Few, che
cominciò la sua amichevole deposizione : “ Io arrivo prima della mia
amica. Devo verificare che il bar sia fornito in maniera perfetta per
evitare di dover assentarmi durante la serata per approvvigionarmi di
qualcosa. Per i vini mi da una mano Vinnie, ma per il resto me ne occupo
io. Quella sera era tutto a posto e non son dovuta scendere prima
dell’apertura e penso neanche Vinnie. Oltretutto Potter aveva finito di
sistemare un po’ di cose e non so se sarei riuscita a trovare qualcosa in
tempi brevi. Il pubblico non era tantissimo ma ha comunque fatto le sue
belle consumazioni. Dick è arrivato dopo un po’ e mi ha chiesto scusa per
uno screzio che avevamo avuto nel pomeriggio. Era arrabbiato, non so il
perché, e mi aveva trattato molto male. Vegas voleva intervenire ma l’ho
bloccato in tempo. Si è risolto tutto amichevolmente comunque. Williams
non era detto che arrivasse in coppia con Walker. Qualche volta accadeva e
altre volte no. Quando li ho visti prima del briefing, mi sembravano
entrambi tranquilli. Non saprei che altro aggiungere. Niente lasciava
presagire a quello che poi è successo. Tra noi andiamo tutti abbastanza in
accordo, quindi non capisco! Non so se sia importante ma nell’ultima
visita che ho fatto in cantina mancava una bottiglia di Cabernet Sauvignon
di una quarantina di anni fa, che reputo fosse una bottiglia pregiata alla
quale i due soci tenevano parecchio e avrebbero aperto solo per una
occasione speciale!”. “Grazie mille Lucy e grazie anche a te Beverly .
Gentilissime a venire. Adesso vi faccio riportare a Rocky Beach e se
avremo bisogno , vi ricontatteremo !”disse l’ufficiale .E le accompagnò
fuori. “Beh “ disse Ellery “
Niente di che. Vale la pena vedere se intorno al locale si trovi traccia
di quella bottiglia famosa. Tenente, se può sguinzagliare qualcuno dei
suoi per vedere se troviamo qualcosa …! Sentiamo anche Carapezza. E … mi
piacerebbe sentire anche Potter. Adesso ho un’ora di radio, a proposito,
mi ascolti, e poi che ne dice di portare Sam e Vinnie al Surfers diciamo
per le ventuno? Vorrei fare due informali chiacchere anche con loro !”. “
Perfetto “ rispose l’ufficiale “ Va bene. Io verrò con l’agente Canelli
!”. “Ed io con mia moglie Candida “ Così l’informalità sarà maggiore. Se
non sbaglio stasera il locale ha il turno di chiusura settimanale e non
dovremmo avere problemi ad averli entrambi !” . Ellery s’incamminò verso la radio
sulle colline: aveva bisogno di rilassare la mente e cosa c’era per lui,
meglio di una diretta radiofonica di un’oretta? Passò davanti al Green
Pine ma oggi non aveva il tempo necessario per fermarsi e un po’ gli
dispiaceva. Arrivò in sede accolto come sempre dal solare Ted Valley : “
Ciao . E’ arrivato Rudolph, la renna dal naso rosso! “ parafrasando la
tipica canzone natalizia unendo la passione del suo speaker per il buon
vino !” . “Esatto … ma non ci sono regali per il cattivo Ted “ rispose
ridendo Ellery. Stavolta l’amica Roby era, come palinsesto, prima di lui.
Finì la sua programmazione con un vecchio pezzo di Rick Astley. Si
salutarono e lui iniziò subito il suo programma, non previsto ma sempre
bene accetto da Ted, che se aveva occasione di riempire il suo palinsesto,
era sempre contento. Il sipario fu aperto con Disco Inferno. Ellery aveva
una passione smisurata per la glitter ball, o se preferite la mirror ball
che identificava la discomusic e il periodo a cavallo tra i settanta e gli
ottanta : ne aveva anche una piccola attaccata allo specchietto della sua
macchina. E quel brano: identificava alla perfezione … il tutto. Era
contento di iniziare così: si stava già rilassando la mente. La musica era
ottima, sempre. Lui lo sapeva e ne attingeva a piene mani. L’oretta
trascorse velocemente tra la musica e le chiacchere che lo speaker sempre
faceva tra un brano e l’altro. Queste variavano da qualche curiosità del
disco che stava suonando a qualche chiacchierata rivolta agli ascoltatori.
Anche quelle aiutavano a rilassarsi. Ne uscì, alla fine dell’ora,
rigenerato e propositivo. Era pronto per il meeting con Vinnie e Sam.
Salutò Ted, uscì e montò sulla sua macchina: innestò la prima e si diresse
a casa. Doveva cambiarsi velocemente e con Candida dirigersi al Surfers,
dove ad attenderli c’erano Tody, Canelli e i due dell’Avalon. Alla fine il
locale, essendo ante vigilia di Natale era aperto: Sam la sera non
lavorava, mentre Vinnie aveva ottenuto un permesso speciale da Dick
Walker. J.Luke aveva già
portato dei piccoli antipasti
per rendere molto informale l’incontro. Ordinarono le pizze e
iniziarono a parlare. Iniziò
Vinnie : “ Ero presente come sempre all’ apertura del locale. Io rimango a
disposizione dei clienti o di Lucy in caso di bisogno. Servo io i vini ai
clienti: lo stappo, lo lascio decantare quello che serve, limitatamente a
quello che è possibile fare, temporalmente parlando, e lo verso. Poi
lascio la bottiglia sul tavolo e torno in zona. Vegas aveva chiesto un
bicchiere di un buon vino che non teniamo spesso al bancone bar: la gente
di solito va o sul tanto economico o sul tanto costoso. Quello di Luke era
un buon vino, ma nella media.
Un rosso delle nostre zone che per il costo che ha, comunque può
misurarsi con vini ben più costosi. Noi lo abbiamo a km zero … per quello
è molto competitivo sul mercato. Sono andato in cantina: rimane un po’
defilata dal resto dei locali. La porta stranamente era chiusa. Di solito
la chiudiamo solo la sera quando finiamo il turno e la lasciamo per
comodità, aperta durante l’orario di apertura. Ho ovviamente le chiavi
della cantina. Ho aperto e acceso la luce: l’interruttore rimane appena
sulla destra, all’interno. La luce non si accese. Andando avanti carponi
ho pestato dei pezzi di vetro ed ho pensato fossero i resti della
lampadina rotta. Sapevo, dove trovare una torcia di emergenza e l’ho
accesa. Ho cominciato a camminare tra gli scaffali e poi sono arrivato al
punto, dove c’era il signor Williams a terra, face up, faccia all’insù.
Tra le mani teneva ancora il collo della bottiglia presa dallo scaffale.
Ho chiuso per non permettere a nessuno di entrare o uscire e sono corso su
e ho visto lei. Prima non era successo niente di anomalo e la serata
sembrava come tante altre. Non saprei che altro dirvi. Dopo, anche voi
siete stati nel locale ed io non ho comunque visto niente da segnalare !”
. “ Grazie Vinnie “ disse Tody “ E’ stato esaustivo. E lei Potter cosa ha
da dirci? “. “ Intanto che
questa pizza è ottima” disse ridendo “ Io come sapete non ero lì la sera
che è successo il fattaccio. Posso dire solo che durante il giorno a parte
una sfuriata del signor Walker che hanno sentito anche a mezzo isolato di
distanza, non è successo molto altro. Ma è normale che in una piccola
cittadina come può essere il nostro ambiente di lavoro, ogni tanto
qualcuno esterni la propria rabbia in maniera più o meno contenuta. E’
stato un periodo intenso per me. Mi sono messo a ottimizzare gli spazi
delle cantine e a cercare di rendere più’ snella la ricerca delle cose,
specie delle bevande. Quando ogni cosa è al proprio posto, si lavora
meglio ed anche più veloce. Il signor Williams era un discreto intenditore
di vini. Aveva fatto un corso di sommelier e se la cavava egregiamente
circa la qualità, le aree di provenienza e tutto quello che ne derivava.
Per il resto, giornata
normale. Ho staccato verso le 19 e sono andato a casa stanchissimo. Era
qualche giorno che stavo sistemando la cantina ed ero molto contento di
aver finalmente finito. Penso di aver fatto un ottimo lavoro. MI spiace
molto che Williams non lo abbia mai potuto apprezzare! “. “ Per quello che mi riguarda,
potete andare “ disse l’ufficiale “ Non ho altro da chiederVi !”. “
Neanche io “ disse Ellery . “ Io tornerei al locale per vedere se hanno
bisogno di me !” disse il Sommelier, che salutò tutti e uscì. “ Io invece mi finisco con calma
la pizza e dopo magari mi bevo un bicchiere di buon vino “ esclamò il
magazziniere. L’agente Canelli era rimasto in silenzio per tutta la sera.
Si era annotato qualcosa ma anche lui aveva l’impressione che ben poco di
quello che si era sentito, sarebbe stato utile. Una volta finita la pizza
e degustato un ottimo bicchiere di vino locale, anche Potter tornò a casa
e rimasero nel locale i due poliziotti con Candy ed Ellery . “ Siamo sempre al punto di partenza
“ disse Tody “ Sembra che niente lasciasse presagire alla tragedia. Tutti
hanno sottolineato che la serata era come le altre e che anche la giornata
che era appena trascorsa … non era poi cos’ tanto diversa dalle
precedenti. “. “Mi sono sembrati tutti sinceri !” esclamò Candy . “ Sì “
riprese il marito “ Ma è una cosa che purtroppo non ci aiuta per niente !
La cosa sembra così normale che è difficile trovare qualcosa. Possibile
che l’assassino non abbia lasciato nessuna traccia? “. Tornò anche
l’agente Canelli che si era un attimo assentato . “Tenente. Hanno
ritrovato i resti di una bottiglia in un cestino dell’immondizia appena
fuori paese. Inoltre sono arrivati tutti i file fotografici di J.Jade. Un
paio di ingrandimenti sono in viaggio e arriveranno in centrale tra non
molto !”. “ Ottimo: portate subito la bottiglia da Lucy Few a sirene
spiegate e chiedetegli se era quella la bottiglia della quale aveva
avvertito la mancanza in cantina ... subito !”. Domani e’ la vigilia di
Natale : Ellery , tu lavori?”. “Dovrei lavorare al mattino, ma se ha
bisogno di me,faccia avvertire che se per i miei capi va bene, andrò
domani pomeriggio. Prevede una notte lunga?”. “Può essere . Passa da casa,
riordina le idee e vieni in centrale. Esamineremo gli ultimi sviluppi.
Chiamo io in azienda !”. Ellery uscì con Candy e si avviò a casa. Alla
propria mail trovò anche lui le foto della figlia ma non ebbe il tempo di
guardarle. Giusto il tempo per un
american coffe. Andò, dove era sicuro di trovarlo ma non fu
fortunato. Aprì meglio lo sportello, ma s’imbatté solo in scatole di
merendine e biscotti. “Candy “ esclamò “ Sai mica dove hai messo
l’american Coffee ? “ . “ Scusa Ellery, ma stamattina ho sistemato un po’
la cucina e l’ho spostato dall’altra parte dei pensili … in quello a
sinistra, il primo. Così è più vicino alle tazze. Quando ogni cosa e’ al
proprio posto si lavora meglio ed anche più veloce !”. Il marito ebbe un
sussulto: le stesse parole che aveva pronunciato Potter. Avevano una loro
logica : “ Cara moglie hai sposato un cretino. La soluzione era fin troppo
facile e l’ho sempre avuta sotto i miei occhi. Mi serviranno le foto di
mia figlia ed anche una buona dose di fortuna. Non ho tempo per fare
nessuna verifica. Adesso chiamo subito Tody e … “ , “Gli dici di convocare tutti
gli indiziati in un qualche posto !”. “Già cara moglie e il posto
prescelto è l’Avalon Disco. Andremo direttamente sulla scena del delitto!
Chiamo subito il tenente. Tra un’ora tutti in loco e che Dio ce la mandi
buona. Vorrei solo avere del tempo per fermarmi in centrale, vedere al
volo le foto e avere riscontro sulla bottiglia! Bevo un caffè, e andiamo.
“ Chiamò il tenente e gli spiegò la sua teoria e ricevette un cenno
positivo : anche lui sapeva che bisognava fare tutto dal vivo , in tempo
reale , senza nessuna verifica. Ma ... conosceva bene Ellery e sapeva che
era perfettamente conscio di quello che voleva fare . La coppia si vestì
un po’ più pesantina: l’aria di sera era notevolmente fresca. L’ufficiale
chiese a J.Luke se poteva portare un piccolo buffet a base di pizza e
panini all’Avalon , che aveva
la cucina chiusa durante la settimana. Fuori aveva iniziato a piovere! La
tentazione di uscire per il nostro speaker fu forte: ma si trattenne … non
poteva presentarsi bagnato fradicio. Andarono in centrale a piedi:
bruscolava. Sarebbero andati a Rocky Beach col tenente. L’ufficiale li
accolse calorosamente : “ Ciao ragazzi. Mi fa piacere che si sia accesa
una luce in questo corridoio abbastanza tetro e lungo. Abbiamo poco tempo.
Ho convocato la riunione alle 23.30. Dunque, ho avvisato in ditta e ti
aspettano solo per il pomeriggio un paio d’ore. Lucy Few ha riconosciuto
la bottiglia mancante: a dire il vero le spiegazioni potrebbero essere,
per sua stessa ammissione, molteplici … ma teniamo come buona la pista. Ho
ordinato al laboratorio di fare il possibile per vedere se esistesse una
qualsiasi anche minuscola traccia di veleno. Le immagini delle videocamere
non ci dicono niente d’interessante. A proposito: l’autopsia ha confermato
l’avvelenamento da cianuro. Cosa altro dovevo dirti? Ah si…ci saranno
Dick, Deana, Lucy, Beverly, Vinnie, Luke, Sam, Quintana, Bolletti e un
altro paio di collaboratori occasionali. J.Luke porterà il consueto
catering volante . Noi andremo in macchina ufficiale. Canelli l’ho già
spedito in loco e vigilerà
che non succeda niente di strano. Non voglio che succeda come l’ultima
volta con Brichetti. Ecco le foto di tua figlia: ha fatto un ottimo
lavoro. E’ un ottimo reportage ma non mi sembra che dicano molto !”.
Ellery le guardò attentamente e sorrise: la figlia aveva fatto una
panoramica di tutte le scaffalature dei vini presenti con tutte le
bottiglie in bella vista. E lui sapeva che la soluzione poteva essere
proprio nella cantina. Le volle esaminare per cinque minuti: poi si
collegò a internet e fece una breve ricerca. Era anche lui un appassionato
amatoriale di vini. Salirono in macchina e partirono alla volta di Rocky
Beach. Il locale aveva chiuso: il tempo non invogliava e l’ante vigilia
non era un giorno ideale per uscire. Meglio così: potevano fare la loro
riunione in tutta pace e in qualsiasi posto del locale. Ellery decise che
la sala discoteca ampia e spaziosa avrebbe fatto al caso loro. Fu il
tenente che prese la parole : “ Prima di tutto un ringraziamento a tutti
voi che con breve preavviso siete riusciti ad essere presenti qui,
stasera, all’Avalon Disco. Sono passati pochissimi giorni dalla tragedia
che ha colpito questo locale e stasera siamo qui proprio per cercare di
capire qualcosa in più. Qua con me c’è anche Ellery che ci ha dato
un’amichevole mano nelle ultime due indagini. La scena del delitto è
chiara: Williams è stato ucciso per avvelenamento da cianuro. Vinnie l’ha
trovato a terra, già morto, mentre stava cercando una bottiglia di vino
per conto di Lucy. Il sommelier ha avuto la prontezza di chiudere la porta
e andare a cercare aiuto. Ricordo che la lampadina della cantina era stata
rotta. Una volta in sala, sono entrato io che ero di pattuglia e mi stavo
ordinando un caffè. Non abbiamo potuto fare altro che costatare la morte
di Bob, blindare la zona e fare qualche domanda in giro. Abbiamo fatto il
nostro reportage di foto e abbiamo fatto analizzare il contenuto della
bottiglia rotta che è stata trovata in mano al cadavere. La bottiglia non
conteneva nessuna traccia di veleno. In questi due giorni abbiamo
interrogato un po’ tutti alla ricerca di un indizio. La serata sembrava
tranquilla: una come tante
altre. A parte un alterco qualche ora prima tra Dick, Luke e Few … tutto
sembrava normale. Una delle solite discussioni tra Bob e Dick … ma sembra
che anche queste erano se non all’ordine del giorno, almeno settimanale.
Williams da quello che sappiamo era un personaggio molto noto
nell’ambiente locale. Ne aveva comprato e venduti un bel numero, agendo
sempre in perfetta legalità e onestà. Sicuramente può aver pestato i piedi
a qualcuno che magari non era riuscito a spuntarla nei suoi confronti e
quindi i moventi anche se improbabili, possono esserci stati. Ci sono
tanti piccoli punti interrogativi che questa sera cercheremo, per quanto
ci sarà umanamente possibile, di risolvere. Vi chiedo quindi di prestare
la massima attenzione a tutto quello che sarà detto o fatto in questa
serata. Domani sarà la vigilia di Natale: spero che per allora, questa
faccenda si possa risolvere. Intanto potete mangiare e bere qualcosa: c’è
un piccolo buffet che spero possa ricompensarvi almeno in parte del
disturbo che vi abbiamo arrecato. Adesso passo la parola ad Ellery
!”. “Grazie Tody “
rispose l’interpellato “ Il quadro che ha fatto il tenente è stato preciso
ed esaustivo. Io sono arrivato sulla scena del delitto neanche un’ora dopo
che era successo il fattaccio. I tecnici hanno lavorato molto bene e son
stati fatti tutti i rilevamenti del caso. Una possibile traccia che Bob
può aver lasciato prima di morire era forse da ricercare nella bottiglia
che aveva ancora in mano quando è caduto a terra. Nessuna traccia di
veleno all’interno, il che ci porta a escludere che il cianuro sia stato
bevuto con quel canale. La bottiglia era un comunissimo vino da pasto … un
Red Passion. Non ci dice molto a parte che è stato prodotto a Las Vegas …
che di primo impeto ci porta a sospettare di Vegas !” . “ Ma io son stato
sempre in sala !” disse il Disc Jockey . “E’ vero” disse Lucy “ E’ sempre
stato a chiacchierare qua al
bancone bar da quando abbiamo aperto sino alla scoperta del cadavere
!”. “ Lo sappiamo “ e rispose
ad entrambi “ Abbiamo fatto le nostre verifiche e una sorta di dettagliata
ricostruzione della serata in base alle vostre testimonianze. Vegas,
sicuramente è stato un caso che Bob abbia preso quella bottiglia e ti
abbia involontariamente incolpato. Può essersi arrampicato e averla fatta
cadere per errore… per esempio. Fatto sta che secondo me quella bottiglia
ha comunque un significato. Qua in cantina tutti potevano avere accesso:
rimaneva aperta durante l’apertura del locale e il personale poteva
entrare e uscire a suo piacimento. Idem per un’improbabile persona
esterna. Si sarebbe potuta introdurre da un’uscita di servizio o una
finestra semi aperta e aver poi richiuso il tutto con le chiavi di Bob.
Ma, abbiamo visto che le chiavi erano regolarmente in tasca del cadavere.
Tutto il personale aveva copia delle chiavi della cantina, ci siamo
informati. Qua con me ho le copie di qualche foto che sono state scattate
appena dopo il delitto. Prego … dateci un occhio e passatele tra di voi;
poi restituitemele. Non avevo trovato niente che potesse giustificare un
qualsiasi tipo di inserimento o inalazione del cianuro … ed anche questo
mi dava da pensare. Quello che cercheremo di fare stasera è una prassi
consolidata: mi piace riunire tutti Voi per vedere le reazioni e
analizzare insieme i vari scenari. Questa ricostruzione la faremo live
…come dire: buona la prima. La scintilla mi è scoccata un paio di ore fa e
sono sicuro che possa accendere un bel fuocherello!” . Intanto le foto
erano tutte ritornate indietro. Chiamò a sé l’agente di supporto a
Canelli, l’agente Roarke, e
gli indicò un vino nelle foto, chiedendogli veloci e maggiori
delucidazioni sulla sua provenienza. E riprese a parlare : “ Potter : sappiamo che nei
giorni scorsi si è adoperato per dare una sistemata alle cantine del
locale per ottimizzare al meglio lo stoccaggio e la ricerca dei vari
prodotti. Giusto ?”. “ Esatto
“ rispose il giovane “E’ stato un lavoro lungo e faticoso che mi ha
portato via tante energie . Ho terminato proprio il pomeriggio della morte
del signor Williams!” .
Ellery riprese : “Io immagino che la nuova sistemazione abbia
stravolto e non poco la piantina della cantina . Penso che nessun vino sia
rimasto al suo posto, giusto? “. “Esatto “ rispose il magazziniere “
Qualche vino è rimasto vicino ad altri, ma in posti completamente diversi
!”. “ Bene . Presumo che esista una piantina con la nuova disposizione,
giusto? “. “Assolutamente sì
“ disse Potter “ Una copia l’ho consegnata a Vinnie , in caso la sera
avesse dovuto andare in cantina e un’altra in busta chiusa l’ho depositata
in un contenitore apposito per la posta in entrata nell’ufficio del signor
Williams con un biglietto nel quale chiedevo di inoltrare il tutto anche
al signor Walker !” . “Canelli !” disse Tody “ Vai subito a vedere
di trovare quella lista famosa! “. L’agente scattò subito. Tornò dopo cinque minuti con la
busta in mano e con ancora attaccato l’appunto del magazziniere ! Ellery la aprì’ e si prese
un paio di minuti per visionarla.
Poi chiese la copia di Vinnie e le confrontò: erano esattamente
uguali. E riprese : “Io penso che Bob conoscesse l’assassino. Con una
falsa scusa e dopo vi dirò la mia ipotesi, ha bevuto un bicchiere di vino
con lui. L’occasione montata ad arte doveva essere importante, perché
secondo me è stata usata una bottiglia di Cabernet Sauvignon abbastanza
pregiata che solo una grande occasione poteva prevedere. Ricordo che il
cianuro è inodore e insapore. Il veleno ha presto fatto effetto.
L’assassino ha lavato accuratamente i due bicchieri e li ha rimessi al suo
posto. Ha pulito il piccolo lavandino di servizio della cantina e ha
nascosto la bottiglia, vuotandone il contenuto nello scarico e
sciacquandola più volte. Poi ha nascosto la bottiglia da qualche parte per
poi disfarsene in un secondo momento. E’ uscito ed ha chiuso a chiave,
rompendo prima la lampadina della cantina. A questo punto Bob deve avere
avuto un ultimo anelito di vita e ha voluto lasciarci un indizio. Non
aveva le forze necessarie per scrivere un biglietto. Non aveva niente
intorno, se non del vino. Si è trascinato sino allo scaffale ed ha
afferrato una bottiglia, per poi piombare a terra. Era un Red Passion. Ed
è qui che una frase detta sia da Potter sia da mia moglie Candy mi ha
acceso la scintilla: quando ogni cosa è al proprio posto, si lavora meglio
ed anche più veloce. Ecco il punto. Io sono andato a prendere il
necessario per farmi un caffè e pensavo di trovarlo in un ripiano in
cucina. Invece era in un altro posto … dalla parte opposta. Candy si era
scordata di dirmi circa la nuova sistemazione. Bob non aveva ancora letto
la nuova piantina ed è andato a colpo sicuro cercando un vino in
particolare, ignorando che al suo posto c’era il Red Passion.
Incolpevolmente l’indizio era rivolto al signor Vegas, senza dubbio
innocente! Vinnie: mi va a prendere una bottiglia del vino che sino a
poche ore prima avrebbe dovuto essere in quel posto? Lei se lo ricorda
vero? “. “Certo “ rispose Carapezza e comunque ho anche una piantina della
vecchia disposizione. Arrivo con entrambe le cose. Datemi 5 minuti !”.
Intanto la gente approfittò per tastare l’ottimo buffet preparato da
J.Luke che era rimasto anche lui in zona per sentire gli eventi. Roarke
arrivò con l’informazione chiesta dallo speaker e Vinnie tornò con la
bottiglia e la piantina: Ellery verificò la corrispondenza, prese la
bottiglia e la girò verso il pubblico. “Ecco il vino che Bob avrebbe
voluto prendere dallo scaffale !”. Era un Pinot Nero del sud dell’Africa
che non suscitò particolari emozioni o reazioni tra il pubblico . “Forse a
voi non dirà molto . Posso dirvi che i neri del sud dell’Africa sono molto
buoni. Ci sono diverse zone di produzione, ma a noi ne interessa una in
particolare e qua ci giochiamo tutto! Il vino in questione è stato
esattamente prodotto a … !” e l’attesa fu di quelle lunghissime, anche se
alla fine si trattò solo di una manciata di secondi “Tenente : vuole leggere lei ? “ .
Tody prese la bottiglia e sorrise : “ Walker Bay . Canelli : arresta il
signor Walker !”. Si alzò un mormorio di stupore. Dick non oppose
resistenza e si consegnò spontaneamente all’agente che con l’aiuto di
Roarke fu caricato in macchina e portato in centrale e Puka Beach. A quel punto si alzò J.Luke e dalla
borsa termica che aveva , tirò fuori una bottiglia di bianco frizzante : “
Caro Ellery, io l’avevo portata perché visto l’ultima volta ... poteva
servire , ma è molto meglio berla così. “ e la stappò “ Per festeggiare! “
e chiese dei bicchieri per brindare . Lo speaker riprese: ecco come
secondo me è andata. L’ennesima proposta onesta e mai invadente di
Quintana ha sicuramente invogliato Dick, smanioso di vendere la sua parte
e ritirarsi a vita privata. L’ennesimo rifiuto di Bob ha fatto scattare un
qualcosa nella testa del suo socio. Probabilmente dopo gli ha comunicato
che aveva cambiato idea: che lui non voleva più vendere a Quintana e che
per il futuro non ne avrebbero più parlato. A Williams non pareva vero di
non dover più fare estenuanti discussioni col socio a quel riguardo ed ha
accettato di buon grado di fare un brindisi. Il veleno ha cominciato
presto a fare effetto, dando il tempo a Dick di far sparire le prove e di
lavare il tutto, lasciando a terra il socio agonizzante. Una volta uscito
non si è accorto dell’ultimo guizzo di vita avuto da Bob che si è
trascinato sino alla bottiglia del Red Passion. Ma ... lui non voleva prendere quella
bottiglia. Sam il pomeriggio aveva appena finito la sistemazione ma lui
non sapeva della nuova disposizione. Ricordiamoci che Williams era un
discreto esperto di vini e sapeva esattamente, dove andare. La bottiglia
che voleva prendere era il Pinot Nero, prodotto a Walker Bay e proprio
Walker voleva incolpare di tutto. Spero di essere stato chiaro in tutto
!”. “ Chiarissimo “
esclamò Tody “ Ottimo lavoro ! Certo che questi soldi stanno mietendo
tante vittime. Lo scorso anno Dino Cardoni stava per essere ucciso per la
stessa ragione !”. La platea
era incredula: faceva fatica a metabolizzare che il signor Walker potesse
arrivare a tanto. Le discussioni, le distonie fanno parte della vita
quotidiana. Ma ... da qui ad
uccidere ! Vegas era provato: era molto affezionato a Bob e il fatto che
il colpevole fosse stato assicurato alla giustizia era positivo. Il fatto
poi che l’assassino fosse una persona che per molte ore del giorno viveva
accanto a lui lo lasciava esterrefatto e incolpevolmente basito. Beverly
aveva il capo chino, come Lucy, che aveva gli occhi gonfi, pronti a
piangere da un momento all’altro. Potter e Carapezza stavano scambiandosi
degli incoraggiamenti. Deana era rimasta austera e algida, ma si vedeva
che non stava per niente bene. Quintana era soddisfatto anche se
amareggiato. Il Garzone del ristorante davanti all’Avalon era incredulo.
L’atmosfera era surreale, gelida, rarefatta. Tutti ancora non si
capacitavano di quanto successo. Ellery era provato anche lui: aveva dato
e speso molto, ma i risultati si erano visti. Era andato senza rete, come
un trapezista esperto, ma anche un po’ guascone. Immaginava quello che
poteva essere successo ma non ne aveva le prove tangibili. Sin dall’inizio
aveva sospettato che la bottiglia di vino rotta avesse in qualche modo
avuto una parte importante nella faccenda. Immaginava che il colpevole
fosse una questiona all’interno del locale, ma anche qui non aveva prove.
Fu in cuor suo contento di aver portato a termine quello che Williams
aveva voluto indicare. Rabbrividì al pensiero che un uomo, sentendosi
spacciato, trovi la forza e la lucidità finale di riuscire a dare una
ultima traccia che in qualche modo avesse potuto essere utile per
incolpare il proprio assassino. Assassino, tra parentesi, che conosceva
bene. Lavorare per anni, di fianco ad un potenziale criminale : da accapponare la pelle . Le sue riflessioni furono
interrotte da una forte pacca sulla spalla ricevuta dal tenente : “ Bravo
Ellery. Anche questa volta sei riuscito a piazzare il colpo risolutivo!” .
“Sì Tody. Come sempre è stato un lavoro di squadra. Avere un supporto come
il Vostro è un valore aggiunto … sempre. Avevamo la soluzione davanti agli
occhi e questo mi fa un po’ imbestialire , ma tutto è bene quel che
finisce bene!” . “Già “ disse Candy “ Sono contenta che anche se
involontariamente io ti abbia
dato la nota giusta per arrivare a capire questo labirintico inghippo !”.
“ Ah ah ah cara moglie , tu
sei importante sempre a prescindere . In questo caso quello che hai detto
mi ha messo sul chi va là e di questo ti ringrazio. Poi il merito è di
tutti: dal tuo amore a quello dei nostri famigliari, dal bianco di J.Luke
al pesce del Pacific Fishes, dalla cucina italiana da Mario al bazar di
Cardoni, dalla brezza dell’oceano alla bellezza di Puka Beach e ovviamente
un grosso grazie va al tenente Tody che ha l’enorme merito di lasciarmi fare
senza chiedere tanti perché , che è una cosa che apprezzo molto. Questa si
chiama: fiducia reciproca. E vi assicuro che di questi tempi non è
assolutamente poco. Adesso spero che questa spirale d’odio si allontani
definitivamente dalle nostre zone e che l’armonia torni a regnare.
D’accordo, Williams è morto a Rocky Beach, ma pur sempre vicino a noi. Mi
piace sperare che si possa tornare a occuparci solo di surf e della nostra
economia locale. Tra pochi mesi si ricomincerà sicuramente a pensare al
mare, alle spiagge, al divertimento. Comunque non dimentichiamoci che il
mondo è strano e che purtroppo possiamo anche imbatterci in personaggi
imprevedibili com’è successo con Walker in questo caso, apparentemente
irreprensibile e insospettabile. Certe volte ti trovi di fianco una
persona che pensi sia seria e compassata e invece è quello che cerca di
farti fuori, di eliminarti, di by-passarti a proprio favore. Non
rappresenta dove viviamo !
Qua siamo tutti una grande
famiglia ed è bello pensare di vivere in armonia e sintonia “. Poi si rivolse al cast del locale
“ Cari amici. Mi spiace molto ciò che è successo. E’ una sconfitta per
tutti noi e significa che il denaro vale più di una vita e ciò è
avvilente. Qua avete un personaggio come Quintana che può aiutarvi a fare
andare avanti la vostra attività senza rischiare che nessuno di voi resti
a casa senza lavoro: io ne approfitterei !” . “ Ed io ci sarò! “ rispose
l’imprenditore tirato in causa “ Per far vedere la mia buona fede, terrò
valida l’ultima offerta che avevo fatto per rilevare il locale e in caso
siate tutti d’accordo, confermo tutti quanti. Darò disposizioni al mio
studio legale di andare avanti con la procedura di acquisizione se mi date
il vostro ok! “. Tutti risposero di sì. E alla fine il Disco Studio
avrebbe continuato a vivere e a brillare di luce propria, solo con un
fornitore di energia … diverso.
Erano passate le due di notte ed era ora di andare a letto. Ellery
salutò tutti e s’incamminò verso l’uscita con Tody: sarebbero tornati con
lui a Puka Beach. Le strade erano deserte a quell’ora e la pioggerellina
aveva ricominciato a scendere. Furono lasciati davanti alla loro casa dal
tenente : Ellery lo abbracciò e lo ringraziò di cuore per tutta la
cooperazione : “ Tenente, siamo una bella banda io e lei. Orgoglioso di
farne parte !” . “ Grazie per
esserci sempre al momento del bisogno !” rispose l’ufficiale . “ E’
normale : l’amicizia quella vera … e’ anche questa !”. Salirono in casa e
si cambiarono per andare a letto. Erano quasi le tre del mattino: “ Siamo
alla vigilia di Natale !” disse lo speaker rivolto alla moglie “ Buon
Natale Candy!”. “Buon Natale Ellery “ rispose lei .
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