I 100 metri piani sono una disciplina sia maschile che femminile
dell'atletica leggera. Sono la più corta gara outdoor dell'atletica e
la più veloce. Si corrono su una pista rettilinea lungo una distanza di
100m con partenza da fermo e sono considerati la disciplina regina
dell'atletica leggera.
È una gara che si basa sulla cosiddetta potenza anaerobica e
soprattutto esplosività ed elasticità, caratteristiche fondamentali per
ottenere eccellenti prestazioni.
Partenza [modifica]
I concorrenti si posizionano sui cosiddetti blocchi di partenza. La
persona addetta a dare il via alla gara, dà prima il segnale vocale di
imminenza dalla partenza ed in seguito spara un colpo in aria. In caso
di falsa partenza, che si verifica se un atleta si muove prima dello
sparo, viene ripetuta la procedura. Se questa evenienza si verifica
nuovamente il concorrente che l'ha causata viene squalificato (mentre
fino a qualche anno fa erano necessarie due false partenze dello stesso
atleta affinché questo venisse squalificato).
Falsa partenza [modifica]
Dicesi falsa partenza, quando un atleta si muove prima di 0,100 secondi
dallo sparo. Questo è rilevato da dei rilevatori di falsa partenza
posizionati dietro i blocchi di partenza che rilevano il momento in cui
l'atleta si muove, quindi solleva il peso dai blocchi di partenza. In
una qualsiasi competizione di velocità, il concorrente o più che
compiono la falsa partenza sono squalificati. Ha suscitato molto
scandalo Jonathan Drummond, nei Campionati del mondo di atletica
leggera 2003 a Parigi, quando, in un quarto di finale dei 100m è stato
accusato di falsa partenza. Questo ha ripetuto di non essersi mosso e,
nelle proteste, con il sostegno del pubblico, si è sdraiato nella
corsia d'atletica rifiutandosi di essere eliminato dalla competizione,
dicendo di non aver fatto falsa partenza, mentre il rilevatore diceva
che era partito 0,058 secondi dopo lo sparo. Dopo un'ora di proteste,
ha abbandonato la pista in lacrime. Dai successivi replay si capisce
che Drummond effettivamente aveva ragione, anzi, tra i concorrenti era
anche quello partito più tardi.
La gara [modifica]
I concorrenti si alzano dai blocchi, con tempi di reazione rapidissimi
e si portano verso il traguardo. Essendo la distanza più breve
dell'atletica i tempi di percorrenza sono brevissimi, spesso inferiori
ai 10 secondi. Frequentemente per conoscere il vincitore è necessario
visionare il cosiddetto fotofinish. Il tempo viene rilevato al momento
esatto del superamento della linea d'arrivo con il torso.
Storia [modifica]
Nel 1912, alle Olimpiadi di Stoccolma, la IAAF registra il primo record
mondiali ufficiale dei 100 metri: il 10"6 di David Lippincott. Ma il
più grande velocista del periodo è un altro americano, Charles Paddock
-vincitore dei 100 e della staffetta ad Anversa, nel 1920- che porta il
primato a 10"4. Paddock è colui che per primo sfrutta il tuffo sul filo
di lana per anticipare gli avversari. Gli anni trenta vedono la
prepotente entrata in scena degli atleti di colore: prima le "frecce
nere" Tolan e Metcalfe, poi l'immenso Jesse Owens. Eddie Tolan, detto
"l'espresso di mezzanotte", è il primo nero a stabilire il primato
mondiali a 10"3; secondo i giudici, batte Metcalfe alle Olimpiadi di
Los Angeles del 1932 per due centimetri e mezzo; in effetti il filmato
sembrerebbe dare ragione a Metcalfe, che si prenderà la rivincita
portando il record mondiale a 10"2. Finché, il 25 maggio 1935, durante
un meeting universitario ad Ann Arbor, Jesse Owens scrive una delle
pagine più memorabili della storia dell'atletica, in quello che verrà
ricordato come "il giorno dei giorni".
Record [modifica]
Il record del mondo maschile appartiene ad Usain Bolt (Giamaica 9,58
secondi - stabilito ai campionati del mondo di Berlino 2009). Il record
femminile spetta invece a Florence Griffith Joyner (USA 10,49 secondi -
stabilito ai Trials del 1988).