Intervista
a FILIPPI FRANCO (11/20)
L'arbitro
continuava a dirci che la partita era già
sospesa, ma il portiere era lontano e non
sentiva, oppure non ci credeva... In
spogliatoio ha litigato con il suo amico
in maniera così decisa che siamo dovuti
intervenire noi per separarli. La partita
in campo è finita 1 - 2, ed è stata poi
trasformata dal giudice sportivo in 0 - 2.
Nel girone di ritorno abbiamo
giocato a Mira contro l'Agnoletto Mestre
(questa squadra giocava a Mira perché
non aveva il campo). L'Agnoletto era in
testa al campionato, noi a un punto:
vincendo, lo avremmo superato di un punto
(a quel tempo, infatti, la vittoria
valeva due punti). In quella partita
Mario Grossi, per necessità (Chinchio
era andato a prestare il servizio
militare) e per motivi tattici, mi ha
fatto giocare terzino, ed ha arretrato
Alunni. Ricordo che siamo arrivati in 14:
la squadra, una riserva e due giovani
aggregati per l'occorrenza; di portieri,
solo il titolare in campo.
Alla fine del primo tempo
eravamo in vantaggio per due reti a zero.
Il primo gol l'ha realizzato Ilmo
Pirovano, che lavorava al Comune di
Battaglia come Geometra. Nel secondo
tempo bastava controllare la partita.
L'Agnoletto ha iniziato a spingere,
creando diverse occasioni, che ho
sventato all'ultimo istante, sul filo
dell'area di rigore. Nell'ultimo
intervento che ho compiuto l'avversario,
che era abituato a segnare ogni
settimana, ha effettuato il classico
fallo di frustrazione, dandomi un
calcione sulla caviglia. Io ho reagito,
dicendogli che queste cose non vanno
fatte. A me, infatti, piace il gioco
pulito: vigoroso, sì, ma non violento.
L'arbitro ci ha dato la punizione a
favore, ma mi ha espulso dal campo per il
gesto: era la prima volta che venivo
allontanato dal campo di gioco.
Uscendo, ho incontrato Mario,
che si è sfogato dandomi un calcio sul
sedere: era il calcio di uno che ha
giocato al pallone... Mi ha mandato via,
dicendomi di aspettare davanti al
cancello: se avessimo perso la partita
avrei dovuto tornare a casa a piedi! Per
mia fortuna, la partita è stata vinta.
In tutta la mia carriera sono
stato espulso solo due volte: a Mira e ad
Este, per la singolare circostanza che ho
già avuto modo di raccontare.
La settimana dopo si giocava
in casa, contro lo Spresiano (TV). Io,
squalificato, seguivo la partita vicino
alla recinzione, dietro la panchina di
Mario Grossi. Ad un certo punto mi sono
permesso di dargli un consiglio: lui,
girandosi, mi ha visto e, ricordando
quello che era successo la settimana
precedente e che per quel motivo non ero
quel giorno in campo, mi ha detto ancora
una volta di andarmene.
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