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Filippi Franco

 




Intervista a FILIPPI FRANCO (17/20)

Quando giocavo, osservavo i primi 2-3 movimenti del centravanti quand'era fuori area: se tendeva a stare di spalle o se giocava di fronte, se prendeva la palla di destro o di sinistro, se accelerava subito o se aspettava il difensore... capito il suo gioco, gli prendevo le misure e questi difficilmente toccava la palla.
Giocavo sempre d'anticipo. Se l'avversario portava palla con il destro, arrivavo sulla palla con il piede sinistro. La mia gamba di appoggio era in quel momento la destra. Se l'avversario portava la palla con il sinistro (o la spostava in quel piede) oppure riusciva a proseguire, la mia gamba d'appoggio diveniva subito la sinistra ed entravo con il piede destro. In questa maniera gli attaccanti non trovavano spazio ed erano costretti a passare la palla, senza affondare. Non riesco a capire come certi difensori che giocano nelle serie maggiori si facciano saltare o addirittura aggirare con tutta facilità...

Ricordo una partita in Promozione contro il Lendinara. Il loro centravanti era velocissimo e non riuscivo ad anticiparlo. Ho visto che giocava con il destro, e quindi l'ho sempre affrontato con il piede giusto, il sinistro, riuscendo continuamente a fermarlo in prima o in seconda battuta. Questi ad un certo punto si è arrabbiato con me perché non riusciva a concludere a rete, mi ha dato un calcione ed è stato espulso. Diceva di essere stato provocato e pretendeva che fossi espulso anch'io.

Ci si allenava ad utilizzare tutti e due i piedi. Il classico esercizio, da fare in due (o sul muro), era: tocco di destro e passaggio di sinistro, quindi tocco di sinistro e passaggio di destro, più volte. Se l'allenatore vedeva una certa imprecisione con uno dei due piedi, ci faceva esercitare a lungo nel controllo e nel tiro proprio con il piede meno sicuro.
Devo anche dire che nelle partite dei nostri giorni c'è molta tattica, si vedono molti fraseggi, ma ci sono pochi tiri in porta. Si ha paura di fare brutta figura, di sbagliare, e quindi non ci si arrischia. Appena si ha un po' di spazio, invece, bisogna tirare: il pallone può prendere un traiettoria insidiosa, può essere deviato da un compagno o anche da un difensore, soprattutto se bagnato può sfuggire alla presa del portiere... Se non si tira, è evidente, non si segna. Quante partite si concludono a reti inviolate proprio per questa mancanza di iniziativa!

Fra i vari giocatori della mia categoria che ho visto od incontrato, ricordo in modo particolare:
Tognon: giocava con il Bassanello, è poi andato al Milan;


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1953 Crocetta - Galileo Battaglia

Foto 63. Aprile 1953, Crocetta - Galileo Battaglia. "Nella foto, sto controllando l'uscita del portiere e il movimento dell'attaccante avversario".


1953 Virtus Treviso - Galileo (part.)

Foto 64. Aprile 1953, Virtus Treviso - Galileo Battaglia(particolare della foto 32).
"Qui sono stato fotografato mentre sto osservando lo svolgersi di un'azione, pronto ad intervenire".

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