Intervista
a FILIPPI FRANCO (10/20)
IL CAMPIONATO DI
PROMOZIONE
1953/54: Mario
Grossi viene riconfermato alla guida del
Battaglia, che gioca nel girone B di
Promozione (equivalente alla serie D di
oggi). In questo campionato il Battaglia
ha segnato la sua prima rete alla terza
giornata con Paladin, ma ha rimediato
ancora una volta una sconfitta. Alla
quarta giornata il primo punto: pareggio
fuori casa contro la Saf (la squadra di S.
Apollinare) per 2 - 2. Alla quinta
giornata ha iniziato a giocare come
terzino Caraccia, dopo due o tre
domeniche il portiere Fronda. Questi due
erano poliziotti della celere, alti e
grossi. I loro nomi non sono scritti da
nessuna parte, perché a quei tempi i
poliziotti, per regolamento, non potevano
giocare al calcio. Scendevano in campo,
quindi, sotto falso nome (!). Ricordo che
Caraccia si faceva chiamare Bruno.
Fronda sarebbe poi diventato
allenatore della squadra di Rugby delle
Fiamme Oro Padova (che hanno ora sede a
Roma).
La prima vittoria è alla
settima giornata: 2 - 0 casalingo contro
il Trecenta (RO), con due reti di Borgato.
Alla nona giornata il
Battaglia ha battuto il Ballarin Rovigo
per 2 -1, con le reti di Grossi e Borgato.
Questa la formazione: 1 Fronda
2 Caraccia 3 Pasquetto Emilio (+ , dal
Brusegana) 4 Alunni Nevio 5 Filippi
Franco 6 Bottaro (da Padova) 7 Paladin (da
Padova) 8 Borgato Vitaliano (da Padova) 9
Garbin Achille 10 Equisetto Dino 11
Grossi Anselmo (Mino).
Gli altri giocatori erano
Pegoraro, Chinchio, Sgnaolin, Benvegnù,
Marcante, Sbettega, Cappellozza
Giancarlo, Piazza (uno dei due fratelli),
Pirovano Ilmo, Griggio (dal Brusegana).
In una partita esterna di
questo campionato eravamo in vantaggio
per 2 - 0. I tifosi locali erano così
intemperanti che l'arbitro ha pensato di
sospendere la partita. Mi ha avvisato di
questo (ero il capitano) e, per calmare i
tifosi, si è addirittura inventato un
rigore contro di noi.
Il portiere Fronda, non
sapendo che era una farsa, si è opposto
risolutamente all'effettuazione del
calcio di rigore: nessuno aveva infatti
compiuto alcun fallo, da nessuna parte
del campo (per un paio d'anni, infatti,
un fallo grave in qualsiasi parte del
campo comportava l'assegnazione del
rigore). Ho allora chiesto a Fronda di
calmarlo, ma Caraccia era proprio
infuriato. Pensava, infatti, che Fronda
avesse ingiustamente dato ragione
all'arbitro.
L'ultima mezz'ora abbiamo
giochicchiato, cercando di non farci male.
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