Intervista
a BOLLA ANTONIO (8/10)
Prima ancora del
risultato mi interessava lo spettacolo
dato dall'abilità tecnica: ecco allora
la preparazione accurata nello stop, nel
gioco di testa, nel passaggio...
Venivano
normalmente fatte due sedute di
allenamento settimanali. Negli anni 1970-72
la 1a squadra di Battaglia si allenava il
martedì e il giovedì, dalle 19 alle 21;
qualche volta il sabato mattina una
dozzina di giocatori svolgeva un
allenamento di rifinitura. Alla fine si
andava insieme a mangiare da Magarotto:
questo serviva a mantenere lo spirito di
gruppo. In preparazione al campionato si
svolgevano quattro settimane di
preparazione atletica e tecnico-tattica,
con allenamenti intesi a sviluppare e
potenziare le capacità aerobiche e
anaerobiche. Venivano effettuate anche 4-5
partite amichevoli per verificare sul
campo il risultato del lavoro svolto.
Dal punto di vista
tattico erano importanti le informazioni
sui giocatori delle squadre che di volta
in volta si dovevano incontrare. Queste
notizie venivano date dai giocatori, dai
dirigenti e dagli osservatori. Come tutti
gli allenatori, avevo esteso una rete di
informazione capillare per poter trarre
vantaggio dalla conoscenza delle
potenzialità e delle caratteristiche
degli avversari. Adottavo quindi con i
miei giocatori gli adeguati provvedimenti.
La rivale di sempre
del Battaglia era la squadra del Pernumia.
L'incontro era particolarmente sentita da
tutti. Da allenatore ricordo una vittoria
in casa per 4-0 proprio sul Pernumia: la
partita è stata particolarmente bella ed
intensa. Il risultato più clamoroso è
stata la sconfitta del Battaglia a Burano
per 6-1. Il risultato che ricordo con più
soddisfazione è la vittoria del
Battaglia per 3-1 ottenuta in casa contro
il Campetra (la squadra di Camposampiero).
Ricordo che un anno
siamo andati a Murano e lì abbiamo perso
per 2-0; il risultato si è sbloccato
verso la fine della partita. I tifosi
avversari, fermi ai cancelli di uscita,
ci impedivano di tornare a casa.
Figurarsi cosa ci avrebbero fatto se
avessimo pareggiato o, peggio (considerata
la situazione), vinto quella partita!
Un'altra volta, a
Burano, un nostro giocatore si era
infortunato al ginocchio destro. Aveva
dolore, e così abbiamo girato tutta
l'isola per trovare un dottore e sentirci
dire che l'infortunio... non era poi così
tanto grave.
Verso la squadra
c'erano interesse, partecipazione,
coinvolgimento. In particolare, erano
sentiti il pre-partita e il dopo partita.
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