Intervista
a BOLLA ANTONIO (2/10)
Nel 1954, a 17
anni, mi sono iscritto al primo
campionato di calcio organizzato dal C. S.
I. (Centro Sportivo Italiano) presso
l'Oratorio Salesiano "Don Bosco"
di Schio.
E' stata per me la prima vera
esperienza calcistica organizzata, con un
vero e proprio campionato che si chiamava
"Categoria ragazzi": potevo
giocare su campi da calcio veri con
maglia, calzoncini e calzettoni della
società. Per noi ragazzi sembrava un
sogno, invece era tutto vero.
LA CARRIERA DI GIOCATORE
Giocavo nel ruolo di interno
destro (mezz'ala destra), attuale
centrocampista di fascia destra. Avevo
caratteristiche più offensive che
difensive. Segnavo dai 5 agli 8 gol a
campionato e ne facevo fare un po' di più.
Effettuavo infatti molti passaggi e devo
dire che ne sbagliavo pochi. Ero
piuttosto veloce: quando ne vedevo la
possibilità, mi inserivo nella difesa
avversaria e puntavo diritto alla porta.
Il campo più importante in
cui ho gareggiato è stato quello del
Vomero, dove allora giocava la squadra
del Napoli, che militava in serie A (un
nome su tutti: Bruno Pesaola). In quella
partita giocavo con la squadra nazionale
Juniores del Prato, la cui prima squadra
era allora in serie B.
A Schio si effettuavano
normalmente uno o due allenamenti
settimanali. Negli anni successivi la
norma era di due allenamenti. Ora, in
quarta serie (attuale C2), vengono svolte
quattro o anche cinque sedute di
allenamento la settimana.
Ci si spostava, prima del 1960,
anche con camion provvisti di telo.
Successivamente, con il pullman o con le
automobili dei dirigenti della società o
degli stessi giocatori.
Ricordo una partita giocata in
serie D con lo Schio, nel campionato 1955-56,
a Pordenone: a 5' dalla conclusione
l'arbitro ha assegnato un calcio di
rigore alla nostra squadra: nessuno
voleva calciarlo. L'allenatore mi ha
chiesto di andare sul dischetto ed io,
emozionatissimo, ho realizzato la rete
del successo.
Nella stagione successiva si
è giocata la partita Malo - Marano
Vicentino. In un contrasto aereo io e il
mio avversario ci siamo scontrati testa
con testa, ferendoci seriamente. Ho
continuato a giocare, e durante
l'intervallo sono stato medicato dal
massaggiatore (o detto tale) della
squadra avversaria, che mi ha fasciato la
testa; ho poi ripreso a giocare. A fine
partita io e il mio avversario siamo
stati portati all'ospedale per le cure
del caso: 7 punti di sutura ad uno e 10
all'altro!
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