TESTO
Quando i bambini a scuola dicono “facciamo un testo”, la cosa non mi convince.
Un testo infatti può essere di tutto: una relazione, una poesia, un avviso "attenti al cane"!
E subito bisogna chiedere una precisazione: "che tipo di testo?" E già questo è ridondanza.
Le maestre allora ti spiegano che esistono il testo narrativo, il testo descrittivo, ecc.
Per quella che è la mia esperienza, tali sottigliezze non corrispondono al modo di pensare dei bambini e fondamentalmente li spiazzano. In realtà, non corrispondono neppure al pensiero adulto, che comunque tende se possibile all’economia.
Nel vecchio "tema" ci stava un po' di tutto, descrizione, opinioni, pensieri, un po' come nei "pastoni" dei giornali. Ma è assolutamente naturale nel bambino, quando parla o quando scrive, mettere dentro un po' di tutto!
Poi gradualmente, con la maggiore padronanza della lingua e con l'uso del pensiero razionale, imparerà a distinguere, a essere più preciso.
Ma non si può venire addestrati distinguere e ad applicare schemi prima di imparare a scrivere!
Scrivere dovrebbe essere come un gioco (tutto dovrebbe essere come un gioco, per i bambini!). Giocando ci si diverte e intanto si capisce il senso del gioco, se ne capiscono giocando le “regole”. E non perché qualcuno te le spiega: si capiscono e basta! Così fanno i bambini e istintivamente le rispettano, Il gioco della bambole, dei soldatini, dei pokemon, hanno dentro di sé le loro regole, precise, intrinseche, non appiccicate sopra in qualche modo.
Man mano che il bambino acquista disinvoltura nel gioco, nello scrivere, provando piacere e soddisfazione, allora diventa produttivo l’intervento dell’adulto che pone domande, suggerisce aggiustamenti del punto di vista, propone altre regole e schemi; e il bambino non faticherà molto a capire..
Continuo a incontrare troppi bambini nella scuola elementare che si esercitano ogni giorno nella “analisi del testo” e che fondamentalmente però non sanno scrivere, cioè non sanno mettere in relazione la propria esperienza con quello che goffamente mettono sulla carta. E' come un esercizio bizzarro da svolgere in una dimensione parallela, fuori dalla vita reale (negli affetti dei bambini, probabilmente è più reale Dragon Ball!)
E un dubbio insistente continua a rodermi negli anni: "Quel ramo del lago di Como..." è un testo narrativo o descrittivo? Alzi la mano, tra i laureati e i letterati, chi se la sente di rispondere con precisione!
A proposito, quello che ho appena immesso in questa pagina Web, è tecnicamente un "testo"..