Rule

ottobre 2001  IL MIO COMPUTER E’ UNA BICICLETTA E SI GUIDA SENZA PATENTE!

 

Scenario counsueto e collaudato, da anni ormai. Bambini dai 5 ai 10 anni che si avvicinano ai computer, alcuni per la prima volta (in casa non ce l’hanno ancora proprio tutti!). In qualche caso occorre mostrare un attimo come si usa il mouse (si accarezza la schiena del topolino, poi lo si porta a spasso piano piano, si osserva la freccina sullo schermo, si continua ad accarezzarlo sulla schiena, con le due dita solo appoggiate ma che non gli schiacciano subito le orecchie! Ecco, dopo una bella passeggiata è pronto per i clic!)

 

1. Si incomincia con un programma di disegno, uno vero, mica il penosa “Pain” di Windows (non è un errore, si dovrebbe scrivere proprio così!), un programma con numerosi sfondi già pronti, sfumature, simmetrie, clip che funzionano come stumenti di disegno, per tracciare righe, cerchi, quadrati, per riempire e spruzzare, con la punta quadrata e rotonda ma anche perché no con un orso, un pinguino, il pianeta Saturno. Il programma in questione richiede (udite udite!), o il System 7 del Mac o Win 3.1 (configurazione minima un 386 con 8mb di RAM e 256 colori, acci, e io che ho cambiato il pc cinque volte!) Ci sono anche i “cicli di colori” (con il Mac sempre, con i pc solo qualche volta, a seconda di non si sa bene che cosa), lava sche scorre lungo le pareti del vulcano, fuochi artificiali che divampano nel cielo.

I bambini sperimentano, provano, esplorano., hanno subito un sacco di idee. Passano di lì una quattordicenne e un sedicenne che sgranano gli occhi, non gli sembra vero. E eccoli anche loro lì ora a disegnare, come se non avessero mai visto un programma di paint (e in effetti, nell’era nei pc multimediali, probabilmente non ne hanno mai visti!)

Qualche volta porto anche il mio vecchio Amiga 1200 (roba del millennio scorso) e allora quelle sfumature, simmetrie, clip ritagliate da una porzione di disegno qualsiasi con pochi clic diventano “pennelli animati”, figure con tutti i loro movimenti che si disegnano sullo schermo ma che anche (basta trascinare il mouse dove vogliamo) diventano in pochissimi minuti i protagonisti di veri e propri cartoni animati! E lì i cicli di colori li possiamo non solo vedere, ma creare proprio come li vogliamo noi.

Lo sapevate che si possono fare queste cose con un computer? Lo sapevate che lo fanno tranquillamente i bambini della scuola dell’infanzia?

2. Tiro fuoi un microfono e incominciamo a dare le voci ai personaggi dei nostri disegni, le registriamo come vogliamo noi, le tagliamo, le incolliamo, le montiamo insieme. Non ovviamente con il cosiddetto “registratore di suoni” di sistema, che ti cascano le braccia (non è che per caso ci stanno prenddendo in giro, CPU che viaggiano a oltre 1ghz, schede audio a 128 bit, e quello lo chiamano “registratore di suoni!), ma con il programma della scheda audio, o meglio con uno “light” preso da una enciclopedia. Oppure meglio ancora con un piccolo software del vecchio Amiga (scheda di acqusizione audio - bisognava acquistarla a parte -  + due ottimi programmi, il tutto pagato a suo tempo ben 80 mila lire!), che le voci consente anche di vederle in diretta, mobili e oscillanti mentre si disegnano a tutto schermo (cose ordinarie per qualsiasi “skin” di lettore MP3, troppo evidentemente per un programma di elaborazione suoni che magari può interessare anche ai bambini!), e poi di elaborarle e trasformarle con una facilità estrema: la caverna, il robot, la papera e l’alieno!

3. Ora abbiamo le immagini, le animazioni, i suoni (altri suoni e musiche già pronti li possiamo prendere e aggiungere dai CD ROM antologici, scaricare da Internet), insieme con immagini, sfondi, animazioni in due e 3 D, e mettere tutto insieme. Sapete, è questo che si chiama “multimedale”, mica soltanto guardare e conusumare i CD ROM che hanno fatto gli altri!

Acci! Ho dei CD ROM pieni di vecchie bellissime animazioni in formato FLC, che era lo standard per il vecchio MS Dos, e quel birichino di “aggiornatissimo” Media Player di Windows non me le legge: forse l’eredità di un litigio in famiglia! Per fortuna il programma multimediale che uso non è così schizzinoso e così ci posso aggiungere anche quelli. Sono lì, liberi e belli, utilizzabili per il nostro gioco senza vincoli di copyright.

Il programma multimediale (un programma vero, potente e completo, con cui io ho prodotto dei discreti CD ROM), lo faccio vedere in 10 minuti, dopo di che i bambini di quarta e quinta elementare incominciano a usarlo da soli. Per i piccoli della materna li controllo a distanza, mentre trascinano le pagine da una posizione all’altra e selezionano da soli tra centinaia gli effetti di transizione tra le pagine, mentre nelle pagine spostano e posizionano gli oggetti (proprio così li chiamano, subito, come un programmatore professsionista!), decidono come devono entrare e uscire facendo clic sulle “figurine”.

E’ passata poco più di un’ora dal primo approccio (per la verità ce la siamo presa piuttosto comoda), e abbiamo già realizzato il nostro “videoclip”.

Adesso, con calma, andiamo a rivedere come le cose che abbiamo fatto si memorizzano, si archiviano nel PC. Tutti i nostri dati li abbiamo messi infatti nel disco fisso dentro armadi, cassetti e cartelle che dobbiamo ovviamente conoscere, se vogliamo ritrovarli, o se vogliamo aggiungere altro nel posto giusto. Dato tutto questo lavoro, occorre imparare bene tecnicamente come i dati si “salvano”, si “caricano”, come si aggiungono se occorre nuovi cassetti e cartelle, quella delle voci, delle musiche, degli sfondi, delle clip, delle animazioni, di Marco e Federica loro personali, se preferiscono.

Ah, poi bisogna anche adeguarsi a certe fisime degli attuali sistemi operativi, che in certi casi funzionano un po’ a rovescio. Così per terminare le operazioni bisognerà schiacciare un pulsante con su scritto START (ma non vuol dire “inizia”?), oppure per tirar fuori un dischetto lo si dovrà buttare dentro nel cestino (bah, gente strana!)

Contrordine, mi dicono che sto sbagliando tutto, che insegnanti ed educatori di tutta Italia sono in fila per prendere una “patente europea” per l’uso del computer che prevede un corso e una sfilza di 7 esami in cui praticamente non c’è traccia alcuna di tutto quello che abbiamo fatto adesso. Macché disegno, animazioni, multimediale, macché misurarsi subito con le potenzialità degli elaboratori elettronici per come si incontrano con la cultura, l’immaginazione, la voglia di fare dei bambini: per essere esperti certificati di computer, per poterlo “insegnare” bisogna lavorare sulle cose serie, sui fogli di calcolo e sui data base!

E così durante incontri seriosi, che si svolgono regolarmente in seriose aule informatiche, i bambini delle elementari, in attesa di capire che cos’è un foglio di calcolo, su computer multimediali da sballo imparano intanto passo passo cose entusiasmanti come accendere le macchine, scrivere il loro nome...

Qualche anno fa c’era un programmino facile facile, adatto anche ai bambini piccolissimi, per deformare e comporre le facce e farne subito dei divertentissimi film, quasi uguali (nella testa dei bambini uguali, perché capiscono il meccanismo) agli effetti speciali di quelli veri. Scomparso anche quello, fatto sparire. Non sia mai che fin da piccoli gli vengano delle idee! Cresceranno esercitandosi su banalità a scuola e consumando videogiochi a casa, fino a quando un bel giorno frequenteranno un corso, sosterrano degli esami, e anche loro finalmente riceveranno un “certificato di ideoneità all’uso”!

Credo che dovremnmo dirlo tutti, bambini e adulti che hanno sperimentato il piacere e la curiosità di un uso non burocratico degli aggeggi infomatici, farne un marchio, un adesivo da attaccare sul diario, sullo zaino, sul vetro dell’auto:

“IL MIO COMPUTER E’ UNA BICICLETTA E SI GUIDA SENZA PATENTE!”

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La patente.Patente 2.Terminologia.